| Prese l’ennesimo tiro dalla sigaretta e il fumo si espanse fuori dalle sue narici. Ne seguì il flusso con lo sguardo, l'osservò finché non si fuse nell’aria e sparì. Restò l’odore, ma anche quello fin troppo effimero rispetto al nidore che avvolgeva Nocturn Alley. Si concentrò sul sapore. Una distrazione, gli serviva. Non aveva problemi a sostenere il suo sguardo, a dire ciò che pensava. Era, piuttosto, la situazione di apparente circostanza a metterlo a disagio. Nessun secondo fine, gli aveva detto. Erano lì fuori solo per una sigaretta e scambiare due chiacchiere. Nel primo momento utile, privo di clienti in negozio, sarebbe comunque uscito a fumare, con o senza di lui; il problema erano le chiacchiere. Draven era un tipo silenzioso e non perché non avesse mai niente da dire, quanto, piuttosto, che non avesse interesse a esporre le sue riflessioni. Capitava così di rado che volesse farlo, che un tale atto di semplice convivialità gli richiedeva un immenso sforzo. E ci stava provando, seriamente, a parlargli. Lasciò che le parole fluissero dalle labbra, esprimessero quanto aveva pensato dopo quella fatidica partita contro di lui. Un'ammissione detta ad alta voce che, in un certo senso, lo aveva tormentato per giorni e segnato inevitabilmente il suo atteggiamento in campo. In allenamento era diverso. Tra persone che non lo mettevano a disagio era diverso. Senza gente che tenesse d’occhio e commentasse ogni sua singola mossa era diverso. Mentre il biondino sembrava sguazzare nella risonanza che il suo talento generava nella squadra e sugli spalti, l’istinto di Draven gli imponeva di nascondersi, di passare inosservato, di fingersi morto. Nonostante le lodi del suo Capitano, il rispetto di Mike e la fiducia di Emily Rose, lo scontro con i Tassorosso su un vero palco aveva portato Draven a convincersi che, per quanto gli piacesse il quidditch, non fosse adatto a quello sport. Lo aveva capito, accettato e, al contempo, rinnegato per via della responsabilità. C’erano altre partite da combattere e se si fosse lasciato condizionare così tanto dai propri pensieri, probabilmente non avrebbe avuto alcuna possibilità di concludere quel torneo. La sicurezza di sé che ostentava per abitudine non era che pura apparenza, di facile esibizione solo perché l’arroganza gli era d’aiuto a nascondersi. Le insicurezze, che sentiva dentro di sé, era certo sfuggissero al suo controllo attraverso sguardi ed espressioni facciali che non sapeva condizionare… Non vi era alcuna traccia di ciò negli occhi belli di fronte a lui. In un certo senso, la cosa gli metteva soggezione e lo indispettiva a dir poco. L’assoluta protervia con cui sostenne lo sguardo e il modo in cui non esitò a rispondere al serpino per le rime, però, lo fecero sorridere. Forse aveva toccato un tasto dolente, ma non ebbe intenzione di infierire. Non in quel momento.
Certo che ci sarò. – asserì alle sue parole seguenti, mantenendo un’espressione più rilassata. L’ombra del sorriso degli istanti precedenti ancora visibile ad allentare i lineamenti del viso.
Non capita spesso che mi chiedano di essere di compagnia. – disse poi, rispondendo a tono all’ironia appena espressa dal Tassorosso. Gli venne spontaneo sorridere di nuovo. Nel botta e risposta di battutine, quegli ultimi tiri di sigaretta si stavano rivelando meno sgradevoli dei primi. Prese l’ennesimo, trattenne il fiato in gola. Con la coda degli occhi vide un Sinister nervoso muoversi tra gli scaffali. Gettò a terra il mozzicone, incurante di generare sporcizia visto lo stato in cui riversava quella strada. Poi, espirò il fumo; quasi sbuffando via la non-voglia di riprendere a lavorare.
Ci vediamo in campo. – concluse, in qualche modo certo che sarebbe successo. Una promessa. Se non ora, nel torneo Crownspoon, magari in futuro. Rimise in tasca il pacchetto di sigarette che gli tornò tra le mani e si volse. Tornò nel negozio, quasi rimpiangendo quei minuti passati fuori nel disagio di dover sostenere una conversazione più o meno di circostanza, quando incontrò lo sguardo di Sinister e capì, immediatamente, che il resto della giornata lì dentro sarebbe stata più estenuante.
Edited by Draven. - 31/3/2023, 16:03
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