~ Children should not play with dead things., {privata - pro Je'}

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Jessica A. Evans
view post Posted on 2/12/2014, 13:56 by: Jessica A. Evans






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Il gruppetto si disperse, sapeva che la minaccia di una punizione o dell'allerta ai Prefetti era sempre un asso nella manica per risolvere i problemi. Il fatto che non aveva la minima idea di chi fossero le autorità competenti delle varie casate, eccetto la sua, era una postilla di cui nessuno era a conoscenza. Era diventata una brava bugiarda, si disgustava da sola. Si consolò auto convincendosi che il fine giustificava i mezzi e lei aveva agito per una giusta causa. Ignorando volutamente le minacce non verbali dei mocciosi in direzione della ragazza al suo fianco, attese di rimanere sola con lei. Non era certo spaventata da qualche ragazzino con manie di onnipotenza, era sicura che sarebbe bastato un gesto pigro della bacchetta per spazzarli via tutti in un colpo solo. Semplicemente non ne valeva la pena.
Rimaste sole ascoltò le ragioni della giovane, trattenendo un sorriso ironico; conosceva molti Serpeverde e la loro matrice caratteriale era identica, sebbene poi le loro indoli differissero in sfumature personali. Non potè che ripensare al suo amico Light, sparito dalla scuola tempo addietro e alla ex Caposcuola e sua collega Keiko. Ma questo non era un denigro, anzi, lei si trovava perfettamente a suo agio con caratteri decisi, al limite dell'altezzoso. Era segno di personalità interessante, per il suo punto di vista. Sorrise in risposta alla giovane, sorpresa per il lieve inchino rivoltole. Probabilmente erano vecchie abitudini ben radicate in un membro di una famiglia nobile, lei ne sapeva qualcosa, benché avesse lottato con tutta se stessa per discostarsi dalle buone maniere tipiche dei Prince. "Non ringraziarmi, era la cosa giusta da fare. Odio la violenza gratuita, soprattutto se altamente immotivata" mormorò cordiale, rinfoderando la bacchetta nella tasca interna del giubbino. Mise le mani in tasca e fissò distrattamente la direzione in cui il pipistrello era volato via. Fosse stato sempre così facile essere di aiuto... "E comunque appoggio la tua reazione, lottare per ciò che si crede è giusto, non smettere mai...". Lo stava dicendo alla ragazza albina? O era un monito per se stessa? Era il suo subconscio che la fomentava, cercando di motivarla a non disperarsi? Sospirò, riportando nuovamente lo sguardo sulla sua interlocutrice. Strano che non avesse mai notato la sua presenza in giro per il castello, non poteva certo ammettere che passasse inosservata. La chioma era così candida ed immacolata che quasi brillava, e la pelle perfetta seppur delicata sembrava preziosa porcellana. Il tutto in perfetto contrasto con gli abiti color grafite.
"Comunque il mio nome è Jessica Evans e sono di Corvonero" aggiunse, scuotendo leggermente il capo, a distogliere l'attenzione dai suoi turbini mentali. "Tornavo da Erbologia e non ho potuto ignorare il trambusto...". Le serre erano poco distanti dalla loro posizione, era stato inevitabile imbattersi nel gruppetto di sadici torturatori. Si passò distrattamente una mano sullo stomaco, rendendosi conto che la fame intensa che aveva provato durante la lezione, era d'un tratto svanita. Maledetti disturbi alimentari. Beh, almeno era in compagnia e non avrebbe trascorso il pre sera da sola, in balia del suo non appetito.


 
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8 replies since 23/11/2014, 05:49   141 views
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