Nessuna apparente ragione;

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~Hope™
view post Posted on 16/9/2014, 02:44 by: ~Hope™






Un altro anno, l’ennesimo poteva definitivamente essere archiviato. Ma poi quanti ne erano trascorsi da quando era stata assunta come docente presso Hogwarts? Due, o forse tre, Hope non lo ricordava con esattezza. I giorni parevano trascorrere di seguito senza intoppi, molto simili tra loro nella routine quotidiana e troppo comuni per poter essere ricordati degnamente. Era cresciuta di certo, quel particolare non passò certamente inosservato mentre osservava la sua immagine rifletta allo specchio, nella sua stanzetta al primo piano. I lineamenti ben più marcati, meno tondeggianti e adolescenziali, il corpo minuto ed esile, i lunghi ed indomabili capelli biondi, le iridi smeraldine brillanti e per nulla spente ma di certo malinconiche; era diventata una donna o quasi. Ben lontana era l’immagine dell’adolescente che, dopo aver sostenuto i M.A.G.O. aveva deciso di abbandonare l’abitazione di famiglia per andare a vivere da sola con la consapevolezza di esser diventata adulta troppo in fretta, ma con la leggerezza di chi non aveva nulla da perdere ma solo da guadagnare. Eppure in parte le mancava quella beata spensieratezza, quei momenti in cui, tornando a casa, riusciva realmente a rendersi conto del finire di un giorno, con la prospettiva di un nuovo giorno da vivere. Osservò ancora una volta le iridi smeraldine che la fissavano attraverso lo specchio prima di girarsi alla ricerca di indumenti comodo da poter indossare. Eppure l’idea di trascorrere la mattinata a compilare le solite scartoffie di fine anno non riusciva ad entusiasmata, in più era da molto che non trovava il modo di concedersi un po’ di tempo per se stessa e magari uscire a prendere una boccata d’aria fresca, prima di raggiungere il Ministero della Magia. Osservò il piccolo orologio che ticchettava, rendendo la stanza meno silenziosa del solito, poi senza pensarci ulteriormente aprì l’armadio tirando fuori un paio di jeans scuri e una magliettina chiara di pizzo e li indossò in breve tempo, per poi comparire nel corridoio del primo piano pronta per riemergere, almeno per qualche breve istante, da quella monotona routine. Superò diversi gruppi di studenti, intenti ad organizzare il viaggio di ritorno verso casa, prima di sbucare nell’antico cortile di pietra e quindi imboccò il sentiero che in breve l’avrebbe condotta l limitare del giardino, sulla strada per Hogsmead. Dopo aver superato il cancello rallentò il passo prima di fermarsi per poi inspirare profondamente la tiepida aria mattutina. Non era solita rimirare la natura di quei luoghi ormai cari ai suoi occhi quanto al suo cuore. Non avrebbe mai smesso di ringraziare mai abbastanza quella lettera che l’aveva, anni addietro, strappata dalla famiglia per inserirla in quel mondo che ormai le apparteneva di diritto. Riprese a camminare lungo il sentiero cibandosi di quegli istanti, provando a fermarli nella memoria insieme ad altri innumerevoli ricordi. Le acque del lago apparivano calme, per nulla turbate della leggera brezza proveniente della montagne e le paffute nuvole bianche che di tanto in tanto sporcavano l’azzurro candido del cielo, si specchiavano in esse colorandole. Non aveva voglia di pensare, non in quel momento, non in quel luogo. Aveva scelto di lasciarsi guidare dalle gambe, senza una reale meta, senza un motivo valido, con il solo desiderio di evadere da tutti e tutti, almeno per qualche breve attimo, alla ricerca della normalità e di quella calma ormai persa. Girò a destra, inoltrandosi lungo una stradina diretta verso il limitare del lago, dove terra e acqua si sfioravano senza mai unirsi del tutto. Si fermò in prossimità della riva, osservando la sua immagine riflessa, caratterizzata da una montagna di indomabili capelli biondi ed intesi iridi smeraldine che ancora una volta tornarono ad osservarla. Eppure qualcosa distolse la sua attenzione, catturandola. Tra le pieghe dell’acqua un’immagine costrinse Hope a sollevare lo sguardo. La Stamberga Strillante, la casa più infestata di spiriti della Gran Bretagna si ergeva impavida contro ogni più vivida aspettativa. Un sogno per gli studenti che solitamente misuravano il loro coraggio varcando la sua soglia, un tabù per lei che mai aveva osato avventurarsi oltre il limitare dei suoi confini. Eppure vi era sempre una prima volta. Si mosse nuovamente finché la sua immagine riflessa nelle scure acqua del lago non scomparve, diretta verso quella strana casa. Bastarono pochi istanti e finalmente Hope raggiunse la sua meta fermando a constatare quanto realmente la descrizione si avvicinasse alla realtà. Vetri rotti, travi dismesse, sinistri ed inquietanti cigolii. A prima vista non vi era una reale spiegazione sul fatto che quella casa così antica fosse ancora in piedi. Si avvicinò ulteriormente fino a sfiorare lo stipite della porta d’ingresso con la mano destra. In cuor suo sapeva che quella non era una delle sue idee più brillanti, ma il fatto che la scuola fosse ormai terminata la incoraggio o spingersi oltre, insieme al desiderio di mutare il corso di quella giornata. Del resto non vi era nessuno che potesse testimoniare quella sua visita inopportuna. Almeno così pensava.


 
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5 replies since 11/9/2014, 18:50   117 views
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