Appena oltre la coltre

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Ignotus Albus E. Peverell
view post Posted on 1/2/2015, 21:25 by: Ignotus Albus E. Peverell
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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E così iniziavano i giochi.
Il tempo che i due giovani ospiti prendessero posto, e già tutto era pronto. nessun preparativo affrettato, certo, magari una scrollata da tremila anni di polvere, si sarebbe anche potuto fare, ma in fondo per quello che era, e sarebbe stato, un colloquio, non era il caso. Tornò ad allungare le maniche arrotolate sino al gomito, certo, si poteva sperare sempre in qualcosa di meglio, ma era sufficiente. Entrambi parvero convenire sul The, salti di gioia per la zuccheriera? Certo, avevano tempo, ma non moltissimo, il pranzo, e le lezioni pomeridiane, in un'inedita versione della spada di Damocle. Il margine c'era, poteva essere creato, ampliato, ma restava pur sempre un margine, niente voli pindarici di ore, i due ci sarebbero poi stati? Probabilmente non il giovane, il più giovane, Serpeverde, un tiro mancino del Cappello? Che diamine ci era finito a fare nei sotterranei? Eppure, ricordava ancora l'orale di Giugno, era andato piuttosto bene, non era sua abitudine mettere i bastoni tra le ruote a nessuno ad un esame del I Anno, ma non sempre era sinonimo che tutto sarebbe comunque filato liscio. In quel caso era andata bene. Sembrava essere trascorso così poco, ma già qualche mese. La giovane? Sì, qualche lezione, da una Caposcuola ci si poteva anche aspettare qualche assenza, non troppo sfacciata, non troppo evidente, ma tutto sommato molto era perdonato, in fondo, una Lezione doveva essere utile, prim'ancora che obbligatoria. Per quanto l'utile celasse più insidie di un'ordalia, e meglio sarebbe stato tenersene lontani, e comattere anche aspramente per farlo. Misurare l'utilità era una maledizione, una iattura di incredibile levatura, che sembrava infestare i pensieri, con il risultato ultimo di far fiorire ed alimentare circoli e club di Beoti, tronfi di vaneggianti risultati, mal compresi, e mal posti dal principio. Ma anche quella era un'altra Storia.


Eccellente, è sempre l'ora del The Mr Black, oltre alle voci, se le piace il genere, c'è anche un intenso giro di scommesse, di cui ovviamente ignoro l'esistenza. Mademoiselle Rose, se non le spiace vi mostro il metodo, poi con mano ferma vi cederò le redini, qualche elemento è sempre restio a seguire le istruzioni, ma ci stiamo lavorando.
Una tazza, ed uno di zucchero.


Il servizio di porcellana bianca, e celeste, parve prendere vita alla richiesta del Mago, come se non fosse in attesa che di quello, la panciuta teiera sbuffando iniziò a riempire una tazza, che svolazzando in piena stabilità raggiunse il Mago, adagiandosi di fronte con delicatezza. Era intanto iniziato il turno della zuccheriera, che trotterellando fuori dal vassoio, e mulinando a scimitarra il cucchiaino, sembrava risoluta a voler assolvere, sin troppo in fondo, al suo compito.
Ed il giovane proseguiva spedito, nel suo ragionamento, in fondo ci si sarebbe potuti tranquillamente dichiarare concordi, era giusto, almeno idealmente, era quello che i Fondatori avevano voluto, ma da lì a metterlo in pratica ne sarebbe sempre corso, molto. Si sarebbe anche tranquillamente potuto dibattere di come in fondo le Cattedre fossero anch'esse frutto del loro tempo, e di conseguenza non tutte rispettassero il progetto originario. Certo, sarebbe stato un discorso lungo? Ed ecco, chiaramente, Storia. Non proprio l'ancella ultima, se erano lì a discuterne. Ed Atlantide, con tutti i problemi che avrebbe comportato. Lì era più una questione di opportunità, e libertà, che non altro. Ma probabilmente si poteva anche essere un minimo onesti con un Prefetto, ed una Caposcuola, forse più di quanto non fosse lecito essere nel corso di una lezione?


Vede Mr Black, mi trova concorde su buona parte della linea, Storia di Hogwarts insegna, e qualche anno fa scrissi anch'io qualche riga in merito. Ovviamente deve prestare un minimo d'attenzione, tra quelle che sono Cattedre originarie, e quelle che non lo sono, Dada, per quanto riscuota l'entusiasmo di buona parte dei vostri colleghi, e forse anche vostro, è una rivisitazione più moderna di quanto i Fondatori avessero sapientemente previsto, ma come immagino saprete la morale evolve, e l'influenza di attori esterni al Castello cresce, e diminuisce, influenzando anche i nostri programmi. Di per sè, per diversi secoli le Arti Oscure non hanno goduto di nessun trattamento particolare, rispetto alle Arti Chiare, poi come saprete è cambiata la sensibilità al riguardo, portandoci a Difesa contro le Arti Oscure, ma sarebbe, temo, un discorso piuttosto lungo, e che potrebbe non godere del favore della Preside. Il che ci porta direttamente ad Atlantide, se volete, in qualità di vostro Professore, godo, e non godo, di alcune libertà accademiche, posso liberamente decidere quali argomenti trattare, e come farlo, mentre sono stato invitato a non trattarne altri. Nel trattare ciò che decido di discutere con voi, devo badare a non urtare la sensibilità di nessuno, per quanto io non sezioni ragni, certo, alcune tematiche sono estremamente attuali, e potrebbero colpire uno più di altri, come invece non deve accadere.
Mi seguite?
Del resto, i miei Studenti godono della mia massima stima, sono convinto che basti un minimo di impegno, il ragionamento era avviato, le basi erano poste, alla sensibilità dei singoli il volerlo sviluppare, e trarne le conseguenze, come ha fatto lei, Mr Black. Sono certo che sia più utile farvi fare un po' di lavoro sporco, a poco a poco, per arrivare in almeno cinque Anni a qualche risultato. Se legge il Profeta, saprà almeno in parte come la pensi sugli obiettivi del Corso di Storia, no?


Procedeva spedito, ora guardando lui, ora guardando lei, un gesticolare pacato, pause inaspettati, ed accenti strambi, qua e lä, pur confidando che lo stessero seguendo, più o meno, lungo quello che almeno dal suo punto di vista, era un sentiero di semplice logica spicciola. Certo, potevano avere domande, interruzioni, ogni pausa celava infiniti trivi, quale imboccare era un affare delicato, impegnativo, scelte oculate, in poco tempo. Per quanto tutto fosse logico, non era un discorso già scritto, preparato, i pensieri si succedevano in rapida sequenza, una scelta lesta e rapida, dietro ad una tiepida tazza di The. In attesa del suo battesimo del fuoco. Ma doveva avere ancora un attimo di pazienza. Non c'era fretta, certo, ma un The ci stava, era il momento giusto. Quasi. Era già tempo di riprendere, con l'incalzare delle domande più pacate, meno irruente, della giovane? Ecco, una Serpeverde, andavano sul sicuro. Per quanto anche lì, ogni parola celasse infinite possibilità, ed ogni possibilità ininiti scenari. Quale via prendere, delle tante? Perchè c'era la possibilità di scegliere, quell'ultimo afflato di libertà, per quanto vittime di un sistema di convenevoli, ed infinite a loro volta perdite di tempo, era sempre possibile scegliere. E l'avrebbe fatto, com'era sempre stato. Un urlo nella notte, se era necessario prendere una decisione, tanto valeva farlo, rivoluzionari ed ignavi, la feccia della feccia. Meno ne fossero rimasti, meglio era. Il resto poteva anche essere perdonato, o forse no? Quasi tutto, c'era un quasi, un limite, oltre il quale quella cara graziosa sensazione clemenziale si sarebbe arrestata. Non tutto poteva essere tollerato, ma c'era margine, nulla che l'ignavia potesse graziare, o concedere.

Dunque, mademoiselle Rose, alcuni liquiderebbero il tutto dicendo semplicemente che anche il sapere di non sapere, è per definizione una forma di conoscenza. No? Il più ignorante degli ignoranti, a patto che sappia di esserlo, sarebbe in realtà il più sapiente dei sapienti, per quanto, certo, potrebbe ribattere lei, che per sapere di esserlo, dovrebbe obbligatoriamente sapere almeno cosa sappiano più di lui, gli altri allegri e spensierati commilitoni, ma così facendo, come potrebbe essere il più ignorante? Ma probabilmente ci spingeremmo un po' lontano. Le sue lacune immagino siano del tutto comprensibili, lei è giovane, ed in parte la colpa potrebbe anche essere di altri, per quanto io conosca una parte dei miei colleghi, anche da diverso tempo, potrei non esitare nel concludere che sia colpa nostra, perchè non dovrebbe? Eppure, è difficile accertare chi sia il responsabile ultimo, certo, come possa un Professore di due anni più vecchio insegnare qualcosa ai propri Studenti ha del misterioso, come qualche giorno fa lasciava intendere il Profeta, ma si sa che i giornalisti si divertono con poco. Il che ci porta direttamente agli stessi interrogativi del suo collega, perchè Atene dovrebbe essere diversa, giusto?

Sorrise, evaso il punto, era tempo di un The.
Assaporò l'infuso, soddisfatto ed infastidito allo stesso tempo.
Lo zucchero era uno scomodo compromesso, il Latte sarebbe stato deleterio, e non era ancora tempo di Limone. Quanto andava fatto per un po' di armonia? Pazienza, si poteva anche fare quello, a patto che non divenisse un'abitudine. Lo zucchero guastava irrimediabilmente il The, probabilmente avrebbe dovuto tentare un altro infuso, ma era del tutto fuori da qualunque possibilità. Il The era quello, e tale sarebbe rimasto. Non sarebbe stata una zuccheriera sbarazzina, e ribelle, a fargli cambiare uno stile di vita. Al più sarebbero passati al pugno di ferro. Avere pietà per i rivoluzionari era solo controproducente, per quanto a volte fosse necessario almeno tentare. Certo, gli effetti cataclismatici che la zuccheriera avrebbe potuto avere sul continente erano minimi, e racchiusi da un bicchier d'acqua, ma non andavano comunque sottovalutati. Non sopportava i rivoluzionari, come avrebbe potuto? Sarebbe stato l'equivalente di chiedere a Michele, di unirsi a Lucifero. Se non peggio.
Tornò a poggiare la tazza, visibilmente soddisfatto, al tintinnare della ceramica: Atene, sì.


Come ho già avuto modo di ripetere a diversi vostri colleghi, le potenzialità di Atene sono infinite, come quasi qualunque altra cosa, in buona parte dipendono da voi, da quanto sareste disposti a recepire, e rispondere agli stimoli offerti in questo caso non da me, o da un mio collega, ma dalla Storia stessa. Immagino che possano essere quindi stimoli un po' più vivi, e quindi incontrollabili, con dei rischi, ma pur sempre degli stimoli, mi seguite? Lo scopo che mi prefiggo da ormai diverso tempo, è guidare almeno una parte di voi verso la comprensione della Storia, la conoscenza è ben diversa, per fare ciò abbiamo a disposizione una serie di potenti mezzi, ma temo di non fare alcun genere di miracoli. Atene è una sfida concettuale, di alto profilo, che pertanto non può essere adatta a tutti.

Tacque.
Si era detto a sufficienza.
Tempo di un The?

 
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