Thinking , Privata

« Older   Newer »
  Share  
~Hope™
view post Posted on 14/4/2014, 11:04 by: ~Hope™





tumblr_msbhu9J5Di1qhwdx3o1_500

Rimase immobile in quella posizione per diversi minuti, forse secondi, o magari ore, chi avrebbe potuto dirlo. Ferma ad osservare il lento fluire del fiume poco distante, Hope lasciava scorrere i pensieri insieme ad esso. Respirò a fondo l’odore intenso di quei primi giorni di primavera, stagione a lei cara, chiuse gli occhi per concentrarsi a fondo su quell’odore di rinascita che tutto poteva, cancellava inevitabilmente ogni cosa. Inevitabilmente i pensieri corsero all’infanzia, quell’infanzia trascorsa nel Derbyshire, ai pomeriggi trascorsi nel giardino, insieme al forte desiderio di superare quel maledetto cancello e fuggir via, senza mai guardarsi indietro, correre, solo correre fino a non avere più fiato in gola. Eppure era sempre rimasta li, a subire, a sottostare, senza mai reagire, senza mai ribattere a quelle parole che come lame, più di una volta, avevano penetrato il suo piccolo cuore di bambina. Aveva atteso, paziente, sudando quei MAGO più di qualsiasi altra cosa, unica ancora di salvezza per poter cambiare quel destino infame che l’aveva soggiogata fin da bambina. Riaprì gli occhi osservando un battello che con la prua tagliava in due il lento piume, risalendo la corrente con il suo carico di curiosità e spensieratezza. Odiava profondamente quei momenti di soluti in cui la memoria infame ripercorreva epoche della sua vita ormai andate, morte e sepolte, eppure comunque presenti; ciò nonostante pareva destinata a ricercare quella solitudine, come a voler rigirare più e più volte quella lama invisibile conficcata all’altezza del petto, verso sinistra. Per non dimenticare, mai. Respirò a fondo, lasciò fuoriuscire ogni singola molecola di gas presente, per poi inspirare, in modo che i delicati alveoli riossigenassero il sangue. Ridestandosi, Hope si guardò intorno, rendendosi conto, per la prima volta, di non essere sola in quel pomeriggio di primavera. Un ragazzo, un giovane uomo in realtà, sembrava aver scelto quel medesimo posto per osservare il placido Tamigi scorrer lento, o magari, come lei, aveva pensato bene di isolarsi dal mare di babbani per riuscire a star solo con i propri pensieri. La sua voce improvvisamente richiamò l’attenzione della donna su quel viso giovane ma comunque apparentemente vissuto, di chi, come lei, aveva conosciuto fin troppo della vita in breve tempo. *Pensare…* in realtà Hope non aveva alcuna intenzione di pensare, o almeno avrebbe tranquillamente evitato di rivivere quei ricordi ancora una volta e forse quell’incontro inatteso, poteva egoisticamente fare al caso suo. Del resto non era stata lei la prima a interrompere quell’ineluttabile silenzio, e quel pensiero allontanò gli ultimi inutili sensi di colpa. -Ogni posto è buono per pensare, ma nessuno lo è come il proprio letto, in una notte silenziosa e buia.-. Osservò con maggiore attenzione il profilo del giovane, che nonostante la giovane età pareva vissuto, come se tutto il peso di quello strano mondo, fosse adagiato con decisione sulle sue gracili spalle incurvate. Afferrò con decisione i due lembi del cappotto e si strinse in esso, più per abitudine che per reale bisogno. Prontamente numerose domande sul conto di quel ragazzo, affollarono la sua mente, allontanando definitivamente i pensieri che precedentemente l’avevano spinta a isolarsi, e inevitabilmente si trovò a scrutare con maggior attenzione il giovane sconosciuto. Non poteva esser sicura che si trattasse di un mago, ma la scelta del posto la portò a crederci realmente. Un giovane mago vissuto, vestito in maniera completamente diversa rispetto a lei, come se guardarsi allo specchio prima di lasciare le proprie stanze, fosse stato l’ultimo dei suoi pensieri. Non che Hope tenesse all’aspetto esteriore, amava vestire bene, indossare capi comodi e nel contempo piacere, solo l’ipocrisia l’avrebbe spinta a credere diversamente, tuttavia il giovane le ricordava un po’ se stessa, qualche anno prima, quando era semplicemente una giovane auror inesperta, concentrata completamente sul suo lavoro. Girò leggermente il capo verso di lui e abbozzo un fugace sorriso di circostanza. -In realtà non amo i posti troppo affollati dove la gente non fa altro che mettere in mostra il suo egoismo. Inoltre conosco ancora ben poco di Londra e talvolta è piacevole soffermarsi a osservare senza essere necessariamente visti-. Era stata la curiosità forse a farla parlare? Il desiderio di chiacchierare o soltanto quello di conoscere meglio il suo strano interlocutore? Nessuno avrebbe potuto dirlo, neanche la stessa Hope.




 
Top
2 replies since 6/3/2014, 08:47   122 views
  Share