| «Binario nove e tre quarti, nove e tre quarti. Su, vieni Aaron, lascia passare i tuoi fratelli prima. Chris, Rebecca, andate voi! Caro, potresti accompagnarli tu? Grazie.»
La voce gentile e attenta della madre lo accompagnava, mentre si rivolgeva a Mr Ward e dirigeva il traffico familiare come una perfetta poliziotta babbana. Aaron aveva un sorriso entusiasta stampato in volto e, per quanto ci provasse, non riusciva a privarsene. Stava per partire per Hogwarts, non ci poteva ancora credere.
«Sei contento, pulce?»
«Ma come, non lo vedi, Becca? Se sorride ancora un po' rischia di accecarmi.»
Chris e Rebecca, gemelli, si spalleggiavano in tutto e per tutto, anche quando si trattava di schernire, con affetto, il più giovane dei Ward. I due si scambiarono un'occhiolino complice, poi corsero con i carrelli verso il muro tra i binari nove e dieci, confondendosi con la folla di Babbani in modo esperto. Li seguì papà Ward e dopo che lui fu passato la moglie prese la mano di Aaron e gli sorrise. L'undicenne fece un bel respiro e iniziò a spingere il carrello, con passo celere. Affiancò una vecchietta babbana che non sembrava avere le idee su dove si trovasse, si avvicinò al fatidico muro e... in men che non si dica fu dall'altra parte.
La banchina era gremita di studenti, più giovani e più grandi, alcuni già in divisa e altri ancora con i loro abiti babbani. Aaron si spostò e raggiunse il padre, che lo aiutò a caricare il baule sulla carrozza dove si erano già appostati Chris e Rebecca, ora tutti intenti a salutare i loro amici. Una volta assicuratosi di avere un posto tutto suo, Aaron scese sul binario per i saluti con i genitori.
«Mandaci un gufo quando arrivi.»
Disse la madre, sorridendogli, per poi guardarsi attorno con fare sospettoso e mormorare:
«E... stai attento a chi incontri.»
Aaron sospirò.
«Mamma, io...»
Non fece in tempo a iniziare la frase che suo padre lo precedette, prevedendo quello che il figlio avrebbe detto.
«Tua madre ha ragione, Aaron. Occhi aperti.»
Occhi aperti nei confronti di chi? Il giovane Ward spesso non riusciva a spiegarselo. Cosa avevano di tanto diverso, i nati babbani? A lui sembravano tali e quali ai suoi fratelli, solo che Chris e Becca erano un po' (?) più.. perfidi. Non per niente erano entrambi finiti a Serpeverde.
Il fischietto del controllore interruppe tutti i suoi pensieri, così come i discorsi dei genitori sulle sue frequentazioni, e il viso di Aaron si illuminò. I suoi genitori ricambiarono il sorriso e lo baciarono entrambi sulle guance, abbracciandolo. Chris e Becca lì raggiunsero, salutarono anche loro papà e mamma Ward e salirono sul treno, portandosi dietro il piccolo Aaron.
«Tenetelo d'occhio!»
Si raccomandò la mamma con i due gemelli, indicando il figlio più giovane.
«Nessun problema, mamma. Scommetto quello che vuoi che la pulce finirà a Serpeverde come tutti noi. Sarà sotto costante osservazione.»
Scherzò Rebecca, lasciando tuttavia intendere che era certa che il fratellino avrebbe vestito i colori verde e argento una volta smistato.
E lui, Aaron, cosa ne pensava? Non ne era molto sicuro, pensò, mentre il treno iniziava a muoversi e lui salutava i suoi genitori, finché questi non furono scomparsi.
Sarebbero stati a vedere.
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