~ Il diario di un BELLIISSSSSSimo Corvonero

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Giuky93
view post Posted on 6/11/2014, 10:44 by: Giuky93     +8   +1   -1
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Gli esami di fine anno si stavano avvicinando, la fine del primo anno era ormai alle porte. Il caldo entrava dalle vetrate del castello, il vento arido circondava le mura, il vociferio dei ragazzi per le scale diventava sempre più assordante, tutti eccitati e forse spaventati per quello che stava per accadere.
Quel giorno Ophelia era particolarmente tesa. I suoi voti non erano poi così brutti, ma aveva tralasciato troppe materie da ripassare, aveva rimandato troppe volte, in troppi guai si era cacciata per avere un barlume di lucidità per aprire i libri e studiare a testa china. Perciò, decise di dirigersi di primo pomeriggio verso la Biblioteca, ripassare le materie per l'esame di fine anno non le avrebbe di certo fatto male.
Dai sotterranei della sua dormitorio, salì per le scale fino a raggiungere la biblioteca. Entrò senza troppi problemi, dando occhiate fugaci ai presenti che ricambiarono il suo sguardo, chi con imbarazzo, chi con apprensione (probabilmente, molti erano lì per lo stesso motivo). Prima di sedersi al tavolo principale perlustrò gli infiniti scaffali pieni di libri, dalle copertine brillanti, alcune rilegate in pelle vivide, altri pieni di polvere dalle pagine color ocra, chi mezzi strappati e molto altro ancora. Ci si poteva perdere lì dentro, perciò andò diretta verso le sezione "Storia della Magia", "Trasfigurazione" e "Difesa contro le Arti Oscure". Più o meno le materie che temeva di più di sbagliare. Passò buone tre ore di lettura senza sosta seduta al tavolo più grande di tutti, era davanti a due serpine poco più grandi di lei che parlavano tra loro attraverso lo sguardo e biascicando qualcosa lanciando qualche occhiata freddina verso la tassina. Lei ne rimase indifferente, anche se lo notò quasi subito. Si rialzò mettendo a posto la sedia nel modo più silenzioso possibile e andò piano piano a rimettere a posto i libri. Poggiò con cautela l'ultimo libro che le dava l'impressione di frantumarsi nelle sue mani da un momento all'altro, lasciando la biblioteca e girando l'angolo verso il corridoio principale, fino a quando successe l'impensabile.
Un qualcosa urtò la sua testa e cascò sopra le sue scarpe.
Passò la mano verso la parte dolorante della testa assumendo una smorfia di dolore, contraddistinta da stupore e scetticismo. Non si rese conto ancora di che cosa fosse, ma istintivamente alzò lo sguardo verso l'alto, ma c'era solo un soffitto di color salmone opaco, con svariate macchie di muffa e chiazze bagnate dei piani superiori, niente di niente. Abbassò il braccio e stavolta guardò bene in basso, tanto da abbassarsi con il corpo e avere a pochi centimetri l'oggetto.
Era un quadernaccio di color bluastro con dei lacci di pelle color argento a righe orizzontali con un po' di polvere sopra e una scritta piuttosto sbiadita, bisognava aguzzare un po' la vista per capire ciò che era scritto.


JIw7ras
"Il diario di un BELLISSSimo Corvonero."

Così era scritto. Alla vista di quel quaderno, sgranò gli occhi incredula e adirata.
** DIAMINE! E io cosa ci dovrei fare con un quaderno del genere? Mi ha fatto pure male!! Non se ne parla, lo lascio qui!!! **
Pensò la tassina furibonda per il tempo perso ad analizzare uno strano quaderno di chissà quale studente passato.Si rialzò e fece per andare via verso il corridoio quando una voce impostata e fredda la richiamò ad alta voce.
<< SIGNORINA? SIGNORINAA????!?!?! Ha lasciato questo per terra. Lo sa che non si lasciano le cose per terra? Si riprenda le sue cose! >>
Ophelia si girò lentamente verso la voce tagliente. Aveva davanti a sé una signora dalle labbra finissime, alta, slanciata, i capelli biondi raccolti in uno chignon con qualche capello di fuori che le copriva la fronte alta, gli occhi chiari, probabilmente verdi, affusolati in due linee orizzontali con degli occhialetti tondi poco estetici. Indossava un cardigan di color rosa completamente abbottonato e una gonna lunga e sgualcita di chissà quanti anni di color beige, che copriva delle scarpe che dovevano sembrare delle ballerine color marroncino. Una tipa con cui nessuno vorrebbe a che fare probabilmente. Aveva in mano quel dannato diario, che nel richiamarla agitava nevrotica fra le mani sperando di avere la sua attenzione. La ragazza ancora più sbalordita della situazione e ancora più scocciata, sospirò tirando fuori tutta l'aria dal naso come un drago e a passetti piccoli ma veloci si diresse verso la signora. Si fermò davanti a lei, e con un gesto veloce, afferrò il libraccio dalle sue mani grinzose e fine mantenendo il suo sguardo fisso verso quelle fessure verdastre coperte da quegli occhiali orribili, lasciando trasparire senza troppi problemi il suo odio. Dopo un paio di secondi si girò e fece altri tre passi e aprì una pagina a caso, solo per vedere di cosa si trattava. Delle scritte veloci e poco ordinate, quasi scarabocchiate, e la foto di un ragazzo che abbracciava altri due concasati con due stecche di caramelle, uno le aveva infilate nel naso e un altro infilate (per finta) nelle orecchie. Richiuse immediatamente. Aveva la sensazione di aver profanato qualcosa, di avere fra le mani qualcosa che non è suo, la sensazione di aver rubato qualcosa, di sentirsi disonesta. Aggrottò le sopracciglia e un senso di disagio e preoccupazione le invase tutto il corpo, rendendo opinionabile ogni singolo movimento che poco prima neanche badava. Stringendo quella copertina liscia di pelle, si rigirò nuovamente dietro di lei.
<< Mi scusi signora ma questo non è m- >>
L'assurdo. La signora era sparita. Nessuna traccia di lei, vedeva solo le due serpine ora indicarla e ridere fra loro, tre grifi fissarla, e un'altra signora che teneva fra le mani cinque o sei libri piuttosto pesanti e la guardava perplessa.
Rimase con la bocca leggermente aperta, capita la figura barbina, si rigirò di scatto verso l'uscita e fuggì il più velocemente possibile verso la camera del suo dormitorio, nei sotterranei.
Quella situazione la metteva in ansia, come se non bastasse l'ansia da esami. Spalancò la porta del dormitorio e buttò il quaderno al bordo del letto, si sfilò i mocassini e si gettò sopra le lenzuola del letto a guardare il soffitto con le braccia sotto la nuca e le mani unite per tenere la testa sopra il cuscino. Era lì impalata. Non sapeva cosa fare, quelle pagine scarabocchiate non avevano nessun valore, eppure perché ne sentiva quel peso insopportabile? Perché le faceva quasi paura? E soprattutto, chi l'ha fatto cascare? E perché proprio a lei? Domande che si concatenavano con l'altra, senza trovare una risposta. I suoi occhi stavano per chiudersi per un sonnellino ma non riuscì a chiuderli del tutto. La curiosità si era innescata da qualche parte nelle sue profondità. Quella curiosità che la fece inghiottire in un libro in un mondo desolato e pieno di topi, quella curiosità che le ha fatto scoprire una delle sue più grandi paure, il volo, quella curiosità che da piccola l'ha sempre messa nei guai. Ma che inmancabilmente, non ne poteva fare a meno. Le vene delle tempie pulsavano, segno che seppur voleva dormire, non ci sarebbe riuscita. Sconfitta da sé stessa, si lasciò andare in quel suo piccolo vizio, e si tirò su, a contemplare quello strano quaderno. Lo prese fra le mani, e con una di esse ci passò il palmo sopra per sentire appieno la qualità della pelle liscia, con un paio di segni piccoli ai bordi. Lo girò verso il retro, e notò un grande graffio che partiva dalla parte alta verso la parte inferiore a sinistra, in una imprecisa linea obliqua, ma per quanto profondo ne si poteva vedere la fine del materiale. Nonostante tutto, non ci badò troppo e lo ruotò di nuovo alla copertina. Fissando quel "BELLISSimo", sottolineato da qualcuno fino all'ultima "S" le faceva abbozzare un sorriso riluttante. Doveva essere qualcuno di veramente sfigato per fare una cosa del genere.
Fece un bel respiro, e aprì la prima pagina. Pronta ad immergersi in quella stramba lettura





• Il diario di un BELLISSimo Corvonero •85NiFl0
Il primo giorno | 20/12/1991 | Castello di Hogwarts | Dormitorio Corvonero |

Caaaaaro Diario, sono un BELLIIIIIIIIISSSSimo Corvonero e mi sto annoiando a morte.
Bla bla bla blaaaah.
Ok il fatto è che me l'ha regalato il mio amico e devo far finta di usarlo in qualche modo. Cioè sai, non so magari in futuro ti troverò utile ma adesso mi stai prooooprio antipatico. Sappilo.
Vabbè, facciamo i seri dai.
Sono un ragazzo un po' speciale, un po' più figo degli altri, un po' più bravo, come si è ben capito, faccio parte della nobile casata dei Corvonero. Il mio nome è Garric. Garric Beaufort, ma ormai al castello solo i professori mi chiamano così. Preferisco Gary, dinamico, veloce, e meno formale. Qul cognome è così "aristocratico gnè gnè" , a volte mi vergogno di averlo. Ho 14 anni, sono a metà del terzo anno, è il 20 Dicembre e stanno per arrivare le vacanze di Natale. Non ho per niente voglia di tornare dai miei e fortunatamente i miei migliori amici hanno deciso da poco di restare per le feste, almeno so con chi divertirmi.
Sai..la mia famiglia è un po'..noiosa. TANTO noiosa. Mio padre si chiama Henry Beaufort, è uno delle più alte cariche nel Ministero della Magia, ci lavora ormai da tantissimi anni. E' un rompiscatole assurdo, fissato con lo studio e raramente mi parla, se non per rimproverarmi di qualcosa. Raramente mi insegna qualcosa, per il resto è quasi sempre fuori casa. Ovviamente ex Corvonero. Capelli neri corti ma folti, grosse sopracciglia, barba corta e pizzetto, occhi blu e sguardo perennemente imbronciato. Magro, slanciato. Mia madre è una solita casalinga irlandese, Nessa O'Brien, ma la chiamiamo un po' tutti Nes.Ha i capelli rosso chiaro, quasi arancioni, le lentiggini e grandi occhi azzurri, bassina con i fianchetti pronunciati e la voce squillante che a volte non sopporto proprio, però mi lascia fare quasi tutto, più o meno. E' stata anche lei una studentessa di Hogwarts, ex Serpeverde, ma conoscendo poi mio padre per una situazione che non mi ricordo, non aveva bisogno di lavorare. Con tutti i soldi che guadagniamo, non ce ne è bisogno. Si dice che la mia, sia l'ultima famiglia rimasta nobile dell'800 del mondo dei maghi in Francia...blablaaah. Io non ci credo. Siamo ricchi ok, ma tutti quegli stemmi davanti casa, l'elogio dei professori. Bah, li trovo inutili.
Ma lasciamo stare la mia famiglia.
Mi trovo qui, nel Dormitorio numberr uaaaann del dormitorio dei Corvonero, insieme a Max Dietrich, Steve Hu, Dave Lancaster e Felix Carter. Quattro nulla facenti come me. Max Dietrich è del 2 anno, e di origine moldava e russa, la sua famiglia è scappata a Londra per via di una guerra imminente da cui se ne volevano tirar fuori. E' biondino, con gli occhi grigi, sopracciglia albine e pelle pallidissima, a volte non capisce le mie battute e ci arriva poco più tardi e spesso lo prendiamo in giro per questo. Dave Lancaster è un ragazzo più grande del quarto anno, è alto, con la voce roca e ben piazzato. E' anche il prefetto dei Corvonero e lo vediamo qui al Dormitorio solo la sera tardi...maaaamma mia. Chissà quanto deve annoiarsi con gli incarichi dei professori, tsk.
Felix Carter è del mio anno, non mi ricordo da dove viene, forse non gliel'ho mai chiesto, è uno dei due migliori amici e ci siamo conosciuti nella sala di Smistamento il primo anno, ci siamo parlati così, e poi ci siamo rivisti felicissimi al ritrovo dei studenti nei dormitori. Ora è uno dei miei compagni di (dis)avventure, ne facciamo di cotte e di crude. Ha i capelli castani e gli occhi marroni, purosangue anche lui ed è rimasto più basso rispetto a me e a Steve. Steve è un ragazzo asiatico, di origine cinese da una potente e antica famiglia. Girano voci che faccia parte dalla Yakuza ma lo dice sempre ridendo (anche se io non ne sono fin troppo sicuro!) ,ma è il mio migliore amico. Eravamo gli unici ad aver trasformato un tostapante in un topo grigio, invece di una pantofola. Ci abbiamo messo poco a diventare migliori amici, ora basta uno sguardo d'intesa per capire che stiamo per fare qualcosa di poco incline alle regole. Condividiamo quasi tutto ed è lui che mi ha regalato questo diario, dice che da lui, nel suo paese, ha un valore inestimabile. Boh a me sembra un coso noioso però potrei usarlo per disegnare mentre sono a lezione.
Weee sono le 19:30, è ora di cenaaa perciò chiudo qui. Ciao ciao diario noioso.
Ah, prima che me ne dimenticassi, ti lascio una mia foto, così hai tutto il tempo per ammirarla.


~Sono il più figooohh




** Ma...io che cosa ho appena letto in questi 20 minuti? Lo sapevo che avrei perso solo tempo...Doveva essere uno dei ragazzi più odiosi e spocchiosi della storia. Vaaah. **
Era questo quello che frullava nella sua testa, dopo aver richiuso energicamente il diario. Con ancora un po' di rancore e di incredulità, sbuffò ormai consapevole della sconfitta. Rimase a guardare il vuoto cercando delle risposte. La mente era annebbiata, ancora più domande di prima. E dopo un po' non trovava neanche più la voglia di trovarne risposta. Fino a che, guardando il muro davanti a lei, sgranò gli occhi chiari e trattenne il respiro.
Aprì il diario cercando la prima pagina e staccò di forza con quelle piccole manine la foto che aveva lasciato. La colla era ormai seccata e vecchia, non ci volle molto. Era una foto animata in bianco e nero, in cui lui, dai capelli neri tinti alle punte di biondo, ammiccava verso chi guardava la foto mostrando dei piccoli muscoli appena accentuati da una canottiera. Guardò attentamente la foto e un qualcosa la fece quasi saltare dal letto.
Quella macchia sulla spalla, seppur fosse in bianco e nero la foto, era indubbiamente color rosacea. Appoggiò il diario sulle gambe, e si tolse il maglioncino smanicato velocemente. Poi si allentò il cravattino, e poi si sbottonò i primi 4 bottoni della camicia bianca, scoprendo completamente le spalle.
Era lì, giaceva inerme.
Anche li, aveva la stessa, identica, macchia rosacea sulla spalla destra. La fissò intensamente. Tenendo scoperta la spalla, guardò di nuovo la foto, e la sua spalla. Poi di nuovo la foto e di nuovo la spalla. Stava capendo.
Non era un ragazzo come gli altri. Ha qualcosa in comune con lei, forse un indizio per le sue origini, forse un tipo di malattia, o..di maledizione.
Spaesata, ma convinta di quello che voleva fare, avrebbe seguito le altre pagine con tutta se stessa, a costo di finire le giornate con il broncio o adirata per le lagne di quel tizio. Ma quel tizio era il primo pezzetto del puzzle che Ophelia cercava fin da piccina.
Le ragazze sarebbero entrate nel dormitorio da un momento all'altro. Lo richiuse e lo mise sotto ai vestiti da babbana che aveva dentro il baule e lo chiuse bene bene. Si rimise sul letto, richiuse la camicia e si infilò di nuovo il maglioncino e fece in tempo ad adagiarsi come se fosse sempre stata in quella posizione, che le 3 coinquiline entrarono tutte insieme parlottando tra di loro e invitando la tassina a scendere tutte insieme per la merenda. Accettò con un sorriso smagliante, ma dentro di lei, era appena scoppiato il caos.




~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Ed eccoci qui, tu che sei riuscito a leggere fino a qui senza odiarmi hai ottenuto i seguenti premi
-una caraffa di Vinooooh
-la mia stima più profonda
-taaaaaanta pazienza
-un biglietto per il Paradiso (?)

Ok spiegherò un paio di regole per questo "strambo diario"
~ Questo diario esiste VERAMENTE On Gdr, e al momento si trova all'interno del baule personale di Ophelia, che ogni tanto chiude a chiave.

~Proprio perché è on Gdr, può capitare che lo porti fuori dal dormitorio, perciò può capitare di essere inserito nelle role con altri pg, (es. Ophelia leggeva il diario poggiata su un albero, poi arriva Caio Sempronio e fa "heeey Ciaaaoh" così lei lo nascose/così lo chiuse e gli rispose "ciaaaaoohh")

~L'utente può consultarlo quando vuole, ma non per questo vuol dire che il suo pg sappia.

~Al momento nessuno sa della sua esistenza, sarà possibile solo se avete una buona conoscenza con lei e magari se la sente di parlarne con voi e di farvelo vedere

~Al momento è scritto da una sola persona, questo fantomatico ragazzo vissuto negli anni 90'.

~Al momento è leggibile, ma può capitare che per motivi particolari in futuro debba usare la magia per nascondere l'inchiostro.

~Ho usato la mia impostazione classica di scrittura e la versione corta della skin del mio profilo, per differenziare momenti di descrizione di Ophelia e del diario. Nel caso ci fosse un interruzione nel bel mezzo della lettura, sarà scandito da 3 asterischi, ma andrà normalmente avanti. Poi alla fine verrà spiegato cosa è successo durante quella pausa.

~Ci potrebbero essere eventuali riferimenti a eventi passati (un po' inventati, un po' no) , alcuni legati anche alle fazioni dei Mangiamorte e dell'Ordine di Silente. IN OGNI CASO, sono a puro scopo descrittivo, il pg leggerà gli avvenimenti narrati ma non per questo vuol dire che alla fine del diario "sceglierà" una fazione, per quello ci penseranno le quest di Backround e il semplice scorrere degli eventi di Ophelia nel castello.

Spero di non avervi tediato troppo e...
ora potete odiarmi tutti ~ ~


Edited by Giuky93 - 6/11/2014, 13:30
 
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