Una risata, finalmente quella Tassorsso aveva dimostrato di avere dei sentimenti e di non essere quella macchina invapace di mostrare emozioni che Mitchell pensava fosse, e in quel momento sentì andare via parte di quel peso che sentiva mentre parlava con lei. Il corvonero ascoltò Thalia parlare, e appena sentì le parole uscire dalla bocca pensò: "Non mi darà mai una soddisfazione questa tipa". Quel pensiero fece comparire sul volto del Corvonero un sorriso di sfida che fece aumentare ancora di più la sua determinazione a dimostrare che quella ragazza non era in grado di combinare guai. Beh si è una mia crociata, Peverell è uno stronzo, perdonami il francesismo, e non ti sto chiedendo di aiutarmi, a meno che tu non lo voglia. Non ci guadagneresti nulla se non un'avventura piuttosto divertente" - disse Mitchell prima di riprendere a parlare quasi subito: "Beh potrebbe essere uno scambio comunque tu aiuti me, io aiuto te" Thalia stava sfidando apertamente Mitchell che non voleva assolutamente tirarsi indietro e sentendo le ultime parole di Thalia rispose: "Quindi quale sarebbe il tuo standard?"
Le parole della ragazza avevano senso, e Mitchell era completamente d'accordo con lei ma non voleva dargiela vinta, o quantomeno non subito perchè si divertiva a sostenere quella conversazione. Forse attendere qualche anno per poter mettere in atto quello che lui definiva il suo piano malvagio nei confronti del professor Peverell, ma era troppo difficile ammetterlo davanti a lei. "Beh sì sarebbe un rischio se lo scoprisse, e ci tengo a sottolineare quel se" - disse lui ridendo, odiava a morte quel vecchiaccio del suo insegnante che lo aveva fatto dannare per ricevere un misero Accettabile, non voleva più avere nulla a che fare con lui, ma avrebbe dovuto sopportarlo fino alla fine del quinto anno e poi basta, niente più storia della magia. E fu in quell'esatto momento che il giovane Lacroix mise da parte l'orgoglio e ammise la verità a Thalia: "Si, hai ragione, meglio aspettare il quinto anno, sarebbe sicuramente un bel regalo d'addio a quell'essere viscido.". La risposta della ragazza alla seconda domanda posta da Mitchell arrivò rapidamente, e lasciò Mitchell piuttosto stranito, la foresta proibita? Era una cosa banale, poteva farlo chiunque, Mitchell invece voleva qualcosa di epico e che venisse ricordato, o qualcsoa per cui venisse inventata una nuova punizione e fu così che il corvetto trovò una risposta, dando addirittura a Thalia un'alternativa: "Moran, non pensavo fossi così banale, speravo in qualcosa di meglio. Io direi piuttosto un infilarsi nel reparto proibito, oppure un bagno notturno nel Lago Nero appena la temperatura lo permette" - disse il giovane Mitchell con aria estremamente maliziosa, cercando di fare intendere alla Tassorosso che qualunque cosa lei avesse voluto combinare MItchell sarebbe stato con lei.
La risposta della Tassorosso arrivò rapida come sempre, ma sta volta aveva qualcosa di diverso che fece cambiare espressione a Mitchell che passò da un'espressione sorridente ad un'espressione seria che si concluse con l'inarcamento del sopracciglio destro. Mantenne l'espressione seria per alcuni istanti prima di scoppiare in una sonora risata, forse era la sua prima vera vittoria in quella battaglia verbale con Thalia, cosa che lo rese felice e non poco. La risata duro anch'essa alcuni istanti prima che il givane corvonero riuscì a ricomporsi e a parlare senza fermarsi per continuare a ridere. "Non ho detto che trovo banali le creature della foresta, dopotutto chi vorrebbe finire nelle grinfie di un ragnaccio gigante che si ciba di carne umana?" - disse il ragazzino rabbrividendo solo all'idea di quegli esseri che gli mettevano una certa soggezione. Quella ragazza stava stimolando la curiosità di Mitchel, era diversa da lui, lui trovava divertenti cosa e lei altre totalmente diverse da quelle di Mitchell però l'interese del Corvonero per la Tassorosso aumentava dopo ogni scambio di battute. "Beh non saresti curiosa di imparare gli incantesimi del reparto proibito?" - disse il Corvonero sorridendo alla ragazza. Effettivamente anche Mitchell capì che un'avventura dentro la foresta proibita sarebbe stata effettivamente più eccitante di entrare nel reparto proibito o di sguazzare di notte nel lago nero, anche sicuramente entrambe le alternative sarebbero state molto meno rischiose, ma non poteva ammetterlo davanti a Thalia. "Beh diciamo che forse il reparto proibito è banale, ma un bagno notturno nel Lago Nero deve essereassolutamente divertente se si è in compagnia" - concluse il ragazzino sorridendo nuovamente a Thalia.
Mitchell era immobile a fissare Thalia ascoltando le sue parole riguardo il reparto proibito, effettivamente era possibile non tutti erano come Mitchell, affascinanti da ciò che ad Hogwarts non insegnavano, cioè che chiunque avrebbe definito oscuro, ma che il Corvonero avrebbe solo definito Conoscienza. Però non capiva esattamente il gioco a cui la Tassorosso voleva giocare, ma MItchell non era sicuramente uno che l'avrebbe data vinta così facilmente. "Penso che sia normale avere paura di certe cose. Entreresti mai da sola nella foresta proibita? Magari di notte, così non sai mai cosa ritrovarti davanti?" - disse Mitchell pensando di avere incartato per bene la Tassorosso prima di riprendere a parlare: "Ricordati Moran, non è sempre un male ammettere di avere paura" - concluse il ragazzino sorridendo. Il ragazzino era perfettamente calmo e riusciva ponderare in modo da poter rispondere alle parole di Thalia allo stesso modo, anche se la sua ultima affermazione, riuardo la sua crociata lo colpì un po' sul personale, ma non voleva cedere, non doveva arrabbiarsi ma rispondere come sempre, cosa che successe grazie ad un enorme sforzo: "Io non voglio vantarmi della mia impresa, sai non sono l'unico a non amare Peverell, c'è chi come me vorrebeb fare la stessa cosa, una specie di vendeta degli studenti." - concluse il ragazzino lasciando la parola alla Tassorosso aspettandosi un'altra risposta tagliente come le precedenti.
Sentendo le parole della Tassorosso il giovane Lacroix si accorse di avere esagerato a marcare il discorso sulla paura in quanto ognuno ha le sue, Mitchell voleva fare qualcosa per movimentare la vita nella scuola ma aveva comunque la paura di dover incontrare il suo Caposcuola in caso di punizione e da voci di corridoio si dice che non sia così magnanimo con i Corvi che si fanno punire, perciò MItchell era un minimo frenato anche da quello. "Beh Moran un giretto nella Foresta lo facciamo quando vuoi, per me non c'è alcun problema" - disse il Corvonero facendo un po' lo spavaldo, scena che gli riuscì piuttosto male in quanto la spavalderia non è mai stata il suo forte. Poco dopo la Tassorosso ritornò sul discorso Peverell, effettivamente il suo ragionamento era giusto, ma Mitchell voleva zittire quella bocca che molto probabilmente diceva la verità, ma come? Il Corvonero era dubbioso sul come non riusciva a trovare una falla nella difesa di quella ragazza, era una che ci sapeva fare a parole cose che stava divertendo parecchio il Corvonero ma allo stesso tempo gli urtava i nervi, non poteva sopportare che una persona si mettesse in mezzo fra lui e la sua "preda", in questo caso quel vecchiaccio del professor Peverell. "Moran non mi pare nemmeno di averti chiesto di aiutarmi in questa cosa..." - disse lui con un tono serio cambiando espressione del volto passando da quella allegra e sorridente di prima ad un'espressione piuttosto seriosa. L'idea che la ragazzina avesse paura si insinuò nella testa di Mitchell che cercò subito di sfruttare questa cosa per mettere in difficoltà la ragazzina. "Senti Moran ho una proposta per te, appena sarò al secondo anno, andiamo ad Hogsmade a fare un giro alla Stamberga Strillante, ti va? Dopotutto se sei così coraggiosa da andare nella foresta proibita cosa vuoi che sia una casa infestata per te" - disse il Corvonero che rimase immobile in attesa di una risposta.
Il ragazzino si stava innervosendo sentendo quella Tassorosso che continuava a rispondere ad ogni cosa, era quasi tentato di castarle un Silencio, così giusto per farla stare zitta un po' ma poi sarebbe finito in un guaio piuttosto grosso e i prefetti Corvonero non sarebbero stati indulgenti con lui perciò tolse subito la mano dalla bacchetta che aveva già prontamente alla mano, lasciando il legno nella tasca posteriore dei jeans, anche se la tentazione di usarla era tanta. Sentendo anche la risposta ironica riguardo alla Stamberga Strillante il ragazzino sentì il sangue ribollire, non voleva farle del male e per quello non doveva cedere a quella tentazione di estrarre la bacchetta e castarle un qualunque incantesimo, la razionalità del Corvonero infatti ebbe la meglio su quella voglia che lo rodeva dall'interno, impedendogli così di utilizzare la bacchetta e tentare di vincere. "Si in effetti ho fatto una brutta figura" - disse il ragazzino ridendo alla sua affermazione riguardo il non averle chiesto di aiutarlo con la questione Peverell, appena però il Corvonero si ricompose parlò nuovamente: "Bene, direi che è ora di cena, ci si vede in Sala Grande!" - si interruppe facendo una pausa mentre mentre si stava già avviando in direzione delle scale per poi fermarsi e riprendere a parlare: "... Però ricordati che la mia proposta per la Stamberga Strillante è ancora valida, se ti va sai dove trovarmi. Ci si vede Thalia Moran, è stato un piacere!" - concluse Mitchell andandosene e lasciando sola la Tassorosso in attesa di Danielle.