Tutto è Proibito , Cina, Atene VII Incontro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/4/2020, 14:19
Avatar

Group:
Grifondoro
Posts:
317

Status:


L’ingresso inaspettato in quel mondo era stato per alcuni versi straordinario. Incredibile per alcuni versi, anche se ormai Caleb aveva imparato, di fronte a ciò che il mondo magico aveva da offrire, a non credere più nell’incredibilità. In un attimo avevano viaggiato nel tempo e nello spazio (ma non era, dopotutto, quella la bellezza della Storia?) ed erano approdati, come naufraghi sballotati dalle onde del tempo, su lidi poco o per niente conosciuti. Dopo i primi attimi di stupore e meraviglia, che erano sbocciati soprattutto sul volto di coloro che, come lui, vivevano quelle emozioni per la prima volta, ora si faceva largo l’emozione per la missione, unita all’adrenalina che accompagnava per lui ogni nuova avventura. Il bosco che aveva dato loro copertura e protezione, premuroso come una mamma con i suoi cuccioli, ora stava diradandosi e ben presto sarebbero stati esposti alla mercé della luce crudele e traditrice delle lanterne. Che fare, poi? Proseguire? E dove? Per la prima volta Caleb era preso dal dubbio. La sicurezza nei propri mezzi che lo aveva accompagnato sino a quel momento, facendogli correre anche qualche pericolo di troppo, ora era stata messa in crisi da quel nuovo, inaspettato, scenario. Là non poteva fare di testa sua, ora faceva parte di una squadra che comprendeva studenti certamente più esperti. Morse il freno, dunque e si dispose a seguire le indicazioni dell’aurea e dell’argentea...e tutto avrebbe considerato meno che prendere ordini da Casey. Stava cercando di lanciare il suo sguardo in avanti e sopra di loro, bramoso di sapere che cosa li stava attendendo di preciso, quando sentì un lieve tocco sulla spalla, che lo indusse a girarsi. La mano era quella di una ragazza dai tratti orientali... sì era del suo gruppo , una di loro. Gli fece cenno di fare silenzio e di avvisare gli altri. Qualcosa stava succedendo. Caleb trasmise quel messaggio silenzioso nello stesso identico modo, tirando delicatamente le maniche di coloro che gli stavano intorno, facendo cenno di non parlare e di prestare attenzione. Passò poco prima che l’aurea, alla quale Caleb si era avvicinato e che stava parlando con i due sconosciuti, desse loro l’ordine di nascondersi. Che cosa stava succedendo? A Caleb fremevano le mani per l’impazienza, avrebbe voluto estrarre la bacchetta ed essere parte dell’azione, come al solito. Le parole autorevoli degli studenti più esperti, però, lo indussero ancora a seguire le direttive. Ci sarebbe stato tempo per fare qualcosa, dopo. Forse. O forse no. Forse era ancora troppo giovane e inesperto per sperare anche solo di essere veramente utile, in quel frangente. Si accostò così a uno dei due uomini (Timur) facendo silenzio, cercando di ignorare il battito del suo cuore in accelerazione.


Sinossi: Caleb decide di seguire le direttive e comunica silenziosamente agli altri di fare attenzione. Si dirige poi verso Timur, aspettando ciò che deve succedere


STATS:
Punti Salute: 152

Punti Corpo: 83

Punti Mana: 77

Esperienza: 7

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Cappa Elementale
Anello con rubino
Ciondolo della scaglia di drago
Guanti del paladino
Anello della gorgone
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 15:10
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,368

Status:




source

Sembrava tutto già più surreale di quanto credeva, a parte Daddy ,il ministeriale e la cosiddetta aurea, Eloise, non conosceva nessuno dei suoi compagni di viaggio. Non sapeva nulla nemmeno di ciò che stavano facendo, ma c’erano alcuni imperativi: non dovevano essere visti, dovevano andare verso nord e seguire le direttive dell’aurea e dei due che li stavano accompagnando verso una meta sconosciuta. Non ci volle troppo tempo prima che capissero cosa erano quei rumori, una pattuglia di controllo veniva verso di loro e quindi dovevano nascondersi, così come stava dicendo l’aurea così piano che quasi che dovete sforzare un po’ il suo udito per non ricorrere alla lettura del labiale. Così riprese il mantello che aveva portato con sé e lo indosso cappuccio compreso, dopo di ciò lo strinse il modo che aderisse bene al corpo e ne fosse tutto coperto. Seguì con attenzione tutto il piano. Mentre la pattuglia si avvicinava una stretta allo stomaco saliva, probabilmente non li avrebbero visti, ma mai sfidare la sorte. Per fortuna i due maghi avrebbero preso parte al piano di dissimulazione o così speravano i molti nel gruppo. Vide una ragazza prendere per la spalla un altro, e si fermò anche lui, ovviamente il silenzio era d’obbligo per cui anche i piccoli gesti del volto e delle mani risultavano utili a comprendere la situazione. In quel momento ciò che gli veniva richiesto era l’assoluto silenzio, il celarsi e seguire scrupolosamente i passi degli altri nel corridoio d’occasione che si sarebbe creato, fare o dire altro al momento era superfluo ed avrebbe alzato il coefficiente di rischio, e seppur sia vero che quasi sempre a maggior rischio corrisponde una maggiore ricompensa non era quello il caso. Così seguì passo per passo il gruppo. Ma doveva essere onesto con se stesso, per sua nuova natura non poteva negare che gli prudessero un po’ le mani, ma la natura stealth dell’operazione gli imponeva la calma, almeno in quei momenti. Per cui seguì tutte le prescrizioni e i movimenti del gruppo verso il rumore d’acqua che si sentiva in lontananza.


 

“ Scuola di Atene - Tutto è proibito ”

Salute: 247 ▲ Corpo: 219 ▲ Mana:232 ▲ EXP:23.5


Razza magica: Lycan.

Incantesimi:
Prima, Seconda Classe e Terza Classe (Escluso Fattoriam)
Quarta Classe: Colossum, Circumflamma e Ignimenti.
Incantesimi Imparati a Lezione di diverse classi.
Incantesimi Chiari: Atlantis Cage.

Inventario:
- Bacchetta:Legno di acero, dente di drago, 11 pollici, flessibile
- Ciondolo della scaglia di drago
- Mantello della Disillusione
- Anello dell'eroe (Mano Destra)
- Anello con quadrifoglio (Mano Sinistra)
- Anello con adularia
- Ciondolo giada delle fate
- Occorrente per fare le sigarette +
accendino antivento
- Qualche caramella tutti i gusti+1
- Qualche api frizzole
(sparse nelle tasche)





 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 15:17
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,374

Status:



Susan gωen nieranthPS: 131/131 – PC: 69/69 – PM: 70/70 – PE: 7,5Cielo della Luna
Il piano era più o meno chiaro, l'obiettivo anche. Dovevano solo definire i modi per attuare il primo e raggiungere il secondo, facile a dirsi quanto complicato a realizzarsi. Si sentiva come quelle volte in cui aveva infranto il coprifuoco all'orfanotrofio, con il solo scopo di non rispettare le regole. Bastava rimanere concentrati per non commettere errori. Ovvio che c'era un vero e proprio abisso tra la realtà attuale e le vicende passate nell'istituto, del quale aveva imparato a conoscerne ogni angolo, oltre che ogni stanza sicura per le sue marachelle; già se solo tentava di ipotizzare la propria posizione sulla mappa, quella mostrata nello studio del Preside, si trovava totalmente smarrita. Probabilmente avrebbe dovuto dargli più peso ed avvicinarsi maggiormente per osservarla, ma pensò che era ormai troppo tardi per quel genere di rimpianti, non era la mappa il problema che doveva affrontare in quel momento. D'altronde, avrebbero dovuto effettuare una ricerca che gli avrebbe permesso di esplorare molte parti della città. Riconosceva quell'emozione, la sete di avventura che scorreva vivida eclissando pian piano il timore e la paura con la quale aveva cominciato, ma scorreva ricolma di ingenuità. Le possibili punizioni, se fossero stati scoperti ad infrangere le regole, non sarebbero state come quelle a cui lei era abituata: i muscoli indolenziti o la pressione psicologica. Poteva però essere positivo non lasciarsi spaventare per cose non ancora avvenute, un timore eccessivo sarebbe potuto essere un peso, anche se la prudenza non doveva mai essere troppa. Certo comunque, che l'ansia e la paura non erano svanite del tutto, ma unite alla voglia di compiere quella missione fondavano quella sensazione adrenalinica che elettrizza ogni parte del corpo; la stessa si intensificò quando uno degli uomini della loro squadra indicò i due primi ostacoli di fronte a loro. Non appena le fu chiara la parola di Eloise, pronunciata con il solo movimento delle labbra, si accovacciò tra i cespugli rimanendo vicina a tutti gli altri, nell'attesa che quella pattuglia passasse oltre la loro posizione. Era naturale che avrebbero dovuto camminare alle spalle di quelle guardie per non essere visti, per rimanere celati. Avrebbero dovuto aspettare e, probabilmente, sperare che tutto proseguisse il suo corso ordinariamente.
I secondi scorrevano come i passi di quella pattuglia, rimbombando a ritmo con il cuore della giovane strega. Ciò che riusciva a tranquillizzarla in quell'attesa era contare, ma non il tempo che passava, avrebbe solo incrementato la sua apprensione; per calmarsi solitamente contava elementi casuali nei suoi dintorni. Avrebbe potuto contare le foglie sul cespuglio di fronte a lei, ma avrebbe rischiato di distrarsi troppo. L'ideale era contare i membri della sua squadra, così da potersi anche assicurare di averli tutti vicini una volta compiuta l'attraversata.
In ogni caso, con l'adrenalina pulsante e senza alcun mantello magico in grado di nascondere il suo corpo, rimase vicino ad uno degli uomini con cui aveva parlato Eloise
(Timur), dove l'incantesimo proposto dall'Aurea avrebbe dovuto agevolare quelle intenzioni, il resto era anche compito suo: non avrebbe fiatato, sarebbe stata attenta ad ogni passo e ad ogni movimento, non erano concessi errori. Se tutto fosse andato come previsto, la Tassorosso avrebbe seguito il resto della squadra verso il fiume, muovendosi il più velocemente possibile per raggiungere l'altra parte di vegetazione, continuando ad evitare rumori. Il primo pensiero una volta fermati, sarebbe stato quello di contare nuovamente i presenti.

danni subiti
- nessuno

inventario & conoscenze
- Bacchetta (legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile)
- Bracciale, apparentemente in oro, con inciso il suo nome (al braccio sinistro)
- Catena della Notte (al collo, sotto gli indumenti)
Collana che rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.
Durante la notte la collana si nota molto nell'oscurità, anche se non emette luce a sufficienza per illuminare la zona intorno ad essa.
- Stivaletti Lewam Markis
Stivaletti foderati di pelo, conferiscono al piede il massimo comfort. Le particolari fibre incantate della pianta evitano storte, crampi e dolori di sorta.
- Corpetto del Drago (nascosto sotto la maglietta)
Protegge dagli urti grazie alle fibre di drago con cui è tessuto.
- Pochette (con incantesimo di Estensione Irriconoscibile) contiene:
– Occhi di Fenice (due piccole sfere esplosive, lanciate per terra causano fiamme)
– Una fiala di decotto al Dittamo
– Caccabombe(×2)
Se lanciate, dopo l'impatto con una superficie dura esplodono diffondendo un odore sgradevole. Distraggono l’avversario per un turno.
– Pasticcetti Svenevoli(×1)
Deliziosi ed invitanti pasticcini con ripieno di crema e cioccolato, sono in grado di scatenare in chi li ingerisci, improvvisi svenimenti. Grazie alla loro breve durata non necessitano di nessun antidoto ma solo di qualche minuto di pazienza.

☗ ☗ ☗

Prima e Seconda classe di incantesimi, complete
(escluso: Orcolevitas/Monstrum)

 
Contacts  Top
view post Posted on 24/4/2020, 17:25
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Worried & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
L'atmosfera di quella notte non era certo una delle piu' facili da gestire, da sopportare per la giovane corvina che si sentiva ancora stranita da tutto questo. La tensione piuttosto palpabile sembrava investire completamente il luogo in cui erano precipitati. Traspariva ida ogni bisbiglio, da ogni leggero movimento delle chiome degli alberi attorno a loro al tocco soffice di quella brezza primaverile. La ragazza si sentiva ancora leggermente spaesata e con una miriade di domande per la testa, domande che decise - almeno per quel momento - di tenere per sè. Non era il momento opportuno. Seguì il consiglio non verbale della ragazza dai capelli color castano chiaro. Fece per affiancare, stando bene attenta a non fare il minimo rumore, la Prefetta Tassorosso che stava interagendo con Timur e Calaf e che era stata designata, insieme alla Prefetta Grifondoro, come leader da seguire per coloro che erano finiti nel gruppo in cui era finita anche lei. C'era qualcosa di strano. C'era qualcosa che non quadrava. Forse il fatto di essere finiti in un'epoca e in un luogo diversi da Hogwarts, da dove erano per così dire partiti? Forse il fatto di essere stati divisi in due squadre per quella che aveva tutta l'aria di essere una sorta di... gara? Di competizione? Storse leggermente il naso. Forse per il fatto di essere stati catapultati in mezzo a quella che era una atmosfera piena di tensione? No. Non era solo questo. Si rese conto proprio in quel momento che la Prefetta Tassorosso stava riuscendo a farsi comprendere dai due tizi, Timur e Calaf, e che i due tizi erano in grado di comprendere le sue parole bisbigliate. Era tutto così strano, ma al tempo stesso anche eccitante. Essere in grado di farsi comprendere da persone appartenenti ad un altro popolo e di comprendere quello che dicevano - perchè anche lei riusciva a comprendere le loro parole bisbigliate-... Magari anche questo faceva parte del gioco e sarebbe stato un modo per rendere più semplice immedesimarsi in quell'epoca e in quel luogo. Non potè in quel momento non udire dei passi che si stavano avvicinando. Alle parole mimate dalla Prefetta dei Tassorosso, fece anche lei per nascondersi tra i cespugli. Era la cosa migliore da fare, almeno per il momento. Almeno fino a che quei passi lentamente non si sarebbero allontanati. Chiuse gli occhi per qualche secondo cercando di placare la tensione e l'agitazione che ormai avevano iniziato a prendere il sopravvento su di lei. Accidenti, non aveva mai provato tutta quell'agitazione! Osservò brevemente i suoi compagni di sventura. Bisognava procedere. Alcuni di loro sotto i mantelli che li avrebbero celati alla vista, gli altri, coloro che non ne possedevano, avrebbero come lei dovuto rimanere nascosti sotto una sorta di incantesimo di mascheramento. Era questo che aveva capito, del piano. Si mosse in seguito facendo molta attenzione mentre rimaneva affiancata ai due tizi, con i quali aveva interagito la Prefetta dei Tassorosso a capo del loro gruppo, ritrovandosi in particolare più vicina ad uno dei due uomini, quello che doveva essere Calaf.

PS: 118 | PC: 79 | PM: 62| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


° PS: 118/118 (100 iniziali + 8 topforum + 10 oggettistica varia)
° PC: 79/79 (50 iniziali + 29 oggettistica varia)
° PM: 62/62 (50 iniziali + 12 oggettistica varia)
° EXP: 2/2 (1 iniziale + 1 topforum)

INVENTARIO:
° Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
° Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
° Fiala di Decotto al Dittamo (1)
° Fiala di Pozione Tiepidario (1)
° Cintura da Samurai (+ 5 PC) (1)
° Stivaletti Lewam Markis (+ 7 PC) (1)
° Guanti dell'Eroe Caduto (+ 5 PS; + 5 PC; + 5 PM) (1)
° Completo Artico [azzurro] (+ 5 PS; + 5 PC) (1)
° Copricapo Egiziano (+ 7 PC, + 7 PM) (1)
° Spilla della Scuola di Atene appena presa dal sacchetto

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Diffindo, Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
III CLASSE: Reparo
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 19:01
Avatar

Group:
Docente Admin
Posts:
6,322
Location:
Rome

Status:


3YdQGg8

Il ragionamento alla base di tutto, era che tutto avrebbe avuto un senso.
Fu proprio per quel motivo che, pur sapendo che parte dei ribelli era sparita, non si preoccupò; presto la risposta a quel disperdimento di forze sarebbe tornata a loro in una forma nuova e pregna di significato.
Osservando le facce allungate dei suoi colleghi – Dannazione! Ci era cascato nuovamente nell’osservarli!- rimase in silenzio, attendendo direttive.
Al contrario degli anni passati, il Corvonero, decise di attuare una strategia diversa, del tutto contrastante con il suo carattere, ossia quella di assecondare parte delle proposte delle persone vicino a lui senza fare di testa sua.
Le diverse avventure che aveva svolto, gli avevano fatto capire che il modo migliore per muoversi in quella storia era studiare ciò che li circondava, quello che stavano affrontando, senza prendere e buttarsi a capofitto in conclusioni affrettate.
Quello che era certo, era che stavano approcciando alla storia in maniera diversa rispetto a Gerusalemme. In quel frangente, l’attacco non sarebbe stato frontale, bensì svolto per vie traverse, occultate a gran parte della civiltà.
Era un assalto al potere, pianificato da qualcuno che conosceva la città, qualcuno di cui il popolo si fidava o che il popolo voleva fortemente accogliere ai vertici della società.
Respirando l’aria umida del posto, al finir di parlare di Timur, iniziò a gonfiarsi il petto per poi sgonfiarselo ed acquattarsi nuovamente.
Cosa aveva deciso? Cosa era stato stabilito? Doveva stare sereno ed essere meno spaccone; quella era una lezione di Storia a tutti gli effetti, non un mettere in mostra le proprie abilità.
Non appena sentì gli alleati proporre una strategia a lui congeniale, fece un cenno di assenso, quindi condivise di buona leva il percorso suggerito dal gruppo, quello che anche secondo il suo pensiero era corretto.
Facendosi stretto nel mantello, cercando di non distaccarsi troppo da chi lo precedeva, uscì dalla vegetazione, cercando di fare in modo di passare dietro le spalle delle guardie di passaggio.
L’obiettivo nella sua testa era quello di non farsi scoprire e continuare il percorso nell’ombra, celato tra le pieghe di quell'indumento che aveva pagato caro qualche giorno prima.
Mentre i passi si facevano veloci e si apprestavano ad andare a Nord, lui, rimanendo con lo sguardo fisso sulle guardie che erano rimaste di fronte al palazzo, si concentrò per aiutare l’intero gruppo nel passo successivo, quello probabilmente più difficile da superare.
Cercando di trarre a sé tutta la concentrazione possibile, cercando di essere il più possibile silenzioso, provò in ogni modo ad ottenere il controllo dell'elemento vicino a loro e ai nemici.
Se fosse riuscito, quello sarebbe stato un punto di vantaggio, un modo come un altro di sovvertire quella situazione che li vedeva comunque come gli sfavoriti numericamente.
L’acqua sgorgava lentamente nella sua mente e questa gli ricordò una situazione passata che lo fece pensare.
Durante la sua prima missione svolta da Atene, proprio durante il finale della missione a Tenochtitlàn, un lento scrosciare di latte lo portò al centro della città.
Questo era rilevante, ma fino ad un certo punto, perché quello che gli interessava maggiormente era successo prima, proprio quando erano entrati nella città.
Anche in quel caso c’era stato chi aveva provato a farli infiltrare nel luogo, a farli agire per creare problemi all’interno della città. Stava per caso succedendo una situazione del genere? La storia si stava ripetendo?
Più le domande aumentavano, più la sua concentrazione veniva rivolta verso l’elemento da dominare.
Se fosse riuscito nell’intento avrebbe fatto in modo successivamente di far proseguire celermente lo squadrone, senza intoppi.
Voleva saperne di più su quella storia, avere maggiori indizi su come andasse a finire.
Timur e Calaf erano stati attori di quell’evento e lui doveva aiutarli a proseguire oltre. In un modo o in un altro.





Statistiche:
- Punti salute: 327/327
- Punti Corpo: 283/283
- Punti Mana: 296/296
- Punti Esperienza: 77.5
- Vocazioni: Legilimens , Elementalista Inesperto
- Abilità: Smaterializzazione

In sintesi:Tanti pensieri su ciò che lo circonda; mentre segue gli altri avvolto nel mantello della disillusione, cerca di svolgere il turno di concentrazione dell'elementalismo.
Incanti Finora Appresi:
*PRIMA CLASSE - tetto minimo 1 - tetto massimo 2 exp
*SECONDA CLASSE -tetto minimo 2 - tetto massimo 6 exp
*TERZA CLASSE - tetto minimo 5 - tetto massimo 15 exp (No Fattoriam)
*QUARTA CLASSE - min 11exp e 15 anni di età - max 25 exp e 17 anni (No Circumflamma,Colossum)
*QUINTA CLASSE - min 17exp e 16 anni di età - max 36 exp e 19 anni di età (Anche Stupeficium e Plutonis)
*SESTA CLASSE - min 24 exp e 17 anni di età - max 55 exp e 20 anni di età (Solo incantesi appresi durante le lezioni e Nimbus Grado)
*SETTIMA CLASSE - min 29 exp e 18 anni di età (Incanti appresi Protego Totalus)

Attivo:
1 bacchetta Corniolo, corde di cuore di drago, dieci pollici, rigida
1 Nanosticca
1 Gigansticca
1 Aereosticca
1 Pacco di Bombe Denudanti

Oggettistica
Daddy è vestito con una maglietta a maniche corte beige e un pantalone nero.
Ha con sé/addosso i seguenti oggetti:
-Anello: Un anello da uomo, precisamente da pollice, in palese argento con sopra la sottile incisione di un corvo con le ali spiegate.
-Talismano Caparbio:conferisce un bonus temporaneo di 5 punti corpo per ogni 10% di PS mancanti
-Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 19:24
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,903
Location:
Nowhere

Status:


AteneCina2

Megan M. Haven
Cielo di Mercurio ☿


Era rimasta immobile in attesa, gli occhi fissi sugli individui che lentamente si avvicinavano. La tensione aveva iniziato a farsi largo, ogni passo compiuto dagli sconosciuti pizzicava la corda tesa. Pugno sinistro stretto e una mano in prossimità della bacchetta, sarebbe stata pronta qualora qualcosa non fosse andata come previsto. Si chiedeva come avrebbero reagito fronte quella situazione, in che modo avrebbero potuto cavarsela se quella messa in scena non fosse andata a buon fine.
La mente si riempiva di pensieri, questi vagavano confusi e lo fecero fino al momento in cui uno degli uomini non parlò.
«Non so. Consideriamoci tra nemici.» disse Ekaterina sottovoce rivolgendole lo sguardo, «statemi dietro; appena potremo: pianifichiamo. Ora improvvisiamo.»
Megan non fece altro che annuire con un gesto appena visibile, approvando quanto le era stato detto. D’altronde aveva capito fin dal principio la tattica della donna e non poteva far altro che trovarla geniale e perfettamente in linea con la situazione. Quando la Ministeriale alzò la voce, la studentessa non fece altro che drizzare la schiena e cedersi a un fremito di finta paura; un chiaro segno nell’incassare un colpo al quale non è possibile rispondere.
Una volta che gli uomini furono vicini, sotto la fioca luce che metteva in mostra i dettagli, Megan poté notare le vesti diverse, i colori nello specifico; tuttavia, non mostrò alcuno stupore rimanendo con gli occhi fissi su di loro. Era lecito farsi delle domande, tutti quei nomi a cui non riusciva a dare una collocazione né un significato specifico. Sì, erano nella Culla dell'Impero e quindi?
Entrambe le figure avevano rivolto al gruppo uno sguardo fugace e privo di rilievo; si erano, però, fermati su Ekaterina aprendo con lei un dialogo ben definito. Megan in quel momento tornò a sentire il cuore in gola e pregò che la donna avesse le idee ben chiare.
Successivamente, seguì il comando impartito dalla guardia vestita di verde, lo stesso colore che ricopriva i suoi abiti, mentre l'anziana continuava a indossare alla perfezione la maschera di scena. La studentessa poteva sentirsi forse più tranquilla ma non era affatto così. D’altronde chi lo era realmente? Comprendere ciò che stava accadendo era di certo la cosa migliore ma l’incertezza degli eventi e la responsabilità, che ricadeva sulle sue spalle, la rendevano nervosa. Si era chiesta per quale motivo Peverell avesse scelto lei al comando, non sapeva niente di quel luogo, forse avrebbe trovato risposta a quella domanda non troppo tardi.
Mentre muoveva i passi, stando bene attenta a dove mettere i piedi, non le sfuggì Emily che alla sua sinistra si era scostata dalla fila. L’intenzione che volesse seguire la guardia vestita di nero – che si era allontanata, ancor prima di raggiungerli, in direzione dell’uscita – le fu chiara. Con un leggero bisbiglio, mentre la donna poco più avanti continuava a distrarre i due uomini, richiamò la sua attenzione facendole segno di non fare stupidaggini, non adesso almeno. Un chiaro scuotimento del capo e le sopracciglia si distesero creando delle leggere pieghe sulla fronte: «No» sussurrò appena.
La camminata non fu delle più lunghe, alla luce delle poche lanterne Megan non poté godere nemmeno dell’ambiente che la circondava per provare a distrarsi. Si era girata più volte a guardare i compagni di viaggio ed erano tutti lì, in fila, sui loro volti la perplessità si leggeva chiaramente. L'Interrogarsi continuo e il sentirsi spaesati in un evento a cui alcuni non avevano mai partecipato. Ricordava le mura di Gerusalemme e la crudeltà dello scontro nel quale si era ritrovata, le decisioni prese e il male inflitto. Dovevano essere tutti pronti, più che mai le nuove reclute, perché nulla era semplice nella Scuola di Atene.
Prima di giungere alla fine di quel percorso rivolse uno sguardo fugace a Jean, che era rimasta al proprio fianco, gli occhi colmi di preoccupazione nei confronti del Prefetto. Sapeva che si sarebbe aggrappata a lei nei momenti di difficoltà e per quanto non facesse trapelare l’affetto che provava per quella ragazzina, avrebbe fatto in modo che nulla le accadesse.



"FLECTERE SI NEQUEO SUPEROS,
ACHERONTA MOVEBO."

"IF I CANNOT MOVE HEAVEN,
I WILL RAISE HELL."


ATTIVO E CONOSCENZE
Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida
Tracolla in pelle nera
Spilla della Scuola di Atene
Amuleto Oscuro
Anello Difensivo(Medio sx)
Effetti: : protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. [Usabile 1 volta per Quest.]
☿ Anello + Zaffiro “Trillon” (Anulare dx)
Cappa della Resistenza
Effetto: Realizzata con scaglie di testuggine e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/gelo.
Polvere Buiopesto Peruviana
Effetto: polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
1 Nanosticca
Effetto: permette di assumere dimensioni di 30 cm.
Filtro Sonno Leggero
––
I, II, III Classe completa.
Eccetto: Orcolevitas e Fattoriam.
Occlumante Apprendista
Essendo apprendista, il pg riuscirà a chiudere la mente solo a legilimens apprendisti. Nulla però potrà, nel caso si trovi di fronte a legilimens esperti. Non sempre riesce a combattere le proprie emozioni, che sono per lui il problema principale.

STATISTICHE
PS: 209/209
PC: 160/160
PM: 167/167
EXP: 21


DANNI: //

RIASSUNTO: Megan sente la tensione salire man mano che le guardie avanzano verso il proprio gruppo ma continua a mantenere il punto annuendo alle proposte di Ekaterina. Una volta che i due uomini raggiungono la postazione, ascolta con attenzione senza mostrarsi sorpresa dalla sfilza di nomi di cui non conosce il significato, e spera che l'anziana donna se la cavi bene nel portare avanti la messa in scena. Successivamente segue le due figure e la Ministeriale mettendosi in cammino. In finale, riprende Emily vedendola scostarsi dalla fila per puntare alla guardia vestita di nero.

 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 19:24
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
4,865

Status:


La frustrazione la colse piuttosto in fretta.
Si rese quasi immediatamente conto della diversità di quella spedizione; Cluny come Gerusalemme li aveva colti fin da subito di sprovvista. L'adrenalina dell'attimo sconosciuto, del nemico ameno che li prendeva alla sprovvista, era un deterrente di noia e indecisioni. Ritrovarsi dinanzi una chimera o un esercito armato di pece bollente illuminava la ragione e dava man forte all'impulso: nel giro di pochi istanti, decisioni venivano prese e colpi venivano sferrati, da ambo le parti.
Tutto ciò stava venendo a mancare, sostituito da una calma ed ignoranza collettiva su ciò che li circondava.
La Serpina odiava la stasi, anche se smossa da variazioni deboli seppur significanti. Camminare al seguito dei tre, in venti nelle mani di una sola, era qualcosa che, nella sua particolarità efemera, era in grado di sconvolgere il suo animo a tal punto da farle perdere le staffe. Ed Emily conosceva questo suo debole, aveva imparato a conviverci e covando altrettanto timore, sapeva di doversi tenere a bada.
Camminando lentamente, cercando di concentrarsi sul suono dei nomi inediti che aveva udito, strinse forte i pugni e fissò le teste dei due aprifila nemmeno troppo distanti da loro.
Il terzo, in realtà, era colui che aveva fin da subito catturato la sua attenzione.
Vestito di un colore che mal rispecchiava il lusso e i colori che li circondavano, ardenti nella notte buia, era rimasto in silenzio, coperto dalla veste, come a volersi mimetizzare con ciò che a lei era così estraneo, consapevolmente e volutamente soggiogato dalle ombre.
Si era incamminato prima di tutti, diretto oltre il fogliame, tracciando la scia di quel che sarebbero stati i loro stessi passi.
Forse non sarebbe stata una cattiva idea avvicinarlo.
Il capo vermiglio, leggermente adombrato dal cambiamento dovuto, si sporse oltre i compagni per cercare, possibilmente, di scorgere la curiosa figura che, almeno per un momento, era stata in grado di risvegliare il suo corpo e la sua mente. Ecco cosa le mancava, un obiettivo e se non fosse stata così poco edotta degli usi e costumi orientali, forse la sua tranquillità ne avrebbe gioito, calmando i nervi, permettendole di concentrarsi su ciò che sapeva, invece che riflettere su ciò di cui ignorava l'esistenza.
Fece un passo verso destra, continuando ad avanzare, facendo attenzione al sentiero estraneo.
Voleva solo vedere meglio mentre, nella sua testa, andava ipotizzando il modo migliore, nonché più rispettoso, per volgersi al Nero e affiancarlo.

«No»
Un sussurro, quasi impercettibile, l'appiccò sul posto, costringendola anzi a tornare sulla vecchia strada e voltarsi, colpevole, verso Megan.
La vide scuotere la testa, i capelli estremamente corvini e lucenti bagnarsi della luce delle lanterne ed incrociò lo sguardo cangiante.
Le labbra si strinsero, in una sorta di broncio nascosto e sospirò portando gli occhi al cielo buio.
Non poteva fare di testa sua, l'aveva imparato a proprie spese. Erano una squadra e, dopo tutte le volte che aveva partecipato a quelle spedizioni, era forse giunto il momento di iniziare a trattare se stessa e i suoi compagni come un sistema fatto di reazioni a catena. Ogni anello era così collegato ad un altro, ogni componente rispondeva degli urti adiacenti.
La ragione le sussurrava forse la cosa giusta?
Ma cos'era quel tentare l'insubordinazione, il volersi sciogliersi dalle file e fare ciò che l'istinto bramava e intimava?
La sinistra premette sull'elsa del pugnale alla cintura prima ancora di azzardarsi solo a sfiorare il Salice annoiato.
Scosse la testa e chinò il capo, nuovamente in lenta marcia.
E si chiese, mentre loro stavano vivendo quella passeggiata al chiaro di luna, cosa ne fosse degli altri.
Erano dentro la città, accompagnando gli imperiali ed erano gli alleati. Se erano lì, che lo sarebbero stati anche gli altri? E se rivali, allora, forse... Non sarebbero stati bene accetti come loro.
La domanda, interdetta e repressa, restava dunque una.

Perché? Cosa cercavano loro?
Sperò soltanto di non essere l'unica a porsela.

ZtBaYZG

▲ Razza e abilità

▸ Banshee
▸ Cielo del Sole
▸ Exp. 55,5
▸ Materializzazione
▸ IV Classe Incantesmi
▸ Incanti oscuri:
Sectumsempra, Vielente; Essenza Converto; Segreto Ombrae; Protego Totalus


▲ Attivo/Passivo

▸ Bacchetta, custodia, gamba sinistra.
▸ Stiletto della Banshee, custodia, gamba destra.
▸ Cuspide scarlatta, dito medio, mano destra.
▸ Catena della notte, collana, con ciondolo occhio di Banshee.
▸ Anello del Troll, anulare, mano sinistra.
▸ Mantello della Disillusione

Occhio della Banshee: migliora la visione crepuscolare anche in caso di nebbia, consentendo di castare con mira e precisione ciascuna tipologia di incanto.

Anello del Troll: aumenta la potenza del Mago.

Cuspide scarlatta: ditale simile al pungiglione di uno scorpione. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale.

Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.

Mantello disillusione: rende un'ottima mimetizzazione, sembrerà donare l'invisibilità.

Stiletto della Banshee: pugnale di antica e pregiata fattura.




Danni subiti ▼ Riassunto

▼ Emily si annoia.
Prende di mira il Nero, pensa di avvicinarlo ma Megan le fa cenno di non fare struffolate.
Torna ad annoiarsi e a fare quello strano, sadico giochetto domanda-risposta nella propria mente.

▽ ps 306 ▽ pc 284 ▽ pm 286
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 19:31
Avatar

Group:
Prefetto Corvonero
Posts:
724

Status:


J e a n G r e y

Le parole di Oliver avevano confermato i sospetti di Jean, e le avevano dato qualche piccola informazione in più. Ora era sicura di trovarsi nella Cina della Dinastia Ming, in quella che a detta di Oliver era la culla dell’Impero. Inoltre, aveva avuto ragione sul fatto che il resto del gruppo formasse un’altra squadra e si trovasse attualmente da qualche parte in quella stessa Città Proibita. Per il resto, non ne sapeva molto più di prima. L’arrivo dei due uomini, però, l’aveva messa un po’ in agitazione. O meglio, provava sentimenti contrastanti. Dalle loro parole percepiva sia biasimo che menefreghismo: insomma, sembrava che a quelli non gli importasse di nessuno, tranne che della signora più anziana. Questo fatto, in realtà, faceva sentire Jean più tranquilla: se si fosse limitata a seguire il gruppo, senza fare rumore, e a fare quello che le veniva chiesto, probabilmente non avrebbe attirato guai. O almeno, questa era la sua speranza, ma non ci contava poi così tanto.

Jean passò i secondi successivi a sorbirsi, un po’ contrariata, i rimproveri della nonna.
*Oh, ma che vuole questa? Che si aspetta? Fino a mezz’ora fa stavo mangiando tranquilla pregustandomi le vacanze, ora sono dall’altra parte del mondo a farmi sgridare da una nonna che nemmeno conosco. Boh!* Dopo essersi stizzita, Jean realizzò che la nonna stava solo cercando di rendere la situazione plausibile agli occhi dei nuovi arrivati. La signora, poi, cominciò a rispondere a suo modo ai due uomini. Jean non era certa che l’anziana donna sapesse esattamente di cosa stesse parlando, sembrava più che altro che cercasse di intrattenerli. Aveva comunque un certo talento, Jean dovette riconoscerlo. In ogni caso, Jean non si sognava neanche lontanamente di intervenire in qualche modo.

Da quando tutti si erano messi in marcia, Jean aveva preso a camminare seguendo il gruppo, tenendosi sempre sufficientemente vicina a Megan in modo da non rischiare di perderla di vista. Mentre camminava, per quel poco che poteva vedere dalle fioche luci nell’oscurità della sera, non poteva far a meno di ammirare la maestosità della costruzione che la circondava. Cercava di rimanere tranquilla, e guardarsi attorno le era d’aiuto. Una parte di lei pensava di provare a vivere quell’avventura come una sorta di gita scolastica, come quelle che faceva nella scuola di Londra – anche se lì al massimo andavano a visitare il museo di storia naturale, non di certo un altro paese, tanto meno la versione di secoli prima di un altro paese. Cercando di tranquillizzarsi come poteva, Jean continuava a camminare, tenendo orecchie, occhi e naso ben aperti in attesa di qualche segnale di pericolo. Per un istinto inconscio, la mano destra di Jean ogni tanto andava a toccare la tasca, per controllare che la bacchetta fosse sempre al suo posto, pronta per ogni evenienza. Per un attimo, guardando di fronte a sé, fu certa di aver visto Megan rivolgerle uno sguardo. Sapere che in mezzo a quella tempesta emotiva ci fosse una figura come la sua, che trovava anche il tempo di tenerla d’occhio, la faceva sentire più sicura: non sarebbe mai rimasta sola, in quell’avventura.


♦️ Punti Salute: 107
♦️ Punti Corpo: 50
♦️ Punti Mana: 50
♦️ Punti Esperienza: 3
♦️ Punti Pozione: 0
♦️ Inventario
  • Bacchetta di Legno di Ontano, Crine di Unicorno, 11 pollici, poco elastica
  • Fiala di Decotto al Dittamo
  • Mantello invernale nero con alamari d'argento
♦️ Incantesimi
  • I Classe - tutti
  • II Classe - Evanesco
♦️ Riassunto
Jean riflette su quanto scoperto dalle parole dei compagni, e segue il gruppo in marcia, stando vicino a Megan. Si becca i vari rimproveri, infastidendosi anche un po’, ma poi capisce di dover stare al gioco, si rilassa e continua la marcia, ascoltando tutto quello che viene detto attorno a lei. Nonostante sia un po’ preoccupata, riesce a stare calma e all’erta, soprattutto grazie all'appoggio morale (se pur da lontano e in silenzio) di Megan.
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 20:08
Avatar

Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

Group:
Grifondoro
Posts:
2,524
Location:
Verona

Status:



Juliet Little
‹ Studentessa ‹ 15 ‹ sheet


tumblr_pacro2e0km1turrjgo1_640
Si sarebbe lisciata il vestito orientale che aveva indosso. La sua tuta mimetica sembrava essersi trasformata in vestito più consono alla Cina di quel tempo. Sarebbe stata attenta visto che era spoglia di ogni cosa che riguardava quel luogo e quel tempo. Si sarebbe comportata come un bambino che vedeva per la prima volta la vita. Ma doveva essere cauta come tutti gli altri.
Con la bacchetta stretta nella mano destra sentiva l’impulso di dover agire, come se una strana sensazione partisse dal cervello e serpeggiava lungo la spina dorsale per poi riversarsi nelle terminazioni nervose del braccio. Ma doveva stare calma per non partire con il piede sbagliato. Chissà cosa sarebbe successo se avesse agito seguendo quell’impulso.
Ma tutta l'adrenalina s’era quasi andata via per reprimere quell’impulso lasciandola lì in balia degli eventi per il suo volere, per non dover rattoppare a inutili sbagli che potevano essere tranquillamente evitati.
Lo sguardo del ragazzo orientale che prima le aveva stretto il braccio come per rassicurasi sulla sua incolumità non le era del tutto nuovo. Per un attimo si sarebbe scervellata su quella situazione. Forse non solo il vestiario era cambiato, forse tutto in loro era cambiato.
Il gruppo compatto sarebbe uscito dalla vegetazione incontro ai tre uomini sopraggiunti in quel momento.
Ebbe la conferma sulla sua supposizione quando loro, estranei, si trovarono dinanzi ai tre che non mostrarono né sorpresa, né paura.
Era lei che aveva paura. Paura di quello che la circondava, paura dell’ignoto.
Si sarebbe stretta nel vestito orientale che indossava come per sfuggire a quella situazione così surreale. Perché aveva accettato l’invito? E la curiosità uccise il gatto: mai detto fu più vero.
L’unica cosa non fuori posto era la bacchetta magica a cui si sarebbe aggrappata per trovare la lucidità.
Avrebbe seguito con attenzione il dialogo tra i più nagivati cercando di celarsi dietro alle persone riunite come un gregge. Un brivido sarebbe serpeggiato lungo la spina dorsale mentre ascoltava ma non sapeva per cosa: forse aveva paura perché era all'oscuro di tutto e quello, l'ignoranza, le faceva paura. Aveva paura di se stessa perché non sapeva cosa lei, con la paura, avrebbe combinato.
Ma fu solo la successiva dichiarazione di quello vestito di verde che le fece per un attimo aggrottare la fronte come se quello che avesse detto fosse pervaso di concetti a lei familiari. Ma tenne per sé quelle considerazioni visto che era la prima volta che viaggiava nel tempo e non voleva di certo passare per una persona tocca.
Avrebbe seguito con lo sguardo il terzo individuo che non aveva spiccicato parola durante lo scambio. Ma non si sarebbe interrogata più di tanto perché il suo subconscio era ancora fermo alla frase pronunciata dall'individuo vestito di verde. Era aggrappata a quella frase perché sembrava così familiare. Era come un bambino aggrappato al suo giocattolo preferito per sfuggire al mostro nascosto sotto il letto.
Le sue unghie si sarebbero conficcate nella bacchetta intuendo un pericolo che impregnava l’atmosfera resasi quasi rarefatta per lei.
«Accidenti» Sarebbe uscito dalle sue labbra dando voce a quella matassa di pensieri ingarbugliati tra loro, ma fu solo un borbottio nascosto dietro alla mano sinistra, come a celare un mistero di cui solo lei doveva essere a conoscenza. Avrebbe preso a camminare per seguire il gruppo per andare dietro ai due tizi.

tumblr_pdqpaiKvHw1t3r9sro4_540
‹ PS: 143 ‹ PC: 68 ‹ PM: 103 ‹ EXP: 9

Inventario

~ Bacchetta
~ Lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes
~ Nanosticca
~ Amuleto oscuro (indossato come collana)
~ Ciondolo Scaglia di Drago (indossato come collana)
~ Anello del Coraggio (al dito indice della mano sinistra)
~ Ametista degli Gnomi (indossato come collana)
~ Giada delle Fate (indossato come collana)
~ Anello del Vegvisir (al dito indice della mano destra)
~ Catena della Notte
~ Stivali Drow (indossati)
~ Cappa del Negromante (indossata sopra la tuta mimetica)

Incantesimi & Abilità

Prima Classe e Seconda Classe.


Riassunto & Status delle Ferite

Capisce che è cambiata pure nel fisico costatando la non sorpresa dei tre tizi sopraggiunti. Con la coda dell'occhio aveva visto quello vestito muoversi lontano da loro. Ma non se sarebbe curata visto che la sua mente stava cercando di non crollare all'imulso di fuggire o agire di testa sua

Nessun danno




















 
Contacts  Top
view post Posted on 24/4/2020, 20:26
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,414

Status:


PS 267 | PC 195 | PM 230 | Exp 44
Thalia Jane Moran18 anni | Cielo di Venere | V anno

Cina del XVII secolo. Per quanto la sua elasticità mentale provasse a raccapezzarsi all'idea di essere finita a tre secoli dal suo presente, la cosa riusciva a stupirla ancora. Non era ancora arrivata alla conclusione se tutto ciò fosse una simulazione realistica o se fosse davvero nel passato di una gloriosa nazione, ma una questione era certa: per quanto odiasse il modo in cui il Libro agiva su di loro, in parte, lo adorava. Forse ben più che soltanto in parte. Per certi versi la sua magia la mandava in fibrillazione pura e semplice.
Si prese un momento per ammirare le vesti dei compagni e la propria, continuando ad immaginarsi riflessa in uno specchio, con tanto di occhi a mandorla e visino piccino. Doveva apparire strana persino a chi, intorno a lei, stentava a riconoscerla. Del resto, lei stessa era riuscita a riconoscere Lucas Moray solamente dal tono di voce. Di certo non per i capelli o i tratti somatici. Non si preoccupò troppo di individuare chi fosse con loro oppure no: erano due fazioni - proprio come a Gerusalemme - e tanto valeva soffermarsi sulle quisquilie legate alle diverse identità: ognuno avrebbe fatto ciò che doveva, compresa lei. Fu in quel frangente che si sentì spinta a compiere un passo avanti, per origliare la conversazione tra la vecchia - Ekaterina-qualcosa - e i due Imperiali ciarlieri. Udiva ben poco del dialogo in corso - forse più un monologo della Ministeriale - e si guardava bene dall'interferire. La Milford aveva le orecchie tese in ascolto e, se osava ammettere di conoscerla almeno un poco, sapeva che avrebbe fatto tesoro di quanto la strega avrebbe ottenuto con tutte quelle chiacchiere senza capo né coda. Si risolse a pensare, allora, che non fosse necessario per lei stare in prima fila. Di nuovo, le tornò alla mente la colonna di studenti in Messico, tra la boscaglia tropicale e le Chimere in ricreazione. Non le avrebbe mai dimenticate. Né loro né quei dannati Ashwinder. All'epoca era uno di quei primini che dovevano essere protetti ad ogni costo, stipati al centro della fila a due a due. Ora, con qualche anno e qualche incantesimo in più, era lei a dover fare da scudo in caso di attacco. Che si trovassero o meno nella Città Proibita, la più sicura della Cina, poco le importava: Lucas ed altri ragazzini erano lì e non sapevano affatto che cosa sarebbe accaduto loro; una vocina le suggerì che nemmeno lei avesse tutte le risposte, ma tanto valeva preoccuparsene. Instillare sicurezza nei più giovani e meno esperti era l'unico modo per tenerli vivi e quieti, proprio come la vecchia aveva gentilmente ordinato loro prima d'incamminarsi. Cominciò allora a retrocedere, afferrando Lucas per la manica e ponendolo tra sé e la "prua" della comitiva. Gli sorrise rassicurante, sperando che il Tassino si fidasse di lei. Se non altro perché - nella vita di tutti i giorni - ci si sarebbe affidati a chi, almeno in teoria, aveva il compito e l'onere di proteggere ed aiutare. Passò così accanto ad un'altra fanciulla - riconoscibile dalla chioma vermiglia - e non si premurò di comunicarle alcunché: Emily Claire Rose non aveva bisogno di aiuto praticamente per fare nulla. Subito dietro di lei, Oliver. Non aveva perso il momento in cui la sua voce era giunta alle sue orecchie in un sussurro e la strizzatina d'occhi aveva sancito i silenti auguri di compleanno. «Ti spiace se resto qui con te?» sussurrò a sua volta, rispondendo all'occhiolino. Quanto tempo era trascorso dall'ultima volta che avevano parlato seriamente tra loro? Era stupido pensarci in quel momento, specialmente ora che procedevano in direzione ignota e in un contesto chiaramente sfavorevole. Se fossero sopravvissuti più o meno indenni - morire non era esattamente un'opzione valida - si ripromise di offrirgli una Burrobirra ai Tre Manici. Non solo per rinsaldare la loro amicizia - un poco traballante nell'ultimo periodo, non si poteva negare - ma soprattutto per il suo valore. Del resto, Oliver era la loro gallina dalle uova d'oro e tanto sarebbe bastato a renderlo il suo compagno di passeggiata da lì in avanti. Il silenzio tutt'intorno, rotto soltanto dal sussurro concitato della Obraztsova. Quanto parlava? Ora capiva perché al Ministero avessero bisogno di lei e della sua parlantina. Chi mai avrebbe rifiutato un trattato di qualsiasi genere se era lei ad offrirlo?
*Peverell, Peverell. Ne sai una più di Merlino.* pensò tra sé. Fintantoché procedevano, stretti nel silenzio della riflessione più assoluta, il suo sguardo virò alla testa della fila, là dove il terzo Imperiale s'incamminava solitario. Lo osservò per un tempo che le parve infinito, prima di constatare che - se mai fosse stato sospetto - gli altri due l'avrebbero letteralmente placcato. E soprattutto dove stava andando? E loro? Per un attimo oscillò in quella fase d'amore-odio per il Libro e i suoi segreti; in quel momento odiava con tutta se stessa le sue trame nebulose.
Strinse ancor più la bacchetta, fidandosi di lei e di nient'altro.

Inventario&Conoscenze
Oggetti:

Spilla della Scuola di Atene
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
Mantello della Disillusione - Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
1 Fiala di Decotto al Dittamo
1 Fiala di Doxicida
1 Fiala di Rinvigorente

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia (Fattoriam)
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno ( Mucum Ad Nauseam, Napteria)
V Classe - Flagrate, Expecto Patronus, Plutonis
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (Acqua)

Riassunto & Danni
Secondo giro di boa (?)
Thalia fa qualche riflessione sul Libro, si butta a capofitto nei ricordi di Atene - Messico e questo le fa venire un'idea. Fa in modo che Lucas si sposti davanti a lei, indietreggia e lascia che Emily prosegua per la sua strada e si affianca ad Oliver. Lascia che Ekaterina faccia ciò per cui è nata, la ficcanaso con stile <3 - e si limita ad ispezionare il circondario senza scombussolamenti vari.

 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 20:32
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


Oliver Brior » Cielo di Venere
Una foglia stretta tra le dita, uno dei segnalibri che sceglieva di solito; ne seguì la venatura in superficie con l'indice della mano destra, mentre lo sguardo scivolava - imperterrito, continuamente - sulle pagine del libro aperto, lì poggiato sulla balaustra in legno del Ponte Sospeso. Il movimento impercettibile delle pagine più antiche, lo strofinio della pelle sulla carta pergamenata, l'inchiostro velato in una e più terminologie che Oliver non poteva conoscere, tutto in quella lettura appariva come un incanto senza precedenti. Quando aveva ricevuto il volume dal Preside Peverell, una parte di sé si era interrogata fin da subito circa l'utilizzo che ne poteva conseguire: forse per un saggio imminente, forse per una lezione, più probabilmente per un approfondimento. Aveva ringraziato, con la gentilezza e la riconoscenza del momento, e ne aveva fatto così tesoro.
tefDNxX
Aveva aperto alla prima pagina durante una sera tra tante, piuttosto solitaria, con il favore delle fiamme più pacate del camino - lì, al pianoterra della Sala Comune, sulla poltrona tappezzata che tanto apprezzava. Ne era stato travolto, come un tornado in piena; le parole più enigmatiche, la simbologia continua che rivelavano, perfino le immagini in successione - colori accesi, brillanti, vividi più di ogni altra sfumatura mai vista prima. Era così, si era detto: il fascino dell'Oriente, l'incanto di un mondo nuovo, tanto innato quanto irraggiungibile. Si era sentito spaesato, in principio. Lui, un Irlandese, più lontano di quanto potesse credere dalle terre splendenti dell'Est; ne era poi stato attratto, ne era stato condizionato, ne era stato appassionato: aveva trovato nel libro un vero e proprio porto d'approdo, e da un momento all'altro - non avrebbe saputo dire quando né come - le frasi avevano cominciato ad esprimersi come canto mistico, fin nel profondo. Aveva consumato uno e più capitoli tra una postazione e l'altra del ritrovo rosso-oro, e il testo era stato compagno per più sere, per più notti, e per più giorni. Al Ponte Sopeso, uno dei luoghi che più apprezzava di tutta la Scuola, Oliver aveva concluso l'ultima pagina; la fogliolina che aveva come segnalibro non avrebbe avuto più valore, era finita. Una lettura intensa, il cui valore avrebbe compreso soltanto in futuro; ma la sensazione di essere portato via, così lontano, quella era stata infinitamente dolce, fin dal principio.

4NcQyKA
Seguì le vicissitudini del caso con più attenzione del previsto; cercava un richiamo al libro che aveva letto, un aggancio e un collegamento qualsiasi, e comprendeva finalmente quanto l'infarinatura ricevuta potesse essere di lì a breve ancor più preziosa. Tra tutte, era stata la Dinastia Ming a rapire ogni suo sguardo: il vorticare degli eventi più disparati, la successione di intrecci e di contatti tra una comunità e l'altra, l'abbraccio dell'Occidente con l'Oriente, tutto quello era stato un assaggio incredibilmente vivo. Nella sua percezione da semplice lettore, si esprimeva in Oliver un'empatia d'insieme nei riguardi di tutta la Cina, e ne era interessato più di quanto potesse condividere a parole; in quel momento, vestito di un abito che non aveva con sé al Castello, il privilegio di essere un Viaggiatore del Tempo era più intenso di quanto non fosse mai stato. Un'esperienza continua, una percezione singolare, poco altro avrebbe potuto reggere il confronto. Avanzò di un passo dopo l'altro, seguendo il gruppetto; provò nel frattempo a raccogliere altri dettagli circa quel periodo storico, e più di un richiamo all'Impero Ming gli parve essere necessariamente importante. A tempo debito, si disse, e con la giusta certezza - c'era così tanto, avrebbe voluto effettivamente condividere informazioni utili e non mere impressioni da appassionato dell'argomento. Così ne approfittò anche per mettere a fuoco gli altri rappresentanti di quella che a tutti gli effetti avrebbe potuto interpretare, almeno all'occorrenza, come propria fazione: riconosceva l'uno e l'altra, qualche volto sconosciuto aveva attirato la sua curiosità fin dal principio. Una parte di sé si disse di non aver avuto ancora l'occasione di presentarsi, come di consueto, e l'idea lasciò un sorriso al volo.
Non era quello il momento, Oliver lo sapeva.
*Siamo cambiati* Un pensiero passeggero, uno tra tanti; non poté fare a meno di indugiare su quella riflessione. Ovunque si gosse girato, infatti, molti tra i presenti mostravano un vestiario nuovo, adattato alle circostanze. Ricordava per esperienza che fosse uno degli effetti del Viaggio nel Tempo, nulla di sorprendente. Risultava curioso, tuttavia, scoprire che quasi tutti loro vestissero dei colori dominanti della Dinastia Ming - il blu, il verde, li ricordava fin dalle battute d'esordio del libro che aveva letto, e tornavano in modo evidente nell'architettura di templi, pagode, monumenti e statue della Cina del tempo, nelle immagini tra le pagine. Il rosso, l'oro, entrambi impreziosivano ancor più profondamente la cultura cinese, e se non peccava di confusione, avrebbe giurato che potessero essere le sfumature più antiche di tutta la Cina. Cercò di guardarsi attorno, discretamente: gli occhi socchiusi, l'attenzione al luogo in cui si trovavano. Se quella era la Città Proibita, come era stato detto poco prima, più di una conferma avrebbe potuto trovare giusto equilibrio. Quando furono alla presenza delle nuove figure raggiunte, Oliver cercò di spingersi oltre almeno con lo sguardo; una visione d'insieme, dall'uno all'altro, mentre le parole concretizzavano tasselli e trame più vive. Accoglieva tutto, si rendeva scrigno e custode, e in quel modo poneva fondamenta più utili. L'abito verde, l'abito rosso: chiunque fossero stati, i due uomini vestivano colori che divenivano comuni, richiamavano quelli degli abiti di molti tra di loro, e zampillavano così fino all'ultimo lembo. Di fronte, quei due non potevano essere cittadini qualunque, non lo credeva. Rimase in silenzio, meditò a lungo. Più di una voce, intimamente, pretendeva ascolto.
Ti spiace se resto qui con te?
Una voce familiare, appena un sussurro; mutò in memoria di un'identità che avrebbe riconosciuto tra tutte, più antica e viva di qualsiasi altra. Si volse leggermente, e annuì - un cenno del capo, un gesto tra pochi, una conferma.
«Mi farebbe piacere.» Rispose con un filo di voce, e mai era stato più sincero e diretto. La situazione in corso non permetteva di aggiungere molto, non c'era ancora tempo, ma per Oliver era già abbastanza. Thalia continuava a mancare, nella sua vita; più di quanto avrebbe potuto ammettere.



statistiche / inventario
salute 315/315 corpo 285/285 mana 343/343 exp 59.5

incanti
I, II, III, IV Classe completa
V Classe » Claudo, Nebula Demitto, Plutonis, Patronus
VI Classe » Perstringo
Chiari » Stupeficium, Rituale Perfetto

abilità
Divinatore Esperto, Maridese, Materializzazione

inventario
bacchetta magica, spilla atene, bracciale damocle, Stivaletti Lewam Markis, rune sacre, polvere del sonno, semi di pugnacio, intruglio confondente, rubino Enrico VII

riassunto
Seguendo il gruppetto, Oliver cerca di portare alla mente dettagli, ricordi e informazioni dalla lettura del libro sull'argomento; pone una riflessione man mano che si guarda attorno e quando ascolta le figure incontrate, preferisce attendere e riflettere ancora, per evitare di compromettere la loro identità. L'ultimo scambio è per Thalia.
 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 20:58
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
633
Location:
Bari

Status:



Lucas A. Moray
Tassorosso | Studente | 12 anni | ♪tumblr_mm4sulRyfC1s3urz2o1_500
Il risolino di Thalia aveva confermato che le sembianze orientali erano entrate a far parte anche dell’aspetto di Lucas, com’era intuibile. Dopo quel breve scambio con la sua amica, il giovane osservò il massimo silenzio, su suo consiglio, per poter ascoltare la conversazione che si sarebbe presto tenuta tra la dipendente ministeriale, doveva aver avuto almeno settant’anni o almeno erano quelli che dimostrava, Megan dei Corvonero e i tizi in avvicinamento. A differenza di Megan che era conosciuta a scuola trattandosi di un caposcuola, Lucas non conosceva affatto l’anziana signora, ma da quando si era accorto della sua presenza nell’ufficio di Peverell aveva visto in lei una donna che sapeva il fatto suo, forse per l’età o per la sua espressione così sicura di sé. Per questo riponeva in lei una certa fiducia. Conosceva sicuramente incantesimi potenti e che sarebbero potuti tornare utili in caso di pericolo. Conforto.

Proprio nel momento del bisogno le aspettative non furono deluse, almeno in apparenza. Dopo una serie di battute e grazie al suo savoir-faire, certamente frutto di un ricco vissuto, la donna riuscì ad addentrarsi nella conversazione come se la maschera che indossava fosse il suo vero io. Alienata dalla sua attuale vocazione ministeriale, rivestì i panni di una funzionaria cinese con una naturalezza degna di invidia. Confermò la domanda dell’uomo in verde circa la nostra origine. La regione del Fujian era il luogo da cui provenivano. Lucas lo tenne ben a mente poiché un dato del genere, se riportato diversamente, avrebbe certamente compromesso il loro segreto. Era lì tutto orecchie ad ascoltare il discorso tra i tre, la grande del gruppo e due dei tre funzionari cinesi, il terzo era andato avanti da solo distanziando il resto del gruppo, quando si udì la sorprendente digressione della prima che prese a parlare dei suoi problemi personali, come se gli orientali fossero suoi amici di vecchia data. Sentirla parlare con tanta sicurezza era davvero buffo e contribuiva a spezzare la tensione ancora più che viva. E proprio mentre intratteneva quella conversazione si girò verso Lucas e tutto il gruppo che era rimasto nelle retrovie incitandolo a proseguire avanti, a raggiungerla. In realtà le bastò un’occhiata per far intendere il suo volere. Così, senza dare troppo nell’occhio, e cercando di prestare la massima indifferenza, Lucas fece alcuni passi avanti insieme agli altri compagni. Poi, alzato il passo, si accodò al gruppo di testa.

Seguì qualche momento di introspezione in cui Lucas poté riflettere sulla potenza della magia. Non si sarebbe mai immaginato di poter viaggiare nel tempo e nello spazio grazie ad un libro magico. Quali altri segreti o possibilità nascondeva il mondo della magia da cui tanto era attratto ma di cui conosceva così poco? Dal nulla poi il giovane si sentì toccare. Un sussulto. Chi era? Fortunatamente si trattava di Thalia che gentilmente lo aveva indotto a fare un passo avanti a lei e lo aveva riportato sulla terra. Lucas capì subito e si tranquillizzò ricambiando il sorriso offertole dalla mitica caposcuola. Si era posizionata in coda al gruppo. * per controllare il gruppo e custodire noi più piccoli* pensò Lucas incoraggiato dal gesto tanto semplice quanto responsabile della sua caposcuola.


Riassunto:
Lucas si accoda al gruppo di coda e ascolta parte della conversazione di Ekaterina per poi tuffarsi in un momento di introspezione sulle potenzialità della magia prima di essere riportato con i piedi per terra da Thalia che lo posiziona davanti a sé.

PS: 148 | PC: 60 | PM: 56 | PE: 11.5
Giuls || © harrypotter.it



Inventario attivo:
Bacchetta
Anello dell'amicizia
Sacchetta medievale che contiene
- 1 Fiala di decotto al dittamo
- 1 Fiala di Tiepidario
- 1 Fila di pozione addormenta draghi

 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 21:18
Avatar

We are all immortal until proven otherwise

Group:
Grifondoro
Posts:
4,838

Status:



PS: 175/175 • PC: 144/144 • PM: 178/178 • PE: 9,5ARGENTEA▴GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA15 ANNI

Strabuzzò gli occhi incredula una volta che notò la semplicità di comunicazione con quegli individui (Timur e Calaf). A quanto pareva essersi trasformati in orientali dava loro anche un particolare bonus in lingue straniere, e si sorprese del modo schietto e ben poco diffidente con cui si gli si erano rivolti. In quel grande set cinematografico - così ricco di dettagli da sembrare vero - era come se tutti avessero dei ruoli già prestabiliti, e il sentore che persino la storia fosse stata già in qualche modo scritta trasformò parte della sua eccitazione in paura. Ogni secondo passato lì dentro - dentro il libro - attestava con maggior forza a quella realtà un che di concreto. Il silenzio in cui si erano costretti d'altronde dimostrava quanto fosse delicata la loro situazione.
Le indicazioni dei due uomini avevano messo in risalto alcuni rumori. Dal suo piccolo spiraglio fra le foglie era riuscita a coglierne l'origine nei passi di una pattuglia armata. Il suo cuore sobbalzò, concependo l'idea che molto probabilmente si trattava delle persone da cui si dovevano nascondere.
Il volere della sua aurea, invece, era stato chiaro a suon di labiale: nascondersi, stare in silenzio, passo felpato. Uno strattone alla manica della sua felpa da parte di Caleb le rimarcò quanto già percepito, e in sintonia con Vath e tutti gli altri, recuperò silenziosamente e lentamente il Mantello della Disillusione dal suo zaino. Con una certa nota di preoccupazione si rese conto che Gwen, come pochi altri, non ne possedevano uno. Si trattava di un indumento piuttosto utile - parola di garzona di Sinister - in un'evenienza, come quella, in cui bisognava mimetizzarsi con tutto il resto. Glielo avrebbe reso volentieri nel caso del bisogno, senza alcun ripensamento.
Il suo sguardo attento - l'adrenalina aveva spazzato via il desiderio di una pennichella post-cena - non aveva mancato di scorgere l'ombra di un uccello percorrere la ghiaia illuminata dalle lanterne. Ogni minima ed improvvisa novità, in un'atmosfera così tesa, sapeva istintivamente di pericolo. *Che strano* pensò *uccelli a quest'ora? Solitamente i pipistrelli volano in maniera molto più caotica*. Ad ogni modo era passata oltre, e concentrò tutta la sua attenzione sull'udito, per tentare di capire se i passi dei soldati si fossero attenuati nell'allontanarsi, in mezzo al gorgoglio del fiume.
Ad ogni metro percorso Casey si voltava verso i suoi compagni per assicurarsi che fossero tutti lì. Non aveva idea di che razza di ruolo le fosse stato affibbiato dal vecchio preside, soprattutto perché il gruppo era fatto per la metà da gente molto più grande di lei. Di sicuro avevano già preso parte ad almeno una di quelle spedizioni, e sapevano - forse - anche come uscirne. Sembrava che a loro fosse molto più chiaro il loro compito, mentre a lei le indicazioni di Timur e Calaf riempivano solo di domande.
Quale fosse lo scopo di Peverell nel mandarli lì le era ancora sconosciuto. Da una parte era ansiosa di sapere, dall'altra aveva paura di non essere in grado di fare nulla per riuscire a scoprirlo. Soprattutto aveva paura di non poter contribuire in alcuna maniera per l'avanzata del suo gruppo.
Ad ogni modo seguì gli altri avvolta nel suo mantello, mantenendosi a un passo da Gwen e a uno da Caleb, cercando di appiattire la suola della scarpa al terreno il più lentamente possibile per evitare di far rumore.
SYNOPSIS & DAMAGE
Casey si mette il mantello della disillusione. Ascolta Timur e Calaf, nota l'ombra dell'"uccello" e segue gli altri facendo il minimo rumore.
Nessun danno.
INVENTORY & KNOWLEDGE
Bacchetta in Legno di Nocciolo (si dice avverti l'acqua sotterranea emanando stringhe di fumo argenteo) con pietra nera che amplifica la potenza (in tasca);
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh);
Galeone dell'ES (in tasca)
Orecchie Oblunghe (in tasca);
▴Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (al collo);
Specchi Comunicanti (zaino);
Supergomma Drooble: riempiono la stanza di palloncini color genziana che si rifiutano di scoppiare per giorni interi;
Aerosticca, gigansticca, nanosticca (zaino);
▴1 fialetta di pozione dell'Illusione (zaino);
▴1 fialetta di pozione Rinvigorente (zaino);
Pantaloni chiari (addosso);
Mantello Lepricanico della Disillusione (uguale a quello normale ma comprato a una fiera di San Patrizio);
▴Un pacchetto di (5) Caccabombe;
Fuochi d'artificio a innesco H2O.
▴ I classe
▴II classe inclusi i proibiti
III classe + Iracundia
IV classe
V classe + Stupeficium

KEYSER SÖZE.
 
Top
view post Posted on 25/4/2020, 09:30
Avatar

Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

Group:
Master Evento
Posts:
125

Status:


d7cb7d95-54a8-410f-b76d-d78779cce443


Quello che sapevano era che sarebbe stato tutto terribilmente complicato.
Sarebbe stata una lunga nottata, concitata, costellata forse di colpi di scena, e seguita da un pubblico insospettabilmente ampio. Il pettegolezzo era forse divenuto un nuovo stile di vita, in una società nella più nera delle decadenze? Eano stati congedati a distanza di qualche migliaio di miglia da lì da un mezzo sorriso, per certi versi compiaciuto, che non era mai stato foriero di notizie eccessivamente buone, o comunque, non nel senso che si era comunemente portati a definire il concetto stesso di buono. Era appena iniziata, eppure i problemi non mancavano. Da più d'un punto di vista la missione era sulla lama di un'alabarda, alla minima deviazione tutto sarebbe stato perduto? O peggio... Erano in guerra, di tempo per le domande sceme era intuibile ve ne fosse sempre meno a disposizione, e sembrava che nonostante tutto, nonostante l'immensità di quei luoghi, nessuno avesse mai avvertito la necessità di cartelli o indicazioni. Come diamine riuscivano a orientarsi in quel dedalo di vicoli, edifici tra l'identico e l'uguale, intervallati da larghi e spianate di pietra. Del tutto casualmente in sparuti gruppi alberi e arbusti facevano capolino. Eppure quella che poteva essere inequivocabilmente percepita nell'aria, nell'acqua, nella terra era la perfezione. Se tutto era proibito, era allo stesso tempo anche perfetto. Che perfetto e proibito fossero le due facce della stessa medaglia?

Scorreva lento il tempo, una clessidra particolarmente avara e morigerata faceva difficoltà a separarsi di ogni granello di quella che sino a prova contraria era la sua sabbia. Non si capiva perchè quell'alleata sorniona che era Gravità dovesse interferire in quelli che erano e sarebbero continuati a essere affari suoi. Quale autorità avrebbe tollerato o concesso tale affronto? Perché dover fare a meno di ciò che il Sommo aveva così deliberato, ciò che il Fato le aveva dato, ora la Tuke se lo riprendeva. Lentamente calava la notte, impercettibilmente seguiva a ruota la temperatura, sembrava farsi più insistente il rumore dell'acqua, almeno alle orecchie del prode Corvonero (D), e di pari passo al progredire delle tenebre, sembrava che il campo visivo della Tassorosso (M) volesse godere di nuovi inaspettati momenti di gloria. Tra uno sguardo e un sussurro in più d'una direzione infine tutto era risolto, almeno a intuito. Chi andava da sé, chi sarebbe andato con gli uni, chi invece sarebbe ricorso agli altri. Tre partiti, un'unica direzione. Una delicata, la prima, traversata. Il varo di quella che si sarebbe potuta mostrare un'invincibile corazzata, o una triste zattera, alla deriva, sulla cresta di un'onda voluttuosa e volubile che la teneva arcigna in ostaggio. Sarebbe stata una nuova Lepanto, o una mesta Medusa?
Regolare e puntuale, in perfetta sincronia, l'intera pattuglia sfilò davanti a loro proseguendo oltre, nella piena indifferenza. Soldati duri, dall'aria truce, nelle loro belle divise rosse, un manipolo bene armato, pronto a più d'una evenienza: spade, alabarde, balestre, archibugi. L'Impero era anche pronto a difendersi, per quanto l'eventualità fosse molto più che remota. Nella più totale delle possibili indifferenze il manipolo di armati proseguì lungo quello che doveva essere un percorso rigidamente dettato, che le calzature seguivano di buon grado, per semplice forza dell'abitudine. Chiudeva il corteo quello che doveva essere l'ufficiale in comando, alle cui spalle già silente e mellifluo un sorprendente alito di nebbia prendeva vigore. Dove erano diretti? Sarebbe stato importante? Poteva interessare a qualcuno? Con un po' di fortuna non si sarebbero più visti, almeno con quei volti.
Era dunque infine tempo di muoversi. Un cenno d'intesa, e i due baldi alleati erano già all'opera, pronti a muoversi nell'ombra, non visti e non uditi. I gruppi erano presto fatti, equamente divisi tra quelle che sino a prova contraria sarebbero state le loro uniche risorse, per diverso tempo. Chi sotto l'ombrello della Magia, chi più modestamente sotto un mantello, al netto di qualche ultimo preparativo, la transumanza era iniziata. Non era molta la distanza da percorrere, ma le insidie non era comunque detto non potessero esservi. Da sinistra un volatile con lentezza snervante, quasi avesse quale unica abilità il levitare e non il volare, si avvicinava nella loro direzione, e li avrebbe presto raggiunti non troppo lontano da dove erano diretti, più a destra invece, sopra quelle che dovevano essere tegole dorate, al pari di tutte le altre, un'ombra troppo definita e insistente per essere una semplice proiezione dell'edificio, non distante da una lanterna solitaria, era in attesa. Quasi guardandosi intorno. Quasi fiutando l'aria, in cerca di qualcosa. In cerca di loro?
La transumanza stava procedendo bene, serena e pacifica, un gregge ordinato in religioso silenzio, quasi già fosse Compieta. Gli uni non vedevano gli altri, e gli altri non si vedevano tra loro, come avrebbero fatto a sbrogliare la matassa giunti a destinazione? E poi, la più banale delle operazioni, una passeggiata di mezzanotte, nascondeva il suo imprevisto: l'incespicare inaspettato del meno giovane di loro (V). Vuoi per sincerarsi del dove fosse sparito il gruppo, vuoi per capire se vi fossero nuove minacce all'orizzonte, un momento di distrazione era stato sufficiente: il silenzioso cullarsi del mormorio dell'acqua fu rotto da un inaspettato singulto, lo scalpiccio di un piede in fallo. Indefinito, quasi il mascherato colpo di tosse di una suora raffreddata, nel mezzo di un rosario; il riflesso incondizionato di un'anziana signora a passeggio, restia a concedersi alle lusinghe del vento. Lesta come la morte ecco l'attenzione dell'ombra tornare a farsi avanti, le antenne drizzate squadrando il terreno. Cosa stava cercando? Cosa avrebbe visto? Inaspettato al pari, un movimento nelle acque, il loro rimestarsi nell'oscurità. Poteva l'inatteso coprire le spalle all'inaspettato? Eppure, riuniti che erano infine a destinazione, avevano qualcosa di nuovo su cui chinarsi. Il volatile non meglio identificato era ormai prossimo, e così nelle tenebre come capirne di più?, una strana Ombra sui tetti scrutava la notte, e le acque sarebbero anche potute essere non prive di silenziosi abitanti. Quanto erano note le trote dell'Imperatore? E se invece fossero state piccole succulente triglie? E poi, dov'era scomparsa la seconda pattuglia stoicamente inamovibile sino a pochi minuti prima? Nell'indifferenza generale era scomparsa.

n2Yk1hR
Intanto, più a nord, cosa stava capitando? Tra uno sceneggiato e l'altro, tra una scena e la successiva, i due protagonisti indiscussi davano sfoggio di grande abilità. Un'Arte forse acquisita nel corso del tempo. Intrattenevano il pubblico, lo ammaliavano, lo portavano in palmo di mano verso dove erano diretti. Il semplice fatto che uno dei due, il giulivo cinese (X3), non sapesse di esser parte di quell'Opera, e che la seconda (Q) non sapesse invece dove fossero diretti rendeva il tutto ancor più interessante di quanto non sarebbe mai potuto essere. Chi si sarebbe chiarito le idee per primo? E se fosse successo, qualcosa sarebbe cambiato? Meno affabile, meno partecipe di quella strana sceneggiata che stava avendo luogo, il Rosso (X2) ne era la spalla. Tra una smorfia e l'altra si lasciava andare in quello che aveva l'aria di essere un racconto, non troppo interessante, ma comunque un passatempo, in un luogo in cui il Tempo non era eccessivamente prezioso. O comunque, non si poteva affermare a cuor leggero mancasse. Procedevano, in quella che era una lunga, cortese, lenta processione. Il Nero apriva le danze, avanti di una decina di passi, senza che sino a quel momento avesse aperto bocca o degnato qualcuno di uno sguardo; venivano poi il terzetto dei più navigati di quello strano assembramento, nel più improbabile dei luoghi, seguivano in ordine sparso i giovani del gruppo. Qualcosa stava bollendo in pentola?

Splendido, semplicemente splendido! Pong è una settimana che mi sta parlando di Fujian, e per giunta non di pesce, che avrei ancora apprezzato. Ma di tasse, tasse qui tasse là, il sale e il commercio, tasse e tassi, semplicemente più che desolante, come se vivessimo tutti di sole cifre. Non trova Madama?

Piantala Pang, io non parlo solo di tasse, ma qualcuno qui deve far quadrare i conti, non fosse anche solo per lasciarti parlare e sproloquiare tutta la giornata, giusto? Sai quanto costa la manutenzione... o anche soltanto le statue che pretende Zhongxian? Ma lasciamo perdere! Io parlo solo di tasse, neanche fossi un ragazzino. Ma come ha detto di chiamarsi, Madama?

Ecco, ecco. Ottima domanda! Come si chiama la nostra ospite del Fujian? Deve però raccontarci di questi problemi, forse possiamo fare qualcosa. Io sono Pang, e 'parlo tutto il giorno', sono deputato a mantenere i Rapporti con le Province, mentre Pong si occupa di far quadrare i conti dell'Impero. Buffo che qualcuno debba occuparsene, non trova? Sono anni che mi domando cosa voglia dire, ma non è ancora riuscito a spiegarmelo. E guai a domandarlo al Ministro, una causa persa!


Il terzetto proseguiva in quella che era un'accesa conversazione, ogni morfema trasudava quelle che un accorto passante avrebbe interpretato quali informazioni. Più o meno interessanti che fossero, più o meno sensate che sembrassero, erano comunque dettagli di cui in quel momento necessativano. Dov'erano? Perché erano? Dove andavano? C'era poi l'altra spinosa questione, possibile che fossero tutti, entrambe le metà, assalite nello stesso momento da un nugolo di anziani in cerca di una vittima sacrificale con cui combattere l'apparente insonnia? L'obiettivo doveva dunque evidentemente essere di sopravvivere alla conversazione? I più giovani ci stavano indubbiamente riuscendo, mantenendosi ai margini del problema. Ma quanto sarebbe durata? E se la loro punta di diamante avesse necessitato di un aiuto, inatteso?
In ordine sparso, chi più chi meno sfaccendato, seguivano il chiacchierato corteo, avviandosi verso quella che aveva l'aria di essere un'uscita. Un'aggraziata e agile struttura, in legno finemente decorato, fungeva da intermezzo tra un ambiente e l'altro. Cosa si stavano lasciando alle spalle? E dov'erano diretti? Procedevano oltre, ma mentre scendevano i tre gradini dell'uscita, a turno, un brivido li percorreva, indagatore, al pari di una doccia inaspettata, di un temporale estivo. Acqua calda, poco più d'un brivido, eppure non erano bagnati... Cosa si erano lasciati alle spalle?
E poi un fulmine a ciel sereno, colse e investì tonante il giovane Veggente (O), placandone i bollenti spiriti, lanciati in mille e una direzioni. Qualunque fosse l'elucubrazione del momento, era sparita. Erano in Cina, nella Città Proibita, ma ciò non era privo di costi, non era una passeggiata di piacere, e qualcosa stava succedendo, bussando con prepotenza alla porta. La sua Porta.

In una notte senza luna, forse più avanzata di quanto non fosse sino a pochi momenti prima, l'ombra distinta ed elegante di una sottile figura procedeva sotto quello che in circostanze diverse sarebbe stato a tutti gli effetti lo sguardo accorto e benevolo di Selene. Una notte tranquilla, la spianata immersa nel silenzio, in una placida catatonica quiete. Un mormorio allegro, un motivetto canticchiato debolmente l'avvolgeva in quella passeggiata solitaria. Dove andasse, per dove andasse, da dove andasse non sembravano dettagli importanti, era lì lei e la notte. In una Corte dove tutto era proibito, in cui il Figlio del Cielo aveva posto la sua dimora, dove nulla accadeva per caso e senza che un semplice gesto potesse essere solo quello che era, e non un messaggio nascosto scrutato e vivisezionato da decine di astanti, nulla sembrava avere importanza in quei quattro innocenti passi in accorto affronto con l'ordine costituito. Una pattuglia era passata, una seconda sarebbe presto scomparsa alle sue spalle, una terza avrebbe fatto capolino da dietro l'angolo poco prima che a sua volta sparisse oltre, e una quarta avrebbe imboccato il vicolo opposto a dove era diretta, gaia e solerte, contando quasi i passi che la distanziavano dai suoi inseguitori all'interno di quell'orologio perfetto che chiamava Casa da tanti anni.
Poi invece l'imprevedibile imprevisto, il Cigno nero, l'evento più temuto ma meno probabile si era concretizzato? Com'era possibile? Cosa stava succedendo? Ignara proseguiva lungo il suo studiato sentiero, sprovveduta al pari di uno studentello alle prime armi confrontato con il disappunto di un suo professore meno spiritoso di quanto non avrebbe mai potuto sospettare. Lo stesso gelo che sarebbe corso lungo la schiena di quello studente, lo stesso che scuoteva la schiena sudata del veggente Ateniese, stava cogliendo in fallo la giovane, un passo incerto, il capo improvvisamente ritto, le orecchie spalancate per identificare quel rumore inaspettato. Cos'era? Un uccello notturno non troppo distinto? Fuori forma per il troppo The sottratto astutamente? Mancò un primo passo, si arrestò, i raggi lunari non arridevano a niente e nessuno quella notte. Come una marionetta cui fossero stati recisi i fili si accasciò sul lastricato bianco come la neve, senza emettere un singulto, un fruscio. Era e non era più. Una macchia sfrontata e barbara andava allargandosi, inzaccherando le pietre immacolate. Intorno le quasi impercettibili ombre di un pugno di uomini correvano insospettate, non viste e non udite, spalleggiate dalle tenebre. Un agghiacciante silenzio scortava e apriva la strada a quella wagneriana cavalcata.

Eppure, inaspettato, lontano e remoto, un testimone aveva visto tutto. Ora sapeva? Era trasalito, un brivido gelato aveva colto nel segno. Infine uno sguardo sorpreso, di nuovo lì, dov'erano arrivati. Dov'era. Uno sguardo per certi versi stralunato, o forse turbato? Intercettato dalla persona più imprevedibile di tutte. Quaranta yarde più avanti, si era infine girato. Il Nero lo osservava, uno sguardo glaciale, rapace, inquisitore. Nell'indifferenza generale. Mani ancora vorticavano, lingue e ugole garrivano il vento.
Ma il Nero lo osservava, improvvisamente immobile. Sapeva?
Ma non era tutto, alle spalle del Grifondoro e della Tassorosso (T), esattamente da dov'erano arrivati, un improvviso trambusto. Un elefante con tutta la grazia che lo contraddistingueva aveva deciso di far compere in una cristalleria? In quella cristalleria? Il Nero scrutava il Veggente, da prima che potessero identificare un ancor fioco trambusto, ma in rapidissimo avvicinamento. Prima era il nulla, una quieta e noiosa notte, come tante altre, poi il fulmine che l'aveva colpito, poi il Nero sembrava aver scagliato la sua fiocina al suo indirizzo (O), e infine qualcuno o qualcosa li stava molto probabilmente caricando dalle retrovie. Allevavano orsi nella Città Proibita? Chi si era svegliato? Il solido lastricato di pietra sembrava ora trasmettere tutta l'urgenza di quella inattesa domanda. Quaranta yarde più avanti il Nero, dieci dietro di lui l'allegro terzetto proseguiva sereno nel suo quieto dibattere, venti ancora più indietro si chiudeva la fila. Dieci ancora più indietro il varco che avevano passato, da cui sarebbe apparso a momenti 'il nuovo inaspettato problema'. E cos'era quell'inquietudine che stava avviluppando l'unica Serpeverde (R) della comitiva?
Dalla penombra del portico una coppia di draghi di un giallo scuro, ancora difficili da identificare ma non più grandi di un orso, e più o meno armati di non ben definibili intenzioni, stavano arrivando. Ma in quanti lo sapevano?


3ogndHnQZ5ZZ1YjJzG8fEXj1y2yUj2ojxHZXj1y2yU


Morale della favola?
I Ribelli hanno qualche gatta da pelare, ma delle ottime prospettive. Hanno compiuto la prima tappa, di una lunga serie, senza particolari problemi. Chi ha tentato qualcosa, direi se la sia cavata. Dovete guardarvi ora in giro, e ragionare sul da farsi. Troverete i dettagli nella Mappa, ma avete un pennuto sospetto molto vicino, una brutta Ombra che scruta le tenebre, e una pattuglia che non è più dov'era. Siete in prossimità di acqua gorgogliante che pone un inaspettato interrogativo. Al momento siete probabilmente tutti al riparo da 'sguardi indesiderati', chi sotto un mantello, chi occultato. Il circolo dei mantelli anonimi non presenta problemi, o comunque non dovrebbe, mentre: chi è insieme a Timur vede tutti, chi è con Calaf non vede Timur. Nelle postille trovate l'interpretazione del Séocculto. D riesce nel suo tentativo, ha completato il turno di concentrazione, M ha ottenuto un'interessante nebbiolina tutta cinese, mentre N è più agile di una silfide. Un buon programma insomma. V potrebbe aver destato l'interesse dell'Ombra, lo avete sentito tutti il 'passo falso', agite di conseguenza.

Gli Imperiali invece procedono nella loro delicata impresa, non destare un tipo di allarme diverso, ma molto più rischioso. Q è ormai una cortigiana ben inserita, con più d'un pensiero per la testa. Il resto della banda prosegue tranquilla. O ha invece una questione piuttosto scivolosa da risolvere con Ping. Potete valutare tra voi chi sa, vede, intuisce, sbatte o fiuta qualcosa nell'aria, purché O sia d'accordo, ma rimane lo sguardo del Nero, che rispetterà l'equilibrio che troverete. Non visti o oggetto d'interesse iniziale degli altri, alle spalle di O e T, che chiudono la fila, spuntano dall'uscita che avete imboccato in precedenza, una coppia di draghi gialli, di gran carriera. Che fare?

Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire.

Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti:
Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V).
Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A).

Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato. Sin tanto che non ci sono grossi ostacoli andiamo lesti. Concludo con un grande grazie a due Ribelli, in particolare, che si sono date alla Cartografia e alla Topografia, Nih e Mya. Chissà quali ricchi premi, di solito si finisce nel letame sino al collo... Ma!

La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:

29 - IV










Eloise (E)

Punti Salute: 243/243
Punti Corpo: 147/147
Punti Mana: 149/149
Exp: 39

Casey (K)

Punti Salute: 175/175
Punti Corpo: 144/144
Punti Mana: 178/178
Exp: 10

Daddy (D)

Punti Salute: 327/327
Punti Corpo: 283/283
Punti Mana: 296/296
Exp: 78

Mya (M)

Punti Salute: 221/221
Punti Corpo: 166/166
Punti Mana: 163/163
Exp: 61

Phoebe (P)

Punti Salute: 118/118
Punti Corpo: 79/79
Punti Mana: 62/62
Exp: 2

Susan (S)

Punti Salute: 131/131
Punti Corpo: 83/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Caleb (C)

Punti Salute: 152/152
Punti Corpo: 83/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Derek (B)

Punti Salute: 247/247
Punti Corpo: 219/219
Punti Mana: 232/232
Exp: 24

Vath (V)

Punti Salute: 267/267
Punti Corpo: 182/182
Punti Mana: 203/203
Exp: 32

Timur (Y1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Calaf (Y2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Megan (H)

Punti Salute: 209/209
Punti Corpo: 195/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Thalia (T)

Punti Salute: 267/267
Punti Corpo: 195/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Oliver (O)

Punti Salute: 315/315
Punti Corpo: 285/285
Punti Mana: 343/343
Exp: 60

Emily (R)

Punti Salute: 306/306
Punti Corpo: 284/284
Punti Mana: 286/286
Exp: 56

Jean (G)

Punti Salute: 107/107
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 2

Juliet (J)

Punti Salute: 143/143
Punti Corpo: 68/68
Punti Mana: 103/103
Exp: 9

Lucas (L)

Punti Salute: 148/148
Punti Corpo: 60/60
Punti Mana: 56/56
Exp: 12

Rose (F)

Punti Salute: 120/120
Punti Corpo: 70/70
Punti Mana: 72/72
Exp: 3

Katherine (Q)

Punti Salute: 180/180
Punti Corpo: 118/118
Punti Mana: 137/137
Exp: 27

Ariel (A)

Punti Salute: 176/176
Punti Corpo: 125/125
Punti Mana: 116/116
Exp: 24

Ping N. (X1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pong R. (X2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pang V. (X3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-



JmwKpGv









Alcune postille!

A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:

- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;

- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;

- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;

- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi. Tenete però poi conto di chi veda chi;

- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla.
A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.

Al momento siamo a Defcon 5 ( - ). Outlook negativo.




by Nih
 
Top
view post Posted on 29/4/2020, 10:36
Avatar

Group:
Grifondoro
Posts:
317

Status:


Le ombre si addensavano spesse su quella città nella città, mondo nel mondo, quel microcosmo in movimento rappresentato dalla Città Proibita. Il cielo era ormai scuro e le tenebre incipienti, mentre le lampade spandevano la loro luce calda, in lontananza. Se fossero stati dei viandanti, sorpresi dalla notte là fuori dopo una lunga giornata di viaggio, quelle luci sarebbero state anticipazioni di comodità e agio e le pattuglie che sorvegliavano i viali della Città una promessa di sicurezza. In quel frangente, tuttavia, il chiarore era loro nemico, il rumore era ostile e le pattuglie proteggevano altri corpi, e la serenità di altre menti, proprio da loro. Loro: quel gruppo di studenti scelti dalla Sorte per incarnare i guastafeste, accompagnati da due sconosciuti che, a quanto pareva, ci sapevano fare con la magia.


Caleb osservò con curiosità e interesse personali l’armamentario della pattuglia, che sfilò ignara della loro presenza. Erano soldati armati di tutto punto e potevano vantare persino degli archibugi. Forse non sarebbero stati precisi nel colpo e veloci nella ricarica come i moschetti europei dello stesso periodo, che aveva visto nei libri babbani di Storia a scuola ma...forse era meglio non rischiare di scoprire un’atroce verità. Quando il manipolo fu passato, il gruppo si rimise in movimento. Girandosi a destra e a manca, Caleb poteva vedere i suoi compagni procedere, come lui, nelle tenebre. Fece dei cenni agli altri per chiedere chiarimenti sulla loro destinazione. Inutilmente: chi si stringeva intorno all'altro straniero sembrava non accorgersi dei suoi tentativi di dialogo muto a distanza. Non solo gli sguardi dei suoi compagni più distanti parevano trapassarlo da banda a banda, quasi come se non esistesse; osservavano proprio altro, un qualcosa che doveva trovarsi più in avanti, sulla strada che avrebbero forse dovuto intraprendere.

Alzò così gli occhi e le vide. Ombre sullo sfondo d’ombra, presenze che minacciavano gli incauti avventurieri di passaggio come dèi malevoli appollaiati sulle cime di montagne maledette. Che fare? La via sembrava gettarsi in quella direzione, dopotutto l’imperativo era stato chiaro: andare verso nord. Ma era quella la via più diretta? Era tempo di sciogliere gli indugi, fare ricorso alla magia. Estrasse la sua bacchetta di pino, tenendola sul palmo della mano davanti a sé come un rabdomante in cerca dell’acqua nel deserto.

Guidami! pronunciò a bassa voce, pensando a una strada dritta davanti a sé, un sentiero in una selva oscura dove la via era smarrita, un percorso di mattoni gialli che portava a un luogo sicuro.

Per di qua! sussurrò ai suoi compagni più prossimi, indicando la strada da intraprendere. Costeggiava un canale, in fondo si intravedeva qualcosa di solido, forse un muro.

Sarebbe stata la scelta giusta?


Sinossi: Caleb non sa di preciso dove stiano andando e chiede notizie ai compagni senza parlare ma il gruppetto accanto al suo sembra non vederlo. Si accorge che alcuni suoi compagni stanno scrutando le tenebre e hanno scorto delle ombre. Compie l’incanto Guidami e indica la strada da intraprendere per andare verso nord.


STATS:
Punti Salute: 152

Punti Corpo: 83

Punti Mana: 77

Esperienza: 7

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Cappa Elementale
Anello con rubino
Ciondolo della scaglia di drago
Guanti del paladino
Anello della gorgone



Ogni azione è da intendersi come ipotetica.
 
Top
366 replies since 3/4/2020, 18:48   14984 views
  Share