Sabotage

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~ Nieve Rigos
view post Posted on 26/10/2018, 20:48 by: ~ Nieve Rigos
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entropia.

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Nieve Rigos
16 Anni
Mese di Luglio, ultimo giorno di scuola, III anno (x1).
Segue: Punto. A capo. Trattino.
Avvertenze: linguaggio a tinte colorite.



C o r t o c i r c u i t o



Here it comes
The unavoidable sun
Of what’s just happened
And what’s been done
And you know


L’aria è elettrica nell’ufficio della professoressa Morgenstern. La torre di divinazione, che di solito è esposta alla carica delle folgori temporalesche, stavolta fa da nido. In un cubicolo arredato con sfarzo, i poli della devozione e dell’odio entrano in contatto per la prima volta — a ogni tocco, spruzzi di scintille in ogni dove.
Un rumore fastidioso, come se qualcuno stesse accartocciando un foglio d’alluminio delle dimensioni di un pianeta, fa da sottofondo all’impennata di tensione dentro il corpo di Nieve. Il calore, che è dolore, consuma le sue resistenze. È una sfera al plasma le cui emozioni si diramano dal centro in una moltitudine di estroflessioni brillanti.

«Mi hai tradita.» I suoi occhi sono vacui quando trovano quelli di Astaroth, che la sta fissando. È in piedi vicino alla porta, bellissima come sempre, in attesa. «Mi hai venduta,» aggiunge e una scarica fa vibrare la sua voce di un’emozione caina, insidiosa. «Mi hai venduta a quel coglione come se fossi una puttana, la tua.» Batte le palpebre lentamente, incredula. «Davanti a chi dei due devo genuflettermi d’ora in poi?!»

Attraverso il filtro color rubino che riveste il suo sguardo, Nieve coglie lo stordimento di Astaroth e l’ipotesi che voglia prendersi gioco di lei — ancora? sul serio? — nutre la sua momentanea follia. La metamorfomagia le fa pulsare indistintamente, diffusamente la pelle. La domanda che raggiunge le sue orecchie le strappa una risata fredda al limite dell’inumano.

Mentre avanza nell’ufficio, decide di accontentarla. «Gli hai detto di Elijah, del bacio. Proprio a lui.» Torna con la mente al giorno in cui le ha raccontato l’episodio del campo di quidditch, presso la botola in cima al soffitto, dove si tengono le lezioni di divinazione. «Cosa cazzo sono per te? Una barzelletta? Un aneddoto ridicolo per riempire il vuoto tra una botta e l’altra?» Ha alzato il tono di voce e stretto la pelle di una poltrona forte tra le dita in un impeto febbrile. Quando si volta a guardare Astaroth, che ha compiuto qualche cauto passo per poterla seguire, le lacrime che brillano negli occhi di Nieve hanno un sapore spettrale. «Quale maledetto diritto pensi di avere su di me?» urla e la cera del suo viso comincia a sciogliersi. C’è deformità sui suoi lineamenti plasmati dalla ferocia di un pensiero che scivola, insopportabile, sulle pareti di una mente intonacata d'alcol: “quale maledetto potere ti ho concesso di avere su di me?”. Nieve scaraventa la sfera di cristallo contro un pezzo di mobilio. Un tonfo sordo, uno scricchiolio, una crepa sul globo. «Chi cazzo ti credi di essere?»

Il dubbio perde la veste di beneficio anche di fronte all’eco di un quesito legittimo.
dY4zdhx«LO SAI COS’HAI FATTO. Non prendermi in giro!» L’isteria bandisce la ragionevolezza. Il treno di Nieve sferraglia, ma mancano i binari. «Cos’altro gli hai detto, mh? Gli hai detto anche che mi piace il suo amico? Che sono una stupida che si è presa una cotta per uno che è diventato il suo professore? Avete riso anche di quello?» La voce di Nieve si incrina e, per un attimo, è di nuovo nient’altro che una bambina in un corpo troppo cresciuto. Ha il mento che trema impercettibilmente e la smorfia sulla bocca tradisce la fragilità dell’equilibrio su cui si regge il castello di tarocchi che è il suo mondo. Astaroth comincia a comprendere e muove un passo verso di lei. «NON AVVICINARTI!» Nieve indietreggia e si scaglia contro il mappamondo che contiene i liquori — si riversano come sangue sul parquet lucido. «Sei una bugiarda! Sei una traditrice! IO TI ODIO!»

La luce dei capelli di Nieve, attraversando la metamorfomagia, si scompone. Il rosso e il verde petrolio si alternano sulla sua chioma, mentre si copre il viso con le mani e cede alla desolazione. Se c’è qualcosa che detesta più del fatto di odiare Astaroth, è il non poter fare a meno di amarla oltre ogni intenzione.

Torna a esporsi allo sguardo dell'altra. «Vorrei crederti,» risponde, parlando a stento tra i singhiozzi. «Ma la cintura, Roth… Sapeva anche della cintura…»

Il tuffo sincronico di due lacrime fa in modo che il sentiero bagnato sulle sue guance non si asciughi. Le mani di Nieve cercano la bacchetta. La rivolge contro Astaroth. La verità è che prevale il desiderio di colpirsi su quello di colpirla. Avanza finché non l’ha raggiunta e la punta di tiglio argentato non preme sulla carne morbida del collo. Astaroth non ha mosso un muscolo. Si guardano per un lungo, lunghissimo istante. Infine, Nieve rinfodera l’arma.

«Spero ne sia valsa la pena,» sussurra e le sue parole sono a stento udibili oltre la voce fievole e arrochita dal pianto. «Spero che ti scopi così bene da dare un senso al modo in cui hai fottuto me, Roth.»

È il collasso del sistema.
L’inizio della fine.

And I run
And I run
And I run
And I run
And I run
And I run
And I run
And I run…



Edited by ~ Nieve Rigos - 10/4/2019, 22:22
 
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