Appena oltre la coltre

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Ignotus Albus E. Peverell
view post Posted on 4/2/2015, 00:34 by: Ignotus Albus E. Peverell
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Che sapessero il fatto loro?
Poteva anche darsi, La Legge dei Grandi Numeri colpiva ancora? Dopo una serie non troppo notevole di no, garbati quanto fermi, era tempo di tornare alle più dolci e concilianti declinazioni del sì? In fondo, per quanto potesse suonare strano a non pochi, era nell'interesse di tutti, rintracciare qualche Ateniese, avesse puntato a delle escursioni in solitaria, avrebbe proseguito con gli abituali programmi, senza concedersi il disturbo. Ma con l'evolversi dell'iniziativa si era sempre più dimostrato imperativo, ed ineluttabile l'instaurarsi di una qualche selezione. Non era il caso di ricorrere al fioretto, o al duello, ma da qualche parte bisognava pur passare, perchè non da un The? I due inattesi ospiti sembravano aver compreso il senso della faccenda, da parte di Serpeverde era lecito attendersi una certa sponda, in fondo, non era così imprevisto. Certo, non era necessaria, in fondo non era necessario giustificarsi ad ogni costo, ma se si condividevano i sensi ultimi alla base della questione, sarebbe stato più semplice l'intero impianto che sarebbe andato a poggiarvisi sopra. Era semplice logica. Convinti delle fondamenta, afferratone l'essenza, perchè avrebbero dovuto tradire lo spirito dei piani più alti e nobili dell'io lirico? Avrebbero consumato quell'estremo tradimento, con quieta e placida indifferenza? Era possibile, era ancora possibile, tutto era possibile. E nulla era facile.
Beneficio del dubbio?
Tornò a poggiare pensieroso la tazzina, ormai prossima ad essere vuota, sull'inedito cristallo della scrivania, osservando i due giovani. Quel rosso aveva un che di conturbante, spiccava sulla veste, si perdeva nel tessuto della poltrona, risaltava sulla modanatura scura del telaio. Il giovane, sicuro nell'insicurezza tipica di un undicenne, o quanti poteva averne? Imperiosa si faceva avanti una seconda volta la panciuta teiera, come una chioccia, anelante prendersi cura di quella solinga e solitaria tazzina, così restia a disertare la sua posizione, e già la zuccheriera, richiamata alla leva obbligatoria, si indirizzava al fronte, lieta di quella nuova vocazione. Quanto The poteva nascondere la Teiera? Che fosse stregata anch'essa? Che fosse senza apparentemente fondo?
Il silenzio era tornato, si espandeva lesto, rapido, avvolgeva ogni elemento della stanza, si dilatava come metallo lasciato al sole d'agosto, occupando tutto lo spazio disponibile, interrotto, incrinato, quasi violato, dal crepitare allegro del caminetto, eterno custode di quel santuario, suo estremo difensore, qualunque tempo e stagione fosse, legionario e protettore di quel microclima così irrinunciabile per un'amplissima popolazione di fervidi abitanti. Caldo, certo, ma nei limiti dell'accettabile, e costante tutto l'anno. L'idillio.
In fondo, con un certo garbo istituzionale, non si erano mandati ancora al diavolo, ed anzi, una tacita comprensione dei vicendevoli limiti sembrava palpabile in quell'atmosfera... rilassata, volendo? Era solo una questione di sensibilità? L'avevano davvero?
Sorrise, aveva deciso?


Ottimo, Mademoiselle Rose, Mr Black, direi che un reciproco beneficio del dubbio possa rispondere a molti dei nostri interrogativi. Ai due estremi delle umane età si è sempre certi di avere ragione, mi rendo conto, per una serie di motivi del tutto opposti, ma non meno validi gli uni degli altri. Ammettiamo quindi di avere quanto stiamo cercando, per quanto sia ben lungi dall'essere dimostrato, e ci ripromettiamo di tornarci a posteriori. Come forse saprete sono un accanito Bibliofilo, tanto quanto un Teinomane, motivo per il quale, tra l'altro, nel mio Ufficio si soffra il caldo tutto l'anno, uno dei prezzi da pagare. Ovviamente Atene è legata ad un libro.

Ecco, una cosa tranquilla, pacifica. Un sorriso qui, uno là, un gesto, un monito, una rassicurazione, una scusa. Come un buon Vescovo che si recasse in quaresima in visita alla propria Diocesi, il Vecchio dispensava a questo e quello, un consiglio, una penitenza, una preghiera, una supplica, un'intercessione. Affabile, ma spedito, procedeva di gran carriera, in quello che aveva ormai l'aria di essere in tutto e per tutto un salmo, ma non per questo meno convincente della prima volta. L'interesse era sempre stato esclusivamente soggettivo, per quanto ci si sforzasse, i sassi non li avrebbe mai voluti stregare, e non era nemmeno interessato a farlo. Non era il pifferaio, non per tutti, non a tutti i costi. Aveva smesso di esserlo tempo addietro. Prima della pensione. Era quello che era.

Come forse avrete già saputo da alcuni vostri colleghi, gli Eventi che gli Ateniesi sono soliti percorrere, o per certi versi anche proprio vivere, sono ambientati in un contesto storico di alto profilo, dove la Storia può direttamente narrare le sue gesta ai suoi spettatori, gli Ateniesi stessi, in assenza quindi del filtro di Docenti, o Manuali, per quanto io sarò sempre nei paraggi, non troppo distante. Evidentemente nel calarsi in tale contesto, pur sempre nel e del Passato, si corrono dei rischi, è qualcosa di inevitabile, ne intravedete forse già qualcuno? Avere a che fare con il Passato è sempre un affare scomodo, comunque la si voglia mettere, ma non impossibile, chiaramente.

Il sasso nello stagno?
L'aveva gettato. Ed era un ottimo esperimento. Che ne sarebbe uscito?
Qualcosa sarebbe pur uscito. Era l'età dell'Estro? Forse non aurea, ma già qualcosa.
Tornò al The, per non perdere l'abitudine, e non lasciarlo ulteriormente in balia delle decisioni della tirannia di una piccola, ma intraprendente soggiogatrice: la zuccheriera.

 
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