| Era tempo di cambiamenti. Piccoli e grossi che fossero sorprendentemente stavano accadendo. Fortuna audacis iuvat? Cos'era cambiato improvvisamente? Nuovo colpo di teatro, sostenuto da alcun fondamentale? Era semplice speculazione dettata dalla presenza di Marte e Venere in una qualche 'casa' particolarmente sfortunata? L'indice vix sin dove si era spinto? Gonfiato da chi, o da che cosa? Essenzialmente la situazione sulla spianata restava delle più tranquille, i tonfi degli arieti e degli onagri di sottofondo scandivano il tempo, in una generale politica indifferenza. Gli uomini schierati, le pattuglie di ronda, i difensori sui camminamenti a complicare quanto più possibile la vita agli assedianti, e nel mezzo di quel controllato trambusto il Guardacaccia, preso nella sua singolare attività. Aveva le idee chiare, e numerose, non si poteva certo dire fosse uno cui mancassero, eppure era concentrato nel fare qualcosa di incredibilmente specifico, tentando la sorte, e sperando che qualcuno gliela mandasse buona, una volta tanto. Quanto fosse vicino al successo? Non era ancora dato saperlo. Eppure, dopo attimi che parvero protrarsi per un intero decennio, qualcosa splendeva. Che fossero o non fossero gli scherzi giocati dal sole, o da qualche altro strano fenomeno del luogo, la consapevolezza di aver portato a termine la prima parte del piano sembrò coglierlo. Che facesse tutto parte di un immotivato autoconvincimento, o di un reale successo non l'avrebbe forse mai scoperto, del resto per farlo esisteva un unico modo, e non era certo il primo pensiero che dovesse coglierlo in quel momento. Quanto aveva richiesto quell'attività? Che era successo altrove, mentre lui era lì alla porta? Quanto aveva impiegato a raggiungerla, e quanto avrebbe impiegato ora a ritrovare, nell'eventualità, il gruppo o una parte di esso? Se lui era stato il primo a staccarsi dalla prima metà del gruppo, solo gli Dei sapevano quante altre divisioni potessero essere state necessarie, per cercare di salvare capra e cavoli. Se Gerusalemme era sicuramente la capra, una bella capra, ma pur sempre e solo una capra, cos'erano i cavoli? Cos'avrebbe fatto ora? Non molto distante, decine di yarde più in basso, ai piedi della spianata il primo gruppo ribelle: la squadra di muratori bergamaschi aveva infine deciso di armarsi di buone intenzioni, e dismettere le opere di riammodernamento. Cosa sarebbe seguito? A cosa avrebbero dedicato il loro tempo? In tre erano rimasti, due Serpeverde (Z, M) e una Tassorosso (T). Una bella grigliata era una valida alternativa? Se i due erano ben decisi nel voler dar vita a un dibattito con la restante folta delegazione di ribelli, la Tassorosso aveva decisamente altri progetti. Si sarebbe concessa alla mischia? Messo in chiaro quanto avrebbe fatto, o forse non del tutto, si allontanò alquanto decisa dal gruppo. Verso l'infinito ed oltre? Avrebbe fatto compagnia alla gipsoteca ambulante che popolava quei desolati quartieri della un tempo città di mezzo? E con quale fine? Svoltato il primo angolo, scomparve prima alla vista degli alleati, e poi di una buona parte degli osservatori. Quanto sarebbe stata definitiva tale scomparsa sarebbe stata forse soltanto lei a deciderlo. E il resto della banda? I due Serpeverde che avrebbero fatto? Cosa stavano per scoprire? Qualcosa di utile? Si fece avanti quindi Simone (Y1), in apparenza il più anziano dei due, con un'aria non molto convinta sul da farsi. Qual era la domanda? E quale la destinazione?
Se ben intendo le vostre domande è infine giunto il momento di muoversi. Temo però che in tempo utile non vi sia alcuno strumento magico che possa portare voi, o tutti noi fuori dalla città di mezzo. Questa parte di Gerusalemme è sotto attacco, le difese della città impediscono di uscire se non dalle uscite, e quelle sono dritto in quella direzione. A dipendenza del dove vogliate andare la strada può essere più o meno lunga, a dipendenza che sia la città nuova, la città vecchia, o il Tempio. In particolare per il Tempio, la via più veloce è passare dalla città nuova, la via più sicura dalla città vecchia, ma avrete comunque bisogno di una guida.
I quattro rappresentanti degli alleati erano lì riuniti a concilio insieme ai Serpeverde in attesa che qualcosa si muovesse. Che dovevano fare quindi? Era tempo di fare i bagagli? Tra un'indicazione e l'altra gesticolavano fitto, ora guardando a nord, ora a sud. Erano al crocevia di Gerusalemme? Tutte le strade portavano a Roma? In tali circostanze c'era veramente da augurarsi che non fosse così. Per quanto, Roma era davvero alla porta, e stava suonando il campanello. Ma niente pizze. La Tassorosso (T) intanto aveva portato a compimento, almeno presumibilmente, il suo proposito. La difesa supplementare offerta generosamente alle mura del Tempio era davvero necessaria? Nel dubbio era comunque già qualcosa aver provveduto in tal senso. Come prevedere cosa avrebbe spinto ad essere necessario la fortuna? Roma sarebbe davvero arrivata lì dove si trovava lei in quel momento? Se fosse accaduto, tutto sarebbe stato perduto? Quanta parte di Gerusalemme poteva essere ancora sacrificata, pur di salvare il salvabile? La città di mezzo era già perduta, o c'era in effetti la possibilità di invertire le sorti dello scontro? Le legioni sarebbero entrate sferragliando, o quelle mura ingiallite e polverose che vedeva ancora lontane avrebbero retto? E sulle mura? Cosa stava capitando? Come si stava evolvendo quello scontro tra ciechi, privo di un qualche apparente senso? Idee folli non ne mancavano, anzi, abbondavano. Tra voglia di macedonia di pesche, voglia di pesce spada tagliato sottile e leggermente scottato, voglia di bunjee jumping, e scarso istinto di sopravvivenza, sembrava sempre più una seduta di gruppo di psicoterapia tra le mura bianche di una casa di cura specializzata, che non un confronto tra frange pur estreme di due eserciti. L'impossibilità di fronteggiare con efficacia la minaccia di pochi da parte dei molti in parte stava ridicolizzando l'imponente apparato difensivo messo insieme dai Ribelli, gabbati dal più semplice degli espedienti, dall'altro qualcosa stava seppur non molto funzionando. Erano ancora tutti lì, su quel tratto di mura, a guardarsi in presunte e immaginabili palle degli occhi. La prima ad agire fu la Grifondoro (N), schermata da cinquanta uomini, e in compagnia dell'alleata, accolse con soddisfazione il debole sfavillare di uno scudo. E una era fatta? L'avanzata parve mai come in quel momento tranquilla, e sicura. Uno scudo le proteggeva, il maggior pericolo cui andavano incontro era pestare i piedi a qualcuno? O sbattere contro qualche altro, erano sin troppo affollate quelle mura. E l'attività normale delle ballistae era sospesa. L'attenzione era per quanto capitasse poco oltre. Fu poi la volta del Trio infiltrato di muovere i suoi passi, e giocare le sue carte. Due mezzi paralitici aspettavano la venuta di un Messia che tardava a palesarsi, la giovane Corvonero (H) aveva invece il compito più ingrato. Che ne avessero sopravvalutato la semplice probabilità statistica? Come avrebbero fatto ad aprirsi un varco in quel folto drappello di esseri, correre in mezzo, e lanciarsi giù dalla parte opposta del muro? Nel momento in cui i primi Algidi già finivano sorprendentemente con le gambe all'aria, iniziava a piovere pesche sull'area interessata. Meglio che fumo, o nuova sabbia, per non parlare di neve, ma l'effetto sarebbe stato di gran lunga inatteso. Correre sulle pesche, com'era? Pesche per tutti, e per nessuno, maledetto Gamp e le sue eccezioni, ma la Corvonero che apriva la strada ne sentì e non poche, così come non parvero sentirne la mancanza neanche gli altri malcapitati. Indistintamente dallo schieramento, ma in fondo erano solo pesche. Che male potevano fare? Tra un saltello e uno strascichio seguivano la Serpeverde (S) e il Grifondoro (O). Tra un alito di fumo, e una tempesta non troppo distanti, e il fare convulso di quei pochi istanti, fu un tutt'uno. Come potessero stendere l'intero manipolo era sempre stato un mistero, forse anche per loro, quanto seguì si dimostrò esserlo meno. Correvano, per quanto le loro condizioni lo permettessero, e lo sforzo non si protrasse per più di qualche yarda, così com'era iniziato, così finì tutto, in uno strano groviglio di pesche schiacciate, corpi distesi sulla pietra, mantelli e scimitarre. Prima la Corvonero, poi a catena gli altri due. A salvare la situazione prima la Serpeverde, poi il Grifondoro, per quanto non proprio da piano. L'ammasso convulso di corpi su accolto da pietre particolarmente 'gommose', e la caduta generalizzata di corpi, Ribelli, Algidi e Romani che fossero avvenne 'a rallentatore'. Parvero rallentare anche le ultime pesche che stavano ancora cadendo su quei disgraziati. Eppure, quanto avrebbe saputo cogliere la Tassorosso (A)? Il cadere generalizzato di così tanti era stata interamente colpa sua, di altro, c'era qualcuno o non c'era nessuno? E se c'era, che fine aveva fatto? In generale dunque era stata una mossa utile allo scopo? Forse non molto, ma era comunque indirettamente servita a qualcosa, il che non guastava. E poi giù dalle mura. In cui il caos era di casa, ovunque si guardasse. Molto stava accadendo, gli equilibri di forza si spostavano, tutto cambiava. Se sino a un momento prima il più arguto degli osservatori si sarebbe professato sicuro di come stesse volgendo la battaglia e la fortuna, un attimo più tardi già tutto era cambiato. Tito era caduto, e il Corvonero (D) si lanciava nella sua direzione, l'Auror (B) avanzava a fatica tra i ranghi disordinati dei legionari trattenuto ora qui, ora là, dalle Porte l'attacco indemoniato dei Ribelli si abbatteva nuovamente sul più manifesto e agguantabile degli obiettivi: l'ariete. Non erano sole, le attaccanti, certo da un lato la Corvonero (C), risoluta come non mai nel farla finita, dall'altro la Tassorosso (E), veterana di più di una battaglia, per quanto non in quel formato, insieme a loro il centro dell'offensiva ribelle. Ce l'avrebbero fatta? Era chiaro che aveva preso fuoco, e che immobile attendesse il suo destino. Al fuoco altro fuoco andò a sommarsi, ma la tempesta di neve aveva ceduto la forza all'acqua, e preziose gocce del liquido stavano iniziando a inumidire il legno secco della macchina. Definitiva e inesorabile come una T al Gufo di Storia la Tassorosso, con il gentile appoggio di qualcuno degli alleati rimasti prudentemente in disparte (Y). L'intera sezione frontale dell'ariete era esplosa, in migliaia di schegge impazzite, che se in un primo momento fecero un ottimo risotti dei Legionari nelle vicinanze, superato tale ostacolo si facevano largo voracemente verso i Ribelli. Un secondo intervento provvidenziale (Y) aveva invece ben pensato di evocare uno scudo, che si frappose, trattenendole, tra le schegge e le fila dei ribelli. Mentre le schegge viaggiavano ali al vento in tutte le direzioni, il Corvonero (D) si lanciava sul Cesare, scomparendo in un ricciolo di sabbia. Ce l'avevano fatta? Si erano salvati inavvertitamente da morte certa? Era il loro giorno fortunato? E che fine avevano fatto? Riapparvero decine di yarde più indietro, precipitando da diversi piedi di altezza, impattando pesantemente l'uno sopra l'altro, in un sinistro schianto. Non si poteva dire fosse filato tutto liscio, ma in apparenza erano ancora tutti interi, già qualcosa, ed erano vivi, più dell'auspicabile. Dritto davanti a loro, in prossimità di un ariete fumante, innaffiato da abbondanti dosi d'acqua a pioggia, stava accadendo però altro. Da Nord una colonna di sinistre presenze correva facendosi largo senza tante cerimonie in direzione dell'ariete, o di qualcosa nei suoi pressi, facendo 'strage' di qualunque essere trovasse sulla sua strada. Una decina di Bonzi spintonavano e come treni lanciati in corsa verso la precedente ubicazione del Cesare tentavano invano di soccorrerlo, seminando il caos, tra cavalli, cavalieri, e soldati. Gli unici che avevano il tempo materiale di lanciarsi di lato erano gli smilzi. Allo stesso tempo, a metà strada tra il Corvonero (D), e l'ormai fu ariete qualcosa di ancora più strano era destinato ad accadere. In una zolla di sabbia più libera di altre un convulso turbinio di terra, roccia e correnti d'aria era già all'opera da diversi minuti, alimentando quello che aveva sempre più i tratti di un ciclope molto abbronzato, di sabbia scura. Che il Serpeverde (W) e il suo alleato (X) stessero riuscendo nella loro impresa? Tra un cenno d'intesa, e l'altro, qualcosa c'era. Erano solo arrivati tardi, ormai l'ariete era andato, ma sembrava che un nuovo alleato fosse stato risvegliato dalle sabbie del tempo. E Valente? Se Alfio era sparito con i suoi compiti, Valente era ancora lì.
Possiamo chiedere al quartier generale per il supporto degli 'altri' nostri alleati, ma in generale non prendono mai troppo in considerazione il nostro volerci interessare di Magia. Più ci si rivolge in alto, più i Maghi sono convinti di sapere tutto loro, di Magia, di guerra, di strategia. Si può tentare, ma serve del tempo, e magari potrebbero capirla da soli prima.
Intanto, la giovane Tassorosso (E) aveva preso il polso della situazione, e costringeva alla ritirata i ribelli del quadrante sud-ovest. Qualcosa era finalmente successo. Roma tornava ad attaccare, con l'appoggio dell'artiglieria, mentre i Ribelli, forse paghi del risultato conseguito retrocedevano ordinatamente. Qualcuno (Y5) si stava battendo come un leone contro i tentativi della Tassorosso, e del suo alleato (X), resistendo, difendendo, e attaccando. Una parte degli attacchi a lui indirizzati, si ritorcevano contro i suoi avversari, in una serie di incanti specchio tanto ingegnosi, quanto imprevedibili. Finita che fu (E) lunga e distesa, parzialmente ustionata, era già pronta a tornare alla carica. Quella non era una fuga, una rotta, nessuno urlava nemmeno al vento un salvifico 'Thalatta! Thalatta!', ma qualcosa stava cambiando. E celermente. Chi avrebbe dovuto prenderne atto, e agire di conseguenza? A buon intenditore... E colpo di scena? Le Porte di Ephraim si stavano chiudendo.
Dovremmo esserci, tutti dovrebbero ritrovarsi. Partiamo dalla parte più semplice, il nostro ora duo bergamasco (M, Z) si è messo con tanto di bianco a dibattere sul da farsi con gli alleati. Non sono stati i post più chiari ed evidenti che abbia mai letto, e non ho capito neanche chi vada con chi, ma vabbè. Non succede nulla di eclatante. T è invece andata a fare shopping, senza tanti complimenti, e arrivederci (dopo aver pensato alle mura della spianata). Sopra al Tempio il nostro buon J ha invece portato a compimento il suo intento, un'operazione chiara e pulita. Sulle mura iniziano invece i problemi, tra pesche che volano, gente che vola, altri che cadono e scivolano, chi saltella su un piede, e chi gioca con il tempo e la gomma... Anche qui è un mistero come il Trio pensasse di farsi 15 metri indisturbato saltellando o strisciando, dopo aver steso mezza Gerusalemme, per poi saltare oltre la staccionata. La corsa è finita un po' prima, e state ancora cadendo, quindi di fatto voi non avete ancora impattato sulla pietra elasticizzata, ma immagino non mancherà ormai molto. Come al solito siete liberi di gestire la caduta, perchè cadrete, e ripartire da lì. Questa volta 'sotto' c'è H. Occhio alle pesche, lo scudo di N è lì che attende. Gli sforzi di G e C hanno avuto successo, e B sta spegnendo la parte fumante dell'ariete, che ci ha sfortunatamente lasciati. Il ciclope di W avanza, così come si sono fatti largo un manipolo di Bonzi inutilmente lanciati a salvare Tito. D e Tito sono atterrati nelle retrovie, smaterializzandosi dalle prossimità dell'ariete. E sta coordinando l'attacco dei legionari, dandole e prendendole equamente. In generale i legionari stanno tornando all'attacco, i ribelli stanno iniziando a ritirarsi. E è leggermente ustionata, mentre abbiamo O ed S in parte paralizzati.
Le Statistiche: William (W) Punti Salute: 232/232 Punti corpo: 187/187 Punti Mana: 219/219 Exp: 29 | Eloise (E) Punti Salute: 185/199 Punti corpo: 128/128 Punti Mana: 123/123 Exp: 26,5 | Oliver (O) Punti Salute: 223/245 Punti corpo: 231/231 Punti Mana: 248/248 Exp: 36 | Sophie (S) Punti Salute: 138/157 Punti corpo: 91/91 Punti Mana: 101/101 Exp: 15 | Megan (H) Punti Salute: 125/145 Punti corpo: 91/91 Punti Mana: 98/98 Exp: 7,5 | Aiden (B) Punti Salute: 175/191 Punti corpo: 139/139 Punti Mana: 143/143 Exp: 28 | Daddy (D) Punti Salute: 283/295 Punti corpo: 263/263 Punti Mana: 274/274 Exp: 67 | Alfio (X1) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Valente (X2) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Tizio (X3) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Caio (X4) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Sempronio (X5) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Amber (A) Punti Salute: 215/216 Punti corpo: 195/195 Punti Mana: 199/199 Exp: 33,5 | Nieve (N) Punti Salute: 150/151 Punti corpo: 119/119 Punti Mana: 118/118 Exp: 13 | Mary (C) Punti Salute: 216/216 Punti corpo: 178/178 Punti Mana: 173/173 Exp: 18 | Elhena (G) Punti Salute: 210/210 Punti corpo: 142/142 Punti Mana: 142/142 Exp: 35 | Davide (Y5) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Gabriele (Y6) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Giuda (Y7) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Giovanni (Y8) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Elijah (Z) Punti Salute: 127/127 Punti corpo: 78/78 Punti Mana: 72/72 Exp: 9 | Thalia (T) Punti Salute: 201/201 Punti corpo: 138/138 Punti Mana: 142/142 Exp: 24 | Mike (M) Punti Salute: 177/177 Punti corpo: 107/107 Punti Mana: 108/108 Exp: 19,5 | Ethan (J) Punti Salute: 184/184 Punti corpo: 148/148 Punti Mana: 117/117 Exp: 27,5 | Simone (Y1) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Elia (Y2) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Sarah (Y3) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? | Aronne (Y4) Punti Salute: ? Punti corpo: ? Punti Mana: ? |
La Mappa generale: Gruppo A: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste per coprire l'avanzata dei Romani. + Onagri Gruppo B: 8 coorti. 4000 legionari (+4000 ausiliari) + Ariete + Torre. Muniti di Scorpiones e Balliste. + Onagri Gruppo C: 4 coorti. 2000 legionari (+2000 ausiliari) + Ariete. Muniti di Scorpiones e Balliste. Gruppo D: 2 coorti. 1000 legionari (+1000 ausiliari) + Torre. Armati di Scorpiones e balliste. Sempre nei pressi del punto A si trovano i Pg Romani. Le altre Mappe: Prestate attenzione alle unità di misure (in yarde), in quanto le mappe non sono in scala. Tutti dovrebbero essere dove volevano essere, o quasi. Si procede il 10 Aprile, ore 22.29
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