Anche quello sapeva del già visto.
Del già sentito. Del già vissuto?
Certo, con un'importante varianza al tema, una cara evasa quanto antica Variatio. Nessuna strana richiesta, nessun permesso da firmare, nessun compito di cui discutere, nulla che fosse in suo potere, più di quanto già non lo fosse nelle mani dell'altro. E che ne facesse l'altro, era un mistero? Forse non sino in fondo. Eppure, erano finiti i tempi del rendiconto, finiti i tempi di Hogwarts per certi versi, era iniziata una nuova fase. Che la stesse cavalcando? Che si stesse facendo cavalcare? Per quanto ciò fosse possibile, qual era più probabile? Quale meno? Eppure, ciò non toglieva che il tutto avesse alquanto del già vissuto, quell'intonazione famigliare, ed allo stesso tempo inedita, ancora viva ed energica, non qualcosa di contrito, vessato dal tempo e dalla successione sterile di un cerimoniale ormai vecchio, privo di un qualche senso, per quanto in fondo, tutto si mantenesse immutato, almeno nella forma. Era la sostanza ad essere mutata? Significante e significato si erano davvero scollati? Erano precipitati in un piacevole edonistico incubo barocco? O era tutto uno scherzo? Un sogno? Non era successo nulla. Era solo un'altra volta, un altro accadimento, di una lunga serie, di un ben definito programma. Cos'era accaduto di tanto oscuro, terribile, ma allo stesso tempo vitale, ed imprescindibile in quegli anni? Perchè qualcosa era accaduto.
Eppure, innanzi allo scuotersi dei Mondi, un'àncora di salvezza.
Un'àncora ancora ancorata lì.
Il The era ancora lì.
E bastava.
Detto fatto, il servizio parve animarsi allo spegnersi della richiesta del Giovane. Era stato chiaro a sufficienza, da non essere necessarie specifiche o rettifiche, la via era spianata. La gorgogliante e panciuta teiera già si avventava su un'assonnata, seppur preparata tazzina, pronta a raggiungere la postazione, inseguita dal bricco del latte, nella sua innocente fanciullezza, zampettando sulla scrivania, quasi scendesse un declivio delle Highlands, e braccata dalla foga della zuccheriera, menando per l'aria il cucchiaio d'argento, promessa di una terribile vendetta, a chiunque avesse osato mettersi in mezzo, frapporsi al suo alto uffizio.
Tanto valeva, che fosse il suo turno.
Un The anche per me, uno di zucchero. Vada per due.
Ormai mi faccio dettare l'agenda dalla zuccheriera, se è possibile...
Ma meglio evitare possibili vendette, se ci si mette. sa essere molto più che insopportabile!
Sorrise, divertito, mentre irriverente, la stessa zuccheriera, inveiva con veemenza, al suo indirizzo, lasciando scivolare nella tazza il secondo di zucchero. Vizi, e leggerezze della vecchiaia, i piaceri della pensione. Probabilmente vent'anni prima non si sarebbero capiti, poi era cambiato tutto, o meglio, era iniziato a cambiare. Almeno in parte. Vent'anni, erano pur qualcosa, avrebbe potuto scrivervi un libro. Era un'idea, sì. Doveva ricordarsene.
Era tornato, quello sì, sul più giovane avrebbe potuto sollevare qualche perplessità, la Pietra non l'aveva trovata, perchè cercarla in Cina? O in Giappone? L'avrebbe mai cercata, l'avrebbe presa se ne avesse avuto l'opportunità? La pietrà, non era un altro Graal? Un Graal forse più moderno, forse diverso, ma nemmeno troppo, ma in fondo erano la stessa cosa, che si ripresentava, tentazione della nuova epoca. Ed il Giornale, sì. Quel vizio di fare notizia. Per quanto avesse provato a smontare il caso, prendendo l'iniziativa, non aveva funzionato sino in fondo. Con buona pace di tutti. Per quanto fosse ormai passato un mese, e forse più, ed ormai il Natale fosse imminente, avevano ancora voglia di parlarne?
La ringrazio della gentilezza, ma gli anni iniziano a farsi sentire, nessuna Pietra ho scorto, ma probabilmente non l'avrei nemmeno raccolta. La pensione per quanto si possa pensare di rimandarla, presto o tardi va affrontata, e per quanto apprezzi la vita del Castello, essa mi vincola a lunghissimi soggiorni qui, gli impegni si accumulano lentamente, poi le pause estive diventano troppo brevi, ed il gioco è fatto. A volte bisogna dire basta, e confidare nella Tuke. Intende? Ad ogni modo, mio malgrado, son stato ben poco in Scozia, torno dal Giappone, ed i Peverell non hanno certo bisogno di pubblicità supplementare, lasciamoli parlare. Si stuferanno, prima o poi. Mi hanno già chiesto due interviste, ho accampato due ottime scuse, punto tutto sul Tempo. Crede possa farcela?
Era inevitabile.
Quanto sarebbero andati avanti?
Presto o tardi l'avrebbero pur finita.
Era un dato di fatto, incontrovertibile.
Un no, destinato a restare no, era pur sempre no.
Non era nulla di assurdamente complesso, e circonfuso di mistero.
Del resto, se perdevano lettori, era forse anche per quello?
Ah ecco! L'abbecedario quando andava dismesso?
Prima o dopo la scuola primaria? Era quello il punto?
Tornò ad osservare il gradito ospite, in fondo, c'era altro.
Sì. C'era.
Ad ogni modo, la Preside mi diceva che ora si occupa di Volo, ed anche di Serpeverde. Per quanto in tutta onestà trovi abbastanza discutibile la seconda, per quanto sia sempre stato un sui generis Corvonero, mi parli di lei, gli anni non passano solo per noi, in fondo, Raven. Per quanto i propri Professori son destinati a rimanerlo per tutta la vita, immagino che possa anche scegliere uno dei miei tanti nomi, e per comodità continuare ad usarlo. Ne ho talmente tanti, che finiremmo con il fare confusione, dovesse lasciarsi vincere dall'irrefrenabile impulso di continuare a cambiarlo. Del resto, per molti versi, posso affermare di conoscerla da diverso tempo, mi ricordo ancora dei suoi permessi, immagino possa anche scegliere una seconda persona, in questo secolo ormai è terribilmente di moda, e l'anagrafe sembra voler corroborare la pratica.
Il che, in fondo, era anche tutto vero.
Certo, magari strano, quasi sinistro, ma vero.
Ad ogni modo, un Tu o un Voi non sarebbero poi stati così peregrini.
In fondo, seppur strano, a sua volta, erano colleghi.
Il che non era poi così male.