Gran Ballo di Fine Anno

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Jo Gaarder
view post Posted on 29/7/2014, 13:24 by: Jo Gaarder




Jo era piegata in due dalle risate. Non che fosse successo qualcosa di particolarmente divertente, ma non riusciva proprio a smettere. Era iniziata come una risata normale, di quelle che si fanno quando si ride ad una propria battuta, tra l’altro un po’ banale, seguita da quella di Lucy, che, per qualche motivo ignoto, aveva attaccato alla Grifondoro una vera e propria ridarella.
-Non.. riesco.. a.. smettere..- cercò di articolare, con la bocca piegata in un sorriso a trentadue denti che non accennava ad andarsene. Bastava semplicemente respirare con calma. Ma come mai era così difficile? Ogni volta che ci provava le venivano in mente le cose più buffe e strane che avesse mai visto e questo non faceva che aumentare la sua risata. Che avessero messo qualcosa di strano nel succo tropicale o era semplicemente qualcosa nell’aria? Oppure era semplicemente il suo spirito festaiolo che si era liberato dopo undici anni di prigionia e si stava scatenando tutto in un unico momento.
-Ok, ok.. ce la posso fare- disse dopo una ventina di secondi, concentrandosi sul respirare profondamente e regolarmente. E finalmente si calmò.
-Non so cosa mi sia preso..- cercò di giustificarsi. –Ti giuro che non sono pazza e nemmeno psicopatica. Parola di scout.- Dubitava che Lucy conoscesse il vero significato della parola scout, dato che era una figura babbana, ma Jo accompagnò lo stesso le sue parole con il simbolo di quel gruppo, le tre dita centrali alzate e il pollice piegato sul mignolo. Proprio come facevano (o meglio si ricordava che facessero) i suoi due fratelli più grandi. In realtà, questo gesto la fece ridere di nuovo, ma, per fortuna, riuscì a contenersi e ad evitare una degenerazione.
Si accorse che non si sentiva così allegra e spensierata da un po’, ma subito scacciò quest’idea dalla sua testa, come se il solo pensarci avesse potuto riportarle alla mente pensieri che aveva chiuso in piccoli scompartimenti, ma che da troppo tempo premevano per uscire allo scoperto.
La ragazza addentò un grosso pezzo di quello che sembrava un muffin ai frutti tropicali e si mise ad osservare di nuovo l’incantevole spiaggia che quell’anno era stata scelta per ospitare il ballo di fine anno.
Jo, fin da piccola, aveva sempre amato l’oceano. Le piaceva nuotarci, nonostante nel sud dell’Inghilterra fosse davvero molto freddo, ma ancora di più le piacevano le onde. Quando c’era una tempesta, passava ore attaccata alla finestra di camera sua, dalla quale era possibile scorgere il mare, a guardare le onde che si infrangevano con violenza contro gli scogli, riuscendo comunque a continuare il loro cammino, inarrestabili. Immaginava di possedere quella stessa forza, capace di spazzare via ogni cosa si contrapponesse tra lei e la sua meta.

-Mi piacerebbe potermi immergere in quell’acqua cristallina o perlomeno sentire l’acqua fresca sui piedi.- disse, rivolgendosi alla Tassorosso. Suonava più come l’espressione di un desiderio, ma, per Jo, volere una cosa e farla significava più o meno la stessa cosa. Non che fosse viziata ed fosse abituata ad avere sempre tutto, ma semplicemente possedeva una determinazione tale che aveva imparato a raggiungere, o almeno ad avvicinarsi il più possibile, a tutti i suoi obbiettivi, non importava se piccoli o grandi.
La Grifondoro si tolse i sandali e camminò a piedi nudi sulla sabbia fine che le solleticava i piedi, fino ad incontrare quella bagnata del bagnasciuga. Fece qualche altro passo e si fermò, proprio mentre l’acqua, spinta dalla forza di una piccola onda, le bagnava i piedi e le caviglie.

-Vieni, Lucy! E’ bellissimo!- gridò estasiata. Era tanto che non provava quella sensazione. Significava casa e fino a quel momento, non si era ancora accorta di quanto le mancasse.
 
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