Hidden wounds can't be healed., Paul e Arya

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Arya Von Eis
view post Posted on 5/7/2014, 01:24 by: Arya Von Eis




Sollevata...si sentiva leggermente sollevata, Caroline non sembrava particolarmente preoccupata, poteva rimetterli in piedi senza troppi problemi evidentemente, ma a rendere più serena la ragazzina c’era anche il fatto che la sua narrazione dei fatti sembrava risultare credibile, alla donna sembrarono bastare le poche informazioni che Arya ricordava.
Il gemito di dolore del ragazzo non fu per nulla rassicurante, possibile non ci fosse un modo meno doloroso? Evidentemente no, tra le tante cose che potevano dirsi di Caroline, non avrebbe aggiunto il “sadica”, sperava solo di sopportare il dolore quando fosse stato il suo turno, anche se le riusciva difficile immaginare qualcosa peggiore di ciò che aveva provato quando il licantropo l’aveva azzannata.
Ed ecco il secondo round, come promesso, la donna era tornata a rivolgersi a lei, se le avesse chiesto maggiori delucidazioni si sarebbe probabilmente trovata in difficoltà e avrebbe continuato sulla linea del “non ricordo”, ma fortunatamente non sembrava interessata ad approfondire l’accaduto.
Quando le rivolse la nuova domanda Arya rimase per qualche istante interdetta, questa volta il vuoto mentale era reale, per un attimo si ritrovò smarrita, come se non avesse una risposta.


-I...i miei genitori?-

Ripetendoselo ad alta voce riuscì finalmente a uscire da quel momentaneo stato di confusione, era ovvio, non poteva sperare di entrare e uscire senza che qualcuno le domandasse chi dovessero avvisare, forse, per un attimo, sperò di riuscire a passarla liscia, ma Caroline non sembrava particolarmente propensa a chiudere un occhio.
Fu in quel momento, mentre ancora cercava di mettere in fila le parole, che il ragazzo s’intromise nella conversazione, il sentire la sua voce la rincuorò, per quanto la Dalton le avesse assicurato che sarebbe riuscita a curarli, il sentirlo parlare era la conferma che stava bene, cioè, per quanto si potesse star bene con una gamba lacerata.
Ciò che però disse, probabilmente, non l’avrebbe salvata dal fare comunque quei nomi, sapeva un po’ come funzionava negli ospedali babbani e lì non ci sono santi che tengano, se sei minorenne chiamano i genitori o chi per loro, se anche lì era uguale, il fatto che il giovane garantisse per lei non sarebbe bastato, senza contare che, qualche minuto prima, aveva asserito di averlo incontrato sulla scogliera, quella discordanza poteva destare dei sospetti.
Osservò con fare perplesso il volto di Caroline, nella speranza di intravvedere qualche segno che potesse lasciarle intendere che quello era sufficiente, ma forse sarebbe stato il caso di aggiungere qualcosa, rifiutarsi di darle quelle informazioni poteva destare ulteriori sospetti e non era il caso di dar vita a nuovi dubbi.


-Tranquillo, non serve che mi copri- disse rivolta al giovane, poi tornò a parlare con Caroline -In realtà ci siamo incontrati per caso- sorrise -Credo si stia preoccupando che io non passi altri guai dato che mi trovavo così distante da scuola da sola, ma non è necessario- riprese fiato prima di continuare, era ancora un po’ debole -Trhesy Torre, è...è lei che devi avvisare, studia a Hogwarts, Tassorosso, è mia cugina, nonché mia tutrice legale- non aveva le forze per dare ulteriori spiegazioni, spiegare che i suoi erano morti anni prima, l’orfanotrofio, la scoperta della cugina, era troppo per il momento, sperava bastasse -Caroline- pronunciò il nome della donna con un tono che preannunciava la richiesta di un favore -Puoi dirle che sto bene?- si era ripromessa di non crearle problemi e di non darle troppi pensieri, una lettera dall’ospedale non era proprio conforme ai suoi propositi -Sapeva che mi trovavo a Hoy e forse si aspettava di vedermi già di ritorno a scuola, non vorrei si preoccupasse troppo-

 
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