Torno presto nonna!, Quest privata

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view post Posted on 12/1/2015, 18:00
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Master Vampiro

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Per un lungo istante, non successe niente.
La flebile voce di Lucilla, sebbene animata da un pensiero molto maturo per la sua giovane età, si spense, portata via da un leggero vento notturno.
Tutto sembrò tacere, finché le labbra di Louise non si arricciarono in un'espressione indecifrabile: disgusto? O forse era semplicemente la Sete, che le stringeva il petto? Del resto, era lì, la vena pulsante in quel morbido collo di bambina: la vedeva, sotto il suo sguardo attento, portare il sangue al cervello, quel sangue caldo, con quel pizzico di adrenalina che la faceva impazzire.
Louise sembrò lottare per qualche istante contro se stessa, intuibile a malapena dalla ragazzina attraverso il leggero corrugamento delle sopracciglia bionde della donna. Poi, infine, un sibilo. La lingua rossa di Louise schioccò e con un rapido balzo, la vampira fu sopra la fanciulla, stretta a lei in un abbraccio. Le mani corsero al colletto della felpa, scostandolo con incredibile delicatezza.Lucilla sembrava una bambola troppo cresciuta tra le braccia di una bambina altrettanto grande.
Era difficile, per la Serpeverde, comprendere cosa stesse accadendo: certo era stato chiaro quel bagliore bianco che aveva notato poco prima che Louise si fosse chinata su di lei, come un fulgido lampo nel cuore della notte: quelli che sporgevano vividi contro le labbra rosse della donna, erano denti. I canini ora penetravano nel collo di Lucilla, morsero la sua carne, perforandola come fosse burro. La strana sensazione del sangue che correva via dalle proprie vene ed arterie, come giunto in un unico punto, togliendole la forza di persino di respirare, era straziante. Non c'era dolore, quello no, al di là della puntura al collo: solo... incomprensione? Cosa si prova quando si sente la propria vita risucchiata via? E poi... lo sentì. Un rombo potente, come un maremoto sconvolgente. Cosa poteva mai essere? Tutt'intorno a Lucilla, le cose sfumavano, nel suo campo visivo, solo la chioma bionda della donna, nel naso il suo vago profumo di magnolia. La strada era deserta, questo era poco ma sicuro, ma quel rombo... quel rombo copriva tutti i rumori. Lucilla chiuse gli occhi, sempre più pesanti, più difficili da tenere aperti: il tempo sembrò dilatarsi di mesi, anni, finché Lucilla non capì che quello altro non era che il rombo del suo sangue.
Tuttavia, finì ben presto.
Lucilla avvertì il distacco chiaramente e quando le sue pesanti palpebre si aprirono, Louise era in piedi, il freddo sguardo posato su di lei. Non v'era nulla che facesse capire a terzi cosa fosse successo. Di diverso, nella donna, poteva esserci solo un tenue rossore sulle gote prima mortalmente pallide.

« Quel segno non guarirà. » Disse, atona, accennando con il capo al collo della fanciulla. Se ella avesse posato le dita in quel punto, avrebbe sentito sotto i polpastrelli due minuscoli buchini, la leggerissima protuberanza del sangue già rappreso.
« Guai a te, se lo mostrerai a qualcuno. Io lo saprò. Vieni a cercare, quando sarai... pronta e coerente con te stessa. » Vita e Morte, prima voleva morire, poi voleva vivere: l'ago della bilancia di Lucilla, era come impazzito: inaccettabile per Louise! Eppure, nonostante la ritenesse una sciocca ragazzina, come tante altre, intenta a crogiolarsi nelle proprie piccole tragedie personali —stupidi mortali!—...
« Sappi che quest'ultima è stata l'unica cosa sensata che hai detto. » Un lieve, sardonico cenno delle labbra: un sorriso?
Senza aggiunger altro, Louise scavalcò la piccola a terra, allontanandosi.

« Addio. Per ora. »
Poi, sparì, in un soffio.

Lucilla, era stanca, disorientata, confusa, senza alcun dubbio. La tranquilla passeggiata si era rivelata un pericoloso incontro che le era quasi costato la vita. Nonostante ciò la misteriosa donna aveva lasciato un indizio sullo stesso corpo della Serpeverde e un altro ancora, forse più grande: una forte consapevolezza in Lucilla. La sconosciuta era inequivocabilmente una vampira, ma stava alla fanciulla, ora, riflettere su cosa fare, crescere se necessario, e mantenere quella sorta di tacita promessa che la donna le aveva lasciato sul collo.


Bene, siamo arrivati al termine: effettua pure un post di chiusura.
Non sei una vampira, questo è chiaro. Ti rimane una cicatrice innocua sul collo, quasi invisibile. Ti senti debole, ma ti basterà mangiare qualcosa e dormire, senza bisogno che tu ti rechi al San Mungo o in Infermeria, Louise l'ha fatto apposta.
Leggendo tutti i tuoi post in questa role e nelle altre sparse per il forum, ho trovato che il tuo pg non sia ancora pronto e maturo abbastanza per divenire un vampiro. Ciò non vuol dire che non lo sarà mai. Ricontattami quando pensi che Lucilla sia cresciuta abbastanza. ;)
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 12/1/2015, 21:00




L'espressione della sconosciuta si trasformò in una smorfia. Stavo pensando, pensando a qualcosa dalla quale dipendeva la sua vita forse.
La donna le saltò addosso, spostandole il colletto della felpa. Sapeva quel che voleva fare e ciò avrebbe confermato i suoi sospetti.
La sconosciuta affondò i suoi canini nel fragile collo di Lucilla, si vide passare la vita davanti, era una sensazione piacevole, come rivivere in modo nitido i ricordi, davanti agli occhi, quelli più belli. Per la piccola c'erano pochi ricordi, i più importanti per lei.
Un abbraccio con sua sorella, per chiunque sarebbe stato un ricordo insignificante per lei era una cosa importantissima dato che ne avevano avuto pochi di momenti come quelli.
Un sorriso da parte di sua nonna mentre cucinavano insieme.
La foto di sua madre che sorrideva, un sorriso dolce, di quelli che solo le mamme sanno fare.
L'ultimo ricordo era Leia di fronte a lei, che parlavano come sorelle, chiunque avrebbe detto che sono inseparabili.
Sentì solo una leggera fitta sul luogo del morso, mentre la Vampira le succhiava via la vita sentiva solo un leggero pizzicore, quasi piacevole, si sentiva leggera come se non toccasse terra.
Chiuse gli occhi ma sentì un rombo, non riuscì a ricollegarlo a nulla, in quel momento si trovava tra la vita e la morte, ci aveva sempre pensato a come sarebbe stato, non era così terribile come si diceva, finché non lo si prova non lo si può sapere, non si prova la sensazione della morte.
Si risvegliò dallo stato di trance, ma non era morta, era ancora in quel vicolo buio e davanti a lei c'era ancora la sconosciuta.

-Quel segno non guarirà.- Si toccò il collo delicatamente, anche se faceva fatica anche per un così piccolo movimento, sentì i due piccoli buchini.
-Guai a te, se lo mostrerai a qualcuno. Io lo saprò. Vieni a cercare, quando sarai... pronta e coerente con te stessa.- Non aveva la forza di rispondere, la guardò semplicemente negli occhi come per sigillare qual patto, che sarebbe rimasto a vita.
-Sappi che quest'ultima è stata l'unica cosa sensata che hai detto.- Fece una piccola pausa.
-Addio. Per ora.- Per ora... non capiva cosa intendesse ma non aveva la forza per chiederlo.
Era molto stanca e stordita, le palpebre pesanti e la testa martellare, ma quando perse conoscenza, lo fece col sorriso sul volto, perché quell'esperienza le aveva fatto capire che la vita è preziosa e che aveva avuto anche lei momenti felici, che avrebbe dovuto apprezzare dall'inizio.


Edited by Lucilla Degona Lancaster - 18/1/2015, 19:40
 
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