Real Eyes, Realize, Real Lies., Privata

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~ Zoey.
view post Posted on 8/11/2014, 00:22 by: ~ Zoey.

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

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Grifondoro
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District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

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« No matter how many breaths that you took,
you still couldn't breathe;
no matter how many nights that you'd lie wide awake to the soud of poison rain.
Where did you go? Where did you go? Where did you go?»




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Quando era arrivata lì, nel momento in cui si era seduta sulla soffice terra umida, si era sentita a disagio; in imbarazzo. Si era sentita in uno stato d'animo simile molto tempo prima, un mattino estivo al Campo di Quidditch, dove si era recata per inseguire il suo gatto, credendo erroneamente di essere sola. L'interlocutore, adesso come allora, era stato sempre lo stesso, ed era il ragazzo che sedeva vicino a lei, forse l'unico capace di farla sentire fuori posto.
Ma ora, mentre pian piano il guscio che la avvolgeva perennemente iniziava a schiudersi, rivelando una Zoey diversa, fragile come un cristallo, spaventata dai suoi ricordi e incapace di lasciarsi indietro il passato, la giovane cherokee si chiedeva se per tutto quel tempo avesse mal giudicato Nathan; la stava ascoltando pazientemente, mostrando un lato di lui che la Prefetta non credeva potesse esistere. Si sentiva quasi...al sicuro.

- Sì, se ne valesse davvero la pena. - ripeté, convinta, annuendo. Era decisamente più calma, l'ansia immotivata di poco prima scivolava gradualmente via dal suo corpo e dalla sua mente.
Era possibile mutare atteggiamento così rapidamente, da un momento all'altro? Iniziava a non riconoscersi più; lei non era mai stata una persona lunatica, anzi, tutt'altro. No, non era quello il problema, nessun brusco cambiamento di carattere stava avvenendo in lei: semplicemente, quel Grifondoro, così diverso da come era Zoey, aveva influenza su di lei, probabilmente come nessun altro prima.
Era la dura realtà, ed era costretta ad ammetterlo; e la Dea sola sapeva quanto le costasse accettare questa possibilità, orgogliosa e testarda com'era.
Continuava a guardarla con espressione indecifrabile, e davvero non sapeva cosa dire; ma prima che l'imbarazzo sopraggiungesse a tingerle di nuovo le guance di un rosso vermiglio, lui si tolse il maglione nero che indossava e glielo porse, perché lei non prendesse freddo.

- Oh...io...grazie - sbatté le ciglia, sorpresa; esitante, ma grata per il gesto, prese il maglione dalle mani del ragazzo, e poi aggiunse, sentendosi quasi in colpa: - ...e tu? Non hai freddo? -
Ma senza attendere la risposta, lo indossò, facendolo passare per la testa; era caldo, e aveva il suo profumo.
*Un po' largo? E' enorme*, sorrise divertita, pensando a che effetto dovesse fare quel largo capo d'abbigliamento sul suo corpo esile.
Il freddo, almeno, era stato scongiurato; si chiese per quale motivo lui non sembrasse minimamente scalfito dalla temperatura gelida e dal vento tagliente della sera inoltrata.
Si sentiva stranamente bene; nonostante ciò, non poté sopprimere il velo di tristezza che calò sul suo sguardo non appena andò a toccare il delicato argomento che aveva sempre cercato di evitare con tutti gli altri. Si chiese, in effetti, come fosse possibile aver rivelato la parte più difficile della sua storia, in fretta e sinteticamente.
L'aveva detto d'istinto, senza neppure rifletterci sopra, e questo era assai strano per lei. Non prendeva mai decisioni avventate.
Distolse lo sguardo; non voleva che la vedesse così, era...umiliante, semplicemente.
Ma poi, si sentì sfiorare con delicatezza il mento, e si costrinse a voltarsi, verso di lui, verso quegli occhi che le erano sempre parsi così freddi.
- Ehi non devi mai essere triste vicino a me, intesi? -
Quelle parole, sembravano così sincere...poteva crederci? Perché lei voleva davvero tanto crederci, stavolta. Sapeva anche, però, che questo andava contro tutto quello che aveva sempre evitato così strenuamente fino a quel momento. Eppure, adesso sarebbe stato così facile abbandonarsi a quella promessa senza chiedersi più nulla...
Le dita, esitanti e fredde per la bassa temperatura della notte, andarono a toccare la mano gelida del ragazzo, che ancora sfiorava il suo viso, e se la portarono alla guancia liscia e morbida.

- No - gli disse, accennando un sorriso; - Non sono triste, adesso. -



Sometimes we must grow stronger, and you can't be stronger alone in the dark.



Edited by ~ Zoey. - 14/11/2014, 19:55
 
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