| Aquileia osservò la ragazzina concentrarsi brevemente dopo aver sentito l'indovinello, con un mezzo sorriso scaltro. Da quel che sembrava, il giochino aveva fatto colpo, e Lucilla aveva raccolto orgogliosamente la sfida. La giovane donna si ritrovò nuovamente a pensare a quanto le ricordasse lei stessa, da piccola; con quel portamento composto e delicato ma ravvivato da quel cipiglio fiero che aveva fatto capolino nel suo sguardo. Prese un altro boccone di budino, subito seguito da un corposo sorso di succo di zucca, mentre Lucilla continuava a concentrarsi sul gioco. Aquileia la guardò di nuovo, senza parlare per non interrompere i suoi ragionamenti. Era strano, si ritrovò a pensare. Non che non le piacessero i ragazzini, anzi; le veniva spontaneo essere gentile e spiritosa e tendeva a essere piuttosto protettiva verso di loro, ma le capitava poche volte di creare spontaneamente dei momenti di condivisione (come quel piccolo gioco), o di stabilire una confidenza, come poco prima quando aveva accennato a sua sorella. Ma forse, proprio perché quella ragazzina le ricordava così tanto lei stessa, le era venuto più facile aprirsi. *Ma sì, dai Leia. Hai parlato di tua sorella... ci sono cose ben più serie e profonde nella tua vita* pensò, con un velo di amarezza negli occhi. *Cose che da ragazzina nemmeno si immaginano* si disse, fermando il bicchiere con il succo di zucca a mezz'aria. Scacciò via quei pensieri, posando il bicchiere e tornando a osservare Lucilla, mentre il sorriso si ridisegnava sulle sue labbra. "Va bene, durante la serata ci penserò su ma intanto parliamo e godiamoci queste delizie... la cioccolata dev'essere buonissima" disse la ragazzina. Aquileia non poté fare altro che seguirla: "Oh, se è buona almeno la metà del mio succo di zucca e del mio budino, allora è fenomenale!!" esclamò, prendendo un'altra cucchiaiata di quel dolce squisito. "Va bene, a fine serata allora aspetto la soluzione" scherzò. Intanto, diede una breve occhiata alle sue spalle, giusto per controllare dove fosse Coffee. Lo vide placidamente rannicchiato sotto un tavolino isolato, che dormicchiava. Più tardi l'avrebbe richiamato. "Comunque tu che lavoro fai?" le chiese Lucilla. La domanda rischiosa per eccellenza. Certo, era posta da una ragazzina, ed era una domanda perfettamente normale in una normale conversazione in una normalissima serata di fine autunno. Ma erano in un locale, non pieno di gente, ma comunque con parecchi clienti. Magari nessuno stava facendo caso a loro, magari c'erano persone normalissime lì dentro quella sera. Ma magari no. E se qualcuno avesse percepito anche solo lontanamente la parola "Auror", beh, forse si sarebbe insospettito, e sporattutto, si sarebbe stampato nella mente il volto di quella giovane donna. E magari avrebbe riferito ai piani alti che nelle fila degli Auror c'era una new entry, una ragazza con dei particolarissimi occhi uno azzurro e l'altro marrone. E quelle iridi bicolore erano molto, molto difficili da dimenticare. Soprattutto se qualcuno, ai piani alti, le aveva già viste. Una notte di quasi due anni prima, in cui qualcuno molto caro ad Aquileia era rimasto ucciso. E poi, c'era l'incolumità della sua squadra, e volendo proprio essere estremamente prudenti, anche quella di Lucilla. La ragazzina sembrava voler stabilire un po' più di confidenza, ma lei poteva rischiare? No, non poteva. Perciò, dopo un brevissimo istante di silenzio, Aquileia rispose senza battere ciglio: "Io sono una dipendente del ministero. Mi occupo di relazioni e commercio...si può dire che faccio quadrare il bilancio" scherzò, guardando i profondi occhi azzurri della ragazzina con uno dei suoi più calmi sorrisi. "Tu invece, hai già pensato a cosa vorresti fare da grande?" le chiese di rimando, per spostare il discorso nuovamente verso la ragazzina.
Edited by Aquileia Goodheart - 27/11/2014, 12:10
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