Littledoe94 |
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| Quel giorno Mary invece che andare in biblioteca come di solito faceva, decise di dirigersi verso la Sala Grande. Uscì dalla sala comune della sua casata tenendo sotto braccio il libro di Trasfigurazioni e si diresse verso le scale * Spero vivamente che almeno per ora queste scale abbiano deciso di stare ferme … Oggi proprio non mi va di fare il giro dell’oca…* pensò. Fortunatamente le scale parvero consce della preghiera silente della ragazzina che, senza grandi difficoltà, riuscì a scendere tutti i 3 piani di scale che la dividevano dalla sua meta. Quando scese l’ultimo scalino, girò a destra e si diresse verso l’immenso portone della Sala Grande. Mentre si avvicinava, sentì un forte chiacchiericcio provenire dall’interno *Bene bene, che sta succedendo qui?? Magari questa visita al Primo piano si rivelerà utile..*. In realtà la corvetta quel giorno non aveva un gran voglia di studiare ed il libro l’aveva portato sia per abitudine che come eventuale piano b, se si fosse annoiata o non avesse trovato nulla di più interessante da fare. Ora che aveva già passato un paio di mesi presso la scuola, l’iniziale senso di spaesamento era svanito: Mary non si sentiva più un pesce fuor d’acqua. Non aveva conosciuto molta gente, però si era accorta che il Cappello Parlante aveva scelto il destino a lei più congeniale. Infatti si era resa conto che aveva molti interessi comuni con gli altri studenti Corvonero, che spesso incontrava o in biblioteca o la sera nella Sala Comune intenti, come lei, a leggere qualche libro. Inoltre anche la sua carriera scolastica stava procedendo piuttosto bene, per cui non era più eccessivamente preoccupata per il divario che intercorreva fra le sue poche conoscenze babbane riguardo al mondo magico, rispetto a quelle dei Purosangue, cresciuti a pane e magia fin dall’infanzia. Proprio per via di questa maggiore sicurezza, Mary aveva deciso di fare una tregua dalle “sudate carte” e di recarsi nella sala più popolata del castello. Dopo aver varcato la soglia, Mary si accorse che la stanza, sebbene ampia, era piuttosto gremita e perciò, si mise a cercare un posto libero attraversando le lunghe file di tavoli allineati l’uno parallelo all’altro. Infine riuscì ad intravvedere un posto libero vicino ad una ragazza dai capelli corvini che sembrava avere la sua stessa età. Le si avvicinò e le chiese con un leggero sorriso sulla bocca :"Perdona il disturbo. Questo posto è libero?"
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