Tutto è Proibito , Cina, Atene VII Incontro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/11/2020, 21:23
Avatar

The North remembers. ♥

Group:
Medimago
Posts:
7,676
Location:
Blair Atholl, Scozia

Status:


Jane Read - Strega Adulta
Hf973YL
Avevano capito i suoi suggerimenti? Jane osservò l’uomo e il ragazzo alzare le bacchette contro le due guardie, ma non sapeva con certezza che incantesimo avrebbero usato: per essere più precisi non sapeva nemmeno se gli incanti dei due fossero andati a buon fine, e nemmeno il suo. Si girò lentamente in direzione di quella specie di Ombra che aveva provato a confondere poco prima, ma non notò niente di differente a prima vista: si sarebbe mossa ancora?

Le domande erano tante, quasi quanto i dubbi: ora che fare? Stare attenta agli uomini in nero, trovare gli altri, non perdere tempo: gli obiettivi le sembravano chiari, eppure si trovava in una fase di stallo. Era consapevole che non avrebbe potuto passare ancora molto tempo nascosta dietro quel cespuglio e che presto o tardi avrebbe dovuto decidersi ad alzarsi e andarsene, prima però doveva capire dove si sarebbe potuta dirigere.
Si mosse nuovamente, girandosi verso i due nascosti dietro l’altro cespuglio, nella speranza di ottenere altre informazioni, quando il cortile improvvisamente divenne più popolato del previsto: alle spalle del ragazzo e dell’uomo era comparso un folto gruppo di ragazze e ragazzi dai tratti orientali, vestiti di nero esattamente come lei. Erano nemici? Altri studenti di Hogwarts appartenenti alla Scuola di Atene?
Non ebbe tempo di pensare a come trovare risposta alle sue domande, perché si ritrovò alcune bacchette puntate contro: si irrigidì, e strinse la sua di riflesso, alzandola. Non poteva biasimarli, ai loro occhi appariva come una sconosciuta, e lo stesso si poteva dire di loro e non sapeva se fidarsi o meno: già con il ragazzo poco prima aveva rischiato grosso ed era stato quasi un miracolo riuscire a conquistare la sua fiducia e quella dell’uomo che lo accompagnava.
Questa volta forse la Spilla di Atene non sarebbe bastata, doveva trovare un modo per convincerli a non attaccarla e doveva farlo in fretta: spostava lo sguardo da un ragazzo all’altro, cercando di riconoscere uno dei loro volti, perché se fossero stati studenti forse aveva già incontrato uno di loro ad Hogwarts – ignara della trasfigurazione di cui lei stessa era vittima inconsapevole. Guardandoli uno ad uno notò però che le bacchette erano tutte puntate contro di lei e nessuna contro il ragazzo e l’uomo nascosti dietro l’altro cespuglio: stesso gruppo? Dedusse che si conoscessero o che quantomeno fossero tutti dalla stessa parte, ma non poteva affidare al giovane la pesante incombenza di assicurare la fiducia nei suoi confronti, nonostante avesse notato che si stava rivolgendo a uno di loro: abbassò lo sguardo sul biglietto del Preside che stringeva nella mano sinistra. Doveva giocarsi gli unici indizi che le aveva fornito Peverell.

* O la va o la spacca. *

Aprì la mano, lasciando esposto sul palmo il rotolo di pergamena: ritornò a guardare il gruppo e indicò con la punta della bacchetta prima il messaggio di Peverell poi uno di loro, sperando che capissero e sue intenzioni e soprattutto che agissero in fretta.
Furono attimi che durarono un’eternità, poi finalmente una ragazza si decise a lanciare un incantesimo per far sì che il biglietto giungesse alla loro portata e poi farlo leggere ad un’altra ragazza del gruppo: che fosse il capo della comitiva?
Un’altra attesa che le sembrò durare più di quel singolo minuto effettivo, e finalmente le bacchette puntate contro di lei vennero abbassate: sentì la tensione scivolare via, per poi tornare come un’onda. La situazione in ogni caso ancora non era delle migliori: spostò lo sguardo sulle due guardie, controllando il loro stato. Incerte, sembravano muoversi ma senza la sicurezza di poco prima, eppure erano ancora in grado di camminare: era giunto il momento di lanciarsi nel vuoto ed uscire allo scoperto, cercando di neutralizzare definitivamente le due guardie.
Fece leva sulle mani, alzandosi in piedi ed uscendo allo scoperto, cercando di ignorare tutte le sue sensazioni che urlavano Pericolo! e le suggerivano di restare ferma dov’era.
Alzò il braccio destro, bacchetta stretta alla mano, e lo stese dritto, perpendicolare al suo corpo: puntò la bacchetta contro le due guardie (2 & 3), voleva che provassero la sensazione di diventare due blocchi di marmo, duri e solidi come statue. Impossibilitati a muoversi e a lanciare incantesimi, fermi, immobili, voleva vederli bloccati in quel punto del cortile.

* Immòbilus! *

L’incantesimo risuonò chiaro e deciso nella sua mente, la lettera “o” ben accentata con attenzione come aveva imparato a lezione, l’immagine delle due guardie diventare duri come la pietra fissata in testa.

Non appena finì di castare l’incanto non perse tempo: tornò a guardare in direzione del gruppo per controllarne le reazioni, senza sapere se avesse fatto bene ad agire, quando notò che altri due di loro avevano la bacchetta puntata contro le guardie, come se avessero appena lanciato a loro volta degli incantesimi. Sollevata dalla scoperta di avere un obiettivo comune, spinta da una nuova dose di fiducia, decise di abbandonare definitivamente il cespuglio, e si avvicinò di fretta al resto del gruppo.
Avrebbe voluto fare delle domande, presentarsi anche, ma si rendeva conto che quello non era né il momento né il luogo giusto: notò infatti avvicinandosi ai ragazzi che c’era un’altra coppia di guardie che si stava muovendo verso di loro (1) di cui non aveva avuto modo di accorgersi da dove si trovava prima, ma due studenti – solo ora poteva notare le spille della Scuola di Atene indossata dai ragazzi - se ne stavano già occupando.
Non fece domande, non si oppose alle decisioni che il gruppo sembrava aver preso senza parlare: li vide muoversi, proprio in direzione delle due guardie che avevano appena colpito con quella che appariva in tutto e per tutto un’onda d’acqua.
Li seguì: per le spiegazioni ci sarebbe stato tempo dopo.
PS. 175/175 - PC. 121/121 - PM. 136/136 - EXP. 27.5
Riassunto:
Dopo un momento di tensione per le bacchette puntate contro di sé, Jane prova a conquistare definitivamente la fiducia del gruppo consegnando il messaggio del Preside: lancia poi un Immòbilus contro le due guardie (2, 3) nella speranza di impedire definitivamente altri movimenti.
Si congiunge al resto del gruppo e li segue nella direzione scelta.
Tutte le azioni ovviamente sono considerate ipotetiche nel caso gli incantesimi vadano a buon fine.


Danni:
---
Inventario:
» Bacchetta: 13 Pollici, Legno di Elce, Crine di Unicorno e Goccia di Rugiada
» Spilla della Scuola di Atene


Abilità & Conoscenze:
» Smaterializzazione

Incantesimi Innati: Florikus, Caeruleus Tintinnabulum Flammo, Oppugno, Ardesco, Mangialumache

Incantesimi Appresi:
» Prima Classe
» Seconda Classe
» Terza Classe (esclusi i proibiti)
» Quarta Classe (esclusi i proibiti)


Dettagli Statistiche:
Punti Salute: 175 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 4 Top200)
Punti Corpo: 121 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest)
Punti Mana: 136 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 15 libri)
Punti Exp: 27.5 (punti base + 4.5 quest)

 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 22:29
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Worried & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
L'obiettivo era soltanto uno: cercare di sopravvivere e raggiungere alla svelta, una volta ricevuto il via libera, chi si era avventurato oltre il muro. Non poteva certo sapere cosa avrebbero trovato, ma non avevano altra scelta, era l'unica strada che potevano percorrere. Per quanto tutto questo potesse risultare alquanto pericoloso - come se il fatto stesso di aver già affrontato, proprio in quella città, parecchi rischi non lo fosse stato! - in verità, non restava loro che procedere in quella direzione. La certezza del percorso da intraprendere fece svanire ogni insicurezza che, fino a quel momento, con prepotenza aveva fatto capolino nell'animo della ragazza. Sembrava che il mostro mastodontico che il suo concasato (Derek) era determinato ad evocare stesse cominciando a prendere forma dal materiale di cui era costituito il terreno sotto i loro piedi, innalzando al contempo una sorta di vortice. Questa sua azione - insieme a quella della Prefetta, discepola di Tosca - si dimostrò piuttosto utile nel rallentare l'avanzata della creatura che li inseguiva, ma anche nel dare a tutti loro l'opportunità di procedere. Bisognava evitare di fermarsi. Era una cosa che non andava contemplata. Ad ogni modo, rimaneva ancora aperta una questione: cosa c'era oltre il muro? Li avrebbe attesi qualcosa di ben peggiore rispetto all'essere mostruoso che in quel momento li stava inseguendo? Sebbene questo pensiero parve voler instillare nuovamente il dubbio nel suo animo e far vacillare ancora una volta ogni certezza, la giovane adepta di Priscilla cercò di reprimerlo. Così avanzando insieme agli altri anche lei subito dopo si ritrovò dall'altra parte. Una volta arrivata, ebbe l'istinto di guardarsi brevemente alle sue spalle e vide la creatura, che li aveva aiutati, sgretolarsi in tanti piccoli pezzi. Ebbene, come era arrivato, se ne era poi andato. La disgregazione del loro amico, di concerto con un suono improvviso, simile allo scoppiettare di qualcosa, annunciò che i mantelli e qualunque magia rimasta in piedi fino a quel momento aveva appena smesso di funzionare. La ragazza provò a studiare la nuova situazione in cui erano finiti. Potè in quel momento constatare che mancava qualcuno all'appello. Il piu' grande del gruppo. Che fine aveva fatto!? Si rese presto conto che in realtà non c'era tempo per questo. Era essenziale procedere. Gli occhi color nocciola della corvina puntarono brevemente sulla nuova figura (Jane) in avvicinamento. Si trattava di una donna dalle sembianze asiatiche. Era vestita di nero. Chi era? Amica o nemica? D'istinto, la giovane Halliwell serrò maggiormente le dita attorno alla bacchetta. Qualcosa nel suo comportamento la fece accigliare. Cosa conteneva il biglietto che la donna stava cercando di consegnare loro? Il suo sguardo poi si rilassò. Aveva capito. Forse stavano dalla stessa parte? Si voltò. Fu così che caddero, nel suo campo visivo, le vere minacce che occupavano quel luogo in cui erano approdati. Alla sua sinistra, due uomini vestiti di nero (1) sembravano avanzare verso di loro. A questi pareva ci avrebbero pensato Daddy e l'altro loro concasato. Guardando poi verso destra, notò altri due uomini in nero (2 e 3) che a quanto pare sarebbero finiti nelle mire di buona parte della comitiva - alla quale si era appena aggiunta la nuova arrivata. Era evidente quello che avrebbero dovuto fare adesso. Muoversi in direzione dei due uomini dalle vesti scure (1) dopo averli affrontati e aver provato ad evitare magari di finire vittime di un possibile contraccolpo. Cercò di avvicinarsi meglio all'Aurea. Il lampo di un'idea - forse strana - si era appena acceso nella sua mente. Il germoglio di un'idea stava nascendo. Desiderava rendersi utile. « Provo a creare un diversivo » Il tono di voce era fermo e deciso e non nascondeva tuttavia una certa fretta. Era convinta che ciò che aveva in mente avrebbe potuto funzionare, eppure in quel momento sperò di avere il via libera dell'Aurea. Le azioni dei suoi compagni e delle sue compagne di battaglia - perché di questo si trattava! - sarebbero dovute servire ad andare avanti, procedere, mentre ciò che lei si trovava in procinto di fare avrebbe dovuto funzionare come depistaggio. La sua mossa tuttavia era vincolata a quelle degli altri. Se e solo se si fossero mossi, avrebbe messo in campo ciò la sua mente stava imbastendo. Al momento piu' opportuno, avrebbe puntato con decisione la bacchetta verso l'alto. « Periculum!» Avrebbe a quel punto enunciato. L'intenzione era quella di segnalare la loro posizione in maniera volutamente errata; questo per far credere a possibili nemici che lei e il suo gruppo si trovassero lì, quando invece si erano già spostati. Dopo aver evocato l'incantesimo avrebbe proseguito insieme agli altri.

PS: 85 | PC: 70 | PM: 62| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


Indolenzimento generalizzato.

Riassunto: Dopo essere arrivata dall'altra parte, valuta la situazione e vede avvicinarsi una donna dalle fattezze asiatiche (Jane). Inizialmente sente una certa diffidenza nei confronti della giovane donna, ma in seguito, notando quello che lei sta cercando di fare, comincia a capire che forse la nuova arrivata è dalla loro parte(?). Arriva poi alla conclusione di dover fare qualcosa e decide di evocare un Periculum da sfruttare come diversivo, per depistare possibili minacce. Scaglierà questo incantesimo se e solo se il gruppo avanzerà. E poi si allontanerà insieme agli altri.
° PS: 85/118 (100 iniziali + 8 topforum + 10 oggettistica varia)
° PC: 70/79 (50 iniziali + 29 oggettistica varia)
° PM: 62/62 (50 iniziali + 12 oggettistica varia)
° EXP: 2/2 (1 iniziale + 1 topforum)

INVENTARIO:
° Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
° Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
° Fiala di Decotto al Dittamo (1)
° Fiala di Pozione Tiepidario (1)
° Cintura da Samurai (+ 5 PC) (1)
° Stivaletti Lewam Markis (+ 7 PC) (1)
° Guanti dell'Eroe Caduto (+ 5 PS; + 5 PC; + 5 PM) (1)
° Completo Artico [azzurro] (+ 5 PS; + 5 PC) (1)
° Copricapo Egiziano (+ 7 PC, + 7 PM) (1)
° Spilla della Scuola di Atene appena presa dal sacchetto

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Diffindo, Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
III CLASSE: Reparo
 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 22:51
Avatar

treat people with kindness.

Group:
Grifondoro
Posts:
477

Status:



PS: 90/120 • PC: 60/70 • PM: 72/72 • PE: 3GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA12 ANNI
Il sorriso compiaciuto fu presto cancellato da una smorfia di fastidio dipinta sulle labbra della piccola Grifondoro, osservando i suoi momentanei seguaci fallire nello sferrare l’attacco premeditato. Il Mangialumache non aveva sortito alcun effetto nei nuovi, tenebrosi nemici. Una fitta d’emicrania si palesò di lì a poco, al centro della sua fronte, a segnare la spossatezza dell’ennesima batosta. Rose Marie non sapeva più come procedere. Ogni nuova idea le sembrava del tutto inutile o inattuabile e lì, da sola in mezzo alla mischia, iniziava a perdere ogni speranza che quel conflitto potesse risolversi presto, men che meno lasciando illesi i suoi compagni. Si era appena lasciata andare ad un arrendevole sospiro quando, improvvisamente, avvertì una forte presa al braccio sinistro, all’altezza del gomito, quasi strattonandola. Sbigottita, la bambina voltò lo sguardo in direzione di quella presenza e prima ancora di poterne individuare il volto fu la chioma color del fuoco, ardente come mai prima, a permetterle di riconoscerne l’identità: Thalia era tornata con il fare di chi portava un'informazione importante, un'idea geniale che fino a quel momento aveva atteso. Un messaggio che potrebbe cambiare le sorti di questa interminabile battaglia?, si chiese la bambina. I suoi occhi erano determinati e il suo tono faceva sul serio. La Attwood non poteva dirlo con certezza, ma le sembrava quasi che la Moran stesse per buttarsi in un’impresa più grande di lei. Non poteva non ammettere di ammirare il suo coraggio e questo, di per sé, era bastato a conquistarne il rispetto della piccola, la quale annuì con decisione alla sua richiesta, asserendo la propria approvazione.
«D’accordo. Ma non ti assicuro che rimarrò ferma a lungo, se hai intenzione di cacciarti nei guai da sola.» le rispose, assumendo tono più leggero - sperava che ciò potesse aiutarla a sentirsi meno tesa. Poteva quasi vederne i nervi a fior di pelle. Rose pensò che fosse una giustificazione più che valida per il modo un po’ brusco con il quale l’aveva afferrata prima e, nonostante il livido che possibilmente le avrebbe lasciato di lì a poco, comprendeva quanto potesse rivelarsi stressante il dover gestire una situazione di tale portata praticamente da sola. Allungò il braccio, cingendo con le dita sottili il polso della compagna, stringendolo dolcemente. «Buona fortuna, Moran.» Poi mollò la presa.
Nel vederla allontanarsi, la bambina chiuse allora gli occhi come aveva promesso, in attesa. Non sapeva bene che cosa dovesse aspettare per sapere se la sua mossa fosse andata a buon fine, ma non fu troppo difficile intuirlo: la voce stanca quanto vigorosa della giovane Tassorosso giunse alle sue orecchie in una formula limpida, chiara come i propri intenti, così tanto che dalle palpebre serrate la piccola fu comunque in grado di percepirne il barlume bianco che si estendeva all’esterno. E così il piano della rossa le fu palese, insieme al motivo per il quale - forse - gli attacchi precedentemente sferrati non erano stati abbastanza efficaci: per annientare dei nemici fatti di ombre, non v’era arma da utilizzare al di fuori della luce. Ora le pupille vagavano velocemente lungo la prima linea in cerca di quella stessa chioma, desiderosa di aiutare. Voleva sperimentare lei stessa la forza di quell’incanto. Dopotutto erano solo ombre, e non più esseri umani in carne ed ossa. Posizionandosi dunque tra i due Algidi di fiducia (4a, 4b) avrebbe direzionato la bacchetta, impugnata saldamente nella mano destra, verso i suoi bersagli (7i, 7l). Con il braccio teso e lo sguardo determinato, Rose Marie recitò la formula, scandendo le parole cristalline con tutto il fiato che aveva in corpo.
«Lumos Solem!»


SYNOPSIS & DAMAGE
Dopo aver fallito nuovamente con il Mangialumache, Rose non sa più come procedere e che ordini dare. Fortunatamente, arriva Thalia a darle un suggerimento e grazie a lei comprende la strategia per fronteggiare le creature delle tenebre. Dopo aver dato la buona fortuna alla compagna, chiude gli occhi e attende l'esito, per poi cercare di supportare il suo nuovo piano sferrando un Lumos Solem contro 7i e 7l.
Danni: Lividi sparsi lungo tutto il corpo, piccoli tagli lungo guance e collo. Addome dolorante e una bruciatura sull'avambraccio sinistro.
INVENTORY & KNOWLEDGE
▴ Prima classe completa.
▴ Bacchetta magica in legno di Castagno, crine di Unicorno e petali di Erica, 10 pollici, sufficientemente elastica
▴ Orologio di Bernadette Kultz (in tasca)
▴ Ciondolo della Scaglia di Drago (al collo)
▴ Guanti dell’Eroe Caduto (in borsa)
Molto resistenti e imbottiti di caldo pelo di puffole pigmee, questi guanti rendono la presa più salda.
▴ Mantello della Disillusione (in borsa)
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donargli l'invisibilità.

▴ Scatolina di Oliver:
1x Detonatore Abbindolante
Simile a un clacson, gettato a terra inizia a correre producendo un gran baccano; distrae l'avversario per un turno, ottimo diversivo.
1x Palude Portatile
Crea una palude istantanea se gettata a terra; non rimovibile. Piccola (1mx1m), rallenta l'avversario per un turno.
1x Molliccio Oppugnabile
Lanciato in aria, al seguito di un Oppugno crea per quindici secondi la paura dell'osservatore.

KEYSER SÖZE.
 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 22:51
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:



Mya J. Lockhart • Tassorosso • Animagus
« PS : 190/221 | PC : 110 | PM : 163 »



Con vivo e malcelato sospetto osservava quella figura di donna, nascosta in parte alla vista dalla copertura di un cespuglio e in parte dal ragazzino tra i più giovani che la squadra ribelle annoverava. La bacchetta tesa in sua direzione, la teneva sotto tiro cercando il tempo di capire cosa stesse accadendo, allo stesso modo in cui l'inaspettato aveva bussato alle loro spalle negli incontri precedenti. Poteva essere un nuovo rinforzo, facente parte dello stesso corpo militante dell'anziana che faceva loro da apripista. Ma il silenzio di Turandot non favoriva quella connessione, istillando ancor di più il dubbio sulla sua identità, e sullo scopo che l'aveva portata ad avvicinarsi al gruppo. Poteva essere una spia, pronta a far prigioniero lo sprovveduto ragazzino, costringendo l'intero gruppo a interrompere l'avanzata, e la missione stessa.
Guardinga osservò l'interazione fra la nuova arrivata e le compagne, senza mai abbassare la linea di fuoco, dovendo poi cedere nel momento in cui Eloise sfiorandole il braccio sinistro non l'aveva invitata a concedere fiducia.
Mya aveva abbandonato la posizione rigida, spostandosi lateralmente e lasciando avvicinare la giovane donna, senza però perderla di vista. I suoi abiti in tutto simili ai loro, e la spilla appuntata sulla veste, la descrivevano come alleata. Le minacce alle spalle riverberavano ancora nell'aria, e lo scenario che avevano ora di fronte non sembrava un'opzione migliore, ma che non poteva in alcun modo essere ignorato. E soprattutto evitato.
Sentiva la notte iniziare a farsi più lunga, quasi eterna in quella fuga continua, corsa dopo corsa sentiva di aver smarrito il senso del tempo. E se l'alba li avesse presto sorpresi, nell'incompiutezza dei loro tumultuosi tentativi? Mancava poco, lo sentiva, era tempo di dar fuoco alle polveri e dare fondo all'arsenale dell'intera squadra. Niente più diversivi o passi silenziosi, era il tempo dell'offensiva diretta. Seguì gli altri prendere posizione, scegliendo i vari bersagli e cercando di colpirli tutti nel medesimo istante, così da evitare una congiunzione che avrebbe potuto giocare loro uno svantaggio. Affiancatasi alla giovanissima (Gwen) con cui aveva fatto la pastasfoglia durante l'atterraggio, sollevò la bacchetta fino a puntare una delle due figure che si muovevano sotto al porticato di una costruzione. Doveva impedirgli di seguire il gruppo una volta che questo, liberato il passo, avesse avuto la necessità di defilarsi verso nord. La punta di salice puntò con estrema precisione alle caviglie della figura (3) focalizzando la sua attenzione sul concetto stesso di massa e di materia. Una trasfigurazione che avrebbe dovuto colpire epidermide, muscoli, nervi, ossa, e persino il tessuto e la suola delle calzature. Ogni cosa nel raggio visivo e di bacchetta avrebbe perso l'originario peso in favore di una nuova temporanea realtà. - Pedès -
La bacchetta calò poi di pochi centimetri verso il basso, puntando al basamento di pietra sul quale la figura poggiava. Ne osservò l'essenza e in un solo attimo cercò di trasferire quella stessa forma ai piedi dello sventurato, moltiplicando di svariate volte il suo peso. - Plumbeum -
Avrebbe presto calzato macigni all'ultimo grido, o almeno questa sarebbe dovuta essere la sensazione.
Dopodichè, riuscita o meno, la via sarebbe stata unicamente quella aperta dai compagni. Con la bacchetta sempre vigile, e attenta ai movimenti della nuova arrivata, di cui la tassorosso non aveva ancora ben chiare le intenzioni, meno chiara per certo della sua stessa identità.






Outfit | Scheda | Animagus esperto(forma)

[Azioni]
Mya tiene sotto tiro Jane, e anche se reticente e sospettosa la lascia prendere posto nel gruppo. Quando il resto della squadra si schiera per affrontare i vari nemici focalizza la sua attenzione sull'eunuco 3, cercando di trasformare i suoi piedi in pesantissimi blocchi. Dopodiché cerca di seguire chi apre la strada, tenendo sempre d'occhio la nuova arrivata.
[Danni: ginocchio destro sbucciato come un'arachide, pantalone strappato. Graffi sul mento e sull'avambraccio sinistro.]

[Inventario]
♦ Bacchetta: Legno di salice, squame di ramora, flessibile, 10 Pollici
♦ Mantello marino: Protegge dal Freddo e dal Caldo (tramutato in una tunica scura, di taglio cinese)
♦ Pantaloni chiari: proteggono dal fuoco non magico
♦ Cappello del Falco: migliora la vista (tramutato in un cappuccio, che al momento è calato sulle spalle)

♦ Spilla, Cielo di Venere (appuntata al bavero, chiude la tunica)
♦ Catena della notte: rende più leggeri e agili (tramutata in una cinta che le cinge la vita)
♦ Anello Vegvisir ( Indice della mano sinistra )

♦Runa Laguz della Memoria
(impressa sul palmo della mano sinistra)

PS: +7
PC: +3

Effetto: "Utilizzabile una volta per quest, consente, dopo aver toccato un oggetto ed essersi concentrati in modo particolare, di vedere un evento importante nel passato dell'oggetto stesso. L'evento può essere legato a una certa circostanza, o anche ad un altro oggetto, concentrandosi allo stesso momento sull'oggetto che si vuole "scrutare" e sui fatti/oggetti che si vogliono a lui collegare.
Può essere utilizzato anche su persone, ma richiede una concentrazione e un controllo maggiore, nonché la probabile perdita di sensi. (salute ridotta a meno di 1/3)
Consente inoltre, una volta per quest, di evocare un "eco" di sé stessi, una figura eterea inattaccabile della durata di tre turni. Durante questi tre turni, l'Eco è in grado di evocare per una sola volta l'ultimo incantesimo utilizzato prima dell'evocazione dell'eco stesso (castare ulteriori incanti dopo l'evocazione dell'eco non cambierà l'incantesimo che l'Eco può castare). L'Eco è controllabile direttamente dall'evocatore. Immediatamente dopo l'utilizzo di uno qualsiasi tra i due effetti della runa, l'utilizzatore viene assalito da un freddo gelido, che riduce il suo corpo ai 2/3 dell'originale per la durata di tre turni (nel caso dell'Eco, l'effetto è da applicare subito dopo la sua evocazione, e non dopo la sua sparizione)."



 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 22:55
Avatar

~ It's very rude to disturb attractive people ~

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
512

Status:








Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V Livello
Odiava i duelli. Li aveva sempre odiati, una prova di forza inutile che doveva essere delegata ai sottoposti. In gioventù ne aveva fatti, aveva anche menato le mani, tuttavia non era mai stata la sua strada. Era ironico ma, per quanto fosse stata la causa di numerose morti, si potevano contare in una breve lista le persone che erano state ferite o uccise tramite un intervento diretto e volontario di Ekaterina in persona.

Non si perse in molte elucubrazioni preventive quando mirò ad un punto centrale tra le due figure che erano alla sua portata ( 7x e 7y) e pronunciò, ben scandendo, « Bombarda ». Il gesto della mano fu, come sempre, secco, asciutto e essenziale. Un gesto costretto, quasi volutamente contenuto al minimo indispensabile come se più esteso le provocasse un dolore incalcolabile.

Si augurò che il colpo andasse a segno ma non era più infuriata, non era più colma d'ira verso di loro. Tutto pareva inutile, in quel momento. Non le interessava della vita di chi colpiva, li disprezzava, e non le interessava nemmeno troppo della vita dei suoi colleghi, come non aveva mai smesso di pensare. Eppure si era trovata a dover difendere gente che non conosceva per motivi che non conosceva, lei aveva bisogno di politica, non di lanciare incantesimi. Era frustrata nelle vesti di "guerrigliera", non era il suo luogo. Sentì il dolore dei colpi sofferti, la misera soddisfazione di aver colpito un nemico. Ma perché era nemico? Non certo suo, aveva colpito perché qualcosa l'aveva messa nella condizione di colpire, ma che senso aveva? Non era mai stata una donna di ideale e certo non era una donna che apprezzasse il gioco di squadra: lei combatteva per sé stessa e l'unica ragione per la quale poteva rimanere lì era farsi vedere, era politica. Ma la politica valeva tanto? Quanti "voti" le avrebbero portati i quattro disgraziati presenti in quella farsa? Si mosse, calcando la zoppia e mostrando i denti in una smorfia che pareva contenuta

Guardò la sua vicina con un che di umano negli occhi. Un'immotivata tristezza le velava gli occhi azzurri, scoloriti dalla vecchiaia. Qualcosa di poco "ekaterinesco" che nessuno avrebbe mai potuto spiegare era apparso in lei, ed era subito svanito.

« Non ceda, non si arrenda. E si faccia valere anche per me » le disse. Aveva già in mente il piano, le risposte alla sua domanda si erano affrettate a mostrarsi.

Detto ciò fece correre una mano al bavero e, simulando una smorfia di dolore, si staccò la spilla.
Avrebbe potuto fare una tara delle sue azioni limitatissime, avrebbe potuto pensare ai giovani che abbandonava lì, alla figura che ci avrebbe fatto. Non lo fece, l'avrebbe fatto in futuro e avrebbe trovato motivazioni perfettamente logiche e plausibili per il suo gesto. È anziana, i dolori, le gambe, s'è fatta una certa, il sonno di bellezza…

Code & image by Keyser Söze.


Punti Salute: 160/180 | Punti Corpo: 108/118 | Punti Mana: 137 | Punti Esperienza: 27

Inventario:
Avversaspecchio Portatile +3 Salute
Frangia di Merlino Salute +3; Mana +6
Anello Luminoso Mana +2
Catena della Notte Corpo +3 Mana +2
Cappa del Negromante Salute -5 Corpo + 5 Mana +5
Bastone da passeggio e Pietra + 12 Mana

Ciondolo Grazia Ricevuta: Questo amuleto rende vano l’anatema Cruciatus per una sola volta se si viene colpiti. USABILE PIU’ DI UNA VOLTA, ma solo una volta al giorno
 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 22:58
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,563
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


DoMnjQI
Cielo del Sole ☉

PS 217/243
PC 142/147
PM 157
EXP 39
Stavano diventando bravi a quel gioco del togliersi di torno, e con un po’ di studio avrebbero imparato a farlo con ritmo sempre più serrato. Compiaciuta di quella nuova sensibilità nel percepire il disagio altrui alla constatazione della sua presenza, Eloise si ripromise di provare a trasporla anche fuori da quella toppa della storia. Quanti primini avrebbero tirato un sospiro di sollievo nel vederla scomparire dopo un paio di scherzetti?!
Procedettero rapidi e silenziosi, avvolti nell’ombra degli incanti e nel silenzio della clandestinità. Ripetuti sguardi vennero lanciati all’indirizzo delle inquietanti luci rosse, un fastidioso prurito alla nuca nel saperle sempre lì non concedeva neanche un sospiro di sollievo. La Lynch si sentiva osservata, e oltre a interrogarsi su tutti i possibili ostacoli a cui stavano andando incontro, si chiedeva dove diavolo fosse finita l’altra metà degli Ateniesi; le ombre cinesi proiettate a distanza erano ben più temibili di quel che sarebbe stata la pragmaticità dei loro movimenti: in sostanza, temeva l’ignoto, e tutto ciò che gli altri potevano fare con il tempo a loro disposizione. Un guizzo alla sua destra tradì la scomparsa del Ministeriale, e un immancabile colpo allo stomaco accompagnò quella consapevolezza: l’idea che quella fosse una missione senza speranza strisciò fino allo stomaco, e la sola ipotesi che uno di loro avesse abbandonato la barca bastò a farla incespicare. E rischiò di ruzzolare a terra, se non fosse stato per il braccio di Timur teso ad acchiapparla.
Erano già stati scoperti? La domanda riecheggiò nella mente quando, attraversando il passaggio, la loro presenza venne palesata ad amici e nemici. Se da un lato poteva esserci del sollievo nel sapere i primi sani e salvi, dall’altro quegli indici puntati in direzione delle minacce sparse nel cortile la proiettavano ancora una volta sulla prossima difficoltà da affrontare. «Occultaci ancora.» Si era rivolta al loro membro più esperto, Timur, prima ancora di inquadrare la situazione, di capire se sarebbe effettivamente servito a qualcosa. Non voleva tornare a incappare in uno stallo, e il primo passo per evitarlo era impedire agli altri di sapere della loro presenza.
Si ricordò della promessa fatta a se stessa, e della volontà di domandare al giovane compagno mandato in avanscoperta il suo nome, ma prima di poter dare voce ai pensieri venne distratta da un movimento alla sua sinistra: Casey, l’Argentea, puntava la bacchetta verso un nuovo arrivo, una ragazza dai tratti asiatici su cui non aveva ancora posato lo sguardo. Era vestita come loro, e sui suoi abiti era appuntata una spilla ben riconoscibile, ma non avrebbe saputo dire se quel camuffamento celasse un volto. Il rischio che si trattasse di un membro dell’altra metà della squadra era reale, tangibile. Osservò la pergamena volare verso di loro, e lesse rapidamente oltre la spalla dell’Argentea: possibile che Peverell avesse mandato un aiuto precisamente nel momento del bisogno? Sapeva che Remar se la sarebbe data a gambe? Era la versione rimodernizzata di Mya, a Cluny, o di Emily, a Gerusalemme? Era un inizio, ma per il grosso del gruppo non era ancora sufficiente: fu ciò che il fruscio nervoso delle vesti di Mya le rivelò passivamente. In tutta risposta, Eloise le sfiorò il braccio con fare pacato: il capitolo successivo dell’interrogatorio avrebbe dovuto attendere.
«Dobbiamo toglierci da qui.» Le sembrava di aver ripetuto quella frase fino alla nausea: in tutta la Città Proibita non avevano trovato un angolo capace di proteggerli. «Attaccheremo i nemici su due fronti: fisico e mentale.» Indicò le vittime designate a ogni pedina della scacchiera, e mosse un cenno verso Daddy al sentire l’idea del varco. Proseguire, era evidente, non premeva solo a lei.
Una voce al suo fianco si fece avanti con una proposta: un diversivo, non meglio esplicitato, veniva messo sul piatto. Annuì in direzione di una delle più giovani del gruppo, curiosa di scoprire cosa si sarebbe inventata, e subito si volse in direzione della sua vittima (2) con una chiara intenzione in mente: impedirgli di operare danni nei confronti del gruppo. Se a Caleb e Jane aveva dato il compito di fermare la sua avanzata, lei doveva assicurarsi che non si mettesse ad agire a distanza per mettere i bastoni tra le loro proverbiali ruote.
Un uomo, un eunuco, un asiatico come loro. Era certa che anche lui fosse parte delle difese arzigogolate dell’Imperatore, che il suo trovarsi lì e ora non fosse il risultato casuale di un girovagare, ma una misurata e schematica pianificazione. Tirare giù il tassello di un domino non sarebbe forse bastato a far cadere l’intera catena, ma avrebbe potuto indebolire una delle tante maglie della cotta difensiva.
Sollevò la bacchetta assaporando sulla punta della lingua la formula di un incantesimo gettonato, in quella serata. Un sempreverde e banale grande classico, imparato agli albori della carriera ma preziosissimo quando si trattava di rimescolare le carte in tavola. Il polso si irrigidì, e la mente evocò lo stordimento provocato la mattina successiva a una sbornia, quando, dopo essere rimasti troppo tempo all’aria aperta, ci si ritrova con male allo stomaco, un principio di raffreddore, e un cerchio infuocato attorno alla testa. Scavò, nella memoria e nel database di sensazioni, i picchi di disagio che aveva provato lei stessa. «Confundo!» Bisbigliò decisa, gli occhi piantati sulla vittima e la punta della bacchetta, da cui il flusso magico defluiva, in direzione della sua tempia destra.
Una volta terminata l’esecuzione, sincrona a Daddy e al suo colpo, partì di corsa verso l’ignoto. Andavano a sfondamento, come un’avanguardia all’attacco, anticipati da una carica di cavalli acquatici da far invidia a Gran Burrone. La rassicurazione di essere impercettibili, unita all’effetto sorpresa che le loro mosse dovevano causare, le davano sicurezza e speranza: quello che avrebbero trovato dopo li avrebbe portati di un passo più vicini a completare la loro missione.

NwSKYFx
ATTIVO & CONOSCENZE
Bacchetta Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11 policci e 1/4, Rigida
Spilla della Scuola di Atene
Cappa Elementale Effetto: Riduce i danni degli incantesimi che utilizzano il potere di Fuoco, Acqua, Terra ed Aria ed amplifica la forza degli incantesimi lanciati dal possessore di questo oggetto, a patto che siano incantesimi elementali. [+3 PS, +8 PC]
Bisaccia
Diadema della Veela Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una Veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico.(difatti invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno, utilizzabile una sola volta per quest) PC +2, PM +2, PS +2
Caramella dell’Illusione Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!
Polvere Buiopesto Peruviana Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
Strillettera che non sa di avere con sé

Elementalista inesperta: Aria
Smaterializzazione
Prima Classe Tutta
Seconda Classe Tutta
Terza Classe Tutta [Fattoriam Mutas Iracundia]
Quarta Classe Tutta [Circumflamma Colossum Ignimenti Mucum Ad Nauseam Neptuno/Aqua Eructo Repsi Genitum]
Quinta Classe Flagrate Stupeficium
Sesta Classe Homenum Revelio Repello Incarceramus
AZIONI & DANNI
Procede con il resto del gruppo, arrivati allo scoperto dice subito a Timur di coprirli (Seocculto). Vede le minacce, si cruccia su Jane, ma si concentra sull’attacco per evitare un altro stallo. Confundo su (2). Se la strategia su (1) va a buon fine si corre in avanti per levarsi da lì - dunque l'ultimo paragrafo è tutto ipotetico.
Danni: colpi superficiali su tutto il corpo, graffio al gomito sinistro. Danni morali: cacca di gru sulla spalla.

 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 23:02
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
633
Location:
Bari

Status:



Lucas A. Moray
Tassorosso | Studente | 12 anni | ♪tumblr_mm4sulRyfC1s3urz2o1_500
Tensione. Era quella la parola chiave. L’incontro con il nero non ne volle sapere di attutirla. Anche la sua preoccupazione era ormai evidente. Sebbene non avesse ancora proferito parola, Lucas captava empaticamente le sue emozioni. La preoccupazione di quello era invece centuplicata nel giovane Tassorosso. L’imperatore poteva essere in pericolo e loro non sapevano ancora da dove iniziare a cercarlo. Come poteva rendersi utile? Cosa avrebbe dovuto fare? Gli balzò per la testa l’idea di dividersi ancora, magari in altri due sottogruppi da due elementi. In quel modo sarebbero riusciti a setacciare più rapidamente la città proibita. Cosa sarebbe successo però se avessero incontrato dei ribelli in numero maggiore? Era troppo rischioso. Non provò neppure a proporlo al gruppo.

Quando il nero aprì bocca arrivarono le spiacevoli conferme. La situazione era più seria di quello che poteva apparire. Caspita, figuriamoci. La situazione era già drammatica dal suo punto di vista, altro che. Non avevano capito ancora nulla, o quasi, di ciò che stava accadendo e soprattutto del perché dell’attacco ribelle.
Gli venne spontaneo chiedere: “Ma cosa stanno cercando di ottenere davvero questi aggressori? Voi lo sapete vero?”

Forse aveva osato troppo con quella domanda, tuttavia non ne poteva più di starsene in disparte. Era ora che dicesse la sua.
Aldilà di qualche tecnicismo logistico, il nero diede finalmente un paio di informazioni importanti. La corte interna era praticamente inviolabile e solo pochissimi potevano accedervi. Bene, se non fosse che l’imperatore si trovasse fuori dalla stessa, nella corte esterna. Il loro intento di addentrarsi era quindi inutile. Dovevano dirigersi altrove. Il nero ordinò poi che il verde si unisse al gruppo dei quattro. Un’altra buona notizia, almeno sulla carta. Due ad uno. Oliver propose di dirigersi quindi verso i giardini imperiali. Un’ottima idea, quale posto migliore per passeggiare ?
“Ottimo. Sono d’accordo. Dovremmo sbrigarci allora!” esortò il giovane ormai in preda ad momento carismatico.


Riassunto:
Lucas assorto dai dubbi chiede al nero se conosce le vere intenzioni degli assaltatori ribelli. Esorta poi i compagni a sbrigarsi e a dirigersi verso i giardini come proposto da Oliver.

PS: 110/148 | PC: 50 | PM: 56 | PE: 11.5
Giuls || © harrypotter.it



Inventario attivo:
Bacchetta
Anello dell'amicizia
Sacchetta medievale che contiene
- 1 Fiala di decotto al dittamo
- 1 Fiala di Tiepidario
- 1 Fila di pozione addormenta draghi

 
Top
view post Posted on 4/11/2020, 23:21
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,368

Status:




source
Erano davvero riusciti a passare? Aveva pensato che quel bonzo fosse immortale. Per fortuna la strategia aveva finalmente sortito l’effetto sperato, tutto aveva concorso alla loro libertà di movimento per quanto poco sarebbe durata. Aveva seguito il gruppo ed avevano raggiunto un paio di alleati che in precedenza erano riusciti ad andare oltre. Avevano perso un alleato, ma un’altra sembrava evidentemente in arrivo, non era molto sicuro di fidarsi, in quella storia nulla era come sembrava ed anche una scelta come quella poteva ritorcersi contro,inizialmente alzò la bacchetta in direzione della nuova arrivata, non era sicuro di chi trattasse. Ma in quel momento sembrava li volesse aiutare, e tanto bastava per non farsi troppe domande, specie perché i suoi alleati vicino alla stessa non sembravano esserne preoccupati. Anche perché un nuovo scenario richiedeva tutta la loro attenzione. Fino a quel momento avevano agito in perfetto sincrono, o quasi. Così avrebbero continuato. Lui e Daddy erano i più vicini ai nemici che percorrevano la strada che li avrebbero portati da loro. (1) Daddy, prendiamo loro? Disse indicando i due, la domanda aveva un che di retorico. Adesso avrebbero dovuto agire in modo da rendere possibile il passaggio. Poco importava quale incantesimo avrebbe fatto il concasato, l’importante era che la combo risultasse proficua. Il suo intento era quello di non attaccare fisicamente, ma di agire nelle loro percezioni, alterarle. E trovarsi a testa in giù poteva essere poco gradevole. Stese il braccio che teneva la bacchetta contro (1), iniziò a formare un cerchio mentre nella sua mente si figurava l’effetto che voleva raggiungere, far perdere ogni percezione dello spazio ai suoi nemici, renderli inermi all’attacco di Daddy. Nebula. Disse con voce sicura mentre la circonferenza era ancora in completamento. Antigravitas. Continuò puntando la bacchetta nel centro del cerchio in precedenza creato. Se tutto fosse andato per il meglio i due si sarebbero ritrovati, metaforicamente, a testa in giù, pronti per l'attacco del concasato. Come al solito avrebbe seguito il gruppo, sperando di non ritrovarsi nuovamente in uno stallo.


 

“ Scuola di Atene - Tutto è proibito ”

Salute: 247 ▲ Corpo: 219 ▲ Mana:232 ▲ EXP:23.5


Razza magica: Lycan.

Incantesimi:
Prima, Seconda Classe e Terza Classe (Escluso Fattoriam)
Quarta Classe: Colossum, Circumflamma e Ignimenti.
Incantesimi Imparati a Lezione di diverse classi.
Incantesimi Chiari: Atlantis Cage.

Inventario:
- Bacchetta:Legno di acero, dente di drago, 11 pollici, flessibile
- Ciondolo della scaglia di drago
- Mantello della Disillusione
- Anello dell'eroe (Mano Destra)
- Anello con quadrifoglio (Mano Sinistra)
- Anello con adularia
- Ciondolo giada delle fate
- Occorrente per fare le sigarette +
accendino antivento
- Qualche caramella tutti i gusti+1
- Qualche api frizzole
(sparse nelle tasche)


Riassunto: Non credendo ai suoi occhi avanza, Nota la scomparsa di un alleato e la nuova arrivata, interazione con Daddy sull'obiettivo comune. Tenta l'attacco.




 
Top
view post Posted on 5/11/2020, 03:44
Avatar

"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

Group:
Giornalista
Posts:
1,461

Status:




giornalista ♢ fotografo ♢ bansheeVOICE ♢ 22

Ariel era quello che sarebbe stato corretto definire un "supporto", uno di quegli individui che aveva fatto del modo di dire "la penna ferisce più della spada" uno stile di vita.
Smuoveva le genti con parole e fotografie, cercava di lasciare il segno nel suo piccolo tramite diapositive senza didascalie, aprendo all'immaginario degli spettatori un mondo di variabili che potesse farli riflettere e crescere.
In quello scontro lei che era troppo giovane per potersi mostrare come un duellante impavido, un Adulto a difesa dei giovani, riusciva soltanto a vedere una miriade di fotogrammi che gli incantesimi scagliati le avrebbero impedito di immortalare.
La frustrazione era seconda solo alla paura, la stessa che ora la faceva muovere rapida sul campo, spostandosi con scatti efferati ogni qual volta il lampo di un incantesimo le pareva troppo vicino.

La violenza la metteva a disagio, la faceva sentire preda dei sentimenti propri e altrui: una guerra fatta di istinti di sopravvivenza atti a schiacciare la parte avversaria, senza una reale logica alle spalle che non fosse quella di uscirne vincitori.
Ariel amava soffermarsi sulle cose, capire ogni sfumatura dei sentimenti, ma nel Duello questo non era possibile: soffermarsi troppo poteva corrispondere alla fine dei giochi.
Nelle Ombre non c'era espressione, solo il rilucere delle sciabole o delle armature perlacee delle creature che si erano mostrate loro alleate.
Ariel era tesa, frustrata e impaurita. L'unica certezza che aveva era che Ekaterina vicina a lei fosse dalla sua, ugualmente indignata, ma mentalmente più pronta a reggere lo stress e questo le dava in qualche modo lo sprono per andare avanti e non arretrare, oltre che il senso di responsabilità verso gli studenti che accompagnava.
Similmente alla ministeriale, anche Ariel adocchiò la zona verso cui si trovavano le ombre (7x e 7y). Aggrottò la fronte, arricciando le labbra in una smorfia di disappunto mentre il braccio sinistro che brandiva la bacchetta si stese di scatto verso una delle due ombre (7x) cercando di puntarne il capo piegando il polso verso l'alto.
Abbassò il capo, cercando di mettere a fuoco nel divampare dello scontro la testa presa di mira e allo stesso tempo sottrarsi dallo sguardo dei Ribelli - sperando nella sua inesperienza di farsi piccola piccola, perché tutto avrebbe voluto tranne che dover trattenere un altro lamento di dolore.
«...Lucis Ambitus!»
Poi la formula avrebbe lasciato le labbra, chiara, ma accompagnata da un tono che tradiva la frustrazione davanti alla propria situazione. Nella sua mente era vivido il bianco, quello limpido che pizzica gli occhi, come quando si guarda una lampada di cristallo magico troppo da vicino.
Alla conclusione della formula con estremo ritardo avrebbe compreso le parole di Ekaterina poco dietro di sé, le stesse che nel venire realizzate l'avrebbero portata a spalancare gli occhi e veder vacillare sul volto troppo giovane quel senso del dovere che l'aveva tenuta con i piedi per terra fino a quel momenot.
«...SIGNORA COSA STA DICENDO. SE SE NE VA GIURO CHE...!»
"GIURO CHE PIANGO TANTISSIMO."

PS: 151/176 – PC: 120/125 – PM: 116

» Tracolla contenente:
Bacchetta Magica;
Macchina Fotografica Magica;
Piuma autoinchiostrante, Boccetta di Inchiostro, 10 fogli ripiegati di pergamena.
» Indumenti speciali:
Completo Artico (Mantiene il calore e protegge dagli urti.);
Cintura da Samurai (Molto leggera. Permette di stringere a sufficienza ma, con la sua magia, riesce a dare un senso di freschezza e libertà nei movimenti);
 
Top
view post Posted on 6/11/2020, 20:25
Avatar

We are all immortal until proven otherwise

Group:
Grifondoro
Posts:
4,838

Status:



PS: 150/175 • PC: 140/144 • PM: 178/178 • PE: 9,5PREFETTO GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA15 ANNI

Tourandot, che personaggio magnifico. Puccini però sembrava non avere nulla a che fare con quello scudo scarlatto che proteggeva ogni loro movimento, altrimenti sarebbero già stati giustiziati tutti quanti.
La donna orientale, perplessa e turbata quanto loro, serbava per lei solo risposte vaghe, e l'unico vero motivo che accompagnava la loro scampagnata era l'intersecarsi del soggetto e del controsoggetto di una fuga lunga pagine e pagine, degna di un barocchista impetuoso e così attaccato a quelle note da disdegnare la possibilità di un finale.
Casey si espresse solo con la contorsione di bocca e occhi, lasciandosi guidare dalla corsa dei compagni e dall'ignoto che li cingeva. Ad ogni suo quesito qualcuno le ricordava che non vi era spazio per le riflessioni. In ogni caso lei non poteva evitare di farne, e quella che emerse negli ultimi istanti della mattanza riguardava la loro quasi inevitabile tendenza a darsi da soli la zappa sui piedi. Troppe volte, fra incantesimi contrastanti e di portata e potenza superiori alla prontezza che la situazione gli permetteva, non solo bonzi e segugi avevano rischiato di metterci le penne. L'ultimo suo bernoccolo a dimostrazione dei fatti.
Giunti nel nuovo spiazzo i suoi occhi cercarono subito Caleb. Il cuore trovò sollievo nel riconoscerlo poco più in là, ma giusto il tempo di rendersi conto della repentina sostituzione di un elemento della brigata. Dov'era finito Vath? Chi era quella signorina? Tutt'intorno figure sospette incalzavano quella prosodia già concitata. I compagni alzavano le bacchette imperterriti verso di loro.
«Io mi occupo di lei.» Indicò con la bacchetta la nuova arrivata (Jane), per l'esattezza il foglio cinto dalle sue mani e mostrato a loro. Cosa voleva dirgli? Era un messaggio di qualcuno? Un indizio? Un inganno? Possibile che nessuno se ne fosse accorto? Ora che il più grande di loro era scomparso nel nulla Casey vedeva sempre meno speranze per la loro campagna. Pericoli ovunque, in terra e in cielo.
«Oppugno chartam!» Il gesto sarebbe partito dal pezzo di pergamena terminando fin sotto i suoi piedi. Un movimento lesto, violento il giusto, in modo tale da costringere le dita della ragazza a mollare la presa. Voleva leggerlo, scoprire chi fosse, magari svelare qualche altra trappola.
«Signora, dobbiamo assolutamente proteggerci» avrebbe detto in seguito alla donna orientale. «Niente più sorprese. Al momento giusto, sferrati gli attacchi, dobbiamo rialzare le barriere. Siamo troppo scoperti.» Ancora una volta era tornati visibili. Aveva la sensazione che più si avvicinavano verso un determinato punto più quelle catarsi purganti illusioni si intensificavano. Avevano bisogno che Tourandot innalzasse le barriere non appena finiti i loro attacchi, così da proteggersi da eventuali risposte al fuoco.
SYNOPSIS & DAMAGE
Si rende conto dell'assenza di Vath, della presenza di Caleb, di Jane e di altri nemici. Diffidente come al solito decide di non farla passare liscia alla signorina e con un Oppugno tenta di portare ai propri piedi il foglietto che ha in mano. Chiede a Tourandot di innalzare una barriera protettiva non appena tutti loro hanno sferrato i loro attacchi.
//Dolori sparsi. Ammaccatura generale. Graffietto al viso.
INVENTORY & KNOWLEDGE
Bacchetta in Legno di Nocciolo (si dice avverti l'acqua sotterranea emanando stringhe di fumo argenteo) con pietra nera che amplifica la potenza (in tasca);
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh);
Galeone dell'ES (in tasca)
Orecchie Oblunghe (in tasca);
▴Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (al collo);
Specchio Comunicante (uno in mano, l'altro in quella di Caleb);
Supergomma Drooble: riempiono la stanza di palloncini color genziana che si rifiutano di scoppiare per giorni interi;
Aerosticca, gigansticca, nanosticca (zaino);
▴1 fialetta di pozione dell'Illusione (zaino);
▴1 fialetta di pozione Rinvigorente (zaino);
Pantaloni chiari (addosso);
Mantello Lepricanico della Disillusione (uguale a quello normale ma comprato a una fiera di San Patrizio);
▴Un pacchetto di (5) Caccabombe;
Fuochi d'artificio a innesco H2O.
▴ I classe
▴II classe inclusi i proibiti
III classe + Iracundia e Confundo
IV classe
V classe + Stupeficium

KEYSER SÖZE.


Proroga concessa dalla Tuke.
 
Top
view post Posted on 17/11/2020, 18:52
Avatar

Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

Group:
Master Evento
Posts:
125

Status:



d7cb7d95-54a8-410f-b76d-d78779cce443


Che fosse una grande battuta di caccia, o una più banale grande fuga, poco cambiava. Molti correvano, pochi ciondolavano, in una situazione ammantata oltre che di ombre di un significativo caos, di ogni ordine e grado. Ogni schema era venuto meno, ogni certezza si era dissolta, decisioni non venivano prese, il potente apparato bellico marciava a passo ridotto, stentando nel farsi un’idea troppo precisa su cosa fosse davvero necessario fare, come reagire, e in che direzione incamminarsi. Tutto questo era però impunemente sottovalutato da chi non apparteneva a quel tempo e a quel luogo, non era compreso nella sua devastante essenza, l’ordine delle cose e la loro natura erano stati stravolti in pochi attimi, un equilibrio millenario fondato su pochi prevedibili pilastri si era incrinato senza che nessuno potesse fare nulla, del tutto inaspettatamente non c’era più stato un piano da seguire. Il cielo e la terra erano franati miseramente, nell’ombelico stesso di un impero che non aveva eguali nella Storia. Una popolazione culturalmente ancorata al rischio zero improvvisamente si era trovata attanagliata dal caos più completo, nel luogo che il Cielo stesso aveva eletto quale sua dimora terrestre. Certo, era facile puntare il dito e sparare a zero, ma poi alla resa dei conti tutto assumeva una nuova inaspettata dimensione. Una chiave di lettura diametralmente opposta. Parallelismi storici che forse assumevano un molteplice e polivalente significato.

La grande fuga della frangia più ribelle sembrava infine essersi conclusa. Il Gruppo era tornato a ricongiungersi, dopo l’ennesimo bagno di umiltà, e si era riscoperto forse più coeso di quanto non avesse sospettato. Una comunione d’intenti, pur in presenza di obiettivi diversi e idee anche distanti su quanto fosse necessario fare, e come farlo. Dopo tutto non era tanto una questione di destra o sinistra, molto probabilmente indifferenti, ma sul cosa e come. La Città Proibita stentava ancora a reagire, a mettere sul terreno una risposta organica a un problema ancora incognito e incompreso nella sua reale portata. C’era, era reale e in quel preciso momento prendeva forza, ma cosa davvero fosse e quale ne fosse l’essenza più recondita ancora sfuggiva alla comprensione. Come affrontare qualcosa di cui si ignora il senso?
Rinserrati i ranghi, rimandato a destinarsi il momento della riconciliazione, dando sfoggio di un’invidiabile altruistica fiducia nel prossimo, era tempo di tornare a occuparsi della stretta attualità prima che gli eventi tornassero a imporsi su di loro. Allentata la morsa di una tirannide avversa, sembrava indispensabile fare l’impossibile a che questo non tornasse a concretizzarsi. Dovevano muoversi, probabilmente in più d’un senso, sin tanto che ne avessero avuta la possibilità. Accantonati i rimorsi, sbarazzarsi delle minacce più prossime sembrava il più ovvio dei piani. Quattro mal capitati avrebbero scoperto la loro sorte.
Confusi ma non inermi i primi due in scaletta (2, 3) nel giro di pochi minuti ricevettero una tale scarica di attenzioni che difficilmente si sarebbero potuti riprendere in meno di un’era geologica. Il variabile combinato disposto di quanto uno sfavillio di luci avesse prodotto, all’osservatore meno accorto sarebbe stato di impossibile comprensione. E anche all’intelligibilità del più accorto diversi elementi sarebbero sfuggiti. Immobilizzati più volte, e in più d’un senso, quanto traspariva alla distanza di diverse yarde fu solo l’immane mole d’acqua che travolse il primo (2), che non troppo sorprendentemente non fece nemmeno nulla per arginare il problema. Chi o cosa fosse venuta prima di un’altra non era dato a sapersi, quello che era certo, pur senza tangibili rassicurazioni, era che entrambi non sarebbero più stati un problema. Confusi, immobilizzati, saldati e ancorati al marmo come avrebbero potuto? Un eccesso di zelo, o una ponderata strategia?
Mentre la maggior parte dei nove viandanti si preoccupava della minaccia non fantasma ma più immediata, di cosa si sarebbero dovuti preoccupare i rimanenti? E la terza variabile (1) che ruolo avrebbe rivestito in quel’arzigoggolato arabesco? La grande scommessa era stata agire sui più prossimi ma temporaneamente inermi, fingere qualche preliminare con l’ultima arrivata (W), delegare al Corvonero (B) la risoluzione della maggiore delle controversie, e sperare che nel frattempo coloro che erano sempre più prossimi a loro (1) non li scorgessero. Il segugio solitario (5) era ormai considerato acqua passata, la speranza taciuta era dunque che continuasse a esserlo. Ma chi sarebbe stato più celere? Il Gruppo a elaborare una strategia, spartirsi gli obiettivi, agire, o una semplice coppia di uomini pur impreparati ma sul chi vive, confrontati con un problema dritto davanti a loro, di qualche decina di yarde? Il primo dei loro alleati li avrebbe occultati, la seconda difesi. Avrebbe funzionato? Era tutta una semplice questione di tempo. Ma come avrebbe potuto fare prima un gruppo variegato di dodici elementi, confrontati con una nuova alleata inaspettata, rispetto alla semplice coppia di attempati autoctoni?
In testa alla comitiva dei nuovi arrivati, a cose ormai fatte, si trovavano ancora la prode Tassorosso (E), e il buon Timur (Y1), che furono anche gli unici a essere investiti dall’attacco della strana coppia (1). Due colpi beni assestati, con la violenza di uno schiantesimo, ed entrambi a terra. Il tempo sufficiente a che però il Corvonero (B) agisse a sua volta sulla ronda. Aspettando un secondo colpo che invece tardava a palesarsi questi poteva sperare di non aver fallito, e rimandato l’inevitabile? Era tempo di procedere in quella direzione, e sbaragliare la potenziale minaccia? Una nuova rassicurante aurea rossa avvolse la testa del gruppo, laddove era rimasta sulle sue gambe e incolume la Grifondoro (K), non troppo distante da quella che auspicabilmente sarebbe continuata a essere la loro guida: Tourandot.
Tirandosi in piedi, e dando più d’una mano ai due commilitoni abbattuti, nel senso migliore del termine, il gruppo si rimetteva infine in cammino. Tempo per la Corvonero (P) di agire? Si stavano allontanando, perché non richiamare l’attenzione vicino, ma non troppo? Perché non dare qualche ulteriore grattacapo ai loro potenziali inseguitori? Cos’avrebbero capito, e come lo avrebbero interpretato? Fatto il misfatto eccola ricompattarsi con la coda del gruppo, in compagnia dell’Aurea e del valoroso alleato. Ce l’avevano fatta, almeno per il momento. Eppure li attendeva un’ancora lunga camminata.

Presto, presto. Sosteneteli ma procediamo! Stiamo perdendo troppo tempo, e il tempismo è tutto. Se lo spostano sarà molto più complesso trovarlo, e non abbiamo tutto questo tempo. Presto o tardi reagiranno le guardie.


La melodiosa voce della loro guida era tornata a farsi largo, trasudando tutta la dannata fretta che avevano. In un modo o nell’altro stavano depauperando un capitale che molto difficilmente sarebbe stato possibile ricostituire. E quando la clessidra si sarebbe infine svuotata, cos’avrebbero fatto? A cosa si sarebbero appellati, prima di finire con l’essere impiccati, nella migliore delle ipotesi? Come districarsi in quel labirinto di ambienti tutti uguali? Dove stavano andando? Fatto stava che dopo il diversivo della Corvonero a maggior ragione avrebbero dovuto muoversi. Ma cosa li attendeva?
Quand’anche si fossero lasciati alle spalle la strana coppia di immobilizzati, che in quel momento si trovava ancora davanti al gruppo, la strada sarebbe sembrata poter risultare quasi sgombra, almeno in un primo momento. Al cortile che si erano ormai lasciati alle spalle seguiva un secondo ambiente molto simile per natura e dimensioni, seguito a sua volta da un terzo. Per quanto non si potesse certo affermare gli architetti di quella Città brillassero per varianza, nell’aspetto era identico a tutti gli altri, era nella sostanza a essere cambiato tutto. Due uomini in nero si tenevano sullo sfondo parzialmente in ombra, quasi restii a mostrarsi eccessivamente. Al centro, invece, molto vicini a una fontana ornamentale, particolarmente placida e conciliante, una coppia di draghi prossimi all’essere dorati, che nella penombra sonnecchiavano, o quasi. Quello che almeno per dimensioni sembrava essere il maggiore era sdraiato sul marmo bianco, e inondato di una tiepida ma calda luce riflessa delle lampade che rischiaravano l’ambiente, più discosto, intento a giocherellare con la coda del maggiore, un secondo draghetto, più piccolo, e decisamente più sveglio; tra una zampata e l’altra. Cos’avrebbero dovuto fare?

n2Yk1hR
Dall’altro lato della barricata la situazione restava forse anche più tesa. Erano molteplici le preoccupazioni, molte le aspettative che non dovevano essere deluse, troppo era quello che sarebbe potuto andare perso se anche soltanto si fossero corsi rischi non calcolati. Era tutto molto più complesso, e gravido di potenziali disastrose conseguenze. Si potevano permettere di perdere più risorse sul campo, ma non potevano cedere terreno, mettendo in sicurezza cortile dopo cortile, con l’accortezza e tutta la pazienza necessarie. Il tempo dopotutto non era il problema, l’importante era l’obiettivo. Almeno nel caso dei pochi in prima linea (T).
La Tassorosso viveva non certo di buon grado quella travagliata relazione con un popolo che non si poteva certo affermare comprendesse, e che dal canto suo non sembrava nemmeno far molto perché accadesse. Dopotutto chi avrebbe dovuto fare la prima mossa? Qual era l’approccio da seguirsi in quei casi? Un alto burocrate imperiale aveva già diversi problemi nel relazionarsi con gli autoctoni, figurarsi con il resto di un mondo che non era nemmeno il suo. Probabilmente stava lì l’inghippo, un freno a che tutto proseguisse come auspicato. E poi la domanda. Un timido cenno d’intesa, che forse era stata inspiegabilmente infine trovata. Perché così, perché così casualmente?

È tempo di fare qualcosa. Tu ragazza, preoccupati del centro. Arretrate con ordine, lentamente, senza che il nemico sospetti qualcosa, concedete semplicemente terreno. Capitano, che le ali avanzino, fanteria pesante avanti, preparate gli arcieri, che offrano una modesta copertura sino a nuovo ordine. E che il Cielo ce la mandi buona, non sono mai stato un soldato.


Che diamine stava cianciando il vecchio? Qual era il senso di quella strategia? Avrebbe potuto pensarci la Tassorosso, si sarebbe limitata ad eseguire, o l’avrebbe messa in discussione? Qual erano i margini di manovra? Non sembrava però che il giovane capitano (6c) avesse intenzione di mettere in dubbio gli ordini ricevuti. Mentre gli arcieri si sparpagliavano preparandosi all’azione, sembrava che qualcosa stesse effettivamente finalmente succedendo. Qualcuno aveva infine messo una strategia sul tavolo. Lo era davvero? O comunque sembrava averlo fatto, e per un esercito in armi, giusta o sbagliata che fosse, era comunque qualche migliaio di volte meglio che non sapere cosa fare, e come farlo. La Tassorosso che ruolo avrebbe assunto in tutto quello?
Qualcosa la trascinava in avanti, raggiungendo le prime linee, con buona pace di quei draghi che non si vedevano da nessuna parte, e che continuavano a mancare. Sarebbero mai giunti? La giovane, in compagnia della Grifondoro (F) aveva a sua volta elaborato un piano, per quanto forse non avesse tenuto in debita considerazione tutte le circostanze del caso. La luce sarebbe corsa in loro aiuto, fedele alleata di mille peripezie, ma quali sarebbero state tutte le conseguenze? Era forse ormai tardi per rifletterci. Mentre con una mano serravano gli occhi, schermandosi dal sole nascente, con l’altra ne spalancavano la via. Un lampo abbagliante, accolto da più d’un gridolino, seguito da un tiepido silenzio nel raggio di diverse yarde. Le armi tacevano, le ombre stordite tentennavano, dall’uno e dall’altro lato. Se effettivamente buona parte delle nuove forze ribelli erano o sembravano essere Ombre, era pur vero che quasi l’intera forza imperiale schierata in quella piazza lo era altrettanto, e senza dubbio. I molti lampi di luce che a catena stavano seguendo lungo l’intero fronte, erano stati davvero un aiuto? Si erano conquistati a buon diritto qualche attimo per riprendere fiato, darsi una sistemata e prepararsi alla ripresa dello scontro, una stasi però che accomunava alleati e non. Lampi a intermittenza che rischiavano a maggior ragione di abbagliare gli stessi Ateniesi che in un modo e nell’altro punteggiavano un solo lato del fronte.
Era dunque l’occasione a che la Corvonero (G) mettesse infine in pratica un’idea che le frullava nella testa già da diversi minuti. Anche in quel caso sembrava infine che la pazienza e la perseveranza potessero premiarla. L’innaturale e stupefacente calma con cui la Grifondoro (J) aveva ancora nei primi momenti di quella surreale avventura inseguito il suo sogno, sembrava infine consacrare il successo anche della giovane Corvonero. Mentre si concentrava nella quiete quasi assoluta, con gli occhi socchiusi e sperando che gli Dei gliela mandassero buona, diversi lampi erano sopraggiunti, quando infine aveva naturalmente deciso di agire, con un tempismo inconsapevolmente perfetto, ecco lo sguardo mettere a fuoco la vittima designata (7t). L’avrebbe persa la sua spada? La giovane sarebbe riuscita nel suo intento? In una calma irreale ecco il suo debole mormorio, e la spada che volava via nella riconquistata notte.
Altrove la situazione era per certi versi migliore, più distesa, ma peggiore, più concitata mentre la ponderazione delle ultime nuove apprese proseguiva. Avrebbero inseguito un’ombra sfuggevole e già sfuggita nella speranza che sponte sua volesse farsi trovare. Ma sarebbe successo? Nelle altre zone della Città qual era la percezione di ciò che stesse accadendo? L’area era sufficientemente ampia da distorcere la realtà tra un quadrante e l’altro? Chi avrebbero dovuto trovare, era già consapevole di essere potenzialmente sotto la minaccia di qualcuno che non sarebbe mai dovuto essere lì? E se l’avesse saputo, come avrebbe reagito?
L’alto burocrate attento al dialogo che andava avanti tra i giovani commilitoni di tanto in tanto annuiva, palesando il suo assenso, su quello che evidentemente doveva essere un ragionamento di senso compiuto. Che avessero intuito qualcosa cui lui non aveva pensato? Che fosse esattamente lo stesso che avrebbe fatto da solo?

Corretto, ha senso. Il Figlio del Cielo potrebbe essersi diretto in un primo momento verso i Giardini Imperiali, laddove vi abbiamo trovato non troppo tempo fa, e proseguendo potrebbe aver raggiunto altri giardini, o semplicemente essersi fermato in un qualche padiglione. Direi che vi sia l’imbarazzo della scelta sotto molti aspetti, e non sarebbe la prima volta. L’unica certezza è che non è dove dovrebbe. Presto, venite. Dobbiamo trovarlo, ho un brutto presentimento. Ping potrebbe avere ragione. Presto, andiamo.


Il non troppo giovane ministro si era incamminato di gran carriera verso la direzione auspicata. E dunque, era quello il loro compito? Era sempre stato quello? Raggiungere quell’uomo, che molto probabilmente non era nemmeno un uomo, ma per farci cosa? E dove si trovava? Altro che imbarazzo della scelta, sarebbe potuto essere ovunque. Come riconoscerlo? Come trovarlo? Cosa stavano inseguendo, e con quali probabilità di successo? Come avrebbero dovuto procedere?



3ogndHnQZ5ZZ1YjJzG8fEXj1y2yUj2ojxHZXj1y2yU


Ottimo fanciulli, direi che soprattutto gli Imperiali abbiano fatto sostanziali progressi. Ovviamente speriamo nella direzione giusta!
Dunque, nel caso dei Ribelli avete con un certo margine sistemato un primo problema, mentre con un certo affanno vi siete anche occupati del secondo. Onestamente non si è ben capito perché, ma sono dettagli. Sostanzialmente è successo tutto quello che avreste voluto, i condizionali hanno trovato tutti il loro senso, solo il povero Timur e l’Aurea hanno riportato qualche ammaccatura. Nulla di grave, una semplice botta per terra. In testa al gruppo si trovano K e Tourandot, mentre in coda E e Timur insieme a chi ha offerto loro una mano. La Nebula ha correttamente coinvolto (1), la coppia di ronda, che ha però potuto reagire prima di B. Al momento si trovano ‘in stasi’ al suo interno. I cinesi conosceranno il Nebula? A fronte della molta luce che ha segnato le sorti dell’altra squadra il periculum di P non è stato avvistato, che non è una brutta cosa, mentre i Png ne sono al corrente.
Nel caso degli Imperiali qualcosa è cambiato. X2 ha tirato fuori dal cassetto un’idea, e c’è un nuovo piano sul tavolo. Ovviamente molto dipende da T. Diversi lampi di luce hanno puntellato il fronte, interessando sì i ribelli, ma anche le forze imperiali, e soprattutto la scarsa coordinazione delle varie apparizioni potrebbe aver creato qualche conseguenza anche nella vostra squadra. L’unica a non subirne le conseguenze per fortunate coincidenze è G, che tra l’altro è anche l’unica ad aver tentato ‘altro’. Riesce nel suo intento, 7t è disarmato. Cosa farà? Tranne gli abbagli non riportate danni, e nel frattempo lo scontro tace, a eccezione di isolate sacche remote, come l’ala destra del fronte imperiale, dove di luce se n’è vista ben poca. Il resto della comitiva si è invece avviato, in buona compagnia, alla ricerca di funghi e margherite.

Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire.

Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti:
Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V); Jane (W).
Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A).

Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato.

La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:

2 - XII










Eloise (E)

Punti Salute: 203/243
Punti Corpo: 142/147
Punti Mana: 149/149
Exp: 39

Casey (K)

Punti Salute: 150/175
Punti Corpo: 140/144
Punti Mana: 178/178
Exp: 10

Daddy (D)

Punti Salute: 278/327
Punti Corpo: 270/283
Punti Mana: 294/296
Exp: 78

Mya (M)

Punti Salute: 190/221
Punti Corpo: 110/166
Punti Mana: 163/163
Exp: 61

Phoebe (P)

Punti Salute: 85/118
Punti Corpo: 70/79
Punti Mana: 62/62
Exp: 2

Susan (S)

Punti Salute: 116/131
Punti Corpo: 62/69
Punti Mana: 70/70
Exp: 7

Caleb (C)

Punti Salute: 132/152
Punti Corpo: 73/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Derek (B)

Punti Salute: 202/247
Punti Corpo: 212/219
Punti Mana: 232/232
Exp: 24

Jane (W)

Punti Salute: 175/175
Punti Corpo: 121/121
Punti Mana: 136/136
Exp: 28

Timur (Y1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Calaf (Y2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Turandot (Y3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Megan (H)

Punti Salute: 182/209
Punti Corpo: 160/160
Punti Mana: 167/167
Exp: 21

Thalia (T)

Punti Salute: 235/267
Punti Corpo: 195/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Oliver (O)

Punti Salute: 222/315
Punti Corpo: 271/285
Punti Mana: 320/343
Exp: 60

Emily (R)

Punti Salute: 267/305
Punti Corpo: 278/284
Punti Mana: 270/286
Exp: 56

Jean (G)

Punti Salute: 84/107
Punti Corpo: 45/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 3

Juliet (J)

Punti Salute: 95/143
Punti Corpo: 60/68
Punti Mana: 103/103
Exp: 9

Lucas (L)

Punti Salute: 110/148
Punti Corpo: 51/60
Punti Mana: 56/56
Exp: 12

Rose (F)

Punti Salute: 90/120
Punti Corpo: 60/70
Punti Mana: 72/72
Exp: 3

Katherine (Q)

Punti Salute: 160/180
Punti Corpo: 108/118
Punti Mana: 137/137
Exp: 27

Ariel (A)

Punti Salute: 151/176
Punti Corpo: 120/125
Punti Mana: 115/115
Exp: 24

Ping N. (X1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pong R. (X2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pang V. (X3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-



JmwKpGv

VK93iHm











Alcune postille!

A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:

- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;

- A proposito di interpretazioni, mi sembra di intuire stiate seguendo la prassi, almeno a livello pratico, con in generale dei buoni risultati e un'ottima coordinazione, almeno per coloro che al momento si sono trovati 'al fronte', ossia i Ribelli. Entro però i confini delle nostre regole, potete tranquillamente darvi a un'interpretazione creativa anche dei vincoli che solitamente un Master impone alla gestione degli incantesimi. Ci terrei infatti nello sfatare il mito del: ogni incantesimo ha un unico fine.
Se doveste allacciarvi le stringhe, quale sarebbe l'incantesimo giusto? Non conoscete il Frenonectio (che non avevo mai sentito), quindi non è possibile allacciarsi le scarpe? O potrebbe comunque sopperire efficacemente un Wingardium Leviosa? Oppure il Veronesi, quali strabilianti risultati potrebbe in realtà celare questo porello d'un Veronesi?
Si possono fare molte cose con un incantesimo, stiamo pur sempre parlando di Magia. I più giovincelli e meno esperti, che hanno magari un arsenale apparentemente limitato, con un buon ragionamento e una lettura astuta tra le righe, sono piuttosto sicuro lo vedranno quanto meno ampliarsi. Quelli più esperti, e meno giovani, ricorderanno un epico scontro in una trincea con quelli che erano forse Berretti rossi, nella Francia medioevale, no? Ovviamente dovrete gestire la cosa in On in maniera molto chiara, e intelligente, ma guardandola da un punto di vista un po' diverso dal solito anche la I Classe offre strabilianti possibilità. Al pari, evidentemente, serve molto buon senso. Un brutto ceffo può essere abbattuto con un Prurito? E un drago? Le possibilità che una mente ingegnosa è in grado di scovare potrebbero essere sorprendenti.

- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;

- Per quanto riguarda le Ombre. Al momento il nostro inventario può vantare:
Segugi: sono Ombre di dimensioni discrete, simili a un cane non troppo grande, spesso accucciate e sedute fiutano letteralmente l'aria, drizzando le due curiose antenne che ne incorniciano il capo. È piuttosto difficile determinare se usino effettivamente l'olfatto, l'udito, il gusto o la vista. Due vispi occhietti gialli sono indiscutibilmente i dettagli più facili da cogliere, e i migliori segnali della loro presenza. Sembrano essere fatti di pura e semplice oscurità, molto più nera di qualunque notte, in controluce è dunque forse più semplice individuarli, per quanto su distanze più che brevi resti un esercizio veramente complesso. La loro oscurità sfuma dolcemente, secondo un'impercettibile scala, schiarendosi, aiutando a mimetizzarsi nella notte. Si muovono strisciando, quasi scivolando, su due o quattro zampe. Non è ben chiaro come comunichino la natura delle loro scoperte, ma... Non è neanche dimostrato abbiano particolari doti offensive, o difensive. Sono a tutti gli effetti esploratori;

Algidi: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, però, sfoggiano senza un preciso disegno, quelle che apparentemente potrebbero sembrare le 'placche' di un'armatura metallica. Ossia la loro oscurità è interrotta da fasce argentate, o comunque qualcosa di simile. Il capo è facilmente riconoscibile, e li differenzia dagli altri, essendo quasi interamente argentato. Hanno una sagoma particolarmente flessuosa e algida, e presumibilmente possono anche essere particolarmente agili e veloci sulle loro due chiare e corte gambette. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria leggera;

Bonzi: diversamente dalle altre Ombre, questi sono esseri veramente di dimensioni considerevoli, al pari di un gigante. Assomigliano a livello ideale a dei pupazzi di neve, particolarmente grassi. Si muovono lentamente, molto lentamente, il che è proporzionale alla mole di quello che dovrebbe essere un corpo decisamente ingombrante. La loro oscurità è interrotta da leggeri increspature dorate, quasi a definirne i contorni delle singole parti: i polsi, le clavicole, il collo, il busto, le ginocchia. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari di come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria pesante;

Banditi: al momento sono le uniche Ombre, almeno intuitivamente non troppo dissimili dalle altre, dalla parte dei Ribelli. Al pari degli Algidi, sono figure snelle e slanciate, solo leggermente più basse e scattanti nei movimenti. Hanno il volto quasi completamente coperto da un lungo turbante, e il corpo coperto da una veste azzurra, che presumibilmente non è la vera 'pelle'. Dunque sembrano fatti anche loro 'della stessa sostanza dei sogni', ma questo è meno certo. Quello che invece è evidente è che siano armati di una sciabola, o per chi preferisse essere molto più puntuale, una spada corta cinese, piuttosto in voga in età Ming, e che trovate facilmente in giro. Diversamente dalle Ombre imperiali, sono Ombre particolarmente sfuggenti e agili, abili nello sparire e nel confondersi, ma particolarmente reattive in caso di imprevisti;

Arcieri: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, ma sulla falsa riga degli Algidi, sfoggiano un paio di pesanti guantoni apparentemente di cuoio bianco, e stringono tra le mani un pesante arco. Sul capo portano un curioso cappuccio rosso che li rende facilmente distinguibili anche al buio. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino, ma devono essere molto bravi con le frecce, ma di che natura? Sono a tutti gli effetti fanteria da tiro;

- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;

- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi.

- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla.
A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.

Al momento siamo a Defcon 1 ( = ). Allarme generale, e Outlook stabile.




by Nih
 
Top
view post Posted on 2/12/2020, 18:24
Avatar

Group:
Grifondoro
Posts:
317

Status:


Merda! Ma quanti sono questi qui?

Domanda al vento. N, in un numero compreso tra infinito e infinito. Ombre, guardie, colossi di ombra spuntano da ogni dove,quando meno te lo aspetti. Sciamano per i vicoli, bloccano il passo, si frappongono tra te e l’obiettivo. Gente così numerosa che non pensava che la Città, anche se sarebbe più corretto chiamarla Stato, potesse contenerla. Sbucano all’improvviso e così qualcuno di loro cade sul selciato. In un attimo sembra che, dopo il ministeriale, qualcun altro debba pagare il fio di quella scampagnata che di amichevole e giocondo, ormai, ha ben poco. Tra corse, agguati, botte e contusioni varie, solo il contatto con la mano di Susan è ancora impresso nella sua mente come unico evento lieto e forse degno di essere ricordato con piacere. Almeno sul momento. Perché non dubita che, se mai uscirà da lì relativamente incolume, un domani potrà commemorare tutta la vicenda con un nostalgico “ma ti ricordi, quando…”.Ma ora no. Ora impreca a denti stretti tra i vicoli, verso il Cielo, suo Figlio, il Destino e chi più ne ha più ne metta. E quando gli scozzesi imprecano, a volte si ha come l’impressione che tutto il Cielo, con annessi e connessi, debba cadere giù da un momento all’altro. Ma poi i compagni si rialzano e via, ancora in fuga. E il fiato è di nuovo prezioso.

Ora il pericolo sembra passato, un’altra pagina si apre. Forse uno spiraglio di quiete, un locus amoenus in cui riposare le stanche membra e ascoltare il dolce zampillo delle fresche e dolci acque. No, non proprio.

Ma quelli…


Sì, perdiana. Draghi. Non folletti, elfi domestici con lanterne o ombre. Draghi. Forse non troppo cresciuti ma la sostanza è quella. Denti, fauci, fuoco. Che cosa rappresentavano i draghi? Non c’è tempo per pensare. Tic, toc, tic, toc. È tempo di agire. E Casey, che ha condiviso con lui la stessa scuola di simpatiche canaglie, lo ha capito prima di lui. La ascolta, stringendo la bacchetta. Decide di distrarre i tizi davanti a loro, in modo che non possano intervenire.

Per un attimo pensa a un bel gladio. Vuoi mettere un eunuco che inizia a cantare “Total eclipse of the heart” nella Città Proibita? Ora, non sarà possibile ma è proprio ai capelli cotonati di Bonnie che pensa quando punta la bacchetta verso la bocca di uno dei due [2] e con voce decisa esclama…

ma poi si ferma. Un gladio non avrebbe attirato troppo l’attenzione?

E allora, puntando la bacchetta alla tempia destra del solito soggetto [2] vai con un

Confundo!

Aridaje. Ce la faranno i suoi compagni a portare a compimento il resto? Non sa se essere divertito o spaventato. La loro scomparsa non avrà nemmeno, purtroppo, un degno sottofondo musicale.



SINOSSI: Caleb osserva i suoi compagni cadere e si dispera, poi prosegue con il gruppo. Spaventato dai draghi, ascolta Casey e lancia un confundo su [2].

STATS:
Punti Salute: 132/152

Punti Corpo: 73/83

Punti Mana: 77/77

Esperienza: 7

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Cappa Elementale
Anello con rubino
Ciondolo della scaglia di drago
Guanti del paladino
Anello della gorgone
 
Top
view post Posted on 2/12/2020, 21:41
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,563
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


DoMnjQI
Cielo del Sole ☉

PS 203/243
PC 142/147
PM 157
EXP 39
Correre, cadere, rialzarsi. Correre, cadere, rialzarsi. Correre, cadere, rialzarsi. E avanti così, anno dopo anno, missione dopo missione. Se c’era qualcosa a cui gli ateniesi non avrebbero mai rinunciato, erano le botte che puntualmente riuscivano a coglierli di sorpresa, ma che arrivavano con lo stesso rispetto della tradizione di un abbraccio caloroso a Natale. Per quanto sconvolti potevano essere i cinesi che li accoglievano, non si poteva pregare il fato perché mostrassero uno sgomento paralizzante anche nel reagire alla loro presenza?
Si ritrovò a faccia in su senza neanche sapere come ci era finita. Il sapore della ruggine in bocca, il dolore alla nuca e l’inabissamento dello sterno tracciavano le linee guida per una lettura di ciò che le era accaduto: doveva essere stata Schiantata, o qualcosa del genere, senza avere neanche l’occasione di schivare o di ergere uno scudo. D’altra parte, era così che loro stessi si erano comportati fino a quel momento: non avevano consentito che nessuno avesse un minimo di preavviso per affrontarli.
Si prese una manciata di secondi per ristabilire il controllo su muscoli e membra, fece un appello dei dolori sparsi per il corpo, e all’ultimo “Zoppia, probabilmente presente!” decise che era tempo di rialzarsi.
La prima cosa che mise a fuoco fu una mano tesa nella sua direzione, un appiglio amichevole in un mare di nemici. La strinse senza porsi grandi domande, e si raddrizzò energicamente sfruttandola come appiglio. Era evidente che si era mossa troppo in fretta, e raggiunta la verticalità ebbe un cedimento momentaneo: fu solo appoggiandosi alla spalla della sua salvatrice che poté dichiararsi, infine, bipede. «Grazie...» Sorrise anche a Gwen, che con la premura tipica di Tassorosso le faceva da spalla e sostegno, e poi spostò lo sguardo sulla ragazza, l’ultima che si era unita alla compagnia, la prima di cui avevano veramente dubitato. La fissò negli occhi per un istante: c’era gratitudine, nel suo sguardo, ma anche un’implicita domanda sulla ragione della sua presenza.
Un’esortazione dei compagni la spronò a tornare con i piedi per terra, questa volta metaforicamente, e a mettersi a correre per procedere lungo il cammino. Era colpita dal gesto della ragazza, ma riconosceva che, se fosse stata con l’altra fazione, quella sarebbe stata l’occasione perfetta per vincere una fiducia che non meritava. Attese con una pazienza autoimposta che superassero la zona di esposizione, e solo allora, quando la corsa rallentò e gli sguardi ostili degli Imperiali erano ormai lontani, si concesse di interrogarla. «Come ti chiami?» Sussurrare non era solo una necessità dettata dalla segretezza: non voleva che Timur, Calaf o Tourandot le sentissero e cogliessero nomi occidentali, o dettagli inappropriati. «Cos’è successo quando sei arrivata nell’ufficio di Peverell?» Aveva sbirciato il biglietto, ma non poteva avere la certezza che non fosse contraffatto, e ripiegò sulla conoscenza minuziosa che aveva sviluppato sui fatti della Scuola di Atene nel corso degli anni. Più di una volta aveva costretto Mya a raccontarle (e ancora… e ancora…) cosa era successo durante la missione di Cluny, prima che lei si palesasse con tutto il suo magnetismo. Conosceva a menadito la dinamica dei fatti, e se Jane le avesse confermato una vicenda analoga, avrebbe saputo che diceva il vero.
Nell’oscurità della notte, mentre camminavano con i mantelli scuri fruscianti dietro i loro passi, cercavano di fare più piano possibile. Ma quei sussurri, il cui scopo era quello di dipanare almeno un po’ della nebbia che incombeva su di loro, erano essenziali.
Nell’immaginarsi la scena, sorrise fra sé e sé. Ricordava ancora quando lei e Horus si erano messi a pianificare di sgraffignare il Libro dallo studio di Peverell, e sfruttarlo per farsi gli affari loro nelle pagine della storia. E avrebbe rimpianto di non aver portato a termine la promessa, se solo non fosse stata troppo impegnata a riprendersi dai lividi che quell’ennesimo viaggio le aveva causato.
Annuì a Jane, convinta finalmente della veridicità delle sue parole e dalla sua presenza lì. Alla fine, non c’era stata una volta che fosse una in cui quelle missioni fossero chiare e limpide, e l’unica cosa che voleva evitare era sentire ancora una volta che non avevano capito nulla di quel che dovevano fare. «Io sono Eloise.» Fece, mantenendo al minimo il sussurro della voce. «Ci hanno soltanto detto che dobbiamo trovare Tianqui, ma non abbiamo idea di dove sia. Stiamo seguendo lei...» Tese il braccio in direzione di Tourandot, scoprendosi grata per quell’occasione di fare il punto. E avrebbe voluto analizzare meglio la questione, se solo avessero avuto il tempo di stendere una tovaglia a quadri, spacchettare il contenuto di un paniere, e darsi al leggendario picnic. Purtroppo, la sua attenzione era attesa altrove.

Soldati in marcia, ronde compatte, muri incantati e ombre nel cielo: fin da quando avevano messo piede nella Città Proibita erano stati esposti ai controlli più rigidi, ma solo a quel punto Eloise poté cogliere nella sua pienezza la complessità delle difese imperiali. Draghi. Draghi! Dovevano essere Petardi Cinesi, ed era la prima volta che ne vedeva due esemplari… Non poteva credere ai suoi occhi. Draghi! Un misto di eccitazione e curiosità le distorse i tratti del viso. «Wooo...» Sussurrò pianissimo, travolta dal desiderio di mettersi a fare osservazioni sulle creature. Si ricordò, prima di confondersi ulteriormente tra viaggio di piacere e missione segretissima, che quei draghi, così affascinanti e selvaggi, dovevano essere piazzati lì proprio per difendere la città da gente come loro. Erano nemici, e se ne dovevano guardare.
L’idea le fece storcere il naso.
A confermare quel pensiero, vennero le parole di Derek Hide. Era evidente che per lui non era stato così complicato assegnare loro il ruolo che effettivamente ricoprivano, ed era anche giusto così. Gli rivolse lo sguardo imbronciato di una bambina in punizione che non vuole fare i compiti, e si morse la lingua per evitare di mettersi a discutere sull’orientamento morale di quelle creature. Che fossero vittime o carnefici poco importava: la loro missione era una, e loro erano uno dei tanti ostacoli lungo la via. Eppure, la mano della bacchetta fu investita da un fremito, perché ricordava con chiarezza quali erano stati gli effetti dell’ultimo Conjunctivitis che aveva usato. Faccia a faccia con un Grifone pronto alla fuga dallo Zoo, aveva lasciato che la paura prendesse il controllo delle sue azioni, e aveva causato dolore con le sue stesse mani. Non si era ancora perdonata, per essere stata così precipitosa.
Fu per quello che, ascoltate le parole della Grifondoro, decise di concentrare le sue forze sul compito che le sembrava più affine. «Mi sembra un ottimo piano.» Sorrise alla compagna di merende, soddisfatta dall’idea elaborata a cui aveva dato forma e colpita da quella presa di iniziativa. «Io mi occupo della parte del volatile.»
Senza dover temporeggiare oltre, si prese un momento per concentrarsi sull’esecuzione dell’incanto. Non era importante avere uno stormo al suo cospetto: un’unica creatura sarebbe bastata, se fosse stata grande a sufficienza da attirare l’attenzione dei draghi. Ancora una volta, cercò di ricreare nella mente la forma di quella gru che a inizio missione le aveva piazzato un generoso regalo sulla spalla. Rivolse la bacchetta al cielo, e prese a tracciare un cerchio immaginario in senso orario, il braccio teso e il polso fermo. «Avis» Penne, piume, ali, becco, zampe, coda: ogni parte del corpo della gru prendeva volume nella testa di Eloise un istante prima che la sua volontà venisse incanalata lungo la bacchetta. Puntava, più che al numero, alla dimensione, alla precisione, alla volontà da imprimere nell’animale.
Una volta che avrebbe visto la sua forma volare sulle loro teste, avrebbe mosso la punta della bacchetta per dirigere i suoi movimenti verso i draghi, a distanza di sicurezza da eventuali esplosioni incendiarie, ma sufficientemente visibile da catturare la loro attenzione non appena fossero stati colpiti dagli incanti agli occhi. Un inganno ben orchestrato, una trama intessuta a loro danno.
Cercava di tenere presente con equilibrio i suoi obiettivi: la direzione, quella che loro stessi dovevano seguire, la porta successiva, per far sì che il gruppo potesse procedere alle spalle dei draghi; l’intenzione, stimolare la loro curiosità delle fiere e spingerli verso una preda interessante, ma senza infastidirli; la concentrazione, per mantenere quegli intenti sulla gru in ogni momento del suo percorso.
Non appena il gruppo si fosse mosso, l’avrebbe seguito a passo lesto, solo la vista remota a seguire i movimenti dei compagni. Il corpo era teso, la presa sulla bacchetta salda, e l’interezza della sua coscienza era proiettata sul moto del pennuto.


NwSKYFx
ATTIVO & CONOSCENZE
Bacchetta Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11 policci e 1/4, Rigida
Spilla della Scuola di Atene
Cappa Elementale Effetto: Riduce i danni degli incantesimi che utilizzano il potere di Fuoco, Acqua, Terra ed Aria ed amplifica la forza degli incantesimi lanciati dal possessore di questo oggetto, a patto che siano incantesimi elementali. [+3 PS, +8 PC]
Bisaccia
Diadema della Veela Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una Veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico.(difatti invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno, utilizzabile una sola volta per quest) PC +2, PM +2, PS +2
Caramella dell’Illusione Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!
Polvere Buiopesto Peruviana Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
Strillettera che non sa di avere con sé

Elementalista inesperta: Aria
Smaterializzazione
Prima Classe Tutta
Seconda Classe Tutta
Terza Classe Tutta [Fattoriam Mutas Iracundia]
Quarta Classe Tutta [Circumflamma Colossum Ignimenti Mucum Ad Nauseam Neptuno/Aqua Eructo Repsi Genitum]
Quinta Classe Flagrate Stupeficium
Sesta Classe Homenum Revelio Repello Incarceramus
AZIONI & DANNI
Schianto, caduta, lenta ripresa. Accetta l’aiuto di Jane e solo una volta raggiunto un luogo sicuro scambia con lei qualche parola. Si convince della buona fede della ragazza. Ammira i draghi, segue il piano di KC e si occupa di realizzare un pennuto che ne attiri l’attenzione e li conduca nella direzione in cui loro stessi devono dirigersi, oltre gli Eunuchi e la porta.
Danni: colpi superficiali su tutto il corpo, graffio al gomito sinistro. Sterno reduce da uno Schiantesimo. Danni morali: cacca di gru sulla spalla.

 
Top
view post Posted on 2/12/2020, 21:57
Avatar

Group:
Docente Admin
Posts:
6,322
Location:
Rome

Status:


3YdQGg8

La guerra iniziava a stremarlo.
Non poteva negarlo, né a lui né ai suoi alleati; era arrivato al punto di non ritorno, quello che gli faceva capire che voleva concludere quella lunga corsa ad ostacoli.
Sicuramente per i novizi tutto quel movimento poteva risultare emozionante, sicuramente adrenalinico ma per lui, che aveva affrontato quelle missioni già tre volte, era impegnativo, specialmente se si teneva conto che molto spesso dava ordini o doveva elaborare piani.
Dopo aver sderenato due eunuchi lungo la strada con un Neptuno e aver proseguito a passo svelto con i ragazzi verso la metà, notò davanti a loro due draghi e due nuovi avversari.
L’emozione fu tanta, forse troppa nel vedere quelle creature; si sentiva rinvigorito, emozionato.
I draghi, seppur non troppo grandi, erano la rappresentazione di quanto magico fosse quel luogo. Quei denti acuminati, quelle scaglie dure e taglienti come rasoi, per non parlare delle potenti e robuste ali, erano la rappresentazione del genere fantasy in tutta la sua magnificenza, di qualcosa che solo in quel posto poteva vivere e che mai avrebbe dovuto varcare il Mondo Babbano.
Guardando estasiato i nemici, non curandosi dei ragazzi che si stavano organizzando per agire, venne riportato alla realtà dall’Argentea alla quale rispose con un cenno di mano.
Se non altro, l’idea della ragazza era molto interessante e teneva conto di quanto fosse vicino a quell’elemento freddo, in contrapposizione con le fiamme dei rettili.
Osservando Tourandot, la quale si sarebbe mossa assieme a lui, disse con fermezza:

-Quando sei pronta, procediamo.
Penso che se agiamo assieme, incanalando con cura l’acqua nelle barriere che creeremo, tutto andrà per il verso giusto.
Ovviamente, non appena superiamo il nemico, tu puoi riprendere la marcia verso l’obiettivo. Noi sicuramente ti staremo alle calcagna. -


Sorridendo alla donna, che sicuramente non avrebbe apprezzato il suo fare occidentale, non appena si mosse, lui la seguì, al fine di eseguire quei movimenti quasi contemporaneamente.
Sapeva che quello che avevano in mente di fare era ben complesso, ma era certo che si poteva fare, dosando la forza del Neptuno con la robustezza del Protego Totalus, così da creare una lente trasparente, pregna di acqua, che sarebbe riuscita ad assorbire qualsiasi eventuale attacco delle creature magiche.
Mentre si muoveva velocemente verso i nemici, cercò di concentrarsi su quanto gli era stato detto di fare assieme alla loro guida orientale.
Dovevano difendersi, dovevano farlo per il meglio e lui e quella donna sarebbero riusciti fondendo l’elemento alle difese, garantendo qualcosa di solido e sicuro.
Chiudendo gli occhi, cercò di implementare la visione di quanto voleva creare davanti a lui. Gli serviva uno scudo d’acqua, una barriera viscosa, ma non scivolosa, in grado di difenderli dal fuoco, di assorbire quell’elemento.
Non appena vide Tourandot iniziare l’esecuzione dei cerchi, anche lui , iniziò a muovere con destrezza il braccio detentore di bacchetta con un moto circolare.
Avrebbe disegnato tre cerchi, tre nuovi segni nell’aria, ma quella volta avrebbe aggiunto la sua componente preferita.
Cercando di incanalare con cura l’acqua tramite l’utilizzo dell’altro braccio, avrebbe fatto in modo di dosare i suoi pensieri e quel flusso, che sarebbe dovuto essere controllato, né troppo veloce né troppo lento.
Infatti, nella teoria dei fatti, aveva ipotizzato che se avesse inserito l’acqua nello schermo con lentezza questo non avrebbe avuto troppa acqua per respingere un attacco di fuoco, mentre se avesse creato troppa acqua a quella schermata sarebbe potuta esplodere, rendendo i suoi sforzi vani.
Doveva dosare le forze, centellinare le energie, incanalare i pensieri allo scopo unico di debellare la minaccia e sviluppare la vera magia.

-Protego Neptuuuuuno-

Disse, cercando di mantenere la vocale, fino alla conclusione dell’ultimo cerchio.

Se l’obiettivo era quello di andare oltre e proseguire nella loro caccia, ci sarebbero riusciti. I ribelli dovevano vincere e li avrebbe portati alla vittoria.





Statistiche:
- Punti salute: 290/327
- Punti Corpo: 270/283
- Punti Mana: 294/296
- Punti Esperienza: 78
- Vocazioni: Legilimens , Elementalista Inesperto
- Abilità: Smaterializzazione

In sintesi:Toobl è abbastanza stanco, questo è innegabile, ma cerca di reggere botta. Sentiti gli ordini di Casey si organizza con Tourandot al fine di creare assieme a lei dei “Protego Neptuno” i quali avranno lo scopo di difendere il gruppo e di assorbire eventuali attacchi dei draghi.

Incanti Finora Appresi:
*PRIMA CLASSE - tetto minimo 1 - tetto massimo 2 exp
*SECONDA CLASSE -tetto minimo 2 - tetto massimo 6 exp
*TERZA CLASSE - tetto minimo 5 - tetto massimo 15 exp (No Fattoriam)
*QUARTA CLASSE - min 11exp e 15 anni di età - max 25 exp e 17 anni (No Circumflamma,Colossum)
*QUINTA CLASSE - min 17exp e 16 anni di età - max 36 exp e 19 anni di età (Anche Stupeficium e Plutonis)
*SESTA CLASSE - min 24 exp e 17 anni di età - max 55 exp e 20 anni di età (Solo incantesi appresi durante le lezioni e Nimbus Grado)
*SETTIMA CLASSE - min 29 exp e 18 anni di età (Incanti appresi Protego Totalus)

Attivo:
1 bacchetta Corniolo, corde di cuore di drago, dieci pollici, rigida
1 Nanosticca
1 Gigansticca
1 Aereosticca
1 Pacco di Bombe Denudanti

Oggettistica
Daddy è vestito con una maglietta a maniche corte beige e un pantalone nero.
Ha con sé/addosso i seguenti oggetti:
-Anello: Un anello da uomo, precisamente da pollice, in palese argento con sopra la sottile incisione di un corvo con le ali spiegate.
-Talismano Caparbio:conferisce un bonus temporaneo di 5 punti corpo per ogni 10% di PS mancanti
-Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
 
Top
view post Posted on 2/12/2020, 21:58
Avatar

The North remembers. ♥

Group:
Medimago
Posts:
7,676
Location:
Blair Atholl, Scozia

Status:


Jane Read - Strega Adulta
Hf973YL
Accaddero molte cose, velocemente, una dopo l’altra, e fu palese che alcuni dei loro piani non fossero andati a buon fine: si era illusa che le azioni dedicate alla coppia di guardie in arrivo (1) fossero state sufficienti, e così era stato, ma il Tempo aveva ricordato la sua esistenza e non tutti gli incastri erano riusciti nel migliore dei modi.
Un colpo secco, e la coppia che si era posizionata in cima al gruppo – una ragazza e un uomo – cadde a terra: Jane non perse tempo a riflettere, e con uno scatto li raggiunse per accertarsi delle loro condizioni, preoccupata. Non appena fu vicina alla ragazza (Eloise), si accertò che fosse ancora cosciente, quindi allungò la mano sinistra in sua direzione per aiutarla: strinse la presa e spostò il baricentro per far sì che riuscisse a alzarsi, e quando ella si sbilanciò nel tentativo di tornare in posizione eretta un - Attenta! - sussurrato uscì dalle sue labbra, senza che riuscisse a trattenersi, mentre anche l’altra mano si muoveva per posarsi sulla sua spalla e cercare di non farla cadere.
Non appena ebbe la certezza che riuscisse a rimanere in equilibrio senza problemi, Jane la lasciò andare e incrociò il suo sguardo con quello della ragazza: una lieve diffidenza sembrava trasparire dai suoi occhi, ma non poteva di certo biasimarla. Era ormai palese che nessuno di loro di aspettasse il suo arrivo, e comprendeva la difficoltà a fidarsi di lei: di certo il biglietto – per quanto scritto direttamente dal Preside – non era stato sufficiente a far sì che venisse accettata nella comitiva.
Stava per aprire bocca, pronta a presentarsi o quantomeno a spiegare la situazione – anche se non era certa che un “Ciao, Peverell mi ha mandata qui per una scampagnata, dove si va?” sarebbe stato l’ideale – quando il resto del gruppo si mise in movimento, e non ci fu modo di fare altro che non seguirli, correndo.
Stavano attraversando un cortile, identico al precedente ma apparentemente deserto, quando la ragazza che Jane aveva aiutato parlò sottovoce, chiedendo le spiegazioni che erano dovute: Jane rallentò il passo, seguendo i movimenti degli altri, avvicinandosi di più a lei.

- Mi chiamo Jane, mi sono diplomata qualche mese fa ad Hogwarts. - sussurrò veloce la risposta, conscia che non ci fosse il tempo di bere un tè e chiacchierare amabilmente, - Peverell mi aveva parlato di una specie di gita, ma quando sono arrivata nel suo ufficio ho trovato un sacchetto con le spille, il biglietto e un libro bello grande, nient’altro. Nessun dettaglio in più, non ho fatto nemmeno in tempo a capire cosa stesse succedendo che mi sono ritrovata qui. -

Fece una piccola alzata di spalle, consapevole che di sicuro non era l’unica a non capire il carattere eclettico del Preside. - Il tuo nome qual è? E soprattutto… qual è il nostro obiettivo? - Il fatto che il professore fosse stato tanto criptico nel biglietto non significava che anche la ragazza si sarebbe comportata alla stessa maniera, almeno, questo era quello che sperava.
Per sua fortuna, Eloise si rivelò meno riservata del Preside, e in poche parole cercò di portare chiarezza nella mente di Jane riguardo la serie di sfortunati? eventi in cui erano incappati: la ragazza spostò lo sguardo in direzione della donna che le era stata indicata e che stavano seguendo, cercando di metterla a fuoco.

- Grazie, quindi avete già un pi- - Camminando e chiacchierando al tempo stesso si accorse di essersi momentaneamente distratta – l’ideale in una situazione del genere – ma non appena mise piede insieme al resto del gruppo in quello che appariva come l’ennesimo cortile identico al precedente si bloccò metà della domanda. Quelli erano davvero… - Draghi?! -
Per sua fortuna riuscì a non urlare l’esclamazione ma a sussurrarla sottovoce, nonostante la sorpresa fosse evidente. Quando Peverell aveva accennato a “creature magiche varie”, Jane aveva pensato ad animali innocui, o almeno non tanto pericolosi – era pur sempre un club scolastico! – ma era stata una sciocca: doveva immaginare che il Preside avrebbe cercato di rendere la gita memorabile.
Si prese il tempo di due respiri per osservare le creature, lo sguardo che esprimeva preoccupazione ma al tempo stesso ammirazione: non aveva mai avuto modo di vedere di persona un drago e doveva ammettere che erano davvero affascinanti. La meraviglia durò poco, perché la realtà in quel momento era ben diversa: da quando era arrivata in quel luogo la prima – e forse unica – cose che le era sembrata chiara era l’urgenza di non farsi scoprire, ma ora un nuovo pericolo si era posato leggiadro davanti a loro.
Non ebbe modo di provare a chiedere al resto del gruppo come intendessero agire, anche se il tempo a loro disposizione era evidente come la collaborazione fosse fondamentale, perché un ragazzo aveva già fatto la sua proposta al gruppo: il punto più debole di un Drago era la vista e quello doveva diventare il loro obiettivo.
Era pronta ad aiutare e stava già pensando a quale incantesimo poter utilizzare, quando un’altra ragazza – la stessa che si era occupata di far sì che il biglietto di Peverell finisse nelle loro mani – prese parola, e suggerì delle aggiunte alla proposta del ragazzo.
Era un buon piano, doveva ammetterlo che anche se erano ancora studenti – e aveva dedotto che lo fossero tutti – erano davvero in gamba: lei a momenti ancora non aveva ben chiaro cosa ci facesse lì.
Si avvicinò ad Eloise, che si era proposta di occuparsi dell’evocazione dei volatili per distrarre i draghi e far sì che poi fungessero da apripista per farli proseguire.

- Ti aiuto anche io. -

L’incantesimo che avrebbe utilizzato di certo non aveva un’esecuzione complessa, ma di sicuro richiedeva la giusta concentrazione: fece un respiro profondo, chiudendo gli occhi.
Voleva evocare dei passerotti, tre per l’esattezza: animali forse piccoli per essere notati singolarmente dai draghi, ma di certo in gruppo avrebbero saputo come attirare l’attenzione; il piccolo stormo prese forma nella sua mente, piuma dopo piuma, le ali che si muovevano velocemente, i movimenti in volo apparentemente disordinati, come se volessero giocare.
Quando fu certa di avere fissa nella mente quell’immagine, aprì gli occhi e stese il braccio destro, dritto, puntando la bacchetta sopra di sì, rivolta in direzione del cielo: la ruotò in senso orario, tracciando un cerchio in aria.

- Avis. -

Voce ferma e sicura: alzò lo sguardo, nella mente l’immagine del piccolissimo stormo ben impressa, precisa.
Non appena gli animali comparvero, uno dopo l’altro, mosse la bacchetta in direzione dei draghi.
L’obiettivo era attirarne l’attenzione una volta che gli incanti del resto del gruppo avessero danneggiato la loro vista: Jane però non fece avvicinare troppo i passerotti alle due creature, nel timore che in pochi secondi diventassero un delizioso spuntino arrostito.
Una volta che fu certa che i due draghi si fossero accorti della loro presenza, mosse nuovamente la punta della bacchetta, questa volta in un’altra direzione: l’obiettivo le era stato spiegato in modo decisamente chiaro, doveva catturare l’attenzione dei due animali abbastanza intensamente affinché seguissero i volatili verso il loro obiettivo successivo, l’uscita del cortile.
Mantenne lo sguardo fisso sui passerotti, il braccio steso, bacchetta stretta in mano: non appena notò sullo sfondo del suo campo visivo dei movimenti, li interpretò come il segno che il resto del gruppo si stava spostando. Li seguì, come aveva fatto poco prima e come avrebbe di sicuro continuato a fare per il resto dell’avventura, sperando nell’accortezza dei compagni nel caso di ostacoli, visto che la sua concentrazione era indirizzata solo sul movimento del piccolo stormo.
PS. 175/175 - PC. 121/121 - PM. 136/136 - EXP. 27.5
Riassunto:
Jane cerca di capire di più su dove sia finita e su cosa debba realmente fare grazie all’aiuto di Eloise, cercando anche di conquistarne al tempo stesso la fiducia: uno sguardo ammirato ai draghi, ascolta il piano di Casey e decide di occuparsi dei volatili che dovrebbero fungere da distrazione. Dopo averli evocati, si assicura che spingano le due creature a seguirli oltre la porta, nella stessa direzione che deve prendere il gruppo.


Danni:
---
Inventario:
» Bacchetta: 13 Pollici, Legno di Elce, Crine di Unicorno e Goccia di Rugiada
» Spilla della Scuola di Atene


Abilità & Conoscenze:
» Smaterializzazione

Incantesimi Innati: Florikus, Caeruleus Tintinnabulum Flammo, Oppugno, Ardesco, Mangialumache

Incantesimi Appresi:
» Prima Classe
» Seconda Classe
» Terza Classe (esclusi i proibiti)
» Quarta Classe (esclusi i proibiti)


Dettagli Statistiche:
Punti Salute: 175 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 4 Top200)
Punti Corpo: 121 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest)
Punti Mana: 136 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 15 libri)
Punti Exp: 27.5 (punti base + 4.5 quest)

 
Top
366 replies since 3/4/2020, 18:48   14984 views
  Share