Real Eyes, Realize, Real Lies., Privata

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Nathan Scott
view post Posted on 24/9/2014, 12:57 by: Nathan Scott
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VII Anno

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☾repuscolo, il primo momento in cui il ragazzo poteva finalmente sentirsi bene, ed essere libero di uscire dall’ombra dei corridoi del castello. Non che il sole lo uccidesse, ma la sua nuova energia pareva praticamente inesistente durante quelle ore, e un senso di malessere generale lo aggrediva lasciandolo senza forze, prigioniero di quella luce. Se poteva esserci un lato positivo in tutto questo, riguardava l’assolvere i suoi ultimi compiti da studente. Studiava molto, forse troppo, dedicando del tempo a infinite letture di piacere, come i grandi classici della magia e le biografie dei maghi del passato. Le sue giornate erano confinate oramai fra la stanza della Sala comune e la Biblioteca. L’unico luogo di Hogwarts dove la gente era costretta a parlare sottovoce e solo quando era necessario. Si ritrovava spesso a riflettere fra quei vecchi scaffali pieni di letture, in compagnia delle emozioni che scaturivano quelle pagine, ma che ormai non sembravano più appartenere al suo lato umano. Quegli occhi erano diventati freddi, come il suo sguardo nei confronti di chiunque, come se da lì in avanti una mano di ghiaccio gli stringesse il cuore. La scuola non sarebbe durata in eterno, come ogni cosa era destinata a finire, diversamente da quel che si poteva imparare, nonostante avesse ottenuto i Mago, lui sarebbe rimasto un eterno studente di magia.

Sulle rive del lago ≈

Per ironia l’orario del coprifuochi stava per giungere, ma l’orologio del ragazzo funzionava al contrario per così dire, quando tutti se ne stavano al caldo in Sala Grande, lui poteva uscire, beandosi dell’oscurità e di quella pace che solamente la notte era in grado di donargli. L’Autunno iniziava a farsi sentire, e diversamente dalla maggior parte dei suoi concasati, lui lo preferiva di gran lunga ad ogni altra stagione. La sua divisa da studente era sostituita da un jeans e da un leggero maglione nero, come fosse un ragazzo di passaggio, e forse un po’ lo era, dopo tutto cosa gli impediva di smaterializzarsi? Ora, adesso, in quel preciso momento?
“Pf”
Un leggero sospiro dileguò quella voglia di evadere da quel confine, sulle rive del lago nero poteva far tornare alla memoria parecchi ricordi, cercare di ricordare cosa aveva provato.. Amore, divertimento, fiducia e anche una gran bella dose di acqua fredda, chissà se esisteva un incantesimo che ti riportasse indietro, a quei momenti, per riviverli sempre, come la prima volta.
Si sdraiò del tutto, con l’erba umida che sfiorava il collo e le mani, il cielo sfumava in un blu sempre più cupo e profondo, c’era un silenzio assoluto, niente poteva romperlo, o almeno così credeva..
 
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