Real Eyes, Realize, Real Lies., Privata

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~ Zoey.
view post Posted on 26/11/2014, 00:38 by: ~ Zoey.

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

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« No matter how many breaths that you took,
you still couldn't breathe;
no matter how many nights that you'd lie wide awake to the soud of poison rain.
Where did you go? Where did you go? Where did you go?»




D'improvviso, regnava il silenzio; e questo la metteva a disagio più di qualsiasi altra cosa. Era sempre stato così: Zoey non era mai stata in grado di gestire il silenzio. Non sapeva mai cosa dire o fare, e riempirlo le risultava un'impresa titanica, più complicata delle fatiche di Ercole. Non le veniva naturale.
Quando poi era in imbarazzo, arrossiva e assumeva un poco delicato color peperone, e, nella peggiore delle ipotesi, iniziava a straparlare. Ed era paradossale: era una ragazza riservata, e parlava poco generalmente, ma sotto pressione, diventava quasi logorroica, e iniziava a blaterale frasi senza logica, soltanto per riempire quel dannato silenzio.
Quantomeno, era quel che accadeva la maggior parte delle volte (ovvero quasi mai, perché faceva sempre attenzione che non si trovasse in condizioni simili, spesso evitando di socializzare) ; ma questa volta, il silenzio, incredibilmente, non stava svolgendo un ruolo da antagonista nei suoi confronti.
Scoprì che non le era difficile tollerarlo; questa volta, semplicemente sembrava...adatto. Opportuno. Giusto. E non le pesava affatto.
Non aveva idea di cosa pensasse Nathan, ma non aveva neppure idea, del resto, di cosa passasse per la sua, di testa.
Si fidava di Nathan?
*Credo...sì. Non so per quale motivo, ma sì, mi fido.*
Ed era una buona idea fidarsi di Nathan?
Questa era un'altra domanda, ben distinta dall'altra. Ed era un'altra questione a cui non poteva dare una risposta certa.
*Col senno di poi, forse me ne pentirò, ma per adesso, sto bene così.*
D'altro canto, non sapeva neanche cosa stesse facendo; si sentiva confusa, ma confusa in una maniera positiva.
Concluse che non era completamente in sé, né abbastanza lucida per riflettere; ci avrebbe pensato l'indomani, probabilmente si sarebbe data dell'idiota, ma non avrebbe rovinato quel momento.
Sembrò che, per un momento, Nathan volesse dire qualcosa; lo guardò, incuriosita.
*Sì? Cosa?*; ma non arrivò alcuna parola.
Ma quando le loro dita si sfiorarono, nel momento in cui Zoey trattenne la mano di lui sulla sua guancia, il ragazzo sorrise, forse più per un riflesso involontario che per altro; si chiese, ancora una volta, cosa lui stesse pensando.
Poteva percepire quanto l'aria fosse satura di tensione, come se inevitabilmente dovesse accadere qualcosa.
Vide il ragazzo sollevarsi, avvicinare il viso al suo; poté ammirare meglio i suoi occhi, di un azzurro così bello come non ne aveva mai visti. Così differenti dai suoi, anche in quello che comunicavano. Poi, nell'arco di un istante, sentì le labbra di lui sulle sue, delicatamente, leggermente; lei lo lasciò fare. E anzi, ricambiò, seppur esitante; perché in fondo, inconsciamente, anche lei aveva bisogno di quel contatto, come aveva bisogno di sentirlo e saperlo vicino.
Sottraendo dolcemente la bocca, ma rimanendo vicina al punto da potersi specchiare nelle sue iridi cerulee, lo guardò, e stavolta lo guardò davvero, studiandone i tratti e i dettagli; sorrise impercettibilmente, il cuore che ancora le martellava nel petto, quasi scalpitasse per uscire fuori. Stavolta furono le sue dita, incerte, che andarono a sfiorare il viso di lui, e lo trovarono straordinariamente freddo, come se fosse stato di marmo.

- Cosa vuol dire tutto questo per te, Nathan? - gli chiese, in un sussurro; ma, per quanto detestasse ammetterlo, era terrorizzata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
Aveva, però bisogno di sapere. Perché, adesso che iniziava a capire ciò che realmente provava, non poteva permettere che il suo cuore andasse in pezzi ancor prima che realizzasse del tutto cosa c'era in gioco.
Lei era una cosa, conosceva se stessa e i suoi sentimenti; ma il ragazzo che le stava davanti? Quali misteri celavano i suoi occhi? E li avrebbe mai condivisi con lei?

 
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