Ormai si era rassegnata a quell’improbabile situazione, anzi, a dir la verità non ci pensava nemmeno più, aveva smesso di cruciarsi riflettendo sul se fosse opportuno lasciarsi andare così tranquillamente senza nemmeno cercare di mantenere un’apparenza di distacco.
Si sentiva stranamente tranquilla e a suo agio e ciò le permise addirittura di concedersi qualche lusso in più, come quella piccola presa in giro, assolutamente non mirata a sminuire la compagna, ma semplicemente voleva esprime la spensieratezza e la dolcezza che quella ragazzina le trasmetteva.
Questa volta, forse per la prima volta, non si era posta il problema di aver parlato a sproposito, quel pensiero non la sfiorò minimamente, per lei era una semplice frase innocente, ma il sorrisetto apparso sul viso della grifondoro lasciava presagire che non gliel’avrebbe fatta passare così facilmente.
Non le diede nemmeno il tempo di replicare che si ritrovò con la bacchetta della compagna che le sfiorava la gola, azione che, in circostanze diverse, avrebbe forse scatenato una serie di reazioni a catena che le avrebbero poi condotte allo scontro.
Non amava essere minacciata e messa alle strette e non era solita non reagire, ricordava ancora lo sforzo fatto per non colpire quell’inutile tasso quando l’aveva messa nella stessa situazione, ma in quell’occasione, purtroppo, dovette lasciarlo fare, in questo caso era diverso.
Non negò a se stessa di essere a disagio, si trovava completamente d’accordo con le parole di Zoey e sottovalutarla sarebbe stato un errore, ma qualcosa, sia nel tono che nella sua espressione le lasciarono intuire che, almeno in quel momento, non si sarebbe dovuta preoccupare.
Si meravigliò comunque di non aver avuto, nemmeno per un istante, l’istinto di portare la mano alla sua di arma, in linea di massima era parecchio diffidente e nemmeno per gioco si sarebbe lasciata così alla mercé di qualcuno, era forse un segno di fiducia che non si sarebbe aspettata nemmeno viste come stavano andando le cose, ma si era ritrovata a lasciarla fare senza opporre la minima resistenza.
-Touché- sorrise divertita quando la compagna ripose l’arma mettendosi a ridere -Me lo sono meritato, non sarò mica io l’unica col diritto di minacciare...direi che mi ha restituito il favore...e...credimi...non è assolutamente mia intenzione sottovalutarti-
*Potresti esser più pericolosa di molti altri* quel pensiero arrivò come un fulmine a ciel sereno, non tanto per l’effettiva pericolosità della ragazzina, avrebbe forse anche potuto batterla in uno scontro diretto, ma appunto per quella mancata reazione alla sua minaccia, aveva abbassato la guardia lasciandole fare il suo gioco, non le era passato per la testa, nemmeno per un momento, di attaccarla ed era forse quello il pericolo maggiore per chiunque, la fiducia.
-Ma...mi sarà pur concesso fidarmi di qualcuno...magari mi sbaglio...ma sono rischi da correre se non si vuole restare soli-
Quella voleva essere l’ennesima battuta, ma si scoprì stranamente seria nel pronunciare quelle parole e decisamente combattuta, negli ultimi mesi si era sentita più volte ripetere che si era sempre soli e che non bisognava fidarsi di nessuno e in qualche occasione aveva anche condiviso quei pensieri, credendo fermamente fossero corretti, ma allo stesso tempo, in altre situazioni si era ritrovata a dissentire completamente, come stava ammettendo ora.
Si riprese immediatamente alle successive parole della compagna, in realtà la portarono ulteriormente a domandarsi cosa stesse combinando e cosa c’entrasse lei con quella ragazzina, dato che, a rigor di logica, lei avrebbe dovuto, senza nessuno scrupolo, ferire ed infierire su chiunque, che ci fosse o meno una motivazione.
Rise divertita, cercando di accantonare quei pensieri, non aveva assolutamente voglia di farsi rovinare la serata.
-Cercherò di non dartene motivo allora...non vorrei trovarmi costretta a rispondere ad un tuo attacco-
Quando Zoey rispose alle sue ulteriori domande sul “suo popolo” si rese conto che infondo, per quanto magari in modo più soft, non vi era poi molte differenze con la situazione in Europa, i babbani americani è vero che sapevano, ma non sapevano quasi nulla e per lo più erano fuorviati da convinzioni proprie che nulla avevano a che spartire con quella che era la realtà.
Non c’era la stessa netta divisione tra mondo magico e babbano, ma alla fine dei conti era come se ci fosse.
Notò che la grifondoro aveva molto a cuore l’argomento e per quanto cercasse di rispondere tranquillamente, si poteva chiaramente vedere che qualcosa la infastidiva.
-Magari avreste fatto meglio ad eliminarli quando ancora erano in pochi-
Già, non conosceva poi molto della storia Americana, ma da quel poco che sapeva era consapevole che quelle tribù erano le uniche a poter effettivamente dire di essere originarie del luogo, vedersi segregate in spazi ristretti non doveva essere il massimo.
-Ehm...oddio...spero tu non voglia iniziare la tua vendetta da qui...- lo disse ridendo, in effetti gli “americani” altri non erano che originari di quelle zone -In tal caso...io non sono inglese- rise nuovamente, non voleva certo interrompere l’atmosfera serena che si era creata con discorsi poco felici.
Non si era poi mai preoccupata più di tanto di capire se ci fosse qualcosa in cui eccelleva particolarmente, si era sempre impegnata in tutto per ottenere i massimi risultati e dimostrare così di eccellere in tutto, ma ovviamente si era dovuta rendere conto che alcune cose le venivano più semplici di altre, mentre qualcosa proprio sembrava distante da lei anni luce.
Notò l’imbarazzo della compagna che probabilmente doveva aver pensato che quella domanda l’avesse messa in “crisi” o le avesse rovinato l’umore, ma nulla di tutto ciò era successo, al momento aveva ben altro a tormentarla che il pensiero delle due “doti.”
-Lei mi lusinga- sorrise -Ma non si preoccupi...al momento non è tra le mie priorità capirlo...devo comunque impegnarmi in tutto no?-
Le fece l’occhiolino a conferma che seriamente l’argomento non la turbava poi più di tanto, ma il fatto che quella ragazzina avesse una così alta stima di lei non poté che farle piacere e si stupì di non aver colto l’occasione per tirarsela.
-Ma le confesso che il cacciarmi nei guai non è poi così una brutta cosa, ho sempre nuovi stimoli per migliorarmi...anche se...-
*A volte dovrei riflettere di più su ciò che faccio* ecco sì, decisamente si vantava tanto dell’essere una persona razionale e riflessiva, ma poi alla fine nelle situazione dove dovrebbe metterci un po’ più di testa, si ritrovava ad agire impulsivamente.
-Non sempre tutto va secondo i piani-
Rise, preferì terminare la frase in modo meno serio, evitando così di dare ulteriori pensieri alla compagna.