Se la Città è santa, Giudea, Atene VI Incontro

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view post Posted on 26/7/2018, 19:32
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qpMAphK

Se la precedente gentilezza della Serpeverde nei suoi confronti aveva trovato semplicemente un sorriso appena velato e un cenno del capo in tutta risposta, fu al seguito dell'evocazione dello scudo protettivo che Oliver si rivolse nuovamente alla ragazza. Aveva apprezzato il suo interesse più di qualsiasi altra cosa, ma fu in ritardo che il Soldato si ritrovò alle prese con un brivido involontario lungo tutto il corpo. Né il Protego, adamantino e cristallino al contatto delle sue mani, dalla punta in legno della bacchetta magica, né tantomeno il commento del Centurione cui si era rivolto avevano avuto la capacità di riscuoterlo completamente. La confusione aumentava, il nervosismo pure, ed insieme andavano ormai a formare un connubio che Oliver non credeva di poter sopportare a lungo. Non aveva le carte giuste per giocare quella partita, non era affatto tutto in ordine per anteporre il bene del prossimo al proprio e così, perfettamente e nel migliore dei modi, fare la sua vera e primaria mossa in avanti. Non era ancora pronto a prendervi parte, non lo era.
«Arrestati perché ne avevano parlato? Cosa dicevano di preciso? Sono arrivate voci anche a noi, a dirla tutta.» Cercò di mostrarsi il più incuriosito possibile, senza lasciar trapelare quella sensazione intensa al cuore in battito eccessivo, alle mani sudate, alle dita tremanti. La stretta sulla bacchetta magica si fece maggiore, aumentò di vigore e di energia, mentre Oliver tentava di ottenere una risposta ancor più esaustiva dall'alleato cui si era avvicinato. Non poteva rivelargli del Tempo, delle Visioni, di quanto conosciuto e quanto avrebbe potuto ancora conoscere, ma fu al punto di aprire bocca in una fiducia che non aveva ragione di esistere, né valore di essere considerata fin nel profondo. Si portò subito dopo - al di là di ogni risposta ricevuta o meno - accanto agli altri soldati ancora in avanzata, mentre il braccio destro guidava lo scudo in alto, sempre più, ad anticipare silenziosamente una protezione che sarebbe stata fondamentale. Quando un nuovo piano si delineò ai presenti, parola dopo parola ad inerpicarsi all'attenzione di ognuno di loro, per Oliver fu quasi repentina la decisione di seguire quanti di loro stessero per spingersi alle fondamenta della torre frontale. Le sue radici più forti e rigogliose, la sua terra di sabbia, cemento e pietra, l'idea di scalfirne la superficie fino a scoprire, anche con un pizzico di esasperazione perenne, quanto celasse ancora alla loro vista, alla sua Vista. Altri passi avanti, in modo affrettato, sulla scia di un piano che condivideva e che già credeva di poter tornargli utile di lì a breve. Si sporse leggermente in avanti, piegando il busto, mentre parte della base che circondava l'Antonia si stagliava rigogliosa alla sua presenza. Individuò un punto là dove i lavori di scavo già sembravano iniziati da diversi alleati, cercando un punto di spazio e di possibile intervento senza coinvolgere nessuno. La bacchetta iniziò ad articolare - favorita dal polso - un movimento dal basso verso l'alto, longitudinale ed ampio; dava l'idea di prelevare, sollevare ed infine rimuovere, spostandola di lato, la terra alla base considerata, mentre le dita fremevano al contatto del legno d'Abete e la fronte si imperlava di una goccia, infine una seconda ed una terza di sudore. Ad ogni azione, nel tentativo di ripeterla con successo per più volte, la formula magica d'interesse si associava nitidamente tra i suoi pensieri nell'accezione non verbale, in un continuo così scandito da coinvolgere Oliver quasi di completo. *Defòdio*
La prima -O accentata anche tacitamente, lo sforzo quasi vivo sulla sua stessa figura, infine una speranza di scoprire qualche rivelazione in più sul corso degli eventi non ancora scritti, eppure in parte già svelati di mistero, di fuoco, di tragedia autentica.


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Riassunto
Incuriosito e sorpreso dalla risposta del Centurione, cerca di chiedere un'ultima cosa in modo meno sospettoso, nella speranza di ottenere nuove e maggiori informazioni; ancora concentrato sul tunnel segreto poiché convinto possa essere nei dintorni, prende parte agli scavi sotto la torre con un Incantesimo Defodio.

Statistiche
Punti Salute 150/245 | Punti Corpo 210/231 | Punti Mana 248 | Punti Exp 36

Abilità Divinatore | Incanti I, II, III, IV classe.

Inventario attivo

» Bacchetta magica | Spilla Atene
» Pozione Essenza d'Elfo & Annullamento
» Mantello della Disillusione
» Bracciale di Damocle doppio incanto in un post
» Nanosticca rimpicciolisce ad un'altezza di 30 cm
» Rubino di Enrico VII aumenta la vista fino a vedere a 500 m di distanza per due turni

 
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view post Posted on 26/7/2018, 20:10
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- Deus ex Mazza -

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PATRICK SWAN
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Nonostante per apprendere quel complesso incantesimo Patrick si fosse dovuto esercitare molto, non si poteva dire che fosse diventato immune allo strano effetto che questo aveva sul suo corpo. Non appena ebbe terminato l'esecuzione, egli sapeva di aver avuto successo nel percepire quel familiare senso di nausea. In un istante Patrick si ritovò a sfrecciare tra le guardie romane li presenti ed una scarica di adrenalina lo sconvolse. Il brivido della velocità prese il sopravvento e proprio come un Pix qualsiasi il Corvonero cercò di beffarsi dei romani il più possibile, provando a disseminare il caos nella città rasa al suolo. Era curioso come in quello stato semivolatile e nonostante la rapidità con cui si muoveva, la sua percezione della realtà non fosse quasi cambiata, riuscendo esattamente ad identificare la posizione delle guardie e, di conseguenza, studiare e portare a termine i suoi movimenti. Quando l'effetto dell'incantesimò finì, Patrick ebbe bisogno di un istante per riabituarsi al contatto con il suolo, realizzando di trovarsi ora in una posizione ben diversa da quella di partenza, fuori dalla cinta di guardie che in poco tempo lo avevano circondato ma ora vicino a creature ben più temibili che aveva avuto il piacere di incontrare già in Messico. Per quanto fosse eccitato da ciò che stava accadendo, Patrick non aveva nessuna intenzione di affrontare quelle creature oscure in uno scontro diretto, daltronde, quanto utile poteva essere rimanere li a combattere? E Gwen? Che fine aveva fatto? Ammesso e non concesso che si trovasse ancora nella mischia, dare vita ad una battaglia avrebbe potuto mettere a rischio la sua incolumità e la sua capacità di rimanere celata... in quel caso poteva valer la pena cambiare campo di battaglia? Portando il tutto verso Nord, non solo Patrick si sarebbe avvicinato alle mura di cinta verso le quali si erano diretti Giuda e Thalia ma, allo stesso tempo, Gwen avrebbe potuto trarre un respiro di sollievo e magari seguirlo - l'idea di rimanere celato dopo l'Essenubilus sembrava un totale controsenso - e poi offrire supporto? Swan non esitò un ulteriore istante, forte dello stato mentale in cui già si era posto pochi istanti prima, egli avrebbe richiamato a se l'Essenubilus per portare a termine il suo piano.

«Essè... »

Pronuciò questa volta a voce alta, dopo aver tracciato tenendo la bacchetta con decisione e scioltezza una spirale verso il basso fino al suo piede destro. Avrebbe poi spostato la bacchetta sul piede sinistro, tracciando una semplice linea orizzontale.

«Nùbilus!»

Avrebbe poi terminato l'esecuzione senza perde quel tono serafico che da sempre lo contraddistingueva. Puntando a Nord, egli avrebbe fatto ben attenzione ad evitare i bonzi e gli smilzi che sicuramente avrebbe cercato dis cagliarvisi contro, sperando perchè no che si scornassero come cervi in lotta per il territorio. In quei dieci secondi successivi, sempre che l'inantesimo sortisse l'effetto desiderato, Patrick avrebbe cercato di raggiungere le mura. Non sapeva bene se avesse abbastanza tempo per recarvisi in cima, ma ci avrebbe provato o si sarebbe accontentato di arrivarvi d'innanzi.
STATISTICHE
• PUNTI SALUTE: 198/238
• PUNTI CORPO: 247
• PUNTI MANA: 250/257
• PUNTI ESPERIENZA: 81,5+8=89,5
SINOPSI
Forte dell'effetto dell'Essenubilus, Patrick cerca di approfittarne per dirigersi verso le mura.
INVENTARIO
ABBIGLIAMENTO
COMPLETO RUDIMENTALE ANTICO COLOR CENERE

VESTE DELL'ASSASSINO NOTTURNO
Copre pube, cosce e spalle, donando prontezza, agilità e mimetismo con la notte. Difficile da udire e da scorgere colui che la indossa. [+4PS, +11PM, +6PC]

CATENA DELLA NOTTE
Rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, fa sembrare le ossa più mobili. Si nota molto nell'oscurità. [+2PM, +3PC]

BORSA DI CUOIO A TRACOLLA

NELLA BORSA:

GUANTI SOSTEGNO DEL PALADINO
Proteggono le manida tutti gli elementi naturali, dagli acidi, dalle basi e da colpi fisici. [+3PS]
MANTELLO DELLA DISILLUSIONE
Reallizzato con pelliccia di camaleonte, rende un'ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto sembrerà donare l'invisibilità. [+8PC, +5PM]

ANTIDOTO al VELENO di DOXY
Prodotta per un compito di Pozioni

GALEONE D'ORO FALSO
Informa i membri dell'ES riguardo incontri e riunioni tramite la modifica da parte del capogruppo delle cifre poste sui bordi della moneta.

INTRUGLIO DEL GARGOYLE
Chi la assume può godere di una protezione fisica notevole, "stile armatura", pur non avendo nulla del genere addosso.

POZIONE SCONOSCIUTA
Trovata in una soffitta del castello [Pozione essenza d'elfo]

SULLA BACCHETTA:
ZAFFIRO GREZZO PER BACCHETTA MAGICA
Una pietra preziosa che amplifica la potenza del mago. [+12PM]

 
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view post Posted on 26/7/2018, 20:15
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Sophie



Armstrong


☽ Cielo della Luna ☾

457005FanArtredridinghood30649852488204

Si sentiva come se fosse un’altra persona, in quel posto. Era come se fosse intrappolata in un corpo diverso dal suo, ed ogni suo singolo pensiero era lontano anni luce dai soliti che le marciavano nella mente nella vita di tutti i giorni. Quell’odio perenne nei confronti di chiunque le si presentasse davanti era svanito nel nulla, come anche quell’idea di vendetta nei confronti della sua famiglia, o persino quell’immancabile voglia di stare da sola, lontana da tutto e da tutti. In quel momento avrebbe voluto di tutto, tranne che restare da sola. Il suo gruppo, seppur fosse composto da persone con cui non aveva avuto particolarmente a che fare durante quegli anni scolastici, le infondeva sicurezza e fiducia, che molto probabilmente sarebbe svanita una volta finito tutto. Di questo non poteva esserne sicura, né di quanto quell’avventura l’avrebbe cambiata, ma il tempo le avrebbe dato tutte le risposte che cercava.
Mentre avanzava in quel tragitto accanto ad Oliver, istintivamente si fermò nel momento in cui, con la coda dell’occhio, lo vide arrestarsi improvvisamente. Si voltò immediatamente verso di lui non appena percepì la sua mano avvolgere il suo avambraccio: sul volto di Sophie si dipinse un’espressione preoccupata, altro evento che mai avrebbe pensato potesse accadere, non per lui, quanto meno. Riuscì a notare quel suo disorientamento improvviso, che sembrava lo stesse rendendo persino più debole, e Sophie, ancora una volta d’istinto, si posizionò di fronte a lui e posò entrambe le mani sulle sue spalle.
«Oliver… Oliver, stai bene?» Cominciò a cercare disperatamente il suo sguardo, senza successo. Sembrava completamente estraniato dal mondo reale, per quanto reale potesse essere in quel momento, e, preoccupata, avrebbe cercato di scuotergli le spalle, nell’intento di riportarlo al presente. Una volta ripresosi, Sophie emise un lungo respiro di sollievo e dopo essersi assicurata che stesse bene, si spostò per posizionarsi nuovamente accanto a lui, riprendendo il cammino, mentre le sue parole cominciavano a renderle la situazione più chiara. L’Antonia, quell’obiettivo che da tempo si erano ormai prefissati di raggiungere, era proprio lì, dinanzi ai loro occhi.
Procedendo, ritornò a guardarsi intorno, mentre la voce di William giungeva un’altra volta alle proprie orecchie. Con uno scatto, avrebbe ripreso a correre verso le mura, mentre l’immagine degli arieti presenti in quella zona si faceva sempre più nitida. Una volta giunta a destinazione, si sarebbe posizionata in un punto strategico per avere una visuale migliore e dopodiché avrebbe puntato la punta della sua fedele arma contro uno di quegli arieti, il più vicino, con esattezza. Era come se un improvviso scatto di rabbia si fosse impossessato di lei, era una cosa che le succedeva spesso, soprattutto nel momento in cui si preparava a lanciare un incantesimo violento. Vedere con i suoi occhi qualcosa o qualcuno che veniva scaraventato altrove grazie a lei la faceva sentire più soddisfatta di qualsiasi altra cosa al mondo. Una volta raggiunta la massima concentrazione sull’ariete, avrebbe spostato velocemente e con brutalità il braccio, fino a ritrovarsi a puntare con la bacchetta le mura, mentre, nel frattempo, avrebbe pronunciato chiaramente e con decisione la formula:
«Oppugno!»



Statistiche:
PS: 77/157
PC: 80/91
PM: 101
Punti Exp: 15

Inventario:
~ Bacchetta: Legno di Abete, corda di cuore di Drago, 9 pollici e mezzo, semi-rigida (mano dx)
~ Guanti di protezione in pelle di drago (borsa, tasca interna)
~ Cappa della Resistenza (borsa, tasca interna)
~ Orecchini Di Drago (borsa, tasca interna)
~ Mantello Della Disillusione (addosso)
~ Anello Nosferatu: Induce la PAURA in uno o più PG o PNG. Usabile 1 volta per Quest. Utile per incanti e pozioni oscure. (dito medio mano dx)
~ Ciondolo "Giada delle Fate" (attorno al collo)
~ Ciondolo con Scaglia di Basilisco (attorno al collo)
~ Una fiala Decotto Tiramisù (borsa, tasca esterna)
~ Una fiala Pozione Rinvigorente (borsa, tasca esterna)
~ Una fiala Pozione Mors Aparentis (borsa, tasca esterna)
~ Spilla della Scuola di Atene


Incantesimi:
~ Prima classe completa (esclusi proibiti)
~ Seconda classe completa (esclusi proibiti)
~ Terza classe completa (esclusi proibiti)
~ Essenza Converto
~ Sectumsempra


Riassunto: Continua a camminare insieme ad Oliver, poi si ferma appena si accorge che il compagno sembra essere in difficoltà. Cerca in tutti i modi di riportarlo al presente, e una volta ripresosi riprende a camminare. Sente la voce di William, si avvicina alle mura e tenta di Oppugnare uno degli arieti contro di esse nell'intento di indebolirle ulteriormente.


 
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view post Posted on 26/7/2018, 20:51
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vmefomY

La difesa era arrivata senza troppi problemi.
Sicuramente, quel suo incantesimo aveva aiutato molti dei presenti in quella battaglia, ma il gesto eroico non era stato acclamato.
Era così la guerra, luogo in cui a nessuno veniva riconosciuto l’impegno o l’onore, ma in cui veniva data la sola possibilità di evitare la disfatta e raccontare le gesta ai nascituri futuri.
Senza perdere tempo in quel duro sconto, osservò negli occhi i suoi compagni. Erano abbattuti, demoralizzati, sconfortati. In special modo si erano avviliti nel vedere quel gigantesco muro, che faceva paura soltanto a vedersi e su cui i Ribelli sembravano gongolare soddisfatti.
Veramente era finita quella battaglia? Veramente avrebbero perso per via della loro incapacità di andare avanti in quello scontro.


« NON DOBBIAMO MOLLARE. DOVETE TENERE DURO. »

Esclamò con forza al loro esercito per poi posizionarsi nuovamente frontalmente al nemico.
Quello scontro fatto di spade e balliste, lui, innocentemente, lo aveva ritenuto superabile, soprattutto in virtù dell’utilizzo della bacchetta.
Possibile che in quel caso il suo strumento magico non potesse fargli ottenere alcun risultato? Possibile che la sua creatività non lo stesse aiutando a superare l’ostacolo?
Le parole che aveva poco prima proferito, uscirono dalla sua bocca senza incisività. Non ci credeva neanche più lui in quello scontro, probabilmente presto sarebbero stati carne da macello.
Proprio quando stava per gettare la spugna un’idea, inversomile quanto folle, balenò sulla sua testa, temprandolo nuovamente.
E se invece di attaccare quelle mura, che erano inespugnabili, avesse attaccato la terra? Se avesse creato una frattura nel suolo, cosa sarebbe successo a quel cumulo di rocce?
Un sorriso felice uscì dal volto del ragazzo il quale, veloce come il vento, si iniziò al fine di creare delle poderose scosse telluriche proprio sul terreno alla base dell’Antonia.
Ora più che mai voleva che quella grande muraglia si piegasse a lui; voleva che la sua gente si rinvigorisse e attaccasse con lui quei dannati ribelli per debellarli una volta per tutte.


« PUNTATE IL TERRENO ALLA BASE, CERCHIAMO DI CREARE UNA FRATTURA DEL SUOLO. »

Disse entusiasta, sperando che qualche Magus fosse vicino a lui.
In fin dei conti c’erano dei personaggi abilissimi nelle vicinanze, possibile che nessuno fosse in grado di aprire in due quel terreno arido?
La sua concentrazione si fece sempre maggiore e l’immagine nella sua mente maggiormente reale. Sarebbe riuscito nel suo intento, ce l’avrebbe fatta, avrebbe fatto sprofondare l’Antonia nella stessa base da cui era stata costruita.
Eseguì un cerchio, poi un semicerchio, sempre in senso orario, quindi disse:


« Dooooooooooooooooooooooooooooooooooooooominusterra »

La bacchetta venne puntata al suolo mentre la sua voce iniziava a risuonare decisa nell’aria.
Voleva avere la frattura del terreno e l’avrebbe ottenuta. Come a scacchi, aveva deciso di colpire gli Alfieri per assediare la Regina.






- Punti salute: 243

-Punti Corpo: 253

-Punti Mana: 235

-Punti Esperienza: 67

Demotivazione, poi il lampo di genio. Esegue un dominusterra con lo scopo di creare una frattura terrestre sotto l'antonia per farla sprofondare.

-Vocazioni: Legilimens, Elementalista inesperto (Acqua)

- Oggettistica:


1)Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente

che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova

(licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo

con le creature magiche.

2)Anello:

Un anello da uomo, precisamente da pollice, in palese argento con sopra la sottile incisione di un corvo con le ali spiegate.

3)Calzature degli Elfi: Scarpe prodotte dagli elfi, migliorano gli incantesimi.

4)Mantello della resistenza: Protegge dalle fiamme.

5)Mantello Awards: Oggetto di grandi avventure, legame di intensa follia: un Simbolo, dunque, del lavoro di squadra, dell'unione e della condivisione della migliore stravaganza di tutti i tempi e di tutti i mondi. La bandiera della Squadra Vincitrice è stata stracciata e ad ogni membro del team stesso verrà consegnato un semplice fazzoletto, un pezzo di stoffa del colore che tanto lo ha caratterizzato nel corso del torneo. Tale straccio presenta sul tessuto lo stemma di Penrose, il triangolo impossibile, e potrà essere portato come foulard o come fascia per capelli, ma il suo potere consiste nel mutare dimensioni a seconda della volontà della persona che lo indossa; potrà dunque ingrandirsi per divenire un mantello lucente, dai contorni scuri e dallo stile classico ma elegante, da mettere nelle sere d'estate per coprirsi dal vento oppure nelle giornate invernali per contrastare il freddo pungente o la neve ribelle. Gloria e fama saranno dati a coloro che indosseranno tale veste, poiché il simbolo degli Awards sancirà per sempre il loro scacco matto al Labirinto dei Fandom e non solo. Possibilità di renderlo nuovamente fazzoletto. Attenzione: ogni cambiamento, da straccio a mantello e viceversa, si attiverà con la semplice volontà.

6)Cuspide Scarlatta:Ditale simile al pungiglione di uno scorpione, interamente in argento. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale.

7)Guanti di pelle di Erumpent:Se colpiti rimbalzano gli incantesimi (1a e 2a classe diretti alle mani), la resistenza della pelle permette una presa salda e quasi impossibile da sciogliere.


- Attivo:

-Spilla Scuola di Atene

- Pozione dell'invisibilitá:Rende colui che la beve invisibile. (Durata: 20 minuti per ogni boccetta)

- paio di Orecchie oblunghe

- caramella dell'illusione

- polvere Buiopesto

- Pacchetto di Sigarette alle Erbe Magiche alla Belladonna


- Classi e Incantesimi:

*PRIMA CLASSE - tetto minimo 1 - tetto massimo 2 exp

*SECONDA CLASSE -tetto minimo 2 - tetto massimo 6 exp

*TERZA CLASSE - tetto minimo 5 - tetto massimo 15 exp (No Fattoriam)

*QUARTA CLASSE - min 11exp e 15 anni di età - max 25 exp e 17 anni (No Circumflamma,Colossum)

*QUINTA CLASSE - min 17exp e 16 anni di età - max 36 exp e 19 anni di età (Anche Stupeficium e Plutonis)

*SESTA CLASSE - min 24 exp e 17 anni di età - max 55 exp e 20 anni di età (Solo incantesi appresi durante le lezioni e Nimbus Grado)

*SETTIMA CLASSE - min 29 exp e 18 anni di età (Incanti appresi Protego Totalus)
 
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view post Posted on 26/7/2018, 21:03
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Uy6yeqL



Ancora protetta dal mantello osservò la bacchetta sul palmo della sua mano ruotare nuovamente fino a fermarsi indicando il nord. L'ovest era a sinistra del Nord, giusto? Confortata dal ricordarsi almeno le basi della geografia, la Tassina fece mezzo giro e si apprestò a proseguire il proprio cammino verso il riparo che aveva puntato.

C'era da sperare di ricongiungersi con Patrick o con Thalia laggiù, perché più ci pensava, più la ragazza non comprendeva cosa ci si aspettava da loro. Ecco cosa succedeva a fare i misteriosi sul piano.


* Concentrati *

Simili preoccupazioni erano buone per una novellina, non per una strega alla sua terza missione sotto l'egida di Atene, che presto si sarebbe sottoposta ai GUFO. Senza smettere un momento di far saettare gli occhi ora intorno a sé nel suo zigzagare tra le guardine, ora verso la bacchetta, Elhena trasse un profondo respiro per calmarsi.

Giuda aveva parlato di agire da elemento di disturbo mentre egli e Thalia si dirigevano verso il loro obiettivo e quello Elhena lo poteva fare, a costo di trasformarsi in impala per gettarsi al galoppo in mezzo ai soldati romani. A ripensarci, tuttavia, mutare in un animale da preda in mezzo a gente armata di gladio non era una buona idea. Meglio affidarsi a qualche incantesimo che non richiedesse un coinvolgimento diretto.

Fu in quel momento che la sua attenzione venne attirata da qualcosa simile a una sagoma sfocata sfrecciante tra i soldati. Possible che si trattasse di Patrick? Elhena non ne sarebbe stata sorpresa, conoscendo le risorse che il Corvonero possedeva, e come fosse l'unica spiegazione logica; non c'era motivo, infatti, che un legionario usasse di colpo un simile incantesimo. E, se anche fosse stato, non sarebbe stato inseguito dai suoi commilitoni.

Fissò lo sguardo il più possibile sulla scia, cercando di capire nel suo zigzagare dove si stesse dirigendo. Impresa che si stava rivelando niente affatto facile visto che Patrick, giustamente, continuava a cambiare direzione ed Elhena era ben consapevole della necessità di muoversi prima che fosse troppo tardi.

Un secondo problema si poneva, come essere veloce come Patrick. Di nuovo l'idea di diventare Animagus le carezzò la mente, ma di nuovo la scartò. Ad avere avuto un'idea più chiara sulla meta si sarebbe affidata alla Smaterializzazione, ma anche lì l'elevato rischio di comparire in mezzo a Bonzi e Smilzi la fece desistere e optare per qualcosa di più lento, ma più sotto profilo.

Si ricordava che in Messico avevano usato un incantesimo per lanciarsi verso la meta. Qual era il nome? Ah, sì proiecto. La Tassina si chiese se avrebbe funzionato anche in questo frangente. Forse, se l'obiettivo fosse stato più vicino.

Per il momento, avrebbe continuato a camminare, solo virando la direzione da Ovest a Nord. In fondo, se là c'erano - si sperava - Thalia e Giuda, forse avrebbero potuto ricongiungersi con loro.

Sempre che riuscisse a vederli. Prima, però, poteva tentare di danneggiare qualcuno dei soldati più vicini e tra i tanti incantesimi, conosceva quello perfetto per colpirne quanti più possibile in una sola volta. Forse non sarebbe stato il più discreto, ma le pareva che la discrezione fosse stata lasciata alle spalle da tempo.

Ruotò il polso in senso orario e puntò la bacchetta verso il legionari più vicini, con un movimento quasi di frusta, sorridendo nell'immaginarsi quegli uomini precipitare in una buca comparsa dal nulla, l'espressione di sorpresa sulle loro facce quanto il terreno avrebbe ceduto sotto i loro piedi.

* Foramen *

Solo in seguito avrebbe tentato di proseguire verso Nord.



Rimasta sola, Elhena ha un momento di spaesamento finché non nota Patrick e ottiene un nuovo punto di riferimento. Decide di dirigersi a Nord, facendo attenzione alle guardie, forte dell'essere ancora invisibile. Prima, però, cerca di creare un nuovo diversivo con un foramen.


Equipaggiamento

Sacca medievale, al fianco destro. Contiene: Mantello cinese (1); Decotto al dittamo (1); Pozione rinvigorente (1); Bacchetta trabocchetto versione mutanda (1)
Violino spettrale, appeso alla schiena. Questo violino permette al suonatore di esprimere un'infinita tristezza musicale, quasi spettrale, che farà commuovere i presenti nel raggio di cinque metri. Se la musica persiste per più di un minuto, si varcherà il limbo fra vita e morte e tutti cadranno in uno stato di catalessi apparente. Finita la musica, l'effetto si dissipa velocemente. Consigliato ai suonatori esperti
Avversaspecchio (1), nella tasca dei pantaloni
Amuleto dedicato ad Atena (1), al collo, sotto i vestiti
Spilla della Scuola di Atene
Bracciale celtico


Statistiche & Abilità
Punti Salute: 175/210
Punti Corpo: 142
Punti Mana: 142/142
Punti Esperienza: 35

Rettilofona Esperta
Animagus Esperto (Antilope Impala)


Danni
Lividi da caduta e da stritolamento
Lividi da proiettili d’acqua (causa kelpie)
 
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view post Posted on 26/7/2018, 21:08
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Un senso di refrigerio e il sentimento di essere riuscito nel proprio intento furono le prime sensazioni che provò il giovane Serpeverde in quel concitato momento. Da umida e scura, la caverna superiore di quell’intricato complesso di scavi si era via via trasformata in un campo di battaglia dal clima a dir poco rovente.
Le contromisure a quella spossante temperatura, che sempre di più stava indebolendo i protagonisti di quell’azione disperata, non si erano fatte attendere e anche Mike poté beneficiare di una piacevole sensazione di frescura.
L’insopportabile calore, unito alla copiosa sudorazione che imperlava ormai ogni suo lembo di pelle, poteva definirsi un ricordo lontano?
Giunti a quel punto era del tutto inopportuno farsi strane illusioni, anche se ciò non gli avrebbe impedito di godersi il momento.
Nonostante quel senso di apparente ristoro, azioni e reazioni continuavano a susseguirsi frenetiche in un vortice di adrenalina senza una fine apparente. Mike si sentiva estremamente all’erta ma, allo stesso tempo, enormemente preoccupato per quanto sarebbe potuto succedere di lì a qualche istante. Cos’avrebbero potuto progettare i romani per passare indenni il muro di fuoco? In quella missione che ormai l’aveva messo oltremodo alla prova, il fallimento non era stato ancora contemplato.
Quand’era ancora intento a puntare la preziosa bacchetta di Prugnolo oltre il muro di fiamme, la richiesta del Guardiacaccia giunse alle sue orecchie, tanto strana quanto allarmante. Perché?
Rapidamente, avrebbe cercato di trovare lo sguardo dei suoi compagni quando già i piedi iniziavano progressivamente a staccarsi dalla solida roccia del sottosuolo. Possibile?
Improvvisamente si sarebbe trovato in una situazione del tutto singolare e nuova; certo, nel tempo Mike aveva imparato a cavalcare una scopa con discreto successo ma, in quell’occasione, nessun oggetto magico supportava quella sua specie di levitazione.
Allo stupore e al disagio di quel momento, ben presto si unirono le avvisaglie di un primo effetto collaterale; il fumo generato dalle fiamme ancora accese stava già iniziando ad irritare le vie respiratorie del Serpeverde. Gli occhi si ridussero a due fessure, mentre chiedeva implicitamente tacite spiegazioni ai suoi compagni; se da un lato il fumo avrebbe potuto proteggerli totalmente da sguardi indiscreti, dall’altro sarebbero potuti finire affumicati nel giro di qualche tempo.
Era tutto un discorso di resistenza? Presa l’ultima boccata d’aria, Mike cercò di soprassedere il disagio di essersi trovato suo malgrado in quella situazione imprevista.
Mentre già iniziava a concentrarsi, con la coda dell’occhio avrebbe potuto scorgere il triste destino che, con grande energia, si era accanito sulla loro seconda guida facendola finire oltre il suo campo visivo. Sarah, ormai presenza inseparabile lungo tutto il percorso, se la sarebbe cavata anche in quell’occasione? Da quella posizione il Serpeverde avrebbe potuto fare ben poco per aiutarla, a meno che non avesse voluto seguirne da vicino la sorte…
Ancora una volta bastarono pochi attimi per far prevalere il suo stesso istinto di sopravvivenza, unito dalla volontà di continuare l’opera di indebolimento del tunnel.
Se un terremoto non era bastato, o per lo meno non aveva inciso in maniera così preponderante sulla struttura, il giovane avrebbe cercato di agire direttamente sul soffitto dello stesso, sfruttando l’inattesa altezza a cui si era ritrovato.
Dopo aver compreso il tocco del suo compagno, con il braccio destro ben fermo e pronto, Mike avrebbe iniziato a compiere un movimento contrario a quanto normalmente veniva compiuto con un incantesimo di scavo, andando ad effettuare un movimento verticale e ampio dall’alto verso il basso, come se la bacchetta si fosse improvvisamente trasformata in un attrezzo adibito allo scavo del soffitto.
Defòdio, avrebbe cercato di pronunciare, seppur debolmente, sfruttando tutto l’ossigeno che gli era rimasto in corpo. Con la poca energia rimasta, Mike avrebbe successivamente tentato di replicare il movimento, fino a creare un vero e proprio varco tra la dura pietra della parete.


Riassunto: Nonostante la stanchezza, Mike trova brevemente pace con la frescura dell’incantesimo di Ethan, prima di vedersi suo malgrado sollevato da terra. Cercando di vincere il disagio dato dalla levitazione (con tutti gli annessi e connessi), tenta di garantirsi la sopravvivenza con uno scavo verso l’alto, in grado di creare un varco e di indebolire allo stesso tempo la struttura del tunnel.


Mike T. Minotaus

PS: 85/177 PM:73 PC:50 EXP: 19,5
Equipaggiamento:
Fiala Sanguinaria Velenosa (borsello)
Fiala Pozione dell’Illusione (borsello)
Bottiglietta d’acqua (borsello)
Guanti del Minatore (tasca)
Anello Gemello (permette la comunicazione con Thalia)
Polvere buiopesto (tasca)
Spilla di Atene
Bacchetta

 
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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LYNCH △

Pronta all’azione com’era, concentrata e desiderosa di intervenire in maniera definitiva, difficilmente si sarebbe placata prima di vedere i Ribelli legati e inermi, incapaci di proseguire sul loro cammino. Eppure, doveva aver fatto i conti senza l’oste, perché mentre si preparava a eseguire un ulteriore incantesimo la terra tremò, e la scosse al punto di farla precipitare a testa; insieme con il suo corpo, precipitarono anche tutti i suoi buoni propositi. Atterrò carponi, provata dal caldo e dall’ennesimo scossone, ma non ci fu modo di mettere a freno la sua volontà di agire.
Non le piacque l’affaticamento con cui si rialzò, segno di una stanchezza fisica e mentale ormai evidente, eppure era ormai dell’idea che più tempo avrebbe perso, più sarebbe stato complicato portare a termine il suo compito. Represse in un angolo recondito della mente il desiderio di stendersi a terra e si mise in ascolto di Aiden, che sembrava avere un’idea chiara su come procedere.
Un trabocchetto? L’idea le andava a genio: se loro non potevano vedere i Ribelli, nascosti dalle fiamme in fondo alla galleria, anche i Ribelli non potevano vedere loro. E non potevano sapere né il genere di risorse che avevano a disposizione, né le armi di cui erano forniti. Sfruttare questo potenziale peso come vantaggio era una soluzione furba e potenzialmente vincente.«Mi piace.» Rispose all’Auror, dando sfoggio del suo ghigno più marcato, e facendo mente locale sul da farsi. «Io agirò sul fuoco, Sempronio si occuperà dei Ribelli, sì? Sfruttiamo questo vantaggio.» Lanciò un’occhiata in tralice al Romano, che ancora le stava vicino. Quegli annuì, ed entrambi si posizionarono per essere pronti a sferrare l’attacco.
La consapevolezza di essere accompagnati da una massa di legionari totalmente impotenti davanti agli attacchi magici non era scemata, ma continuava a tenere Eloise irrequieta. Erano in netta superiorità numerica - questo poteva solo supporlo - ma non aveva idea di come metterli in condizione di essere ingaggiati nella lotta: erano uomini di campo, di scontro frontale, che nulla avrebbero potuto contro uno Schiantesimo o una fattura. Avrebbero potuto utilizzarli come forza bruta, come prima linea, ma la ragazzina proprio non se la sentiva di mandarli al macello verso un nemico troppo potente. No, la prima linea erano loro, e sulle loro spalle gravava l’onere di mettere fine a quella rappresaglia sotterranea.
Finalmente le parole di Aiden - urlate agli uomini - raggiunsero le sue orecchie. Arcieri? Non c’erano arcieri tra loro, Aiden lo sapeva beniss… Ma certo: era quello il suo stratagemma, e se lei ci era cascata magari anche i Ribelli si sarebbero regolati di conseguenza. Cosa avrebbe fatto lei al loro posto? Avrebbe evocato uno scudo, magari, o si sarebbe rannicchiata a terra, o sarebbe scappata verso i lati delle pareti, cercando di mettersi in salvo. E come sfruttare il vantaggio acquisito dalle reazioni spontanee che il rosso avrebbe suscitato? Scacciò via quei pensieri, conscia che lei avrebbe dovuto occuparsi del fuoco e che Sempronio, al di là di tutto, aveva molta più esperienza sul campo di loro.
Eloise entrò in azione non appena udì il segnale prestabilito, sperando che, in seguito alla sua azione, i compagni riuscissero a muoversi liberamente e riuscire a individuare dove si trovassero esattamente gli avversari. Puntò la bacchetta verso l’alto, un obiettivo chiaro in testa: porre fine a quella barriera che ancora si sovrapponeva tra loro e i Ribelli in fuga, riconquistare la visibilità sulla galleria e scoprire quanti erano i nemici. Abbassò il braccio, conscia che il movimento avrebbe dovuto terminarsi con la formula, ma desiderosa di non suggerire niente agli avversari, decise di non pronunciarla ad alta voce. *Extinguo* le parole erano ben chiare nella sua mente e, trattandosi di un incanto semplice, era fiduciosa della buona riuscita dell’incanto. Non voleva più visibilità ridotta, caldo opprimente e barriere artificiali: voleva vedere in faccia gli avversari con cui stavano combattendo. Voleva che quel fuoco cessasse di esistere.
Un rivoletto di sudore scese dietro al collo, andando a solleticarle le scapole e dandole il via per una nuova azione, mentre la voce di Sempronio e quella di Aiden raggiunsero le sue orecchie. «IMMOBILUS!» Un’azione congiunta, un movimento sincrono, che andava a coprire la più vasta area possibile del fondo della galleria, ovunque i Ribelli si stessero muovendo. Se mai gli effetti sortiti avessero risposto ai loro desideri, si sarebbe mosso ancora qualcosa?

GEARSSTATS
Bacchetta Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11 policci e 1/4, Rigida
Spilla della Scuola di Atene | cielo attivo: Venere
Collana Fading in the Dark Permette all’individuo di diventare momentaneamente inconsistente e sfuggire così agli attacchi diretti ad infliggere danni fisici. Utilizzabile un turno per quest. Tempo di ricarica 1 giorno on gdr.
Sacchetta legata alla cintura
Nanosticca Fa diventare alto poco più di 30 cm (Non modifica la forza fisica/magica del pg, diminuisce solo le proporzioni del corpo. Dura un solo turno)
Polvere Buiopesto Peruviana Peruviana Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è’ in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
Caramella d’Illusione Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero.
Una fiala di Decotto al Dittamo
Una fiala di Pozione Mors Aparentis
PS 75/199
PC 93/128
PM 123
EXP 26.5
AZIONIDANNI
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Cade a terra, si rialza, patisce il caldo. Approva il piano di Aiden e si coordina con gli altri due per gli incantesimi: Eloise cerca di spegnere le fiamme, Sempronio fa un Immobilus coordinato ad Aiden, cercando di coprire la più vasta area possibile.
Colpi alla schiena, lievi bruciature (parzialmente curate). Sassate (corpo e zigomo).

 
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
PS: 191 ☘ PC: 139 ☘ PM: 143 ☘ EXP: 28


Non potendo constatare quanti nemici fossero stati raggiunti dal proprio incantesimo, Weiss aggrottò la fronte ed emise un sonoro sbuffo. Quel dannato fuoco che si frapponeva tra loro e i Ribelli stava diventando un grosso impiccio e andava sistemato o lo scontro sarebbe durato più a lungo di quanto si potesse pensare; colpire alla cieca non era il massimo degli espedienti, ma che altro si poteva fare con quella scarsa, se non nulla, visibilità?
Tra la moltitudine di rumori e il suono crepitante delle fiamme, Aiden riuscì a scorgere la voce di un uomo provenire dalla parte opposta, ma non seppe dire a chi appartenesse di preciso; eppure poté dedurre che fosse un uomo adulto, quindi con una certa esperienza? Difficile a dirsi e stare lì a fare supposizioni non era il massimo, doveva piuttosto pensare ad un piano che desse a lui e ai compagni un certo margine di vantaggio, o quanto meno un effetto a sorpresa sui Ribelli.
I propri pensieri vennero interrotti bruscamente da una forte scossa tellurica, percependo la terra sotto ai propri piedi smuoversi. L’Auror perse l’equilibrio e cadde di ginocchio, urtando quello che era un detrito caduto poco prima dalla volta di pietra, digrignò quindi i denti quando un dolore acuto pervase la parte di arto che aveva appena impattato il terreno. Gli sarebbe volentieri uscita una lacrimuccia di dolore ma il cui orgoglio sembrò stroncarla sul nascere: non avrebbe mai dato una simile soddisfazione ai Ribelli, piuttosto si lasciò sfuggire una bestemmia piuttosto colorita. Si rialzò traballando un poco, ma poi sembrò ritrovare la propria stabilità e ignorando qualsiasi fonte di dolore.
Come un perfetto stratega, la mente dell’Auror prese a macinare idee su idee, possibilità su altre possibilità. Che fare dunque? La Volpe sarebbe riuscita a colpire o avrebbe cileccato? Doveva pur sempre sperare nella prima, il pessimismo non era tollerato, piuttosto l’avrebbe lasciato volentieri ai nemici.
Volse appena lo sguardo verso Eloise, sperando di trovarla ancora alle sue spalle, al riparo dietro la sua alta e possente figura. «Dobbiamo estinguere il fuoco e bloccare i Ribelli. Ho in mente un trucchetto, non temere.» E le sorrise flebilmente. «Speriamo solo che ci caschino. Agiremo subito dopo che avrò urlato “Scoccate”, intesi?» Guardò anche Sempronio, in attesa di un suo cenno di assenso. Aveva parlato in tono misurato, basso, pur di non farsi udire dai nemici ma solo dai propri compagni.
Aiden fece un cenno con il capo, invitando tutti a stare pronti, poi si volse quel tanto da permettergli di allungare il braccio sinistro verso la direzione dei Legionari e stenderlo in un chiaro segno di attesa. Sebbene fosse dolorante per via della caduta precedente, l’arto non gli causò troppi problemi grazie all’adrenalina che scorreva impetuosa nelle proprie vene, tranne il ginocchio ma solamente un poco perché era avvenuto di recente. Guardò i soldati e fece capire loro di stare fermi e non fare nulla, per poi urlare: «ARCIERI! IN POSIZIONE!» Come uno spettacolo teatrale, l’opera andò in scena e ci si doveva solo augurare che andasse in porto. Era una finta, ovviamente, ma cosa ne potevano sapere i Ribelli? «PUNTATE!» Lasciò scorrere una piccola manciata di secondi. Se tutto fosse andato secondo il piano, allora forse i Ribelli avrebbero pensato più a difendersi dalle frecce “immaginarie” in arrivo e non dai loro attacchi magici. Questo era quello che l’Auror si augurava. «MIRATE!» Ancora una piccola pausa, la mano sempre tesa verso i Legionari per impedire loro che lo facessero per davvero. «SCOCCATE!» tuonò, infine.
Il segnale era stato lanciato e i tre Maghi Romani si prepararono ad entrare in scena improvvisamente per quello che sarebbe potuto essere (o così ci si augurava!) a tutti gli effetti un plot twist con i controfiocchi. La bacchetta dell’Auror puntò pericolosamente nella direzione del fuoco, cercando di visualizzare un punto oltre ad esso e al fumo, lì dove si nascondevano i Ribelli, sperando di riuscire nel proprio intento, ovvero quello di bloccarli tutti o un buon numero. La volontà, la determinazione e la concentrazione di certo non mancavano, Aiden era pienamente consapevole di ciò che stava facendo e di ciò che voleva ottenere: porre fine a quella situazione spinosa, con tanto di “The End” al termine dell’atto ancora in pieno svolgimento. «Immòbilus!» urlò insieme a Sempronio, in modo chiaro e deciso, senza esitazioni o errori.
Cosa sarebbe successo adesso? Il regista avrebbe sollevato il sipario e rivelato il risultato di quella loro performance?




Riassumendo... Aiden sente una voce oltre le fiamme (Ethan) ma non la riconosce, sa solo che è di un adulto, per poi cadere a seguito del terremoto e giù di ginocchio.
Pensa ad un piano per ottenere un vantaggio sui Ribelli e allora si volta verso Eloise, sperando di trovarla ancora dietro di lui (Aiden The Bodyguard) e le spiega brevemente che devono agire tutti insieme dopo che avrà urlato “Scoccate!”. Facendo capire ai Legionari di non agire in alcun modo, l’Auror urla una serie di comandi a dei “finti” arcieri così da confondere i nemici e poi agire con gli incantesimi.
Una volta urlato l’ultimo comando, Aiden usa un Immobilus.


Aiden Weiss
PS: 93/191
PC: 110/139
PM: 143/143
EXP: 28

Equipaggiamento indossato:
◿ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
◿ Cappa della Resistenza;
◿ Cinturone d’Argento con Perla del Mistero;
◿ Collana con Medaglione (Gemma: Zaffiro);
◿ Bracciale celtico originale in cuoio/dorato;
◿ Ciondolo della Scaglia di Drago;
◿ Anello argentato con testa di Lupo (oggetto comune, non magico);
◿ Ciondolo argentato con testa di Volpe (oggetto comune, non magico);
◿ Spilla della Scuola di Atene.

Equipaggiamento nella borsa di pelle (oggetto comune):
◿ 1 x Decotto di Dittamo;
◿ 1 x Polvere Buiopesto Peruviana;
◿ 1 x Essenza di Purvincolo;
◿ 1 x Orecchie Oblunghe.

Abilità/Vocazioni:
◿ Occlumante Apprendista.

Incantesimi conosciuti:
◿ Fino alla IV Classe (esclusi i Proibiti, tranne per l’Iracundia);
◿ Incantesimi da Auror (Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.)


Metto una foto indicativa sul nuovo vestiario di Aiden. Giusto per rendere l’idea.
arena


 
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view post Posted on 26/7/2018, 21:27
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Ocean eyes.

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Megan Milford-Haven 15 AnniCielo della Luna

La terra continuava a tremare scaricando la forza e la tensione che sopra di essa si allargava senza alcun controllo. Gli audaci soldati romani, cercavano di portare a termine ciò che avevano programmato e studiato al fine di fare propria quella città; ne potevano già vedere i risultati della guerra, che aveva lasciato cadere centinaia di abitazioni e migliaia di morti. Megan ricordava bene i corpi a terra ed il disgusto provato nel sentire l’odore della morte infiltrarsi nelle narici, quel genere di fetore difficile da dimenticare perché troppo forte da lasciare indifferente la memoria, tanto che continuava a percepirne il tanfo. 
Nonostante le mille domande che la Corvonero si era posta durante quella pericolosa avventura ed il disappunto provato nel dover combattere una guerra che non la riguardava affatto, si ritrovava al fianco di quegli uomini e stava cercando di aiutarli a penetrare le mura, ad irrompere con vigore, per compiere ciò che andava fatto, ciò che era stato scritto. Era certa di aver provato un briciolo di godimento mentre a poco a poco le polveri dei detriti cadevano giù, ogni qualvolta che le mura venivano colpite. Aveva visto il suo incanto scaricarsi contro la possente fortezza e l’ariete tornare indietro attutendo il colpo, così come la sua azione era stata compiuta anche quelle dei suoi compagni avevano fatto il loro corso e Megan non poté nascondere un mezzo sorriso.
 Spostò lo sguardo su ciò che la stava circondando, il terrore che poc’anzi l’aveva colpita finì per svanire del tutto quando percepì un senso di protezione nel vedere tutti i suoi compagni lì, sebbene la preoccupazione su quanto era accaduto con Emily ancora era presente, nascosta dall’adrenalina che le scorreva ininterrottamente nelle vene.

Portò la sua attenzione su Valente, non appena egli diede l’ordine di continuare ad attaccare le mura, questa volta verso l’estremità, indicando i blocchi esatti da colpire. Il piano iniziava ad avere un senso, forse sarebbero riusciti a far crollare un lato della fortezza.

La giovane Corvonero non fece altro che ripetere ciò che aveva già fatto «Hey, voi due! Ho bisogno che mi aiutate a spostarlo.» chiese ai due soldati che poco prima avevano abbandonato la macchina lasciandole spazio. Solo una volta che la macchina da guerra venne posizionata verso i punti indicati Megan pronunciò l’incanto.

«Oppugno Arietem!» gridò, con più decisione questa volta, mentre con la bacchetta stretta fra le esili dita direzionava con precisione il tronco di legno verso l’obiettivo. 

Fu in quell’istante che si voltò, non appena la mano di Emily le sfiorò i capelli poggiandosi sulla spalla, le sorrise e con un ghigno le mostrò approvazione.

Ora riusciva a percepire un leggero piacere e non vedeva l'ora di poter irrompere all'interno di quelle mura.







Inventario:
» Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida (mano dx)
» Ciondolo Giada delle Fate (al collo)

» Polvere Buiopesto Peruviana (nella borsa)

» Nanosticca (nella borsa)

» Gigansticca (nella borsa)
» Mantello della Disillusione (lo indossa)


» Ciondolo della scaglia di Drago (al collo)

» Guanti del Minatore (li indossa)

» Anello Difensivo: Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. (anulare mano dx)

» Filtro Sonno Leggero (nella borsa)

Vestiario:
[x][x]
Ovviamente no spada, no tacco no party? Ah no. :secret:


Statistiche
PS: 145/68
PC: 91/85
PM: 98/98
Exp: 7,5

Classi incanti
» I Classe
» II Classe
(eccetto Orcolevitas)
» III Classe
(Iracundia, Protego, Arania Exumai, Lacarnum Inflamare, Extinguo, Algor Flamma)


Riassunto
Megan interviene ancora sull'Ariete ma sotto indicazione precisa di Valente, mirando ai blocchi in pietra da lui indicati.


 
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view post Posted on 26/7/2018, 21:28
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« … Ci vorrà un miracolo. »
A quella risposta, aveva arricciato le labbra mentre spostava lo sguardo sulla sentenza che più le interessava. No, sembrava che non fosse previsto un tunnel. Era poi vero? Qualcuno era stato arrestato. Qualcuno… Non era dunque da escludersi che altri vi fossero riusciti e che Eloise si fosse dirottata lì per fermarli.
Si era avvicinata a Megan e aveva provveduto alle difese, in quel che ormai era divenuto un’inarrestabile, frustrante regime. Difendere, attaccare, difendersi. Era davvero la strada più veloce da percorrere? Emily scacciò via quel quesito e gettò lo sguardo sugli arieti che venivano scagliati con forza contro le mura.
Lasciando scivolare nervosamente il Salice tra le dita impolverate, compì pochi passi per riavvicinarsi alle spalle della Corvina. Quell’assedio era snervante; seppur circondati da legioni amiche e devoti al medesimo piano, era così semplice venir vinti dalla solitudine. Nessuno aveva il coraggio di esprimere il proprio avvilimento, per quanto si trattasse di un sentimento comune. Forse perché considerato inutile ai fini della battaglia, forse perché non v’era né il tempo né la forza.
Forse, nessuno voleva ammettersi debole.
Emily, tuttavia, sentiva la necessità di farsi forza. Non era sola, aveva le continue, strazianti voci che ogni tanto tornavano a farle compagnia, per ricordarle qualcosa, per invocare la sua attenzione. È vero, si disse mentre alzava il capo verso l’imponente Antonia, la Morte era la fine di tutto e nessuno voleva essere dimenticato o lasciato indietro. Ma loro cosa erano? Solo puntini irrilevanti di un sistema più grande. Erano legioni e gruppi, le cui innumerevoli perdite non avevano volto o nome ma solo armature. Erano un’armata eppure erano soli. Li stavano piangendo sul campo di battaglia? Emily lo stava facendo. Lo stava sopportando. Per la prima volta, chiudendo gli occhi arrossati, accettò le loro preghiere senza allontanarle. Credeva di dover tenere fuori l’Estraneo per sentirsi nuovamente se stessa, per sentirsi di nuovo “umana”. La verità era che la vecchia tunica le stava ormai troppo stretta e prima avrebbe accettato il cambiamento, prima sarebbe stata meglio.

La voce di Valente la distolse da quella ritrovata pace. Dimenticando per un momento tutto, rivolse l’attenzione ai suoi ordini e poi di nuovo all’Antonia cercando di visualizzare i punti che l’uomo indicava loro. Dovevano colpire dunque quei blocchi e la motivazione sembrò piuttosto chiara; così chiara che per la prima volta, da quando era approdata in quel deserto di mura e cadaveri, Emily sentì veramente di avere un obiettivo. Non dovevano semplicemente scagliare delle offese alla rinfusa ma dovevano mirare ad un punto ben preciso e questo piccolo dettaglio, già cambiava di molto le carte in tavola.
Lasciò che Megan risolvesse col il suo Oppugno e mettendole una mano sulla spalla, la invitò a darle la visuale libera. La pedana era stretta e lei doveva dirigersi in una posizione strategica per non coinvolgere alcun compagno romano in quell’attacco,
« Ci metto un attimo », le sorrise prima di rivolgersi a Caio poco distante.
« Ordina a tutti di allontanarsi da quel punto », asserì mentre la mano armata si alzava ad indicare un blocco così come aveva fatto Valente in precedenza. A furia di venir colpita dagli arieti, per le conseguenze dei ripetuti Oppugno, quel lato dell’Antonia sarebbe risultato particolarmente sgombro già di suo ma con gli scavi in corso, era meglio non correre il rischio. Con Caio a coordinare le azioni da quel lato, si sentì sicura di procedere. Stese il braccio, puntò l’arma in direzione dell’obiettivo e, al contempo, pronunciò a gran voce la formula, con l’intento di dargli quanta più forza possibile, BOMBÀRDA!
Sapeva di non avere il potenziale magico per abbattere un intero palazzo, non con un solo Bombarda almeno, e sapeva bene che le mura fossero protette da incantesimi, ma tanto valeva metterle alla prova come era stato fatto in precedenza. Una volta finiti gli scavi, non potevano certamente andare avanti solo e soltanto con l’ausilio degli arieti. Se volevano percorrere davvero la strada più veloce, dovevano portarsi avanti










Punti Salute: 172/221
Punti Corpo: 184
Punti Mana: 188
Punti Esp.: 43,5

Banshee

E q u i p a g g i a m e n t o
~ Bacchetta: Legno di Salice, Crine di unicorno, 11 pollici e un quarto, rigida
~ Spilla di Atene
~ Stiletto della Banshee, pugnale di antica e pregiata fattura.
~ Fiala di Pozione Rinvigorente
~ Mantello della Disillusione
~ Cuspide Scarlatta Ditale simile al pungiglione di uno scorpione, interamente in argento. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale)
~ Anello del Coraggio (attacco e difesa raddoppiati nei confronti di un unico
avversario – 2/5 azioni)
A z i o n i
Emily non sembra molto felice o convinta delle varie risposte alle precedenti domande ma sospira e tira avanti. Seguono le solite pare mentali da Banshee – chi legge e s’annoia mi perdoni ma è per amor di coerenza. Dopo aver assistito all’ennesimo Oppugno di Megan, decide di evocare un Bombarda. Valente ha dato loro dei punti precisi da colpire per compromettere l’equilibrio della struttura e Caio ha confermato il suo timore che vi fossero degli incanti a protezione delle mura: cerca dunque di prendere due Asticelli con un uovo. Ovviamente la zona è controllata da Caio in modo che nessuno risulti coinvolto nel colpo – qualora questo avvenga.
Saluta Anto’. Attese risposta?




 
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view post Posted on 28/7/2018, 14:46
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Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

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Quello che almeno in origine era stato un fiero assalto, ormai non era più.
Gettate le armi alle ortiche, un fronte aveva ceduto, e sembrava ormai solo questione di tempo prima che tutto si risolvesse nel migliore dei modi. Se era pur vero che da lì era improbabile sarebbero derivati grossi rischi per il Tempio, era pur vero il contrario, da lì era ormai quasi certo non sarebbero giunti aiuti. E quanto quello andasse a gravare su un già sufficientemente magro bilancio della battaglia era difficile a stimarsi, ma era comunque un aggravio notevole. Un legislatore arcigno e draconiano, un giudice terribile e tremendo, al cui cospetto avrebbero dovuto far solo penitenza. Mentre i Ribelli facevano del loro meglio per scomparire in un nuovo anfratto della roccia, la cui stabilità nel lungo termine molto difficilmente sarebbe stata garantita, il loro ormai unico e baldo alleato si ingegnava nel tentativo di chiuderne al di fuori polvere e fumo, lasciando sostanzialmente agli invasori terreno libero. Il fuoco era ormai estinto, e già gli incantesimi del resto della banda sfrecciavano le oltre un tempo fiamme. Cosa avrebbero trovato? Chi? La sventurata e frastornata Sarah, immobilizzata come una statua, giaceva sul fondo del tunnel. Se solo si fossero fatti avanti l'avrebbero notata, ma possibile che fosse stata lei l'autrice di tutto quello? Da un lato la volta della galleria era ancora oscurata da un fitto strato di polvere e fumo, dall'altro sul fondo della galleria si apriva anche un secondo canale, che avrebbe condotto al tunnel ribelle. Cosa avrebbero fatto?
E poi la scossa (D), nuovamente tutti per terra. Chi diamine si stava burlando di loro?
Rinchiuse nella torre Fasael, nel Palazzo di Erode, dietro le mura di Salomone, ormai all'interno della cittadella della Città vecchia, ansimanti e piegate in due da quella che non era più solo fatica fisica, ma anche psicologica e mentale, sostavano due giovani ribelle, con l'intento e di chiarirsi, e di far luce sul da farsi. La torre era un edificio spoglio, ed essenziale, una grande scala centrale percorsa in entrambe le direzione da decine e decine di persone, in un flusso continuo di oggetti e materiali. Nei pressi delle porte ormai sigillate e di tanto in tanto percorse da qualche tonfo una ristretta pattuglia di uomini in arme. La domanda dell'Aurea avrebbe raggiunto costoro, ultimati ancora una volta i primi soccorsi. Che risposta avrebbe ottenuto?


Simone comanda questa parte di città, e abbiamo ordini molto semplici per la verità. Tenere il fronte sino all'ultimo uomo se necessario, salvo nuovi ordini. Non è ancora chiaro cosa faranno le legioni, ma è molto probabile tenteranno di far breccia qui, e alle nostre spalle hanno trovato riparo centinaia di migliaia di persone.

Non era molto, ma era già qualcosa.
Erano nel fulcro delle nuove linee di difesa. Se e quando i romani avessero attaccato, l'avrebbero fatto lì, con ogni probabilità.
Intanto, con altri pensieri in testa, e altri obiettivi, buona parte dei romani erano ammassati con il favore della sera ormai inoltrata ai piedi del monte del Tempio, nei pressi dell'angolo dominato dalla fortezza. Se l'obiettivo era apparentemente semplice, dall'altro anche il metodo che avevano studiato sembrava altrettanto elementare, pur nelle sue difficoltà. Scalzate le fondamenta, almeno una parte della fortezza sarebbe dovuta venir giù, o almeno avrebbero dovuto sicuramente trovare il favore di un nuovo potente alleato: la gravità. E del resto pur sempre di gravità era necessario parlare rispetto alla situazione, da un fronte e dall'altro. Quando avrebbero sospeso le operazioni per la sopraggiunta notte? Ormai quanto poteva mancare? E il giorno successivo cosa sarebbe cambiato? Un nuovo muro da abbattere, ancora più resistente del precedente. Era quello il loro destino? Passare il tempo ad abbattere muri, quanto più efficientemente di un'azienda di demolizioni. Era quello l'esercito romano? Forse, almeno in quelle circostanze. E non avrebbero mollato la presa.
Se il senso delle visioni del Grifondoro (O) si faceva sempre più oscuro, più il tempo e la conversazione passava, altrettanto era per la Serpeverde (R), attiva al fronte, con più d'un cruccio per capello. Abbatti questo e quello, non toccare l'altro e quello poco più sopra.


Sei forse ubriaco anche tu? Non c'è nessun tunnel, per Giove!
E se ci fosse io lo saprei, non saremmo mica qui a sperare negli Dei se potessimo evitarlo, non credi? Sono stati arrestati perchè erano ubriachi... E ora fammi passare, ho una guerra da portare avanti!


Era una risposta? Era la verità?
Perchè avrebbe dovuto mentire? Stizzito e infuriato il centurione riprese la sua strada, scomparendo poco dopo nella penombra. Se non esisteva un tunnel, allora cosa aveva visto? Possibile che non esistesse? Possibile che non fossero ancora arrivati a quella fase del piano? C'erano altre spiegazioni? E niente, procedevano le operazioni, ognuno concentrato come meglio poteva nel soddisfare il suo personale se non personalissimo obiettivo, sperando che fosse abbastanza. Tra un'esplosione, e una buca, si stavano facendo largo abbastanza celermente in quell'area. Se questo da un lato consentiva di allargare almeno in parte la base d'appoggio da cui muovere l'attacco alle fondamenta, lentamente emergeva il problema sottostante. Scomparsa e sparita la terra affiorava la pietra del monte, e all'interno di essa, in un perverso gioco d'incastri, scomparivano anche le giunture dei pietroni di quel vero e proprio muro che se da al di sopra sosteneva l'Antonia, al di sotto sembrava scomparire nelle profondità della terra. Pietra contro pietra, man mano che gli incantesimi esaurivano il loro effetti mettevano a nudo quelle quaranta yarde di pietre. Farsi largo in una parete di pietra non sarebbe stato uno scherzo, eppure... il piano restava in campo. Ce l'avrebbero fatta? Proseguiva anche l'opera degli arieti, mentre a sprazzi piovevano frecce solitarie o lance dal cielo. Poi la scossa (D), l'ennesima, il tremolio dilagante, che correva in ogni direzione, insinuandosi anche nel sottosuolo.
E cosa accadeva invece nella città nuova?
Costretti a mal partito, mentre il mondo gli franava addosso, la giovane Tassorosso (T) e il suo baldo alleato, ormai inspiegabilmente smascherati, in un limbo che di ulteriore luce non sembrava proprio averne bisogno, preceduti da un lampo, si lanciarono avanti. Abbagliati i tre legionari che nell'immediato sbarravano loro il passo, restavano ancora trenta yarde tutte da coprire. Mentre lo stregone immobilizzava l'ala destra dello schieramento avversario, entrambi toccavano il muro opposto, ma se toccarne la sommità e tentare almeno di issarsi al di sopra non era il vero problema, lo fu il sinistro sibilo crescente che aveva accolto il loro arrivo. Un attimo prima già i gomiti sembravano aver fatto notevoli e insperati passi avanti, con chissà quali forze, un attimo dopo erano di nuovo a terra, scrollati violentemente di dosso dall'innocente muretto, che non sembrava accettare di essere violato così pudicamente. Fulminati, giacevano a terra, in un mare di guai. Cosa avrebbero dovuto fare?
Distanti, remoti, ma non per questo meno inguaiati, gli ultimi due ribelli rimasti nella città nuova, correvano incontro al loro destino. La strategia del Corvonero (P) in apparenza era la stessa, nella sostanza era mutata più che radicalmente, puntando con decisione verso nord, braccato al pari di un cerbiatto da un numero crescente di... forze. Se i legionari erano stati sorpresi dall'improvvisa apparizione, o proprio dalla sua assenza, e colti impreparati, non sembrava che i nuovi arrivati fossero altrettanto disposti a cadere nel sacco. Pur nella penombra della sera, pur nel caos generale, la piccola pattuglia di Bonzi all'orizzonte puntò immediatamente sulla scia in fuga. Chiusa ora tra due fronti. Dove erano diretti? Inspiegabilmente anche la seconda Tassorosso (G) sembrava voler prediligere il nord, il ben affollato nord. Da un lato garantendosi un minimo di margine sul fronte est, intrappolando temporaneamente in una buca l'orda di Smilzi in avvicinamento, dall'altro piantonando con decisione le forze all'inseguimento del collega di sventura. La via era spianata? Cosa avrebbero fatto?


Dunque, esordiamo dicendo che ormai la nostra scampagnata volge alle battute finali, non manca molto. Proseguo con un rassicurante: tutto secondo i piani, mi sembra. Chi voleva delle informazioni le ha ottenute, più o meno. Abbiamo J, M, e YZ in fuga letteralmente verso l'alto, mentre B, E con X procedono in avanti. Siete stesi un po' tutti dalla nuova scossa di D, con l'eccezione di A, N, T, G, e P. Vediamo la prossima di chi sarà? N ed A si trovano dunque da Erode, un po' provate. Intanto, i romani sono accampati sotto l'Antonia, intenti a fare castelli di sabbia (?). Gli scavatori sono arrivati alla pietra, che non è male, ma siete incappati in un 'problema', tra le mappe vi metterò una sezione muraria del progetto di Erode (sempre lui). Arieti e compagnia procedono, salturiamente inizia a piovere qualcosa. Nella città nuova T e Y sono un po' alle strette, ma facciamo tutti il tifo per voi, ne avete viste di peggiori. Il secondo muro della circonvallazione è più scontroso del precedente. Sin tanto che rimarrete tra i due muri siete entrambi visibili a tutti. Y ha immbilizzato il fronte a destra. P corre verso nord inseguito dal mondo, e G altrettanto con maggior calma. Direi sia tutto...



Le Statistiche:
William (W)
Punti Salute: 152/232
Punti corpo: 175/187
Punti Mana: 200/219
Exp: 29
Eloise (E)
Punti Salute: 72/199
Punti corpo: 90/128
Punti Mana: 123/123
Exp: 26,5
Oliver (O)
Punti Salute: 145/245
Punti corpo: 210/231
Punti Mana: 248/248
Exp: 36
Sophie (S)
Punti Salute: 72/157
Punti corpo: 80/91
Punti Mana: 101/101
Exp: 15
Megan (H)
Punti Salute: 63/145
Punti corpo: 85/91
Punti Mana: 98/98
Exp: 7,5
Aiden (B)
Punti Salute: 90/191
Punti corpo: 107/139
Punti Mana: 143/143
Exp: 28
Daddy (D)
Punti Salute: 240/295
Punti corpo: 250/263
Punti Mana: 235/274
Exp: 67
Emily (R)
Punti Salute: 167/221
Punti corpo: 184
Punti Mana: 188
Exp: 43,5
Valente (X2)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Tizio (X3)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Caio (X4)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Sempronio (X5)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Amber (A)
Punti Salute: 184/216
Punti corpo: 195/195
Punti Mana: 185/199
Exp: 33,5
Nieve (N)
Punti Salute: 118/151
Punti corpo: 119/119
Punti Mana: 105/115
Exp: 13
Elhena (G)
Punti Salute: 175/210
Punti corpo: 142/142
Punti Mana: 142/142
Exp: 35
Patrick (P)
Punti Salute: 193/238
Punti corpo: 247/247
Punti Mana: 257/257
Exp: 89,5
Davide (Y5)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Gabriele (Y6)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Giuda (Y7)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Giovanni (Y8)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Thalia (T)
Punti Salute: 150/201
Punti corpo: 133/138
Punti Mana: 142/142
Exp: 24
Mike (M)
Punti Salute: 83/177
Punti corpo: 50/107
Punti Mana: 73/108
Exp: 19,5
Ethan (J)
Punti Salute: 76/184
Punti corpo: 105/148
Punti Mana: 102/117
Exp: 27,5
Simone (Y1)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Elia (Y2)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Sarah (Y3)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Aronne (Y4)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Colosso (X6)
Punti Salute: 250/400
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Colosso (Y9)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?
Colosso (Y0)
Punti Salute: ?
Punti corpo: ?
Punti Mana: ?


La Mappa generale:
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Gruppo A: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste per coprire l'avanzata dei Romani. + Onagri

Gruppo B: 8 coorti. 4000 legionari (+4000 ausiliari) + Ariete + Torre. Muniti di Scorpiones e Balliste. + Onagri

Gruppo C: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste.

Gruppo D: 2 coorti. 1000 legionari (+1000 ausiliari) + Torre. Armati di Scorpiones e balliste.

Sempre nei pressi del punto A si trovano i Pg Romani.


Le altre Mappe:

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Il grado di allarme DefCon, una nostra vecchia conoscenza templare, è un indice sintetico di allarme che vi mostra quanto siate vicini ad essere scoperti, e quanto saranno in guardia le pattuglie più vicine. Va da 1 (vi hanno visti, scappate o annientate la minaccia) a 5 (è impossibile che vi vedano, fermatevi per un pic-nic). Tra parentesi trovate l'outlook previsto per il turno successivo, salvo imprevisti, anche questo varia da: positivo (+), a negativo (-), o neutro (=). I 'Ripari' siete liberi di gestirveli come preferite, tenete però conto che l'intera città nuova sia stata quasi interamente rasa al suolo pietra su pietra dai romani dopo la caduta della prima cerchia, quindi... Un piccolo monito giunge infine? Se vi becco a vedere cose che non potreste finirete inscatolati con il tonno, e il polpo di W.


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Fatto un po' alla buona, questa sarebbe una sezione di quanto vi troate inconsapevolmente di fronte. Un nostro amico ingegnere avrebbe potuto facilmente raccontarvela, ma la sostanza non cambia. Scavando siete arrivati al punto cerchiato in rosso, dove il muro di contenimento tocca la pietra sottostante. Quello che avete di fronte è per l'appunto un muro di contenimento, frutto delle notevoli opere di ingrandimento della spianata del Tempio, voluta dal nostro amico Erode. Dal momento che il colle era 'piccino' i nostri romani hanno pensato bene di costruire quattro muri intorno, e riempirli di terra, per ampliare la superficie della vetta. Per vincere le ovvie spinte che il peso della terra avrebbe avuto sui muri di contenimento, il tutto è stato diviso 'in piani', sostenuti a loro volta da foreste di colonne, e man mano che si saliva di quota riempiti di terra per la stessa ragione. Salite di qualche decina di metri, arrivate in vetta, ed ecco la spianata, con nell'angolo nord ovest l'Antonia. Vi lascio intuire quindi la sfida, ma ho apprezzato l'idea.


Si procede il 3 agosto, ore 22.29

 
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_fango
view post Posted on 29/7/2018, 14:58




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Alla nuvola di fumo che già li avvolgeva rendendo difficoltose la vista e il respiro si andò presto ad aggiungere la pioggia di detriti che gli sforzi combinati del Guardacaccia e dello studente avevano fatto piovere a poca distanza da loro, creando un'imboccatura di circa un metro e mezzo di diametro: la loro natural burella, che li avrebbe forse condotti da quell'inferno al noto riveder le stelle. Lesto fu Ethan a scagliarci dentro il ragazzo, reso leggero dall'incantesimo levitante che li manteneva sospesi, e ancor più lesto a ficcarvici dentro a sua volta, udite le grandi grida provenienti dal generico spazio sotto di loro. "ARCIERI! IN PO....E! PU....TE!" Tanta era la fretta, altrettanto il frastuono, eppure alcune sillabe delle furenti grida di uno dei loro avversari giunsero ugualmente le sue orecchie (senza completamente raggiungere il suo cervello), e fu con uno scatto felino che - come un sub o un cosmonauta di ritorno alla sua navicella - si tuffò contro la gravità e dentro il tunnel, aggrappandosi avidamente con la sola mano libera al terreno in pendenza nel tentativo di trascinarsi verso l'alto, dove il Serpeverde prendeva probabilmente un respiro di sollievo: il leggero ossigeno aveva colmato la cavità artificiale più rapidamente del pesante pulviscolo, così che anche Ethan poté concedersi una forte inspirazione pregna di polveri e terriccio; ma era quello che passava per il convento. Dando un'altra gomitata in avanti (aveva i piedi del ragazzo ormai a pochi centimetri dal viso) cercò di rialzare il capo, di dire qualcosa, e fu in quel momento che la terra cominciò a tremare: tutt'intorno una vibrazione crescente, mentre altro terriccio pioveva dalle pareti del cunicolo, i sensi del Licantropo improvvisamente al culmine, orecchie puntate e occhi strabuzzati, le mani che afferravano spasmodicamente ogni appiglio a disposizione (non che ne mancassero), convinto come era che il loro azzardato scavo stesse per crollare. Ma miracolosamente il tutto resse, la scossa se ne andò così come era arrivata, lasciandolo sbigottito e con i nervi a fior di pelle, tossente. "Vai!" riuscì ad articolare al ragazzo, la cui sagoma confusa lo precedeva nella penombra, "Cough - non ti fermare, vai!" E fu solo allora che alzò lo sguardo, aprendo gli occhi appannati, non pensando nemmeno per un secondo all'anziano mago che - dietro di loro - stava probabilmente a sua volta tentando l'arrampicata. Troppi, troppi impulsi invadevano la sua testa, troppi pensieri, troppe sensazioni. Si trovavano in una situazione estremamente rischiosa, se li avessero individuati non ci sarebbe voluto niente prima che facessero crollare il soffitto, e loro con esso; non potevano fermarsi, malgrado le scosse, malgrado i compagni lasciati indietro a morire. Potevano solo continuare a strisciare, strappando un altro morso al terreno davanti a loro, come vermi. Ma verso l'alto, verso una promessa salvezza, un'insperata vittoria. Non era molto più plausibile che il terreno attorno a loro cedesse, intrappolandoli e soffocandoli? Sarebbero allora riusciti ad arrivare alla spilla, a salvarsi? Ci avrebbe pensato la magica Fenice per loro? Nulla di tutto questo gli apparteneva. In quel momento poteva solo perseverare nella disperazione: non era Ethan Carter, Guardacaccia della Scuola di Magia di Hogwarts; era un corpo pigiato in un cunicolo stretto, sudato e sporco come mai prima di allora, ferito e sanguinante (i tagli inferti dalle Acromantule cominciavano solo allora a rimarginarsi), e il suo unico pensiero era proseguire.
Così scattò la bacchetta, non verso l'alto ma verso il fondo del tunnel, cercando di articolare alla bell'e meglio il movimento lento e preciso che sarebbe stato altrimenti richiesto: non ne aveva la concentrazione, le capacità, in un momento come quello. Cercava semplicemente di puntarla verso il suo generale obbiettivo, scavalcando il corpo del Serpeverde, la mano sinistra sempre artigliata al terreno circostante. *Defòdio!* E quell'unico pensiero, sputato, scagliato verso il futuro, l'immagine del tunnel che continuava a risalire nella nuda terra un appunto, una bozza disegnata di fretta e già da consegnare; gli bastava che la pendenza fosse tale da permettere una risalita non troppo disagevole, ma al contempo in grado di allontanarli rapidamente dallo scontro. Erano esigenza e disperazione a dettare i movimenti impulsivi, i pensieri fulminei, non certo la precisione del mago certosino alla ricerca della perfezione. Un qualsiasi risultato sarebbe stato ben accetto, purché fosse rapido. A scavo avvenuto, pregando in cuor suo per l'assenza di ulteriori scosse, avrebbe continuato a gattonare avanti, trascinandosi con i gomiti dietro al Serpeverde.



Sunto: Ethan, issatosi nel tunnel, soffre gli effetti della scossa senza ormai farsi troppe domande: è disperato e intenzionato unicamente a proseguire in avanti, la sua mente è di nuovo regredita allo stadio semiferale e impulsivo sotto la spinta del pericolo. Intima a Mike di avanzare, prima di castare un nuovo incantesimo di scavo che faccia proseguire il tunnel. A scavo avvenuto, gattona dietro al ragazzo. In tutto questo, non ha però modo di anche solo verificare la presenza dell'anziano alle sue spalle: è totalmente concentrato sulla sopravvivenza sua e del giovane.


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In bianco la parte nuova, in grigia quella già esistente allo scorso masteraggio.




Ethan Carter
PS: 76
PC: 105
PM: 102

EXP: 27.5

Inventario:
- NUOVO Vestiario (CLICK) negrezza non inclusa. La parte superiore è stata ritrasfigurata nel sopraveste di pelle che indossava prima di partire.
- Bacchetta di Castagno, nucleo in Unicorno (nella bandana in vita)
- Stivaletti Lewam Markis (ai piedi)

 
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view post Posted on 2/8/2018, 15:52
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entropia.

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ETBM
16 Anni ↝ Prefetto Grifondoro ↝ III anno

Nieve Rigos

PS: 118/151↝ PC: 119/119 ↝ PM: 105/115 ↝ PE: 13


L
e spiegazioni giunsero presto, chiare e concise. Nieve prese nota del nome e delle poche informazioni condivise dal ribelle. Lanciò una rapida occhiata tutt'intorno per prendere visione, finalmente, del luogo nel quale lei ed Amber avevano fatto appena in tempo a penetrare. Era un punto nevralgico della seconda linea di difesa, ora primissima visto il cedimento subìto dalle mura e il sacrificio di chi ancora combatteva gli invasori romani sui camminamenti. Il riferimento ai rifugiati richiamò alla mente della Grifondoro le prime immagini successive all'arrivo a Gerusalemme: la città di mezzo le era parsa il fulcro di una desolazione mutilata e le aveva infuso un senso del dovere che, di atrocità in atrocità, aveva faticato a tenersi in piedi. La prospettiva che la maggior parte della popolazione, a dispetto di quanto aveva creduto, fosse ancora al sicuro riempì il suo cuore di sollievo e speranza; e andò a rinfocolare il braciere della risolutezza. Arricciò il naso per scacciare l'immagine del soldato e del suo sguardo vacuo.

«Vado da Simone,» disse senza pensarci su. Poi, cercò lo sguardo di Amber. «Se lui sa dov'è ed è disposto ad accompagnarmici,» indicò il soldato ribelle con un cenno del capo, «vado da Simone. Se non sa della caduta delle prime linee difensive, lo ragguaglio. A prescindere da tutto, conto di chiedergli cos'abbia in mente, in che modo possiamo aiutare a rinforzare le difese e, soprattutto, come muoverci. Se dovesse ritenere che il nostro contributo è più utile altrove, non avrebbe senso rimanere qui. Magari, c'è qualcosa che noi possiamo fare che lui non può.» Alludeva alla magia, chiaramente. Sul finire del discorso, un dubbio la colse d'improvviso, così aggrottò la fronte. «O tu sai qualcosa su di lui, come sapevi che fosse fondamentale arrivare per tempo qui?»

Avrebbe posto la domanda con intensa curiosità e, tuttavia, senza che alcuna manifestazione di fastidio facesse capolino sui suoi lineamenti. Nieve era estranea ai meccanismi della competizione che appartenevano al settore dell'autorità, dunque non le importava che Amber sapesse più di lei; e questo a prescindere dal fatto che le dovesse ben più di quanto potesse esprimere a parole. A Hogwarts, aveva avuto modo di stimarla - e odiarla, invero - come studentessa in occasione della competizione per la Coppa delle Case; a Gerusalemme, aveva imparato ad ammirarla come essere umano per le sue incredibili doti. Non era in dubbio che Nieve avrebbe fatto qualsiasi cosa Amber avesse preteso da lei: se l'avesse rimessa al suo posto, intimandole di stare al suo fianco, lo avrebbe fatto; se le avesse accordato il permesso di procedere, si sarebbe assicurata di muoversi con la caparbietà e lungimiranza necessarie a rendere l'altra fiera di lei.

Da ultimo, si sarebbe rivolta al soldato. «Pensi di poterlo fare? Portarmi da Simone, intendo.» In caso di risposta positiva, Nieve avrebbe seguito l'altro per adempiere al compito che si era attribuita.


RiassuntoPreso atto delle informazioni del soldato ribelle, Nieve conviene con Amber di recarsi da Simone per capire meglio come organizzare le difese. Breve scambio di battute con la compagna, poi chiede all'uomo di condurla da Simone - ammesso che non sia a Carrapipi troppo lontano o non sappia dove sia. Una ce prova!

Equipaggiamento
◆ Bacchetta
◆ Anello del Coraggio
◆ Anello Gemello legato a Thalia Moran
◆ Mantello della Disillusione
◆ Piccolo borsello a tracolla contenente:
- Intruglio Confondente (x1)
- Decotto al Dittamo (x1)
- Pozione Mors Aparentis (x1)
- Pozione Rinvigorente (x1)
- Guanti dell'Eroe Caduto

 
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view post Posted on 2/8/2018, 20:54
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Thalia J. Moran | 17 anni
Cielo di Mercurio
Ps 150/201 | Pc 133/138 | Pm 142
Exp 24


Riaprì gli occhi soltanto quando fu sicura che l’effetto della luce fosse quasi del tutto svanito, forte della convinzione di aver messo alle strette i tre legionari più prossimi alla loro posizione; gli uomini, semplici pedine nelle mani dei generali, continuavano a subire gli effetti dei loro incantesimi, ma gli altri - alle loro spalle - sembravano non aver gradito l’ennesimo attacco ai loro danni.
In circostanze diverse si sarebbe arrischiata ad indossare i loro panni per un istante soltanto, ma in quel momento ogni fibra del suo essere era proiettata ad uno scopo ben diverso: raggiungere il muro sul versante opposto, issarsi sul bordo e proseguire nella corsa, lontano da Gerusalemme. Sarebbe bastato correre, percorrendo quella trentina di metri che continuava a separarli dal vero obiettivo.
Giuda scattò in avanti, procedendo con nuovi incantesimi di cui l’Irlandese non aveva che una minima conoscenza: se da un lato le sue gambe si mossero automaticamente per raggiungere lo stregone, dall’altro la sua mente divagò per un istante, trovandosi imbrigliata in congetture del tutto inutili.
Se avesse inseguito con costanza quel proposito di migliorarsi ancora e ancora, forse, non avrebbe avuto bisogno di Giuda al suo fianco: senza di lui, probabilmente, sarebbe rimasta nel sotterraneo umido in compagnia del Tranello del Diavolo finché Minerva non l’avesse riportata al Presente e alla sicurezza del Castello.


Non c’era tempo di pensare alle variabili che avrebbero potuto rendere quell’esperienza diversa da ciò che era e ben presto capì di dover impiegare ogni energia disponibile nel tentativo di dar man forte allo stregone a pochi passi da lei. Se l’orda di destra era stata immobilizzata, quella di sinistra aveva tutta l’aria di non voler arrestare la propria marcia.
Lo sconcerto di essere visti chiaramente dalle forze nemiche passò in secondo piano, mentre l’oscurità iniziava ad avvolgere del tutto quell’angolo di mondo.
Immobilizzarli avrebbe permesso loro di scavalcare il muricciolo di cinta, ma non avrebbe fatto in modo di frenare un probabile inseguimento; guardando ai Romani immobilizzati da Giuda, le fu chiaro quale fosse la porzione di esercito rimasta libera da costrizioni.
Puntò la bacchetta al centro della marmaglia, sperando di includere il maggior numero di legionari e di creature nel circolo disegnato nell’aria dalla sua bacchetta: il polsò iniziò a ruotare completamente in senso antiorario; non seppe dire se avesse desiderato mandarli tutti gambe all’aria per frustrazione o per il chiaro istinto di sopravvivenza, pronto ad emergere definitivamente, ma quando la formula fu pronunciata si assicurò che suonasse quanto più decisa e temibile.

«Orbus!»

Se tutti loro fossero stati sbalzati indietro, avrebbe ricominciato a correre verso la tanto agognata meta. Giuda fece lo stesso ed insieme si issarono, approfittando delle asperità della pietra non del tutto liscia.
Proprio quando entrambi riuscirono a raggiungerne la sommità, facendo forza sui gomiti e scivolando con i piedi sul muro nel tentativo di salire ancora, ecco che le mura tornarono ad animarsi. In un attimo, lei e Giuda si trovarono nuovamente al punto di partenza, sfiniti e doloranti: senza sapere in che modo, il muro li aveva rigettati e la strega maledì la magia per la prima volta in vita sua.
Il respiro mozzato dal contraccolpo all’impatto col pavimento fu solo una delle nuove sensazioni che la ragazza riuscì a sperimentare. La spalla sinistra aveva incontrato per prima la durezza della pietra, seguita dal peso di tutto il corpo. Si rimise in piedi a fatica, ansimando e stringendo i denti per il dolore - esaminando brevemente il risultato dell’incanto precedente sul plotone ivi presente. Si chiese se, dopotutto, le lezioni di Midnight fossero davvero utili e con foga si sarebbe rivolta allo stregone con lei.

«Fallo esplodere, disintegra questo dannato muro… fai quello che vuoi, ma facci uscire vivi da questo inferno.»
Così dicendo avrebbe puntato nuovamente la bacchetta verso i nemici rimasti, pronta ad agire velocemente di lì a breve.



Inventario
°Bacchetta
°Bustino di Morgana
(indossato)
°Mantello della Disillusione
(indossato)
°Fiala di Decotto al Dittamo (x1)
(contenuta nell’astuccio di cuoio)
°Fiala di Pozione Rinvigorente (x1)
(contenuta nell’astuccio di cuoio)
°Fiala di Mors Aparentis (x1)
(contenuta nell’astuccio di cuoio)
°Anello Gemello
(indice destro - Nieve Rigos)
°Anello Gemello
(anulare sinistro - Mike Minotaus)
°Ciondolo Capello di Veela
(al collo)
°Spilla della Scuola di Atene
(tra la tunica bianca e quella rossa)

Incanti (Classi)
I Classe
II Classe
III Classe
IV Classe (v. Scheda)
V Classe (v. Scheda)

Abilità
Occlumante Apprendista

Vestiario Aggiornato (X)

Danni
Escoriazioni e contusioni diffuse su varie parti del corpo (causa: Bombarda)
Affaticata, contusione alla spalla sinistra.
Riassunto:
Thalia si compiace brevemente dell’incanto riuscito e appena possibile si muove insieme a Giuda per raggiungere la meta. Non capisce perché Giuda voglia “bloccare” i Romani, dunque agisce diversamente, eseguendo un Orbus mirando proprio nel bel mezzo della folla di legionari/bonzi/smilzi alla sua sinistra. La speranza è quella di tenere alla larga quanti più nemici possibile. Dopodiché iniziano a scalare il muro di cinta e, una volta che le mura prendono vita per scrollarseli di dosso, Thalia maledice la magia ed ogni sua forma. Ordina a Giuda di far esplodere il muro o di trovare una soluzione vincente per quel piccolo intoppo. Lei si occuperà dei nemici in avanzamento sfuggiti agli attacchi precedenti.

Presumo di aver riportato ed interpretato la cronologia corretta degli eventi, ma se così non fosse, il succo comunque non cambia: Orbus e tentativo di scalata al muro restano valide.

 
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view post Posted on 3/8/2018, 08:33
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18 Anni ▴ Cielo di Mercurio ▴ V anno

Amber S. Hydra

PS: 184/216 ▾ PC: 195/195 ▾ PM: 185/199


D
olcemente chiuse gli occhi, concedendosi un sospiro di sollievo al tocco salvifico della magia. Limpido come l'acqua, il rivoletto magico andò a risanare la ferita sul fianco, lenì le ustioni e richiuse i piccoli tagli che le circondavano. Non si era ferita gravemente, ma aveva imparato che il dolore non avrebbe fatto che aumentare e se l'avesse portato con sé sarebbe diventato una zavorra insopportabile. Lasciò che quell'attimo di pura ed intoccabile quiete calmasse in parte i battiti ancora stressanti del suo cuore; avevano lottato, avevano corso, avevano stretto i denti... eppure la città di Mezzo era andata perduta. Non se la sentiva di considerarla una sconfitta in quel preciso momento, perché avevano aiutato a protrarre l'assedio il più a lungo possibile ed in parte sembrava uno dei loro scopi. Con i romani fuori dalla terza cinta il tempo a loro disposizione doveva essere aumentato e forse lei e Nieve avrebbero potuto fare la differenza in un momento tanto critico L'ultima difesa era proprio lì e stava seguendo gli ordini di Simone. «Grazie» Ringraziò il soldato che nonostante tutto aveva smesso di fare ciò che stava facendo per darle quell'informazione, ma non riuscì a trovare tanto in fretta una nuova linea da seguire. Attorno tutti erano in fermento, in controtendenza c'erano solo lei e Nieve, ferme in una bolla di irreale calma mentre la difesa si muoveva da sola. Ancora di più si rese conto di non essere adatta a quel tipo di gioco di squadra. Si rese conto con un certo ritardo che la Grifondoro, dopo essersi ripresa dallo shock le stava parlando. «Come?» Chiese distrattamente, smettendo di guardarsi intorno e concentrando la sua attenzione su Nieve. Aveva detto di voler andare da Simone? Per sicurezza la compagna lo ribadì ed un'espressione non propriamente serena trasfigurò il volto di Amber. Preoccupata, incerta e non eccessivamente convinta dell'idea ascoltò comunque il piano. Poteva vederla anche lì l'enorme spaccatura che le divideva. Se da una parte Amber pregava in un qualche minuto extra per pensare, riflettere e chiudere la faccenda il prima possibile, dall'altra Nieve fremeva come un leone in gabbia. Fare qualcosa avrebbe potuto distrarla e non farle pensare a qualunque cosa avesse provocato quel trauma che sembrava averla segnata poco prima. Tentò di seguire il discorso sebbene la mente ancora si ostinasse a rallentare la corsa. Non era possibile che Simone non conoscesse lo stato dell'attacco in città, ma era bene che qualcuno che era stato in prima linea comunicasse quanto era davvero accaduto e richiamasse l'attenzione su cosa avrebbero potuto fare i romani. Non poteva esserne sicura, ma Amber sospettava che i nemici non avessero ancora tante frecce nelle loro faretre. «Va bene... » accordò. In verità c'erano molte cose che non le andavano bene, ma l'aveva capito fin da subito: non poteva rinchiudere Nieve nella gabbia delle sue imposizioni o idee. La guardò ancora una volta, incerta. Non poteva nascondere la propria preoccupazione ma ben presto l'avrebbe trasformata nel desiderio di non dover mai più guidare un gruppo così numeroso in una missione simile. No, lei proprio non poteva permettersi di preoccuparsi così tanto quando in primis non aveva idea di cosa fare.Prima di andarsene, però, Nieve aggiunse una domanda al calderone e quello parve riprendere a scoppiettare. Il tono con cui l'aveva posta non sembrava voler incolpare Amber di nulla, eppure la Tassorosso comprese di per sé quanto fosse il caso di comprendere. «Se è chi credo io, è il sovrano in carica. Simone era un nome molto comune, ma che sia il tiranno o il salvatore, dovrai stare attenta a come gli parlerai.» Non aggiunse che avrebbe dovuto portare rispetto a quell'uomo perché sapeva che quel messaggio lo stava già veicolando il suo sguardo. Uno sguardo che non era mai stato così intenso. Aveva il vago sentore che Nieve non fosse la regina della diplomazia e non voleva che venisse decapitata o lapidata per aver oltraggiato il reggente del momento. «Se qualcosa, qualunque cosa Nieve, non dovesse andare come credi: usa il Periculum. Non ci pensare due volte.». Evitando di pensare alle mille strade che avrebbero potuto diramarsi dopo aver dato l'ok a quel piccolo progetto, si voltò verso la porta che le aveva accolte poco prima. Doveva fare qualcosa per renderla più difficile da abbattere. Strinse la mano attorno alla bacchetta, che ormai teneva sfoderata da ore. Indicò ai primi soldati di spostarsi appena per lasciarle la visuale libera il tempo necessario, dopo avrebbero potuto - e dovuto - tornare a fare quello che stavano facendo. «Da qui non entrerà più nessuno» asserì prima di alzare il braccio e puntare la bacchetta verso la porta. Tracciò due ampi cerchi in senso orario dal basso verso l'alto, alla fine dell'ultimo cerchio diede un colpetto verso il basso, sempre indicando la porta. Durante quell'esecuzione una sola parola lasciò le sue labbra: «Duro!», mentre nella mente l'idea di mutare il portone in legno in un portone in pesante roccia, dandogli la parvenza di un qualcosa di ben più pesante da spostare o abbattere. Avrebbe chiesto che la magia che fluiva nel suo sangue da ormai diciotto anni, desse al legno la consistenza della roccia e impedisse così l'ingresso dei romani che vi si abbattevano contro dall'esterno.

In sunto =Nel tentativo di fare mente locale, Amber si perde un pochino nei suoi pensieri ma Nieve la richiama alla ragione. Acconsente - non proprio di buon grado - di lasciarla andare a cercare Simone, mettendola però in guardia su chi crede che sia quell'uomo nominato dal soldato. Di suo cerca invece di rafforzare la porta dandole la consistenza della roccia per renderla meno facile da abbattere.


Danni subiti
Graffi superficiali sulle braccia.
Lieve bruciatura esterna alla caviglia sinistra.
Lividi e contusioni sparse
Equipaggiamento
◆ Bacchetta
◆ Spilla Luna Calante
◆ Mantello della Disillusione
◆ Piccolo borsello a tracolla (contiene):
- Decotto al Dittamo (x1) usato da Nieve
- Pozione Soporifera (x1)
- Intruglio Confondente (x1) -> data a Nieve

 
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