| Lentamente, una sensazione singolare attecchiva sempre più fertili radici nell'animo del Caposcuola; non gli era chiaro, non ancora perlomeno, se la stessa fosse dettata da preoccupazione, timore oppure qualcosa di ancor più intenso. Non avrebbe saputo spiegare né spiegarsi, quasi sembrava che il corpo reagisse per un istinto ancestrale: le dita delle mani non tremavano, era l'adrenalina a scorrere nelle vene al pari di una Pozione dagli effetti magici sorprendenti, accendendo la concentrazione e permettendo ai sensi di attivarsi nel miglior modo possibile. La presa attorno la bacchetta, stretta nella mano destra, si rafforzò maggiormente, i pensieri che già convergevano verso scenari fuori dall'ordinario. Un intruso, una creatura, un'esplosione imminente? Le esperienze di Oliver, a dispetto della giovane età, non erano poche né monotone: se al primo anno, a pochi mesi di permanenza tra le mura della sua rassicurante Sala Comune, aveva iniziato alla grande con un combattimento con un demone acquatico, un Kappa, spuntato misteriosamente dalle fauci scoppiettanti del camino incantato al pianoterra, già al secondo anno - al suo principio, quel lontano Settembre scorso - un'infestazione di Nargilli aveva dipinto un ingresso d'eccezione, nuovamente, nel castello di Hogwarts. Senza dimenticare i ripetuti sfortunati incontri con Pix, il fastidioso poltergeist del castello, al quale lo stile raffinato dell'Irlandese non andava affatto a genio. Altri episodi avevano coronato la sua carriera scolastica, di sicuro qualcuno più degno di nota dell'altro, ma fu quella notte che il quadro d'insieme si stagliò nettamente nella sua memoria, favorendo fantasie che nel mondo dei sogni sarebbero state senza dubbio etichettate come incubi. Non avrebbe potuto nascondere né mentire a se stesso circa l'anelito di tensione che stava attanagliando la sua figura completamente; forse la sua carriera da giornalista alla Gazzetta del Profeta rendeva tutto molto più realistico, come se gli orrori che la sua stessa piuma giorno dopo giorno si impegnava a scrivere su quelle pergamene mandate in pubblica stampa, ecco, potessero veramente toccarlo di persona, strettamente da vicino, al pari di spettri in carta ed inchiostro giunti alla realtà per fare i conti con il loro autore. Perché una cosa era assolutamente certa: un omicidio, tra i tanti esempi immaginati in quel contesto, sarebbe sempre stato una pagina di cronaca, fin quando non sperimentato in prima linea. Emotività e sensibilità avevano limiti che Oliver aveva imparato a sondare e non varcare definitivamente né sempre, pena il perdersi per davvero. Così, senza sprecare più neanche un secondo, fece il suo ingresso, chiedendosi per un attimo perché la porta del suo stesso Ufficio condiviso con altri Caposcuola fosse socchiusa. La chiave vera e propria, come aveva visto con i suoi occhi, era stata rubata e acciuffata al volo da una Fata Mordace, era forse un diversivo per qualcuno? D'altronde, magie più dirette ed immediate avrebbero sostituito quell'accesso sì banale, l'Irlandese ne era a conoscenza. Tenne le palpebre calate fin quando non fu certo della scomparsa della luce originatasi dal suo Anello magico: avrebbe dovuto ringraziare maggiormente Madama Bennet, la Preside di Hogwarts, per quel dono tanto speciale quanto strettamente simbolico per il Caposcuola in questione. Avrebbe sorriso al ricordo intenso di quel momento, ma la sua concentrazione era altrove, era nel presente più prossimo e non al passato. Trattenne il respiro, come se l'assenza di rumori potesse tradire se stesso prima di qualsiasi altra supposizione nell'immediato. Quando lo sguardo mise a fuoco la stanza, tuttavia, il tatto fu il primo senso ad attivarsi a causa del calore crescente, mentre la vista quasi faceva fatica a credere davvero alla presenza del fuoco ribelle. Ancora una volta, quell'elemento giocava con Oliver. Ancora una volta, era uno scontro ad armi impari. Preoccupato per davvero, deglutì più di una volta, ancora in silenzio. Era attaccato alla porta d'ingresso, come se distaccarsi dalla superficie potesse favorire un contatto più diretto con quella scena che non avrebbe voluto neanche lontanamente immaginare. L'elemento rosso era tra i più distruttivi in assoluto, se solo Oliver non avesse preso veloci provvedimenti, per l'Ufficio - e forse per se stesso - sarebbe stata la fine. Non c'era tempo per avvisare gli altri Caposcuola, forse qualche Prefetto si sarebbe ritrovato nei dintorni a sua volta, ma al momento non restavano che ipotesi senza nulla di concreto. Aveva già abbracciato la stanza con il suo sguardo, ma di un intruso - creatura o umano che fosse - non c'era traccia apparente. Non si diede per vinto né per disperato, spostandosi di un unico passo verso destra, così da avere la porta d'uscita sotto controllo e al contempo un raggio d'azione migliore per il fuoco così pericoloso. Fu nella direzione dove le fiamme più scoppiettavano, crescendo voracemente, che la bacchetta si diresse rapidamente, tracciando prima un movimento dall'alto verso il basso come a voler cancellare rapidamente il caleidoscopio di rosso e arancio, sfumature oscure in quel vero momento «Extinguo» sussurrò subito dopo, la voce chiara e decisa, molto decisa, ma non altissima. Era ancora convinto di non essere solo. Sensazione? Idea? Non avrebbe saputo dirlo per davvero, era solo interessato a porre fine a quella scena il prima possibile.
Ho letto e riletto attentamente per giungere ad una riflessione: Oliver non vede alcun intruso, tuttavia suppone che il fuoco non sia stato originato dal nulla, ovviamente. Vinto dalla sensazione che già da prima percepiva, dunque, non ignora il pericolo e rivolge la sua azione difensiva verso il fuoco crescente. Tuttavia per farlo non si sposta dalla porta se non di un solo passo, alla sua destra, così da tenerla sotto controllo e bloccarla per qualsiasi stravaganza, poiché tutto può far credere che ci sia anche solo una creatura nei dintorni. Lunga digressione per precisare il mio spostamento di un unico passo a destra, la schiena ancora rivolta alla porta vicina, essendo io all'ingresso. In merito all'Incanto utilizzato, un'altra precisazione: il mio ingresso in questa missione è datato al 30 Aprile 2016, infatti avevo 10 Punti Exp. Oltre alla prima e la seconda classe di Incanti al completo, conoscevo già i seguenti Incanti della III Classe: Aceclo - Guidami - Extinguo - Algor Famma (lezioni II e III di Incantesimi del secondo anno, appresi tra Luglio-Dicembre 2015 (click). Lo scrivo per correttezza e per chiarezza per tutti i partecipanti in corso. Chiedo scusa per il lungo post scriptum.
Punti Salute: 132/139 Punti Corpo: 84 Punti Mana: 100 Exp: 10
Inventario attivo » Bacchetta magica: mano destra » Anello del Potere: indice mano destra; blocca l'avversario per due turni, Oliver non ne conosce ancora il potere, essendo un dono di Dippet. » Anello Luminoso: sempre indice mano destra; l'anello acceca l'avversario per 2 turni, facendo scaturire un raggio di luce molto chiaro ed abbagliante dalla pietra incastonata in esso. » Gigansticca: pasticca che aumenta illusoriamente le dimensioni del corpo per un unico turno; tasca destra dei pantaloni, insieme ad una serie di caramelle, di preciso Api Frizzole, Piperille e Superpalla Gomma di Drooble. » Orecchie Oblunghe: Tasca interna del giubbotto di pelle che indossa. » Collana fading the Dark: permette all'individuo di diventare momentaneamente inconsistente e sfuggire così agli attacchi diretti ad infliggere danni fisici. Utilizzabile un turno per quest. » Bracciale Chiama-Angeli: Unicum. Se girato tre volte in senso orario può provocare una leggera sonnolenza e stordimento. Utile se si vuol essere lasciati in pace passando inosservati. Occorre porre attenzione agli effetti collaterali, il portatore non viene risparmiato se non ha un minimo arrangiamento di protezione; polso sinistro, sulla felpa e non sulla pelle stessa. » Fascia del Peccato: attorno il collo; il suo tessuto è intriso di una pozione amorosa, rende incredibilmente attraenti agli occhi dell'altro sesso. (+5 PC) » Bracciale Celtico: al polso sinistro (+2 PS +2 PC +2 PM) » Polvere Buiopesto Peruviana: tasca del giubbotto » Matite e piume ricaricate: tasca interna del giubbotto
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