Wounded pride, Post Scarabocchio su Pietra.

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Caroline Dalton
view post Posted on 12/9/2014, 03:40 by: Caroline Dalton
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Ci aveva messo un po’, ma i suoi incantesimi sembravano aver avuto l’effetto sperato. Ne ebbe la conferma quando Sirius continuò a parlare, tentando addirittura di mettersi seduto. Quell’ultima, tuttavia, non si rivelò un’idea felice e il ragazzo ricadde disteso sulla schiena. Istintivamente, Caroline scattò, pronta a sostenerlo. Ma Sirius non ebbe bisogno del suo aiuto per ricadere sul materasso. Sembrava piuttosto debole, ancora. Per fortuna le sue parole erano comprensibili e sembrava quantomeno lucido, quello era già un passo avanti. Non si mosse dalla sua posizione, restando al fianco del giovane, pronta a individuare nuovi segni di malessere. Avrebbe utilizzato altri incantesimi solo se fosse stato assolutamente necessario, Sirius doveva anche poter contare sulle sue forze e non solo su incantesimi e pozioni. Scosse la testa, concentrandosi sul suo paziente che ora aveva cominciato a parlare.
-Non preoccuparti, è normale che tu abbia dolore, hai subito una ferita molto profonda. Ma ti riprenderai presto, devi soltanto avere un po’ di pazienza…- Non poté aggiungere altro: Sirius iniziò a parlare a raffica, investendola di domande e cercando, evidentemente, di mettere insieme pezzi di ricordi che non sapeva come far combaciare.
-Calmati, Sirius, per favore, è tutto a posto, fai un respiro profondo. Io non so bene cosa ti sia successo, ho potuto fare delle supposizioni in base a quello che ho visto e che mi è stato raccontato. Per il momento, calmati, poi cercheremo di capire cos’è successo esattamente.- Tacque, in attesa che anche il ragazzo si calmasse, mentre lei cercava di mettere insieme tutte le informazioni che aveva raccolto. Non c’era ragione per tenere tutto nascosto al ragazzo, dato che aveva dimostrato di ricordare qualcosa.
-Sei stato colpito da una magia oscura a causa della quale hai perso molto sangue, per cui, ora te ne resterai qui finché non te lo dirò io. Nel frattempo possiamo parlare. Mi hai chiesto di due studenti… io non so nulla di loro, tu sei stato l’unico ad arrivare fin qui insieme ad Hagrid. Evidentemente gli altri due che hai nominato non avevano bisogno di cure particolari. Probabilmente saranno andati in infermeria o chissà, magari sono tornati direttamente al dormitorio. Di certo, io ho visto solo te, oggi.- *Per fortuna* non poté fare a meno di pensare. Da quando la scuola era stata attaccata da quel pazzo furioso e tutti quei ragazzi avevano perso la vita, detestava anche solo l’idea di vedere dei ragazzini nel suo ospedale. Non era una cosa che poteva controllare, ma pregava ogni giorno che le fosse risparmiata la vista di ragazzini gravemente feriti. In quel caso, evidentemente, qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere. Nel frattempo, Sirius continuava a parlare. Le sue parole concentrarono l’attenzione dell’ex corvonero sulla mano che il giovane caposcuola teneva serrata.
-Ora puoi mollare la presa, nessuno ti sottrarrà queste bacchette… e potremo dare un’occhiata- Le osservò in silenzio: erano quattro. Una di sicuro era di Sirius, ma le altre tre? Aveva nominato Will –chi era?- e una studentessa grifondoro che potevano essere i proprietari di due delle bacchette. Tuttavia questo non svelava il nome del proprietario –o proprietaria- dell’ultima. Tra l’altro, perché Sirius avrebbe dovuto appropriarsi della bacchetta di una sua compagna di casata? Sospirò scuotendo la testa: quella storia si faceva ogni minuto più complessa.
-Ci sono molte cose che si potrebbero fare, ma prima devi calmarti e devi riposare. Potrei indagare nei tuoi ricordi con la magia, o potresti essere tu stesso a fornirmi i tuoi ricordi per esaminarli insieme. Ho un pensatoio a casa, possiamo guardarli lì. Ma per fare una qualsiasi di queste due cose devi essere lucido e in forze, o potresti crollare svenuto di punto in bianco e sarebbe un bel guaio- E a quel punto, i suoi buoni propositi, andarono a farsi benedire: Sirius doveva essere lucido e nel pieno delle forze, forse, somministrargli una pozione che lo aiutasse a riprendere le forze era la scelta migliore. Mosse la bacchetta, appellando la fialetta che le interessava, quindi la porse al ragazzo.
-Bevine metà, a piccoli sorsi, ti farà stare meglio e ti rinvigorirà. Per quanto riguarda ciò che è successo c’è anche un’altra cosa che possiamo fare in effetti…. Per scoprire di chi sono le bacchette potremmo chiedere al vecchio Olivander. Si dice che lui ricordi il proprietario di ogni singola bacchetta che ha venduto, chiedere non ha mai ucciso nessuno, al massimo sarà un buco nell’acqua. - Tacque di nuovo, riflettendo sulle informazioni che aveva dato al ragazzo. Troppe, decisamente troppe. Decise di lasciar perdere.
-Ma facciamo un passo per volta e vediamo... in che modo preferisci indagare nei tuoi ricordi?-
 
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