Icy Moon, Paul e Arya

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Arya Von Eis
view post Posted on 15/2/2014, 18:01 by: Arya Von Eis




Lo sguardo fisso sullo specchio d’acqua, sapeva di essere sola, era sempre stata sola, almeno in quel luogo, in quell’angolo di paradiso che per anni era stato il suo rifugio, aveva passato ore ed ore su quella scogliera a guardare oltre quell’insenatura, fin dove il mare incontrava il cielo, sperando un giorno di osservare quello spettacolo da un’angolazione diversa, ma anche ora che finalmente aveva abbandonato quell’isola, non aveva più ritrovato nulla di simile, certo, Hogwarts poteva essere molto suggestiva ed andarci molto vicino, ma non era lo stesso, o forse, quelle rocce, quell’acqua, quell’erba erano diversi più per ciò che significavano che per il loro reale aspetto.
Quante insenature potevano esserci al mondo? Quanti boschi? Quante scogliere? Ma quante di queste potevano essere viste come un luogo sicuro, come una speranza, un sogno?
Persa in quei pensieri non si rese conto che, in realtà, quell’angolo di paradiso lo stava condividendo con qualcun altro, qualcuno di cui ignorava la presenza, qualcuno che però si era accorto di lei.
Nell’ultimo periodo si era spesso ritrovata a ricercare un momento tranquillo, un luogo isolato, dove poter mettere ordine nella sua testa, ma non c’era riuscita, sembrava che il caos dovesse perdurare nella sua mente, che solo tramite quello sarebbe potuta andare avanti.
Una volta si sedeva su quella scogliera riflettendo su cosa desiderasse per il futuro, su cosa mai potesse attenderla se avesse abbandonato l’isola e si costruiva castelli che le permettevano di andare avanti, ora che si ritrovava lì nuovamente quei pensieri si fecero strada, aveva intrapreso una strada pericolosa che non sapeva dove esattamente l’avrebbe condotta, cercava di immaginarlo guardando oltre la distesa d’acqua, ma non ne aveva idea, sapeva solo di averlo fatto per dimostrare qualcosa, per diventare qualcuno, per non essere più quello che era lì e questo le bastava, non aveva bisogno di altre certezze, solo avere uno scopo.
Fissava ora la luna che con la sua luce rendeva magico quello spiazzo di mondo, in passato si era convinta che i suoi genitori da qualche parte la osservassero con lei, ma aveva scoperto che non era così, erano morti e sinceramente non le importava più molto di loro, li colpevolizzava, pensando a tratti che se l’erano meritato.
Era cambiata da quando aveva lasciato l’orfanotrofio, pur restando fondamentalmente la stessa, aveva scoperto di essere in grado di provare sentimenti contrastanti, sentimenti che la portavano ad odiare più che ad amare, che la spingevano a non aver bisogno di nessuno se non di se stessa.
Fu solo in quel momento che sentì dei passi alle sue spalle, assorta nella sua mente non si era resa conto della seconda presenza se non quando questa era ormai troppo vicina per evitarla, non si voltò, magari era solo di passaggio, magari sarebbe andata oltre, ma lentamente, posò comunque la mano sull’impugnatura della bacchetta, stringendo quel legno che avrebbe dovuto proteggerla in ogni circostanza.
“Sembra surreale…”
Parole sussurrate lievemente in un tono che non sembrava presagire il pericolo, il suo cuore che con l’avvicinarsi dei passi aveva preso a pulsare più velocemente, rallentò fino a tornare normale, mentre al suo fianco un ragazzo si univa a lei nel godere di quello spettacolo.


-Già...l’ho pensato per anni...ed anche ora che ritorno dopo tanto tempo è rimasto immutato...un angolo di paradiso...-

Si era voltata leggermente, sorridendo all’ultimo arrivato, non aveva voglia di essere scortese, non lì almeno, non voleva rovinare quell’atmosfera di pace.
Lo osservò per qualche istante, attratto dalla luna che sembrava ora così vicina da poterla quasi raggiungere semplicemente sollevando una mano verso di lei, indubbiamente quello scenario doveva suggestionare chiunque si trovasse a passar lì per caso, innescando pensieri solitamente sepolti nel profondo della mente.


-Vieni qui spesso?-

Si sentì tornare bambina, una curiosità infantile, senza uno scopo preciso, senza un piano per ottenere chissà cosa, come ultimamente le accadeva, ma la più ingenua delle curiosità che la spingeva ad interessarsi a perfetti sconosciuti per il semplice fatto che questi siano, anche solo per un momento, entrati in contatto con lei.
 
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26 replies since 8/2/2014, 18:41   815 views
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