Five O' Clock

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Ignotus Albus E. Peverell
view post Posted on 9/3/2015, 00:04 by: Ignotus Albus E. Peverell
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Che fossero destinati a concordare almeno su qualcosa?
In fondo due Tassorosso, potevano non trovarsi sulla grandezza di quella che era stata Tosca stessa? Per quanto possibile, non era certo plausibile fosse possibile, il calcolo di tale eventualità sarebbe sicuramente ricaduto tra gli infinitesimali, tra le code di una qualunque normale, dopo la nona sigma? Possibile? Esisteva tale possibilità? Se anche non fosse stato, rendeva a sufficienza l'idea. Non era la solita questione di vuota vanteria, la solita spacconata tra ragazzini di pochi anni, a bighellonare nel chiostro, in attesa del prosieguo della giornata. Si spingevano oltre. C'era un qualche Senso più alto da indagare, che era stato indagato, afferrato, compreso nella sua ultima e più intima essenza. Era vero? Era davvero tutto così semplice? Avrebbe infine concordato? Difficile opporsi, si sarebbe esposto alle contorsioni logiche di un nuovo inedito discorso, che in fondo doveva trovarsi ben lungi da qualunque altro preparato per l'occasione, eppure, il punto stava proprio interamente lì. Scostarsi dal sentiero tracciato, portarli lontano, ad esplorare lande inesplorate, ancora selvagge e vergini, a testare e toccare con mano l'unicità della potenza che solo il Pensiero poteva ancora vantare, dopo il decadimento di Magia. E ci stavano riuscendo. Il giovane ospite stava al gioco, che ne fosse più o meno consapevole, che sapesse o meno quale fosse la loro meta. Il gatto con il topo? Ma non poteva affermare di avere istinti omicidi, anzi, era divertente. Sapeva di gioventù.
Il giovane acconsentiva, era giunto il momento di tornare al seggio vacante? Mosso il primo passo, già il Servizio parve tornare alla solerzia di poche decine di minuti prima, animandosi nuovamente, correndo incontro alla tazzina, quasi timoroso di aver mancato al suo uffizio, non aveva mosso che il secondo passo, che già il liquido ambrato si stabilizzava all'interno della tazza, mentre riprendeva la corsa, al mare, verso l'altro lato della scrivania. Una corsa a due, l'obiettivo immobilizzato dal terrore, aspettava l'inevitabile. Chi prima fosse giunto, avrebbe urlato al mondo: "Thalatta!"? Era una liberazione, una sfida, o semplicemente dovere? Di dovere sembrava esservene poco, zuccheriera non lasciava adito a fraintendimenti, ora aggrappandosi alla teiera, scivolata inesorabilmente in vantaggio, sul finale. Tempestandone la culatta pesante di cucchiaiate, senza tante cerimonie, non dando sfoggio di gran senso agonistico. Ma pazienza, ormai era fatta, anche la seconda tazza era ormai colma nuovamente del liquido ambrato.
Il Giovane, imperturbabile, proseguiva nel suo discorso. Concordavano, come prevedibile che accadesse. Tornò a sedersi dietro la scrivania, quando il Giovane concluse. Almeno un discorso era ormai archiviato. Se su quello concordavano, era inutile menar ulteriormente il can per l'aia. In fondo c'erano già complicazioni a sufficienza, senza voler complicare il tutto ulteriormente. Anche senza che il fraintendimento si insinuasse ora ed ora ancora dietro ogni angolo, ma se era destino che andasse così, pax. Erano stati al Museo, che ci fosse in fondo ancora il suo zampino?
[...]
Mentre il Tassorosso si preparava a ripartire alla carica, tornò finalmente ad assaporare le note intense di un sorso di The. Quanto era affascinante ed unico cercare di cogliere da cosa muovesse il pensiero del proprio interlocutore, ricostruendone il percorso, onde fugarne ed occuparne ogni possibile via di fuga, persuadendolo della correttezza di quanto in realtà si stesse predicando? Ci stava davvero riuscendo? O si erano nuovamente persi via? Quanto poteva il fraintendimento in quei frangenti? Allo stesso tempo non doveva essere stato particolarmente galante consigliargli di darsela a gambe, per quanto fosse indiscutibilmente la migliore delle strategie da attuare con un Golem, figurarsi con un Runico. Eppure il Giovane era sopravvissuto, l'aveva vinta, aveva avuto ragione, ad un costo evidentemente pagabile, se era ancora lì, a parlarne. Chiarirsi? Lasciargliela vinta? Lasciar perdere? Se si era presentato, in cerca di chiarimenti, sino ad inventarsi un'intervista, che non era un'intervista, per discutere di tutt'altro, forse gli doveva quel minimo di onestà. Il gatto avrebbe proseguito con il topo? Il topo ne era cosciente, in fondo, la consapevolezza l'aveva assalito, strisciando nell'ombra, sino a dominarlo? Corinto era stata distrutta, la Grecia conquistata, ma era caduta Roma? Era davvero andata così?
Sorridendo divertito, mulinando l'indice destro, tentò un garbato affondo.


Esattamente, la natura stessa del Golem è la negazione di Magia, eppure proprio l'arcaicità del sapere runico, il suo strettissimo legame con la pietra, e la scrittura allo stesso tempo, lo rendevano l'unico possibile valido sostituto. Immagino che il mio scetticismo muova in larga parte anche dall'unicità di tale avvistamento, che va contro Teorie consolidate di Quattro Millenni di Storia, almeno. Abitualmente il Golem è animato dal potere di una pergamena, deposta nella sua bocca, per così dire, ed è guidato in comodità a distanza, per il tramite di un occhio, posizionato sulla fronte, il resto è semplicemente argilla, e roccia. Le lascio immaginare come distruggere un Golem tradizionale, no? Tra le altre incompatibilità da affrontare ci sarebbe sicuramente stato il conflitto tra la Runa, la Pergamena, e l'Occhio, con ogni probabilità la prima avrebbe impedito il corretto funzionamento degli altri, ed era dubbio se un Golem senza pergamena si sarebbe davvero animato, e senza Occhio sarebbe stato comandabile. Questo Cuore non è mai stato menzionato da nessun Autore, ed immagino sia stata una diretta imprevedibile conseguenza della Runa, così come il resto dell'inspiegabile. Capirà bene, che per quanto io sia incredibilmente aperto alle novità, di ogni genere, e sorta, sono anche terribilmente vecchio, mi devo barcamenare come meglio posso tra le due cose, conciliandole con l'essere uno Storico. Ovviamente siam tutti lieti che se la sia cavata egregiamente, e sia qui a raccontarlo, ciò però non toglie nulla all'obiettività del racconto, e dell'analisi, no? Lei è in cerca di risposte, a mio modo le ho offerto un consiglio, dovesse rivedere un Golem, di qualunque tipo sia, scappi dalla parte opposta, fintanto che le sia possibile.

Scusi, lei è un Golem Runico? O uno tradizionale?
Probabilmente l'ammantatura ricorrente di oscurità nella media distanza avrebbe impedito di appurarlo con certezza, per quanto, le reazioni dello stesso, l'avrebbero immediatamente tradito. A meno che non giocasse sporco, certo, e tutto sulla sorpresa. Chi si sarebbe aspettato di trovare un Golem? E chi di quei pochi un Golem Runico? Un non senso per definizione. Probabilmente nessuno. Il tempo di annichilire la minaccia, e passare all'obiettivo seguente. Nulla di diverso. Nulla di troppo strano. Avrebbe fatto così anche lui. Eppure, come si comandava un Runico? Come lo si faceva materialmente? Pragmaticamente? Se era stato fatto una volta, poteva essere rifatto. Che tanto valesse tentare? In quanti erano già divenuti a conoscenza del tutto? Era già di pubblico dominio? O le burle di una banda di ragazzini, erano sufficienti ad insabbiare tutto? Quegli incompetenti del Ministero non erano ancora scesi dalla branda, il che era almeno in quello una fortuna.
Eppure il Giovane correva nuovamente avanti, quasi trovasse impossibile trattenersi.
Il fraintendimento si faceva sistema?
Una nuova religione?
Che ci mettesse del suo? Dire che per quanto tutto si prestasse mirabilmente ad ogni possibile interpretazione, ed il Giovane si facesse Alfiere della peggiore delle possibili, era pur sempre possibile, per quanto non intenzionale. Il colpo gobbo della Tuke. Il tiro mancino del Destino. Stavano giocando a dadi con la Tuke? Chi avrebbe vinto? C'era possibilità alcuna?


Ah! Mr Sekhmeth, la prego di non fraintendermi, come sembra destinato a fare con puntuale ricorrenza. Per quanto sia a conoscenza delle sue occupazioni, e di Mademoiselle Lockhart, non vi reputo dei ladri, dei lestofanti, dei saccheggiatori, o dei profanatori di tombe. Rispetto l'attività dell'Ars, e sono anche amico di lunghissima data di Mr Lysander, gli ho anche offerto il mio aiuto nel velocizzare le pratiche per aprire in tempi ragionevoli, son stato un vostro cliente in diverse occasioni, prima della mia vacanza. Del resto, se vi tenessi in così bassa considerazione, cosa dovrei pensare del collezionista che sono a mia volta? Offro rifugio a reperti, in prevalenza libri, che in caso contrario sarebbero stati persi, bruciati, corrotti, distrutti, di lì a qualche decina d'anni, possiamo considerarlo furto? Probabilmente sì, a differenza vostra io intervengo prima che i proprietari ci abbiano lasciato, e non sembre sono intenzionati a separarsi dai loro tesori, ma forte della consapevolezza, e della conoscenza di quanto è destino capiti ad esemplari unici di quanto il Passato sia stato in grado di trasmettere, lei cosa farebbe? Ringrazierebbe, prima di levare il disturbo, condannando inestimabili tesori all'oblio, ed alla distruzione? Il che mi spinge anche a farle una proposta. Come avrà avuto modo di leggere su un Profeta di quest'estate, dopo una serie di tentativi di corruzione andati a buon fine, in Ottobre riprenderò con Atene. Aldilà del Profeta, considerate le sue frequentazioni, e considerato il contributo che ha sempre offerto Tassorosso, confido saprà qualcosa al riguardo, no? Immagino che se ne abbia voglia, possa partecipare, a Minerva sembra andar bene.

In fondo, il Giudice più inflessibile, e tremendo, acconsentiva.
Che altro si poteva pretendere?
Era sopravvissuto.
Era soddisfatto.
Sorrise.

 
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19 replies since 9/1/2015, 22:16   366 views
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