Tutto è Proibito , Cina, Atene VII Incontro

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view post Posted on 30/3/2021, 20:18
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3YdQGg8

Come nelle migliori storie di avventura, non si mosse per nulla.
Notò un pasticcino volare, qualcosa illuminarsi, delle fiamme arrivare ma nulla, non successe niente.
Era lì fermo, immobile sul posto assieme alla loro guida orientale che aveva avuto modo di sentir sorridere e con la quale forse stava iniziando ad avere una certa affinità.
Che gli piacessero i suoi modi di fare? Daddy ne era convinto, credeva che la donne si stesse infatuando di lui, d’altra parte, il narratore, sentiva che lo stava deridendo come giusto fosse.
Come poteva aver fatto quella ipotesi tanto assurda ancora non lo poteva concepire, d’altro canto con quelle affermazioni ricevute dalla donna aveva ottenuto indirettamente altre risposte, altri tasselli utili a completare un puzzle perfetto.

Certo che gli orientali erano strani!
Tutto quel rispetto, quei colori, quelle tradizioni, quel garbo che alla fine si concludeva allo stesso modo di sempre, con il massacro, con una parte che voleva il potere e l’altra che voleva difenderlo.
Eppure lui si domandava costantemente come fosse possibile che, persone che tra di loro si conoscevano, non riuscissero a trovare un accordo, un punto di incontro.
Che la corona avesse quel limite? Che fosse quella la problematica principale a cui incorreva un imperatore? Oppure il problema principale era proprio l’imperatore stesso che non ne voleva sapere dei pareri dei suoi sudditi?

-Necessario per quale motivo? E’ colpa sua? Non è in grado di curare il proprio popolo e si focalizza solamente sulle attenzioni che tutti hanno nei suoi confronti? -

Non domandò quanto mancava a quella cavalcata verso la “Sorella” e il Figlio del Cielo.
Non lo domandò perché alla fine non era di suo grande interesse in quella notte che lo stava portando a conoscere una nuova visione del Mondo, quella nella quale dove un gruppo di sudditi si trovava a dover combattere contro le idee di una persona più importante e potente di loro.
Osservò nuovamente lo scudo d’acqua e provò a reggere il flusso della magia con costanza, quella costanza che nemmeno lui sapeva come stesse restando e come stesse reggendo.

-Quando sei pronta raggiungiamo l’avanguardia, dopodiché prendi nuovamente tu le redini del gruppo e portaci a destinazione.
Siamo di supporto in questa storia, nella tua storia ed è giunto il momento che voi abbiate la possibilità di dar voce ai vostri pensieri. -


Aveva esagerato con quelle parole? Sicuramente sì.
Sapeva che loro non erano inclini a parlare dei loro affari, di esprimere pareri personali con uno sconosciuto, ma voleva far capire a loro che gli era vicino, che aveva preso a cuore la causa.
In quel momento, stanco e sudaticcio, non si domandò nemmeno come mai il gruppo si era diviso. A lui interessava che si ricompattassero, che tornassero uniti così che potessero arrivare alla metà, al risolvere quell’arcano.
Insomma, a scoprire cosa aveva da dire Tianqi.





Statistiche:
- Punti salute: 278/327
- Punti Corpo: 270/283
- Punti Mana: 294/296
- Punti Esperienza: 78
- Vocazioni: Legilimens , Elementalista Inesperto
- Abilità: Smaterializzazione

In sintesi:Toobl cerca di parlare nuovamente con Tourandot. Prova a reggere lo scudo e di far ricompattare il gruppo.
Fa pensieri sparsi sulla storia e quanto sta succedendo.
Incanti Finora Appresi:
*PRIMA CLASSE - tetto minimo 1 - tetto massimo 2 exp
*SECONDA CLASSE -tetto minimo 2 - tetto massimo 6 exp
*TERZA CLASSE - tetto minimo 5 - tetto massimo 15 exp (No Fattoriam)
*QUARTA CLASSE - min 11exp e 15 anni di età - max 25 exp e 17 anni (No Circumflamma,Colossum)
*QUINTA CLASSE - min 17exp e 16 anni di età - max 36 exp e 19 anni di età (Anche Stupeficium e Plutonis)
*SESTA CLASSE - min 24 exp e 17 anni di età - max 55 exp e 20 anni di età (Solo incantesi appresi durante le lezioni e Nimbus Grado)
*SETTIMA CLASSE - min 29 exp e 18 anni di età (Incanti appresi Protego Totalus)

Attivo:
1 bacchetta Corniolo, corde di cuore di drago, dieci pollici, rigida
1 Nanosticca
1 Gigansticca
1 Aereosticca
1 Pacco di Bombe Denudanti

Oggettistica
Daddy è vestito con una maglietta a maniche corte beige e un pantalone nero.
Ha con sé/addosso i seguenti oggetti:
-Anello: Un anello da uomo, precisamente da pollice, in palese argento con sopra la sottile incisione di un corvo con le ali spiegate.
-Talismano Caparbio:conferisce un bonus temporaneo di 5 punti corpo per ogni 10% di PS mancanti
-Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
 
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view post Posted on 30/3/2021, 20:23
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Susan gωen nieranthPS: 116/131 – PC: 62/69 – PM: 70/70 – PE: 7Cielo della Luna
La luce delle fiamme inondò completamente lo sguardo della Tassorosso, che ne rimase inebriata, chiedendosi il motivo per il quale non percepisse alcun calore. Non le era bastato nemmeno il tempo di rivivere la sua breve vita, quando si rese conto che se non fosse stato per quello scudo, probabilmente non avrebbe nemmeno potuto proseguirla. Il problema principale era che in quel momento non si rendeva nemmeno conto del pericolo superato, era ormai totalmente presa dagli eventi che non riusciva più a vedere nulla con occhi critici. Si era lasciata trascinare via dalle situazioni, dalle ombre e dai colori, fin quando non si ritrovò letteralmente altrove senza essersi resa conto di come ci fosse arrivata. L'unica cosa che si mosse furono le sue gambe, non poteva dire con certezza che accadde grazie ad un qualche istinto di sopravvivenza, ma si mossero da sole seguendo parte dei ribelli verso nuovi orizzonti, come solo la Perseveranza poteva vederli.
Eppure non poteva essere solo il caso, una entità più forte muoveva tutte le pedine a suo piacimento. Solo che la partita in campo aveva un quantitativo diverso di pedine rispetto al normale. La voce di Eloise ruppe il riverbero di pensieri sconnessi, stavano bene?
«S-Sì!» Era la verità, eccetto qualche ammaccatura e dolore sparso qui e lì, non aveva subito danni tali da poter rispondere negativamente, a prescindere dalla resilienza. Seguì lo sguardo dell'Aurea e si guardò intorno: i conti questa volta non tornavano, assolutamente no. Troppi numeri mancavano all'appello e soprattutto un volto orientale che avrebbe riconosciuto fra tutti. Dov'era Casey? «Dobbiamo aspettarli» Sussurrò appena, il panico la travolse e gli occhi non smisero di cercare e sperare di rivedere le figure dei suoi compagni, pronti a ricongiungersi. Il problema era che non sapeva più da che lato guardare, da dove erano arrivati loro? E da dove sarebbero arrivati gli altri? In quel tentativo di orientamento, si guardò attorno: oltre il portone scorse delle figure in movimento. Non sembravano avere buone intenzioni e probabilmente sarebbe stato meglio non farsi vedere, ancora una volta. Istintivamente si voltò verso Eloise, per chiederle il da farsi, ma sembrava già concentrata con qualcos'altro, così la piccola si rivolse all'adulto con loro. Li aveva accompagnati dall'inizio di quell'avventura, li aveva spesso anche protetti, ci si poteva fidare di lui, vero? Sapeva dove stavano andando? Raccolse il poco coraggio che non aveva lasciato lungo la strada e parlò: «Dobbiamo aspettare Turandot?» Sperò in una risposta affermativa, poi continuò: «Esiste un qualche incantesimo che rifletta la porzione di questo passaggio, giusto il tempo necessario per permetterci di passarci dietro? Dietro il riflesso» La voce poco sicura si udiva flebile, incerta dell'esistenza di incantesimi come il Veritatem Reperio, ma certa che l'uomo avrebbe comunque saputo trovare un'alternativa, come tutti quelli già usati fino a quel momento. Se fosse stato necessario qualcosa in grado di produrre una riflessione, la Tassorosso avrebbe cercato ricordi di lezioni e letture varie, fino a raggiungere un incantesimo che sarebbe potuto essere utile e con quanta più concentrazione possibile, si sarebbe immaginata una modesta pozzanghera, non le serviva che fosse profonda, ma ampia abbastanza da permettere all'incantesimo successivo di riflettere tutta la parte di muri e ciottoli che avrebbero dovuto attraversare, permettendo di poterci passare al di dietro. Avrebbe conseguentemente creato un cerchio con la bacchetta, poi con una stoccata proprio nel centro, avrebbe pronunciando la formula, «Conlèctus» Ma non avrebbe proseguito senza che i conti fossero tornati corretti.
danni subiti
- effetti collaterali del Galileius
- residui di urti superficiali
- dolore muscolare da spinta/caduta

inventario & conoscenze
- Bacchetta (legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile)
- Bracciale, apparentemente in oro, con inciso il suo nome (al braccio sinistro)
- Catena della Notte (al collo, sotto gli indumenti)
Collana che rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.
Durante la notte la collana si nota molto nell'oscurità, anche se non emette luce a sufficienza per illuminare la zona intorno ad essa.
- Stivaletti Lewam Markis
Stivaletti foderati di pelo, conferiscono al piede il massimo comfort. Le particolari fibre incantate della pianta evitano storte, crampi e dolori di sorta.
- Corpetto del Drago (nascosto sotto la maglietta)
Protegge dagli urti grazie alle fibre di drago con cui è tessuto.
- Spilla della Scuola di Atene
- Pochette (con incantesimo di Estensione Irriconoscibile) contiene:
– Occhi di Fenice (due piccole sfere esplosive, lanciate per terra causano fiamme)
– Una fiala di decotto al Dittamo
– Caccabombe(×2)×1
Se lanciate, dopo l'impatto con una superficie dura esplodono diffondendo un odore sgradevole. Distraggono l’avversario per un turno.
– Pasticcetti Svenevoli(×1)
Deliziosi ed invitanti pasticcini con ripieno di crema e cioccolato, sono in grado di scatenare in chi li ingerisce, improvvisi svenimenti. Grazie alla loro breve durata non necessitano di nessun antidoto ma solo di qualche minuto di pazienza.

☗ ☗ ☗

Prima e Seconda classe di incantesimi, complete
(escluso: Orcolevitas/Monstrum)

 
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view post Posted on 30/3/2021, 21:40
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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DoMnjQI
Cielo del Sole ☉

PS 203/243
PC 142/147
PM 157
EXP 39
Un pezzo di puzzle non può essere forzato a un posto che non è suo, anche se il suo colore corrisponde a quello dei vicini. Per quanto le dita cerchino di far tornare l’angolino impreciso, non c’è modo, non ci sta: quando il pezzo giusto arriva, tutto torna senza sforzi. Anche nei vicoli della Città Proibita nulla sembrava incasellarsi alla perfezione nel posto previsto, e quindi nulla sembrava avere senso. O almeno, così se la viveva Eloise, immersa in una confusione fumosa che solo ad Atene aveva provato tanto palesemente. Era chiaro che c’erano meccanismi più grandi di loro in azione, ma comprenderli con chiarezza era tutta un’altra storia. E quando si soffermava a cercare di capire la proverbiale quadratura del cerchio, restava perplessa, e realizzava che forse quel pezzo di puzzle non era mai arrivato.
Draghi, che sembravano più animali domestici che guardie sulla difensiva, fronteggiavano Bonzi, Ombre e uomini. Tourandot, che guidava gli infiltrati, parlava delle sorelle, ma non scuciva le informazioni essenziali per capire con chiarezza il loro ruolo: li stava portando da un Imperatore ignaro del loro arrivo, e allora come poteva essere che fossero dalla sua parte? No, dovevano per forza essere schierati contro di lui. Sotterfugi e fazioni intessevano una ragnatela di inganni elaboratissimi, e sembrava che chiunque dovesse prevedere di venire pugnalato alle spalle.
Gli attacchi coordinati e la confusione studiatissima sembrarono sortire un successo, e tra lampo e una stoccata un nuovo difensore luminoso era stato elevato a Protettore dei Ribelli. Vinta dall’entusiasmo, la Lynch si era gettata nella direzione preannunciata per sbrogliarsi dagli ingombranti nemici che occupavano il cammino. Era probabile che avrebbero dovuto aggiustare il tiro, e rimettersi in riga, ma Tourandot avrebbe saputo cosa fare.
Quando si voltò a controllare che fosse ancora lì con loro, dovette constatare l’assenza degli abbagliati, quella metà di combriccola che si era attardata tra scudi e incanti. «Di qua!» Fece, sbracciandosi verso di loro, e sperando che avessero visto la direzione presa. «Tutto bene, qui?» Contò mentalmente chi erano i fuggitivi insieme a lei: Calaf, Gwen, Mya, l’esperta pulitrice (Phoebe) e la bussola (Caleb). «Non mancherà molto, vedrete...» Era più una speranza che una certezza, ma pronunciarla ad alta voce la faceva sembrare più vera.
E ora dovevano aspettare. Niente guida, niente pastore, nessuna idea, brillante o pallida, sul dove andare. Eloise fece un respiro profondo, gettando uno sguardo al punto da cui gli altri sarebbero dovuti spuntare, e concedendosi - per la prima volta da quando erano iniziate le corse - un momento di recupero. Desiderava moltissimo trovarsi faccia a faccia con il loro obiettivo, il famoso Tianqi, ma aveva timore di quello che sarebbero stati costretti a fare, o a vedere. Capire, sì, ma a che prezzo?
Anche se erano al sicuro da draghi e Bonzi più imminenti, anche se quell’angolo di mondo sembrava sicuro, non c’era modo di rilassare i muscoli tesi. Potevano essere visti in ogni momento, e la strada che li attendeva, che Eloise si era sporta a guardare, sembrava gremita quanto i luoghi precedenti. Forme più o meno umane, avvolte in vesti nere, sfrecciavano oltre il loro nascondiglio, diretti verso ovest. C’era qualcosa di interessante da quella parte? Dovevano recarsi in là anche loro? Quanto ci avrebbe messo, Tourandot, a riprendere le redini della visita guidata?
Chiuse gli occhi, portandosi la bacchetta, che teneva in orizzontale, alla loro altezza. Voleva scoprire di più, provare a percepire dettagli interessanti alla destra e alla sinistra, del luogo dove i neri si dirigevano, e di quello da cui provenivano. Come un gufo silenzioso, immerso nella notte, voleva scrutare fin dove il suo sguardo di rapace poteva arrivare, sconfiggendo la tenebra che avvolgeva ogni cosa. *Visibula Noctambulus* Pensò con intensità, mentre la bacchetta passava davanti allo sguardo, con precisione. Se l’incanto avesse sortito gli effetti sperati, avrebbe potuto almeno percepire la forma di quei pezzi di puzzle in movimento.

NwSKYFx
ATTIVO & CONOSCENZE
Bacchetta Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11 policci e 1/4, Rigida
Spilla della Scuola di Atene
Cappa Elementale Effetto: Riduce i danni degli incantesimi che utilizzano il potere di Fuoco, Acqua, Terra ed Aria ed amplifica la forza degli incantesimi lanciati dal possessore di questo oggetto, a patto che siano incantesimi elementali. [+3 PS, +8 PC]
Bisaccia
Diadema della Veela Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una Veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico.(difatti invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno, utilizzabile una sola volta per quest) PC +2, PM +2, PS +2
Caramella dell’Illusione Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!
Polvere Buiopesto Peruviana Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
Strillettera che non sa di avere con sé

Elementalista inesperta: Aria
Smaterializzazione
Prima Classe Tutta
Seconda Classe Tutta
Terza Classe Tutta [Fattoriam Mutas Iracundia]
Quarta Classe Tutta [Circumflamma Colossum Ignimenti Mucum Ad Nauseam Neptuno/Aqua Eructo Repsi Genitum]
Quinta Classe Flagrate Stupeficium
Sesta Classe Homenum Revelio Repello Incarceramus
AZIONI & DANNI
Eloise avanza, riflette, si ferma per attendere gli altri. Prova a usare un Visibula Noctambulus per capire meglio cosa succede davanti.
Danni: colpi superficiali su tutto il corpo, graffio al gomito sinistro. Sterno reduce da uno Schiantesimo. Danni morali: cacca di gru sulla spalla.

 
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view post Posted on 30/3/2021, 21:42
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We are all immortal until proven otherwise

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PS: 150/175 • PC: 140/144 • PM: 178/178 • PE: 9,5PREFETTO GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA15 ANNI

Le sembrava di brancolare nel buio. Ed era paradossale considerata l'enorme quantità di luci che popolavano la città cinese. Luci e fuochi di guerra, in una notte tanto buia che non si approssimava all'alba. Fiammate, esplosioni, attacchi e contrattacchi. Turandot, sotto il suo scudo rosso e acquoso, rispose alle sue domande senza darle alcuna sicurezza e conforto. Nemmeno lei conosceva lo scopo della loro missione, perché dovevano fare quello che dovevano fare, perché stavano andando lì e perché si erano messi a giocare a nascondino con due draghi.
Non vi erano parole per descrivere quel che stava provando. Terrore? Rabbia? Di tanto in tanto le sue dita sporche e sudate andavano in cerca della spilla argentea appuntata al petto. Il desiderio di strapparsela e risvegliarsi da quell'incubo era molto forte. Poi guardava Gwen, Caleb e tutti gli altri, e si ripeteva che non poteva andarsene, che non poteva lasciarli lì ora, soprattutto dopo aver messo in atto i suoi astrusi piani ed averli spinti nel girone infernale più profondo.
Di tanto in tanto si disperdeva, la paura prendeva il sopravvento. Soprattutto il pensiero di potersene andare così facilmente da lì, strappandosi solo una spiga dal petto, le passava per il cervello distogliendola da quella sorta di realtà che stava vivendo. La risvegliò una fiammata, poi un'altra, ritrovandosi spettatrice di uno strano cabaret: un colosso di luce, una creatura anomala, giunto in loro soccorso. Gli uomini che li accompagnavano, Timur e Calaf, sapevano il fatto loro in quanto a magia. Si chiese se fossero solamente l'insieme delle parole di una frase che in quel libro, solo e solamente in quel libro, avevano preso vita, o se fossero realmente esistiti nella vera Città Proibita.
Ma ancora, forse perché non era una cima in storia e navigava nella bambagia delle menti ingenue, non riusciva a capacitarsi dalla situazione in corso. Persino Turandot diceva che tutta quella situazione si era dimostrata necessaria. Con un moto di rabbia si rivolse alla capo spedizione. «Perché è così necessario?» chiese. «Perché, PEVERELL?» L'ultima chiaramente non rivolta a lei. I suoi occhi lanciarono il punto di domanda al cielo, come se il preside che li aveva catapultati lì dentro li stesse ascoltando o leggendo dall'alto, dalle pagine di quel libro.
Il caos alle sue spalle catturò la sua attenzione. Vide avvicinarsi uno stormo di ulteriori preoccupazioni. Superiori di numero e superiori in temibilità. La ragazza del biglietto cercò di scrollarle la paura di dosso. I piedi le si erano piantati nel terreno. Sì, bisognava fare qualcosa.
«Ok» disse nervosa. Prese la bacchetta la puntò contro la baraonda, anche se sul momento la paura non le permise di trovare la formula adatta da utilizzare. Erano troppi per lei, come avrebbe potuto fare? Come avrebbero potuto fare tutti i loro, uno sputo in mezzo all'immensità della Cina? L'unica cosa che avevano a disposizione erano la spilla da strapparsi e... i draghi?
«Ok, ci proverò un'ultima volta.» Puntò la bacchetta contro i neri che venivano loro incontro da nord (2, 3,). Una combinazione di esplosioni e luce: i draghi sarebbero stati attratti da loro, ben più pirotecnici del gigante di luce. Il suo intento era quello di farli brillare come una lampadina davanti ai loro occhi, tanto da considerarli un obiettivo succulento e fargli sputare fuoco su di loro. Forse nel mentre il gigante sarebbe riuscito a stecchire persino i draghi, e così avrebbero preso due piccioni con una fava. Sì immaginò una luce intensa, che si illuminassero come il bersaglio ambito del mirino di un missile, un cartello lampeggiante al neon che pregava: "bruciami tutto".
«Brillium!» disse. Poi si voltò verso i suoi compagni della retroguardia. «Mi sa che ci tocca andare.» E avrebbe cominciato a correre verso l'aurea e il resto del gruppo.
SYNOPSIS & DAMAGE
Casey fa un'altra domanda un po' arrabbiatina alla guida e fa un Brillium su 2 e 3 a nord nel tentativo di renderli bersaglio delle fiammate draghesche.//Dolori sparsi. Ammaccatura generale. Graffietto al viso.
INVENTORY & KNOWLEDGE
Bacchetta in Legno di Nocciolo (si dice avverti l'acqua sotterranea emanando stringhe di fumo argenteo) con pietra nera che amplifica la potenza (in tasca);
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh);
Galeone dell'ES (in tasca)
Orecchie Oblunghe (in tasca);
▴Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (al collo);
Specchio Comunicante (uno in mano, l'altro in quella di Caleb);
Supergomma Drooble: riempiono la stanza di palloncini color genziana che si rifiutano di scoppiare per giorni interi;
Aerosticca, gigansticca, nanosticca (zaino);
▴1 fialetta di pozione dell'Illusione (zaino);
▴1 fialetta di pozione Rinvigorente (zaino);
Pantaloni chiari (addosso);
Mantello Lepricanico della Disillusione (uguale a quello normale ma comprato a una fiera di San Patrizio);
▴Un pacchetto di (5) Caccabombe;
Fuochi d'artificio a innesco H2O.
▴ I classe
▴II classe inclusi i proibiti
III classe + Iracundia e Confundo
IV classe
V classe + Stupeficium

KEYSER SÖZE.
 
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view post Posted on 30/3/2021, 21:55
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Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Worried & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
Questa assurda esperienza, che stava vivendo nella Cina del diciasettesimo secolo, man mano che procedeva, sembrava prendere sempre più la forma di una corsa ad ostacoli che pareva ancora lontana dalla sua conclusione. La Corvonero ne era, ad ogni secondo, sempre più convinta. La profonda ed invadente sensazione - che era arrivata ormai a permeare ogni fibra del suo essere - pareva decisa a persistere nel tentativo di farle credere di trovarsi in una situazione più grande di lei, una situazione che tuttavia lei aveva tutto l'interesse di affrontare e superare nel migliore dei modi. Una nuova temerarietà si era aggiunta a quella costante emozione di ansia e di preoccupazione che non accennava a scomparire e che la giovane adepta di Priscilla stava cercando di gestire per evitare di soccombere sotto la sua forza, sotto il suo peso. Era essenziale non farsi paralizzare dall'azione devastante e totalizzante della paura, del timore. Era fondamentale dare ascolto a quella importante parte di sè che invece esortava a procedere con decisione - e le dovute accortezze - al fine di raggiungere quello che era l'obiettivo. Dopotutto, erano in ballo e... non restava loro che ballare. Non diceva forse così quel vecchio detto, no?
La più grande certezza, in quel momento, era che si poteva stare tranquilli. In tutto quel casino, la giovane Halliwell si era scoperta a seguire speditamente l'Aurea. Una volta raggiunto il punto indicato da quest'ultima, si voltò brevemente indietro notando che il gruppo si era diviso. Parte di esso era avanzato. L'altra parte invece era rimasta in retroguardia. Come se la stavano cavando quelli rimasti indietro? In seguito la ragazzina prese a contare le teste che ora costituivano l'avanguardia. Dopodiché annuì rispondendo alla domanda dell'Aurea. Pareva fosse tutto a posto. Almeno, per quanto la riguardava. Cosa fare adesso? Necessitavano di un incantesimo mediante il quale rendere difficile, ai nemici in attesa oltre il muro, comprendere le loro mosse di avanzamento. E quale incantesimo avrebbe fatto al caso loro? All'interno del repertorio ancora ristretto di conoscenze della ragazzina, ve n'era soltanto uno: il Fumos. Era un incantesimo che aveva già usato in precedenza e che sperava sarebbe andato, anche questa volta, in porto. « Provo a scagliare un Fumos, lì » Spiegò. Avrebbe atteso il momento più opportuno. La mano avrebbe impugnato più saldamente la bacchetta, mentre la mente avrebbe elaborato l'immagine nitida di dense volute di fumo che lentamente si sarebbero sviluppate e avrebbero ricoperto la zona incriminata. « Fumos! » Avrebbe iniziando ad operare una rotazione del polso in senso orario. Il legno sarebbe stato già puntato in avanti e direzionato verso lo spazio che avrebbero dovuto esplorare. Se ogni cosa fosse andata secondo i piani, il gruppo capitanato dall'Aurea sarebbe stato raggiunto dall'altra metà della sfortunata combriccola e insieme sarebbero riusciti a procedere oltre il muro.

PS: 85 | PC: 70 | PM: 62| PE: 2
Giuls || © <i>harrypotter.it


Indolenzimento generalizzato.
° PS: 85/118 (100 iniziali + 8 topforum + 10 oggettistica varia)
° PC: 70/79 (50 iniziali + 29 oggettistica varia)
° PM: 62/62 (50 iniziali + 12 oggettistica varia)
° EXP: 2/2 (1 iniziale + 1 topforum)

INVENTARIO:
° Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
° Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
° Fiala di Decotto al Dittamo (1)
° Fiala di Pozione Tiepidario (1)
° Cintura da Samurai (+ 5 PC) (1)
° Stivaletti Lewam Markis (+ 7 PC) (1)
° Guanti dell'Eroe Caduto (+ 5 PS; + 5 PC; + 5 PM) (1)
° Completo Artico [azzurro] (+ 5 PS; + 5 PC) (1)
° Copricapo Egiziano (+ 7 PC, + 7 PM) (1)
° Spilla della Scuola di Atene appena presa dal sacchetto

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Diffindo, Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
III CLASSE: Reparo
 
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Ocean eyes.

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AteneCina2

Megan M. Haven
Cielo di Mercurio ☿


La sabbia aveva avvolto le vesti nemiche, inghiottendo lo scenario che dinanzi agli occhi degli imperiali mutava ad ogni secondo passato. L’Aurea poteva ritenersi soddisfatta, se non altro era riuscita nel proprio intento, ma un altro problema andava palesandosi senza troppi impedimenti. Pur non creando chissà quanto stupore alla giovane strega, ormai stremata da quella ricerca senza né capo e né coda, Megan sentì la difficoltà di quel momento premerle sullo sterno, costringendola a schiuderle le labbra incanalando più aria possibile. Se la tempesta aveva agito ponendo in difficoltà i nemici, o così era dato sperare, d'altra parte anche la visibilità era venuta meno e ora sarebbe stato più facile trovare un ago in un pagliaio!
Prima di dare vita a una nuova probabile e definitiva soluzione, la studentessa aveva così notato lo scenario prendere una nuova forma: il mostro in erba fare falò e una nuova figura avanzare verso di lei e i suoi compagni. Il grido dell’imperiale la condusse a porre l’attenzione su di lui. «Ci sta proteggendo, Ol» disse rivolgendosi all’amico vicino; dovevano approfittare di quel prezioso momento. «Insisto sui nemici in fondo. Provo ancora ad attaccare» aggiunse subito dopo. Cercando il suo sguardo, avrebbe voluto fargli intendere di intervenire bloccando quella che sembrava essere una nuova minaccia. La testa si sarebbe piegata, con uno scatto veloce e chiaro, in direzione del soldato in avanzata. Quest’ultimo pareva aver deciso cosa fare e di certo non sembrava esser saggio rimanere impassibili. Il colore delle vesti restava un enigma; le accese fiamme che ne illuminavano la superficie, a tratti oro, bronzo e nero, lasciavano il dubbio che potesse essere un probabile alleato. Nell’incertezza, però, non potevano rischiare la pelle. Megan si affidò completamente al Grifondoro.
Così, era giunto il momento di mettere in atto una nuova mossa senza abbandonare l’idea di colpire più obiettivi nello stesso momento. Data la scarsa visibilità, l’Aurea non avrebbe potuto contare su un bersaglio vero e proprio, così avrebbe minato ancora una volta l’area dei nemici (1,2,3) con un incantesimo di evocazione preciso. Avrebbe chiuso gli occhi per qualche istante, mentre l’immagine di tanti pezzi di frutta di ogni dimensione si plasmavano nella sua mente come argilla tra le mani di artigiani esperti. Pomeli, Mandarini, Mangostani, Carambole, Lychees e Pittaye; un mix gustoso ed esotico, tipico dell’oriente. Megan avrebbe immaginato quella frutta scendere in grande quantità sull’area che avrebbe tracciato di lì a poco. Puntando la bacchetta verso l’alto, circoscrivendo la zona, la strega avrebbe abbassato il legno di ciliegio con fermezza, enunciando chiara e forte la formula: «Macedonis!»



"FLECTERE SI NEQUEO SUPEROS,
ACHERONTA MOVEBO."

"IF I CANNOT MOVE HEAVEN,
I WILL RAISE HELL."


ATTIVO E CONOSCENZE
Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida
Tracolla in pelle nera
Spilla della Scuola di Atene
Amuleto Oscuro
Anello Difensivo(Medio sx)
Effetti: : protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. [Usabile 1 volta per Quest.]
☿ Anello + Zaffiro “Trillon” (Anulare dx)
Cappa della Resistenza
Effetto: Realizzata con scaglie di testuggine e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/gelo.
Polvere Buiopesto Peruviana
Effetto: polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
1 Nanosticca
Effetto: permette di assumere dimensioni di 30 cm.
Filtro Sonno Leggero
––
I, II, III Classe completa.
Eccetto: Orcolevitas e Fattoriam.
Occlumante Apprendista
Essendo apprendista, il pg riuscirà a chiudere la mente solo a legilimens apprendisti. Nulla però potrà, nel caso si trovi di fronte a legilimens esperti. Non sempre riesce a combattere le proprie emozioni, che sono per lui il problema principale.

STATISTICHE
PS: 182/209
PC: 160/160
PM: 167/167
EXP: 21


DANNI: Escoriazione spalla destra; taglio sulla testa.

RIASSUNTO: Interagisce con Oliver dopo aver visto gli effetti degli incantesimi e lo scenario mutare ancora una volta, poi evoca un Macedonis.
Tuke consentendo.

 
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view post Posted on 31/3/2021, 11:14
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Oliver Brior » Cielo di Venere
Non potevano fermarsi. Un'assoluta, nitida verità che non ammetteva titubanza. Ovunque volgesse lo sguardo, l'intera circostanza fremeva di risvolti singolari - di pericolo, di sconfitta, di predominio. Quello proprio, di chi come lui Viaggiatore del tempo, risultava un gruppo che aveva già compiuto differenza, pur invischiato com'era in dinamiche tuttora celate in mistero. Nella frenesia che agghindava quei confini appena esplorati, svelava a sua volta un'impazienza fin nel profondo, a sciogliere il cuore in una stretta, in un battito lungo e continuo, infine in un nodo alla gola. Fin dove, cominciava a chiedersi. Fin dove spingersi, fin dove procedere - allo sbaraglio o meno che potessero essere, sentiva di non poter arrendersi. Avanzare, allora, mutava in vera e propria necessità: per lui, per gli altri, per un traguardo che avevano cristallizzato nell'ausilio di magia primordiale.
Impazziva, la Città Proibita. Nel dogma che da tempo aveva vestito diligentemente, s'infittiva un senso disastroso, e tutto veniva malauguratamente profanato: la pietra, le marmoree e statuarie bellezze d'estro impeccabile, il lungo intreccio di sentieri, le fontane iridescenti in tanti dintorni, perfino il cielo. Di celeste, quella volta, l'Impero non aveva più nulla: sprazzi fiammeggianti ne avevano tumefatto la volta, e le stelle già cadevano a picco in testimonianze d'orrore; scintille lucenti ne avevano deturpato la quiete e si estingueva ogni guizzo di magia naturale, nel gigante d'erba che si ergeva dapprima vincente, e l'attimo seguente vinto come preda di bocche fameliche; passi d'inattesa presenza scalfivano, battevano, quasi sferzavano luoghi che non erano mai stati loro destinati, mai una volta. Allora, nella visione d'insieme di una limpida, triste crudeltà, perfino lui - innocente, inusuale spettatore - si scopriva coinvolto, e ogni disprezzo attingeva alla furia. La bellezza, d'altronde, andava preservata.
«*Im-pedimen-ta*.» Un sortilegio complesso, per chi privo d'esperienza. Per lui, invero, in compagine fidata. Guidò le sillabe, mentalmente, lungo il crepitio delle fiamme sulla corteccia dell'arboreo, lungo gli scatti di bacchette che sfidavano il momento, lungo le grida e le voci di chi già auspicava al chiarimento. La prima sillaba, l'esordio dell'Ostacolo, apparve scandita non appena il braccio destro, il dominante, raggiunse la spalla sinistra, in direzione opposta: un movimento antagonista, l'incrocio di uno spadaccino che s'apprestava all'affondo fulmineo. Una pronuncia marcata, la sillaba che giù si rendeva greve; così scivolò nella seconda parte, la centrale, e già il braccio dissipava la piega ottenuta, andando a distendersi in quel modo di scatto - il polso rigido, la bacchetta stretta tra le dita della mano destra - verso l'obiettivo, il soldato imprevisto. La terza sillaba, la conclusiva, concretizzò il pensiero con altrettanta insistenza, più piena, non appena l'Abete coinvolse il petto dell'altro. Dall'inizio alla fine dell'esecuzione, dalla scandita successione delle tre parti agli stessi movimenti del braccio dominante, Oliver attinse al desiderio di bloccare. Una parete, una facciata, un'invisibile muraglia cinese - intangibile allo sguardo, e tangibile al corpo. Un ostacolo, quello, che avrebbe dovuto interrompere ogni avanzata da parte dell'inatteso ospite: il soldato, il soldato era l'obiettivo. Da parte propria, infatti, l'Ateniese aveva agito d'impulso, il tremito di un pericolo che imponeva l'assalto, la nota tuttavia di ragione che esigeva attenzione: temeva che l'altro potesse spingersi contro di loro, spezzare ogni protezione già in atto dal Verde, vincere in quel modo l'ultima distanza fino a volgere ogni lancia verso chi lì come lui. Ma il chiaroscuro, il gioco di contrasti dei colori in dominio, tutto aveva preteso il Dubbio. Imponente, rapidissimo, forse salvifico - l'oro, l'espressione d'eccellenza della Corte Imperiale, baluginava da quella che appariva sul soldato come armatura, e quella che nelle sue memorie sfumava in richiami, al libro che aveva letto, alle decorazioni che aveva ammirato, perfino ai dettagli di spicco che aveva inseguito lungo le strutture della Città Proibita fino a quel momento. L'oro, il colore imperiale, era stato ovunque, e tornava tuttora: il nero, nel guizzo di un colpo improvviso, gli aveva ricordato le vesti di molti altri Imperiali, loro alleati, e di uno in particolare. Il Nero, Il Nero - una figura che incuriosiva e che affascinava, una figura alla quale aveva concesso fiducia in precedenza. Colori, quelli, che non si erano stabilizzati fin nei dettagli, e nell'improvviso incontro avevano spinto Oliver a dubitare, a dubitare davvero il soldato potesse essere soltanto un altro nemico. La lancia verso il gigante d'erba, così era stato? L'idea che fosse un alleato, giunto al momento infine propizio, aveva rappresentato la ragione dell'intervento: senza ferirlo, non da subito. Tuttavia doveva bloccarlo, almeno bloccarlo, nell'eventualità che potesse essere stato un abbaglio al pari dei giochi di luce e d'ombra appena nei dintorni. Impedire ogni avanzata, scrutarlo meglio, infine un comando in voce tonante.
«Rivelatevi!» Un'imposizione, l'Abete tuttora verso l'altro.
«Come osate profanare l'Impero Celeste?» Intenso, più di quanto potesse ammettere, sentiva l'oltraggio come vissuto fin nel profondo a sua volta.


statistiche / inventario
salute 222/315 corpo 271/285 mana 320/343 exp 59.5

incanti
I, II, III, IV Classe completa
V Classe » Claudo, Nebula Demitto, Plutonis, Patronus
VI Classe » Perstringo
Chiari » Stupeficium, Rituale Perfetto

abilità
Divinatore Esperto, Maridese, Materializzazione

inventario
bacchetta magica, spilla atene, bracciale damocle, Stivaletti Lewam Markis, rune sacre, polvere del sonno, semi di pugnacio, intruglio confondente, rubino Enrico VII

riassunto
Nella frenesia circostante, la comparsa del soldato spinge Oliver ad agire d'istinto: rapidamente ne scorge il contrasto dei colori su quella che gli appare come un'armatura - l'oro come colore imperiale, il nero come colore delle vesti di alleati già incontrati, così come la percezione di come la lancia del soldato sia stata rivolta verso il gigante nemico, nel dubbio cerca di fermare l'altro con la magia, all'idea che possa essere un alleato.
 
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view post Posted on 31/3/2021, 14:12
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J e a n G r e y

Ci mise un po' a capire che la loro strategia aveva funzionato, o almeno così pareva. Lo capì dagli sguardi degli alleati, dai loro successivi movimenti, e dallo sguardo compiaciuto e complice della compagna vicina a lei. Jean era perplessa, si domandava come mai avessero finalmente deciso di darle retta: forse era la prima volta che la sua strategia si rivelava all'altezza di essere seguita? Si era anche chiesta se non si fossero semplicemente mossi di loro iniziativa, senza aver ascoltato una parola di quello che aveva detto. In ogni caso, la perplessità lasciò il posto subito alla soddisfazione, che a sua volta divenne paura e scombussolamento qualche istante dopo. Sentì un profondo tuffo al cuore in corrispondenza di quella che sembrava essere stata un'esplosione, forse un incantesimo molto potente, seguito poi da altre bombe. Jean cadde a terra, un po' per lo spavento e un po' per l'onda d'urto, sbattendo entrambe le ginocchia: era riuscita a salvare la faccia atterrando con le mani stese in avanti. Dopo due secondi si girò a guardare il campo di battaglia, cercando un nascondiglio. Decise di fare come aveva fatto fino a poco prima, ovvero usare come scudo una gambona del gigantesco alleato (3a) che aveva vicino, segnandosi a mente di prestare molta attenzione alle future lezioni di Incantesimi e Difesa in cui avrebbe imparato incanti difensivi: ne avrebbe avuto davvero tanto bisogno in quella situazione.

Nascosta dietro la gamba sinistra del colosso, si controllò le ferite: aveva appena guadagnato due sbucciature alle ginocchia, che bruciavano appena, e una lieve escoriazione nei polsi con i quali aveva attutito la caduta. Niente di peggio, di sicuro, delle botte che aveva preso fino a quel momento. Non c'era tempo di scoraggiarsi, bisognava pensare alla prossima mossa. Che fare? Non sapeva se avrebbe avuto la forza d'animo di impartire altri ordini agli alleati, ma anche continuare ad attaccare da sola, a colpi di deboli incantesimi, non avrebbe portato molto lontano, a lungo andare. Fu la sua compagna, che a ricordarsi bene doveva chiamarsi Rose, a darle l'ispirazione. Dovevano avere più o meno la stessa età, forse Jean era appena più piccola, eppure la ragazza era circondata da un'aura di coraggio che Jean si trovò a invidiare. Ascoltò le sue parole, la sentì invitare gli alleati attorno a sé a scagliare Flipendo contro alcuni nemici. Era forse quella la strada giusta? Forse fino ad ora non le avevano dato retta perché era stata poco specifica? Non le era mai venuto in mente di chiedere agli alleati di lanciare un incantesimo di sua conoscenza, semplicemente perché si vergognava solo all'idea: un Flipendo forse era il più basico degli incantesimi di attacco del loro repertorio, probabilmente con le loro bacchette erano capaci di magie che Jean non riusciva nemmeno a immaginare. Ma forse era arrivato il momento di abbandonare i preconcetti e seguire l'istinto: avrebbe agito anche lei allo stesso modo. Sporgendosi dal riparo della gamba, individuò i due alleati più vicini a lei (2b e 2e) e, facendosi coraggio, trasse un respiro profondo e pronunciò parole simili a quelle di Rose: « Allora, l'obiettivo è accerchiarli: come devono fare i nostri compagni qui di fianco, avanziamo a tenaglia. Colpite chi trovate di fronte (7e, 7f e 8c) con un Flipendo, mentre avanziamo assieme! » Il cuore le batteva a mille. Sperò con tutta sé stessa di essere suonata abbastanza convincente. Fissò gli alleati a cui aveva appena parlato, cercando una forma di assenso, ma poi si diresse subito di nuovo dal suo scudo gigante, rivolgendogli la parola. « Non ho difese, per cui ti chiedo di proteggermi mentre avanziamo. In questo modo posso fare anch'io la mia parte in questo macello. » C'era una nota di rassegnazione nella sua voce, che Jean stessa colse, sorprendendosene. Nonostante le sue convizioni di star andando bene e di essere nel posto giusto, continuava a sentirsi una nullità in confronto a chiunque altro presente in quel posto. Con quella consapevolezza addosso e con tutto il coraggio e la forza che riuscì a racimolare, accennò ad avanzare secondo i piani.


♦️ Punti Salute: 82/107
♦️ Punti Corpo: 45/50
♦️ Punti Mana: 50
♦️ Punti Esperienza: 3
♦️ Punti Pozione: 0
♦️ Inventario
  • Bacchetta di Legno di Ontano, Crine di Unicorno, 11 pollici, poco elastica
  • Fiala di Decotto al Dittamo
  • Mantello invernale nero con alamari d'argento
♦️ Incantesimi
  • I Classe - tutti
  • II Classe - Evanesco, Expelliarmus
♦️ Riassunto
Jean si ripara dietro 3a dopo aver subito gli effetti delle esplosioni. Da lì, individua Rose e ascolta le sue parole, da cui trae ispirazione per agire allo stesso identico modo. Chiede dunque agli alleati vicino (2b e 2e) di avanzare sempre con l'idea di accerchiare i nemici, e nel frattempo chiede loro di lanciare un Flipendo contro i ribelli di fronte (7e, 7f e 8c) . Torna poi dal suo riparo (sempre 3a) e gli chiede di difenderla e proteggerla mentre avanzano insieme agli alleati.
♦️ Danni
Sbucciatura ad entrambe le ginocchia e leggera escoriazione in entrambi i polsi. Colpo allo sterno che ha ormai lasciato un livido: fa ancora male, ma meno. Ustione al braccio destro che ogni tanto brucia, ma sempre meno. Braccio sinistro un po' dolorante (nulla di invalidante) e leggermente escoriato (come un ginocchio sbucciato); in più ha un leggero graffio sulla spalla sinistra.
 
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view post Posted on 31/3/2021, 22:38
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Lucas A. Moray
Tassorosso | Studente | 12 anni | ♪tumblr_mm4sulRyfC1s3urz2o1_500
L’offensiva combinata dei giovani imperiali aveva sortito l’effetto desiderato a giudicare dalla mancata controffensiva. O forse quella era solo una calma apparente? D’altronde tra Plutonis e oscurità della sera i dettagli non erano poi così nitidi. Tuttavia il gigantesco colosso erbaceo indietreggiava in fiamme, sprigionando una forte luce che squarciò l’oscurità quasi accecando la vista dei presenti inibendo la capacità di distinguere egregiamente i colori. A quel punto Lucas poté notare anche l’indietreggiare del suo precedente bersaglio. Un ottimo segno in un contesto così incerto.
Restava invece quasi intatto un altro ribelle(2), più vicino del precedente, ma posizionato alle spalle del colosso. Avrebbe dovuto spostarsi leggermente per poter prendere bene la mira e attaccarlo. Si era quello che avrebbe provato a fare. Doveva sfruttare la tempesta di sabbia invocata da Megan per rendere il suo nuovo attacco ancora più efficace. Passò in rassegna le sue abilità magiche cercando quella più adatta al contesto. Si concentrò quindi su un incantesimo offensivo respingente, l’Everte Statim. Il successo di quell’incanto avrebbe recato un modesto vantaggio alla causa imperiale. Il solo mettere fuori gioco un nemico, seppur per un tempo limitato, avrebbe concesso ai giovani di ricompattarsi. Porto quindi il suo braccio destro, impugnante la bacchetta, attorno al collo appoggiando le nocche del suo indice e medio sulla spalla sinistra, con il legno volto verso dietro. Solo allora cominciò a pronunciare la formula “Everte” poi scaglio il braccio velocemente verso il bersaglio (2) completando “Statim”.
Nel frattempo Oliver era alle prese con una nuova ipotetica minaccia, una nuova figura dall’armatura dorata si dirigeva in carica verso il gruppo. Il Grifondoro e la Corvonero, fortunatamente, parevano averlo notato da prima di Lucas. Questo gli aveva dato modo di decidere come comportarsi. Megan indicò ad Oliver il bersaglio, quest’ultimo tento di bloccarne l’avanzata con un nuovo incantesimo. Chi era costui? Che si trattasse di un alleato? Un rinforzo avrebbe certamente fatto comodo al gruppo imperiale, anzi sarebbe stato una svolta. Un’incertezza straziante.

Riassunto:
Lucas si concentra sul ribelle n°2 e prova a scagliare contro di lui l’incantesimo Everte Statim.

PS: 103/148 | PC: 50 | PM: 56 | PE: 11.5
Giuls || © <i>harrypotter.it



Inventario attivo:
Bacchetta
Anello dell'amicizia
Sacchetta medievale che contiene
- 1 Fiala di decotto al dittamo
- 1 Fiala di Tiepidario
- 1 Fila di pozione addormenta draghi

 
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view post Posted on 15/8/2021, 23:16
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Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

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Sembrava che apparentemente tutto fosse destinato a ridursi quale triviale esercizio fisico, di prestanza aerobica confrontata con una serie di lunghi e annosi incidenti di percorso, come di rado, o forse non troppo, avevano avuto modo di vedere, e soprattutto toccare con mano. Possibile che tutto, quale che fosse la pianificazione alle spalle, dovesse risolversi con il peggiore degli scenari possibili? Che valesse davvero la pena di procedere banalmente allo sbaraglio, sperando che la sorte gliela desse buona? Una tentazione più o meno forte, a dipendenza del carattere e del temperamento dei singoli avventurieri, che aveva una qualche nota dal sapore quaresimale. Una prova in fila all’altra, senza apparente speranza di risoluzione, se non nel peggiore dei modi possibili, con però un qualcosa di spensierato ottimismo: la continuità. Seppur in formati inusuali, con ricombinazioni azzardate e insolite, gli elementi alla base di quella strana alchimia erano sempre gli stessi. Sia mai che presto o tardi una qualche scintilla di maggior comprensione sopraggiungesse, e li cogliesse con questo o quel piede in fallo.

I Ribelli continuavano a trovarsi in una posizione di decisa inferiorità numerica, ma almeno psicologicamente di forza, e non confrontati con una minaccia più che incombente. Rispetto al solito non c’erano stati sostanziali passi in avanti, ma nemmeno indietro. Essersi involontariamente divisi non sembrava nell’immediato uno svantaggio, se l’obiettivo fosse infatti voluto essere alimentare il caos che già connaturava quel luogo sarebbe potuto essere addirittura un vantaggio rispetto a un nemico che continuava a ignorarne la presenza, almeno in teoria. Tra consapevolezza di essere sotto attacco, e inconsapevolezza del dove e come, correva infatti un mare che ancora doveva essere esplorato nella sua interezza e conseguentemente domato. I ribelli erano lì, scimitarra alla mano, ma non lì, o non sufficientemente lì per poter essere caricati e scacciati definitivamente dai difensori. Proseguiva quel lungo interregno d’incertezza, la caccia a una volpe che stava dando comunque sfoggio di una certa invidiabile abilità nel lasciarsi scoprire, ma comunque non troppo a lungo da poter quello costituire un inaggirabile problema. Sino a prova contraria erano ancora in gioco, e già solo quello era per molti versi un risultato, meno scontato di quanto non sembrasse. Che inconsapevolmente fosse quella la strategia inconsapevole di quel singolare vantaggio? Era quella mera casualità a reggere le sorti dell'intero impianto? Erano ancora in gioco per un semplice scherzo del destino?
L’avanguardia della comitiva si trovava ora in una fase interlocutoria. Da un lato capiva l’esigenza di dover procedere lesta e silenziosa, ma spedita e con una certa premura, dall’altro un problema difficilmente aggirabile: non sapevano dove andare, in assenza di una guida autoctona che potesse guidarli altrove. Erano un manipolo nutrito di uomini, in prevalenza giovani fanciulle a voler essere precisi, in parte silenti, in attesa di un segno, o di qualcosa che potesse assomigliargli. Quello che era però certo era la via: inevitabilmente sarebbero dovuti passare da lì. Un pertugio le cui malie sembravano proprio volerli attirare oltre quell’apparente limite. Eppure, rappresentava l’ignoto. Cosa avrebbero trovato oltre le rassicuranti ombre di quell’angolo di mondo? Ecco dunque lasciar correre avanti anche la più prossima minaccia (9), e con una certa accortezza sporgersi a profondità periscopica per osservare il volgersi degli eventi. Comprensibile l’apporto che la giovane Corvonero (P) volesse dare, e la curiosità che muoveva invece l’Aurea, preoccupata di in cosa si stessero cacciando per l’ennesima volta. Per molti versi più erano prossimi alla meta, più il rischio era destinato ad aumentare, di essere scoperti certo, ma altresì di sbagliare la svolta e finire lungi dall’obiettivo che si erano dati. Restava poi la questione centrale: cosa stavano andando a fare?
Forte di migliorate capacità visive, ecco sporgersi oltre l’ombra, e guardare oltre. Un grande caos accolse la Tassorosso (E), che se da vicino non la riguardava, gente che si affrettava da un lato, e Ombre che si allontanavano dall’altro, l’insieme era comunque sufficiente a metterla all’erta. Si avvicinavano a settori della Città più pesantemente presidiati e già in grande fermento, dunque forse anche più preparati nell’accogliere eventuali problemi che fossero andati emergendo. E loro rispondevano senza dubbio a quella definizione. Un problema che sarebbe potuto emergere. Un brufolo da schiacciare per un’armata di estetisti ben pronti nell’occuparsene. E poi una seconda ombra, davanti a sé, strana quasi sospetta, qualcuno che al loro pari cercava di tenersi nascosto nell’ombra? Che guardava fuori, non visto, sperando di cavarsela in una qualche maniera? Chi o cos’era? Era solo un'impressione, o era vero? L'Aurea era divenuta eccessivamente sospettosa e circospetta, o effettivamente c'era qualcosa che non sarebbe dovuto esserci annidato poco oltre?
Un rassicurante cenno d’assenso aprì invece le danze alla Tassorosso (S) e al suo fedele scherano, avrebbero atteso che anche il resto del gruppo li riagguantasse, ma non per questo c’era tempo da perdere. Dunque eccoli farsi avanti, e mettere in pratica un piano curioso, e certamente ardito, che avrebbe però regalato loro un passaggio relativamente sicuro per raggiungere l’altra parte del guado, cavandosi da quell’enorme impiccio, prima che la più scomoda delle compagnie potesse raggiungerli. Un passaggio nascosto, un tunnel occultato quasi perfettamente alla vista, ma con il vantaggio di fare bella mostra di sé, sotto la volta stellata, riflettendo semplicemente quanto fosse presente a destra e sinistra di quella singolare galleria. Chi si fosse trovato da un lato avrebbe perfettamente visto anche dall’altro, piegando in una singolar maniera lo spazio e la luce. Cosa sarebbe capitato a chi avesse provato ad attraversare le due strette pareti del passaggio trasversalmente non era dato saperlo, ma con un po’ di fortuna non sarebbero stati lì a lungo per scoprirlo. Se però l’Aurea si era ritratta pensierosa da quanto aveva visto e non visto, il nuovo duo aveva messo in collegamento e spianato la strada proprio verso quell’unico grosso punto interrogativo che si frapponeva lungo il loro cammino, segnato da un alito di fumo, e l’increspatura silente dell’acqua.
Ma che fine aveva fatto la retroguardia? Si trovava nella scomoda situazione di doversi almeno idealmente preoccupare di quanto non accadesse davanti, e più praticamente dietro, da cui stavano sopraggiungendo nuovi problemi, riservandosi però anche il tempo per tagliare la corda, ricongiungendosi al resto della brigata, e poter dunque proseguire. Avevano a che fare con una minaccia che non richiedeva un’eccessiva inventiva, era ormai l’ennesima volta che si riproponeva con minime variazioni di colore e intensità, su un pentagramma monotono, quasi bonniano. Sebbene il progetto nel suo insieme dovesse risultare molto diverso, appariva altrettanto sicuro che molto difficilmente il paesaggio potesse prestarsi a un’eccessiva manipolazione, che almeno sino a quel momento non c’era stata. Vuoi per un colpo di reni, vuoi per una semplice questione di orgoglio, la Città almeno su quello sembrava volersi imporre nella sua imperturbabile sacralità. I materiali da costruzione si sarebbero mossi o piegati alla Magia? Cosa avessero mischiato alla malta i Ming non era noto, ma il granito sembrava risoluto nel non muoversi dalla sua originale sede, al pari del rosso padiglione svettante nelle sue immediate vicinanze. A cedere di schianto alla pressione esercitata dalla giovane strega (W) fu invece quello che altrove si sarebbe definito gargoyle. La porcellana esplose in mille pezzi, lasciando una scia di polvere e detriti. Era poi la volta della seconda bordata (K, B), l’esplosione di quella che sembrava semplice luce, sufficiente ad arrestare la corsa degli eterni inseguitori. Quali danni avesse e avrebbe causato non era ben chiaro, ma sembrava comunque aver regalato loro quei preziosi secondi a correre in avanti, cambiando aria.
Non molto distante proseguiva l’epico scontro, un guazzabuglio di luce e ombra, in cui si destreggiavano anche due giovani draghi, tra una fiammata e una zampata. Se per qualcuno sarebbe certamente stata una brutta esperienza, non era detto che qualche altro si stesse molto più semplicemente divertendo. Nel mezzo della mischia l’ambiguità della posizione del Colosso di luce, la cui sola presenza sembrava potesse calamitare l’attenzione degli uni, e stimolare l’interesse degli altri. Che fosse anche in grado di attirare i sopraggiungenti rinforzi? Era ormai scontato che in tempi incredibilmente brevi una gran ressa avrebbe animato quel cortile.
Intanto, ricongiuntisi che furono con il resto del gruppo, prima di tornare a cedere il passo alla ritrovata guida e salpare verso l’ignoto, il Corvonero sembrava nuovamente incline a voler fugare un dubbio. Vi sarebbe riuscito? Ma soprattutto, sarebbe infine riuscito anche a far collimare tutti i pezzi di quel singolare puzzle che stava raccogliendo nell’oscurità della notte?

Il Figlio del Cielo è giovane, e su di lui ricadono erroneamente responsabilità immense, cui nessuno vorrebbe essere chiamato. Viviamo in tempi difficili, il popolo ha delle aspettative che con una certa puntualità vengono deluse, ma al pari del resto del mondo che non sa cosa avvenga entro i confini della Città, così i suoi abitanti non capiscono o comprendono quanto avvenga al di fuori. L’Impero è sconfinato, nemmeno il più saggio può sapere cosa stia accadendo in ognuna delle sue province. Come potrebbe?

Una domanda. Una situazione insolita. Cos'avrebbe replicato il giovane viaggiatore (D), a quello che in tutto e per tutto sembrava essere un quesito reale e concreto? Sulla bilancia si era aggiunta una nuova incognita. E se le domande non fossero state a senso unico?
Riunito che fu il gruppo, era infine anche tempo di andare. Se la via era comunque tracciata, e l'avanguardia il suo ruolo l'aveva svolto sino in fondo, non aveva senso attendere ulteriormente, e dunque procedere. A raccogliere l'iniziativa la Tassorosso (E), la prima ad aprire le danze e tentare la traversata in una fase di relativa calma da un lato e dall'altro di quel singolare tunnel. Qualcosa la stava attendendo dall'altra parte? Si trattasse o meno di una suggestione l'avrebbe presto scoperto. Aveva già coperto metà della distanza che la separava dalla meta, che già la seconda si preparava a fare lo stesso. Alla spicciolata, e sotto il benevolo sguardo delle stelle, ce l'avrebbero fatta? Cosa le attendeva oltre l'ennesima soglia?
Del tutto in assenza di grandi pretese, un ambiente esattamente identico a quanti avevano già percorso in precedenza la attendeva, svelandosi poco alla volta all'accorciarsi della distanza. Un giardino, una fontana, un nuovo padiglione. Nuove zone d'ombra in cui mille e una più minacce potevano trovarsi in agguato. La prima era già servita? All'ombra di un allegro alberello, a meno di tre yarde da quell'ingresso chi si nascondeva? Un'ombra sottile, che quasi si confondeva con il fusto dell'albero, lasciando trapelare poco più di un'ombreggiatura, all'interno di un lato già particolarmente scuro. L'Aurea l'avrebbe notato, prima che anche la seconda avventuriera avesse fatto il suo esordio? Cosa avrebbe fatto pendere la bilancia da un lato o dall'altro? Era quella l'unica minaccia, o anche altre erano pronte a svelarsi? Di fronte il padiglione ammantato delle sue luci e dei suoi toni del giallo e del rosso sembrava voler attirare l'attenzione del visitatore, mentre l'albero sembrava fare di tutto per non sottrargli la dovuta attenzione. E tra i cespugli? Nuovi interrogativi andavano sommandosi, considerando che sul lato destro, un generoso ma basso cespuglio sembrava stesse letteralmente inspirando ed espirando, al pari di un essere nel mezzo di un lungo sonno ristoratore. Che senso poteva avere un cespuglio che respira? Stava davvero respirando, o era soltanto l'ennesimo abbaglio? Un solo ulteriore passo e avrebbe varcato la soglia. Il resto del gruppo non sarebbe arrivato in troppo tempo, a meno di... Un urlo infranse improvvisamente il silenzio. Acuto, singolo. Quasi certamente una giovane fanciulla, e un grosso inaspettato spavento. Al centro del cortile, un segugio, non molto distante dalla fontana. Evidentemente nei pressi l'urlatrice. L'Aurea aveva mancato un passo, la tensione era tanta, e palpabile. Cosa avrebbe fatto ora? Era certo un brutto presagio, lo era?, ma non c'erano alternative come si era andata dicendo da almeno venti passi. Il ventunesimo l'avrebbe trascinata in un nuovo cortile. Non senza un personalissimo omaggio: una maleodorante macchia fresca e splendente, che sapeva di rancido, ammiccava ora sopra la spalla, imbrattandole la veste. Un eterno memento.


n2Yk1hR
Al centro dell’arena la situazione si stava apparentemente risolvendo, o comunque volgendo al sereno, ma non era ancora sistemata, e non sarebbero mancati i colpi di scena. Il primo era la Serpeverde (R). Non senza un minimo di esitazione l'azzardo era già stato tentato. Era stata tentata, mossa da un afflato che forse nemmeno avrebbe sospettato, ci era cascata. Uscendo di scena da un lato, per tornare a farsi viva dall'altro, esattamente nel mezzo di quel piccolo orticello che in tempi non sospetti avevano tentato di coltivare con amorevoli cure. Un solo istante, al pari di una smaterializzazione solo molto più silenziosa e indolore, almeno in quelle circostanze. Era stato utile? Sarebbe servito? C'era da augurarselo. La situazione piuttosto sorprendentemente era ben diversa da quanto non aveva 'visto', meno disfattista, incredibilmente positiva, non rosea, ma comunque all'insegna dell'ottimismo. C'era dunque da domandarsi cosa avesse realmente visto? Era stata una semplice suggestione dettata dal momento e dall'aver sbattuto forse forte e diverse volte il capo? Aveva sbirciato quello che sarebbe potuto succedere, o che sarebbe successo? Si era trattato, ancora, di un semplice pesce d'aprile? Perché era desiderata là? L'avrebbe scoperto?
Diversamente dal previsto, infatti, la situazione rimaneva complessa ma comunque sotto controllo, con i diversi giovani avventurieri presenti attivi nello svolgere al meglio possibile funzioni che erano state consegnate, o che si erano personalmente scelti, con il chiaro e ambizioso obiettivo di chiudere una volta per tutte quel pasticcio. Tutto sommato rispetto a una manciata di minuti passati tutto era inaspettatamente volto al sereno. Vuoi per semplice fortuna, vuoi per il merito di qualcuno, qualcosa sembrava essere davvero finalmente mutato. Era dunque tempo della riscossa dell'ala destra, laddove le due più estremiste, la Corvonero e la Grifondoro (G, F) ci stavano mettendo del loro, o almeno provando. Chiaro l'obiettivo e gli strumenti a disposizione, nulla era impossibile. Era solo una questione di intuito e fortuna? In entrambi i casi il modus operandi era il medesimo. Corsa ai ripari, arringa alle truppe, nuovo tentativo, nuova corsa. Un'agenda non troppo fitta, ma che sembrava potesse promettere bene, con un ritorno nel breve periodo che con un pizzico di coraggio l'intero gruppo avrebbe potuto capitalizzare. Eccole dunque sgusciare nel mare in tempesta, cercando riparo all'ombra dei più bonzi del gruppo (3a, 3g), mentre dalle retrovie non lesinavano nel supportare l'avanzata. Al netto di un paio di rovesci fiammeggianti tutto sembrava pervaso di un'incredibile linearità. Avevano capito il da farsi? Il problema era divenuto mano mano sempre meno grosso, e sempre più sottile, passata la tempesta si trattava di coordinarsi il giusto, spingendo nella direzione corretta su entrambi i fronti, sia nel caso dell'una sia nel caso dell'altra, appellandosi ad alleati insospettabili. Quanto dettagliato e preciso dovesse essere l'iter questa era un'altra storia, ma poco importava. Se sul lato destro sembrava che la 'spinta' stesse dando incredibilmente eccellenti risultati, tra una staffetta e l'altra, all'estrema sinistra il fiato era andato invece accorciandosi. Flussi e riflussi storici, oltre che gastroesofagei? La destra sarebbe stata sufficiente e bastevole a supplire alle mancanze della sinistra? Quale sarebbe stato il più probabile degli esiti?
Il centro teneva, senza particolari preoccupazioni, l'arretramento era andato perdendo in slancio e foga, al venir meno del bisogno, e in buon ordine la milizia teneva la riga, attendendo pazientemente di poter cogliere il momentum, e sopravanzare, accorciando la distanza. Sotto molti aspetti sembrava che la patata fosse tornata in mano all'Argentea, impegnata in una nuova delicata fase di arrembaggio. Che rischiasse di finire con lo scherzare con il fuoco? Dare il là a una singolare caccia alla volpe, ignorando l'identità della volpe stessa sotto molti aspetti sarebbe potuto risultare azzardato, laddove non infruttuoso. Cosa poteva saperne il Rosso di tutta quella scorbutica e strana storia? Quanto era realistico ipotizzare un suo coinvolgimento? Del resto, il problema era sempre lo stesso, e tipico cinese: i numeri. Se anche avesse deciso di interrogarli tutti probabilmente sarebbe sopraggiunta la morte, per semplici limiti anagrafici. Che la questione dovesse essere dunque semplicemente logica? Quale sarebbe dovuta essere la soluzione statisticamente più probabile, determinate tali circostanze? C'era davvero qualcosa da scavare, o sarebbe stata la ricerca dell'acqua nel mezzo del deserto? Un sopracciglio inarcato fu forse la migliore delle risposte.

Certo, è un'eventualità, tutt'altro che remota. Se siamo arrivati a questa situazione, qualcosa deve pur essere successa, ma temo di non essere il migliore dei referenti. Volessimo discutere di bilanci e scostamenti eventuali potremmo certo ragionarci davanti a un The, ma temo di essere il meno Generale che si potesse rimediare. Immagino a patto vi sia veramente, debba essere qualcuno sufficientemente edotto di affari militari, dunque un militare, uno della squadra di Pang, pur strano che sembri. Ma se anche quello che ipotizza fosse vero, non vedo cosa potremmo fare al momento... proposte?

Del resto, se anche tutto quanto avesse ipotizzato la giovane Argentea fosse stato incredibilmente esatto, e quelli fossero i veri nodi da sciogliere, come sarebbe stato possibile farlo? Cos'avrebbero dovuto fare per correggere un baco nel cuore di una struttura organizzativa mossa e movente migliaia di diverse pedine? Quanto sarebbe stato impattante il correttivo rispetto al problema? La cura sarebbe stata peggiore del male, e se anche lo fosse stata, allora cosa sarebbe stato necessario fare? Qual era il salvifico rimedio, a un possibile e potenziale male? Era forse quella la vera domanda destinata alla Tassorosso.

Altrove, invece, il Trio continuava a trovarsi a mal partito, in una situazione esponenzialmente caotica, dettata dal sopraggiungere di nuove incognite, e dall'uscita inaspettata di scena di alcune costanti. Era innegabile fossero una pattuglia scelta, e con diverse idee per la testa. Lo scontro infuriava ormai da diversi complessi e lunghi minuti, ma non sembrava fossero nemmeno troppo prossimi a una qualche svolta. Con quanti dovessero fare i conti era stato sufficientemente chiaro nei primi attimi, per poi man mano farsi sempre più sfuggente. Si trattava dopotutto di un manipolo altrettanto scelto, tre ribaldi tutt'ora in attività, un cespuglio e forse eventualmente una statua. In altre circostanze sarebbe potuto certamente essere l'inizio di una barzelletta, in quel caso vi erano ancora pesantemente invischiati, con prospettive quanto meno ambigue. C'era solo da sperare non avessero preso impegni. Le retrovie cui guardava l'Aurea continuavano a essere in larga parte interessate da un nebbione di sabbia che non accennava a smettere, che ammantava uno dei tre rivoltosi di un'aura quasi mistica. Era lì o là? Ciò nonostante la risolutezza della Corvonero (H) non parve accettare un compromesso. Un solido e fresco carico di frutta di stagione piovve là dove aveva voluto, senza seminare eccessivo sgomento. Certo, la macedonia era la chiave di volta del pranzo di un cuoco non eccessivamente sicuro di sè, ma era pur vero che altro sarebbe arrivato. Si trattava solo dell'inizio di una strategia ben ponderata?
Più diretto il Tassorosso (L), un obiettivo chiaro un mezzo preciso. Levarsi dai piedi definitivamente un problema, alla radice, mentre qualche altro si sarebbe preoccupato in quel frangente delle minacce più incombenti. Eppure, per levarsi di torno qualcuno si doveva anche essere nella ragionevole situazione di poter operare una scelta ponderata e razionale. Il più giovane del gruppo di che visuale godeva sulla parte più scura e ombrosa del cortile, nel mezzo di una tenebra che avevano a loro volta contribuito a rinforzare? Mentre dunque il primo guardava oltre, limitandosi poi a sperare, e la seconda era affaccendata con la frutta, il terzo e il quarto cos'avrebbero deciso di fare, per levarsi dall'impiccio?
L'albero fiammeggiante, mulinando la sua verde mazza, continuava ad avanzare, al pari dell'ultimo venuto: la statua bronzea del soldato. Vinta l'incertezza iniziale, entrambe sembravano condividere l'obiettivo, e non era dei migliori o più favorevoli per i pochi difensori rimasti. Era dunque la volta del Verde, ripresosi, di attaccare, passando il testimone al Grifondoro (O) a livello di difesa. Bloccarne ed ostacolarne l'avanzata, mantenendo una certa ambiguità di atteggiamento, caso mai cambiassero idea o partito. La grande scommessa era ostacolare i due problemi, contando che la loro natura magica non fosse prevalente sul resto, concedendo il tempo al Verde di reagire adeguatamente. Avrebbe vinto quella scommessa? Entrambi i soggetti erano corpi morti, animati dalla magia di un terzo, che in una qualche maniera aveva deciso di ricorrere al loro aiuto. Quanta fervida immaginazione sarebbe stata necessaria per fermarli? Tutto si sarebbe però giocato nella manciata di poche yarde che ancora li separavano dalla soglia del cortile, rispetto a un'avanzata che non sembrava conoscere limiti. Nonostante le fiamme il colosso verde sembrava costituire una minaccia più che certa, e mentre proseguiva lungo la sua traiettoria anche la lancia del secondo parve essere di sempre peggior auspicio. A far specie era però il Verde, l'ira di cui si era ammantato, e con la quale al pari di un pitone osservava ora altero il mal capitato. Fuoco e fiamme, un torrente smodato, accolse il soldato, mentre passo dopo passo lo slancio iniziale andava perdendosi. Sottili bolle di metallo fuso solcavano la superficie del bronzo dorato, senza però riuscire a vincerlo, mentre invece l'avanzata del vegetale si era effettivamente arrestata. Terminata la doccia, brandendo una lancia decisamente più brillante, la statua sembrava prepararsi a un nuovo eroico tentativo, baionetta innestata. Come avrebbero reagito?





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Ottimo, è forse tempo di riprendere, con una certa calma, ma giusto per avvicinarci anche alle conclusioni. Nel caso dei ribelli la situazione è leggermente evoluta, nella direzione auspicata.
Di quella che era inizialmente l'avanguardia, in molti hanno iniziato a ragionare sul da farsi, e come procedere lungo quella che sembra anche essere l'unica possibile via percorribile. Mentre E sta al periscopio, P le dà man forte, ma S insieme alla sua spalla estraggono un Signor coniglio dal cilindro: aprono un passaggio che conduca la comitiva oltre, e che E agguanta al volo, facendo da apripista. Al termine di questa insolita passeggiata al chiar di luna, ricevendo un gentile e prevedibile omaggio dal cielo, raggiunge la soglia di un 'nuovo' cortile. Aldilà di cose solite e insolite, un urlo rompe la sacralità del silenzio, l'urlo di una giovane donna, probabilmente dietro all'albero che ostruisce la vista di E. Scorge invece un segugio (1), al centro.
Nelle retrovie, intanto, la comitiva si è riunita, dopo essere riuscita a svicolare allegramente. D è andato avanti a intrattenersi con la Guida, mentre K, W e B hanno tenuto a bada il resto dei problemi, prendendo rapidamente il largo, attraversando lestamente il cortile, accorciando le distanze che li separavano dalla testa del gruppo. Direi nulla di troppo strano.
Nel caso invece degli imperiali, direi una certa costanza nell'azione. Nel mezzo della spianata una quasi rigorosa spartizione degli incarichi prosegue nel dare i suoi frutti, almeno a metà. F e G continuano indisturbate nella loro azione, coordinandosi con gli alleati locali, riparandosi alla bisogna dalle intemperie che fanno capolino di tanto in tanto, un po' folkloristicamente, senza in realtà impensierire più di quel tanto. L'ala sinistra, invece, vive di isolati sprazzi, che di fatto ne stanno rallentando i progressi. Al centro, rimane T, mentre ancora più arretrata fa il suo ingresso R. Nel caso di T, un'inattesa brutta sensazione, o forse qualcosa di più, ne ha vanificato gli originali intenti. Sventato questo azzardo, che può comunque ritentare, è proseguita la sua azione suasoria nei confronti del Rosso. Penso in questo caso ponga un paio di punti spinosi, ma del tutto logici. Al pari di quanto fosse all'inizio, ormai diverso tempo fa, il Rosso non è un militare, anzi. Quindi ricevere informazioni sostanziali da quel lato penso sia riporre eccessive speranze nella sorte.
Il Trio delle meraviglie, invece, resta alle prese con una brutta situazione, in cui alcune pie speranze temo siano state disattese. H ha avuto un'improvvisa incontrollata voglia di macedonia, una scelta curiosa, e ci lasceremo sicuramente stupire. Diversamente, L sembra avere le idee piuttosto chiaro su quale sia l'obiettivo, più dubbio è il come voglia raggiungerlo. 2, all'interno dell'area blu, al pari più in generale tutto il fondo del cortile, godono di una pessima visibilità, data da una tempesta di sabbia, un'oscurità diffusa di origine magica, oltre che a una semplice questione tecnica: poche fonti di luce in zona. O e il Verde tentano invece di arrestare l'avanzata dell'albero e del soldato, le cui buone eventuali e possibili intenzioni sembrano essere infine state messe da parte. Nel caso di 5 il metallo è stato sottoposto a temperature molto alte, che non ne hanno però arrestato l'avanzata.

Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire.

Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti:
Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V); Jane (W).
Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A).

Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato.

La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:

5 - IX










Eloise (E)

Punti Salute: 203/243
Punti Corpo: 142/147
Punti Mana: 149/149
Exp: 39

Casey (K)

Punti Salute: 150/175
Punti Corpo: 140/144
Punti Mana: 178/178
Exp: 10

Daddy (D)

Punti Salute: 278/327
Punti Corpo: 270/283
Punti Mana: 294/296
Exp: 78

Mya (M)

Punti Salute: 190/221
Punti Corpo: 110/166
Punti Mana: 163/163
Exp: 61

Phoebe (P)

Punti Salute: 85/118
Punti Corpo: 70/79
Punti Mana: 62/62
Exp: 2

Susan (S)

Punti Salute: 116/131
Punti Corpo: 62/69
Punti Mana: 70/70
Exp: 7

Caleb (C)

Punti Salute: 132/152
Punti Corpo: 73/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Derek (B)

Punti Salute: 202/247
Punti Corpo: 212/219
Punti Mana: 232/232
Exp: 24

Jane (W)

Punti Salute: 175/175
Punti Corpo: 121/121
Punti Mana: 136/136
Exp: 28

Timur (Y1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Calaf (Y2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Turandot (Y3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Megan (H)

Punti Salute: 182/209
Punti Corpo: 160/160
Punti Mana: 167/167
Exp: 21

Thalia (T)

Punti Salute: 235/267
Punti Corpo: 195/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Oliver (O)

Punti Salute: 222/315
Punti Corpo: 271/285
Punti Mana: 320/343
Exp: 60

Emily (R)

Punti Salute: 267/305
Punti Corpo: 278/284
Punti Mana: 270/286
Exp: 56

Jean (G)

Punti Salute: 80/107
Punti Corpo: 45/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 3

Juliet (J)

Punti Salute: 91/143
Punti Corpo: 60/68
Punti Mana: 103/103
Exp: 9

Lucas (L)

Punti Salute: 103/148
Punti Corpo: 51/60
Punti Mana: 56/56
Exp: 12

Rose (F)

Punti Salute: 86/120
Punti Corpo: 60/70
Punti Mana: 72/72
Exp: 3

Katherine (Q)

Punti Salute: 160/180
Punti Corpo: 108/118
Punti Mana: 137/137
Exp: 27

Ariel (A)

Punti Salute: 125/176
Punti Corpo: 113/125
Punti Mana: 115/115
Exp: 24

Ping N. (X1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pong R. (X2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pang V. (X3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-



JmwKpGv

VK93iHm











Alcune postille!

A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:

- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;

- A proposito di interpretazioni, mi sembra di intuire stiate seguendo la prassi, almeno a livello pratico, con in generale dei buoni risultati e un'ottima coordinazione, almeno per coloro che al momento si sono trovati 'al fronte', ossia i Ribelli. Entro però i confini delle nostre regole, potete tranquillamente darvi a un'interpretazione creativa anche dei vincoli che solitamente un Master impone alla gestione degli incantesimi. Ci terrei infatti nello sfatare il mito del: ogni incantesimo ha un unico fine.
Se doveste allacciarvi le stringhe, quale sarebbe l'incantesimo giusto? Non conoscete il Frenonectio (che non avevo mai sentito), quindi non è possibile allacciarsi le scarpe? O potrebbe comunque sopperire efficacemente un Wingardium Leviosa? Oppure il Veronesi, quali strabilianti risultati potrebbe in realtà celare questo porello d'un Veronesi?
Si possono fare molte cose con un incantesimo, stiamo pur sempre parlando di Magia. I più giovincelli e meno esperti, che hanno magari un arsenale apparentemente limitato, con un buon ragionamento e una lettura astuta tra le righe, sono piuttosto sicuro lo vedranno quanto meno ampliarsi. Quelli più esperti, e meno giovani, ricorderanno un epico scontro in una trincea con quelli che erano forse Berretti rossi, nella Francia medioevale, no? Ovviamente dovrete gestire la cosa in On in maniera molto chiara, e intelligente, ma guardandola da un punto di vista un po' diverso dal solito anche la I Classe offre strabilianti possibilità. Al pari, evidentemente, serve molto buon senso. Un brutto ceffo può essere abbattuto con un Prurito? E un drago? Le possibilità che una mente ingegnosa è in grado di scovare potrebbero essere sorprendenti.

- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;

- Per quanto riguarda le Ombre. Al momento il nostro inventario può vantare:
Segugi: sono Ombre di dimensioni discrete, simili a un cane non troppo grande, spesso accucciate e sedute fiutano letteralmente l'aria, drizzando le due curiose antenne che ne incorniciano il capo. È piuttosto difficile determinare se usino effettivamente l'olfatto, l'udito, il gusto o la vista. Due vispi occhietti gialli sono indiscutibilmente i dettagli più facili da cogliere, e i migliori segnali della loro presenza. Sembrano essere fatti di pura e semplice oscurità, molto più nera di qualunque notte, in controluce è dunque forse più semplice individuarli, per quanto su distanze più che brevi resti un esercizio veramente complesso. La loro oscurità sfuma dolcemente, secondo un'impercettibile scala, schiarendosi, aiutando a mimetizzarsi nella notte. Si muovono strisciando, quasi scivolando, su due o quattro zampe. Non è ben chiaro come comunichino la natura delle loro scoperte, ma... Non è neanche dimostrato abbiano particolari doti offensive, o difensive. Sono a tutti gli effetti esploratori;

Algidi: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, però, sfoggiano senza un preciso disegno, quelle che apparentemente potrebbero sembrare le 'placche' di un'armatura metallica. Ossia la loro oscurità è interrotta da fasce argentate, o comunque qualcosa di simile. Il capo è facilmente riconoscibile, e li differenzia dagli altri, essendo quasi interamente argentato. Hanno una sagoma particolarmente flessuosa e algida, e presumibilmente possono anche essere particolarmente agili e veloci sulle loro due chiare e corte gambette. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria leggera;

Bonzi: diversamente dalle altre Ombre, questi sono esseri veramente di dimensioni considerevoli, al pari di un gigante. Assomigliano a livello ideale a dei pupazzi di neve, particolarmente grassi. Si muovono lentamente, molto lentamente, il che è proporzionale alla mole di quello che dovrebbe essere un corpo decisamente ingombrante. La loro oscurità è interrotta da leggeri increspature dorate, quasi a definirne i contorni delle singole parti: i polsi, le clavicole, il collo, il busto, le ginocchia. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari di come comunichino. Sono però a tutti gli effetti fanteria pesante;

Banditi: al momento sono le uniche Ombre, almeno intuitivamente non troppo dissimili dalle altre, dalla parte dei Ribelli. Al pari degli Algidi, sono figure snelle e slanciate, solo leggermente più basse e scattanti nei movimenti. Hanno il volto quasi completamente coperto da un lungo turbante, e il corpo coperto da una veste azzurra, che presumibilmente non è la vera 'pelle'. Dunque sembrano fatti anche loro 'della stessa sostanza dei sogni', ma questo è meno certo. Quello che invece è evidente è che siano armati di una sciabola, o per chi preferisse essere molto più puntuale, una spada corta cinese, piuttosto in voga in età Ming, e che trovate facilmente in giro. Diversamente dalle Ombre imperiali, sono Ombre particolarmente sfuggenti e agili, abili nello sparire e nel confondersi, ma particolarmente reattive in caso di imprevisti;

Arcieri: la sostanza di cui sono fatti, ossia i sogni, è in tutto e per tutto identica a quella delle altre Ombre, Segugi in testa. Diversamente da questi ultimi, ma sulla falsa riga degli Algidi, sfoggiano un paio di pesanti guantoni apparentemente di cuoio bianco, e stringono tra le mani un pesante arco. Sul capo portano un curioso cappuccio rosso che li rende facilmente distinguibili anche al buio. Non è chiaro che doti difensive e offensive abbiano, al pari del come comunichino, ma devono essere molto bravi con le frecce, ma di che natura? Sono a tutti gli effetti fanteria da tiro;

- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;

- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi.

- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla.
A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.

Al momento siamo a Defcon 1 ( = ). Allarme generale, e Outlook stabile.




by Nih
 
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view post Posted on 4/9/2021, 22:27
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Verona

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Juliet Little
rsz_1589559784682 × Studentessa Grifondoro × 15 × sheet






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Ma non era quello il loro intento. Lasciare l’osso non era il loro obiettivo. Quello che sarebbe dovuto essere era una trappola, una trappola per topi: se li avessero seguiti, loro li avrebbero a cerchiati in un cerchio. Tutti loro avrebbero concorso al bene. Gli imperiali all’esterno e i ribelli all’interno. Sarebbe servito? Avrebbe funzionato?

Quello che aveva fatto le aveva portato via energia sufficiente per rispondere agli attacchi che sarebbero venuti dal fronte nemico. Venne buio totale dopo e ne subì le conseguenze. Non ci fu tempo per nascondersi dalle esplosioni che vennero da dietro. Quello che venne la bloccò sul posto, come se fosse stata colpita dall’incantesimo della pastoia, come una statua. Non cercò nemmeno riparo tanto era debole pure per difendersi. Subì il colpo delle esplosioni e finì per terra sbucciandosi le ginocchia e le mani come nel vano tentativo di attutire il colpo. Non si capacitava di quei momenti che la prendevano in alcuni momenti salienti dell’attacco. Il dolore che arrivò l’avrebbe risvegliata da quel blocco mentale che aveva avuto un effetto negativo su di lei. Cercò di alzarsi da terra e riprendere in mano la situazione.
Non aveva ancora capito se quello che avevano fatto avesse funzionato. Ma a dire il vero non le interessava del tutto. Quelle esplosioni avevano sortito l’effetto sperato: aveva voglia di combattere e un po’ traballante si sarebbe alzata in piedi mentre scrutava quello che aveva davanti a sé: le potenziali vittime pronte a soccombere sotto i suoi attacchi. Gli occhi a mandorla scrutarono in avanti come per trovare un punto debole in quella compagine nemica. Avrebbe individuato i nemici che facevano al proprio caso. E gli alleati che aspettavano le direttive. Strinse i denti per ignorare il dolore che si stava propagando per tutto il suo corpo e per le nuove ferite comparse da poco. Ma non c’era tempo per curare le ferite che si era procurata durante quel viaggio così strano, ma così fuori dall’ordinario ed eccitante. In qualche modo poteva scoprire i suoi limiti e superali e quale modo migliore se non combattere contro i nemici e contro i mostri presenti nella sua mente.

Doveva ancora stringere i denti e andare avanti a suon di incantesimi per far sì che gli altri potessero proseguire nel loro intento. La salvezza dell’Imperatore dipendeva anche da loro, dalla loro strenua difesa. Ma anche adesso, però non capiva niente di tutta quella faccenda, chi stavano fronteggiando? Ma avrebbe ancora seguito il suo istinto di sopravvivenza e avrebbe seguito le direttive dei suoi compagni.

Si sarebbe calmata cercando di non pensare alle ferite che aveva ricevuto e ai mille dubbi che ancora aveva. Ma non sarebbero stati un freno e non poteva permettersi di restare, da qui in poi, indietro mentre gli altri avevano bisogno.
Nessun danno o nemico l’avrebbe messa ancora fuori gioco, sarebbe stata una promessa. Avrebbe attinto al quel coraggio che l’aveva contraddistinta per tutti quelli anni, anche nei momenti più bui della sua vita quando fece le scelte che potevano essere considerate sbagliate, ma che avevano un loro perché e un motivo valido.

Strinse la sua bacchetta, che l’accompagnava nelle sue avventure di tutti i giorni, e si fece forza. Doveva rimettersi in gioco. Doveva combattere. Non doveva e non poteva più subire. Doveva mostrare le sue capacità. Doveva mostrare ai nemici che lei non si sarebbe piegata. Avrebbe fatto un passo avanti mentre teneva la bacchetta stretta e alzava allo stesso tempo il braccio destro. Come prima avrebbe richiamato l’attenzione di un alleato che si trovava vicino a lei, 5c ancora in piedi, forse era lui a darle la spinta, e si sarebbe girata verso un altro alleato 5b scorto lì vicino
«Penso che sia necessario fare lo stesso incantesimo su tre diversi avversari vicini, così si amplificano gli effetti e, secondo me avrà anche un esito positivo sugli avversari che si trovano dietro di loro in modo da prendere due piccioni con una fava» Avrebbe detto loro cercando di cammufare con la mano la bocca in modo che le sue parole potessero giungere solo ai due alleati presi da parte «Dovete fare un Flipendo come lo farò io. 5b, tu penserai a 7v e tu, 5c ti occuperai del nemico di fronte a te, 7z Mentre io invece penserò a quel bigotto» Avrebbe detto a loro mentre indicava il nemico pronto a duellare, 7u non ancora caduto. Era un osso duro. «Al mio via tre Flipendo ben piazzati dove non batte il sole»

Avrebbe detto per sdrammatizzare la situazione e avrebbe fissato il suo sguardo su quello del nemico preso di mira da lei, pronta a farsi valere. Aveva a disposizione un sacco di incantesimi ma alla fine avrebbe preso la sua decisione, una decisione semplice, ma letale. Avrebbe puntato la bacchetta sull'avversario, adocchiato dalla ragazzina disegnandosi in testa l'obiettivo di farlo volare oltre e farlo impattare, poi a terra.

Forse così facendo avrebbe anche atterrato, con la sua caduta, altri che stavano dietro di lui e così anche agli altri sarebbe successo, creando così una montagna di inutili ribelli (8l, 8m e 8n). Con quel disegno in testa, era pronta a tutto, avrebbe eseguito le mosse che sarebbero servite a produrre l'incanto che si era immaginata.


«VIA»

Avrebbe gridato agli altri due alleati. Così facendo avrebbe puntato la punta della bacchetta sull'avversario, allontanando da sé ogni possibile ostacolo fisico e psichico che l'avrebbero impedita in ciò che stava per fare. Doveva pensare positivo, solo così ce l’avrebbe fatta. La punta della bacchetta sarebbe stata direzionata verso il suo avversario, più precisamente sul petto e avrebbe, tenendo salda la bacchetta, mosso il polso, bello fluido, tre volte in senso orario e di conseguenza anche la punta della bacchetta avrebbe compiuto delle circonferenze in senso orario e poi, dopo aver eseguito i movimenti necessari avrebbe detto con voce chiara e squillante, cercando di essere dura, la formula che sarebbe servita: «Flipendo».

Dopo aver eseguito l'incantesimo avrebbe fatto cenno ai due Algidi di avanzare in modo da mettere i nemici con le spalle al muro impedendo agli stessi di rispondere ai loro attacchi, chiudendoli in un cerchio.








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× PS: 95/143 × PC: 60/68 × PM: 103 × EXP: 9

Inventario

~ Bacchetta
~ Lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes
~ Nanosticca
~ Amuleto oscuro (indossato come collana)
~ Ciondolo Scaglia di Drago (indossato come collana)
~ Anello del Coraggio (al dito indice della mano sinistra)
~ Ametista degli Gnomi (indossato come collana)
~ Giada delle Fate (indossato come collana)
~ Anello del Vegvisir (al dito indice della mano destra)
~ Catena della Notte
~ Stivali Drow (indossati)
~ Cappa del Negromante (indossata sopra la tuta mimetica)

Incantesimi & Abilità

Prima Classe (completa) e Seconda Classe (completa tranne i proibiti)


Riassunto & Status delle Ferite

Avrebbe dato ordine agli Algidi 5b e 5c di occuparsi dei nemici 7v e 7z con un Flipendo ciascuno; mentre lei avrebbe pensato a mettere fuori gioco l'avversario 7u con un bel Flipendo piazzato dove non batte il sole in modo che si possa creare una sorta di onda d'urto, con effetti amplificati del Flipendo, che avrebbe fatto cadere anche altri avversari.
Danni: piccole abrasioni sui palmi delle mani e un persistente mal di testa, e qualche bruciatura, non importante, lungo le gambe, dolore alle ginocchia.




















 
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view post Posted on 5/9/2021, 09:12
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J e a n G r e y

Il frastuono provocato dagli incanti dell'intera sala si faceva sempre più opprimente. Incantesimi di attacco e di difesa si alternavano, dando vita a uno spettacolo di suoni e colori che Jean a volte ammirava, altre temeva. Era difficile trovare le parole giuste per spiegare lo stato d'animo di Jean quella notte. Aveva attraversato più fasi emotive in quella serata che, forse, nella sua intera vita. Sì, vero, aveva già avuto esperienze dure nella vita, e altre piuttosto strane da quando era arrivata a Hogwarts, come l'incubo di Halloween che forse era stato più spaventoso della battaglia a cui stava partecipando in quel momento, ma questa volta il suo umore cambiava letteralmente di azione in azione. Paura, entusiasmo, terrore, eccitazione, confusione, coraggio, delusione, fiducia: queste erano solo alcune delle emozioni che era certa di aver vissuto in quelle ore. Ora Jean si trovava al riparo dietro la gamba del colosso. Aveva riportato sicuramente qualche bruciatura, aveva fatto in tempo a vedere delle fiamme arrivare verso la sua posizione prima di accucciarsi dietro il gigantesco amico, e poi aveva percepito un po' di fastidio generalizzato. Niente di grave, comunque, o forse era solo l'adrenalina a nascondere il dolore. Facendo sbucare la testa verso il campo di battaglia, poté confermare i suoi sospetti e liberare un sorriso compiaciuto: la sua mossa aveva funzionato. Seguire l'esempio di Rose, cercare l'aiuto degli sconosciuti compagni, dare indicazioni specifiche per accerchiare i nemici dal loro lato: quella strategia si stava rivelando vincente. Vero, i nemici non sembravano sparire, anzi, continuavano ad arrivare, ma Jean aveva la sensazione che fossero comunque diminuiti. Jean si sforzò di contenere l'entusiasmo: forse aveva avuto solo molta fortuna, non poteva abbassare la guardia o dare il successo per scontato.
Osservava la situazione, cercando di tenersi sempre al riparo della gamba del colosso (3a). Doveva decidere in fretta quale sarebbe stata la prossima mossa. Una parte del suo cervello le suggeriva di proporre qualcosa di nuovo, ma non poteva fare a meno di pensare che se davvero la strategia stava funzionando allora forse sarebbe stato meglio continuare a seguirla. Notò che la posizione dei nemici era quasi la stessa di prima, come se a un'ondata ne fosse seguita un'altra identica. Decise che avrebbe parlato di nuovo ai suoi alleati, cercando di essere sì specifica come prima, ma di lasciare un po' di scelta anche a loro, altrimenti avrebbero rischiato di diventare prevedibili agli occhi dei nemici. Uscì dal suo nascondiglio solo per andare un po' più alla sua sinistra e mettersi in una posizione che, pensava, le avrebbe consentito di farsi sentire da tutti gli alleati più vicini (2b e 2e).
« Ha funzionato, avete visto? Grazie a tutti! Ora dobbiamo solo continuare così. Continuate a schiantare con Flipendo i nemici che avete a portata di tiro (7e, 7f e 8c), ma potete anche provare a disarmarli con Expelliarmus oppure provare a usare un Wingardium Leviosa per far volare le loro bacchette o, perché no, tirargli addosso qualcosa se la trovate in giro! Io, nel frattempo, provo a distrarne qualcuno. »
Si stupì da sola del coraggio che stava avendo a dare ordini ad altre persone. In cuor suo non capiva perché la seguissero, ma forse si faceva davvero troppe domande. Si girò verso il colosso e parlò anche a lui.
« Ehi, grazie, sei meglio di qualunque incantesimo di protezione! Continua così, ok? Se mi proteggi, sono sicura che vinceremo questa battaglia. » Chissà se poteva davvero sentirla. Lui era lì, grande e grosso, e forse lei veniva protetta solo dalla sua stazza e dall'ampiezza dei suoi incanti. Eppure, sentiva ugualmente il dovere di essergli riconoscente.
Ora era arrivato il momento di pensare a come distrarre qualche nemico. Aveva due idee in mente, una semplice ma debole, l'altra un po' più complessa ma potenzialmente più efficace: decise di optare per la seconda, mentre la prima l'avrebbe tenuta come idea di riserva. Aveva già provato l'incantesimo con alcuni compagni di classe, e non era uscito affato male, anche se avevano scoperto durante il misfatto che uno di loro era allergico alle api. Jean si sdraiò per terra, perché in questo modo avrebbe avuto maggior controllo del suo braccio e una migliore visibilità delle gambe del nemico. Ne scelse uno, quello che avrebbe potuto colpire più facilmente (7e). Tese il braccio destro, puntando la bacchetta dritta contro il malleolo esposto della gambra sinistra dell'avversario e seguendo con la bacchetta i suoi movimenti in modo da non perdere la mira. La difficoltà dell'incantesimo consisteva quasi interamente nell'immaginare correttamente e coerentemente la scena: pensò a una decina di piccole api che uscivano dalla sua bacchetta e si dirigevano ronzanti verso la caviglia dell'avversario, per poi pungerlo in quel punto particolarmente fastidioso e doloroso, in cui avrebbero rilasciato il loro veleno. Il percorso sarebbe stato rettilineo, regolare, senza ostacoli. L'immagine era chiara nella testa di Jean, ma sarebbe riuscita nel suo intento? Col braccio sempre teso, ma non irrigidito, puntato sempre verso l'obiettivo, e con solo il pensiero delle api a occuparle la mente, Jean procedette a enunciare la formula:
« Apis! » Se avesse avuto fortuna, se si era concentrata abbastanza, le api avrebbero punto il nemico, senza danneggiarlo troppo ma comunque distrendolo il tanto da non potersi difendere dagli attacchi degli alleati, soprattutto perché in qualche modo avrebbe dovuto perdere un po' di tempo per fermare la circolazione del veleno.


♦️ Punti Salute: 80/107
♦️ Punti Corpo: 45/50
♦️ Punti Mana: 50
♦️ Punti Esperienza: 3
♦️ Punti Pozione: 0
♦️ Inventario
  • Bacchetta di Legno di Ontano, Crine di Unicorno, 11 pollici, poco elastica
  • Fiala di Decotto al Dittamo
  • Mantello invernale nero con alamari d'argento
♦️ Incantesimi
  • I Classe - tutti
  • II Classe - Evanesco, Expelliarmus
♦️ Riassunto
Jean continua a sfruttare 3a come riparo. Ha subito qualche leggera bruciatura per gli ultimi incantesimi dei nemici, ma niente di grave. Vede che la sua strategia ha funzionato e decide di continuare ad attuarla. Si rivolge nuovamente agli alleati vicini (2b e 2e) e li invita a continuare l'attacco contro i nemici (7e, 7f e 8c), ma gli propone di usare, oltre al Flipendo di prima, anche qualche altra idea, come un incanto di levitazione o uno di disarmo. Chiede nuovamente al suo riparo (sempre 3a) di continuare a proteggerla, mentre cerca di trovare un modo di distrarre i nemici. Sceglie un nemico (7e), quello più facile da colpire, si sdraia a terra e prova a scagliare un Apis, con l'obiettivo di distrarlo almeno il tanto da fargli abbassare le difese.
♦️ Danni
Leggere bruciature sparse. Sbucciatura ad entrambe le ginocchia e leggera escoriazione in entrambi i polsi. Colpo allo sterno che ha ormai lasciato un livido: fa ancora male, ma meno. Ustione al braccio destro che ogni tanto brucia, ma sempre meno. Braccio sinistro un po' dolorante (nulla di invalidante) e leggermente escoriato (come un ginocchio sbucciato); in più ha un leggero graffio sulla spalla sinistra.
 
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view post Posted on 5/9/2021, 10:07
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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PS 235/267 | PC 195 | PM 230 | Exp 44
Thalia Jane Moran18 anni | Cielo di Venere | V anno

Come in una partita di tiro alla fune, il confine labile tra il terreno conquistato da Imperiali e Ribelli mutava a seconda della forza impressa su questo o quel lato della piazza. Con uno sguardo alla sua destra, Thalia si avvide ben presto di come Jean e Rose stessero facendo la loro parte, spingendo nella direzione indicata loro dalla strategia approntata in fretta; il lato opposto della piazza, invece, arrancava a mantenere la posizione e - pertanto - gli Imperiali cominciavano a sentire sul collo il fastidioso respiro dei nemici. L'istinto le fece muovere un passo avanti, come a volersi unire alla causa di Juliet e Ariel, ma le parole del Generale la tennero ferma sul posto, mentre una figura indiscutibilmente nota prendeva di nuovo spazio nel suo campo visivo. Emily era tornata nella piazza, da sola. Implicitamente - e senza farne mistero dall'espressione dipinta in volto - si chiedeva che cosa ne fosse stato di Megan, Oliver e Lucas. Quali indizi stavano seguendo? Quali lotte stavano combattendo? Aveva adesso, ora più che mai, l'impressione che la mano destra non sapesse che cosa facesse la sinistra.
Che valesse lo stesso ragionamento per l'Impero così come il generale le aveva spiegato? Tentò di accennare a Emily la direzione da prendere, rinforzare l'ala sinistra era necessario e fondamentale, ma anche qualora avesse deciso di recarsi nella direzione opposta, avrebbe sopperito lei stessa alla posizione della compagna. Prima, però, doveva fare chiarezza.

Le parole del Generale erano state chiare: i ruoli all'interno del governo, col Figlio del Cielo al comando, era vasto. Forse fin troppo. E la scala gerarchica dei funzionari, probabilmente, permetteva una certa fluidità nell'assegnare compiti e ruoli. Non per nulla, si diceva, un addetto alla gestione economica dell'Impero era finito a dirigere il traffico di milizie sulla pubblica piazza. Provò a ricordare tutto ciò che lui le aveva riferito in quei minuti concitati, mettendo insieme informazioni all'apparenza sconnesse tra loro. L'evidenza della confusione regnante al momento era ancor più palese di fronte allo stallo del combattimento.
«Spingeteli al centro!» gridò allora, mimando il gesto di una chiusura, la famosa tenaglia, ai soldati schierati sul lato imperiale più debole. Si augurava che anche Juliet ed Ariel l'avessero udita.
Non dovevano dimenticare di essere nel bel mezzo di uno scontro, di dover portare avanti la strategia e di cercare di trarne il maggior beneficio. Il che, a conti fatti, non era più semplice del problema burocratico che sembrava essersi instaurato tra lei ed il funzionario al suo fianco.
Una pioggia di fuoco scaturiva sopra le loro teste - la sua e quella del Generale miracolosamente risparmiate - e si abbatteva con forza sulla prima linea. Non sapeva da dove venisse o da che cosa fosse originata, ma era certa che dovesse essere ritenuto un problema di valenza primaria, insieme all'avanzamento delle truppe.

Le truppe. Se quanto il Generale le aveva rivelato con un'ipotesi sommaria era vero, allora tutto ruotava attorno al tradimento da lei supposto. Ma era davvero così? Non poteva essere semplicemente un modo diverso di vedere le cose e non necessariamente un sanguinoso e spiacevole tradimento? Poteva forse trattarsi di un'insoddisfazione generale sfociata in violenza? Proteggere il Figlio del Cielo da chi volesse scalzarlo era una cosa, difenderlo da una popolazione affamata e portata all'estremo vivere era ben altra. E chi poteva saperlo, se non l'uomo che gestiva i conti dell'Impero?
«Un popolo affamato, generale, non è collaborativo. Non le pare?»
Era un azzardo ed era enorme. Di storia cinese non sapeva nulla, così come della gestione delle sue province. Se, come immaginava, la povertà dovuta a tasse elevate era il nodo della questione, l'unico a poterle dare una risposta significativa era proprio lui.
«Se a questo uniamo un aiuto interno, proveniente dalla Corte, allora la situazione diventa esplosiva. In fondo, a che cosa è servito mantenere tutti questi draghi se, poi, servono solo a sollazzare l'Imperatore e la sua Corte?»
Pareva uno sfogo del tutto personale - e forse in parte lo era per davvero -, ma decisa a trovare il bandolo della matassa, Thalia riprese in fretta: «E' evidente che le chiacchiere non ci condurranno da nessuna parte, signore. Se non ha un nome da darmi per un presunto tradimento e se il popolo non è dietro a questa invasione, l'unica opzione che ci resta è quella, molto spiacevole, di un dissidio interno alla Corte. E che tutto questo... sia solo un diversivo. Mi sbaglio, forse?»
Il respiro si era fatto affannoso in quegli ultimi secondi, mentre le idee si affollavano nella mente e raggiungevano concitate le labbra per trovar via di fuga. Era tutto un ragionamento raffazzonato alla ricerca della verità, qualunque essa fosse, e il rischio di non cavarne un ragno dal buco era via via sempre più realtà. Se Pong non aveva altro da dirle, si sarebbe unita alle milizie imperiali. Il suo sesto senso le diceva di non perdere altro tempo in chiacchiere e di aiutare le compagne a trovare una soluzione definitiva a tutta quella spiacevole vicenda.

Inventario&Conoscenze
Oggetti:

Spilla della Scuola di Atene
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
Mantello della Disillusione - Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
1 Fiala di Decotto al Dittamo
1 Fiala di Doxicida
1 Fiala di Rinvigorente

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia (Fattoriam)
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno ( Mucum Ad Nauseam, Napteria)
V Classe - Flagrate, Expecto Patronus, Plutonis
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (Acqua)

Riassunto & Danni
Contusione al fianco destro. Taglio poco profondo alla nuca, contusioni alla parte alta della schiena e indolenzimento alle spalle. Leggera escoriazione allo zigomo destro. Escoriazione e contusione sul gomito sinistro.

Thalia resta ancora insieme a Pong, decisa a saperne di più sulla gestione dell'Impero da un punto di vista economico. Fa domande circostanziali in base agli elementi posseduti sino ad ora, ignorando che parte delle risposte sono state già fornite a Ekaterina all'inizio della sommossa. Chiedere queste specifiche, però, potrebbe aiutarla a capire meglio la situazione e - con coerenza - a spostarsi laddove la situazione lo richieda.
Se, appunto, non si tratta di tradimenti, sommosse popolari e scontenti generalizzati, Thalia riflette su cosa possa restare e la soluzione è la pura e semplice "crisi di corte", con tanto di specchietto per le allodole (ovvero la battaglia nella piazza).

 
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view post Posted on 5/9/2021, 15:53
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The North remembers. ♥

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Jane Read - Strega Adulta
Hf973YL
L’obiettivo sembrava essere stato centrato, almeno parzialmente, perché riuscirono tutti a raggiungere il lato opposto del cortile lasciandosi alle spalle detriti, ombre, draghi e confusione. L’adrenalina dell’azione congiunta aveva lasciato un brivido sulla sua pelle, le era sembrato quasi liberatorio abbandonare il basso profilo con cui si erano mossi fino a quel momento nonostante fosse stata una mossa azzardata. L’entusiasmo di essere tornata a fare effettivamente qualcosa dopo tanto tempo – giacché erano passati numerosi mesi da qualsiasi avventura vagamente simile a quella che stava vivendo – venne presto spento però davanti all’ennesima manifestazione d’ignoto che li attendeva in fondo al cortile.
Mentre lei e il resto della compagnia rimasti nelle retrovie avevano cercato di rallentare le ombre che erano sopraggiunte, il gruppo che era riuscito a procedere nell’immediato non era ovviamente rimasto ad ammirare il paesaggio e aveva dato sfogo alla propria capacità e inventiva rivelando un passaggio segreto che tagliava a metà l’ennesimo corridoio buio. Una novità nell’architettura che aveva avuto modo di ammirare nella Città Proibita fino a quel momento, una variazione che se da un lato stuzzicava la sua curiosità e il desiderio di affrontare ciò che le appariva sconosciuto, dall’altro faceva sorgere un dubbio consistente. Quante probabilità c’erano che quella via li conducesse verso qualcosa di ancora più pericoloso di quanto affrontato fino a quel momento? Era una domanda in fondo lecita, soprattutto dopo quanto visto e vissuto nei precedenti cortili che aveva semplicemente confermato la fiducia che il Preside poneva nelle capacità dei suoi studenti – altrimenti non li avrebbe mai lanciati in avventure di quel calibro, giusto?

Non erano segnate pause per gli indugi nel programma della gita, ed Eloise sembrava conoscere bene questa caratteristica perché si era avventurata subito nel tunnel: prima di seguirla Jane esitò un momento sull’uscio in cui si erano riuniti, imitando le azioni di altri nel gruppo che si erano preoccupati di osservare il corridoio che veniva tagliato a metà dal passaggio segreto. Sulla sinistra poté notare, con non troppa sorpresa in realtà, un consistente gruppo armato che si allontanava da loro: il sollievo che non si fossero accorti della presenza degli studenti ebbe vita breve, perché il movimento di un numero così elevato di soldati rispetto a quelli incrociati fino a quel momento confermava che ormai la città sapeva di essere sotto attacco e che il rischio di incontrare gruppi armati consistenti aumentava passo dopo passo.
Un grido di donna la scosse dai suoi pensieri, ricordandole la sua posizione e facendola muovere da lì: seguì i due uomini e il resto del gruppo attraverso il passaggio segreto, dopo un cenno di ammirazione alla ragazza (KC) che aveva chiesto a quest’ultimi di occultarli per evitare di essere notati. Azione dopo azione gli studenti che formavano la compagnia si riconfermavano arguti e intelligenti e si sentiva quasi onorata ad avere l’opportunità di vivere un’avventura di quel calibro insieme a loro.
Cercò di muoversi il più velocemente possibile, e quando arrivò all’estremo opposto del tunnel un quadro conosciuto ma non troppo prese spazio nel suo campo visivo.
Dietro ai cespugli in cui aveva trovato riparo insieme al resto della compagnia osservò il cortile in cui erano giunti, l’ennesimo, che non differiva troppo da quelli visitati precedentemente: una fontana di cui avvertiva lo scorrere fluido si intravedeva tra gli stralci di luce che si diramavano dalle lanterne decorative di un padiglione nel fondo, arbusti e alberi si stagliavano secondo un ordine impreciso mescolandosi tra un’ombra e l’altra. A primo sguardo non sembrava esserci nessuno identificabile come l’autore dell’urlo inquietante che aveva spezzato il silenzio poco prima.
Jane si era fermata alle spalle di Eloise, notando solo quando la ragazza si mosse il regalo che il cielo le aveva fatto, e seguì con lo sguardo i dettagli che stava indicando alla compagnia. A distinguersi da quello che sembrava uno schema destinato a ripetersi all’infinito – cortile con nemici fumosi e oscuri, imprevisti infuocati, corridoi e truppe – un cespuglio che palpitava come dotato di un respiro proprio e un’ombra accanto alla fontana. Non riuscì a scorgere nulla di particolare nell’altro punto che Eloise stava indicando e prima di rischiare di peggiorare la situazione decise di agire su quello che almeno poteva scorgere.

- Ci penso io all’ombra. - sussurrò piano, e attese un cenno di conferma prima di muoversi. Puntò la bacchetta in direzione della macchia oscura (1) che riusciva ad intravedere accanto alla fontana, assicurandosi di mantenere il polso rigido: per quanto aumentare la confusione poco prima l’avesse soddisfatta era conscia di dover tornare a mantenere il profilo basso davanti a tutte le incertezze che l’ignoto stava presentando loro in quel cortile, e la scelta ricadde su un incanto già usato ma che sperava sortisse l’effetto necessario. Prese un respiro profondo, focalizzando tutta la sua attenzione sull’ombra e sullo stordimento che voleva ottenere per distrarla dalla loro presenza.

* Confundo! *

Un incanto silenzioso ma che sperava fosse efficace per permettere alla compagnia di fare chiarezza sulla situazione senza scivolare in un pericolo ancora più grande.

PS. 175/175 - PC. 121/121 - PM. 136/136 - EXP. 27.5
Riassunto:
Breve momento di entusiasmo per il caos creato nel cortile, Jane indugia sull’ingresso del tunnel segreto con il resto della compagnia prima di seguire Eloise nel nuovo ma non troppo cortile che li attende: dopo un rapido sguardo nei dintorni si offre di occuparsi del Segugio accanto alla fontana (1) lanciando un Confundus. Ogni azione ovviamente Tuke permettendo.


Danni:
---
Inventario:
» Bacchetta: 13 Pollici, Legno di Elce, Crine di Unicorno e Goccia di Rugiada
» Spilla della Scuola di Atene


Abilità & Conoscenze:
» Smaterializzazione

Incantesimi Innati: Florikus, Caeruleus Tintinnabulum Flammo, Oppugno, Ardesco, Mangialumache

Incantesimi Appresi:
» Prima Classe
» Seconda Classe
» Terza Classe (esclusi i proibiti)
» Quarta Classe (esclusi i proibiti)


Dettagli Statistiche:
Punti Salute: 175 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 4 Top200)
Punti Corpo: 121 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest)
Punti Mana: 136 (punti base + 5 studentessa anziana + 6 quest + 15 libri)
Punti Exp: 27.5 (punti base + 4.5 quest)

 
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view post Posted on 5/9/2021, 17:07
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treat people with kindness.

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Grifondoro
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PS: 88/120 • PC: 60/70 • PM: 72/72 • PE: 3GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA12 ANNI
«Sì!»
La bambina sibilò emozionata, per la gioia di aver mandato a segno il suo ultimo colpo. Rose si diede un’occhiata intorno, compiaciuta del fatto che anche la strategia ordinata ai propri alleati fosse servita allo scopo. Era ancora presto per parlare ma forse, per la prima volta dall’inizio della battaglia, non erano più loro ad essere in svantaggio: i loro nemici avevano cominciato cedere, lasciando agli Imperiali l’impellenza di decidere le sorti di quello scontro.
Rifugiatasi nuovamente sotto la protezione del Bonzo (3g), la Grifondoro prese un attimo per ricomporsi e dare un’occhio alle ferite riportate. Nulla di troppo grave: qualche contusione, le due ginocchia sbucciate, dei tagli superficiali e… una lieve ustione che si estendeva lungo l’avambraccio sinistro. La biondina strabuzzò per un attimo gli occhi. Non ricordava di essersi bruciata. Che fosse frutto di quella pioggia esplosiva che poco prima aveva tinto il cielo notturno di rosso? Eppure, ricordava di essersi messa al riparo. Ma evidentemente, il suo riparo non era stato sufficiente.
Fu’ allora che le balenò in testa una teoria un po’ azzardata, per quel che la sua giovane testolina potesse aver elaborato di tutta quella spiacevole situazione. E se quelli non fossero solo dei semplici fuochi? Se fossero frutto della magia, e fino a quel momento avessero tentato e ritentato invano di ferire i propri nemici utilizzando una tipologia di incantesimi sbagliata? Non poteva essere sicura che le sue supposizioni fossero corrette, ma a quel punto, si disse, “tentar non nuoce”.
Il suo primo pensiero fu’ di avvertire Jean della sua nuova strategia. Cosicché, se avesse funzionato, lei stessa avrebbe potuto seguire il suo esempio. Si voltò, guizzando le pupille in cerca di una chioma rossa.
«Tutto bene, Grey?» le urlò non appena ebbe intercettato il suo sguardo, una decina di metri più indietro. Non l’aveva più vista dopo la pioggia infuocata, e fu grata di accertarsi che fosse ancora tutta intera.
«La manovra a tenaglia procede bene, ma voglio provare una cosa.» spiegò poi, indicando le strisce di fumo che le esplosioni avevano lasciato nell’aria scura e densa. «Incanti elementali. Dobbiamo provare a contrastare il fuoco.»
Così dicendo, fece un cenno d’incoraggiamento alla Corvonero prima di gettarsi nuovamente nella mischia, invitando il suo fedele custode (3b) a seguirla e coprirle le spalle. L’idea era quella di portare avanti la strategia già iniziata che, almeno nella loro ala, sembrava dare dei buoni risultati. Questa volta, però, invece di sfruttare le forze alleate per sferrare degli attacchi generici e per lo più inefficaci, avrebbe tentato di affrontare il problema alla radice: fuoco contro acqua, aria, o qualsiasi altra entità che potesse abbassare le difese dei nemici, così da facilitarne l’accerchiamento.
«Continuiamo! Lanciate Bryus su quei Ribelli!» gridò ai suoi alleati (6a, 2a), indicando con la punta della bacchetta i nemici di fronte a sé (8a, 7c, 7d). Dato l’ordine, la piccola fece un profondo respiro e chiuse un attimo gli occhi, implorando a gran voce nella sua testa ogni forza celeste a lei nota. “Vi prego, fa’ che funzioni, fa’ che funzioni!”
Quando li riaprì, il suo braccio destro era già disteso e il suo Castagno puntato contro la cavia da lei scelta per il suo esperimento (8a). Se le sue intuizioni fossero state giuste, quel sottile strato di gelida umidità gli avrebbe già penetrato le ossa, lasciandolo debole e privo della propria ardente linfa vitale. Rose Marie iniziò a roteare il polso in senso orario: uno, due, tre volte. Il pugno era saldo, l’intenzione lo era ancora di più.
«Flipendo
La formula fuoriuscì chiara dalle sue labbra, in attesa dell’effetto che essa avrebbe sortito.


SYNOPSIS & DAMAGE
Rose Marie si rende conto che la manovra a tenaglia sta procedendo bene, ma capisce che forse potrebbe fare qualcosa di più. E’ l’utilizzo delle fiamme nemiche a farle accendere una lampadina, e dopo aver spiegato a Jean la sua strategia ordina agli alleati di scagliare un incantesimo elementale che contrasti quelli di fuoco, nella speranza di sottrarre i Ribelli del loro punto di forza e favorire la manovra di accerchiamento. Per testare di aver effettivamente indebolito il nemico, la Grifondoro prova a scagliare un Flipendo contro il nemico 8a.
Danni: Lividi sparsi lungo tutto il corpo, ginocchia sbucciate, piccoli tagli lungo guance e collo. Addome dolorante e una bruciatura sull'avambraccio sinistro.
INVENTORY & KNOWLEDGE
▴ Prima classe completa.
▴ Bacchetta magica in legno di Castagno, crine di Unicorno e petali di Erica, 10 pollici, sufficientemente elastica
▴ Orologio di Bernadette Kultz (in tasca)
▴ Ciondolo della Scaglia di Drago (al collo)
▴ Guanti dell’Eroe Caduto (in borsa)
Molto resistenti e imbottiti di caldo pelo di puffole pigmee, questi guanti rendono la presa più salda.
▴ Mantello della Disillusione (in borsa)
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donargli l'invisibilità.

▴ Scatolina di Oliver:
1x Detonatore Abbindolante
Simile a un clacson, gettato a terra inizia a correre producendo un gran baccano; distrae l'avversario per un turno, ottimo diversivo.
1x Palude Portatile
Crea una palude istantanea se gettata a terra; non rimovibile. Piccola (1mx1m), rallenta l'avversario per un turno.
1x Molliccio Oppugnabile
Lanciato in aria, al seguito di un Oppugno crea per quindici secondi la paura dell'osservatore.

KEYSER SÖZE.
 
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366 replies since 3/4/2020, 18:48   14988 views
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