| La stretta della ragazzina non era debole, ma era esitante, quasi insicura. In quell'abbraccio, Lucilla sembrava ancora più piccola e indifesa, solo una giovane studentessa sotto il peso di eventi immensamente più grandi di lei, incapace di trovare e di spiegarsene i motivi. Aquileia appoggiò la sua testa a quella della ragazzina, stringendola ancora più forte e accarezzandole i capelli, in un gesto che voleva darle rassicurazione. Quando si sciolsero dall'abbraccio, il volto di Lucilla era solcato dalle lacrime, che lei, con un gesto quasi istintivo della mano, cercava di asciugarsi. "Bene". Mentiva. Mentiva, come avrebbe fatto chiunque davanti a qualcosa di troppo grande per essere guardato tutto insieme. Mentiva non per codardia, ma per proteggere se stessa dal quel dolore.*Anche io avevo risposto così*. La guardò con gli occhi pieni di dolcezza, e le mise le mani sulle spalle. "Non devi sentirti in obbligo di indossare una maschera, con me, Lucilla". Le sue iridi chiaroscure si fissarono in quelle azzurre di lei, guardandola con calma e dolcezza, aspettando una qualunque sua reazione. Quello che era importante, in quel momento, era ascoltarla, e starle accanto, anche senza dire una parola. Aquileia voleva farle capire che, se Lucilla voleva, poteva sfogarsi, urlare, piangere, gridare, oppure starsene zitta senza guardarla. Poteva essere se stessa senza mentire, e sarebbe andata bene così."Piccola" disse infine Aquileia, rannicchiandosi davanti alla ragazzina "io sono qui perché devo parlarti di una cosa molto importante che ti riguarda. So che non è un momento facile, ma è qualcosa che sono sicura ti potrà aiutare". aggiunse, prendendole le mani. La scrutò in viso, osservando attentamente la sua espressione, per poi rialzarsi. "Vieni, camminiamo un pochino" disse, mettendole una mano sulla spalla e indicando verso il recinto degli ippogrifi. Un timido sole faceva capolino nel cielo. L'aria era ancora invernale, ma sembrava che quei pochi raggi bastassero per renderla, almeno un pochino, più mite. Aquileia si toccò di nuovo la tasca interna della mantella, guardando verso il basso in un gesto pensieroso, come a cercare le parole giuste per dire qualcosa. Ripensò alla convocazione che aveva ricevuto la settimana prima dal tribunale, poche ore dopo aver letto della notizia. << Convocazione in merito al chiarimento della posizione famigliare rispetto alla figura di Lancaster Lucilla >>. Sulle prime era rimasta di sasso: che diamine volevano, e soprattutto, cosa diamine c'entrava LEI con la famiglia di Lucilla? E ora, davanti alla ragazzina, aveva una notizia che probabilmente sarebbe stata un fulmine a ciel sereno come lo era stato per lei. Un fulmine dopo l'altro. *Speriamo però che questo non bruci*. "Lucilla, la settimana scorsa, mi è arrivata una lettera dal tribunale di Londra" iniziò, con tono calmo e pacato. "Era una convocazione. Mi hanno chiamata per parlarmi di una cosa che riguarda la tua famiglia..." continuò. Gli ippogrifi, poco lontano, continuavano a sonnecchiare placidamente. "Ti risparmio i particolari inutili e vengo subito al punto". Aquileia si schiarì la voce. "In casi come il tuo, quando vengono a mancare i genitori, la responsabilità per il minorenne passa ad un tutore. Immagino che tu questo lo sappia già". Si fermò, osservando il volto della ragazzina, con un sorriso. Poi continuò: "Di solito, il tutore è nominato dai genitori, ma nel tuo caso, i tuoi non hanno lasciato nomi. In queste circostanze, è il tribunale a nominare il tutore, che solitamente è il parente più vicino al ragazzo che ne ha bisogno". "Il tribunale mi ha chiamata perché, a quanto sembra, tua mamma e mio papà erano cugini di secondo grado. Questo ci rende cugine di terzo grado". Fissò gli occhi di Lucilla con un sorriso eloquente. "...e, in particolare, mi rende la candidata idonea per ricoprire il ruolo di tua tutrice". Mosse la mano verso la tasca, estraendone un foglio bianco, scritto in calligrafia minuta e precisa. Lo porse a Lucilla.A.D. 2015 Il tribunale di Londra
si esprime in merito al caso della signorina LUCILLA DEGONA LANCASTER, nata a LANCASTER, il giorno 14 OTTOBRE 2001, residente a LANCASTER.
Vista la situazione famigliare della sopracitata signorina Lancaster; Constatata la necessità di nominare per la sopracitata signorina Lancaster un tutore legale; Esaminate le linee di sangue esistenti nella famiglia della sopracitata; Verificata la presenza di un parente prossimo idoneo a ricoprire il suddetto ruolo, identificabile nella persona della signorina AQUILEIA LEONA GOODHEART MCFARLAND, nata a LONDRA, il giorno 26 MAGGIO 1988, residente a LONDRA, di professione AUROR, tipo di parentela: CUGINA, di grado TERZO; Esaminate le credenziali della sopracitata signorina Goodheart e verificata la loro attendibilità;
NOMINA
la signorina Goodheart in qualità di tutore legale della signorina Lancaster.
La signorina Goodheart detiene la responsabilità all'educazione e all'istruzione della signorina Lancaster, ne ha la cura della sua persona, e ne amministra i beni e il patrimonio, fino al compimento della maggiore età della signorina Lancaster.
La presente nomina avrà decorso dal momento dell'accettazione dell'incarico da parte del tutore nominato. Il tutore nominato ha tempo fino a 30 GIORNI dall'invio della presente nomina per accettare o rinunciare alla stessa. In caso di mancata pronuncia, l'incarico viene giudicato respinto. Aquileia osservò la ragazzina, guardandola negli occhi. "Lucilla, sono stata nominata tua tutrice. Tecnicamente non sarei tenuta a chiedertelo, ma..." esitò.*Chissenefrega degli aspetti tecnici*. Un sorriso le si disegnò sul volto. "Io sarei felice di accettare, solo se lo sei anche tu. Perciò sono qui per chiederti che ne pensi" disse. Un raggio di sole si fece strada da dietro una sottile nube."Ti andrebbe di avermi come tutrice?".
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