The Compass of Desires. , Quest privata.

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view post Posted on 5/12/2011, 18:31
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Il Fato

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The Compass of Desires.


Isla Tortuga, Repubblica Dominicana.
9:00 P.M.



Era, come prevedibile, una serata afosa: la vecchia padrona di casa, Dolores, centottanta centimetri di altezza per più di cento chili di peso, era sdraiata sul divano davanti al camino spento, intenta a tracannare quella che sembrava una bottiglia di whiskey stravecchio, con aria accaldata e annoiata. Una radio preistorica, di quelle a pomelli e manopole, strombazzava una musica esotica decisamente inadatta all'ambiente, aumentando la sensazione di caldo, e le finestre chiuse di sicuro non contribuivano a raffrescare la vecchia casa... ma meglio il caldo che le zanzare tigre, che dopo anni di evoluzione biologica stavano imparando addirittura ad entrare dal camino. Ancora qualche mese, e avrebbero suonato alla porta spacciandosi per postine, testimoni di geova, o chissà che altro...
La casa di Dolores Monykees era quasi completamente fatta in legno, con un arredamento rustico che la faceva somigliare ad una baita montana: orologi a cucù e cuscini ricamati invadevano i mobili e le pareti mangiucchiate dai tarli, mentre davanti al camino stanziava quella che sembrava una pelliccia di mucca, sopra al quale vi era un tavolino, e un posacenere. Infine, sopra a questo tavolino, vi erano i puzzolenti piedi della nostra annoiatissima padrona di casa, apparentemente in attesa di qualcosa. Ma cosa?
Le nove scoccarono contemporaneamente su tutti gli orologi a cucù della casa, facendo scattare una sinfonia cacofonica e piuttosto fastidiosa di "cucù", cinquettii vari e rumori di molle e ingranaggi, ai quali Dolores sembrava però completamente abituata. Cominciava a temere che non sarebbero arrivati più... Accidenti a Lysander. Come minimo si era dimenticato di tutto, oppure aveva cambiato il programma senza avvertirla. Perchè si era lasciata convincere da quel dannatissimo vecchio ad accettare quell'incarico? Le palpebre le si socchiudevano, oramai, per l'azione combinata del whiskey e del caldo.
Non appena l'ultimo cucù ebbe finito di intonare il suo canto, l'anziana donna chiuse gli occhi, e scivolò rapidamente nel mondo dei sogni.

[...]

Giusto sette minuti dopo, stando all'orario indicato dal magnifico gufo-cucù appeso alla cappa del camino, il fuoco del camino si accese da solo. Prodigio? Miracolo? O altro? Il sonno della vecchia signora non venne nemmeno minimamente intaccato da questo evento inconcepibile, e Dolores continuò a dormire perfino quando il fuoco divenne con una vampata di colore verde, per poi ingrossarsi sempre di più, come se stesse per vomitare. Cosa succedeva? Un vecchio gatto piuttosto spelacchiato balzò giù da una delle sedie del tavolino situato ad alcuni metri dal camino miagolando la sua disapprovazione, e piazzandosi davanti al camino cominciò ad inarcare la schiena e a raddrizzare i radi ciuffi di pelo. Nemmeno lui era preparato a quello che stava per succedere: il fuoco scoppiettò una, due, tre volte, quindi il colore verde diventò più vivo, e due lingue di fuoco si staccarono dalla fiamma principale. Un miagolio soffocato, subito interrotto da un tonfo di modeste dimensioni, si diffuse per la sala. Cosa stava succedendo davanti al corpo dell'ignara padrona di casa, ancora beatamente addormentata?




Ottimo, si comincia, vi auguro buona fortuna!
Allora, descrivete il vostro viaggio, che ho volontariamente omesso: sta a voi dire delle vostre peripezie con il fuoco magico, di Lysander, e di tutto ciò che vi passa nella testa.
Postate le statistiche sin da subito, benché dubito ne avrete bisogno nella casa della vecchia signora, e assicuratevi di essere ben equipaggiati! Concludete i vostri post dicendo di essere arrivati nella casa di Dolores, vostra ospite per la prossima notte, e se volete descrivete un pò l'ambiente che vi circonda. Siete in una specie di cottage di legno a due piani, piuttosto spazioso, dall'aria rustica.

Richiederei almeno un post ogni tre giorni, ma non sono particolarmente pignolo, specialmente in questa parte della quest che è una sorta di introduzione a quello che sarà poi veramente il vostro compito.
Vi ricordo che qualunque oggetto voi abbiate portato dietro va segnalato, non solo gli oggetti di reale utilità magica. Gli oggetti che non dichiarerete all'inizio, non potranno poi essere utilizzati per tutto il corso dell'avventura! Sarebbe gradita anche una descrizione dei vostri abiti.

Buona fortuna, e buon gioco, un'avventura decisamente ardua vi aspetta!

 
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view post Posted on 8/12/2011, 14:33
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Hogwarts 03:00 am
Sala grande


Due figure camminavano svelte lungo il muro della grande sala, dove solitamente il vociare insistente degli studenti rompeva l'aria. In quell'ora insolita invece i lunghi tavoli in legno se ne stavano così, vuoti e sconsolati, a lasciarsi osservare dal cielo incantato che li sovrastava.
Quel silenzio era pace per l'animo della ragazzina che rapida si era avvicinata al grande camino, posto su un lato della stanza. Sfilò da una tasca laterale del mantello un sacchetto di panno ramato e un foglietto di carta ripiegato più volte.
- Hai mai viaggiato per metropolvere? -
Chiese a bassa voce al suo compagno di viaggio. Sembrava nuovo a tutte quelle novità e l'avventura che si apprestavano ad intraprendere sembrava tutto, fuorchè una gita. Dovevano raggiungere l'altro capo dell'oceano e quel mezzo era sembrato il più comodo.
Aprì il sacchetto e prese una manciata di polvere e la lanciò all'interno del focolare, dove poche braci ancora si ostinavano a non cedere al sonno. Come rinvigorite da quella polvere si accesero di fiamme verdi, fredde e inoffensive.
Tutto era pronto.
Mya afferrò il braccio del ragazzo, anche se era l'unica cosa che si sarebbe risparmiata volentieri. Ma non poteva rischiare di perderlo nel trasferimento e lasciarlo al suo destino nei sobborghi di Timbuctu, come l'avrebbe altrimenti giustificato?
- Non lasciare la presa, per nessuno motivo, neanche se ti prude il naso...non ho la possibilità *ne la voglia* di venirti a ripescare in chissà quale angolo di mondo -
Detto questo entrò gattonando nell'antro di pietra, trascinandosi dietro il ragazzo. Quando furono tra le fiamme verdi la ragazzina lesse le poche righe scritte sul foglietto.
- Rues du port 21, pointe quest, Tortuga -
Accartocciò il piccolo foglio che teneva nella mano libera, chiuse gli occhi e si preparò al volo. Era scombussolante, ma non quanto una passaporta, sembrava anche meno indolore.
*Ahio*
Come non detto, il dolore arrivò a viaggio concluso, quando atterrò faccia a terra sul pavimento di legno, con il peso dello zaino sulle spalle, maggiorato dal compagno, che nel trasferimento le era arrivato addosso a sacco di patate. Mya mollò la presa dal suo braccio e provò a sgusciare via da quella trappola umana.
Appena risollevati gli occhi si ritrovò davanti un bel paio di "profumati" piedoni, che sembravano collegati ad un armadio a quattro ante, placidamente addormentato sul divano. Mya riprese il foglietto e lesse il nome della persona indicatagli da Lysander.
*Dolores Solimar.. una donna..* provò ad osservarla nuovamente, ma quella constatazione risultava comunque impossibile * è una donna?*
Un gatto inviperito nel frattempo cercò di annunciare il loro arrivo, anche se la donna sembrava non badargli minimamente.



CITAZIONE
Statistiche
Punti Salute: 147/147 ( 10 pt quest + 1 duello + 5 pt oggetto + 15 pt role)
Punti Corpo: 105
Punti Mana: 96
Punti Esperienza: 23.5 + 1 = 24.5

Oggetti
Bacchetta
Chiave magica: apre ogni serratura non magica
Mantello marino : protegge dal freddo e dal caldo
2 fiale di pozione della bruma
1 mano della gloria
Coppia di pistole magiche


Attrezzatura varia
1 sacco a pelo, miniaturizzato tramite magia
1 bussola
1 orologio da taschino
Viveri vari (dolcetti LOL)


Abbigliamento

CITAZIONE
Maglia nera a maniche corte, pantaloncini corti stile "safari", Gilet smanicato marroncino con cappuccio
Manicotti neri alle braccia, calze grigie lunghe fino al ginocchio, stivali stringati
imbracature laterali in cuoio per le pistole(al momento sono nello zaino)
e uno zaino sulle spalle
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Spero di non aver dimenticato nulla, il post fa cagare e io vado di fretta u.u
 
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view post Posted on 8/12/2011, 16:40
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VII Anno

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~L’inizio del viaggio



Sala grande ore 3.00 AM

Quel giorno sarebbe stato l’inizio di un’avventura, due protagonisti alquanto insoliti stavano per partire alla volta di un isola famosa nel mondo della pirateria.
Tortuga. Era quello il loro primo passo del viaggio, cosa li attendeva in un luogo cosi lontano?
Il ragazzo ormai quasi pronto per la partenza, si appresatava a raggiungere il luogo stabilito, la sala grande, li infatti avrebbero usato il camino, cosa che risultava alquanto illegale.
Prima di abbandonare la sua stanza diede un'ultima letta alla lettera dello zio, era davvero sicuro di quello che stava per fare, ed era anche preoccupato per la sua compagna, non lo dava a vedere, ma fu lui a convincerla a partire e quindi era normale che voleva mantenere a tutti i costi la sua incolumità.
Con uno zaino in spalla, vari oggetti nelle tasche e un’aria abbastanza tesa, percorreva i lunghi corridoi che portavano alla sala, a quell’ora non vi era un’anima per il castello, il frastuono provocato da tutti gli studenti che si spostavano da un aula all’altra per il cambio di ora sembrava solo un miraggio. Quel vecchiaccio di Gazza non girava a quell’ora, e come lui nessuno dei Prof. l’arrivo in sala fu superato.
Una volta giunto la sua compagna di viaggio era già li, pronta a partire, gli aveva accennato qualcosa in torre di divinazione ma non aveva ben capito..
-Hai mai viaggiato per metropolvere?- chiese la ragazza, svilando dalla tasca un sacchetto di panno, l’enorme camino della sala era proprio davanti a loro..
-Veramente no- in viso aveva un espressione un po’ dubbiosa, già per il fatto di fidarsi di quella nanerottola, ma che ci vuoi fare ne sapeva più di lui di spedizioni.
Una volta buttata una manciata di polvere nel camino, delle fiamme verdi si accesero. Erano pronti, un istante e avrebbero lascito Hogwarts arrivando dall’altra parte dell’oceano.
L’esploratice afferrò il ragazzo per il braccio trascinandolo con se dentro l'antro di pietra -Non lasciare la presa, per nessuno motivo, neanche se ti prude il naso...non ho la possibilità di venirti a ripescare in chissà quale angolo di mondo- Nathan la fissò stringendo la mano al polso della ragazza..
-chi ti molla! E poi non ho bisogno di farmi ripescare da te!- mentre borbottava le ultime parole la ragazza aveva già inziato a leggere il suo foglietto -Rues du port 21, pointe quest, Tortuga- le fredde fiamme intorno a loro comincarono a farsi sempre più grandi e il verde diventò quasi acceccante
-ehi aspettaaaa- whoooo in pochi istanti rotolò fuori da un altro camino trovandosi sul soffice corpo della ragazza, doveva aver attutito la sua caduta, lei invece era ben spalmata sul pavimento.. -non è stato male dai- disse alzandosi illeso, forse giusto un po' rintronato..
Non erano più ad Hogwarts.
Gli occhi blu del ragazzo fissavano l’ambiente circostante, erano in un casale di legno a due piani, faceva molto più caldo dal luogo dal quale venivano, ma la cosa su cui si soffermò il ragazzo fu la figura avanti a loro.
Una.. quel che sembrava donna, spararacchiata sul divano, in coma profondo, sembrava Hagrid ma senza barba, o forse qualche baffetto lo aveva.. vicino a loro un gatto spelacchiato che sembrava essersi accorto del loro arrivo..
-dimmi che abbiamo sbagliato focolare..- chiese con un’aria abbattuta, dovevano passare veramente la notte li? Non che ci si aspettava un albergo a cinque stelle, ma cavolo..
La visione prolungata di quella “donna” fece allontanare il ragazzo, che era ben curioso di dare uno sguardo a una delle finestre.. *ci siamo* il mare si vedeva in lontananza, erano giunti sull’isola.



Statistiche:
Punti Salute: 116
Punti Corpo: 63
Punti Mana: 63


Abbigliamento:


Oggetti in possesso:
- Bacchetta magica
- Una fascia color porpora al polso destro
- Un completo da lavoro in tinta unita (Nero)
- Guanti di Protezione in Pelle di Drago
- Due gelatine d’oro
- Un sacchetto di polvere buio pesto peruviana
- Pozione Essenza d'Elfo
- Pozione Rimpolpasangue
- Mappa Antica
- Lettera


Altro:
- Un sacco a pelo, miniaturizzato tramite magia
- Uno zaino
- E tanta frutta! xD
 
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view post Posted on 9/12/2011, 14:30
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Il Fato

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La quiete del posto era ormai irrimediabilmente distrutta, sebbene la padrona di casa continuasse a dormire beatamente: il gatto, schiacciato dal giovane ragazzo in tenuta da avventuriero, miagolò la sua disperazione per poi scattare sotto il divano dove rimase a guardare i due nuovi arrivati con occhi scintilanti. Era evidente che si erano fatti un nemico, il felino non li avrebbe perdonati di quella stramba entrata in scena!
E Dolores?
Giusto un paio di istanti, il tempo concesso ai due giovani di rialzarsi dal tappeto di pelle di vacca, ed ecco che l'armadio a due ante padrone di quella casa si era svegliato. La donnona si stirò sbadigliando, e rivelando una fitta foresta di peli ascellari, quindi scese i piedi dal tavolino e guardò i due sconosciuti appena arrivati in casa sua attarverso il fuoco magico. Una voce impastata si sollevò da quel viso flaccido e rugoso, simile ad una maschera di fango parlante.

"Mh, siete voi. Se non avete cenato ci sono delle gallette nella dispensa, forse anche della marmellaaaahhhtaaahown. Si, dicevo, gallette e marmellata. Poi, subito a letto, dormirete..."

Il donnone spalancò gli occhi, con l'aria di qualcuno che improvvisamente realizza qualcosa di tremendamente brutto. Si sollevò dallo schienale, facendo scricchiolare la poltrona, e si guardò intorno. Pochi secondi, e lo sguardo si posò per la prima volta sui due nuovi arrivati. Imprecò sonoramente.
"...Umph, voi sareste i garzoni di Lysander? Li sceglieva un pò più robusti, una volta... Immagino vada sul risparmio, in tempi di crisi. Comunque, dormirete qui, se avete paura del buio potete tenere il fuoco acceso, ma non ve lo consiglio, o domanimattina sarete flaccidi come fango. Il bagno è al piano di sopra, prima porta a destra. Sveglia alle..."
Un'altra pausa, dedicata questa volta a guardare uno degli orologi a cucù raffigurante un boschetto dipinto con colori spenti. La donnona imprecò nuovamente, quindi frugò nel divano fino a che non trovò una sottile stecca di legno incrostata di marmellata. L'agitò un paio di volte, borbottò qualcosa, e con uno scoppio per nulla rassicurante un paio di occhiali da vista le volò in mano da uno scaffale dall'altra parte della stanza. Li indossò con aria impacciata e rivolse nuovamente lo sguardo all'orologio.

"Sveglia alle Cinque. Anzi, no, alle quattro e mezza. Farete colazione, prenderete le scope che stanno nel capannone in giardino, e poi potrete andare."
Era ovvio che le scocciava terribilmente avere quei marmocchi tra i piedi. Si alzò, con non poca fatica, afferrò il gatto e cominciò a salire pesantemente le scale che portavano al piano superiore, senza manco aver dato tempo ai due giovani di replicare. A metà scala sembrò ricordarsi di qualcosa e si voltò, con il gatto miagolante sottobraccio.
"Mh, non potete uscire di casa, aprire le finestre, aprire il frigo, aprire la porta di camera mia, fare la doccia e fare qualsiasi incantesimo che non sia strettamente necessario alla vostra sopravvivenza. Se suonano alla porta lasciate fare, prima o poi smetteranno."
Detto questo, la donna si voltò nuovamente e riprese a salire le scale, lanciando una tuonante imprecazione dopo essere inciampata nell'ultimo gradino. Ancora qualche secondo, e i due giovani sentirono una nuova parolaccia, seguita da quello che sembrava un ordine: la bottiglia che c'era sul tavolino prese il volo e salì le scale da sola, per poi ricongiungersi alla sua padrona.
Dunque, le regole erano state dettate, stava a loro decidere se andare subito a letto o fare altro. Dopotutto la vecchia Dolores non aveva nemmeno chiesto molto, le bastava che per le cinque i ragazzi si fossero tolti dai quattro passi... Avevano circa sei ore per dormire, organizzarsi, fare colazione e partire, bastava non disturbare il sonno di pietra della vecchiarda.




Libero arbitrio, fate quello che vi pare, non avete restrizioni. Se avete bisogno di organizzarvi o di parlare in santa pace, fate pure, non interverrò per qualche turno... Appena andrete a dormire riprenderemo il gioco da domani mattina. Buonanotte e sogni d'oro.
 
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view post Posted on 9/12/2011, 23:00
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VII Anno

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Il ragazzo ancora non aveva realizzato che avrebbe passato la notte li, o meglio non voleva convincersi, ma sembrava essere l'unica soluzione possibile , dopo tutto erano dall'altra parte dell'oceano dovevano restare in un luogo "sicuro" e cercare di accontentarsi.
La donnona pochi istanti dopo l'arrivo dei ragazzini si risvegliò dal suo letargo, non era certo un bello spettacolo, in quanto a igiene poteva battersela con Gazza.. *oddio..* pensò girando lo sguardo su un orologio a cucù, dopo aver visto le flaccidi braccia della donna alzarsi e mostrare due paia di peluche sotto le ascelle..
Umph, voi sareste i garzoni di Lysander? Li sceglieva un pò più robusti, una volta... Immagino vada sul risparmio, in tempi di crisi. Comunque, dormirete qui, se avete paura del buio potete tenere il fuoco acceso, ma non ve lo consiglio, o domanimattina sarete flaccidi come fango. Il bagno è al piano di sopra, prima porta a destra. Sveglia alle...
la donna fece una breve pausa per poi acciuffare gli occhiali che sembravano due fondi di bottiglia.. Sveglia alle Cinque. Anzi, no, alle quattro e mezza. Farete colazione, prenderete le scope che stanno nel capannone in giardino, e poi potrete andare.
*alle.....4 E MEZZA!* un'altra notizia non entusiasmante, erano partiti dalla sala grande alle 3 di notte non avevano dormito un gran che, ora quella sveglia cosi mattiniera, la cosa migliore sarebbe stata andare subito a dormire cercando di essere il più riposati possibile per affrontare l'avventura.
Mh, non potete uscire di casa, aprire le finestre, aprire il frigo, aprire la porta di camera mia, fare la doccia e fare qualsiasi incantesimo che non sia strettamente necessario alla vostra sopravvivenza. Se suonano alla porta lasciate fare, prima o poi smetteranno.
*beh.. ecco... cos'è che possiamo fare in pratica?* era meglio non pensarci, in fondo era solo una notte e poi era sicuro che sull'altra isola ci sarebbero state cose di cui avere davvero paura.
Dopo aver richiamato magicamente una bottiglia al piano di sopra, la Donna scomparve nel silenzio, ora il salotto era libero.. -Se ne andata finalmente..- sospirò iniziando a tirar fuori il sacco a pelo dallo zaino.. -Di un po' potevi rimediare un posto migliore- forse neanche la ragazza si sarebbe aspettato un luogo del genere, e poi comiciare a discutere già da subito non sembrava una buona cosa.. -comunque io mi metto a dormire....- disse una volta entrato stile lombrico nel sacco a pelo, la lunga cerniera sembrava essersi inceppata, lasciando la parte superiore un po' aperta, non aveva neanche provato ad assaggiare le gallette offerte dalla donna, o forse non ne aveva il coraggio.
Prima di chiudere gli occhi spostò lo sguardo sulla ragazza, voleva provare ad essere gentile a sforzarsi almeno..
-vuoi parlare di qualcosa?- magari aveva qualcosa da dirgli, non era proprio una situazione che capitava tutti i giorni, chissà se aveva qualche ripensamento riguardo al viaggio, lei era una ragazza in fondo, forse era più sensibile di lui... forse...
 
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view post Posted on 10/12/2011, 00:28
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La donna parve ridestarsi dal suo letargico sonno, forse per effetto dei miagolii isterici del suo gatto, forse per merito del sonoro fracasso, che irrompendo in casa, i due avevano creato.
Dolores Solimar, non era proprio la persona descritta da Lysander, ma chissà perché Mya non riusciva a dirsi stupita. Forse perchè il suo eccentrico datore di lavoro descriveva come motel delle antiche ed impervie catacombe, e per sue parole, disgustosi troll diventavano simpatici popolani del luogo. Non riusciva più a tenere il conto delle volte che le aveva reso la realtà di quei viaggi meno preoccupante, per poi rischiare seriamente l'osso del collo.
Mya stava per presentarsi ma la donna attaccò discorsi come una mitraglia, ospitalità (se così si poteva chiamare) regole e orari. Infilò tutto in un frettoloso saluto e se ne andò su per le scale, lasciando i due ragazzi soli, nel silenzio assoluto della stanza, rotto ogni tanto solo dal rumore della pendola.
-Se ne andata finalmente..- sentenziò evidentemente contrariato il compagno -Di un po' potevi rimediare un posto migliore-
Ma Mya era troppo stanca per replicare e rispose con un semplice e lungo sbadiglio, ovattato dalla sua piccola mano. Se aveva sonno?
Era l'immagine di un contenitore di debolezza e stanchezza mentale, racchiusa tutta nel suo piccolo corpicino. Era in piedi dal primo mattino, dopo le lezioni e i quotidiani allenamenti della squadra di quidditch, poi il pasto frugale in sala grande e il rientro in sala comune. Nel dormitorio non c'era proprio andata, stando ai calcoli delle carte geografiche Tortuga distava 6 fusi orari, per un totale di 6 ore di anticipo. Dunque partendo in piena notte dall'Inghilterra sarebbero giunti lì di prima sera, pronti per affrontare la notte. Non aveva senso dormire o avrebbe rischiato di passare la notte in bianco, o peggio costretta ad interloquire con l'"altro".
Se l'era promesso, niente più dello stretto necessario. La confidenza avrebbe finito per distruggere quel leggero equilibrio che si era formato tra loro.
Era facile, poche parole, si viaggiava, si prendeva quel che era da prendere e si tornava a casa. Punto.
Ed ora che erano arrivati il sonno le era ripiombato addosso, più pesante che mai.
Vide il ragazzo prendere il suo sacco a pelo, ma preferì non imitarlo. Faceva caldo in quella casa e non dubitava che uscendo sarebbe stata risucchiata viva da uno sciame di zanzare.
Decise di togliersi il gilet con il pellicciotto, troppo per quel clima umido e rimase con la maglia nera. Il divano sapeva ancora troppo della presenza della donna quindi decise di non tentarvi nemmeno un approccio.
Si appoggiò invece al muro, adiacente al camino, raccolse le gambe al corpo e ci si appoggiò con le braccia. Aveva dormito in condizioni peggiori e il fatto di avere ancora un tetto sulla testa era incoraggiante.
Dall'indomani sarebbero iniziati i veri problemi.
Gli occhi si erano fatti pesanti, mentre ancora osservava il compagno infilarsi di malagrazia nel suo involucro di plastica.
-vuoi parlare di qualcosa?- chiese il ragazzo.
Voleva? No davvero, con tutta la stanchezza che aveva in corpo, il desiderio di parlare rappresentava puro e serio masochismo. Ma forse il ragazzo ne aveva bisogno, non era da tutti partire così, senza troppe informazioni e senza la certezza di un reale rientro alla base. Mya risollevò la testa guardando il ragazzo nella penombra della stanza.
Sembrava non curarsi minimamente di quanto folle fosse l'avventura in cui si era buttato, forse incoscienza, forse coraggio? Ne dubitava.
- Dovresti essere tu ad aver voglia di parlare...dimmi, come fai ad esser tanto tranquillo nonostante tutta questa situazione? -
Davvero non lo comprendeva. Gli era bastata la sua presenza per scacciare ogni dubbio? O sarebbe partito comunque, contro ogni aspettativa, contro ogni buon senso? Mya aveva il suo fine, ed era anche comprensibile, ma la sua pacatezza era insopportabilmente sospetta.
Che ci fosse qualcos'altro che gli aveva nascosto?


 
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view post Posted on 10/12/2011, 13:25
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Senza la presenza quasi opprimente della donnona quel salotto non era poi cosi male, l'edificio era in stile rustico, e il ragazzo lo amava, e poi un grande camino accesso riscaldava l'intera zona, certo non era proprio lindo e pulito, d'altronde chissà da quanti secoli la signora non aveva ospiti.
Accomodarsi sul divano non l'avrebbe fatto per niente al mondo, Il suo sacco a pelo era più che comodo, non era proprio il clima adatto è vero, ma era meglio non avere alcun contatto con quell'ambiente.
Poggiò cosi la testa sulla parte soffice, curioso di vedere come si sarebbe adattata la sua compagna, e stranamente lei mise solo la schiena contro la parete accovacciandosi con le gambe..
*ha veramente intenzione di dormire così?* in fondo poco gli importava, sembrava davvero stanca pochi istanti e sarebbe caduta in letargo come un ghiro d'inverno, l'aveva già vista ko, stavolta gli sarebbe bastata solo una buona dormita..
-Dovresti essere tu ad aver voglia di parlare...dimmi, come fai ad esser tanto tranquillo nonostante tutta questa situazione?- gli aveva rigirato la domanda, quindi non aveva niente da dirgli, Lui non era tranquillo anzi era molto teso, ma lo mascherava bene, non sapeva minimamente a cosa stavano andando in contro, l'unica cosa certa è che non sarebbe stata una gita di piacere..
-adesso non c'è motivo per non esserlo, non è certo dormire qui che mi preoccupa... piuttosto quello che c'è la fuori..- si fermò qualche istante, lei invece era tranquilla? aveva già fatto spezioni, ma non era un buon motivo per esserlo.
Era una ragazza coraggiosa? da escluderlo. Forse anche lei nasconeva bene la sua paura.. -se non hai niente da dire io dormo- concluse in fine girandosi su un lato.
Rimase qualche secondo con gli occhi aperti, fecendo vagare gli ultimi pensieri, e poi li chiuse con lo scopiettio delle fiamme del camino, che si faceva sempre più fiebile fino a scomparire del tutto..
 
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view post Posted on 11/12/2011, 22:07
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La stanza, dopo la dipartita della stramba padrona di casa, era tornata ad un insolito silenzio. La pendola continuava precisa il suo lento cadenzare, mentre alcune assi di legno che componevano il tetto ogni tanto scricchiolavano terribilmente.
Si poteva pensare che qualcuno vi stesse camminando sopra, ma era solo la forza del vento mista al pessimo stato in cui riversava quella catapecchia. Per il resto c'era silenzio, rotto ogni tanto dalle parole dei nuovi inquilini, che di relazionare sembravano non averne voglia.
Non avevano nulla di cui discutere che non fossero le regole di quel viaggio e le direttive generali da tenere durante l'esplorazione. Tutti argomenti decisamente impegnativi, e per quello avrebbe rimandato al domani, quando la mente fresca le avrebbe permesso di elaborali al meglio.
Il ragazzo d'altro canto si girò su un fianco, dando definitivamente le spalle alla ragazzina e mostrando il chiaro interesse a raggiungere il mondo dei sogni.
Gli occhi di Mya ormai s'erano chiusi, la testa poggiata sulle braccia, il cervello che ancora mandava qualche piccolo segnale alle sue labbra.
C'era un'unica cosa che al momento le sembrava giusta da dire, senza capirne realmente il motivo.
- Mi chiamo....Mya... -
Eccolo il cervello che si scollegava definitivamente e Morfeo a braccia aperte l'accoglieva nel suo regno.
Parole morte e avvolte dal silenzio, chi le avrebbe davvero udite? Ad un divano sbilenco poteva davvero interessare? Magari un ragno nascosto nell'angolo, o una mosca di passaggio.
Ma cosa importava, un nome era solo un nome.

 
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view post Posted on 11/12/2011, 23:00
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Il tentator Dio del Sonno, il Divino Morfeo, accolse tra le sue mordbide braccia i due stanchi viaggiatori. Un sonno ristoratore di ben 4 ore e 45 minuti li aspettava, per prepararli al giorno successivo...
Ma si sa, cinque ore passano in fretta fra le braccia di Sogno, allungate soltanto da periodiche svegliate ogni ora al suonare degli orologi a cucù: i due giovani si svegliarono praticamente insieme, vuoi per sincronia, vuoi per il grazioso armadio a due ante che urlava loro di alzarsi e muoversi a fare colazione. Furono costretti a ridestarsi, cacciati rapidamente dal regno di Morfeo, si ritrovarono nei sacchi a pelo, sudati e assonnati, con le borse sotto gli occhi e i capelli spettinati. Senza contare i morsi di zanzara.
Quel viaggio cominciava male, ma il peggio doveva ancora venire.
Mezzi addormentati come erano, riuscirono a malapena a sentire le soavi parole della padrona di casa che comandavano loro per la seconda volta di andare in cucina.
Lì arrivati l'avrebbero trovata, vestita di un'orrenda veste da notte rosa con un motivo floreale, occupata a bere da un'enorme tazzona di caffè, e questa avrebbe indicato loro senza troppe parole le due tazze di caffè e le svariate fette ricoperte di una marmellata verdastra che costituivano il loro primo pasto della giornata. Era evidente che la vecchia signora non era a conoscenza delle voci -sicuramente messe in giro dai malefici scienziati della Kellog's- secondo le quali la colazione era il pasto più importante della giornata.

"Muovetevi, su, su. Se volete dell'altro caffè ce n'è nella caraffa, svelti."
Avrebbero trovato altro latte nella caraffa, effettivamente, e che la marmellata sebbene di buon sapore aveva un vago retrogusto di pollo arrosto. Un'occhiata al coltello usato per spalmarla avrebbe tolto loro ogni dubbio, ma questo nel frattempo era stato abilmente occultato nel lavello, lasciando i due giovani ignari. Una volta finito, l'anziana Dolores avrebbe detto loro di rifare gli zaini, e li avrebbe aspettati davanti alla porta. Per il trattamento avrebbero potuto lamentarsi con Lysander, non di certo con la loro gentile ospite, a meno che non volessero ritrovarsi con qualche costola in meno... Il loro viaggio stava per iniziare.

 
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view post Posted on 12/12/2011, 19:13
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Provava una strana sensazione, come di caduta continua giù da un qualcosa di indefinito. Che fosse finita tra le nuvole del cielo? E perchè ora stava tornando a terra? Forse quello non era luogo per lei?
Provò a cercare una minima concentrazione per dar vita alla sua metamorfosi, con due ali a sostenere il suo peso in aria non avrebbe dovuto temere l'impatto. Provò a dimenarsi, ma il solito formicolio che precedeva la trasformazione non arrivava. Quanto mancava al terreno? Chilometri, metri? Non vedeva nulla, solo un vasto biancore che come nebbia sembrava rappresentare il tutto di quella dimensione.
E l'impatto al suolo fu più doloroso di quanto immaginasse.
La faccia fu la prima parte del suo corpo che si schiantò contro il terreno, duro ma stranamente caldo. Non sembrava pietra ed aveva un odore forte, pungente, vivo.
Gli occhi pian piano si schiusero, mostrandole finalmente un colore che non fosse il bianco. E non c'era solo quello. Svariate tonalità di colore dal marrone, al grigio, a qualche sprazzo di arancione e giallo, iniziava a delineare i contorni di alcuni specifici oggetti.
Non c'era più il nulla, che per certi versi era meglio poichè non aveva odori. Quell'aria che invece la circondava sapeva di melenso e muffito da far schifo. Mya cercò di risollevarsi da terra, scoprendosi a pochi passi da un camino spento, distesa lungo un fianco. Ed anche il cervello, aiutato da quei forti odori sembrò ridestarsi.
Era lontana da casa, troppo lontana, ospite in casa di una donna dai modi discutibili che a gran voce reclamava la dovuta attenzione.
La giovane ragazza si risollevò allora trascinandosi verso quella che con tutta probabilità doveva essere la cucina, dove la donna stava trafficando. Con gli occhi ancora appiccicati dal sonno, inciampò in un sacco deforme in terra, scoprendo più tardi che era il suo compagno di viaggio.
Pochi passi sul cigolante pavimento ed arrivò davanti ad una tavola imbandita, a detta della padrona, che le fece rimpiangere in un attimo la sua colazione ad Hogwarts.
- Buongiorno signora Dolores - la salutò stropicciandosi gli occhi e prendendo posto alla tavola. Prese la tazza di caffè e ignorò bellamente le fette biscottate ricoperte da un'indefinita gelatina verdastra. Nel suo zaino aveva il necessario per rifocillarsi e per il momento sarebbe bastato.
Dopo aver tracannato l'ultima goccia di sciacquatissimo caffè, Mya ripose la tazza nel lavandino, ritrovandosi davanti agli occhi gli avanzi di un fu pollo. Come inizio di giornata non era male, girò i tacchi e tornò nella sala.
Il suo zaino era ancora lì, dove l'aveva lasciato la sera prima, ma non sarebbe partita prima di esser passata per il bagno.
Dopo esser tornata ad un'aspetto accettabile uscì dalla stanza, più schifata di quando ci era entrata e prese a sistemarsi per la partenza. Legò i capelli in un'alta coda, lasciando che i morbidi boccoli le scendessero lungo una spalla. Si rimise il gilet e lo richiuse sul davanti, zaino in spalla ed era pronta ad andare.
 
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view post Posted on 13/12/2011, 14:20
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VII Anno

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"Sogna perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare"
Il sogno, un fenomeno caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni apparentemente reali. Ma cos'è che genera un sogno? un desiderio inappagato durante la vita diurna? per il ragazzo il sogno era sempre lo stesso, molte volte si svegliava senza ricordarsi nulla, altre volte invece le immagini erano ben nitide nella sua mente. Una donna di spalle con dei lunghi capelli biondi, una figura quasi angelica, che richiamava l'attenzione del giovane. Lui cercava in ogni modo di raggiungerla, ma per quanto si avvicinasse non era mai abbastanza, era come cercare di raggiungere la linea dell'orizzonte. Ma chi era quella donna? lui lo sapeva bene. La figura più importante della sua vita, una figura venuta a mancare anni fa.
Perchè continuava a venirgli in sogno? ma la cosa che lo premeva di più era il non riuscire mai a riaggiungerla, era frustrante. *Lui è vicino* erano queste le uniche parole che risuonavano nel sogno, in quella lunga vallata bianca, dove a contornarla non c'erano numerosi alberi uno dietro l'altro, ma bensì dei flashback, episodi risvolti della sua vita, seppelliti nella memoria del ragazzo. Poteva intravedere Hogwarts, le persone conosciute, la sua famiglia e i momenti difficili. Tutto ciò che costruiva la sua vita, mattone per mattone.
In fine una grande luce si spandeva dal fondo della valle fino a far scomparire la figura, fino ad accecare il ragazzo e riportarlo alla realtà.
I suoi occhi blu si aprirono lentamente, una voce sconosciuta rimbombava nella stanza, doveva essere la signora, era ora di alzarsi. Ad aspettarlo non c'era il caldo camino della sala comune, con una bella tazza di latte, ma una cucina dove sembrava aver mangiato un esercito, e la donnona che aveva in dosso un lunga veste rosa, alla sua vista Nathan era quasi tentato di obliviarsi da solo, ma si trattenne.
Anche la sua compagna aveva ciuffi di capelli scompigliati, e un'aria rimbambita, era cosi buffa da farlo sorridere per un istante..
-Buongiorno....- un buongiorno soffocato ancora dal sonno, ma quanto avevano dormito? 4-5 ore al massimo. Una bella tazzona di caffè era quello che ci voleva, le fette biscottate le lascio volenteri nel piatto, era meglio rischiare la vita in altre situazioni.
Una volta finita la colazione, la ragazza lo anticipò rifugiandosi in bagno *dannata* ..ma stranamente non ci mise un' eternità come le sue coetanee. Dopo una bella lavata, risistemò velocemente le sue cose e il sacco nello zaino. Anche lui era ormai pronto per partire. Quel giorno sarebbe inziata veramente la loro avventura, chissà cosa li aspettava in quelle prime 24 ore..
 
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view post Posted on 13/12/2011, 22:26
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Il Fato

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La signora rispose con soli cenni ai saluti dei ragazzi, pretendendo poi che sparecchiassero i piatti e le caraffe prima di andare a lavarsi. Il bagno, come il resto della casa, era di legno, ma decisamente più pulito, e dotato di un armadietto pieno di una quantità pressoché infinita di vari trucchi e profumi. Che l'anziana Dolores nascondesse un lato più femminile, dietro la scorza da dura che si era costruita nel corso degli anni? Chi poteva dirlo. Non loro, di certo: non appena il Grifondoro fu uscito dal bagno, ecco che ripartì l'inquietante cacofonia degli orologi a pendolo, fra uccellini strombazzanti ed interi boschi in movimento. Le cinque. Dolores si fece più impaziente, ma non disse altro ai due giovani che si seppero mostrare abbastanza svegli per i suoi canoni. Quando le si presentarono alla porta, vestiti e già pronti, lei li accolse con un vago cenno di assenso rivolto a chi sa chi.
"Immagino abbiate già i viveri per il vostro viaggio, eh?"
Non indugiò oltre: aprì la scricchiolante porta di legno, invitò i due giovani ad uscire, e li seguì all'esterno.
Il paesaggio fuori era... beh, di sicuro i due giovani non se lo sarebbero mai immaginato. Certo, avevano sentito il rumore delle onde, ma chi avrebbe mai potuto dire di essere su un'isola? Se così poteva essere definito uno scoglio di appena duecento metri quadrati, collegato ad un'altra isoletta molto più piccola con un semplice ponte di legno. A nemmeno due chilometri in linea d'aria, i due giovani poterono vedere una piccola città sulla costa, ancora paciosa e sonnacchiosa. Il sole non era ancora sorto, e l'aria era umida ma ancora abbastanza fresca, tuttavia già i moscerini erano usciti, raccogliendosi in nugoli pronti ad aggredire gli incauti viaggiatori.
Dolores, sapientemente, chiuse la porta di casa.

A quanto pareva il capanno delle scope era situato sull'isoletta più piccola, e costituiva l'unica costruzione su di essa: una semplice casupola in legno, di una decina di metri quadrati, che la padrona di casa aprì con una chiave di metallo da un relativamente piccolo mazzo di chiavi.
Dentro, regnava il chaos.
Pentole, fornelletti da campeggio, una vecchia sedia a sdraio, una collezione di ferri chiodati portafortuna, un tavolino senza una gamba... Come fare a trovare le scope che cercavano? L'anziana signora rispose loro con un semplice "accio", che richiamò una vecchia scopa biposto da un disordinato cumulo di foglie. La tese al giovane, che sembrava il più grande fra i due commessi.

"E' una bluebottle del '62, un pò vecchiotta ma ancora funzionante, la usavamo io e mio marito Arthur per... beh, che ve ne frega. Ad ogni modo, dovrebbe reggere un viaggio di qualche decina di chilometri, se non la trattate male. Dov'è che dovete andare, a proposito?"
Un tono disinteressato, e un pò assonnato, probabilmente voleva solo dar loro indicazioni, e sapere entro quando le avrebbero riportato il manico di scopa. Sempre che la reggesse ancora...





 
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view post Posted on 14/12/2011, 13:24
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VII Anno

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Finalmente la loro vera avventura stava per iniziare. La signora Dolores non vedeva l'ora di liberarsi si loro, spalancò in un istante la porta dell'ingresso facendo entrare una ventata d'aria fresca, il ragazzo insipirò profondamente beandosi di quel momento, da quanto erano giunti al casale, avevano respirato quell'aria chiusa e attufata, la signora aveva anche vietato di aprire le finestre, una volta uscito sembrava quasi rinato.
Era mattina presto, il sole ancora doveva illuminare l'isola con la sua luce, uno sguardo rapido verso la piccola città, che il ragazzo avrebbe tanto voluto visitare, quando gli sarebbe ricapitato di andare a Tortuga, peccato non poter esplorare a pieno quell'isola, ma avevano ben altro da fare.
Il capannone della donna era situato su un altro isolotto più piccolo a cui si poteva accedere tramite un ponte in legno. Il capanno era pieno zeppo di roba, buttata li come capitava, ti potevi addirittura perdere fra quelle cianfrusaglie, ma alla signora bastò un Accio per far piombare nelle sue mani il mezzo che avrebbe affidato ai ragazzi, una scopa a due posti, il giovane era la prima volta che la vedeva. *Un po' vecchiotta è? speriamo che non ci abbandoni in mezzo all'oceano* Nathan afferrò la scopa si sarebbe messo al posto davanti cosi da alleggerire il carico posteriore della scopa..
Un'ultima e normale domanda della signora gongelò la sua fretta di decollare, chiese il luogo dove erano diretti, quindi non era stata informata sul perchè quei due erano li.. *e ora che gli dico* dire alla signora che andavano su un'isola segreta che non appare sulle carte, ma solo sulla mappa il loro possesso? non sembrava proprio una buona idea -Beh.. ecco.. noi- un po' dubbioso voltò lo sguardo sulla compagna, che a raccontare balle era esperta *Gertrude di qualcosa..* verità o bugia? in fondo quanto poteva cambiare la vita alla signora venire a conoscenza di una cavolata, a lei premeva solo la sua scopa, e quando l'avrebbe ripresa..
 
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view post Posted on 17/12/2011, 23:49
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Quando la possente padrona di casa aprì la porta un fredda brezza dall'aria salmastra la investì in pieno viso. Lo stesso irritante odore che avvertiva ogni qual volta metteva il naso fuori dalla finestra della sua piccola cameretta in mansarda.
Il mare. Un'isola.
Come aveva fatto a dormire un'intera notte senza rendersi conto delle onde che si infrangevano lungo le rive? Si decise a dar la colpa alla profondità del suo sonno, senza dover cercare ulteriori spiegazioni. Seguì la signora e Nathan giù per un viottolo, fino a raggiungere la riva ed un piccolo ponte in legno, dall'utilità alquanto dubbia. Sembrava infatti collegare quei due lembi di terra di diverse dimensioni, ma la loro vicinanza era troppo poca perchè ci fosse realmente bisogno di un ponte. L'acqua a malapena avrebbe bagnato le ginocchia, o forse la vita giudicando la sua altezza da nano portavaso.
Oltre il ponte scricchiolante se ne stava, retto per miracolo ( o per magia) un piccolo gabbiotto di legno. Forse un portale magico per un'altra dimensione o semplicemente lo spazio più piccolo ed ingombrato che la giovane tassorosso avesse mai visto. Da quel folle caos emerse una scopa biposto, richiamata dalla bacchetta della donnona e prima che Mya potesse anche solo esprimere il suo disappunto il suo compagno se ne era già appropriato, disponendo persino del posto di guida!
E lei chi era, la principessa sul cavallo bianco? Non ci pensava nemmeno, ma non appena provò a sentenziare qualche incerta sillaba lo sguardo della donna la fulminò, come a dire "questa ho, questa ti tieni...".
Mya sbuffò sonoramente e si voltò verso sinistra, finendo con l'osservare l'oceano. Poteva andare a nuoto oppure prendere il volo a modo suo, ma aveva una palla al piede chiamata Nathan Scott e non le era concesso.
-Dov'è che dovete andare, a proposito?-
Chiese la burbera signora, mettendo in evidente difficoltà il grifone. Mya respirò più a fondo e poi estrasse dalla tasca laterale dello zaino una mappa. Riportava la loro posizione, la posizione dell'isola di tortuga e delle isole a nord. Era una normale mappa babbana, nulla che potesse anche solo far pensare alla loro reale meta.
- Siamo diretti ad ovest, verso Guantanamo - e con il dito indicò la traiettoria che avrebbero preso una volta in quota. La città indicata distava diverse miglia di volo e si trovava in direzione opposta alle isole fantasma, descritte sulla mappa dello strambo zio.
Ecco, isole fantasma, ecco cosa cercavano. Come potevano sapere se esse esistevano davvero? Potevano viaggiare per giorni con il solo mare sotto alle gambe, quanto avrebbero potuto reggere?
- Sembrano essere state rinvenute delle rovine magiche da una colonia babbana e dobbiamo indagare sulla veridicità dell'informazione -
Concluse, riavvolgendo la mappa e infilandola nuovamente nella tasca, sfoggiando la sua espressione più convinta e decisa. Nei mesi aveva maturato una naturale capacità alla menzogna, quella senza fondo di cattiveria.
Era tempo di andare. Se il tonto principe si fosse deciso a spronare la sua magnifica cavalcatura forse sarebbero anche riusciti a partire prima delle sei.
- Torneremo prima di due giorni, ha la mia parola -
Strinse più forte i legacci del suo zaino, chiuse il giubbino, sistemò i manicotti e si preparò al volo.

 
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view post Posted on 19/12/2011, 15:13
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Il Fato

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L'anziana signora ascoltò attentamente le parole della ragazza, annuendo leggermente.
Guantanamo? La donna annuì energicamente un'ultima volta e pose lo sguardo ad ovest, pensosa.
Due giorni? Si aspettava anche qualcosa di più, dopotutto si trattava pur sempre di ricerce, trattative e grandi perdite di tempo, di solito, ma se la ragazzina ne era convinta, non c'erano problemi, probabilmente avevano già organizzato tutto con Lysander.

"Ottimo. Dunque, Guantanamo, hai detto? Mh, cercherò di ricordarlo, nel caso non doveste tornare manderò mio figlio a cercarvi, dovrebbe tornare oggi pomeriggio. In ogni caso, cercate di non mettervi nei guai."

Detto questo si voltò, e riattraversò il ponticello, indirizzandosi verso la casa. I due giovani erano finalmente liberi di partire, li aspettava un lungo viaggio, indubbiamente, ma avrebbero potuto arrivare entro sera, se si fossero sbrigati. Erano le 5:42, il cielo era ancora piuttosto buio, e all'orizzonte si apprestava ad arrivare un temporale piuttosto massiccio, da nord-est. Avrebbero dovuto precederlo, o sarebbero stati guai.





Perfetto, il viaggio sta per cominciare, buona fortuna. Avete da attraversare un buon tratto di mare, ricordate che la scopa la dovrete comandare in due, la collaborazione è essenziale. Il viaggio non dovrebbe durare più di tre-quattro post, nel prossimo post partirete, fate conto di viaggiare fino a mezzogiorno circa. E preparatevi, i guai potrebbero iniziare fin troppo presto
 
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84 replies since 5/12/2011, 18:31   1540 views
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