| Proseguiva la grande caccia. Nessuna certezza di riuscita, poche probabilità di farcela, remota eventualità di uscirne del tutto incolumi. Eppure, erano quelle le forme di divertimento che accomunavano la Storia. Si sosteneva nel corso del tempo tali pratiche fossero solo andate raffinandosi, lasciando che le declinazioni più barbare e violente cedessero il passo ad altre, dall’animo più ingentilito, e civilizzato. Eppure, erano ancora lì. Imbevuti di un’incompresa sacralità imperiale, a sguazzare di cortile in cortile, sperando che gliela mandassero giusta. Non male. Pur sempre in barba a quanto la vulgata volesse. Dimostrazione che in fondo le baggianate non conoscessero limite? Che vivessero nell’epica epoca della fuffologia applicata elevata a religione? Dell’ambita preda ancora nemmeno un’ombra, ma qualcosa era infine cambiato. Forse a livello di consapevolezza, non ancora andata concretizzandosi in molti casi, ma qualcosa era cambiato. Era anche ora, del resto? Ma cosa significava? In cosa si sarebbe manifestato concretamente? Se anche avessero saputo, cos’avrebbero fatto? E perché lo cercavano? Una tiepida e sfuggente ombra connaturava quelli che in altre circostanze sarebbero stati salutati quali decisivi e netti passi in avanti. Avevano forse fatto ordine a certi livelli, ma rimescolato le carte tanto in fretta su altri che forse quel poco che si sarebbe anche potuto afferrare era finito invece con l’essere perso, tra una scivolata e un sospiro. Sfide formidabili si stagliavano nelle immediate vicinanze, e nulla prometteva che il quadro potesse drasticamente migliorare in meno di un soffio di Eolo, ma non c’era altra soluzione. Buon viso, a cattivo gioco. Si trattava di un gioco dopo tutto, o forse no? La compagnia ribelle andava raffinando rapidamente le idee. Un nuovo piano era elaborato in fretta e furia, con buone probabilità di successo, almeno sulla carta, controbilanciate comunque da una serie di coperture già realizzate. Giocare d’opzioni, tra uno scoperto e un hedging ben studiato, sarebbe potuto risultare meno azzardato di quanto in prima nuce sembrasse. Era quello il caso? Mentre si affilavano i coltelli, un nuovo fuoco di fila sulla retroguardia. Nuove domande, in cerca di nuove risposte. Ne avrebbero ottenute? Nuovi e vecchi alleati sul banco degli imputati, cos’avrebbero potuto rivelare di drasticamente diverso da quanto non fosse stato sino a quel momento? Era dunque la volta dell’Aurea, con il buon vecchio guardaspalle. Anche a patto di riuscire nell’incanto, e nulla ci dice che sarebbe realmente possibile in presenza delle difese della città, non so sino a che punto sarebbe decisivo. Tourandot è la nostra migliore soluzione per arrivare a destinazione, è probabile ormai che stiano vagando per la città decine di falsi imperatori. A patto di riuscire nell’incanto, non so quale potrebbe essere l’utilità di una risposta così ambigua. Qualcosa di non troppo inaspettato era infine venuto alla luce. Cambiava qualcosa? La sensazione che fosse già da tempo in atto qualcosa del genere si era fatta largo man mano, il sospetto era stato fugato, ma cosa si sarebbe potuto fare di quell’informazione? Sapevano sin dal principio che fosse Tourandot a doverli guidare. Probabilmente il vero nodo da sciogliere era ben altrove. Ancora intatto. Sempre a patto che in una qualche maniera potesse essere davvero infine sciolto. L’attenzione era dunque tornata a catalizzarsi sulla loro unica alleata, in tante insidie, il cui valore era andato solo confermandosi. Di cortile in cortile. C’era da augurarsi quindi non le accadesse nulla di male. Sarebbero finiti con il perdersi in mezzo al deserto, senza la minima idea di dove la prima oasi si trovasse. Ma era già tempo che il Corvonero e l’Argentea si facessero avanti. Cos’avrebbero ottenuto? Cosa stiate andando a fare non mi è stato detto, le istruzioni erano semplicemente di trovarvi prima che fosse troppo tardi, e farvi quindi da guida sino a destinazione. A patto di non perdere troppo tempo il Figlio del Cielo non sarà nella culla della Città, e dunque irraggiungibile per quasi chiunque, con un minimo di fortuna potrebbe anche essere ancora inconsapevole di quanto stia avvenendo, e certamente in compagnia di una delle mie sorelle. Qualora venga spostato tutto sarebbe impossibile, e ormai lo staranno cercando in diversi. Un tono gentile, compito, una risposta sincera, esplicita. Segnata da un’ultima occhiata, che aveva dell’assassino. Se il Corvonero pensava di arruolare alleati con la franchezza, evidentemente aveva sbagliato secolo. Era una risposta all’ennesima domanda, ma cosa stavano dunque andando a fare? Avrebbe poi fatto la differenza? Indipendentemente dal come in ogni caso avrebbero dovuto raggiungere la meta. Non sapevano il perché, ma nemmeno il dove. E il quando costituiva al momento la più grande delle incognite. Erano di fretta. Ma già lo sapevano. Conferme, a quelle che dopo tutto erano domande la cui risposta era già nota, o comunque era stata intuita con ragionevole certezza. O si stavano sbagliando sin dal principio? Completati che furono i macchinosi preparativi, accompagnati da un certo olezzo, e non di pece bollente, infine la compagine era nuovamente pronta a entrare in azione. Quanto i due draghi fossero confusi era più che difficile a dirsi, al pari di quanto questo avrebbe influenzato l’esito dei loro piani. A posteriori chi aveva fatto il vero affare? Neutralizzata l’unica apparente minaccia umana, com’era già avvenuto, nell’immediatezza la questione era condurre per mano i due draghi dove più si sarebbero potuti inconsapevolmente dimostrare utili. Da qui l’intenso lavorio che aveva occupato tempo ed energie alle Tassorosso e alla Grifondoro (S, E, K).Un piano articolato, dai molteplici addentellati, che si sarebbe intersecato ad altri e numerosi battitori solitari, qualora ve ne fosse stata l’esigenza. Il Corvonero (B) si era occupato dell’idea, era però già giunto il test. Avrebbe funzionato? Era dunque tempo perché la giovane Tassorosso agisse, l’odore sarebbe stato il suo miglior alleato, e in quel senso i discepoli di Tosca sembravano aver stretto un patto d’acciaio che risaliva alla notte dei tempi. Lanciato l’ammenicolo oltre l’ostacolo, una prima zaffata parve farsi largo di forza, stuzzicando il momentaneo interesse della focosa coppia. Era poi tempo invece perché anche la Grifondoro si attivasse, erano pur sempre nella Patria dei fuochi d’artificio, perché non fare un tentativo? Mentre già il fuoco esplodeva sul terreno, guadagnando in altezza, in controluce si animava un grifone di bronzo, balzando giù dal suo piedistallo, destando in quel caso lì l’immediata attenzione delle due fiere. Contrariamente però a quanto sperato, e non controintuitivamente, ecco il grifone animato non dai più nobili intenti avvicinarsi ai draghi, puntando in direzione dell’allegra comitiva, ancora ai margini dello scontro. Mentre i fuochi da luci e colori proseguivano lo spettacolo, il grifone veniva accolto quale degno compagno di giochi dalla strana coppia, balzarla a piè pari, in un primo anelito di volo, ma concludere rovinosamente al suolo, sparpagliandosi sul granito, devastato da una zampata ben assestata. L’epica storia del grifone ribelle si era conclusa lì, mentre il primo test per il loro scudo entrava nel vivo. Temporaneamente accantonate le gelatine, due epiche fiammate impattarono senza rimorsi lo scudo, senza risultato alcuno, dunque un successo, ma così facendo sollevavano anche un nuovo quesito: come direzionare molto rapidamente e altrove i draghi, salvando la pelle? Guardavano entrambi nella loro direzione, palesemente si sarebbero dovuti tutti dirigere a nord, e il nutrito gruppo potenzialmente ne aveva appena destato l’attenzione. Lo scudo era ancora lì con loro, e questo era di gran conforto. Esaurito che era il fuoco d’artificio, da quella stessa direzione, una tozza Ombra si apprestava a introdursi nel cortile. Nella grande arena, intanto, il gioco proseguiva. Lo scontro non sembrava dar segnali di cedimento, e l’attenzione generale rimaneva focalizzata sulle prime linee, dove si stava sviluppando l’azione. Corri di qua, corri di là, e lanciati di su, avevano come unico risultato un millimetrico scostamento di quelli che erano gli equilibri dello scontro. La rotazione era in atto, e stava dando i suoi frutti, ma non abbastanza in fretta. Cos’avrebbero potuto fare? Cosa sarebbe stato opportuno facessero per facilitare il processo? Lo stavano facendo? Qual era la differenza tra interpretare letteralmente e agire a ragion veduta? Che qualcosa di troppo fosse stato frainteso non era più così remoto. Il danno era fatto? Probabilmente no, nulla sembrava compromesso, anzi. Ma… Era dunque la volta della Grifondoro (F), caracollare di buon passo dalla parte opposta del terreno di scontro, riguadagnando la vicinanza e il calore delle colleghe di sventura. Cammin facendo si sarebbe anche occupata di qualche spavaldo (8i). Certo, non nel migliore dei modi, non al massimo delle prestazioni, non avrebbe nemmeno saputo cosa sarebbe seguito, ma quel singolo solitario intervento avrebbe anche potuto offrire l’inaspettata occasione di fare qualcos’altro, magari a un alleato. Uno scontro, un duello multiplo, a geometria variabile, era null’altro che una questione di attenzione. Intanto l'Argentea aveva infine raggiunto la disorientata reporter, improvvisatasi di guerra, le prestava un primo soccorso, si apprestava a indietreggiare, non prima di aver contribuito nuovamente allo scontro. Non c’era molto di cui discutere, salvo qualche sbrigativa indicazione su quanto riteneva fosse opportuno fare. Dunque perché non prendersela con le prime linee nemiche, prima di togliere il disturbo? Da un lato dunque l’inventiva della giovane adulta, che dalla sua aveva senza dubbio la sorpresa, dall’altro la risolutezza della Tassorosso. Con un risultato netto, prima di fare le valigie: l’avanzata scomposta degli alleati. Erano in presenza del giro di boa? Era successo qualcosa degno di nota, di cui potessero servarne traccia? Qualcosa era cambiato nella sostanza, oltre che nella forma? Era il segnale per lasciare definitivamente la scena, dandosi all'ittica, o il contrario? Eppure, agguantata la Grifondoro (F) ecco la ritirata della Tassorosso verso il centro. Non era invece di questo avviso la seconda discepola della Torre (J), al fronte e ben risoluta nel restarvi, cercando di salvaguardare quell’intesa andata maturando nel corso dei lunghi minuti di assalto all’arma bianca. Dunque via a una nuova azione complessa, una tenaglia molto particolare, e non priva di un certo successo, culminata con l’atterramento della sua vittima designata (8m). Successi, andavano regalandosi isolati ma dolci successi. Dalle retrovie proseguiva l’ancor discreto sostegno dell’artiglieria. In attesa di tempi migliori? Cosa aspettavano? Cosa stava succedendo? Era tempo infine del venire alla luce di un nuovo ennesimo e inaspettato scontro. Su scala molto meno vasta, ma non per questo non significativo. L’allegro quintetto aveva infatti trovato una prima gabola lungo quello che sembrava potesse essere un cammino di grandi piaceri, e grasse risate. Nonostante la loro superiorità numerica, i tre felloni non sembravano certo voler desistere dal loro obiettivo, anzi. Per certi versi la loro concentrazione avrebbe potuto giocare a loro chiaro svantaggio. L’imperiale sembrava essersi assegnato il compito di difendere, lasciando modo agli altri di attaccare. Definito un primo abbozzo di piano, ecco lo scontro prendere piede. Se l’ombra di una rete era timidamente apparsa, altrettanto velocemente era finita con lo scomparire all’interno di un cespuglio non troppo distante, lasciando a mani vuote il Grifondoro (O). Lo stesso sventurato che sarebbe dovuto finire con l’essere ingabbiato, aveva ancora i piedi bene al caldo e al riparo, nonostante il tentativo del Tassorosso (L). E nonostante la Corvonero (H) mirasse al più discosto del terzetto, sino a quel momento il meno attivo, non sembrava essere stato costretto ad alcun tipo di immobilità, tanto da rispondere per le rime alla volta dello scudo. Mentre da destra un primo timido raggio azzurro impattava lo scudo, e i primi cristalli di ghiaccio fioccavano sulla superficie, una sorda cannonata dalla sinistra lo mandava in frantumi senza tante cerimonie, lasciando a terra i due in posizione più avanzata, e particolarmente scivolosa una parte del granito nelle immediate vicinanze. Il ribelle al centro apparentemente senza cogliere la palla al balzo, sembrava invece aver spinto a scendere in battaglia quello stesso cespuglio poco discosto. L’ammasso di rami e foglie aveva presto ceduto il passo a un colosso alto diversi piedi, verde brillante, che si faceva ora largo al centro del cortile, armato delle migliori intenzioni, mulinando qualcosa di molto simile a un martello, di rami intrecciati. Li stava inequivocabilmente caricando, e se quelli a terra avrebbero anche potuto non avere il tempo di intervenire per le rime, gli osservatori cos'avrebbero fatto? Vinta l'incertezza iniziale vi sarebbe stato modo. Cos'avrebbe pensato la silente Serpeverde, ancora nell'ombra? Dovremmo esserci anche questa volta. Sul fronte imperiale non ci sono eccessive novità. Da un lato infatti prosegue lo scontro al centro della mappa, con il lento crescere delle forze cittadine, e il lento declino dei ribelli. Prosegue come da piani l’operazione, con alcuni dei vostri che offrono una certa sponda, che non è una brutta cosa. F, T e A sono le amiche ritrovate, con la reporter di guerra un po’ scossa, ma comunque ancora in piedi, e attiva a livello di conserve e marmellate. Sostanzialmente direi tutti strappino qualche successo, inclusa J, ancora isolata, al centro di una certa vincente intesa con il suo angolino di mondo. Diversamente invece il quintetto, che è incappato in un brutto incontro del N tipo, dove riscontra i primi inghippi del caso. A livello di attacco non si registrano sostanziali progressi, con un flop generale, e anche in difesa c’è una brutta scivolata che coinvolge anche il Tassorosso, con qualche danno dall’inaspettata esplosione dello scudo. Ne esce indenne invece il terzetto. Per il momento. I Ribelli si trovano invece in una situazione direi inizialmente tranquilla, andata scaldandosi per una serie di sfortunate coincidenze. Dopo qualche domanda, il piano entra nel vivo, e prende anche una discreta forma, pur essendo vanificato da una parte dei successivi sviluppi. Nonostante un buon inizio, l’attenzione dei draghi finisce con l’essere attirata dalla statua di E, che però non troppo inaspettatamente sfugge al controllo, e nell’errare nella direzione sbagliata si trascina dietro le fiere, incorniciate da fuochi artificiali sullo sfondo, per rimarcare l’evento. Lo scudo di D viene testato, e tiene direi più che discretamente, ma ora avete molto poco tempo per invertire una china molto pericolosa. Sarà bene catalizzare l’attenzione dei due ‘altrove’. Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire. Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti: Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V); Jane (W). Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A). Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato. La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:
22 - II Eloise (E) Punti Salute: 203/243 Punti Corpo: 142/147 Punti Mana: 149/149 Exp: 39 | Casey (K) Punti Salute: 150/175 Punti Corpo: 140/144 Punti Mana: 178/178 Exp: 10 | Daddy (D) Punti Salute: 278/327 Punti Corpo: 270/283 Punti Mana: 294/296 Exp: 78 | Mya (M) Punti Salute: 190/221 Punti Corpo: 110/166 Punti Mana: 163/163 Exp: 61 | Phoebe (P) Punti Salute: 85/118 Punti Corpo: 70/79 Punti Mana: 62/62 Exp: 2 | Susan (S) Punti Salute: 116/131 Punti Corpo: 62/69 Punti Mana: 70/70 Exp: 7 | Caleb (C) Punti Salute: 132/152 Punti Corpo: 73/83 Punti Mana: 77/77 Exp: 7 | Derek (B) Punti Salute: 202/247 Punti Corpo: 212/219 Punti Mana: 232/232 Exp: 24 | Jane (W) Punti Salute: 175/175 Punti Corpo: 121/121 Punti Mana: 136/136 Exp: 28 | Timur (Y1) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Calaf (Y2) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Turandot (Y3) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Megan (H) Punti Salute: 182/209 Punti Corpo: 160/160 Punti Mana: 167/167 Exp: 21 | Thalia (T) Punti Salute: 235/267 Punti Corpo: 195/195 Punti Mana: 230/230 Exp: 44 | Oliver (O) Punti Salute: 222/315 Punti Corpo: 271/285 Punti Mana: 320/343 Exp: 60 | Emily (R) Punti Salute: 267/305 Punti Corpo: 278/284 Punti Mana: 270/286 Exp: 56 | Jean (G) Punti Salute: 84/107 Punti Corpo: 45/50 Punti Mana: 50/50 Exp: 3 | Juliet (J) Punti Salute: 95/143 Punti Corpo: 60/68 Punti Mana: 103/103 Exp: 9 | Lucas (L) Punti Salute: 103/148 Punti Corpo: 51/60 Punti Mana: 56/56 Exp: 12 | Rose (F) Punti Salute: 90/120 Punti Corpo: 60/70 Punti Mana: 72/72 Exp: 3 | Katherine (Q) Punti Salute: 160/180 Punti Corpo: 108/118 Punti Mana: 137/137 Exp: 27 | Ariel (A) Punti Salute: 131/176 Punti Corpo: 115/125 Punti Mana: 115/115 Exp: 24 | Ping N. (X1) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Pong R. (X2) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Pang V. (X3) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - |
Alcune postille! A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo: - A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi; - A proposito di interpretazioni, mi sembra di intuire stiate seguendo la prassi, almeno a livello pratico, con in generale dei buoni risultati e un'ottima coordinazione, almeno per coloro che al momento si sono trovati 'al fronte', ossia i Ribelli. Entro però i confini delle nostre regole, potete tranquillamente darvi a un'interpretazione creativa anche dei vincoli che solitamente un Master impone alla gestione degli incantesimi. Ci terrei infatti nello sfatare il mito del: ogni incantesimo ha un unico fine. Se doveste allacciarvi le stringhe, quale sarebbe l'incantesimo giusto? Non conoscete il Frenonectio (che non avevo mai sentito), quindi non è possibile allacciarsi le scarpe? O potrebbe comunque sopperire efficacemente un Wingardium Leviosa? Oppure il Veronesi, quali strabilianti risultati potrebbe in realtà celare questo porello d'un Veronesi? Si possono fare molte cose con un incantesimo, stiamo pur sempre parlando di Magia. I più giovincelli e meno esperti, che hanno magari un arsenale apparentemente limitato, con un buon ragionamento e una lettura astuta tra le righe, sono piuttosto sicuro lo vedranno quanto meno ampliarsi. Quelli più esperti, e meno giovani, ricorderanno un epico scontro in una trincea con quelli che erano forse Berretti rossi, nella Francia medioevale, no? Ovviamente dovrete gestire la cosa in On in maniera molto chiara, e intelligente, ma guardandola da un punto di vista un po' diverso dal solito anche la I Classe offre strabilianti possibilità. Al pari, evidentemente, serve molto buon senso. Un brutto ceffo può essere abbattuto con un Prurito? E un drago? Le possibilità che una mente ingegnosa è in grado di scovare potrebbero essere sorprendenti. - Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre; - Per quanto riguarda le Ombre. Al momento il nostro inventario può vantare: Segugi: sono Ombre di dimensioni discrete, simili a un cane non troppo grande, spesso accucciate e sedute fiutano letteralmente l'aria, drizzando le due curiose antenne che ne incorniciano il capo. È piuttosto difficile determinare se usino effettivamente l'olfatto, l'udito, il gusto o la vista. Due vispi occhietti gialli sono indiscutibilmente i dettagli più facili da cogliere, e i migliori segnali della loro presenza. Sembrano essere fatti di pura e semplice oscurità, molto più nera di qualunque notte, in controluce è dunque forse più semplice individuarli, per quanto su distanze più che brevi resti un esercizio veramente complesso. La loro oscurità sfuma dolcemente, secondo un'impercettibile scala, schiarendosi, aiutando a mimetizzarsi nella notte. Si muovono strisciando, quasi scivolando, su due o quattro zampe. Non è ben chiaro come comunichino la natura delle loro scoperte, ma... Non è neanche dimostrato abbiano particolari doti offensive, o difensive. Sono a tutti gli effetti esploratori; Algidi: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, però, sfoggiano senza un preciso disegno, quelle che apparentemente potrebbero sembrare le 'placche' di un'armatura metallica. Ossia la loro oscurità è interrotta da fasce argentate, o comunque qualcosa di simile. Il capo è facilmente riconoscibile, e li differenzia dagli altri, essendo quasi interamente argentato. Hanno una sagoma particolarmente flessuosa e algida, e presumibilmente possono anche essere particolarmente agili e veloci sulle loro due chiare e corte gambette. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria leggera; Bonzi: diversamente dalle altre Ombre, questi sono esseri veramente di dimensioni considerevoli, al pari di un gigante. Assomigliano a livello ideale a dei pupazzi di neve, particolarmente grassi. Si muovono lentamente, molto lentamente, il che è proporzionale alla mole di quello che dovrebbe essere un corpo decisamente ingombrante. La loro oscurità è interrotta da leggeri increspature dorate, quasi a definirne i contorni delle singole parti: i polsi, le clavicole, il collo, il busto, le ginocchia. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari di come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria pesante; Banditi: al momento sono le uniche Ombre, almeno intuitivamente non troppo dissimili dalle altre, dalla parte dei Ribelli. Al pari degli Algidi, sono figure snelle e slanciate, solo leggermente più basse e scattanti nei movimenti. Hanno il volto quasi completamente coperto da un lungo turbante, e il corpo coperto da una veste azzurra, che presumibilmente non è la vera 'pelle'. Dunque sembrano fatti anche loro 'della stessa sostanza dei sogni', ma questo è meno certo. Quello che invece è evidente è che siano armati di una sciabola, o per chi preferisse essere molto più puntuale, una spada corta cinese, piuttosto in voga in età Ming, e che trovate facilmente in giro. Diversamente dalle Ombre imperiali, sono Ombre particolarmente sfuggenti e agili, abili nello sparire e nel confondersi, ma particolarmente reattive in caso di imprevisti; Arcieri: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, ma sulla falsa riga degli Algidi, sfoggiano un paio di pesanti guantoni apparentemente di cuoio bianco, e stringono tra le mani un pesante arco. Sul capo portano un curioso cappuccio rosso che li rende facilmente distinguibili anche al buio. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino, ma devono essere molto bravi con le frecce, ma di che natura? Sono a tutti gli effetti fanteria da tiro; - Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali; - Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi. - Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla. A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale. Al momento siamo a Defcon 1 ( = ). Allarme generale, e Outlook stabile.
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