|
|
| La ministra si era decisamente arrabbiata la sua reazione alle parole dell'Auror le avevano fatto perdere davvero la pazienza..anche se sembrava mantenere apparentemente la calma, in realtà dentro di sè c'era un vulcano in eruzione. Le parole usate nei confronti dell'Auror furono molto dure...lei era dura e decisa, non se la ricordava così. Ad ogni modo sembrava non esserci più una via d'uscita la donna gli aveva aperto la porta e lo aveva invitato gentilmente ad andarsene via, togliendo il disturbo. In effetti in quel momento e viste le condizioni che si erano create era la miglior cosa da fare. Non sembrava esserci un modo per cercare di far ribaltare la situazione..si sà però che Cedric è una persona che non ama essere trattato in un certo modo, e le parole e gli atteggiamenti della ministra lo avevano irritato tanto, al punto da voler prendere una decisione improvvisa. Il suo pensiero era quello di non voler abbandonare l'ufficio se non di sua spontanea volontà..alla fine cosa aveva risolto fino a quel momento? Poco e niente..e lui voleva andarsene da li con qualche piccola soddisfazione...anche se quella non era stata fino a quel momento una delle migliori giornate. Allora l'Auror iniziò a pensare sul da farsi, la situazione era molto critica..la ministra non gli offriva molte opportunità, se non quella di andar via..ci voleva una mossa o un qualcosa che avrebbe stravolto tutto..una reazione chiara e decisa che avrebbe potuto fargli guadagnare qualche secondo in più. Pensò alle possibili alternative, e due erano le strade percorribbili. La prima era quella di rispondergli a tono, magari sovrastandola nello stesso modo con la quale il ministro aveva sovrastato lui..la seconda invece era quella di percorrere la strada scelta inizialmente, ovvero di mantenere la calma e cercare di non rovinare una giornata già andata male. Optò per la seconda opzione, che era anche quella più difficile..in quel caso doveva trovare delle parole alquanto convincenti per far si che la ministra non lo invitasse ad uscire nuovamente...Senza pensarci su due volte, sparò fuori le prime parole che gli passarono per la testa. Era ancora lì posizionato vicino alla scrivania, mentre osservava la donna che aspettava una sua uscita. Con passo veloce si avvicinò alla porta, si poteva intravedere qualche mago curioso che cercava di sbirciare all'interno dell'ufficio, la risposta dell'auror fu una sonora sbattuta di porta...che fece ben intendere che quello non era ancora il momento di dover uscire da quell'ufficio. Subito dopo, onde evitare di far prendere la parola alla donna, iniziò il suo discorso improvvisato..
E' questo che pensi di me?..tu pensi che io sia un folle! Ho ascoltato bene tutte le tue parole e credimi se non fossi stata una persona importante per me, non ci avrei pensato due volte a scagliarti lontano..magari proprio in quella parete dietro la tua scrivania...
Si fermò un attimo, mentre sorrise sarcastico pensando alla scena..assunse un espressione improvvisamente molto seria e profonda, il tipico viso di un "angelo", doveva risultare piuttosto convincente..e le parole che stava per proferire non sapeva se fossero vere o no..ma erano necessarie in quel momento.
Ma..dato che sei una persona a cui tengo particolarmente, e per la quale provo forti sentimenti..ovviamente non lo farò. Ascoltami Camille, mi rendo conto di aver sbagliato nei tuoi confronti e ti chiedo scusa, ma non erano quelle le mie intenzioni. Io non pretendo che tu mi capisca, non voglio essere biasimato...voglio solo...ritrovare un sentimento che sembra in me perduto..e che solo tu in passato hai saputo darmi...o meglio ho avuto un assaggio ma mi piaceva particolarmente..
Stava per proferire una grossa parola..una parola importante..
L'amore Camille. Quel sentimento che io non ho mai ricevuto sin da piccolo, non avendo avuto una famiglia accanto a me. Tu eri riuscita a farmi battere il cuore cosi forte, fino a farlo scoppiare di gioia..e ora che è diventato freddo..avrei bisogno del calore..del tuo calore..per sciogliere questo ghiaccio che si è creato in tutto questo tempo..da quando sono stato lontano da te..
*ehhh...forse sono stato troppo poetico?*..pensò subito dopo aver proferite quelle parole...anche se avrebbero potuto avere un risvolto positivo..ma ci voleva qualcosa ancora più forte..ancora più profonda..
Lo so che tu ora ce l'hai con me...sei arrabbiata e ne hai tutte le ragioni...ma ti prego io ho bisogno di te...non mi abbandonare anche tu...
Ci mancava solo la lacrima, anche se i suoi occhi erano diventati lucidi, far cadere una lacrima era molto più difficile..su questo doveva esercitarsi meglio. Con le dita sfiorò la guancia della donna..mentre i suoi occhi puntavano direttamente quelli della donna..
|
| |