Real Eyes, Realize, Real Lies., Privata

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Nathan Scott
view post Posted on 19/10/2014, 23:15 by: Nathan Scott
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VII Anno

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«Il corpo pecca, ma una volta che ha peccato ha superato la sua colpa perché l'azione è una forma di purificazione: nulla più rimane se non il ricordo di un piacere o la voluttà di un rimpianto. L'unico modo per liberarsi di una tentazione è di abbandonarvisi: resistete, e la vostra anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è vietata, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e fuori legge. »
«Basta», balbettò Dorian Gray, «basta, mi sconvolgete. Non so che cosa rispondere Tacete, lasciatemi pensare. O meglio, lasciate, che tenti di non pensare».

Quanto tempo era passato da quell'incontro sul campo da Quiddicht? Mesi, un anno buono forse, ormai il tempo per il ragazzo aveva assunto la forma di una clessidra senza la dorata sabbia, non aveva alcun essenza. Lo specchio nella sua camera del dormitorio, così come la chiara superficie del lago, avrebbero riflesso sempre la medesima immagine, stesso viso, stessi occhi blu, per sempre. Ricordava vagamente un celebre romanzo di una scrittore babbano, aveva letto quel libro così tanto volte che ricordava strascichi di dialoghi a memoria, ed ora si sentiva vicino al protagonista più di qualunque altra cosa. The Picture of Dorian Gray, così si intitolava, un libro per cui meritava di certo un Oltre ogni previsione su un’eventuale prova. D’altro canto per Zoey i giorni erano trascorsi, non che la cosa gravasse su di lei, almeno non così presto, anzi più cresceva e i più i suoi lineamenti si definivano, i lunghi capelli non venivano accorciati di un centimetro, restando stesi lungo quasi tutta la schiena, infiniti e lisci, proprio come amava il ragazzo. Lei non era la stessa ragazzo che aveva conosciuto quel giorno sul campo, un anno può sembrare poco, come anche un’infinità di tempo; chissà come sarebbe apparsa ai suoi occhi fra 5 o 6 anni, fin dove sarebbe arrivata con quella brillante testolina. Stranamente sentiva l’irrefrenabile curiosità di scoprirlo, il che implicava un rapporto duraturo e la volontà di Nathan di non perdere quella ragazza, di non farle del male e di proteggerla. Quando mai aveva creduto ad un’amicizia fra uomo e donna? Forse senza l’attrazione fisica di mezzo. Era quindi un’infatuazione quel che avvertiva? Lei era affascinante, nonostante i suoi modi molto riservati; nulla faceva trapelare da quegli occhi, se non qualche accenno di sorriso sincero da quelle labbra. Probabilmente neanche il più potente dei divinatori sapeva quanto Nathan avrebbe voluto baciare quelle labbra, forse l’impeto con cui mordeva il collo di una vittima poteva darne l’idea. La sua mente navigava abile fra le fantasie più intime, quando fra quei pensieri si eresse prepotente la figura di Zoey che scaraventava Nathan nelle profondità del lago, con tanto di: “Te lo do io non disturbare l’acqua” Forse era meglio governare l’istinto tipico di uno Scott, di azzardare troppo velocemente, e di capitolare altrettanto dolorosamente.
Sarebbe riuscito a strappare un bacio a quella ragazza? O per meglio dire a conquistarsi il suo bacio?
- Vado a caccia di raffreddori; e sì la mia vita è sorretta dal rischio, infatti non dovresti starmi così vicino, a meno che anche tu non hai paura di rischiare -
Piano piano le sue parole stavano scivolando in uno scioglilingua a base di “Rischio” era meglio fermarsi qui e non confondere ulteriormente Zoey, che sembrava già perplessa e complessata di suo, chissà chi gliela aveva fatto fare di sedersi lì; ora poteva stare al caldo in Sala Comune, invece di inumidire la gonna con la brina del prato, e far compagnia notturna ad un giovane Vampiro.
- Sei una che resiste alle tentazioni o che vi si abbandona totalmente? -
Chiese non appena le loro mani cessarono il contatto, per volere della ragazza. Lei declinò subito l’idea di lanciare il sasso, chissà quante cose aveva pensato e deciso di non fare da quando l’aveva intravisto da dietro la vecchia quercia. E se Nathan si abbandonasse alle tentazioni adesso? *..nulla più rimane se non il ricordo di un piacere o la voluttà di un rimpianto* Rimpianto, la cosa che più spaventava quel ragazzo; esatto, vi era una cosa che spaventava un avventato Mangiamorte Vampiro. Non poteva avere rimpianti, lui non era così e non lo sarebbe mai diventato, al costo di diventare esperto in tuffi a forza di volare nel lago nero.
Intanto, fra un sorriso e una frecciatina beffarda, Zoey continuava ad aprirsi a quel ragazzo, che infondo quanto rappresentava in più di uno sconosciuto? Nathan posava i suoi occhi chiari e al contempo privi d’anima, sul viso della Grifondoro, l’ascoltava con attenzione, avvertendo una timida nostalgia di casa.
- USA? Pazzesco.. non proprio dietro l’angolo è -
Ironizzò con un sorriso sull'ennesima sorpresa della Prefetta, le sue origini incuriosivano molto il ragazzo. Gli Usa rappresentavano un desiderio profondo in lui, sin da piccolissimo. Ora, nonostante la materlizzazione, non era intenzionato a provare tratte tanto lunghe, soprattutto dopo la recente esperienza a Parigi, dove si salvò senza neanche rendersene conto.
- Mi fa piacere sapere queste cose su di te, non fermarti -
Disse fissandola con curiosità, come se una regina esponesse una storia al suo reame. Cosa poteva rivelare la ragazza a quel Vampiro? magari quell’angolo di solitudine poteva essere un’ottima location per una confessione inaspettata. O magari parlare della storia della sua famiglia, i Cherokee se non cadeva in errore. Gli interessava tutto di lei, voleva conoscere le idee e le ambizioni che si nascondevano abili oltre quel bell’aspetto esteriore.
 
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18 replies since 24/9/2014, 12:57   397 views
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