Comincia ad arrivare l'inverno....

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view post Posted on 20/11/2014, 22:29
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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La ragazzina parlava con tono triste, mentre accarezzava dolcemente le testoline dei due mici accanto a dove erano sedute. Aquileia non poté non notare i suoi occhi, che diventavano lucidi mentre rispondeva. Le dispiacque di vederla così. *Eh sì, le persone sensibili rimangono proprio fregate, a volte.*
Le mise istintivamente una mano sulla spalla e la guardò sorridendole dolcemente: "Dai, vedrai che cambierà. Non resterete così per sempre, le persone crescono e le situazioni si evolvono" disse. *Le cose cambiano sempre* ripensò, con malinconia, accarezzando il suo anello a forma di corona di rose. *E anche gli animi cambiano...*
"Comunque, come si trova-- come ti trovavi in Corvonero?"
La domanda della ragazzina la riscosse dai suoi pensieri. Aquileia la seguì, anche per distogliere la ragazzina da quel discorso che la turbava tanto. "Oh, mi piaceva un mondo!! I compagni erano stupendi. Beh, alcuni erano un pochino strani, eh...ma non c'era mai da annoiarsi, c'era sempre qualcosa di nuovo da imparare! E poi, sarò stata mezza matta io, ma adoravo l'entrata della nostra sala comune. Quegli indovinelli mi piacevano da morire! Ci fu una volta che restai fuori per più di un'ora per risolverne uno, e non volevo farmi aiutare! Era diventata una sfida personale" rise Aquileia. "Se vuoi poi te lo faccio. Me lo ricordo ancora!" disse di nuovo sorridendo.
"Tu invece sei nella casa degli ambiziosi, Serpeverde! Ti piace?"
 
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view post Posted on 21/11/2014, 17:21
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Osservò con un sorriso sulle labbra le due clienti battibeccare cortesemente su chi dovesse pagare cosa, non era strano vedere scene di questo tipo ma si stupì della particolare gentilezza della ragazzina.
Scribacchiò l'ordine sul fedele taccuino, prima di rispondere alla donna più grande.
- Ma certo, gliene porto una. -
Si volatilizzò per adempiere al resto dei suoi doveri, aveva la testa troppo tra le nuvole in quei giorni.
Poco dopo fece ritorno al tavolo con un vassoio colmo delle leccornie ordinate e delicatamente porse ad ognuna ciò che avevano richiesto.
- Conto unico allora. Ah, c'è una cioccorana in più, in regalo. - Un timido sorriso e poi tornò ad immergersi nel lavoro.

Scusatemi, non mi era arrivata la notifica e l'avevo proprio rimosso D:
Aquileia: Budino - (6 falci)
Succo di Zucca - (2 falci)
Cioccolata calda - (3 falci)
3x Cioccorana - (6 falci)
La Gazzetta del profeta - (3 Falci)
Tot: 1 galeone e 3 falci

 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 21/11/2014, 18:56




-Grazie mille,- disse sorridendo alla garzona, che doveva più o meno la sua età, che aveva intravisto solo una volta in Sala Grande, siccome raramente usciva dalla biblioteca -comunque Aquileia la prossima volta offro io, non hai scuse- disse scherzosamente e sorridendo mettendo in mostra le sue fossette, nel frattempo aveva preso la tazza e mescolava il liquido scuro e bollente all'interno, in modo che si raffreddasse un po'.
-In Serpeverde mi trovo molto bene, anche se più di un sorriso qua e la non ho avuto contatti con miei compagni di casata, pensa che non ricordo nemmeno i nomi delle mie due compagne di stanza, non per cattiveria ma il fatto è che le avrò intraviste si e no due volte- disse pensando al fatto che avrebbe dovuto parlarci di più -Sono proprio curiosa...qual'è l'indovinello?, voglio sapere se riesco a risolverlo, mi piacciono le cose in cui bisogna ragionare.-

Edited by Lucilla Degona Lancaster - 21/11/2014, 20:00
 
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view post Posted on 23/11/2014, 19:52
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"Grazie infinite" disse Aquileia di rimando alla graziosa ragazzina che aveva appena portato i dolci, le bevande e la copia della Gazzetta. "Soprattutto per la cioccorana!!". Ritirando nella borsa la copia del giornale, la guardò con la coda del suo occhio marrone avviarsi verso altri tavoli del locale, dopodiché tornò a osservare Lucilla. "comunque Aquileia la prossima volta offro io, non hai scuse" disse la fanciulla. "La prossima volta ne riparleremo" le rispose altrettanto scherzosa, facendole l'occhiolino. Coffee, intanto, doveva aver sentito il profumo del succo di zucca e del budino, perché aveva fatto capolino verso il bicchiere della sua padrona, i grandi occhi ambrati spalancati in un impeto di curiosità. "Ehi ehi ragazzo, questo è mio!" disse Aquileia, allontanando il bicchiere da sé e dal micio, mentre gli batteva delicatamente il dito indice sul nasino. Coffee le diede un buffetto sulla mano, un po' contrariato, per poi saltare in terra e iniziare a girellare per il locale. "L'unico gatto a cui piace il succo di zucca, da non crederci!" disse Aquileia, riprendendo il bicchiere e portandoselo alle labbra, subito prima che Lucilla riprendesse il loro discorso. "In Serpeverde mi trovo molto bene, anche se più di un sorriso qua e la non ho avuto contatti con miei compagni di casata, pensa che non ricordo nemmeno i nomi delle mie due compagne di stanza, non per cattiveria ma il fatto è che le avrò intraviste si e no due volte". Aquileia sorseggiò il succo di zucca e rise leggermente. "Oh, beh, non credo che mancheranno le occasioni per parlarsi visto che dormite insieme!" disse. "E poi si capisce, ci sono talmente tante persone da vedere e tante cose da fare ad Hogwarts che la sera si arriva distrutti!!". Afferrò il cucchiaino e prese un boccone di budino, assaporandoselo per bene. "Sono proprio curiosa...qual'è l'indovinello?, voglio sapere se riesco a risolverlo, mi piacciono le cose in cui bisogna ragionare" le disse Lucilla. "Uh, allora te lo propongo subito. Ti assicuro che c'è parecchio da ragionare!" rispose la giovane donna, dopo aver preso un altro sorso di buon succo di zucca. "Ci ero diventata matta! Era anche in versi!" Si girò verso di lei in modo da guardarla bene in viso. "Allora, eccoci qua:

Son qualcuno ben più in alto di Dio,
e più malvagio del Diavolo sono io.
I ricchi mi vogliono in ogni occasione,
e già accompagno le povere persone.
Ma attento, temerario, se mangiarmi vorrai,
dì le tue preghiere, perché di certo morrai.
Orsù, sentiamo la tua opinione:
sai dirmi, di grazia, qual è il mio nome?"

"Tu che dici?" chiese alla ragazzina, riprendendo un altro po' di budino.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 24/11/2014, 20:33




Lucilla rise di gusto al fatto che Coffee era già diretto verso il succo di zucca, da non crederci come aveva detto Aquileia, ma era buffo.
Son qualcuno ben più in alto di Dio,
e più malvagio del Diavolo sono io.
I ricchi mi vogliono in ogni occasione,
e già accompagno le povere persone.
Ma attento, temerario, se mangiarmi vorrai,
dì le tue preghiere, perché di certo morrai.
Orsù, sentiamo la tua opinione:
sai dirmi, di grazia, qual è il mio nome?"

*Perché me lo sono fatto dire?* era davvero difficile come indovinello ma doveva risolverlo a tutti i costi, una sfida...
Pensiamoci bene... sono qualcun ben più in alto di Dio, dev'essere qualcuno o molto probabilmente qualcosa simile alla morte, ma qualcosa di commestibile, quindi o un cibo o una pianta, non ho idea di cosa possa essere, non mi sono mai informata su piante e cibo, molto più spesso su incantesimi e pozioni, e proprio ora che mi serve non so la risposta, devo pensarci bene, devo scavare nella mente per riuscire a trovare la risposta assolutamente, il campo è piuttosto ristretto quindi dovrei riuscirci*

-Va bene, durante la serata ci penserò su ma intanto parliamo e godiamoci queste delizie... la cioccolata dev'essere buonissima- disse bevendo un sorso di cioccolata calda - Comunque tu che lavoro fai?- chiese ormai prendendo un po' di confidenza con la donna.
 
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view post Posted on 26/11/2014, 21:28
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Aquileia osservò la ragazzina concentrarsi brevemente dopo aver sentito l'indovinello, con un mezzo sorriso scaltro. Da quel che sembrava, il giochino aveva fatto colpo, e Lucilla aveva raccolto orgogliosamente la sfida. La giovane donna si ritrovò nuovamente a pensare a quanto le ricordasse lei stessa, da piccola; con quel portamento composto e delicato ma ravvivato da quel cipiglio fiero che aveva fatto capolino nel suo sguardo. Prese un altro boccone di budino, subito seguito da un corposo sorso di succo di zucca, mentre Lucilla continuava a concentrarsi sul gioco. Aquileia la guardò di nuovo, senza parlare per non interrompere i suoi ragionamenti. Era strano, si ritrovò a pensare. Non che non le piacessero i ragazzini, anzi; le veniva spontaneo essere gentile e spiritosa e tendeva a essere piuttosto protettiva verso di loro, ma le capitava poche volte di creare spontaneamente dei momenti di condivisione (come quel piccolo gioco), o di stabilire una confidenza, come poco prima quando aveva accennato a sua sorella. Ma forse, proprio perché quella ragazzina le ricordava così tanto lei stessa, le era venuto più facile aprirsi. *Ma sì, dai Leia. Hai parlato di tua sorella... ci sono cose ben più serie e profonde nella tua vita* pensò, con un velo di amarezza negli occhi. *Cose che da ragazzina nemmeno si immaginano* si disse, fermando il bicchiere con il succo di zucca a mezz'aria. Scacciò via quei pensieri, posando il bicchiere e tornando a osservare Lucilla, mentre il sorriso si ridisegnava sulle sue labbra.
"Va bene, durante la serata ci penserò su ma intanto parliamo e godiamoci queste delizie... la cioccolata dev'essere buonissima" disse la ragazzina. Aquileia non poté fare altro che seguirla:
"Oh, se è buona almeno la metà del mio succo di zucca e del mio budino, allora è fenomenale!!" esclamò, prendendo un'altra cucchiaiata di quel dolce squisito. "Va bene, a fine serata allora aspetto la soluzione" scherzò. Intanto, diede una breve occhiata alle sue spalle, giusto per controllare dove fosse Coffee. Lo vide placidamente rannicchiato sotto un tavolino isolato, che dormicchiava. Più tardi l'avrebbe richiamato. "Comunque tu che lavoro fai?" le chiese Lucilla.
La domanda rischiosa per eccellenza. Certo, era posta da una ragazzina, ed era una domanda perfettamente normale in una normale conversazione in una normalissima serata di fine autunno. Ma erano in un locale, non pieno di gente, ma comunque con parecchi clienti. Magari nessuno stava facendo caso a loro, magari c'erano persone normalissime lì dentro quella sera. Ma magari no. E se qualcuno avesse percepito anche solo lontanamente la parola "Auror", beh, forse si sarebbe insospettito, e sporattutto, si sarebbe stampato nella mente il volto di quella giovane donna. E magari avrebbe riferito ai piani alti che nelle fila degli Auror c'era una new entry, una ragazza con dei particolarissimi occhi uno azzurro e l'altro marrone. E quelle iridi bicolore erano molto, molto difficili da dimenticare.
Soprattutto se qualcuno, ai piani alti, le aveva già viste. Una notte di quasi due anni prima, in cui qualcuno molto caro ad Aquileia era rimasto ucciso.
E poi, c'era l'incolumità della sua squadra, e volendo proprio essere estremamente prudenti, anche quella di Lucilla. La ragazzina sembrava voler stabilire un po' più di confidenza, ma lei poteva rischiare? No, non poteva. Perciò, dopo un brevissimo istante di silenzio, Aquileia rispose senza battere ciglio:
"Io sono una dipendente del ministero. Mi occupo di relazioni e commercio...si può dire che faccio quadrare il bilancio" scherzò, guardando i profondi occhi azzurri della ragazzina con uno dei suoi più calmi sorrisi. "Tu invece, hai già pensato a cosa vorresti fare da grande?" le chiese di rimando, per spostare il discorso nuovamente verso la ragazzina.

Edited by Aquileia Goodheart - 27/11/2014, 12:10
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 27/11/2014, 15:44




Lucilla vide Aquileia un po' in difficoltà, forse aveva fatto la domanda sbagliata, e a confermare ciò fu anche il fatto che subito cambiò discorso, ponendola al centro della discussione, ma Lucilla lasciò perder, non voleva toccare punti difficili.
-Oh, forse è troppo presto ma il mio più grande sogno è diventare un Medimago, ma potrei cambiare idea, chissà...- rispose lei per evitare una situazione di imbarazzo mentre prendeva un altro sorso di cioccolata e dava un' occhiata a Rose che si era addormentata sulla sua spalla.
Intanto le ritornò in mente l'indovinello
*non avevo pensato a questo lato della medaglia però... nulla è più in alto di Dio, nulla è più malvagio del Diavolo, i ricchi hanno tutto quindi non vogliono nulla mentre i poveri non hanno nulla, la risposta non è una pianta o un oggetto velenoso ,bensì il nulla, ho risolto finalmente*.
Il viso le si illuminò, come se si fosse accesa una lampadina -Ho la risposta all'indovinello!- disse allegra, forse un po' troppo forte perché qualche persona nel locale si era girata verso di loro -La risposta è il nulla- continuò a voce un po' più bassa, ormai rossa in viso per la gaffe fatta poco prima.
 
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view post Posted on 1/12/2014, 15:49
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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"Oh, forse è troppo presto ma il mio più grande sogno è diventare un Medimago". *Bene, il diversivo è andato a segno* pensò sollevata Aquileia. Magari si stava facendo troppi scrupoli, ma era meglio essere prudenti due volte. "Medimago!" esclamò alla risposta della ragazzina, sorridendole con uno sguardo di ammirazione. "ma potrei cambiare idea, chissà..." proseguì Lucilla, sorseggiando la sua cioccolata. "E' comunque un'intenzione molto nobile. Certo, hai ancora parecchio tempo per decidere. Però ti ammiro, sai? Fare il medimago dev'essere un lavoro di enorme responsabilità. Non è sempre facile sentirsi pronti per questo genere di cose" disse la ragazza, prendendo l'ultima cucchiaiata di budino e ripulendo per bene il piatto dai rimasugli di quel dolce fenomenale. Intanto, udì alle sue spalle uno squillante "miao", subito seguito da un non troppo celato brontolio proveniente da una voce maschile. "Ehi, gatto, perchè non te ne vai dal tuo padrone e mi lasci sedere?" bofonchiò l'uomo. Aquileia chiamò immediatamente l'animale dalla sua sedia: "Coffee, vieni qui!", per poi scusarsi immediatamente con l'uomo, facendo un gesto con la mano. L'avventore borbottò ancora qualcosa di incompresibile, per poi sedersi con il suo whisky appena ordinato, dando le spalle al locale.
"Coffee, non dovresti coricarti sulle sedie" lo rimproverò affettuosamente la ragazza dandogli una carezza, non appena il micio le fu in braccio. L'animale guardò incuriosito in direzione di Rose, la gattina di Lucilla, e vedendo che dormiva, si coricò anche lui placidamente sulla spalla destra della sua padrona. "Ecco, appunto, la mia spalla è molto meglio delle sedie" borbottò Aquileia, affettuosamente ironica.
Intanto, Lucilla si era fatta di nuovo pensierosa, e ad un tratto, esclamò improvvisamente e con voce squillante: "Ho la risposta all'indovinello!". Qualcuno si girò verso il loro tavolo, compreso il signore con il whisky di poco prima. Aquileia guardò Lucilla ridendo con complicità, mentre le guance della fanciulla si tingevano di rosso.
"Allora, qual è la soluzione?" le chiese con un sorriso. "La risposta è il nulla". "Esatto!! Complimenti, sei bravissima!! Io ci avevo impiegato un'infinità per risolverlo!" le rispose. "Dì, ma siamo sicuri che il cappello parlante abbia scelto bene? Avresti potuto essere un'ottima Corvonero!" continuò divertita. "A proposito... come sta andando la corsa per la coppa delle case? E' una delle cose che mi manca di più di Hogwarts!"
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 3/12/2014, 19:51




-Grazie, ma non penso che tra tutti quei saputelli sarei stata bene-disse finendo la sua cioccolata- senza offesa, non era per offendere, di certo, ma ormai i Corvonero snobbano chiunque non abbia un QI pari al loro- disse con una leggera risata - il Cappello ha scelto bene secondo me, non poteva scegliere meglio- finì mentre Rose si stiracchiava sulla sua spalla.
-Comunque noi Serpeverde siamo ultimi purtroppo, per primi ci sono i Tassi sono quelli che studiano di più in pratica- disse ridendo - mentre i Corvonero sono terzi, il motivo è anche perché sono pochi.-
Intanto Rose era sul bancone e subito dopo saltò sulle gambe di Leia, accoccolandosi su di esse.
-Rose! Vieni qui, non puoi andare in giro ad accoccolarti sulla gente- disse ridendo e prendendola in braccio.

 
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view post Posted on 21/12/2014, 22:13
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*Mmm, piuttosto tagliente, la ragazzina* pensò Aquileia nel sentire la risposta di Lucilla. Beh, non poteva certo darle torto. La fama dei Corvonero era quella di essere dei nerd patentati, sempre rintanati in biblioteca con il naso ficcato nei libri, nei giornali, o in qualsiasi cosa avesse anche solo lontanamente la parvenza di essere culturalmente interessante, e dotati di un'intelligenza fuori dal comune. Non sapeva che anno frequentasse la ragazzina, ma sembrava al massimo del secondo anno, ed era prevedibile che fosse un po' prevenuta verso i concasati della cara Rowena. *D'altronde, anche io lo ero verso i Serpeverde* pensò, ricordandosi di come aveva apostrofato un suo compagno di classe verdeargento durante la seconda lezione di incantesimi del secondo anno. *Se non ricordo male, gli dissi che era 'un sudicio e sporco arrivista che si nascondeva dietro una falsa maschera di orgoglio e ambizione'. Menomale che ho imparato a essere diplomatica* pensò, sollevata.
Doveva dire, però, che Lucilla non dava affatto l'impressione di appartenere ai Serpeverde. Era timida, posata, garbata e affabile, e non sembrava per niente maliziosa. Aquileia si accorse che stava fissando le sue iridi chiaroscure dritte negli occhi azzurro cielo della ragazzina. Probabilmente Lucilla se ne era accorta. Aquileia sorrise. "Oh, non ti preoccupare. Non è facile passare sopra ai luoghi comuni" disse. "Vedi, il fatto è che i Corvonero stessi, a volte, si vantano un po' di appartenere a quella casata, soprattutto all'inizio. Non tutti vedono da subito che lo spirito dei Corvonero non è essere immensamente intelligenti, ma essere saggi e ingegnosi. E per esserlo, bisogna prima di tutto essere umili...e ci vogliono più di sette anni di scuola per impararlo, te lo assicuro!". Si scostò i capelli dalla spalla destra e li raccolse sulla sinistra. Coffee socchiuse un occhio e miagolò contrariato, e ovviamente si rimise subito a sonnecchiare. "Però devo dire che anche voi Serpeverde ve la stavate cavando bene!" scherzò, dandole un leggero colpetto sulla spalla. "Almeno, quando c'ero io, i verdeargento incarnavano per bene il prototipo del volpone furbacchione". La guardò. "Sai, non sembri una Serpeverde" le disse. "Ma mi fa piacere che ti vada a genio la tua casata" proseguì, sincera. "Essere in una casata diversa da quella che si voleva dev'essere un inferno. Ma come hai detto anche tu, il cappello sceglie sempre bene!". Sì, decisamente le piaceva quella ragazzina. Pochissime volte parlava così tanto con una persona. Ma, ogni tanto, le eccezioni capitavano, e Aquileia ne era sempre felice.
"Oh merlino ballerino, siamo terzi?! Non c'è più religione" disse spiritosa, scuotendo teatralmente la testa. Poi sorrise apertamente. "Ma che dico, voi siete ultimi! Sembra che le nostre due casate stiano perdendo smalto! Dannati Tassi. Se mia sorella Iridia fosse qui mi prenderebbe in giro per i prossimi sei mesi!".
Mentre parlava, Rose, la gattina di Lucilla, le saltò in braccio, iniziando ad accoccolarsi sulle sue gambe. "Oh" fece dolcemente Aquileia, spostando le mani per farla accomodare. Lucilla si premurò di riprenderla, gentile. "Non preoccuparti, non mi dava fastidio. Tanto sono abituata con quest'altro bestione qui" disse, indicando con il pollice Coffee che continuava a dormire bel bello sulla sua spalla. Non ci poteva fare niente, lei adorava gli animali. Soprattutto quelli magici. Non sarebbe stato male tornare allo zoo a rivedere i suoi adorati Ippogrifi. D'un tratto le venne un'idea.
"Nei prossimi giorni penso andrò allo zoo di Londra. E' un bel po' che non ci torno, e lì ci sono alcune creature magiche veramente bellissime. E' il mio posto preferito. Tu ci sei mai stata? Se ti va potremmo farci un giro insieme" le propose, affabile.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 22/12/2014, 14:47




-Se prima ce la cavavamo bene, ora non così tanto, sai, ora non farti un'idea sbagliata su di me, non sono una nullafacente, ma non sempre la voglia di fare i compiti c'è. Non so, il Cappello deve aver avuto una motivazione- BUGIA, lei lo sapeva benissimo perché era in Serpeverde, erano i sensi di colpa che provava pensando che fosse colpa sua la morte della madre, il senso vendicadivo, tutto ciò che si era formato negli ultimi anni, rancore.
Rise alla battuta di Leia e poi appoggiò la sua micia sulla spalla.

-Nei prossimi giorni penso andrò allo zoo di Londra. E' un bel po' che non ci torno, e lì ci sono alcune creature magiche veramente bellissime. E' il mio posto preferito. Tu ci sei mai stata? Se ti va potremmo farci un giro insieme- le piaceva l'idea anche perché non ci era mai stata e stare a Londra senza visitarne lo zoo, sarebbe stato un errore che non si sarebbe potuto mai correggere.
-Certo, mi piacerebbe moltissimo, mi vergogno a dirlo, ma non ci sono mai stata, andarci con te sarebbe davvero divertente- disse sorridendo.
 
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view post Posted on 22/12/2014, 18:26
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"Oh, sicuramente, il cappello vede e sente tutto" concordò Aquileia con Lucilla. "Oh, non preoccuparti. Anche i Corvonero ogni tanto saltavano i compiti" disse, facendole l'occhiolino. *Beh, io per la verità non li ho mai saltati* pensò dopo. Ma d'altronde, per gli stivali di Baba Raba, a 12 anni ci si può anche permettere di mancare un esercizio o un compito! *Quanta pazienza si impara crescendo* constatò fra sé e sé. "E si vede che non sei una che poltrisce".
Lucilla accolse di buon grado la proposta della ragazza. Non poteva che farle piacere: andare allo zoo era per Aquileia sempre un'esperienza appassionante, e andarci in compagnia sarebbe stato ancora più bello. "Ottimo!!" esclamò, contenta, con un gran sorriso. "Ma non ti vergognare, non è un reato non esserci mai andata" disse, allegra. "Sai, io ci andavo spessissimo da piccola con mio papà. Ormai dovrei esserci abituata, e invece ogni volta è come se fosse la prima volta che ci vado" aggiunse. "Sarei molto contenta di portarci anche te e mostrarti tutte quelle creature fantastiche! Magari però chiedi prima..." "ai tuoi" stava per dire, ma si fermò per un istante. *Non ha mai nominato sua madre* realizzò. Qualcosa le diceva che era meglio tenersi sul generico. Sostenne per un istante lo sguardo, e poi continuò: "...in casa, almeno per avvisare e non far agitare nessuno" sorrise. Attese la risposta della ragazzina, mentre la osservava e rifletteva su ciò che aveva appena notato. Quei rapidi sguardi un po' malinconici, quella dolcezza da cui in certi istanti traspariva una certa tristezza. *Forse è successo qualcosa nella sua famiglia*. Ma era meglio non chiedere. Aquileia sapeva bene *fin troppo* cosa voleva dire perdere qualcuno di molto caro, e sapeva altrettanto bene che certe domande non si dovevano fare.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 4/1/2015, 16:30




-Grazie- disse mostrando le fossette.
-Ma non ti vergognare, non è un reato non esserci mai andata. Sai, io ci andavo spessissimo da piccola con mio papà. Ormai dovrei esserci abituata, e invece ogni volta è come se fosse la prima volta che ci vado. Sarei molto contenta di portarci anche te e mostrarti tutte quelle creature fantastiche! Magari però chiedi prima...in casa, almeno per avvisare e non far agitare nessuno- disse Leia, esitando, doveva essersi accorta che non aveva parlato della madre, ma la piccola cercò di non pensarci.
-Non penso dicano di no, di solito non chiedo nulla, mio padre non segue molto quello che faccio, si preoccupa solo di mia sorella. Quindi verrò, ti mando un gufo per metterci d'accordo, magari ci andiamo durante le vacanze di Natale- disse sorridendo.
Ma parlando del diavolo spuntano le corna, senza dare il tempo di rispondere ad Aquileia, una ragazza dai capelli scuri e ricci e occhi azzurri profondi, completamente uguale a Lucilla, sua sorella Lumia, aveva fatto la sua comparsa sulla porta del Paiolo Magico, più stralunata che mai.

-Lucilla, muoviti se non vuoi tornare a Hogwarts da sola, ti lasciamo qua e poi ti arrangi- stava urlando e molti clienti stavano alternando lo sguardo tra le due gemelle, sorpresi.
-Leia, devo andare, sennò mi lasciano sul serio qui- disse alzandosi e mettendosi il giubbotto, le diede un leggero bacio sulla guancia e con in braccio Rose corse verso la porta.
-Urla un po' di più, mi raccomando...- disse ironica e guardandola male - sei troppo esibizionista!-.
 
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view post Posted on 5/1/2015, 13:09
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"Va bene, direi che è il periodo perfetto" rispose Aquileia alla ragazzina, sorridendole. Sì, ci aveva preso, probabilmente la sua famiglia non stava vivendo un bel momento, a giudicare da come parlava di suo papà e della sorella. Un'espressione dispiaciuta comparve sul suo viso; le metteva tristezza vedere che una ragazzina così giovane si dovesse scontrare con una delle forme più cattive della competizione: quella tra sorelle. Non doveva essere affatto facile convivere ogni giorno con l'impressione di essere sempre al secondo posto. Eppure, Lucilla sorrideva, scherzava, si interessava di ciò che le capitava intorno, e quando la tristezza le si disegnava sul volto, le la lasciava fare, e poi la ricacciava indietro. Aquileia la osservò ancora, stavolta provando per lei ammirazione. *Diventerai forte, Lucilla* pensò tra sé e sé.
Proprio in quel momento, si udì una voce squillante e forte provenire dall'entrata del locale. "Lucilla, muoviti se non vuoi tornare a Hogwarts da sola, ti lasciamo qua e poi ti arrangi".
*Ma che diavolo?!*. Aquileia si voltò, senza scattare ma comunque con movimento deciso, sorpresa da quel baccano. Una ragazzina stava sulla porta, esattamente identica a Lucilla, ma con un cipiglio più altero e un atteggiamento molto meno posato di lei. *Questa dev'essere la sorella. Voce potente ma pessimo portamento* pensò la ragazza, guardando Lumia con un'espressione indagatrice e piuttosto perplessa. Poi si voltò verso Lucilla, rispondendole: "Credo anche io, tua sorella non ha l'aria molto accomodante". Le rivolse un bel sorriso. "Mi ha fatto molto piacere parlare con te. Allora ci vediamo". Quando la ragazzina le diede un bacino sulla guancia, sorprendendola, Aquileia le accarezzò leggermente i capelli, per poi guardarla andare di corsa verso la porta, borbottando verso la sorella.
"Coffee, oggi abbiamo conosciuto una ragazza molto, molto forte, sai?" disse poi l suo fido gatto, che aveva socchiuso un occhio vigile quando Lucilla se ne era andata. Il micio esternò con un convinto "miao" il suo accordo con la padrona, per poi farle un buffetto su una guancia e saltarle giù dalla spalla, dirigendosi verso la porta. "Sì, hai ragione. E' ora che andiamo anche noi". Aquileia riprese la sua borsa di pelle, si avviò verso la porta indossando la sua mantella rossa, e seguita dal fido gatto abissino uscì fuori nella calda luce del tramonto, avviandosi verso casa mentre le prime stelle iniziavano a brillare nel cielo.
 
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