Tutto è Proibito , Cina, Atene VII Incontro

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view post Posted on 27/2/2021, 14:28
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Prefetto Corvonero
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J e a n G r e y

Le bastava un motivo, un solo valido motivo per restare. Convinta com'era che quella battaglia fosse diventata sempre più sterile di minuto in minuto, aveva accettato di buon grado l'idea di andarsene da lì, ma in cuor suo lei sperava che qualcosa cambiasse. Si stava divertendo in un modo criptico, che faticava a comprendere, in una situazione che di divertente, forse, aveva ben poco. Se la battaglia avesse avuto un senso, si sarebbe sentita in difetto ad andarsene, ma nulla sembrava trattenerla. Nulla, fino all'arrivo dei rinforzi. Non sapeva se fosse accaduto in quel momento o se ci fossero già da prima, era così concentrata che ci aveva fatto caso solo una volta arretrata. La battaglia, vista da fuori, aveva un fascino tutto diverso: si sentiva parte di qualcosa di grande, anzi, enorme, tanto da sentirsi in bilico tra l'esserne sovrastata e l'esserne padrona. Di sicuro non le dispiaceva stare lì.

Non era l'unica ad essere arretrata, in risposta all'ordine della loro gudia in battaglia. La ragazza era lì, vicino a lei. Jean la raggiunse: sembrava stanca, provata, ma altrettanto determinata. Si fermò ad ascoltare le sue parole. Non solo si trovò d'accordo con quanto detto, ma si sentì rincuorata dal discorso della compagna. Anche Jean, come lei, voleva restare: sentiva di doverlo fare. La strategia, poi, sembrava interessante. L'obiettivo era sfruttare il numero, ora aumentato, di risorse per accerchiare i nemici e chiuderli in una sorta di cerchio, o tenaglia, come la compagna aveva detto. Jean ci credeva: credeva nella strategia, nei compagni e in sé stessa. « D'accordo, vado a destra. Provo a coinvolgere anche gli alleati: ce la possiamo fare! » La sua risposta, seppur gonfia di un entusiasmo forse troppo puerile (che Jean giustificava a sé stessa come normale, data la sua giovane età), era sicuramente chiara e sincera. Si sentiva rinnovata da una forza d'animo diversa da prima. Se fino all'ultimo incantesimo aveva provato solo sete di sangue, ora si era aggiunta l'adrenalina della strategia. Si sentiva, per la prima volta quella sera, parte di un gruppo: voleva portare avanti il suo compito, pur se piccolo, e farsi onore.
A passo svelto, ma senza correre, si diresse verso destra, saltando il centro e arrivando direttamente sull'inizio del lato. Si fermò in mezzo ai primi due alleati che si trovò davanti (6b e 2g), e senza pensare a nient'altro che non fosse l'obiettivo, si rivolse loro col tono più autoritario che riuscì a trovare, nonostante si sentisse microscopica rispetto a tutti: l'avrebbero mai ascoltata? Ci avrebbe provato in ogni caso. « Ehi, ascoltatemi! Dobbiamo accerchiarli, dobbiamo costringerli all'interno, è l'unico modo per avere il controllo e dare una svolta alla battaglia: spingeteli verso il centro mentre vi allargate verso destra! » Non sapeva se l'avrebbero ascoltata, né se si sarebbe arrabbiata in quel caso, sapeva solo che doveva continuare a provarci. Dopo loro due, proseguì verso destra, dicendo la stessa cosa a tutti quelli che incontrava, a gruppi (2f e 2c, 6a e 2e, 2b e 2a), sperando che la sentissero anche quelli vicini o che quelli che la sentivano riferissero a loro volta. Non si rivolse ai giganti, quelli grossi che prima stava usando come scudo, perché aveva la sensazione che non avrebbero ascoltato una parola: confidava che chi l'aveva sentita l'avrebbe ascoltata, e che gli altri avrebbero agito di conseguenza. In attesa di capire cosa avrebbero fatto tutti, si posizionò sulla destra, nelle retrovie (tra 3a e 2b) ma pronta ad inserirsi per scegliere il prossimo nemico da abbattere: presto avrebbero avuto la meglio, ormai ne era certa.


♦️ Punti Salute: 84/107
♦️ Punti Corpo: 45/50
♦️ Punti Mana: 50
♦️ Punti Esperienza: 3
♦️ Punti Pozione: 0
♦️ Inventario
  • Bacchetta di Legno di Ontano, Crine di Unicorno, 11 pollici, poco elastica
  • Fiala di Decotto al Dittamo
  • Mantello invernale nero con alamari d'argento
♦️ Incantesimi
  • I Classe - tutti
  • II Classe - Evanesco, Expelliarmus
♦️ Riassunto
Jean si sta ritirando, ma quando vede Thalia la raggiunge e ascolta il suo discorso. Concorda su tutto e si appresta ad andare sulla destra. Piena di entusiasmo per la nuova strategia, cerca di avvisare tutti gli alleati che le capitano a tiro, a gruppi, per la precisione 6b e 2g, 2f e 2c, 6a e 2e, 2b e 2a, invitando tutti a procedere ad accerchiare i nemici, sperando che per una volta si decidano ad ascoltarla. Si ferma poi tra 3a e 2b, aspettando di vedere la prossima mossa degli alleati: seguiranno le sue parole?
♦️ Danni
Colpo allo sterno che ha ormai lasciato un livido: fa ancora male, ma meno. Ustione al braccio destro che ogni tanto brucia, ma sempre meno. Braccio sinistro un po' dolorante (nulla di invalidante) e leggermente escoriato (come un ginocchio sbucciato); in più ha un leggero graffio sulla spalla sinistra.
 
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view post Posted on 27/2/2021, 15:54
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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PS 235/267 | PC 195 | PM 230 | Exp 44
Thalia Jane Moran18 anni | Cielo di Venere | V anno

Era stanca, inevitabilmente sfinita da quella ricerca e raccolta delle pecorelle smarrite, e la nuca cominciava di nuovo a farle male. Il sangue si era rappreso impiastricciandole i capelli e le vesti dell’epoca; la nausea era una compagna costante che fino a quel momento non era riuscita a percepire nettamente. Le sembrava addirittura che le viscere le si contorcessero per la tensione nervosa o forse per l’assenza di energie. Aveva corso a destra e a manca, direzionando le forze a disposizione, recuperando le compagne di quel gioco al massacro e ancora non capiva quale fosse il punto. L’unica certezza, specialmente dopo aver visto i rinforzi arrivare, era che se ne dovessero andare. Avevano assolto al loro compito, potevano ritirarsi. Già da qualche tempo, ormai, aveva colto l’importanza di andarsene di lì e mettere quanto più spazio - e soldati - tra la squadra di Imperiali e i Ribelli in rivolta. Si chiedeva, addirittura, se i compagni dello schieramento avversario non fossero già nella piazza. E se non erano proprio lì, in quel momento, allora dove si trovavano? Il pensiero di Megan, Oliver e gli altri la travolse: forse erano in pericolo, forse no. Era giunto il momento di scoprirlo. Ritrovando la voce che pensava di aver perduto a forza di gridare incanti ed abbaiare ordini, Thalia raggiunse Ariel, Rose e Jean ed impiegò ben poco tempo ad accorgersi che all’appello mancava una di loro. Volgendo il capo al fronte, riuscì a scorgere Juliet ancora impegnata nella lotta e uno sbuffo d’impazienza la fece tremare da capo a piedi. Fu ad Ariel che si rivolse per una delega affatto generosa che, però, restò aleatoria e inespressa quanto le sorti dello scontro. «Restate qui. Recupero Juliet e vi raggiungo.» Non aveva intenzione di perdere tempo, non quando era così prezioso per tutti loro. Rivolgersi alla giornalista era stato spontaneo: Ariel era l’unica adulta teoricamente responsabile; sperava solamente di poter acciuffare Juliet per la collottola come una gatta coi propri cuccioli e di portarla via dalla linea di fuoco prima che si facesse male. Il suo sesto senso tradiva un’urgenza nuova, un bisogno fondamentale di portarsi lontano da quella battaglia. Era trascorso, infatti, troppo tempo da che Megan aveva lasciato il fronte insieme agli altri Imperiali; non poteva rischiare che il gruppo rimanesse diviso troppo a lungo. La prima linea doveva avergli fatto guadagnare abbastanza tempo per andarsene alla chetichella, era tempo di riunirsi o quantomeno di capire perché avessero tentato di tornare indietro. Eppure restava il dubbio: dove cercarli?
Non appena fosse stata in grado di afferrare il braccio armato di Juliet, per impedirle di eseguire ulteriori incanti, l’avrebbe trascinata via verso la siepe di rovi e, solo in seguito, oltre l’arco. «Indietreggiamo. Dobbiamo riorganizzarci.» fu perentoria, più di quanto si fosse aspettata. Mentiva, poiché non aveva affatto idea di quale sarebbe stata la mossa successiva, ma del resto… non avevano nemmeno idea della ragione per cui si trovassero a Pechino e proprio in quel secolo. Provando a tornare dal gruppo di miracolati Imperiali, Thalia fu improvvisamente colta da un pensiero: e se non fosse finito il loro compito nella piazza? A suggerirglielo non era stato un pensiero improvviso, un rumore inaspettato o un attacco diretto personalmente a lei; era più simile ad una pessima sensazione. Il Generale (X2), come l'aveva rinominato nella sua testa, era ancora lì ad abbaiare comandi e a vederli trovare un'espressione. Fu la vista dei rinforzi a farla desistere dalla tentazione di andar via: le file degli Imperiali si erano rimpolpate, in fondo, ed abbandonarli per dirigersi senza meta nell'intrico di viali della Città Proibita non sarebbe stato egualmente saggio. Trascinò con sé Juliet e l'espressione sul suo viso stanco e in parte insanguinato sarebbe parso alle altre Imperiali come il volto di qualcuno sottoposto ad un'epifania in piena regola, ma senza un'apparente spiegazione. «Guardatevi intorno! Non possiamo andarcene.» eruppe, la voce acuta e il corpo stremato dalla fatica. Nonostante tutto, la realizzazione di poter, forse, fare ancora qualcosa in quella dannata piazza l'aveva rinvigorita. Di sicuro, aveva cambiato idee e prospettiva in un battito di ciglia e non c'era motivo, specialmente dopo quel contrordine, che le Imperiali la ascoltassero. «Le forze a nostra disposizione sono aumentate, guardate. Possiamo sfruttarle per chiudere i Ribelli in un cerchio perfetto, a tenaglia. Noi all'esterno, loro all'interno. Se ho ben capito, all'esercito serve uno spazio libero... anche se non so ancora perché.»
Improvvisamente, la strategia degli inizi - la stessa paventata dal Generale - tornava a galla; fino ad un istante prima era stata sepolta e dimenticata. «Jean e Rose, ho bisogno che voi riprendiate posizione, perdonatemi. Dirigetevi lì, alla nostra destra. Juliet ed Ariel... a sinistra.» le braccia, dapprima chiuse in un abbraccio simile ad una morsa - ad esemplificare la nuova strategia d'attacco - furono distese lungo i fianchi e tese nuovamente nelle direzioni da intraprendere. «Io devo assolutamente parlare col Generale, così che impartisca gli ordini necessari.» così dicendo, Thalia le avrebbe lasciate proseguire per le rispettive strade, dirigendosi speditamente al fianco del Generale. Raggiuntolo gli avrebbe comunicato le medesime intenzioni, se la risposta alla successiva domanda fosse stata positiva «C'è speranza di ulteriori aiuti? Perché la nostra idea, credo, coincide con la sua.»
Un cenno del capo, un'affermazione o una smentita: bastava poco affinché il loro piano prendesse, finalmente, forma.

Inventario&Conoscenze
Oggetti:

Spilla della Scuola di Atene
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
Mantello della Disillusione - Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
1 Fiala di Decotto al Dittamo
1 Fiala di Doxicida
1 Fiala di Rinvigorente

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia (Fattoriam)
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno ( Mucum Ad Nauseam, Napteria)
V Classe - Flagrate, Expecto Patronus, Plutonis
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (Acqua)

Riassunto & Danni
Contusione al fianco destro. Taglio poco profondo alla nuca, contusioni alla parte alta della schiena e indolenzimento alle spalle. Leggera escoriazione allo zigomo destro. Escoriazione e contusione sul gomito sinistro.

C'è confusione, spossatezza e stanchezza; l'epifania di un momento, però, fuga ogni dubbio e incertezza. Che sia sesto senso o altro, Thalia fa marcia indietro sulla gestione dell'emergenza al fronte e ripartisce le forze in campo. Jean e Rose a destra sulla mappa, Juliet ed Ariel sulla sinistra. Thalia per il momento rimane al centro, preferendo spostarsi successivamente al colloquio con il Generale (X2).
Si tratta di un turno di assestamento per Thalia, di revisione quasi.

 
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view post Posted on 27/2/2021, 16:35
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treat people with kindness.

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PS: 90/120 • PC: 60/70 • PM: 72/72 • PE: 3GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA12 ANNI
Per la prima volta dall’inizio di quella massacrante battaglia le Imperiali rimaste al fronte si ritrovarono nuovamente insieme. Rose Marie passò in rassegna i volti delle compagne, sporchi di polvere, sangue e terriccio: Thalia, Ariel, Jean e Juliet erano tutte lì. Stanche, ferite, ma ancora vive. Il tono acuto e stremato dell’Argentea richiamò immediatamente l’attenzione di tutte sul da farsi. Rose ascoltò attentamente ogni parola della superiora, sentendosi pronta ad assumersi gli ordini che di lì a poco avrebbe impartito. In un certo senso, quel tono autoritario conferì immediatamente alla Tassorosso un’aura diversa, più severa e inflessibile, capace di ispirare e guidare un esercito intero con la sola forza delle parole. Nulla a che vedere con la mamma chioccia che aveva potuto vedere di lei, fino a quel momento. Ma tutto a quel punto poteva essere giustificato, perfino tale schiettezza e veemenza: non v’era più alcun tempo da perdere. D’altronde, la Moran era impaziente di portare a termine il piano poiché il suo unico obiettivo era quello di cavarsi fuori da quella situazione per poter salvare la pelle a tutte loro… e nessuna avrebbe avuto nulla da ridire a riguardo. Al termine del discorso chiaro e conciso, un ultimo sguardo compiaciuto in direzione della Moran e ognuno si sarebbe messo all’opera per fare la propria parte. Potevano, o meglio, dovevano farcela.
«Jean!» avrebbe esclamato la bambina, staccandosi dal gruppo per correre verso destra, alle calcagna dalla compagna dai capelli rossi, appoggiando poi una mano sulla sua spalla. «Io vengo con te.»
Era il suo piccolo modo di dimostrarle il proprio appoggio. Le due non avevano mai avuto modo di interagire più di tanto, in realtà, pur essendo entrambe primine. E Rose non era nemmeno, in effetti, tipo da dare confidenza in maniera così scontata a una quasi-sconosciuta. In quella situazione, però, erano ormai agli sgoccioli. Dovevano affidarsi l’una dell’altra e darsi una mano a vicenda, se la speranza era quella che il piano andasse in porto. Nel percorrere la strada che la separava dalla sua nuova postazione, Rose Marie seguì l’esempio della Corvonero, dando a chiunque alleato incrociasse lungo il cammino (6b, 2g, 6a, 2e, 2b e 3a) le medesime indicazioni: «Spingete i nemici verso il centro. Dobbiamo chiuderli in un cerchio e farla finita.»
Arrivata a destinazione, avrebbe poi piantato i piedi per terra, volgendo lo sguardo da destra a sinistra agli alleati in mezzo ai quali si era posizionata (2a e 3g), ribadendo anche a loro la strategia.
«Ci siamo tutti, allora? Iniziate a circondarli!» ordinò infine, per poi iniziare la lenta avanzata, sguardo vigile e bacchetta puntata alla mano.
La cerchia di Atene si era ritrovata per poi separarsi di nuovo, questa volta con un piano chiaro in mente, un’azione coordinata su più fronti e, cosa più importante, il comune desiderio di ritrovarsi presto - per davvero, questa volta - e lasciare la piazza, definitivamente, vittoriosa. Sì, era così. Il loro scindersi aveva acquisito un senso: l’illusione di una ritirata dalle sembianze di un abbraccio, così come Thalia l’aveva descritto nei suoi gesti… ogni secondo più stretto, opprimente, asfissiante, che si sperava avrebbe schiacciato i nemici in una morsa fatale. Se il piano fosse riuscito, allora, era auspicabile che la piccola squadra si sarebbe ritrovata al centro, per poi evacuare? Che fosse quella, finalmente, la mossa decisiva?


SYNOPSIS & DAMAGE
Le Imperiali rimaste si riuniscono per ascoltare gli ordini di Thalia, sperando nel piano decisivo. Rose segue Jean e inizia la manovra a tenaglia sui Ribelli dall'estremità dell'ala sinistra (tra 2a e 3g), dopo aver avvisato quanti più alleati possibile (6b, 2g, 6a, 2e, 2b e 3a) della mossa da compiere.
Danni: Lividi sparsi lungo tutto il corpo, piccoli tagli lungo guance e collo. Addome dolorante e una bruciatura sull'avambraccio sinistro.
INVENTORY & KNOWLEDGE
▴ Prima classe completa.
▴ Bacchetta magica in legno di Castagno, crine di Unicorno e petali di Erica, 10 pollici, sufficientemente elastica
▴ Orologio di Bernadette Kultz (in tasca)
▴ Ciondolo della Scaglia di Drago (al collo)
▴ Guanti dell’Eroe Caduto (in borsa)
Molto resistenti e imbottiti di caldo pelo di puffole pigmee, questi guanti rendono la presa più salda.
▴ Mantello della Disillusione (in borsa)
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donargli l'invisibilità.

▴ Scatolina di Oliver:
1x Detonatore Abbindolante
Simile a un clacson, gettato a terra inizia a correre producendo un gran baccano; distrae l'avversario per un turno, ottimo diversivo.
1x Palude Portatile
Crea una palude istantanea se gettata a terra; non rimovibile. Piccola (1mx1m), rallenta l'avversario per un turno.
1x Molliccio Oppugnabile
Lanciato in aria, al seguito di un Oppugno crea per quindici secondi la paura dell'osservatore.

KEYSER SÖZE.
 
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view post Posted on 27/2/2021, 18:10
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Juliet Little
rsz_1589559784682 × Studentessa Grifondoro × 15 × sheet






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Se tutto fosse andato in porto lei e i due algidi avrebbero accerchiato il trio preso in considerazione e chiusi in una morsa. Forbice batte carta.

Per un attimo contrasse i muscoli in ricordo di quelle piccole contusioni ricevute nel corso dell’avventura cinese, intenzionata a non finire. Il battito cardiaco era molto accelerato per via della lotta avvenuta poco fa e per via del fatto che fosse riuscita nell’intento.

Era fiera, ma anche spaventata.

Potevano esserci altri come lui, pronti a disperderli. Ma in compenso si aggiunsero altri alleati venuti da chissà dove pronti a dare una mano. Forse era quello il momento per tirarsi indietro, ma da brava Grifondoro qual era sapeva che lei non l’avrebbe fatto. Era ancora intenzionata a restare lì, a combattere per permettere agli altri di occuparsi del re, per metterlo in salvo qualora fosse stato in pericolo.
Lei invece avrebbe voluto rimanere in prima fila, come fanteria. Sentì Thalia pronunciare le fatidiche parole che non avrebbe voluto sentire in quel momento e il suo braccio destro prigioniero della mano della ragazza più grande
*Perché dobbiamo indietreggiare?* si sarebbe chiesta la ragazzina mentre spostava lo sguardo sulla stessa e sui nemici, pronti ancora a far battaglia. C'era qualcosa che non andava. Non era quello il loro intento, non era per ciò che erano lì.
Poi avrebbe tirato un sospiro di sollievo, anche perché anche Thalia era dell’idea di restare lì a combattere e quasi con stizza, cercando di nascondere quel sentimento, portò via il braccio dalla presa ferrea della Tassorosso.
Erano ancora in lizza:
«Non possiamo indietreggiare, se lo facessimo, li porteremo dove vogliono andare, oltre i cancelli. Se gli accerchiamo, come hai detto tu, potremo bloccarli impedendo loro di avanzare. Ariel e io potremo pensare alla parte destra, cercheremo di metterli nel sacco» avrebbe detto la ragazzina mentre coinvolgeva nel suo discorso la giornalista particolare. Avrebbe cercato di calmare il battito cardiaco, allontanando da sé il fatto che fosse provata da tutte quelle lotte. Avrebbe dato il meglio di sé ancora una volta. Avrebbe fatto il più possibile perché tutto potesse funzionare e filare liscio come l’olio. Doveva fare una strategia e mentre ci ragionava su, contando sul fatto che i loro nemici erano pronti a contrattaccare, si sarebbe portata il pollice mentre un dente cercava di staccare una pellicina inesistente. Mentre usava il dito come valvola di sfogo il suo sguardo avrebbe percorso il campo di battaglia in cerca di un indizio, di una falla nel sistema.
Avrebbe individuato l’ariete che avrebbe potuto sbaragliare le fila nemiche, l’Eunuco 6c. Così vicino al centro e per questo così letale. Avrebbe individuato un alleato, 5a, che faceva caso al suo obiettivo. Con un cenno della mano, senza farsi vedere dai nemici, lo avrebbe chiamato a sé:
«Devo darti un compito di massima importanza: devi dire a 6c di avvisare 4c e 4d di spostarsi in alto con lui, in modo da addossarsi al muro per accerchiare i nemici della loro parte, e avvisare allo stesso tempo anche 3b e 4e in modo che si possano spostare in alto con lui in modo da dare il via alla formazione. Ora va e restaci, così gli aiuti e seguite gli ordini impartiti da Thalia» Invece lei, con gli altri, facendo capire di seguire la strategia appena designata ai due vicini a lei 5b e 5c, si sarebbe spostata verso il muro della parte lunga dell’arena. Anche Ariel avrebbe seguito la loro stessa strategia? Il loro intento era far sentire i nemici potenti e far capire che loro si trovavano in trappola pronti a farsi da parte.
Ma non era quello loro intento. Lasciare l’osso non era il loro obiettivo. Quello che sarebbe dovuto essere era una trappola, una trappola per topi: se li avessero seguiti, loro gli avrebbero accerchiati in un cerchio. Tutti loro avrebbero concorso al bene. Gli imperiali all’esterno e i ribelli all’interno. Sarebbe servito? Avrebbe funzionato?


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× PS: 95/143 × PC: 60/68 × PM: 103 × EXP: 9

Inventario

~ Bacchetta
~ Lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes
~ Nanosticca
~ Amuleto oscuro (indossato come collana)
~ Ciondolo Scaglia di Drago (indossato come collana)
~ Anello del Coraggio (al dito indice della mano sinistra)
~ Ametista degli Gnomi (indossato come collana)
~ Giada delle Fate (indossato come collana)
~ Anello del Vegvisir (al dito indice della mano destra)
~ Catena della Notte
~ Stivali Drow (indossati)
~ Cappa del Negromante (indossata sopra la tuta mimetica)

Incantesimi & Abilità

Prima Classe (completa) e Seconda Classe (completa tranne i proibiti)


Riassunto & Status delle Ferite

Segue la strategia di Thalia. E lei avrebbe chiamato a sé un alleato per fargli fare da vedetta: avrebbe dovuto comunicare all'eunuco 6c di dover fare un passo indietro come si dovesse ritirare. Lei comunica ai due algidi con lei (5b e 5c) e si ritira verso il muro dell'arena, lungo la parete lunga, con gli altri, mentre la parte destra avrebbe fatto lo stesso dall'altra parte. Se tutto fosse funzionato i ribelli sarebbero stati chiusi in un cerchio.
Danni: piccole abrasioni sui palmi delle mani e un persistente mal di testa, e qualche bruciatura, non importante, lungo le gambe




















 
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view post Posted on 28/2/2021, 00:54
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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giornalista ♢ fotografo ♢ bansheeVOICE ♢ 22

Il rumore dell'esplosione che l'aveva inizialmente portata a perdere temporaneamente i sensi nel campo di battaglia era tornato ad essere un semplice sottofondo, senza il fastidioso fischio perforante che la rendeva sorda a buona parte delle parole che le linee amiche si lanciavano.
Formule d'incanti si addossavano a gemiti di dolore, urla d'incitazione e fra il tanto vociare, anche istruzioni precise.
Thalia Moran che non avrebbe più potuto riconoscere per suo dispiacere al di fuori della Scuola, viste le vesti asiatiche che la magia aveva imposto loro, si era rivelata essere uno stratega e un punto di riferimento, persino per lei che nella mera teoria (e solo quella, ahinoi) sarebbe dovuta essere l'adulto del gruppo di studenti assieme alla buon'anima di Ekaterina, pressata fin troppo dal caos poco diplomatico della corte cinese.
Si ritrovò a seguirne i dettami con la certezza di non poter far altro, niente di meglio per lo meno. Lei di incantesimi sapeva quanto ci si aspettasse sapesse: era figlia dell'Accademia, tanta teoria e pratica solo fra i banchi di scuola e delle nozioni da duello aveva masticato i refusi di lezioni che erano ormai vecchie di anni, quasi dieci. Non v'era nemmeno l'ombra dello spirito del guerriero, se non quello armato di parola, inchiostro e fotografie animate. Era sempre stata quella che a ragionare era brava, ma che nella prima linea non sarebbe mai voluta finire.
Thalia, invece, sfoderava un raziocinio anche nel momento peggiore che sotto sotto un po' cominciava a invidiare.
Peccato, appunto, per il velo mistico che ne avrebbe reso difficile il riconoscimento alla fine di quel trambusto.
«OUI OUI CAPO!» Scivolò inizialmente nel francese, mentre adocchiava le studentesse vicine, riconosciute come tali unicamente per le istruzioni che la Caposcuola dava con la certezza di venire seguita. Erano volti familiari, ma che nella mancanza di identità certa, avrebbe rischiato di confondere altrimenti nella baraonda della Corte.
«Mi permetto di rallentare chi nel mezzo potrebbe opporsi: che vengano travolti, diamine!» Cercava di risollevare lo spirito sfoderando un'energia che a dirla tutta cominciava a mancare.
In cuor suo un po' si pentiva di esser giunta a quell'insolito Club con meno informazioni in tasca: sarebbe stato più consono armarsi, equipaggiarsi prima della battaglia, ma lei come una sciocca si era data dell'impavida avventuriera e si era fiondata in un inferno di cuccioli di drago, colpi di stato e ombre — queste ultime, poi, probabilmente se le sarebbe sognate per i mesi a venire.
«EHI TU.» Urlava indignata, berciava con il volto pallido per la stanchezza che si faceva paonazzo per l'indignazione. Il volto dei ribelli veniva illuminato dal bagliore di incantesimi volanti o coperto al contrario da nubi di polvere e terra, dove detriti e colpi fisici venivano "menati" dalle linee frontali dei rinforzi.
Lei sarebbe avanzata, con la mano destra chiusa attorno alla bacchetta ancora stretta con forza eccessiva per paura di rischiare ancora di perderla come le era successo in precedenza.
Agli alleati, ai Bonzi che Juliet cercava di muovere ai lati per manovrare la tenaglia avrebbe unicamente aggiunto un incalzante «FORZAAA. AI LATI. A STRINGERE. NON LI AVETE MAI LETTI I LIBRI? LA GUERRA E' UN ASSEDIO, SONO SEMPRE GLI ASSEDI I MOMENTI EPICI FINALI.» E cercava di convincerli forse nella maniera più inusuale, mentre cercava di deviare con Juliet verso la Sinistra, destinandosi alla zona finale della fauce superiore di quella morsa pronto a stringere le forze ribelli nemiche.
Se non fosse stato per quell'operazione di gruppo. avrebbe probabilmente optato per un ritiro nelle retrovie, come ci si aspetta da un Giornalista che deve tener salva la pelle per documentare. Ora, però, non era che fomentata dalla forza d'animo di giovani così audaci, la stessa che avrebbe mosso il braccio destro contro la spalla sinistra, portando il pugno che stringeva la bacchetta a cozzare con le nocche contro questa. «Everte.»
Avrebbe rallenato il passo, muovendosi fra gli alleati per focalizzare chi in linea d'aria si trovava alla portata della sua bacchetta, adocchiando la sagoma dinamica di 8l.
Contro questo avrebbe puntato la bacchetta nel distendere il braccio destro. «Statim!» Lasciando che le parole lasciassero trapelare la nota d'irritazione, la stessa che alimentava la concentrazione magica e la sensazione dolorosa che le attorniava il corpo: voleva ripagare con la stessa forza, se non superiore, quel gruppo di ribelli che aveva reso la loro gita un tormento e non trovava metodo migliore per farlo se non rievocando l'immagine e la sensazione degli incantesimi che fino ad allora l'avevano colpita.

PS: 131/176 – PC: 115/125 – PM: 116

» Tracolla contenente:
Bacchetta Magica;
Macchina Fotografica Magica;
Piuma autoinchiostrante, Boccetta di Inchiostro, 10 fogli ripiegati di pergamena.
» Indumenti speciali:
Completo Artico (Mantiene il calore e protegge dagli urti.);
Cintura da Samurai (Molto leggera. Permette di stringere a sufficienza ma, con la sua magia, riesce a dare un senso di freschezza e libertà nei movimenti);
 
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view post Posted on 1/3/2021, 21:40
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Oliver Brior » Cielo di Venere
Cominciava a credere che vi fosse un filo conduttore ben più complesso di quanto immaginato fino a quel momento, un legame tuttora celato tra quello che avevano affrontato e quello che vivevano nell'immediato. La battaglia che avevano lasciato poco più indietro, l'incontro che giungeva a compimento negli stessi confini che avevano superato, soprattutto le parole delle Guardie Imperiali nelle quali si erano imbattuti in precedenza, tutto acquisiva un senso fondamentale, come una rivelazione. Desiderò per un attimo socchiudere gli occhi, indugiare in quel modo nelle trame continue, catturare il punto cardine di una frenesia che lentamente scivolava al presente - la Vista, si diceva, avrebbe potuto prestare soccorso prezioso; così com'era stato in principio, così come sempre sarebbe stato, il Veggente tremò all'idea di scoprire quanto invece i dintorni invano tradivano. Che vi fosse un pericolo in agguato, forse più grande di quanto presupposto fino ad allora, gli appariva limpido; che vi fosse un vero e proprio assalto, invero, era altrettanto evidente. Accusava un senso di costrizione, fin nel petto, che collegò in fretta a naturale stanchezza, e non sarebbe stato affatto fuori dall'ordinario: le cadute ripetute che lo avevano visto partecipe, infatti, lasciavano un peso che non poteva estinguersi in breve. Non si trattava esattamente di spossatezza, non del tutto: continuava a pretendere dal proprio corpo movimenti scattanti, spostamenti fulminei, da destra a sinistra e viceversa, non poteva negarlo; quello che provava per davvero, però, riguardava il vincolo che stava affrontando, il costante intralcio che forse stava sottovalutando. Cosa sfuggiva, si chiedeva - quello era il cruccio maggiore, quello il divario che sfidava convulsamente mente e corpo di pari intensità. Sentiva riverberare quella stessa insofferenza fin sottopelle, come anelito di impavida rabbia; da qualche parte, tanto nel tempo quanto nei luoghi che stavano varcando, sostava un tassello tuttora mancante.
Aveva tentato più volte di percorrere di nuovo la lettura che aveva compiuto, il volume di riferimento per quell'epoca cinese poteva tornare utile: a malincuore, quello che aveva raccontato agli altri viaggiatori era quanto fosse vivido in memoria; il resto, se anche fosse stato presente, si era disperso tra gli infiniti nomi di Imperatori, suoi predecessori e suoi discendenti, così come nelle date in lista che avevano coltivato episodi di prestigio in quel secolo. Lo sapeva, ne aveva avuto percezione fin dalla prima pagina del testo: la Dinastia Ming era estremamente articolata, e il pensiero di essere lì, di esservi davvero, di tanto in tanto guizzava come privilegio e come onere di pari modo - perché se da un lato era un'occasione unica, come lo erano tutte le esperienze con la Scuola di Atene, dall'altro era un compito che avrebbero dovuto portare a termine, mai dimenticando il rischio della stessa vitta. La storia era tangibile fin nel profondo, lo era sempre - in quel contesto, nella Città Proibita, gli sembrava anche di più. Intorno a sé, il tempo ricamava intarsi di un'esistenza che accoglieva il divino, nell'accezione letterale: il Figlio del Cielo abitava quei luoghi, e loro vi seguivano un sentiero comune. Proteggerlo, allora, diventava una necessità etica, e parimenti tanto di carattere collettivo quanto di quello soggettivo: cullava ancora la speranza di incontrare l'Imperatore, non era di certo qualcosa che capitava tutti i giorni, e per lui quasi coronava un vero e proprio idillio. La presenza dei Ribelli all'interno della cittadella, tuttavia, si incastrava come minaccia maggiore per ogni riuscita; si chiedeva come fossero riusciti a superare ogni protezione, e ancor più se fossero giunti dalla battaglia che anche loro Ateniesi avevano lasciato in corso poco prima oppure se fossero arrivati da un'altra direzione, a riprova di come più punti della Città Proibita fossero stati ormai sotto assedio. Qualcosa non tornava, ne era ormai sempre più convinto. Fin dalla prefazione del libro che aveva studiato, infatti, era evidente che la Culla Celeste non potesse essere in alcun modo valicabile in assoluta autonomia, e di certo non ci voleva molto per capire quelli di fronte non fossero dalla loro parte. La facilità con la quale avevano estinto ogni assalto congiunto, in effetti, pose i suoi sensi in allerta. Di scatto, ancor prima che potesse governare ragione, cercò di raggiungere Lucas appena più avanti.
«Siamo qui. Stai bene?» Una domanda all'apparenza perfino indiretta, colto com'era dalla preoccupazione per l'altro. Erano stati insieme per molto tempo, quella che avevano formato - lui, Lucas, Emily e Megan - gli appariva come una squadra di tutto rispetto. Sollevò immediatamente il braccio dominante, come a frapporre tra loro e i Ribelli una barriera fisica. Si fidava d'istinto di Lucas al punto da sapere di non dover intervenire ulteriormente, e lo affiancò nel tacito invito di rispondere al fuoco. Lo sguardo volgeva repentinamente dal gigante di rami e di foglie al gruppetto nemico, e prima che potesse essere troppo tardi la bacchetta già sferzava l'aria nel movimento rotatorio del polso. Centottanta gradi, avrebbe potuto affermare; la metà di un cerchio, l'equilibrio della geometria che attingeva alla risposta già in atto. Preciso, rapidissimo, guidando l'Abete all'altezza del volto dell'avversario più centrale, reclamò all'appello le più oscure presenze. Dapprima come lingue più nere, le Ombre inseguivano mente e cuore, imponendo l'eterna egemonia della notte; lasciò che guizzassero come anime in tormento, colte in risveglio dalla dannazione dei tempi. Venite, sussurrava. Venite, venite a me - un canto silenzioso, una litania antica tanto quanto lo era la magia cui stava rivolgendosi. Agli albori di contrasti primordiali, la luce cedeva all'incauto arrivo delle tenebre peggiori, e in quel modo lo sguardo si perdeva nell'innata confusione di luoghi, mondi, tempi che non avevano forma. Così chiedeva, così comandava - l'ombra voluta, lì come velo sul volto del primo, e impavidamente spostandosi agli altri. Estendeva in quel modo l'estrema Maledizione privo di timore; una cappa buia avvolgeva nelle sue intenzioni il primo Ribelle, sfumando così in feroce supplizio che lento andava offuscando anche gli altri vicini. La formula magica, all'accento dovuto, si congiunse al movimento e si rese parola di giustizia; una parola che non aveva bisogno di pronunciare, perché tra i pensieri esigeva silenzio, e nel silenzio accoglieva inesauribile potere. Era lì, l'Ombra - invisibile, scivolava sugli occhi dei nemici.
«*Plutònis Ne chiedeva altre, ancora altre. Per i Ribelli, per il Gigante, per vendetta - l'Abete, legno d'incanto senza confini, si rendeva testimonianza dell'oscurità che avrebbe colto le vittime designate. Quello che la rete non aveva potuto, ora tentava quello stesso sortilegio. Venite, diceva. Venite a me.
La prigionia oscura non aveva misericordia.


statistiche / inventario
salute 222/315 corpo 271/285 mana 320/343 exp 59.5

incanti
I, II, III, IV Classe completa
V Classe » Claudo, Nebula Demitto, Plutonis, Patronus
VI Classe » Perstringo
Chiari » Stupeficium, Rituale Perfetto

abilità
Divinatore Esperto, Maridese, Materializzazione

inventario
bacchetta magica, spilla atene, bracciale damocle, Stivaletti Lewam Markis, rune sacre, polvere del sonno, semi di pugnacio, intruglio confondente, rubino Enrico VII

riassunto
L'incontro con i Ribelli spinge ad interrogarsi circa come e da dove siano arrivati all'interno della Città Proibita. Ha timore che la situazione possa essere perfino più complicata, la risposta dei Ribelli ai loro assalti lo pone in allerta. Cerca di raggiungere Lucas per affiancarlo, a quel punto attinge alla magia più intensa per avvolgere gli avversari in una cappa oscura, compromettendo vista e loro equilibrio.
 
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view post Posted on 1/3/2021, 22:20
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Con un po' di fortuna avevano ottenuto una direzione da seguire ma la strada non sarebbe apparsa priva di ostacoli. I presenti, compresa lei, non avevano azzardato a pronunciare il pericolo imminente e avevano tacitamente riposto le speranze in un fato diverso da quelli che l'avevano accompagnati durante le precedenti avventure. Non fu dunque una sorpresa a sbarrare loro la strada, eppure non sembrarono in grado di venirne a capo come la necessità conveniva.
Aveva finalmente una strada da seguire, dovevano agire in fretta per sbarazzarsi degli avversi, proseguire; fu forse la frustrazione o una strategia malamente coadiuvata a generarne il fallimento. Lei per prima si ritrovò tra le mani un pugno di mosche e si maledì, attecchendo con forza alla presa della bacchetta per colmare il senso di colpa.
Non avrebbe, però, commesso il medesimo errore.
Nel caos statico del momento, fu inevitabile concentrarsi sul gigante d'erba che aveva preso a dirigersi con enfasi e gioia verso di loro. Che tentasse un abbraccio di gruppo o soffocarli tra i rami, non faceva differenza e, per tale motivo, andava annientato.
« Spostatevi! », urlò tirando un'occhiata veloce ad ambo i fianchi. Lei, tuttavia, non sembrò aver intenzione di spostarsi - non subito almeno.
Le iridi argentee vennero portate sul mostro, individuandone la traiettoria. Non fu facile concentrarsi alla vista dell'attacco imminente né coordinare l'attacco affinché sortisse l'effetto sperato. Dalla sua Emily, tuttavia, aveva l'aver evocato l'Incendio così tante volte da credere di poterne tranquillamente gestire potenza e rotta d'incidenza.
Inspirò profondamente e, con decisione, si lasciò andare all'evocazione... « INCENDIO! », il grido sarebbe irrotto con estremo ardore, nemmeno avesse voluto incenerire il gigante col semplice ausilio della voce. Per quanto rischioso, avrebbe dovuto pronunciare la formula per sortire l'effetto sperato, senza limitarsi ad ingraziarsi la sorpresa dovuta all'esecuzione di un incanto verbale.
Solo dopo, dinanzi alla consapevolezza di aver indirizzato senza alcun equivoco le fiamme, si sarebbe spostata lateralmente, a destra, con un salto improvviso. Dare fuoco all'ammasso d'erba sarebbe stato semplice forse, ma non avrebbe certamente fermato sul nascere dei lapilli la sua corsa. Da quel momento, se l'offensiva avesse seguito il corso impartito, le fiamme avrebbero lentamente iniziato a cibarsi di organi e membra fatti di intrecci di rami e foglie.
Senza alcun avvertimento, Emily avrebbe infine espresso, a gran voce, ogni suo dubbio avanzando la domanda che le ronzava in testa da troppo tempo:
« Cercate l'imperatore? Perchè? »

ZtBaYZG

▲ Razza e abilità

▸ Banshee
▸ Cielo del Sole
▸ Exp. 55,5
▸ Materializzazione
▸ IV Classe Incantesmi
▸ Incanti oscuri:
Sectumsempra, Vielente; Essenza Converto; Segreto Ombrae; Protego Totalus


▲ Attivo/Passivo

▸ Bacchetta, custodia, gamba sinistra.
▸ Stiletto della Banshee, custodia, gamba destra.
▸ Cuspide scarlatta, dito medio, mano destra.
▸ Catena della notte, collana, con ciondolo occhio di Banshee.
▸ Anello del Troll, anulare, mano sinistra.
▸ Mantello della Disillusione

Occhio della Banshee: migliora la visione crepuscolare anche in caso di nebbia, consentendo di castare con mira e precisione ciascuna tipologia di incanto.

Anello del Troll: aumenta la potenza del Mago.

Cuspide scarlatta: ditale simile al pungiglione di uno scorpione. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale.

Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.

Mantello disillusione: rende un'ottima mimetizzazione, sembrerà donare l'invisibilità.

Stiletto della Banshee: pugnale di antica e pregiata fattura.




Riassunto ▼ Danni subiti ▲

▼ In colpa per il fallimento precedente che sent gravare sulle proprie spalle, Emily getta inevitabilmente lo sguardo sul cumulo d'erba e rancore che li sta caricando. Intima gli altri di spostarsi dalla traiettoria ed evoca un irato Incendio sul mostro. Una volta centrato il bersaglio, si sposterebbe sulla destra con un salto - lascio alla Tuke il destino della caduta. Frustrata, se ci fossero nemici con orecchie ancora intatte per udirla, esprimerebbe il suo eterno dubbio: cercano l'imperatore? Perché?

▽ ps 267/305 ▽ pc 278/284 ▽ pm 270/286

▲Colpita al ventre, cade rovinosamente sulle ginocchia per poi abbandonarsi al suolo. Il volto mostra una scottatura/ferita sullo zigomo sinistro; dei lividi iniziano a presentarsi sul fianco destro. Leggera ustione braccio sinistro.

 
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Ocean eyes.

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AteneCina2

Megan M. Haven
Cielo di Mercurio ☿


Non aveva fatto in tempo ad intervenire. Il Petrificus non ebbe modo di centrare il punto e non per un errore tecnico ma semplicemente perché l’avversario aveva posto giusto in tempo una scudo capace di impedire la riuscita della magia evocata dall’Aurea. Megan storse la bocca, incredula a ciò che in pochi secondi accadde, lasciandola di certo stupita per la velocità con cui lo scenario cambiò di fronte ai propri occhi. Poco avanti, l’Imperiale e il Tassorosso avevano ricevuto un duro colpo e stesi a terra avevano, probabilmente, avuto la funzione di scudo e permesso a Megan, Emily e Oliver di non finire a gambe all’aria. Poi, dopo l’accaduto, la nascita di un mostro d’erba veniva alla luce da un groviglio di rami e foglie poco distanti, un cespuglio apparentemente innocuo. La Corvonero strinse le palpebre mettendo più a fuoco e negli attimi seguenti studiò la scena, provando a non dare spazio alcuno agli avversari. L’intenzione di agire sul terzetto, lasciando Emily occuparsi della creatura vegetale, parve essere la soluzione migliore e la più veloce. Un tentativo che se fosse andato a segno avrebbe permesso di ottenere delle risposte alle opportune domande poste in seguito.
«Tentiamo ancora. Tutti e tre insieme questa volta!» Disse con fermezza mentre avanzava in prima linea affiancando il Verde per avere una visuale maggiore e più precisa, rispetto a qualche istante prima. Non aveva voglia di perdere ulteriore tempo, sarebbe voluta arrivare all’obiettivo, che mai come in quel momento – data la direzione mostrata dalla bacchetta – le era sembrato così vicino. Avevano una via da seguire, che fosse quella giusta non era una certezza ma altresì non poteva non essere considerata.
Con i piedi ben saldi sul terreno e lo sguardo a studiare gli avversari e le loro posizioni, l’Aurea si mosse con decisione. L’intento era quello di evocare piccole tempeste di sabbia che da destra verso sinistra, in linea con le posizioni dei nemici, potesse bloccarne l’avanzata e vanificare ogni possibile mossa di contrattacco.
«Tormentam!» enunciò con decisione, mentre il braccio si mosse in una frustata precisa, da destra verso sinistra. La “a” della formula sarebbe stata prolungata fino a che Megan non avesse visto mulinelli elevarsi dalla terra verso il cielo, in altezza e larghezza; con precisione avrebbe immaginato le forti raffiche di vento soffiare e sollevare la sabbia dalla superficie asciutta. Le dita stringevano il legno di ciliegio, aveva incanalato tutta l’energia possibile, spinta da una forza di volontà ben chiara nella propria mente: fuori gioco, costretti al loro volere. Se tutto fosse andato come previsto avrebbero finalmente ottenuto ulteriori risposte?



"FLECTERE SI NEQUEO SUPEROS,
ACHERONTA MOVEBO."

"IF I CANNOT MOVE HEAVEN,
I WILL RAISE HELL."


ATTIVO E CONOSCENZE
Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida
Tracolla in pelle nera
Spilla della Scuola di Atene
Amuleto Oscuro
Anello Difensivo(Medio sx)
Effetti: : protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. [Usabile 1 volta per Quest.]
☿ Anello + Zaffiro “Trillon” (Anulare dx)
Cappa della Resistenza
Effetto: Realizzata con scaglie di testuggine e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/gelo.
Polvere Buiopesto Peruviana
Effetto: polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
1 Nanosticca
Effetto: permette di assumere dimensioni di 30 cm.
Filtro Sonno Leggero
––
I, II, III Classe completa.
Eccetto: Orcolevitas e Fattoriam.
Occlumante Apprendista
Essendo apprendista, il pg riuscirà a chiudere la mente solo a legilimens apprendisti. Nulla però potrà, nel caso si trovi di fronte a legilimens esperti. Non sempre riesce a combattere le proprie emozioni, che sono per lui il problema principale.

STATISTICHE
PS: 182/209
PC: 160/160
PM: 167/167
EXP: 21


DANNI: Escoriazione spalla destra; taglio sulla testa.

RIASSUNTO: Dopo aver visto il Petrificus mancare d'effetto, Megan osserva il susseguirsi delle azioni e pensa che sia il caso di agire su larga scala, valutando l'ipotesi di inglobare tutti e tre i ribelli all'interno di una serie di incantesimi. Lascia ad Emily il compito di occuparsi del mostro d'erba e procede. Avanza, affiancando il Verde, e una volta in posizione evoca il Tormentam.
Tuke consentendo.

 
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view post Posted on 1/3/2021, 23:26
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Lucas A. Moray
Tassorosso | Studente | 12 anni | ♪tumblr_mm4sulRyfC1s3urz2o1_500
Un ennesimo flop mortificò il Tassorosso ormai in preda ai sensi di colpa. Credeva di essere d’intralcio alla buona riuscita della missione, che tra l’altro non aveva ancora uno scopo ben definito. Dovevano trovare il Figlio del Cielo, ma chissà sa ci sarebbero realmente riusciti. Tutto sembrava andare storto e Lucas non conosceva ancora l’esito del piano attuato da Oliver, Megan ed Emily né tantomeno la sorte dei compagni che avevano lasciato a combattere in piazza.
Intanto i ribelli avanzavano senza ostacoli apparendo immuni alle offensive isolate degli imperiali, anzi colpivano con ferocia la barriera che li circondava. Un attacco così potente da provocare una scossa che atterrò Lucas e l’imperiale che si trovavano in avanscoperta rispetto agli altri del gruppo. Di male in peggio. Com’era possibile che i ribelli fossero così superiori a loro? Perché ogni loro offensiva faceva paura a differenza degli attacchi imperiali che sembravano non sortire alcun effetto? Certo il loro attacco era organizzato, avevano chiaro il loro obiettivo e di conseguenza come raggiungerlo. Al contrario i difensori dovevano ancora capire cosa difendere, dovevano intuire l’obiettivo nemico così da focalizzare una volta per tutte il proprio.
Fortunatamente, più forte e preparato a certe circostanze, Oliver raggiunse i due davanti incitando Lucas ad alzarsi e a rispondere al fuoco. Si rendeva necessario un attacco più potente, magari combinato tra tutti i membri del gruppo. Dovevano ricompattarsi e attaccare in sincronia. “Eccomi. Dobbiamo unire le nostre forze.” Disse con foga osservando l’avanzare di un gigante di rami e foglie evocato dai ribelli. Doveva avere fiducia nelle capacità del gruppo, forte soprattutto del rapporto che li legava ed in modo particolare del vincolo invisibile che lo univa ad Oliver; una certezza.
Attese l’attacco del Grifondoro prima di sferrare il proprio. Avrebbe scelto al momento cosa lanciare in combinazione all’attacco dell’amico per massimizzare l’offensiva. Oliver optò per il Plutonis, un incantesimo di cui Lucas aveva soltanto sentito parlare e che non aveva ancora appreso. Se non ricordava male serviva per oscurare il campo visivo dell’avversario facendo calare una cappa oscura tutt’attorno.
Ottima mossa quella di disorientare i nemici. Sarebbe servita a fargli perdere quella sicurezza che li aveva contraddistinti fino a quel momento. *Ora tocca a me* pensò mentre sceglieva la sua mossa. L’orcolevitas. Si quale incantesimo migliore in quella circostanza. Forti del vantaggio causato dall’oscurità, quello sciame di mostriciattoli che avrebbe evocato sarebbe stato più letale che mai.
Immagino da testa a piedi la sagoma dei diavoletti che intendeva evocare con la sua bacchetta. Esseri alati, violastri, fastidiosissime creature. Poi si posiziono di fianco al gruppo nemico e tese il braccio verso di essi. “Orcolevitas” proclamò a gran voce. Questa volta non poteva fallire.

Riassunto:
Lucas sconsolato per l’ennesimo flop si ritrova scaraventato a terra e rimugina sui propri errori e sulla sgradevole situazione venutasi a creare. Poi, forte del supporto di Oliver, si rialza e sferra la sua offensiva in combo a quella di Oliver castando l’Orcolevitas.

PS: 103/148 | PC: 50 | PM: 56 | PE: 11.5
Giuls || © <i>harrypotter.it



Inventario attivo:
Bacchetta
Anello dell'amicizia
Sacchetta medievale che contiene
- 1 Fiala di decotto al dittamo
- 1 Fiala di Tiepidario
- 1 Fila di pozione addormenta draghi

 
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view post Posted on 15/3/2021, 18:34
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Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

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La quadratura del cerchio non si sarebbe potuto consapevolmente affermare fosse o potesse divenirlo la migliore delle occupazioni, eppure, se come in quelle circostanze ci si fosse trovati sprovvisti di quella costante angelica indispensabile a svelare l’enigma non c’era alternativa. Dunque via di carta millimetrata, squadra e compasso, matita e abaco. Il più grande dei problemi restava ancora ben lungi dall’essere risolto, tanto da far sembrare tutti gli ulteriori passi un semplice esercizio intellettuale, un pavoneggiamento gratuito: quanto era grande quella circonferenza? Nel momento invece in cui sarebbe infine stato svelato quel primo piccolo scontato enigma, dove si trovasse, il problema si sarebbe inevitabilmente evoluto, svelando una sfera? Come determinare quale fosse l’intero volume racchiuso in quella perfetta dimensione, se sprovvisti degli elementi fondamentali per farlo? Sarebbe bastata l’intuizione? Dove avrebbero trovato quell’indispensabile creativa genialità? Del resto, poco mancava, astrazione per astrazione, quanta ne era stata fatta e quanta ne sarebbe stata ancora richiesta? Cosa stava accadendo sotto quella silente volta incantata? Come sarebbe andata evolvendosi prima che il dado fosse infine tratto? Del resto l’esercizio era anche prospettico, onde evitare di dover inseguire quella Storia, che si divertiva scappar loro di mano, con giocosa fanciullezza, per trovarsi invece al posto giusto, un momento prima che fosse necessario. Precorrere era possibile? Lo sarebbe davvero stato? Ma se non era possibile, sulla base di cosa si sarebbe mai potuta ipotizzare una reale strategia?

Sotto certi aspetti la situazione nel caso dei più ribelli dell’allegra combriccola non era sostanzialmente cambiata. Si trovavano a mal partito, confrontati con minacce più rischiose di quanto non fosse ancora accaduto, ma una volta tanto sembravano ben chiare, e mosse da un non so che di casualità. Con una buona probabilità non erano stati mandati da nessuno, ammesso che qualcuno potesse mandarli, e soprattutto non erano lì per cercare loro. Erano lì. Quello era un problema, ma forse più gestibile di quanto non sembrasse. Per quanto in una certa proporzione storditi e confusi, si sarebbe potuto affermare fossero armati di cattive intenzioni, per quanto un drago potesse esserlo? Qual era la natura del rapporto che legava gli uni agli altri? Sulla base di cosa era improntato? E se fossero stati un semplice passatempo per scacciare la noia di una semplice nottata simile a molte altre? Cos’erano i draghi, e quale ruolo ricoprivano in quella stramba dimensione in cui erano finiti? Qualcuno li aveva maliziosamente scaraventati all’interno della stanza dei bottoni, senza un manuale d’istruzioni sul cosa e come farlo? Ma dunque qual era lo scopo?
Quale che fosse la più logica e plausibile delle spiegazioni, i fatti restavano. Si trovavano in quello che era palesemente un mal partito, in una situazione complessa, alle prese con due grossi problemi nell’immediato, e almeno un terzo in prospettiva. Grandi alternative non se ne vedevano all’orizzonte, con due sole possibili uscite di scena a disposizione. A patto di guadagnare tempo, e sviare le attenzioni… indesiderate. I compiti erano stati spartiti equamente, qualcuno si sarebbe preoccupato che qualora non tutto fosse andato secondo i piani, vi fosse una rete di sicurezza, gli altri avrebbero invece fatto sì che quegli stessi piani avessero una maggior probabilità di successo. In fin dei conti anche la fortuna andava creata. Dunque, chi avrebbe dovuto difendere avrebbe comunque avuto modo, nel frattempo, di riordinare delle idee che sembravano ancora comunque sufficientemente confuse. Se la giovane autoctona rimase di cera all’ennesima domanda del Corvonero parve non darne a vedere, anzi, le strappò quello che sarebbe potuto sembrare un mezzo sorriso divertito. Era appena stata imprevedibilmente promossa? O semplicemente avevano battuto troppo forte la testa nel momento del loro arrivo? Quante sorelle avrebbe dovuto avere? Quanto doveva essere distante quella bolla di mondo da tutto quello che avveniva al suo di fuori?

Immagino che comprendere la Città possa effettivamente dare adito a molti fraintendimenti, soprattutto per villici e popolani che non siano originari di qui. Decine di migliaia di persone vivono entro queste mura, e il Figlio del Cielo è al centro dell’attenzione di tutti, seppur in modi e con sfumature molto diverse. Ci sono sorelle e sorelle, e non siamo sorelle in quel senso, ci prendiamo cura di lui e della sua casa, ma non per questo ne siamo le consorti. Quanto sta accadendo questa notte è qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere, e che mai era successo, ma che sembra necessario.

Avesse o non avesse concluso, un nuovo torrente di fuoco parve valutare i tempi fossero maturi per fare un nuovo tentativo. Una seconda volta lo scudo resse, irrigidendosi, sottoposto a una pressione assolutamente straordinaria in quell’aoristico battito di ciglio. Era tempo di agire o reagire? Il piano era stato definito, era tempo di almeno tentare. Un pasticcino di dimensioni considerevoli dotato di ali ai piedi sembrò volersi precipitare fuori da un forno infernale, e guadagnare a sua volta la libertà. Un proiettile innocuo, che fece capolino da quell’angolo di mondo che era andato scaldandosi improvvisamente e particolarmente in fretta. Se l’idea era testare l’effetto benefico di una sauna al termine di una lunga scarpinata la missione era certo stata portata a termine. Poi invece il fuoco, e la luce. Da quella stessa sfera di magma incandescente emerse qualcosa di inaspettato: un colosso, avvolto di luce e fiamme, che tagliando dritto tra i due draghi, a patto di carica si avviava verso l’ombra minacciosa ormai dentro al cortile. Il tutto fu sufficiente, l’attenzione dei draghi era stata sviata, l’ultimo arrivato sembrò calamitare l’attenzione generale, regalando al resto della compagnia l’opportunità di filare, alla chetichella. Avevano poco tempo a disposizione, una lunga traversata da compiere, e già i primi si erano avviati. L’apparizione dell’essere di fiamma era stata accolta da un clima di stupefatta festa e giubilo, sufficiente da consentire a una prima metà del gruppo di guadagnare la meta. Ma mentre i secondi scorrevano precipitosamente, le circostanze parvero assestarsi su quella nuova realtà, assecondandola.
Inseguitori ovunque. Alle spalle della retroguardia, non troppo distanti dall’avanguardia, nuovi problemi che facevano capolino dai tetti, e rincalzavano dalle retrovie l’ingombrante minaccia (5) che sembrava ormai essere stata solo la punta di diamante di una ben più nutrita avanzata. Sprovvista della guida, rimasta nelle retrovie, scortata dal buon Calaf che aveva aperto la via, una manciata di giovani avventurieri stava ora nell’ombra, guardando oltre l’ennesimo arco che dava su un’analoga veduta di quanto evidentemente li stava attendendo. Nulla di nuovo, non fosse stato per l’eccessivo e inatteso sovraffollamento che animava la nuova dimensione. Uomini di nero vestiti ovunque, Ombre minacciose non in attesa ma già in attività. Si stavano avvicinando all’obiettivo come era stato lasciato intendere loro, o semplicemente si stavano ficcando dalla padella, direttamente nella brace? Cosa avrebbero dovuto fare? Poco oltre dove si trovavano una nuova apertura già si scorgeva. Poche yarde, che sarebbe stato quanto difficile colmare? A patto certo che fosse quella la direzione corretta.


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Nel caso degli imperiali, invece, la situazione rimaneva particolarmente fluida, e dunque anche ambigua. Una netta inversione di rotta aveva infine salutato la spianata, al pari di ragni all’interno di un enorme telaio, giunti al termine del binario i giochi si erano riaperti. Inaspettatamente. Un’epifanica istigatarivelazione? Toccato nuovamente il fondo di quella grande piscina olimpionica, il dubbio tornò a palesarsi. Qual era stato il senso di quanto era stato fatto sino a quel momento? Dove si sarebbero dovuti avventurare, qual era il destino della seconda nutrita brigata, in che maniera avrebbe potuto o dovuto tentare la sorte oltre quei portali che molto tempo prima avevano varcato a testa alta? Sarebbe stata una grande e ignominiosa fuga? Voltando le spalle a cosa, e a vantaggio di chi o cos’altro? Una inconsapevole consapevolezza sembrò però far breccia, scuotere l’incertezza della compagnia raccolta all’ombra delle possenti mura perimetrali della fortezza. Una scelta netta e arbitraria. Rimanere o andare. Ma la Tassorosso parve infine aver tratto il dado. Riorganizzarsi, e ripartire, ritornando là dove sarebbero dovuti essere, possibilmente con una nuova idea cui mirare. L’avrebbero vinta? Una nuova suddivisione di forze, nuovi incarichi, nuovi obiettivi che con un po’ di sana fortuna sarebbero dovuti essere raggiunti. Sarebbe successo? Un’idea complessa nella sua linearità. Con un forte sostegno: non erano i soli a condividerla.
Dunque, la Corvonero e la Grifondoro (F, G) si sarebbero spostate sull’ala di destra, la reporter e la seconda Grifondoro (A, J) sarebbero tornate esattamente là dove erano state, l’Argentea avrebbe cercato fortuna al centro, mediando con le avverse fortune di quel lungo e palpitante istante. Era un nuovo inizio? Era stata una semplice pausa di raccoglimento?
La situazione non era sostanzialmente cambiata nel corso della loro assenza. Si trattava solamente di un aggiornamento delle posizioni relative. Agli estremi dello schieramento. Era il caso della Corvonero che aveva cercato di destare un nuovo entusiasmo in quanti aveva tentato di raccogliere e spingere in quella direzione. Un piano, una strategia era infine sul tavolo. Un obiettivo da raggiungere sufficientemente chiaro perché non si prestasse a eccessive ulteriori interpretazioni, che del resto non erano tra le principali mansioni della truppa. Eseguire dovevano, l’avrebbero fatto? La Grifondoro condivideva lo spirito alla base di quella ripartenza, l’idea era la stessa. Quali sarebbero potuti essere gli imprevisti? Ve n’erano sempre, come sarebbero sopraggiunti, e quando? Se sino a quel momento dalle retrovie si era taciuto, qualcosa era infine cambiato. Violente esplosioni iniziarono a brillare sulle teste della prima linea, squarciando l’ancor timida tenebra, tramortendo ogni orecchio umano che si trovasse non sufficientemente distante, lasciando cadere sino a terra nuovi violenti scoppi, senza prestare eccessiva attenzione a chi ne fosse il diretto beneficiario, implicito o esplicito che fosse. Fuoco amico? Se il fine giustificava i mezzi, anche quella era una strategia valida, nel loro arsenale. Le due giovani ateniesi, tornate sui loro passi avevano ora anche quello di cui preoccuparsi. Caso mai avessero ben pensato di darsi alla calza anzi tempo. Un modo come un altro di testare la loro rinnovata risolutezza?
Dall’altro lato dell’arena, lo stesso. Il ritorno della Grifondoro (J) alla sua posizione di partenza, e della reporter a breve distanza, nuovamente in prima linea, cercando di influenzare alternativamente gli equilibri trovati non molto distanti da quanto già non fossero. Non il tempo di prendere posto, che anche da quel lato le stesse affatto piacevoli esplosioni iniziarono ad abbattersi, al paro di una delicata pioggerella estiva. Se non fossero state attente avrebbero corso il rischio di risultarne scottate, ciò nonostante avevano un compito da portare a termine. Ma la domanda era: erano davvero in chiaro su quanto sarebbe stato necessario fare? Il grande piano era stato compreso nella sua linearità? O un’ambiguità di fondo rimaneva almeno nel loro caso? Mentre la rampante reporter si gettava nello scontro con rinnovata fiducia, ecco la gragnola di colpi iniziare a piovere. Una situazione esplosiva sotto molti aspetti, dagli esiti ambigui. Chi stava avendo la meglio su chi? Di chi era il merito in questo e in quel caso? Come sarebbe andato evolvendosi?
E infine il centro. La Tassorosso si era fatta carico di un ingrato compito, trovare una quadra tra le due ali, dunque al centro. Ma sul come un certo margine di esplorazione ancora c’era. Cosa andava cercando, che Pong potesse darle? A cosa ambiva? Qual era la meta che con un po’ di fortuna avrebbe raggiunto? Era verosimile accadesse? Avevano bisogno di aiuto, ma di che tipo d’aiuto?

Aiuti dice? Di che genere? Immagino Ping stia organizzando le retrovie, non siamo gli unici a essere al fronte, e nella sua linearità questa sarà anche la battaglia più semplice da vincere. Il problema è sotto gli occhi di tutti, ne conosciamo più o meno la portata, possiamo intuirne la natura. Sul resto non mi sbilancerei. Aveva in mente qualcosa di preciso? Voi altri procedete, è tempo di farsi sentire.

Un laconico cenno, e in tutta risposta erano iniziate a intermittenza le esplosioni lungo tutto il fronte, lasciando i due relativamente al riparo, perché potessero concludere quanto era necessario.

Altrove ma non troppo, la seconda compagine imperiale si trovava in una situazione diversa, ma forse anche più scomoda, alle prese con forze ribelle di un’altra pasta. O forse no. Una minaccia più insidiosa, la cui natura solo in apparenza sembrava simile alle precedenti, ma di cui se ne ignorava completamente l’obiettivo, il che contribuiva a renderla terribilmente ingestibile, in quella apparente semplicità. Il ristretto manipolo di giovani Ateniesi aveva tra le mani un fulmine, che se mal gestito… Mentre l’anziano imperiale era ancora a terra, vittima di più d’un acciacco, nemmeno avesse ancora ottant’anni, i colleghi di sventura reagivano lesti all’attacco, ma sul fronte opposto non sembravano voler essere da meno. L’attenzione del più giovane parve volersi centrare sul più distante dallo scontro (1) quasi a volerlo tener impegnato, la Serpeverde aveva già scelto la sua vittima (4), ancora prima d’iniziare e ancora si attardava ai margini dello scontro, la Corvonero e il Grifondoro avrebbero invece tentato di colpire tutti, e dunque anche nessuno. Nella penombra del portico cosa stesse capitando non era evidente, ma il fellone tardava a reagire, che il Tassorosso avesse avuto successo? Sullo sfondo della scena, una tempesta di vento e oscurità stava prendendo piede, ostruendo la visuale su quanto sarebbe stato del secondo fellone (2), ma nella tenebra l’avanzata dell’erborea minaccia proseguiva (4), salvo improvvisamente prendere fuoco. Lingue scarlatte si sprigionavano sull’apparente ed eventuale corteccia del colosso, ne inghirlandavano la temibile mazza, che mal prometteva. Ai margini di tutto, moralmente al riparo da grossi problemi, stava il terzo (3). Ma dall’oscurità stava emergendo anche qualcos’altro, una lancia protesa in avanti, un soldato bronzeo dorato estremamente fluido nei movimenti, quasi fosse stato fatto di metallo liquido, a passo di carica si avventava sulla sventurata brigata, raggiungendo quello che era stato un tempo un innocuo cespuglio, vittima inerte delle fiamme, che non sembravano però volerne piegare la ferrea volontà.

NO! Non è possibile! Che cessi questa follia!

Ancora a terra, l’anziano imperiale, preda del più cupo sconcerto, evocò un solido scudo che andò a frapporsi davanti al gruppo, colpendo al tempo stesso violentemente il bronzo, che rintoccò al pari di un gong, rallentando la sua corsa. Era legittimo però domandarsi quanto avrebbero retto le difese, quale sarebbe dovuta essere la strategia, e quali gli obiettivi che razionalmente si sarebbero dovuti porre. Al pari di un amletico quesito: l'oro era sempre stato oro, o l'argento e l'oro conoscevano diverse sfumature? Certo, il nero e l'oscurità erano un ottimo sfondo, ma quanto ne alteravano la vera natura?
Da ultimo, l’ennesimo imprevisto. La ciliegina per incorniciare la magica notte. Una singola piuma librandosi, cullata dalle correnti dell’aere perso, apparve quasi magicamente poco distante dalla Serpeverde, attirandone inspiegabilmente l’attenzione. Nonostante quanto stesse succedendo, nonostante il caos, perché aveva notato quella piuma? All’impatto con il solido lastricato, aprì uno squarcio nella realtà. Verosimilmente era stata lei. O forse no? Una finestra circolare che sembrava affacciarsi su una scena altrettanto ben nota, la spianata, non più come l’avevano lasciata. Una prospettiva ambigua, vista quasi dall’alto, quasi fosse un abbaino che dava sulla grande piazza. Una scena sinistra, allarmante, da rizzare più d’un capello. Esplosioni a non finire. La Corvonero piegata a terra, la prima delle giovani Grifondoro poco distante, palesemente svenuta, l’anziana ministeriale svanita, la Tassorosso sballottolata lungo la prima linea di un fronte che forse non avrebbe retto, piegato da una fiumana soverchiante di ribelli, venuti da chissà dove. La finestra sembrava volerle trasmettere tutta la tremolante urgenza di una decisione d’impulso che avrebbe dovuto prendere, in un modo o nell’altro. Lei sola. Non vista, e non udita. Una visione mano mano offuscata, opaca quasi appannata, quasi fosse soggetta a invincibili pressioni che la stavano piegando, gioco forza. Cos’avrebbe fatto? Dove era più utile? Come avrebbero reagito gli uni e gli altri? Gettarsi oltre cosa avrebbe rappresentato? Sarebbe tornata al punto di partenza, o era tutta una semplice illusione?





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Bene signori, conto tutti abbiano ritrovato la quadra, e se anche non su base quotidiana in questa pausa abbiano avuto modo di riflettere. Come non smetterò mai di scrivervi questo è un gioco di squadra, se non c'è la squadra non c'è il gioco. Quindi è bene ottimizzare il tempo concentrandosi chi su una cosa, chi su un'altra, ma è fondamentale che abbiate sempre chiaro il quadro generale, e cosa stia accadendo almeno al vostro intero gruppo. Non stiamo ragionando di compitino in compitino, ma dovete ragionare sul quadro d'insieme. Dovrei avervi già detto essere una trama complessa, ricca di richiami e intrecci, e lunga. Dunque va anche compresa, non si tratta di correre, abbassarsi, e scappare.
Dunque, venendo a noi. Nel caso dei Ribelli la situazione ha registrato qualche positivo sviluppo, e qualche passo in avanti. Nulla di sconvolgente. Avevate due draghi da pelare, e in una qualche maniera avete sviato la loro attenzione altrove. Una parte del gruppo è già corsa in avanti, dunque almeno temporaneamente c'è un'avanguardia e una retroguardia. Sarà ancora da chiarire chi sia dove, ma con calma. Più importante è che la zona stia diventando particolarmente 'calda'. L'avanguardia si è mossa immediatamente dopo le vostre azioni, la retroguardia ha esitato al sopraggiungere di forze ostili, ma è comunque bene che si muova, prendendo laddove lo ritenesse utile le opportune precauzioni. L'avanguardia si sta invece facendo una prima idea sul da farsi. Avete scoperto qualcosa ancora sul resto della storia, ma nulla di imprevedibile.
Nel caso degli Imperiali, invece, qualche sviluppo più significativo c'è stato. Al centro dell'arena la situazione rimane complicata, ma comunque decisamente migliorata rispetto a quanto non fosse, e forse finalmente c'è anche un'idea di fondo. Forse non chiarissima a tutti, ma è un inizio. In generale c'è una coppia di destra, una di sinistra, e l'Argentea al centro a prendere il The, altra non cattiva idea. L'Impero sta iniziando a prendere il ritmo, una pioggia di esplosioni intrattiene le prime linee, nel vostro caso potrebbe essere utile ripararsi, e qualcosa sta accadendo. Anche in questo caso prendete poche decisioni, e concentratevi su pochi obiettivi, siete solo in cinque. Altrove, il resto della brigata imperiale, continua a trovarsi in una situazione complessa, alle prese con una minaccia più seria di quanto non sembrasse. Anche in questo caso pochi obiettivi più precisi potrebbero essere d'aiuto. Nel vostro caso non siete solo in cinque, voi, ma siete in cinque e basta. Bisogna anche vedere se rimarrete in cinque, tra l'altro. Se R vuole, non vista e non udita dal resto del manipolo, può gettarsi nella finestra e vedere cosa accade, il che non è comunque così imprevedibile. Se prende questa strada i rimanenti quattro dovranno lavorare di immaginazione, se rimane poco male.
In generale, invece, in questo turno è avvenuta l'apoteosi di qualcosa che penso fosse nell'aria da diverso tempo, dal principio, e che qualcuno penso anche inconsapevolmente aveva già scritto a chiare lettere. Come sempre il diavolo sta nei dettagli, ma penso che dovreste assolutamente riuscire a coglierlo, è una questione fondamentale negli equilibri della trama di ambo le parti. Ma dove o cosa è successo?


Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire.

Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti:
Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V); Jane (W).
Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A).

Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato.

La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:

30 - III










Eloise (E)

Punti Salute: 203/243
Punti Corpo: 142/147
Punti Mana: 149/149
Exp: 39

Casey (K)

Punti Salute: 150/175
Punti Corpo: 140/144
Punti Mana: 178/178
Exp: 10

Daddy (D)

Punti Salute: 278/327
Punti Corpo: 270/283
Punti Mana: 294/296
Exp: 78

Mya (M)

Punti Salute: 190/221
Punti Corpo: 110/166
Punti Mana: 163/163
Exp: 61

Phoebe (P)

Punti Salute: 85/118
Punti Corpo: 70/79
Punti Mana: 62/62
Exp: 2

Susan (S)

Punti Salute: 116/131
Punti Corpo: 62/69
Punti Mana: 70/70
Exp: 7

Caleb (C)

Punti Salute: 132/152
Punti Corpo: 73/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Derek (B)

Punti Salute: 202/247
Punti Corpo: 212/219
Punti Mana: 232/232
Exp: 24

Jane (W)

Punti Salute: 175/175
Punti Corpo: 121/121
Punti Mana: 136/136
Exp: 28

Timur (Y1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Calaf (Y2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Turandot (Y3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Megan (H)

Punti Salute: 182/209
Punti Corpo: 160/160
Punti Mana: 167/167
Exp: 21

Thalia (T)

Punti Salute: 235/267
Punti Corpo: 195/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Oliver (O)

Punti Salute: 222/315
Punti Corpo: 271/285
Punti Mana: 320/343
Exp: 60

Emily (R)

Punti Salute: 267/305
Punti Corpo: 278/284
Punti Mana: 270/286
Exp: 56

Jean (G)

Punti Salute: 82/107
Punti Corpo: 45/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 3

Juliet (J)

Punti Salute: 93/143
Punti Corpo: 60/68
Punti Mana: 103/103
Exp: 9

Lucas (L)

Punti Salute: 103/148
Punti Corpo: 51/60
Punti Mana: 56/56
Exp: 12

Rose (F)

Punti Salute: 88/120
Punti Corpo: 60/70
Punti Mana: 72/72
Exp: 3

Katherine (Q)

Punti Salute: 160/180
Punti Corpo: 108/118
Punti Mana: 137/137
Exp: 27

Ariel (A)

Punti Salute: 127/176
Punti Corpo: 114/125
Punti Mana: 115/115
Exp: 24

Ping N. (X1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pong R. (X2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pang V. (X3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-



JmwKpGv

VK93iHm











Alcune postille!

A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:

- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;

- A proposito di interpretazioni, mi sembra di intuire stiate seguendo la prassi, almeno a livello pratico, con in generale dei buoni risultati e un'ottima coordinazione, almeno per coloro che al momento si sono trovati 'al fronte', ossia i Ribelli. Entro però i confini delle nostre regole, potete tranquillamente darvi a un'interpretazione creativa anche dei vincoli che solitamente un Master impone alla gestione degli incantesimi. Ci terrei infatti nello sfatare il mito del: ogni incantesimo ha un unico fine.
Se doveste allacciarvi le stringhe, quale sarebbe l'incantesimo giusto? Non conoscete il Frenonectio (che non avevo mai sentito), quindi non è possibile allacciarsi le scarpe? O potrebbe comunque sopperire efficacemente un Wingardium Leviosa? Oppure il Veronesi, quali strabilianti risultati potrebbe in realtà celare questo porello d'un Veronesi?
Si possono fare molte cose con un incantesimo, stiamo pur sempre parlando di Magia. I più giovincelli e meno esperti, che hanno magari un arsenale apparentemente limitato, con un buon ragionamento e una lettura astuta tra le righe, sono piuttosto sicuro lo vedranno quanto meno ampliarsi. Quelli più esperti, e meno giovani, ricorderanno un epico scontro in una trincea con quelli che erano forse Berretti rossi, nella Francia medioevale, no? Ovviamente dovrete gestire la cosa in On in maniera molto chiara, e intelligente, ma guardandola da un punto di vista un po' diverso dal solito anche la I Classe offre strabilianti possibilità. Al pari, evidentemente, serve molto buon senso. Un brutto ceffo può essere abbattuto con un Prurito? E un drago? Le possibilità che una mente ingegnosa è in grado di scovare potrebbero essere sorprendenti.

- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;

- Per quanto riguarda le Ombre. Al momento il nostro inventario può vantare:
Segugi: sono Ombre di dimensioni discrete, simili a un cane non troppo grande, spesso accucciate e sedute fiutano letteralmente l'aria, drizzando le due curiose antenne che ne incorniciano il capo. È piuttosto difficile determinare se usino effettivamente l'olfatto, l'udito, il gusto o la vista. Due vispi occhietti gialli sono indiscutibilmente i dettagli più facili da cogliere, e i migliori segnali della loro presenza. Sembrano essere fatti di pura e semplice oscurità, molto più nera di qualunque notte, in controluce è dunque forse più semplice individuarli, per quanto su distanze più che brevi resti un esercizio veramente complesso. La loro oscurità sfuma dolcemente, secondo un'impercettibile scala, schiarendosi, aiutando a mimetizzarsi nella notte. Si muovono strisciando, quasi scivolando, su due o quattro zampe. Non è ben chiaro come comunichino la natura delle loro scoperte, ma... Non è neanche dimostrato abbiano particolari doti offensive, o difensive. Sono a tutti gli effetti esploratori;

Algidi: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, però, sfoggiano senza un preciso disegno, quelle che apparentemente potrebbero sembrare le 'placche' di un'armatura metallica. Ossia la loro oscurità è interrotta da fasce argentate, o comunque qualcosa di simile. Il capo è facilmente riconoscibile, e li differenzia dagli altri, essendo quasi interamente argentato. Hanno una sagoma particolarmente flessuosa e algida, e presumibilmente possono anche essere particolarmente agili e veloci sulle loro due chiare e corte gambette. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria leggera;

Bonzi: diversamente dalle altre Ombre, questi sono esseri veramente di dimensioni considerevoli, al pari di un gigante. Assomigliano a livello ideale a dei pupazzi di neve, particolarmente grassi. Si muovono lentamente, molto lentamente, il che è proporzionale alla mole di quello che dovrebbe essere un corpo decisamente ingombrante. La loro oscurità è interrotta da leggeri increspature dorate, quasi a definirne i contorni delle singole parti: i polsi, le clavicole, il collo, il busto, le ginocchia. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari di come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria pesante;

Banditi: al momento sono le uniche Ombre, almeno intuitivamente non troppo dissimili dalle altre, dalla parte dei Ribelli. Al pari degli Algidi, sono figure snelle e slanciate, solo leggermente più basse e scattanti nei movimenti. Hanno il volto quasi completamente coperto da un lungo turbante, e il corpo coperto da una veste azzurra, che presumibilmente non è la vera 'pelle'. Dunque sembrano fatti anche loro 'della stessa sostanza dei sogni', ma questo è meno certo. Quello che invece è evidente è che siano armati di una sciabola, o per chi preferisse essere molto più puntuale, una spada corta cinese, piuttosto in voga in età Ming, e che trovate facilmente in giro. Diversamente dalle Ombre imperiali, sono Ombre particolarmente sfuggenti e agili, abili nello sparire e nel confondersi, ma particolarmente reattive in caso di imprevisti;

Arcieri: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, ma sulla falsa riga degli Algidi, sfoggiano un paio di pesanti guantoni apparentemente di cuoio bianco, e stringono tra le mani un pesante arco. Sul capo portano un curioso cappuccio rosso che li rende facilmente distinguibili anche al buio. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino, ma devono essere molto bravi con le frecce, ma di che natura? Sono a tutti gli effetti fanteria da tiro;

- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;

- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi.

- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla.
A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.

Al momento siamo a Defcon 1 ( = ). Allarme generale, e Outlook stabile.




by Nih
 
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view post Posted on 30/3/2021, 10:36
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Per quanto le fiamme avessero attecchito, le lingue di fuoco non sembravano poter far nulla contro l’oscurità che incalzava.
Accompagnando le loro futili gesta, il Buio li ammantava con lenta agonia e, in quel gioco di ombre e luce che andava affievolendosi, appariva ora difficile capire chi fosse il vero nemico.
Era così che Emily percepiva quel momento, e il dubbio aveva preso ad infiltrarsi tra le ossa, arrancando maligno sotto la pelle, bramando la Ragione.
Avrebbe voluto darvi importanza, analizzare la situazione, scorgere i volti dei presenti e dare a tutto una spiegazione. Strinse forte gli occhi, implorando un attimo di pace, un secondo per poter mettere in ordine i pensieri e trovare una risposta.
Il Fato, tuttavia, non fu così lesto nel mostrarle compassione e aperte le iridi argentee sulle tenebre sempre più caotiche, fu inevitabile non allarmarsi per la figura che aveva preso ad avanzare al loro cospetto.
L’arma, la lancia, vibrò nell’aere prima di mostrarne il detentore, e i sensi annunciarono l’ennesimo attacco. Ma era così?
Ne fosse stata convinta, Emily avrebbe sicuramente indirizzato contro di lui la bacchetta prima ancora di preoccuparsi ulteriormente del falò ambulante. L’imperiale agì così al suo posto, evocando uno scudo che intercettasse la losca figura e ne interrompesse la corsa. Il metallo tintinnò contro il muro invisibile ed Emily si ritrovò ad indietreggiare di un passo, avvertendo l’innaturalezza di quel rumore. Le iridi annebbiate ebbero modo di scorgere il colore di cui era ammantano il plausibile, nuovo avverso. L’armatura dorata che credette rilucere nell’oscurità permeò l’ennesimo paradosso e il dubbio giunse al suo culmino. “Dorato” non voleva dire…
Scosse appena la testa, il quesito lasciato in sospeso da una necessità improvvisa, dal cruore che cercava posto nel petto alimentando i battiti, agitando il respiro.
Si scoprì interessata al lento decadere di una piuma improvvisa e, voltato il capo, ne seguì la lenta discesa fino al lastricato.
Tutto perse importanza - il colosso d’erba, l’imperiale sempre più circospetto, il Bronzeo appena comparso -, la sua attenzione venne completamente catturata dal salvifico bisogno di seguire le sorti di quella maledetta piuma. Pensò quasi di alzare gli occhi al cielo, a scrutare la fenice volteggiare silenziosa sulle loro teste ma prima ancora che quel pensiero potesse tramutarsi in azione, Emily si ritrovò a sporgersi oltre un’irreale finestra sul… Cosa? Passato? Presente? Futuro?
Sembrava lo stesso posto che si erano lasciati alle spalle, almeno nelle fattezze, eppure raccontava una storia diversa.
La crudeltà della scena la sconvolse e si sporse oltre, a voler incorniciare ogni angolo, chiedendosi cosa stesse per accadere. I compagni erano sparpagliati a terra come pezzi inutili di una scacchiera magica a gioco ormai al termine. La Torre però ancora reggeva, seppur per poco, contro l’avanzata di numerosi, illegali alfieri. La sinistra accarezzò l’aere teso come a voler proteggere quanto restava ponendo un veto invisibile alla scena. Nulla accadde, non materialmente almeno, e l’impeto ebbe la meglio.
Emily restava un’impulsiva giovane donna e agì con naturalezza, abbandonando ancora una volta i suoi compagni con il disperato tentativo di accogliere la necessità tacitamente richiesta dal Caos.
Poteva essere un’illusione certo, ma l’istinto la mosse oltre, inglobando con la propria flebile ombra l’intera scena, gettandosi nelle spire del miraggio.
E se a nulla fosse servito tentare di raggiungere ciò che poteva essere, si sarebbe alzata e con uno scatto deciso, avrebbe ripercorso la strada a ritroso, consapevole che non v’era tempo per le spiegazioni.
Megan ed Oliver sarebbero stati bene, nonostante l’imperiale e il quesito rimasto, forse volutamente, irrisolto.

ZtBaYZG

▲ Razza e abilità

▸ Banshee
▸ Cielo del Sole
▸ Exp. 55,5
▸ Materializzazione
▸ IV Classe Incantesmi
▸ Incanti oscuri:
Sectumsempra, Vielente; Essenza Converto; Segreto Ombrae; Protego Totalus


▲ Attivo/Passivo

▸ Bacchetta, custodia, gamba sinistra.
▸ Stiletto della Banshee, custodia, gamba destra.
▸ Cuspide scarlatta, dito medio, mano destra.
▸ Catena della notte, collana, con ciondolo occhio di Banshee.
▸ Anello del Troll, anulare, mano sinistra.
▸ Mantello della Disillusione

Occhio della Banshee: migliora la visione crepuscolare anche in caso di nebbia, consentendo di castare con mira e precisione ciascuna tipologia di incanto.

Anello del Troll: aumenta la potenza del Mago.

Cuspide scarlatta: ditale simile al pungiglione di uno scorpione. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale.

Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.

Mantello disillusione: rende un'ottima mimetizzazione, sembrerà donare l'invisibilità.

Stiletto della Banshee: pugnale di antica e pregiata fattura.




Riassunto ▼ Danni subiti ▲
▽ ps 267/305 ▽ pc 278/284 ▽ pm 270/286

▲Colpita al ventre, cade rovinosamente sulle ginocchia per poi abbandonarsi al suolo. Il volto mostra una scottatura/ferita sullo zigomo sinistro; dei lividi iniziano a presentarsi sul fianco destro. Leggera ustione braccio sinistro.

 
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view post Posted on 30/3/2021, 15:17
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treat people with kindness.

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PS: 88/120 • PC: 60/70 • PM: 72/72 • PE: 3GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA12 ANNI
Qualcosa stava iniziando a muoversi, era chiaro. Rose si guardò intorno, bacchetta alla mano, in attesa di un riscontro dei soldati ai quali, qualche secondo prima, aveva imposto con determinazione i nuovi ordini. Deglutì forzatamente, visibilmente pentita del tono scelto, nell’incrociare i loro sguardi straniti e puntati su di lei, che a paragone non era che un debolo scricciolo dalla vocina squillante. Trascorsi i primi attimi di imbarazzante silenzio, il primo Imperiale annuì, e a seguire gli altri, preparandosi all’offensiva. Rose strabuzzò gli occhi, incredula: era davvero riuscita a mobilitare, seppur in minima parte, un esercito mediante quelle parole? La sensazione che quella consapevolezza le fece scorrere nelle vene era piacevole, mentre osservava avanzare i propri alleati a seguito delle sue direttive. Si chiese se non avesse dovuto tenere più spesso un atteggiamento severo, in certe occasioni, se il risultato fosse stato simile a quello… o forse era solo questione di credere nelle proprie capacità?
«Bene, adesso che ci siamo tutti... » proseguì dunque la piccola, scoccando un’occhiata complice a Jean, poco più distante da lei, come a dire “il piano funziona, continuiamo così”. Ma aveva parlato troppo presto. Prima ancora di poter aggiungere altro per guidare l’avanzata, una pioggia di fuoco venuta fuori da chissà dove si apprestò a squarciare il cielo, pronta a schiantarsi in direzione delle loro teste. Con uno scatto, la Grifondoro corse a ripararsi dal Bonzo più vicino (3g) e sperò che la Corvonero avesse fatto lo stesso. Fortunatamente, lei era riuscita a sfuggire alle esplosioni imminenti solo con qualche graffio e l’udito alquanto provato. Al termine degli scoppi Rose Marie uscì con cautela allo scoperto, ma già sicura della prossima mossa. Quegli attacchi disgiunti e sporadici per poi tornare indietro sui propri passi non avrebbero portato a un bel nulla, se non a un infinito ripetersi di strategie dai tentativi fallimentari. Dovevano agire in fretta e senza tirarsi indietro, e avevano bisogno di qualcuno che dicesse loro come farlo.
«Tu» fece, riferendosi al soldato che le aveva fatto da scudo «stammi vicino mentre avanziamo. E voi» aggiunse poi, indicando una coppia di Imperiali lì vicino (2a, 6a) «state al passo e copriteci. Lanciate Flipendo sui nemici di fronte a noi mentre procedete per accerchiarli. Chiaro?»
Niente mezzi termini, nessun convenevole. Il messaggio doveva essere chiaro, tanto semplice da comprendere quanto diretto da mettere in atto. L’obiettivo era quello di attaccare i nemici ripetutamente, indebolendoli, con l’intenzione di spingerli al centro dell’arena. Sarebbero stati troppo impegnati a difendersi per rendersene conto e forse, a quel punto, sarebbero riusciti a chiuderli in un cerchio. Basta. Perdere. Tempo.


SYNOPSIS & DAMAGE
Rose si ripara dagli attacchi delle esplosioni sotto la protezione del Bonzo 3g. A questo punto è altamente spazientita dai numerosi tentativi non andati a buon fine, e decide di dettare nuovi ordini agli Imperiali a lei vicini (2a, 6a): scagliare dei Flipendo sui Ribelli
7c, 7d, 8a, 8d, al fine di indebolire i nemici e proseguire l'avanzata.
Danni: Lividi sparsi lungo tutto il corpo, piccoli tagli lungo guance e collo. Addome dolorante e una bruciatura sull'avambraccio sinistro. Graffi sulle gambe.
INVENTORY & KNOWLEDGE
▴ Prima classe completa.
▴ Bacchetta magica in legno di Castagno, crine di Unicorno e petali di Erica, 10 pollici, sufficientemente elastica
▴ Orologio di Bernadette Kultz (in tasca)
▴ Ciondolo della Scaglia di Drago (al collo)
▴ Guanti dell’Eroe Caduto (in borsa)
Molto resistenti e imbottiti di caldo pelo di puffole pigmee, questi guanti rendono la presa più salda.
▴ Mantello della Disillusione (in borsa)
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donargli l'invisibilità.

▴ Scatolina di Oliver:
1x Detonatore Abbindolante
Simile a un clacson, gettato a terra inizia a correre producendo un gran baccano; distrae l'avversario per un turno, ottimo diversivo.
1x Palude Portatile
Crea una palude istantanea se gettata a terra; non rimovibile. Piccola (1mx1m), rallenta l'avversario per un turno.
1x Molliccio Oppugnabile
Lanciato in aria, al seguito di un Oppugno crea per quindici secondi la paura dell'osservatore.

KEYSER SÖZE.
 
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view post Posted on 30/3/2021, 17:22
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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PS 235/267 | PC 195 | PM 230 | Exp 44
Thalia Jane Moran18 anni | Cielo di Venere | V anno

Il lusso di perdersi in chiacchiere inutili non era tra le loro opzioni, non tra quelle immediate, almeno; la battaglia infuriava lì e - a quanto sembrava - anche in altri punti della Città Proibita. Ogni energia doveva essere rivolta alla lotta e alla difesa, se non addirittura all’azzeramento del problema direttamente alla radice. «Devono proseguire con la manovra... » si consultò implicitamente ancora con l’uomo, sperando in un suo cenno di assenso e convalida, riferendosi alle truppe che - guidate dalle ragazze - portavano avanti la strategia concordata. Dopodiché pensò a quale lato sarebbe stato meglio per lei rinforzare affinché il risultato della contromossa fosse maggiormente efficace; non era fatta per i campi di battaglia e le lotte cruente, questo era poco ma sicuro. Poi, le parole del Generale la scossero da capo a piedi ed infransero le sue elucubrazioni come un bicchiere di cristallo che cada a terra.
«Deduco che la città sia compromessa gravemente, ma che la vera sfida non sia questa. Mi sbaglio, forse?» c’era rabbia nelle sue parole, più di quanta avesse immaginato di aver accumulato quella sera. Non era da lei pensare in quei termini, ma le parole del generale l’avevano quantomeno incuriosita su un fronte non ancora esplorato. Piani di difesa e disposizione degli eserciti dovevano essere all’ordine del giorno, protocolli stabiliti con estrema cura e coadiuvati da responsabili scelti accuratamente tra le schiere di consiglieri. Era mai possibile che qualcuno, tra quegli uomini fidati, avesse tradito il giuramento fatto al Figlio del Cielo? Ping stava approntando le difese altrove, aveva detto, e quella sarebbe stata la battaglia più facile che avrebbero potuto combattere. Mentre i suoi occhi saettavano da un punto all’altro della piazza e dei combattenti, sobbalzando appena all’udire le esplosioni e i suoni della battaglia, Thalia continuava a rimuginare sulle parole del generale e le ipotesi cominciavano ad accavallarsi le une sulle altre. Se davvero erano stati traditi, chi era il responsabile? E se fosse stato proprio l’uomo accanto a lei? Poteva rischiare di chiedere tanto apertamente un’informazione così importante? Le sue azioni giocavano a favore di una posizione rispettabile, un soldato di grado superiore pronto a difendere - o a tenere occupate milizie scelte - la propria capitale. Tentare sarebbe stata l’azione decisiva e da cui non si sarebbe potuti tornare indietro. Se fosse stata più abile con la Legilimanzia, avrebbe tentato un approccio meno ortodosso; ma così come stavano le cose, non avrebbe potuto privare l’esercito del suo comandante e andarsene liberamente a zonzo per la Città.
«Siamo forse stati traditi?» diretta ed essenziale, la domanda che le frullava per la testa finalmente trovò voce «Perché se è così, abbiamo più di un problema e sarebbe opportuno sapere se avete dei sospetti. Non possiamo continuare a combattere se i nostri avversari conoscono le nostre tattiche o i nostri punti deboli.»
Quel che era peggio, pensava, era che se questo era davvero avvenuto - il tradimento - allora esistevano buone probabilità che Megan, Oliver e gli altri si fossero fatti sorprendere dagli avversari che, forse, vestivano i loro stessi colori o, se non lo facevano, probabilmente erano stati aiutati ad entrare. Se questa era la versione finale di quanto accaduto, non c’era tempo da perdere. L’adrenalina le scorreva liberamente nelle vene, le irrorava i muscoli tesi e non le permetteva di cedere del tutto alla stanchezza. Le emozioni di quella notte le avrebbe pagate in seguito, ma non era quello il momento di preoccuparsene.
«Generale, chi poteva essere a conoscenza dei piani di difesa della Città?» la domanda sembrò cadere nel vuoto di un silenzio, ma in tutta coscienza, Thalia sapeva non poter fare di più. Si chiedeva solamente quando e se quella battaglia sarebbe finita, come sarebbero tornati e perché, questa volta, avessero dovuto assistere all’ennesima, forse inutile, lotta.

Inventario&Conoscenze
Oggetti:

Spilla della Scuola di Atene
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
Mantello della Disillusione - Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
1 Fiala di Decotto al Dittamo
1 Fiala di Doxicida
1 Fiala di Rinvigorente

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia (Fattoriam)
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno ( Mucum Ad Nauseam, Napteria)
V Classe - Flagrate, Expecto Patronus, Plutonis
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (Acqua)

Riassunto & Danni
Contusione al fianco destro. Taglio poco profondo alla nuca, contusioni alla parte alta della schiena e indolenzimento alle spalle. Leggera escoriazione allo zigomo destro. Escoriazione e contusione sul gomito sinistro.

Thalia si tiene al fianco del Generale (X2) e prova a sondare il terreno per cercare di carpire informazioni. Opta per il metodo diretto, considerando le implicazioni che l’uso della Legilimanzia potrebbero causare, e pone le sue domande senza peli sulla lingua. Sono stati traditi? Da chi? Thalia spera di ricevere delle risposte e nel frattempo suggerisce di spingere ancora per separare i Ribelli.

 
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view post Posted on 30/3/2021, 20:10
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The North remembers. ♥

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Jane Read - Strega Adulta
Hf973YL
Lanciare l’incanto e proseguire seguendo il resto del gruppo le era sembrato un piano tanto semplice e così ben definito che si era nuovamente illusa sarebbe andato a buon fine: eppure i fallimenti precedenti avrebbero dovuto insegnarle qualcosa ed evitarle quella sensazione di stupore nel vedere andare tutto a fuoco in fumo. Infatti, non aveva mosso più di tre passi dopo aver lanciato l’incanto che una nuova fiammata la fece fermare: aggiunse all’elenco di ringraziamenti a fine disavventura di nuovo il nome del ragazzo che si era premurato di erigere uno scudo di protezione e che nuovamente aveva salvato lei e il resto della compagnia.

Chiuse gli occhi di riflesso alla luce prodotta dal fuoco e non appena riuscì a riaprirli si guardò intorno per vedere se qualcuno fosse stato colpito: fu allora che si accorse che Eloise e parte della compagnia non erano più vicini a lei e che probabilmente erano riusciti a raggiungere la destinazione concordata.
Le sue supposizioni però vennero presto interrotte e la sua attenzione catturate da un problema ben più grosso: come se avessero appena preso parte ad uno spettacolo di prestigiatori, dalle fiamme comparve una nuova figura, dorata e splendente. La sorpresa sul volto di Jane era palese, soprattutto per un particolare: a differenza di tutte le altre figure incontrate lungo il cammino, questa non li stava attaccando direttamente, anzi, sembrava diretta verso l’Ombra (5) minacciosa che aveva provato a colpire con il Lucis Ambitus poco prima. Che invece di raggiungere l’Ombra l’incanto avesse incontrato prima quel colosso che sembrava comparso dal nulla?
Si voltò in direzione del gruppo che era rimasto indietro con lei, e fu allora che si accorse che uno dei due uomini della compagnia aveva la bacchetta puntata proprio contro il gigante di luce: che fosse stato lui ad evocarlo? Gli sorrise di sfuggita, il massimo che poteva concedersi in quel momento perché sapeva che ora avrebbero dovuto concentrare tutte le loro forze per raggiungere il resto del gruppo.
Facile a dirsi, più complesso a farsi perché ormai era evidente che il piano di passare inosservati era andato in fumo - come la maggior parte dei loro progetti fino a quel momento - e nuovi nemici avevano fatto il loro ingresso nel cortile: quattro alle spalle, altri dietro l’ombra che aveva provato a colpire, oltre i draghi.

Stava iniziando a scoraggiarsi e ad innervosirsi: sarebbero mai riusciti a raggiungere l’Imperatore? Perché la donna alla loro guida sembrava sapere quello che faceva eppure continuavano ad incontrare ostacoli lungo il loro cammino? Le era sembrato di capire che il piano fosse stato organizzato nei minimi dettagli, davvero non erano stati presi in considerazione possibili imprevisti lungo il percorso? Possibile che fossero così in pochi a dover portare a termine una missione di quella portata?

Domande che si aggiungevano a quelle che avevano preso posto nella sua mente fin dal primo istante in cui aveva messo piede in quella terra lontana, eppure era consapevole che non avrebbero trovato risposta a breve, certa che non fosse quello il momento ideale per fare le pulci ad un piano ideato da altri con il rischio di diventare un pasto croccante per le due lucertole troppo cresciute o peggio, venire catturati dalle ombre che erano entrate nel cortile.

La voce del ragazzo con cui aveva collaborato poco prima nell’esplosione delle gelatine (Derek) raggiunse le sue orecchie, insieme al piano di occuparsi dei nemici alle loro spalle: al resto del gruppo sarebbero quindi rimasti i draghi e i loro nuovi amici.

- Posso provare ad occuparmi dei nemici più distanti, che dici? - si rivolse alla ragazza con cui aveva interagito proprio all’inizio della scampagnata (KC), colei che era stata fondamentale nel leggere il biglietto di Peverell e a farle ottenere la fiducia del resto del gruppo. Attese un veloce cenno di conferma prima di spostarsi e concentrare la sua attenzione sul suo nuovo obiettivo.

Erano un po’ distanti, quasi coperti dai due draghi dorati e dai due giganti, d’ombra e di luce, quindi provare a colpirli direttamente sarebbe stato complesso e probabilmente infattibile: si morse il labbro, indecisa, guardandosi intorno velocemente alla ricerca di idee. Ormai era evidente che tenersi nascosti era inutile, quindi perché continuare a muoversi nell’ombra? Che fosse giunto il momento di contribuire al caos?

Le ci vollero pochi secondi per individuare il modo più coerente a suo avviso per prendere parte alla confusione, e in fondo sperava davvero che l’incanto selezionato funzionasse: stese il braccio con precisione, indirizzando la punta della bacchetta sulla parte sinistra dell’edificio che si trovava in fondo al cortile accanto alle ombre (2 & 3 a nord), in particolare sulla parte più alta della parete, vicino alla sporgenza del tetto. Una bella esplosione era quello che desiderava, portare il suo contributo alla confusione e rallentare l’avanzata dei nemici. Come disse una strega molto saggia anni prima, il suo obiettivo era fare BUM!

- Bombàrda! - l’accento sulla prima “a” come da manuale, l’obiettivo chiaro nella mente e sotto gli occhi, il braccio steso e la bacchetta puntata.

Non si attardò a controllare se l’incanto fosse riuscito o meno, non volle sapere se era riuscita a contribuire alla confusione: seguì immediatamente il resto del gruppo, sperando di attraversare finalmente quel cortile in cui erano fermi da troppo e poter proseguire nella ricerca dell’Imperatore.
PS. 175/175 - PC. 121/121 - PM. 136/136 - EXP. 27.5
Riassunto:
Jane aggiunge Daddy all’elenco di fatti e persone da ringraziare per non essere ancora stata affumicata dai draghi: continua a farsi domande sul piano e sul perché continuino a trovare così tanti ostacoli ma è consapevole che non sia il momento giusto per lamentarsi. Stupita dall’effetto del Lucis Ambitus scagliato precedentemente e preoccupata per i nuovi nemici all’orizzonte, scaglia un Bombarda contro il lato occidentale dell’edificio in fondo al cortile sperando di bloccarne una parte. Senza controllare la riuscita dell’incanto, si affretta a raggiungere l’avanguardia dall’altra parte del cortile.


Danni:
---
Inventario:
» Bacchetta: 13 Pollici, Legno di Elce, Crine di Unicorno e Goccia di Rugiada
» Spilla della Scuola di Atene


Abilità & Conoscenze:
» Smaterializzazione

Incantesimi Innati: Florikus, Caeruleus Tintinnabulum Flammo, Oppugno, Ardesco, Mangialumache

Incantesimi Appresi:
» Prima Classe
» Seconda Classe
» Terza Classe (esclusi i proibiti)
» Quarta Classe (esclusi i proibiti)


Dettagli Statistiche:
Punti Salute: 175 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 4 Top200)
Punti Corpo: 121 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest)
Punti Mana: 136 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 15 libri)
Punti Exp: 27.5 (punti base + 4.5 quest)

 
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view post Posted on 30/3/2021, 20:15
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non cliccare

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In un modo o nell’altro vi era stato un cambio di situazione, quello strategicamente più rilevante e svantaggioso riguardava il fatto che nuovamente si erano divisi. Derek rimase dietro con la retroguardia, o per meglio dire non riuscì a avanzare insieme agli altri. La nuova situazione esigeva una lettura attenta per uscirne più o meno indenni come avevano fatto altre volte. Ancora una volta i concitati momenti d’azione davano poco spazio ad un pensiero critico su ciò che stavano vivendo. Ancora una volta doveva constatare che quella scampagnata si stava sempre più riducendo alle tanto famose botte da orbi, a volte date e a volte prese. Le loro guide non sembravano essere troppo ferrate nel percorso da fare, seppur era vero che erano stati obbligati a svolte impreviste. Non pensava di certo che violare quella città sarebbe stato facile, ma a quel punto avrebbero dovuto avere le idee più chiare di quelle che avevano. Ma così non sembrava essere. Ancora una volta avrebbero dovuto levare le bacchetta e sperare che il fato gli fosse favorevole.
Quella situazione era abbastanza intricata anche se a ben vedere potevano uscirne con relativamente poche mosse. L’obiettivo era quello di unire il suo gruppo con l’avanguardia per poi continuare. Per farlo avevano qualche nemico da superare o raggirare, alcuni dei quali erano davanti ai draghi, che fosse arrivato il momento del barbecue? Altri erano dietro di loro, ed era proprio a quelli che Derek doveva pensare, il modo più semplice era quello già usato in precedenza, raggirarli mentre andavano verso i loro compagni di ventura, altri avrebbero pensato avanti. Dove un nuovo nemico era spuntato, sembrava essere un cavaliere d’oro. Ma cosa era? C’era speranza che fosse dalla loro parte? Eppure dalle parole delle loro guide aveva sempre pensato che qualche amico doveva esserci in quella matassa senza capo per scioglierla. Era tempo di agire, l’accorgersi che qualcuno fosse alle loro spalle non fu immediato, ma piuttosto mediato da una serie di fattori, il più importante dei quali era che spesso Derek si guardava alle spalle per vedere se i nemici che avevano superato tornassero alla carica, era una sorta di paura che sfogava in quel modo. Per fortuna un paio di volte era stato utile, come quella. Gli venne un’idea per colpirli, prima però si rivolse a Timur chiedendo
Puoi mantenere il colosso, sembra che riesca a distrarre i nemici, grazie Era un po’ pericolosa, la sua idea, ma se avesse funzionato avrebbe evitato di attaccarli direttamente. Puntò la bacchetta nella porzione di terreno davanti ai due, stando bene attento a circoscriverla ad un rettangolo proprio davanti i loro piedi poi punto al centro della figura immaginaria, e disse con con forza Bombàrda nella speranza di far sì che il colpo di cannone colpisse il terreno mandando per aria anche i due algidi (2,3), se tutto fosse andato per il meglio avrebbero raggiunto infine il gruppo che era avanti.



 

“ Scuola di Atene - Tutto è proibito ”

Salute: 247 ▲ Corpo: 219 ▲ Mana:232 ▲ EXP:23.5


Razza magica: Lycan.

Incantesimi:
Prima, Seconda Classe e Terza Classe (Escluso Fattoriam)
Quarta Classe: Colossum, Circumflamma e Ignimenti.
Incantesimi Imparati a Lezione di diverse classi.
Incantesimi Chiari: Atlantis Cage.

Inventario:
- Bacchetta:Legno di acero, dente di drago, 11 pollici, flessibile
- Ciondolo della scaglia di drago
- Mantello della Disillusione
- Anello dell'eroe (Mano Destra)
- Anello con quadrifoglio (Mano Sinistra)
- Anello con adularia
- Ciondolo giada delle fate
- Occorrente per fare le sigarette +
accendino antivento
- Qualche caramella tutti i gusti+1
- Qualche api frizzole
(sparse nelle tasche)


Riassunto: Continuano i suoi dubbi su cosa sta facendo, chiede a Timur di mantenere il suo colosso attivo, Bombarda su 2 e 3. Ricongiungimento con avanguardia. (Si spera)




 
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