| Avevano cominciato a parlare e a mettere insieme ciò che sapevano di tutta quella situazione. Sembrava che le informazioni non fossero molte, ma, se avessero trovato il modo di lavorarci su nel modo giusto sarebbero riusciti forse, a capire almeno l’identità di una delle persone coinvolte. Ma era necessario non avere fretta: prima, Sirius avrebbe dovuto riprendere le forze, in modo che poi sarebbe stato più lucido e più in grado di fornire informazioni accurate. Sembrava talmente preso dalla foga di chiudere quella storia il prima possibile da dimenticare alcuni dettagli di primaria importanza, come le sue condizioni fisiche. O almeno, quello fu il suo pensiero finché il giovane caposcuola non riprese la parola. La sua reazione le fece alzare gli occhi al cielo. Merlino, era tentatissima di tirargli un ceffone e farlo tacere. Si impose di calmarsi e di mettere bene in ordine tutte le informazioni che il ragazzo le aveva fornito. Che, per loro fortuna non erano poche. -Insomma, vedi di darti una calmata! Come pretendi che possa dimetterti in queste condizioni? Dannati voi grifondoro e la vostra smania di fare gli eroi- Scosse la testa: ma perché tutti i grifondoro che aveva conosciuto erano così maledettamente ansiosi di mettersi nei guai? Sua sorella era stata uguale e anche gli altri. Sembravano fatti con lo stampino. Quello in particolare, sembrava troppo smanioso e troppo agitato. Non era stata affatto una buona idea quella di dargli una pozione che lo aiutasse a recuperare le forze, e all’inizio non l’avrebbe fatto, ma non potevano perdere tempo. Per fortuna Sirius aveva almeno avuto il buonsenso di non ingurgitarla tutta in una volta. Ma non era stato altrettanto sensato da aspettare ad alzarsi ed era crollato a terra. Sospirò mettendosi le mani sui fianchi e chinandosi su di lui, porgendogli una mano per aiutarlo a tirarsi su. -Hai finito con queste scene? Cosa pensi di poter risolvere comportandoti in questo modo? Scommetto che le gambe ti hanno ceduto, o ti hanno fatto male. Il che significa che hai ancora bisogno di riposo. C’è Hagrid qui fuori, ti ha portato qui lui e sarà con lui che tornerai a scuola. E non voglio sentire discussioni su questo.- La tentazione di dargli un ceffone era forte, ma doveva trattenersi, non aveva intenzione di arrivare a comportarsi in maniera infantile. Una volta che Sirius si fu sistemato a letto, si sedette accanto a lui -Non stiamo perdendo tempo. Va bene, i tuoi aggressori erano più di uno, ma a quanto pare, almeno uno di loro è disarmato, al momento. Il che significa che non può nuocere a nessuno, a meno che non acquisti una nuova bacchetta, o se ne procuri un’altra. O chissà, magari tenterà di recuperare la sua e in quel caso, se conosce la tua identità, dovrai stare molto attento. Per quanto riguarda l’Ordine.. anche Persefone ne fa parte ed è stata lei a mandarti qui, suppongo che abbia avvisato anche chi di competenza. Se così non fosse, lo farò io.- Aveva volutamente glissato su una domanda che Sirius le aveva fatto, ma capì che non sarebbe servito a molto ignorarla. Se lo conosceva un po’, ci avrebbe ribattuto finché non avesse avuto risposta. -Non posso dire con esattezza quanto tempo sei stato svenuto. Quando Hagrid ti ha portato qui avevi già perso i sensi e può darsi che tu lo avessi già fatto quando ti ha trovato. Comunque sembra che lo svenimento non abbia compromesso le tue facoltà intellettive. Per quanto riguarda il resto, interrogheremo tutti quelli che vanno interrogati… e se non vuoi aspettare, leggerò nei tuoi ricordi con un incantesimo, ma devi aiutarmi anche tu.- Decise di fermarsi solo un istante, per evitare che Sirius fosse investito di troppe parole, che avrebbero potuto soltanto confonderlo. Probabilmente il giovane non avrebbe apprezzato, ma lì la medimaga era lei e lei sapeva cos’era meglio. Qualche istante dopo, riprese la paola. -Non sono una legimens, conosco solo l’incantesimo che dà l’accesso ai ricordi, per cui non so quanto potrò scoprire e quanto sarà invasivo, questo sia chiaro. Decidi, posso sempre smaterializzarmi ed essere di ritorno in pochi minuti col pensatoio.- Ed era la soluzione che, sinceramente, avrebbe preferito, ma l’ultima parola voleva lasciarla a Sirius. Ora che sapeva a cosa si poteva andare incontro in entrambi i casi, avrebbe potuto prendere una decisione più sensata. E se si fosse intestardito a volere che lei gli leggesse nella mente, lo avrebbe fatto, senza altre discussioni.
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