| Quello che sapevano era che sarebbe stato tutto terribilmente complicato. Sarebbe stata una lunga nottata, concitata, costellata forse di colpi di scena, e seguita da un pubblico insospettabilmente ampio. Il pettegolezzo era forse divenuto un nuovo stile di vita, in una società nella più nera delle decadenze? Eano stati congedati a distanza di qualche migliaio di miglia da lì da un mezzo sorriso, per certi versi compiaciuto, che non era mai stato foriero di notizie eccessivamente buone, o comunque, non nel senso che si era comunemente portati a definire il concetto stesso di buono. Era appena iniziata, eppure i problemi non mancavano. Da più d'un punto di vista la missione era sulla lama di un'alabarda, alla minima deviazione tutto sarebbe stato perduto? O peggio... Erano in guerra, di tempo per le domande sceme era intuibile ve ne fosse sempre meno a disposizione, e sembrava che nonostante tutto, nonostante l'immensità di quei luoghi, nessuno avesse mai avvertito la necessità di cartelli o indicazioni. Come diamine riuscivano a orientarsi in quel dedalo di vicoli, edifici tra l'identico e l'uguale, intervallati da larghi e spianate di pietra. Del tutto casualmente in sparuti gruppi alberi e arbusti facevano capolino. Eppure quella che poteva essere inequivocabilmente percepita nell'aria, nell'acqua, nella terra era la perfezione. Se tutto era proibito, era allo stesso tempo anche perfetto. Che perfetto e proibito fossero le due facce della stessa medaglia? Scorreva lento il tempo, una clessidra particolarmente avara e morigerata faceva difficoltà a separarsi di ogni granello di quella che sino a prova contraria era la sua sabbia. Non si capiva perchè quell'alleata sorniona che era Gravità dovesse interferire in quelli che erano e sarebbero continuati a essere affari suoi. Quale autorità avrebbe tollerato o concesso tale affronto? Perché dover fare a meno di ciò che il Sommo aveva così deliberato, ciò che il Fato le aveva dato, ora la Tuke se lo riprendeva. Lentamente calava la notte, impercettibilmente seguiva a ruota la temperatura, sembrava farsi più insistente il rumore dell'acqua, almeno alle orecchie del prode Corvonero (D), e di pari passo al progredire delle tenebre, sembrava che il campo visivo della Tassorosso (M) volesse godere di nuovi inaspettati momenti di gloria. Tra uno sguardo e un sussurro in più d'una direzione infine tutto era risolto, almeno a intuito. Chi andava da sé, chi sarebbe andato con gli uni, chi invece sarebbe ricorso agli altri. Tre partiti, un'unica direzione. Una delicata, la prima, traversata. Il varo di quella che si sarebbe potuta mostrare un'invincibile corazzata, o una triste zattera, alla deriva, sulla cresta di un'onda voluttuosa e volubile che la teneva arcigna in ostaggio. Sarebbe stata una nuova Lepanto, o una mesta Medusa? Regolare e puntuale, in perfetta sincronia, l'intera pattuglia sfilò davanti a loro proseguendo oltre, nella piena indifferenza. Soldati duri, dall'aria truce, nelle loro belle divise rosse, un manipolo bene armato, pronto a più d'una evenienza: spade, alabarde, balestre, archibugi. L'Impero era anche pronto a difendersi, per quanto l'eventualità fosse molto più che remota. Nella più totale delle possibili indifferenze il manipolo di armati proseguì lungo quello che doveva essere un percorso rigidamente dettato, che le calzature seguivano di buon grado, per semplice forza dell'abitudine. Chiudeva il corteo quello che doveva essere l'ufficiale in comando, alle cui spalle già silente e mellifluo un sorprendente alito di nebbia prendeva vigore. Dove erano diretti? Sarebbe stato importante? Poteva interessare a qualcuno? Con un po' di fortuna non si sarebbero più visti, almeno con quei volti. Era dunque infine tempo di muoversi. Un cenno d'intesa, e i due baldi alleati erano già all'opera, pronti a muoversi nell'ombra, non visti e non uditi. I gruppi erano presto fatti, equamente divisi tra quelle che sino a prova contraria sarebbero state le loro uniche risorse, per diverso tempo. Chi sotto l'ombrello della Magia, chi più modestamente sotto un mantello, al netto di qualche ultimo preparativo, la transumanza era iniziata. Non era molta la distanza da percorrere, ma le insidie non era comunque detto non potessero esservi. Da sinistra un volatile con lentezza snervante, quasi avesse quale unica abilità il levitare e non il volare, si avvicinava nella loro direzione, e li avrebbe presto raggiunti non troppo lontano da dove erano diretti, più a destra invece, sopra quelle che dovevano essere tegole dorate, al pari di tutte le altre, un'ombra troppo definita e insistente per essere una semplice proiezione dell'edificio, non distante da una lanterna solitaria, era in attesa. Quasi guardandosi intorno. Quasi fiutando l'aria, in cerca di qualcosa. In cerca di loro? La transumanza stava procedendo bene, serena e pacifica, un gregge ordinato in religioso silenzio, quasi già fosse Compieta. Gli uni non vedevano gli altri, e gli altri non si vedevano tra loro, come avrebbero fatto a sbrogliare la matassa giunti a destinazione? E poi, la più banale delle operazioni, una passeggiata di mezzanotte, nascondeva il suo imprevisto: l'incespicare inaspettato del meno giovane di loro (V). Vuoi per sincerarsi del dove fosse sparito il gruppo, vuoi per capire se vi fossero nuove minacce all'orizzonte, un momento di distrazione era stato sufficiente: il silenzioso cullarsi del mormorio dell'acqua fu rotto da un inaspettato singulto, lo scalpiccio di un piede in fallo. Indefinito, quasi il mascherato colpo di tosse di una suora raffreddata, nel mezzo di un rosario; il riflesso incondizionato di un'anziana signora a passeggio, restia a concedersi alle lusinghe del vento. Lesta come la morte ecco l'attenzione dell'ombra tornare a farsi avanti, le antenne drizzate squadrando il terreno. Cosa stava cercando? Cosa avrebbe visto? Inaspettato al pari, un movimento nelle acque, il loro rimestarsi nell'oscurità. Poteva l'inatteso coprire le spalle all'inaspettato? Eppure, riuniti che erano infine a destinazione, avevano qualcosa di nuovo su cui chinarsi. Il volatile non meglio identificato era ormai prossimo, e così nelle tenebre come capirne di più?, una strana Ombra sui tetti scrutava la notte, e le acque sarebbero anche potute essere non prive di silenziosi abitanti. Quanto erano note le trote dell'Imperatore? E se invece fossero state piccole succulente triglie? E poi, dov'era scomparsa la seconda pattuglia stoicamente inamovibile sino a pochi minuti prima? Nell'indifferenza generale era scomparsa. Intanto, più a nord, cosa stava capitando? Tra uno sceneggiato e l'altro, tra una scena e la successiva, i due protagonisti indiscussi davano sfoggio di grande abilità. Un'Arte forse acquisita nel corso del tempo. Intrattenevano il pubblico, lo ammaliavano, lo portavano in palmo di mano verso dove erano diretti. Il semplice fatto che uno dei due, il giulivo cinese (X3), non sapesse di esser parte di quell'Opera, e che la seconda (Q) non sapesse invece dove fossero diretti rendeva il tutto ancor più interessante di quanto non sarebbe mai potuto essere. Chi si sarebbe chiarito le idee per primo? E se fosse successo, qualcosa sarebbe cambiato? Meno affabile, meno partecipe di quella strana sceneggiata che stava avendo luogo, il Rosso (X2) ne era la spalla. Tra una smorfia e l'altra si lasciava andare in quello che aveva l'aria di essere un racconto, non troppo interessante, ma comunque un passatempo, in un luogo in cui il Tempo non era eccessivamente prezioso. O comunque, non si poteva affermare a cuor leggero mancasse. Procedevano, in quella che era una lunga, cortese, lenta processione. Il Nero apriva le danze, avanti di una decina di passi, senza che sino a quel momento avesse aperto bocca o degnato qualcuno di uno sguardo; venivano poi il terzetto dei più navigati di quello strano assembramento, nel più improbabile dei luoghi, seguivano in ordine sparso i giovani del gruppo. Qualcosa stava bollendo in pentola? Splendido, semplicemente splendido! Pong è una settimana che mi sta parlando di Fujian, e per giunta non di pesce, che avrei ancora apprezzato. Ma di tasse, tasse qui tasse là, il sale e il commercio, tasse e tassi, semplicemente più che desolante, come se vivessimo tutti di sole cifre. Non trova Madama?
Piantala Pang, io non parlo solo di tasse, ma qualcuno qui deve far quadrare i conti, non fosse anche solo per lasciarti parlare e sproloquiare tutta la giornata, giusto? Sai quanto costa la manutenzione... o anche soltanto le statue che pretende Zhongxian? Ma lasciamo perdere! Io parlo solo di tasse, neanche fossi un ragazzino. Ma come ha detto di chiamarsi, Madama?
Ecco, ecco. Ottima domanda! Come si chiama la nostra ospite del Fujian? Deve però raccontarci di questi problemi, forse possiamo fare qualcosa. Io sono Pang, e 'parlo tutto il giorno', sono deputato a mantenere i Rapporti con le Province, mentre Pong si occupa di far quadrare i conti dell'Impero. Buffo che qualcuno debba occuparsene, non trova? Sono anni che mi domando cosa voglia dire, ma non è ancora riuscito a spiegarmelo. E guai a domandarlo al Ministro, una causa persa! Il terzetto proseguiva in quella che era un'accesa conversazione, ogni morfema trasudava quelle che un accorto passante avrebbe interpretato quali informazioni. Più o meno interessanti che fossero, più o meno sensate che sembrassero, erano comunque dettagli di cui in quel momento necessativano. Dov'erano? Perché erano? Dove andavano? C'era poi l'altra spinosa questione, possibile che fossero tutti, entrambe le metà, assalite nello stesso momento da un nugolo di anziani in cerca di una vittima sacrificale con cui combattere l'apparente insonnia? L'obiettivo doveva dunque evidentemente essere di sopravvivere alla conversazione? I più giovani ci stavano indubbiamente riuscendo, mantenendosi ai margini del problema. Ma quanto sarebbe durata? E se la loro punta di diamante avesse necessitato di un aiuto, inatteso? In ordine sparso, chi più chi meno sfaccendato, seguivano il chiacchierato corteo, avviandosi verso quella che aveva l'aria di essere un'uscita. Un'aggraziata e agile struttura, in legno finemente decorato, fungeva da intermezzo tra un ambiente e l'altro. Cosa si stavano lasciando alle spalle? E dov'erano diretti? Procedevano oltre, ma mentre scendevano i tre gradini dell'uscita, a turno, un brivido li percorreva, indagatore, al pari di una doccia inaspettata, di un temporale estivo. Acqua calda, poco più d'un brivido, eppure non erano bagnati... Cosa si erano lasciati alle spalle? E poi un fulmine a ciel sereno, colse e investì tonante il giovane Veggente (O), placandone i bollenti spiriti, lanciati in mille e una direzioni. Qualunque fosse l'elucubrazione del momento, era sparita. Erano in Cina, nella Città Proibita, ma ciò non era privo di costi, non era una passeggiata di piacere, e qualcosa stava succedendo, bussando con prepotenza alla porta. La sua Porta. In una notte senza luna, forse più avanzata di quanto non fosse sino a pochi momenti prima, l'ombra distinta ed elegante di una sottile figura procedeva sotto quello che in circostanze diverse sarebbe stato a tutti gli effetti lo sguardo accorto e benevolo di Selene. Una notte tranquilla, la spianata immersa nel silenzio, in una placida catatonica quiete. Un mormorio allegro, un motivetto canticchiato debolmente l'avvolgeva in quella passeggiata solitaria. Dove andasse, per dove andasse, da dove andasse non sembravano dettagli importanti, era lì lei e la notte. In una Corte dove tutto era proibito, in cui il Figlio del Cielo aveva posto la sua dimora, dove nulla accadeva per caso e senza che un semplice gesto potesse essere solo quello che era, e non un messaggio nascosto scrutato e vivisezionato da decine di astanti, nulla sembrava avere importanza in quei quattro innocenti passi in accorto affronto con l'ordine costituito. Una pattuglia era passata, una seconda sarebbe presto scomparsa alle sue spalle, una terza avrebbe fatto capolino da dietro l'angolo poco prima che a sua volta sparisse oltre, e una quarta avrebbe imboccato il vicolo opposto a dove era diretta, gaia e solerte, contando quasi i passi che la distanziavano dai suoi inseguitori all'interno di quell'orologio perfetto che chiamava Casa da tanti anni. Poi invece l'imprevedibile imprevisto, il Cigno nero, l'evento più temuto ma meno probabile si era concretizzato? Com'era possibile? Cosa stava succedendo? Ignara proseguiva lungo il suo studiato sentiero, sprovveduta al pari di uno studentello alle prime armi confrontato con il disappunto di un suo professore meno spiritoso di quanto non avrebbe mai potuto sospettare. Lo stesso gelo che sarebbe corso lungo la schiena di quello studente, lo stesso che scuoteva la schiena sudata del veggente Ateniese, stava cogliendo in fallo la giovane, un passo incerto, il capo improvvisamente ritto, le orecchie spalancate per identificare quel rumore inaspettato. Cos'era? Un uccello notturno non troppo distinto? Fuori forma per il troppo The sottratto astutamente? Mancò un primo passo, si arrestò, i raggi lunari non arridevano a niente e nessuno quella notte. Come una marionetta cui fossero stati recisi i fili si accasciò sul lastricato bianco come la neve, senza emettere un singulto, un fruscio. Era e non era più. Una macchia sfrontata e barbara andava allargandosi, inzaccherando le pietre immacolate. Intorno le quasi impercettibili ombre di un pugno di uomini correvano insospettate, non viste e non udite, spalleggiate dalle tenebre. Un agghiacciante silenzio scortava e apriva la strada a quella wagneriana cavalcata. Eppure, inaspettato, lontano e remoto, un testimone aveva visto tutto. Ora sapeva? Era trasalito, un brivido gelato aveva colto nel segno. Infine uno sguardo sorpreso, di nuovo lì, dov'erano arrivati. Dov'era. Uno sguardo per certi versi stralunato, o forse turbato? Intercettato dalla persona più imprevedibile di tutte. Quaranta yarde più avanti, si era infine girato. Il Nero lo osservava, uno sguardo glaciale, rapace, inquisitore. Nell'indifferenza generale. Mani ancora vorticavano, lingue e ugole garrivano il vento. Ma il Nero lo osservava, improvvisamente immobile. Sapeva? Ma non era tutto, alle spalle del Grifondoro e della Tassorosso (T), esattamente da dov'erano arrivati, un improvviso trambusto. Un elefante con tutta la grazia che lo contraddistingueva aveva deciso di far compere in una cristalleria? In quella cristalleria? Il Nero scrutava il Veggente, da prima che potessero identificare un ancor fioco trambusto, ma in rapidissimo avvicinamento. Prima era il nulla, una quieta e noiosa notte, come tante altre, poi il fulmine che l'aveva colpito, poi il Nero sembrava aver scagliato la sua fiocina al suo indirizzo (O), e infine qualcuno o qualcosa li stava molto probabilmente caricando dalle retrovie. Allevavano orsi nella Città Proibita? Chi si era svegliato? Il solido lastricato di pietra sembrava ora trasmettere tutta l'urgenza di quella inattesa domanda. Quaranta yarde più avanti il Nero, dieci dietro di lui l'allegro terzetto proseguiva sereno nel suo quieto dibattere, venti ancora più indietro si chiudeva la fila. Dieci ancora più indietro il varco che avevano passato, da cui sarebbe apparso a momenti 'il nuovo inaspettato problema'. E cos'era quell'inquietudine che stava avviluppando l'unica Serpeverde (R) della comitiva? Dalla penombra del portico una coppia di draghi di un giallo scuro, ancora difficili da identificare ma non più grandi di un orso, e più o meno armati di non ben definibili intenzioni, stavano arrivando. Ma in quanti lo sapevano? Morale della favola? I Ribelli hanno qualche gatta da pelare, ma delle ottime prospettive. Hanno compiuto la prima tappa, di una lunga serie, senza particolari problemi. Chi ha tentato qualcosa, direi se la sia cavata. Dovete guardarvi ora in giro, e ragionare sul da farsi. Troverete i dettagli nella Mappa, ma avete un pennuto sospetto molto vicino, una brutta Ombra che scruta le tenebre, e una pattuglia che non è più dov'era. Siete in prossimità di acqua gorgogliante che pone un inaspettato interrogativo. Al momento siete probabilmente tutti al riparo da 'sguardi indesiderati', chi sotto un mantello, chi occultato. Il circolo dei mantelli anonimi non presenta problemi, o comunque non dovrebbe, mentre: chi è insieme a Timur vede tutti, chi è con Calaf non vede Timur. Nelle postille trovate l'interpretazione del Séocculto. D riesce nel suo tentativo, ha completato il turno di concentrazione, M ha ottenuto un'interessante nebbiolina tutta cinese, mentre N è più agile di una silfide. Un buon programma insomma. V potrebbe aver destato l'interesse dell'Ombra, lo avete sentito tutti il 'passo falso', agite di conseguenza. Gli Imperiali invece procedono nella loro delicata impresa, non destare un tipo di allarme diverso, ma molto più rischioso. Q è ormai una cortigiana ben inserita, con più d'un pensiero per la testa. Il resto della banda prosegue tranquilla. O ha invece una questione piuttosto scivolosa da risolvere con Ping. Potete valutare tra voi chi sa, vede, intuisce, sbatte o fiuta qualcosa nell'aria, purché O sia d'accordo, ma rimane lo sguardo del Nero, che rispetterà l'equilibrio che troverete. Non visti o oggetto d'interesse iniziale degli altri, alle spalle di O e T, che chiudono la fila, spuntano dall'uscita che avete imboccato in precedenza, una coppia di draghi gialli, di gran carriera. Che fare? Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire. Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti: Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V). Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A). Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato. Sin tanto che non ci sono grossi ostacoli andiamo lesti. Concludo con un grande grazie a due Ribelli, in particolare, che si sono date alla Cartografia e alla Topografia, Nih e Mya. Chissà quali ricchi premi, di solito si finisce nel letame sino al collo... Ma! La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:
29 - IV Eloise (E) Punti Salute: 243/243 Punti Corpo: 147/147 Punti Mana: 149/149 Exp: 39 | Casey (K) Punti Salute: 175/175 Punti Corpo: 144/144 Punti Mana: 178/178 Exp: 10 | Daddy (D) Punti Salute: 327/327 Punti Corpo: 283/283 Punti Mana: 296/296 Exp: 78 | Mya (M) Punti Salute: 221/221 Punti Corpo: 166/166 Punti Mana: 163/163 Exp: 61 | Phoebe (P) Punti Salute: 118/118 Punti Corpo: 79/79 Punti Mana: 62/62 Exp: 2 | Susan (S) Punti Salute: 131/131 Punti Corpo: 83/83 Punti Mana: 77/77 Exp: 7 | Caleb (C) Punti Salute: 152/152 Punti Corpo: 83/83 Punti Mana: 77/77 Exp: 7 | Derek (B) Punti Salute: 247/247 Punti Corpo: 219/219 Punti Mana: 232/232 Exp: 24 | Vath (V) Punti Salute: 267/267 Punti Corpo: 182/182 Punti Mana: 203/203 Exp: 32 | Timur (Y1) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Calaf (Y2) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Megan (H) Punti Salute: 209/209 Punti Corpo: 195/195 Punti Mana: 230/230 Exp: 44 | Thalia (T) Punti Salute: 267/267 Punti Corpo: 195/195 Punti Mana: 230/230 Exp: 44 | Oliver (O) Punti Salute: 315/315 Punti Corpo: 285/285 Punti Mana: 343/343 Exp: 60 | Emily (R) Punti Salute: 306/306 Punti Corpo: 284/284 Punti Mana: 286/286 Exp: 56 | Jean (G) Punti Salute: 107/107 Punti Corpo: 50/50 Punti Mana: 50/50 Exp: 2 | Juliet (J) Punti Salute: 143/143 Punti Corpo: 68/68 Punti Mana: 103/103 Exp: 9 | Lucas (L) Punti Salute: 148/148 Punti Corpo: 60/60 Punti Mana: 56/56 Exp: 12 | Rose (F) Punti Salute: 120/120 Punti Corpo: 70/70 Punti Mana: 72/72 Exp: 3 | Katherine (Q) Punti Salute: 180/180 Punti Corpo: 118/118 Punti Mana: 137/137 Exp: 27 | Ariel (A) Punti Salute: 176/176 Punti Corpo: 125/125 Punti Mana: 116/116 Exp: 24 | Ping N. (X1) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Pong R. (X2) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - | Pang V. (X3) Punti Salute: ? Punti Corpo: ? Punti Mana: ? - |
Alcune postille!
A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:
- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;
- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;
- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;
- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi. Tenete però poi conto di chi veda chi;
- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla. A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.
Al momento siamo a Defcon 5 ( - ). Outlook negativo.
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