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| E così, alla fine, aveva firmato. Aveva preso con quell’essere una serie di impegni al limite dell’assurdo, nessuna persona normale avrebbe accettato. Ma in fondo, lei non era mai stata una persona normale. E quella sua ultima scelta lo dimostrava una volta per tutte: era arrivata lì con l’idea di non accettare nulla che fosse al di sopra delle sue capacità… ed ora si ritrovava a firmare un contratto vincolante per assumere la direzione dell’unico Ospedale del Mondo Magico. Il premio alla coerenza sarebbe stato sicuramente suo, non c’erano dubbi in proposito. Ed era inutile che Fuco insistesse a dire che lei era la migliore candidata, l’era pressoché impossibile credere a qualsiasi cosa uscisse da quelle labbra immense (sicuramente sul punto di esplodere, ci avrebbe messo la mano sul fuoco). Ma ormai era inutile divagare, aveva fatto la sua scelta e avrebbe dovuto portarla fino in fondo. Il che significava cominciare a prepararsi per ciò che l’avrebbe aspettata. I suoi pensieri furono interrotti dall’ennesimo urlo disumano del suo interlocutore: Fuco stava esultando neanche lo avesse fatto diventare bello come Brad Pitt. Il pensiero che ci fosse altro dietro, fece capolino, bussando insistentemente al suo cervello, ma ormai il danno era fato: qualsiasi cosa Fuco avesse avuto da nascondere ormai ci era dentro fino al collo e non avrebbe potuto sottrarsi. Lo sapeva da sé che quel contratto aveva fin troppi vincoli assurdi, eppure alla fine aveva stabilito di ignorare le avvisaglie del suo cervello. Ora, però, non poteva fare a meno di chiedersi se fosse stato davvero saggio. Fuco era davvero troppo felice… e cosa significava che era libero? Quanto davvero era gravoso il compito di direttore del San Mungo? Sospirò: lo avrebbe scoperto presto. Magari quell’essere stava esagerando (la qual cosa, in effetti, non sarebbe stata poi una novità) e assumere la direzione di quel posto sarebbe stato meno terribile del previsto. Ma prima di lasciarsi andare ad ulteriori riflessioni, non poté evitare di prestare attenzione alle ultime parole di Lindo: doveva andare da Camille, per… una notte di passione amorosa? Un’immagine inquietante si formò nella sua mente alla sola idea, mentre si chiedeva se avesse dovuto chiamare l’amica per avvisarla dell’imminente visita. Ma mentre il Direttore si smaterializzava, si accorse di aver lasciato lo specchietto a casa proprio quel giorno… e aveva, in quel momento, ben altro da fare che occuparsi dei problemi di cuore della sua migliore amica. Doveva avvisare Vincent che presto avrebbe ridotto il tempo in redazione (e, in un secondo tempo, lasciato il posto) e cominciare a valutare la situazione. Decisamente non aveva tempo da perdere con futili problemi di cuore, stabilì, quindi si guardò intorno, tirando un sospiro rassegnato, cercando una soluzione su come evitare di utilizzare quell’ufficio terribile.A Lei, Capa, spero il post sia stato di suo gusto . Chiedo umilmente perdono per l'attesa, ammetto che ho dato priorità ad altro, dato che questo era solo un post di chiusura . Ora Fuco può dedicarsi alla sua notte di passione con Camillina Amorosa... se ci arriva
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