| I tempi della difesa erano iniziati. Per quanto si volesse girarci intorno, erano tutti o quasi in una situazione incresciosa. Tra l'incudine e il martello, nel dubbio sul quando sarebbe calato, ma nella certezza che presto o tardi un martello si sarebbe abbattuto. I Ribelli, bersagliati come a un novello poligono di tiro, sembravano essere il piattello di una nuova sinistra disciplina olimpica, i Romani, una mandria di sciacalli pronti a libarsi dei poveri resti di quanto sarebbe rimasto. Eppure, se l'erano cercata loro, no? Era Roma ad essere nel giusto, a pretendere di ripristinare la legge, a seguito di quella che era stata una grave inadempienza di un intero popolo sottomesso. Il perdono non era più contemplato, sarebbe arrivati sino alla fine. Se quella era l'intenzione dei primi, ancora più granitica e convinta era l'idea che si erano autoimposti all'interno delle mura. Sarebbero morti comunque, tanto valeva... vendere cara la pelle. L'approntamento delle difese proseguiva alacremente, sotto il nuovo impulso degli ultimi arrivati. Se la sarebbero cavata? Sarebbe bastato? Le Ballistae si moltiplicavano, l'ultimo Profeta che in quelle terre aveva mostrato un certo feeling con la moltiplicazione, pur non essendo certo un grande matematico, non aveva fatto una bella fine, ma non sembrava che quelle giovani menti fossero ancora oppresse da tali pensieri. Nuove squadre di artiglieri si presentavano a ricevere in dote le armi, che silenziosamente mettevano in funzione sotto lo sguardo interessato dei presenti. Certo, erano artiglieri improvvisati, probabilmente servi che avevano semplicemente per una vita assistito alle operazioni senza mai svolgerle di persone, ma dopo tutto non serviva nemmeno chissà quale mira. Si trattava unicamente di passare le mura, e sperare di trovare qualcosa. Nulla di impossibile, visti i numeri. Intanto una nuova vita era sbocciata, un padre non troppo affettuoso (J) aveva già affidato la pargoletta, e se l'era filata. Era quella la guerra? Le intenzioni dei pochi rimasti erano chiare, tirarsi dietro la porta, sprangarla, ma non appartarsi saggiamente in una qualche cantina a montare la guardia alle provviste, caso mai qualche bifolco avesse ceduto a qualche tentazione del ventre. In quello non sembravano degni discepoli del loro dissolto mentore. Erano quindi iniziati i lavori di alta carpenteria, per sigillare il pertugio. Mastro muratore per l'occasione non meno che un Serpeverde, armatore un secondo Serpeverde, e alla betoniera una Tassorosso. Una triade agguerrita dalle idee almeno apparentemente chiare. In effetti i detriti presenti e sparsi a casaccio si stavano gonfiando, restava da definirsi se il peso specifico della pietra restasse inalterato, o inavvertitamente risultasse diluito e spalmato sulla nuova superficie di gran lunga più estesa. Eppure il Serpeverde (Z) ce l'aveva fatta. Era ora il turno della Tassorosso (T), la 'calcina' avrebbe attaccato? Con una certa ritrosia, rampicanti robusti e non certo molto belli stavano emergendo dal terreno, accogliendo a braccia spalancate pietre e macerie sempre più grosse. Se c'era il cemento, mancava ancora l'armatura, sarebbe riuscito nel suo intento il terzo (M)? Anche in quel caso sembrava di sì, mentre la pietra si scuriva velocemente, nemmeno il sole la stesse abbronzando rapidamente, una quarta mano era all'opera (Y3). Mentre il resto degli uomini era all'opera muovendo e spostando pietre e macerie per metterli in linea e proseguire nell'opera, vapori sulfurei si levavano dalle pietre già inglobate in quella muraglia. La componente metallica ridestata dal Serpeverde, si stava ora velocemente fondendo, collandosi con le pietre vicine. Un muro largo, alto e spesso in rapida crescita ostruiva ora completamente il passaggio, quasi fosse esso stesso un essere vivente. Stava crescendo? Come avrebbero fatto a raggiungere il Guardacaccia, e come avrebbe fatto quest'ultimo a ritrovare il resto del gruppo era però un bel mistero. Uno di quelli destinati a non essere risolti. Ecco invece che un leggero contatto con la Grifondoro (N) batteva un colpo, che la Tassorosso potesse ritenersi soddisfatta? I lavori procedevano alacremente, e le prime informazioni si riversavano come un mare impetuoso sulle spiagge della Bretannia.
Tutto si può fare giovin Signore, è solo una questione di tempo. Non ne abbiamo più moltissimo prima che sfondino, dobbiamo quindi scegliere semplicemente a cosa dare priorità, è improbabile che avremo il tempo di concretizzare tutte le idee. Comunque sì, Aronne (Y4) eseguirà le riparazioni, dovremmo poter contare su una decina di statue in poco tempo.
Intanto, mentre anche le riparazioni ricevevano impulso, il non più giovanissimo Guardacaccia risaliva una scala infinita, immerso nella cupa tenebra, intervallata di tanto in tanto da tristi pianerottoli, dove una torcia gli dava un caldo benvenuto. Era forse finito nelle viscere di una montagna? L'aria stantia, e il fiato grosso non sembravano nemmeno essere di grande aiuto, ma tant'era. Quanti ne aveva già percorso? Duecento? E non sembrava nemmeno potesse esserci possibilità di errore, non aveva ancora trovato porte. Guadagnata che infine ebbe la meta, tornò a vedere il cielo chiuso tra quattro mura. I rumori dell'assedio tornano in primo piano, i Romani erano lì? Eppure proseguì ancora, sino a raggiungere la sua meta, senza che ulteriori contrattempi lo frenassero. Era infine arrivato il tempo di agire? Cosa avrebbe fatto? Dopo tutto sembrava una zona tranquilla. Era poi la volta degli onori di casa per l'altro gruppo. Con tanto di tavoletta di benvenuto?
Quattro mesi, le legioni sono ormai accampate qui fuori da quattro mesi circa. La città di mezzo è completamente evacuata, i civili sono tutti dietro le mura di Salomone nella città vecchia. Ma perdendo la città di mezzo di fatto Gerusalemme verrà spezzata in due, da un lato il Tempio e la città bassa, dall'altro la città alta, con difficoltà notevoli nel raggiungere questi due punti. I rifornimenti romani sono nelle retrovie, al momento fuori dalla nostra portata, ma ci stiamo lavorando. Mentre il principale punto debole delle legioni è il morale, ai romani piace ancora meno che a noi questa storia, sono stufi e vogliono tornarsene a casa, ma non possono. Sanno che dopo questo muro ne avranno davanti un altro, ancora più formidabile, e senza punti deboli. Ma venderemo cara la pelle, questo è certo. Ma ecco qui, è appena arrivata una staffetta.
Intanto, all'esterno delle mura, Roma proseguiva con i suoi piani. Quanto questi sarebbero risultati era ancora da vedere, ma almeno avrebbero tentato. Morire tentando, era pur meglio che morire sperando, no? C'era parecchia concitazione, e movimento, il flusso di forze e materiali continuava ad essere massiccio, segno che una nuova manovra era in corso. Il cielo continuava ad essere punteggiato di strane ombre, il cui contorno era proiettato a terra, e nelle retrovie una densa nube di sabbia sollevata sembrava accennare a che qualcuno li stesse raggiungendo. Terminate le presentazioni tra gli ultimi arrivati, e le forze già in campo, prima ancora che seguissero le preziose spiegazioni, il nuovo tentativo di far breccia nella difesa avversaria. Punta di diamante dell'attacco l'Auror, risoluto nell'idea di voler scomodare un signor incantesimo, per cercare almeno temporaneamente di aprire uno spiraglio in una signora difesa. Quanto fosse equilibrata la situazione tra difesa e attacco, da che parte pendesse l'ago della bilancia, era ancora presto per dirlo, e il giovane non sembrava avervi prestato troppa attenzione. Eppure, spesso volere era anche potere, che quello potesse essere un ulteriore caso? O l'eccezione? C'era poi la questione della sincronicità dell'attacco, un coordinamento difficile, tra uomini, esseri e cose disperse in un'ampia zona, caotica e in fermento. Quanto impiegava un incantesimo a guadagnare la meta? Quanto un proiettile di ballista, e quanto il pietrone di un onagro? C'era poi l'esperienza, quanto spesso il giovane aveva ricorso a un tale incantesimo, in una situazione tanto stramba, quanto improbabile? Sarebbe bastato il volere? Non restava che tentare. L'invito al coordinamento e alla cooperazione del loro Capospedizione sembrava non aver sorpreso più di tanto i centurioni, e il loro seguito, la complessa macchina bellica latina era già all'opera per intercettare nei limiti del possibile e probabile quel nuovo tentativo. Dove li avrebbe condotti quella via? Ancora presto per dirlo, o forse lo sapevano? Il Corvonero (D) aveva intanto raggiunto l'ariete, e le centinaia di uomini nei suoi pressi, all'ombra delle mura di Gerusalemme. Nonostante la sicurezza che nutriva per il proprio operato, un minimo di scoramento davanti a tanta imponenza sembrava d'obbligo. Eppure, senza troppi problemi, tra un giavellotto e una freccia piovuti apparentemente casualmente dal cielo, l'ombrello della difesa si aprì, isolando quell'angolino remoto di mondo. Un angolino che sembrava voler essere ricordato più per l'odore, particolarmente maschio, che non per le bellezze faunistiche. Ma in fondo avevano altri problemi. Era infine giunta l'ora del grande piano. L'Auror si dilettava con il triangolo, mentre già i bombarda scaldavano i motori, chi dei due sarebbe arrivato prima? Già i proiettili erano in aria, che i bombarda si abbattevano sullo scudo, e il triangolo raggiungeva il suo apice. I proiettili si abbattevano sulla barriera, e questa risuonava di una nota sinistra, ma incredibilmente alta. Cos'era? Il canto del cigno? La rincorsa dell'ariete terminò ancora una volta contro l'azzurro della magia delle difese, e gran parte di quanto era stato lanciato a quell'indirizzo impattò provvidenzialmente contro lo scudo del Corvonero (D) ancora attivo. Più indietro, dopo diversi secondi di quell'acuto, tenuto in sospeso, come una corda pronta a spezzarsi, una scarica di corrente elettrica investì l'Auror, calciandolo diverse yarde più indietro, dolorante. Ce l'aveva fatta? Apparentemente no, ma qualcosa era pur successo. Che avessero appena compiuto involontariamente un primo passo in avanti? Anche uno indietro, ma contavano i progressi. In apparenza tutto sembrava essere rimasto uguale, ma... Mentre il fato delle porte si compiva, e i bombarda trovavano la meta, il piano del secondo gruppo prendeva forma e luogo. Era tempo di agire. Prese delle utili precauzioni anche la giovane Serpeverde si aggrappò al Grifondoro (O), erano infine pronti a tentare la sorte. Lanciata la fune, in un guizzo di genio che molti aveva lasciato sorpresi, la scalata verso il milione era iniziata. La distanza da percorrere non era molta, ma comunque consistente, piede su piede procedeva la risalita. Mentre il triangolo si completava, raggiungevano l'apice delle mura, e tentavano la scavallata. La nota acuta accolse il loro arrivo. Come avessero fatto a toccare la pietra aldilà della barriera era un vero e proprio mistero, di fatto la barriera era temporaneamente scomparsa? Proprio in quel punto. Possibile? Lo scudo evocato in tutta fretta dalla Corvonero (H), venne immediatamente testato, in parte anche a sorpresa. Non erano ancora arrivati, che già la festa era iniziata? Diverse yarde alla loro destra si stagliava netta una torre, tutto intorno sugli ampi camminamenti una pattuglia di esseri piccoletti (Algidi), ma agguerriti, armati di scimitarre era già pronta all'attacco. Un primo torrente di fuoco aumentò nell'immediato la temperatura dello scontro, se già faceva caldo, dietro quello scudo sembrava di essere nel più profondo pertugio di una fornace. Erano in tre, contro quanti? Da dove era arrivato il fuoco? E a cosa servivano i mantelli, se di fatto li vedevano? Li vedevano? Erano lì, erano tanti, e aspettavano, evidentemente qualcosa doveva pur essere successo. Terminato l'attacco intanto, ecco tornare il centurione, foriero di qualche spiegazione, forse. Sarebbero state utili al Serpeverde (W)?
Certo, la barriera è nostra. Abbattere la precedente ci è costato centinaia di uomini, e tre mesi di assedio, ma la conosciamo a sufficienza, avendola creata noi, quando eravamo ancora dentro Gerusalemme. L'unico modo è saturarne le capacità difensive attaccando. La barriera avvolge come un bozzolo la città, in maniera concentrica, nei momenti in cui le sue capacità sono saturate riusciamo a far passare qualcosa, ma non è comunque determinabile a priori cosa sarà in grado di passare. E questo non possono determinarlo nemmeno dall'altra parte del muro. Sarà più di un mese che stiamo martellando il nuovo fronte, con qualche risultato. Le difese stanno calando, ma restano comunque le mura. Il palazzo di Erode mostra qualche leggero segno di cedimento, mentre martellare l'Antonia è come prendersela con un sasso, sarà ancora lunga. Le nostre migliori speranze vanno verso queste mura. Ma che mi venga un colpo, cosa sta accadendo?
Infatti gli imprevisti non erano finiti lì. Se il trio sulle mura avrebbe avuto molto a cui pensare, e molto altro da fare, il resto della brigata non sarebbe comunque rimasto con le mani in mano, sperando che il bel tempo tenesse. Non c'era neanche tempo per improvvisare un qualche castello con la sabbia, o per concedersi una bella bicchierata. Inaspettatamente, quanto improvvisamente gli enormi battenti della porta di Ephraim si stavano aprendo, intorno da altre porte celate nelle mura stavano fuoriuscendo sciami impazziti di Ribelli. Centinaia di individui si stavano riversando come un fiume in piena fuori dalla città assediata, varcavano sciolti la barriera difensiva, e attaccavano battaglia contro le truppe romane colte più che impreparate rispetto a quel nuovo inatteso scenario. Certo, non era la prima volta che accadeva, ma ogni volta era sempre peggio. Cosa avrebbero dovuto fare? Per giunta, il Corvonero (D) e il suo scudo erano ancora lì, al centro di quello che sarebbe stato un chiaro scontro. Cosa avrebbe dovuto fare? Avrebbero dovuto soccorrerlo? Qual era l'obiettivo dell'attacco? Le due opposte fazioni si stavano mischiando, il fronte unitario delle legioni era spezzato, dallo scontro ordinato di due eserciti in campo aperto erano scivolati nell'arco di pochi istanti in singoli scontri tra singole unità, qui e là multipli, altri banali duelli dall'esito ancora più incerto. Da un lato legionari e Smilzi, pressati come sardine e spinti in avanti dall'arrivo di rinforzi dalle retrovie, dall'altro Algidi e Ribelli che si facevano largo seminando il caos, sostenuti dalla grandine piovente dalle mura. Migliaia di individui concentrati in poche centinaia di yarde quadrate, all'ombra delle mura. E non era finita, da nord stava caricando anche la cavalleria romana. Che il rischio concreto in quel momento fosse lo sbandamento stesso delle forze in campo? Il Cesare era arrivato per quello? Per quanto certo la sua figura potesse non poco rincuorare gli uomini, e la cavalleria dare sostegno allo sforzo di contenere i Ribelli sotto le mura, restava il caos dilagante, aumentato esponenzialmente con il loro arrivo. Chi era con chi? Chi doveva fare cosa? La disciplina di Roma sembrava essere stata gettata alle ortiche, e la perfetta macchina bellica della un tempo Repubblica arrancava sotto il peso dell'iniziativa dei singoli. I Romani non erano barbari, le legioni non erano abituate a quel genere di scontri. Erano attimi concitati, nei minuti a venire tutto sarebbe tornato sotto controllo. Almeno c'era da sperarlo, per gli uni. Per gli altri c'era solo da sperare che andasse diversamente.
Nel peggiore dei momenti possibili, quando ancora non avevano agito, e nell'immediatezza di doverlo fare, un fulmine lo colse (O). Non poteva controllarlo, ed era arrivato, come un treno svizzero che si vantasse di aver percorso 800 miglia e essere a destinazione con un minuto di anticipo, la visione lo accolse tra le sue braccia. Stava delegando tutto alle sue due uniche gregarie? Si sarebbe ripreso in tempo? Che avrebbero fatto? (Quanto segue è esclusivamente per O) Erano sottoterra, tra le pareti puntellate da spesse travi di quella che sembrava la canna di una metropolitana decisamente ante litteram. Dritta come un fuso puntava in avanti decisa, una galleria, ampia abbastanza da permettere il passaggio di diversi uomini affiancati, alta a sufficienza perchè l'elmo crestato di un centurione sfiorasse la volta. Decine di operai e legionari animavano quel cunicolo, picconi, martelli, pale, pietre, seghe e travi andavano e venivano in un ordinato e costante flusso. Cosa stavano facendo? Dov'erano? Perchè era finito lì sotto? Con chi era? L'aria umida e fresca dimostrava chiaramente che fossero sottoterra, ma da quanto tempo? E come ci erano arrivati? E soprattutto, che ci facevano dei legionari completamente armati a presidio di quel buco? Era in compagnia di altri navigatori del Tempo? Era solo? Decine di yarde più avanti, al chiaro delle torce, improvvisamente un fitto parlottare prese piede. Doveva essere la testa della galleria. Quello che seguì parve in un primo momento un risucchio, come acqua che filtrasse attraverso una scarico per forza della gravità, poi subito dopo una palla di fuoco giallo e viola risaliva ululando la condotta, facendo strage di quanto trovasse sul suo cammino. Sarebbe morto là sotto con quegli sventurati?
Dunque, dovremmo essere giunti a una, e dovreste aver ricevuto tutti una risposta. Gli scenari sono molti, e molte azioni sono avvenute circa in contemporanea. Non tutto è avvenuto sulla base della consecutio che avevate sperato, ma credo che sia funzionato meglio così, dando un'impressione di filo logico. Dal momento che non potete sapere in anticipo le risposte alle vostre domande, è più logico che tali domande seguano le azioni e non viceversa, il risultato altrimenti sarebbe che potreste fare esattamente il contrario di quanto non vi venga detto. Al netto di questo, ricordo a tutti che più la classe degli incantesimi che scomodate è elevata, ovviamente anche rispetto al vostro Pg, più la cura che dovreste prestare nell'esecuzione degli incantesimi dovrà essere rigorosa, a maggior ragione se ne chiedete la crezione dell'esecuzione stessa. Su queste cose non presto mai eccessiva attenzione, ma rispettate il lavoro degli altri, se lo richiedete espressamente. Ricordo anche a (B) che al netto dei tempi verbali che usate, è tutta un'ipotesi, sia cosa avvenga, sia quando avvenga. In particolare come ho scritto sopra se si tratta di coordinare un incanto complesso, con altre persone, e con l'intervento di pezzi di artiglieria. Non sappiamo la 'velocità' di un incantesimo, risulta improbabile riuscire a far sì che in T1 avvenga questo, in T2 avvenga quello, e in T3 avvenga l'altro. Soprassedendo a questo genere di dettagli, il vostro secondo tentativo con la barriera è andato in porto almeno parzialmente (la nota). I bombarda e tutto quello che avete lanciato è arrivato a destinazione, B è stato sbalzato all'indietro, mentre l'ombrello di D è rimasto aperto, per evitare che finisse in poltiglia, insieme all'ariete e ai vostri alleati. Avete anche ricevuto una spiegazione sulla natura della barriera, che in larga parte è stata creata dai Romani stessi. Inspiegabilmente lo sforzo cui l'avete sottoposta in 8, ha permesso il realizzarsi di un'idea apprezzabile, per quanto molto rischiosa. Il secondo gruppo degli assedianti è sulle mura, ma circondato da un fitto plotone di benvenuto. Lo scudo di H vi ha riparato, ora servono nuove idee per uscirne. Dopo questa serie di eventi, che quindi sono avvenuti circa in contemporanea, i Ribelli sono usciti in forze dalle porte, e infuria la battaglia sotto le mura. Tranne D che è nel mezzo gli altri non sono nelle immediate vicinanze, ma anche per questo andrà trovata una soluzione. La barriera è comunque tutt'ora funzionante e attiva, può essere quindi attraversata da dentro a fuori senza apparente problema, non sapete ancora se funziona il contrario, ma... Dentro le mura invece, J si è allontanato temporaneamente dagli altri dopo aver lasciato un bavoso ricordo a T, mentre il primo gruppo si è dato all'edilizia, con l'aiuto degli alleati trovati nel luogo. Le statue sono state riparate, e potrebbero essere pronte all'utilizzo. Il secondo gruppo invece sta moltiplicando l'artiglieria con un certo risultato. Gli addetti alle telecomunicazioni appurano che effettivamente al momento il canale funziona a dovere ed è aperto (N, T). In chiusura la prima visione di O, subito dopo torna al presente. I Ribelli hanno ricevuto il primo obiettivo secondario, i Romani lo riceveranno nel prossimo turno.
Le Statistiche: William (W) Punti Salute: 232/232 Punti corpo: 187/187 Punti Mana: 219/219 Exp: 29 | Eloise (E) Punti Salute: 199/199 Punti corpo: 128/128 Punti Mana: 123/123 Exp: 26,5 | Oliver (O) Punti Salute: 243/245 Punti corpo: 231/231 Punti Mana: 248/248 Exp: 36 | Sophie (S) Punti Salute: 153/157 Punti corpo: 91/91 Punti Mana: 101/101 Exp: 15 | Megan (H) Punti Salute: 141/145 Punti corpo: 91/91 Punti Mana: 98/98 Exp: 7,5 | Aiden (B) Punti Salute: 175/191 Punti corpo: 139/139 Punti Mana: 143/143 Exp: 28 | Daddy (D) Punti Salute: 295/295 Punti corpo: 263/263 Punti Mana: 274/274 Exp: 67 | Alfio (X1) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Valente (X2) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Tizio (X3) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Caio (X4) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Sempronio (X5) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Amber (A) Punti Salute: 216/216 Punti corpo: 195/195 Punti Mana: 199/199 Exp: 33,5 | Nieve (N) Punti Salute: 151/151 Punti corpo: 119/119 Punti Mana: 118/118 Exp: 13 | Mary (C) Punti Salute: 216/216 Punti corpo: 178/178 Punti Mana: 173/173 Exp: 18 | Elhena (G) Punti Salute: 210/210 Punti corpo: 142/142 Punti Mana: 142/142 Exp: 35 | Davide (Y5) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Gabriele (Y6) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Giuda (Y7) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Giovanni (Y8) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Elijah (Z) Punti Salute: 127/127 Punti corpo: 78/78 Punti Mana: 72/72 Exp: 9 | Thalia (T) Punti Salute: 201/201 Punti corpo: 138/138 Punti Mana: 142/142 Exp: 24 | Mike (M) Punti Salute: 177/177 Punti corpo: 107/107 Punti Mana: 108/108 Exp: 19,5 | Ethan (J) Punti Salute: 184/184 Punti corpo: 148/148 Punti Mana: 117/117 Exp: 27,5 | Simone (Y1) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Elia (Y2) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Sarah (Y3) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Aronne (Y4) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? |
La Mappa generale: Gruppo A: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste per coprire l'avanzata dei Romani. + Onagri Gruppo B: 8 coorti. 4000 legionari (+4000 ausiliari) + Ariete + Torre. Muniti di Scorpiones e Balliste. + Onagri Gruppo C: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste. Gruppo D: 2 coorti. 1000 legionari (+1000 ausiliari) + Torre. Armati di Scorpiones e balliste. Sempre nei pressi del punto A si trovano i Pg Romani. Le altre due Mappe: Prestate attenzione alle unità di misure (in yarde), in quanto le mappe non sono in scala. Tutti dovrebbero essere dove volevano essere, o quasi. Si procede il 25 Marzo, ore 21.59
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