Appena oltre la coltre

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William Black
view post Posted on 29/1/2015, 17:38 by: William Black
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« Più ti avvicini alla luce
più grande diventa la tua ombra.
»



Al secondo anno, William aveva già preso piena confidenza con i corridoi del castello. Finalmente le scale avevano smesso di creargli problemi con la loro assai fastidiosa voglia di cambiare. Munito di nuove sicurezze il ragazzo era ansioso di mettersi alla prova in nuovi ambiti, cercare rinnovati stimoli e arricchire la sua conoscenza. Il primo anno aveva preferito rimanere nell'ombra, limitarsi a svolgere le lezioni ottenendo ottimi risultati ma - una volta ambientato - era ora di puntare a vette più alte. Il suo genio e la sua competenza lo avevano da poco portato ad ottenere il titolo di Prefetto, del resto si era distinto egregiamente dagli studenti della sua casata portando con sé ottimi risultati in tutti gli esami svolti. Adesso faceva parte di un team ben assestato capeggiato dalla caposcuola Rose e dalla collega prefetta Von Eis. Sebbene non avesse avuto il piacere di incontrarlo, diverse voci giravano riguardo uno studente anziano, un tale Von Kraus, rinomato per la sua schiettezza, la sua stravaganza e - soprattutto - la sua cattiveria. Mentre passeggiava tra i corridoi del primo piano si ripromise di incontrarlo un giorno di questi; di certo, con un tipo come quello, non poteva che nascere un episodio interessante.
Sembrava carico di energie e voglia di fare, l'aver riscosso un certo successo sia in campo pratico tramite gli esami sia in campo pseudo politico tramite la carica di Prefetto lo aveva rinvigorito. Era giovane ma Hogwarts sapeva comunque riconoscere i suoi meriti, questo era ciò di cui aveva bisogno, la conferma che si stesse muovendo lungo il sentiero giusto, l'idea di aver intrapreso un percorso verso la precisa meta della perfezione e della conoscenza. Non vi erano ronde notturne o noiose pratiche che lo infastidissero, osservava i regolamenti e i suoi doveri con garbo riuscendo a gestire tutto alla perfezione. Magari era solo l'ardore di un nuovo inizio ma Black sembrava aver preso il giusto ritmo.
Forte di quella convinzione alzò lo sguardo verso la bacheca di Storia della Magia e scorse qualcosa che attirò irrimediabilmente la sua attenzione: La scuola di Atene, il club di Storia! Sembrava proprio ciò che stava cercando, un'attività extra-scolastica che mettesse in moto le sue idee, portandolo a compiere riflessioni accurate. Stava ancora riflettendo sull'argomento quando una voce femminile si frappose fra lui e i suoi pensieri, rovinando quell'atmosfera di pace che il ragazzo si era appena ritagliato. Si voltò sulla destra mantenendo uno sguardo indifferente cercando di individuare la figura che le aveva appena chiesto se volesse o meno partecipare al club. Il primo particolare che saltò agli occhi del giovane fu un rosso divampante: il colore dei capelli della caposcuola, Emily Rose.

« Rose, che piacere. »
Esordì con un tono della voce che non lasciava ben intendere se la sua affermazione fosse o meno ironica. Dopo averle risposto il suo sguardo scivolò sulla spilla attaccata al petto, il che gli riportò alla memoria il loro primo incontro, costringendolo ad un lieve sorriso divertito.
« Sì, è mia intenzione iscrivermi al club di Storia. »
Concluse infine, senza fare troppe domande e senza indugiare nei dettagli. Non aveva idea del motivo per cui la ragazza si fosse interessata ma - in quel momento - la cosa non lo interessava più di tanto.
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Un quarto alle undici, era in netto anticipo rispetto all'orario dell'appuntamento, se così si poteva definire. Rose era stata chiara, bisognava trovarsi lì per le undici esatte, di fronte la porta dell'ufficio del professor Peverell. Non gli era stato detto altro né William aveva fatto domande. L'atteggiamento della caposcuola era sicuramente insolito nei suoi confronti e il giovane non poté fare a meno di pensare a cosa l'avesse potuta portare ad agire a quella maniera. Certo, gli argomenti della conversazione che avevano tenuto in sala comune non potevano essere definiti "usuali" ma, ciò bastava ad aver attirato la sua attenzione a tal punto? Magari si trattava solo della nuova carica di prefetto e la ragazza voleva tenerlo sott'occhio; era inutile rimuginarci tanto, non l'avrebbe certo capito senza chiederlo e - anche per quanto concerneva ciò - non ne aveva alcuna intenzione. Incrociò le braccia all'altezza del petto e la destra iniziò a tamburellare sul bicipite opposto mentre attendeva. Detestava le attese ma questa volta poteva incolpare solo se stesso per il suo largo anticipo.
Fissò la porta del professore quasi potesse guardarci attraverso. Da ciò che aveva letto nella bacheca, in quell'orario il professore era di riposo, non aveva lezione né pranzo. Se Rose non avesse avuto alcuna intenzione di entrare - cosa di cui dubitava - al limite il ragazzo avrebbe potuto approfittare dell'orario per chiedere delucidazioni al professore di Storia in merito a questa fantomatica Scuola di Atene. Eppure di una cosa era convinto il ragazzo, se la Serpe gli aveva chiesto di incontrarsi lì e a quell'ora, probabilmente aveva qualcosa di cui discutere sia con lui che col professore. Del resto il tutto era partito dalla curiosità del ragazzo a proposito della partecipazione del neo-Prefetto al club di Storia, non poteva essere altrimenti.

 
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