Tutto è Proibito , Cina, Atene VII Incontro

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view post Posted on 29/4/2020, 21:06
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treat people with kindness.

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Grifondoro
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PS: 120/120 • PC: 70/70 • PM: 72/72 • PE: 2,5GRIFONDOROCIELO DELLA LUNA12 ANNICosì come all'arrivo degli Imperiali la Nonnina non perse tempo per sfoggiare le proprie ammalianti doti retoriche, altrettanto velocemente il corpo di Rose Marie s'irrigidì, la lingua ammutolita, consapevole di non poter contribuire in altro modo. Non fu affatto difficile per lei mantenere un'espressione seria e un certo contegno, come le era stato consigliato, quando fu tempo di iniziare a incamminarsi. D'altronde, nonostante si stesse sforzando di raccapezzarsi in quel contesto così estraneo, le sembrava ancora paradossale che avessero davvero viaggiato nel tempo. Terrorizzata dall'idea di poter compiere un passo falso rischiando di mettere l'intera squadra in pericolo, aveva deciso di tenersi a debita distanza dalla veterana e i due funzionari - qualcun'altro avrebbe sicuramente trovato modo di riferire i dettagli più succulenti della conversazione - accostandosi al suo Caposcuola verso la fine della carovana. Il loro andamento era sicuramente più agevole per i muscoli ancora indolenziti e procedevano lentamente, sebbene per nulla rilassati: quanto meno avevano la fortuna di non sentirsi gli occhi puntati addosso più del necessario. Nel ragionare su ciò, alla piccola venne istintivo il gesto di volgere lo sguardo verso le sue mani candide, spostandosi poi sulle braccia coperte da quello spesso tessuto color petrolio e sulla la vita, cinta da una fascia di una gradazione più scura. Infine, le dita si poggiarono sulle guance tiepide. Avrebbe voluto potersi guardare allo specchio per vedere com'anche il suo viso fosse cambiato, se fosse simile o meno a come Casey l'aveva lasciata con l'ultima occhiata complice prima del Libro. Di una cosa era certa: la sua statura era aumentata di qualche centimetro, poiché d'un tratto gli occhi di Oliver non le parvero più così irraggiungibili da laggiù. La piccola si volse dunque verso di lui, unico punto di riferimento rimastole, per osservare quei cambiamenti a cui prima non aveva dato troppo peso. I nuovi tratti perfettamente adeguati al suo volto, l'abito di un blu così intenso a evidenziare i colori più tenui della pelle, il portamento distinto più di quanto già non fosse normalmente... se non fosse perchè si conoscevano già, avrebbe detto che il giovane sembrava proprio del posto.
Il silenzio che aleggiava tra le ultime file, inframmezzato solo da alcuni mormorii più eminenti di altri, iniziava a farsi pesante. Più procedevano seguendo il gruppo, senza meta apparente e nella più totale incertezza sul da farsi, più Rose si sentiva carica di ansia e al tempo stesso vuota, come se a tratti le venisse difficile percepire di trovarsi nel suo stesso corpo. Le dispiaceva interrompere quella calma apparente, ma aveva bisogno di sentirsi nuovamente presente nel momento.
«Grazie per le informazioni, comunque.» mormorò ad Oliver, che s'era d'un tratto arrestato, portandola a fare lo stesso «Speriamo di riuscire a trovarli presto.»
Ma la giovane grifondoro, ignara di ciò che stava per accadere, non si preoccupò del comportamento strano dell'amico finché la Visione non ebbe scoccato la sua freccia. Per un secondo, le sembrò che il ragazzo stesse avendo un attacco di cuore: il corpo immobile come una statua, la bocca semiaperta come in cerca di respiro, le palpebre spalancate e le iridi bianche. Rose dovette strabuzzare gli occhi per assicurarsi di aver visto giusto. Avrebbe voluto fare qualcosa, chiedergli se stesse bene, ma non riuscì a muoversi dallo sconcerto.
Per fortuna lì accanto v'era sempre stata, ma non se n'era accorta, la presenza di Thalia. Sebbene ancora turbata, provò ad avvicinarsi a loro. Le sue dita tremavano, incontrollabili, ma nonostante ciò fece del suo meglio per aiutare la Tassorosso a reggere in piedi l'amico. Non osò chiedere che cosa fosse successo. Dall'aria attenta e sicura della rossa, sembrò che ne sapesse certamente più di lei... ma la priorità in quel momento non era avere una risposta alla sua curiosità. Tirò un piccolo sospiro di sollievo nell'osservare Oliver riprendersi e tornare a respirare regolarmente. Rose intercettò lo sguardo della ragazza, rivolgendole un sorriso e annuendo come a dire "ben fatto." Nonostante non avessero mai avuto contatti fino a quel momento, la più piccola conosceva perfettamente il suo nome, e non solo perché era una dei Caposcuola. Nieve le aveva parlato in lungo e in largo delle loro avventure, descrivendola come la migliore amica che ella avesse mai avuto. Se quel rapporto era dunque così importante per la Rigos, anche loro due non avrebbero potuto che andare d'accordo: nonostante il dolore per la sua scomparsa, la sua mancanza non faceva altro che aumentare, così come lo spazio che aveva occupato nel suo cuore non sarebbe potuto essere mai sostituito. Forse, in qualche modo, avvicinarsi alla Moran le avrebbe permesso di sentirla lì presente.
«Thalia, buon compl-» non riuscì a concludere quella frase, perchè qualcos’altro attirò la sua attenzione. Il rumore era simile a quello di passi particolarmente pesanti, tanto da far tremare il terreno sotto ai loro piedi e il fruscio delle foglie degli alberi che non sembrava delicato come quello provocato dalla brezza notturna. Con la coda dell’occhio ebbe giusto il tempo di intravedere due sagome scure e indistinguibili che avanzavano spedite, all’apparenza minacciose, verso di loro. Non erano umane, non potevano esserlo: erano fin troppo grandi e, man mano che la distanza tra l’ultima fila e loro si avvicinava ecco che acquisivano una forma oblunga, simile a quella di un serpente. Fu tutto ciò che riuscì a vedere, prima che Oliver le si parasse davanti spalancando le braccia, pronto a corazzarla da qualunque pericolo potesse essere in arrivo. Ma Rose, come al solito, odiava essere difesa. Con ferma delicatezza, afferrò il braccio del Caposcuola e lo riportò lungo il fianco, sporgendosi lateralmente al suo busto per osservare ciò da cui aveva tentato di nasconderla. La mascella per poco non le cadde per terra quando i suoi occhi si posarono sui due maestosi draghi gialli.

SYNOPSIS & DAMAGE
Rose segue il gruppo e sentendosi incompetente decide di tenersi in fondo insieme ad Oliver. Seguono riflessioni sul loro aspetto fisico e più incredulità. Quando Rose si volta verso Oliver per ringraziarlo delle informazioni preziose, si accorge della Visione ma non sa spiegarsi cosa sia. Aiuta Thalia a soccorrerlo e prova a presentarsi facendole gli auguri di compleanno, ma viene interrotta dai draghi in arrivo.
Nessun danno.
INVENTORY & KNOWLEDGE
▴ Prima classe completa.
▴ Bacchetta magica in legno di Castagno, crine di Unicorno e petali di Erica, 10 pollici, sufficientemente elastica
▴ Orologio di Bernadette Kultz (in tasca)
▴ Ciondolo della Scaglia di Drago (al collo)
▴ Guanti dell’Eroe Caduto (in borsa)
Molto resistenti e imbottiti di caldo pelo di puffole pigmee, questi guanti rendono la presa più salda.
▴ Mantello della Disillusione (in borsa)
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donargli l'invisibilità.

▴ Scatolina di Oliver:
1x Detonatore Abbindolante
Simile a un clacson, gettato a terra inizia a correre producendo un gran baccano; distrae l'avversario per un turno, ottimo diversivo.
1x Palude Portatile
Crea una palude istantanea se gettata a terra; non rimovibile. Piccola (1mx1m), rallenta l'avversario per un turno.
1x Molliccio Oppugnabile
Lanciato in aria, al seguito di un Oppugno crea per quindici secondi la paura dell'osservatore.

KEYSER SÖZE.
 
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view post Posted on 29/4/2020, 21:21
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Mya J. Lockhart • Tassorosso • Animagus
« PS : 221/221 | PC : 166 | PM : 163 »



La nebbia, quasi seguendo la frequenza lenta del suo respiro controllato, avanzava, si faceva più densa e insidiosa, accogliendo e divorando l'intera truppa che ignara vi era piombata dentro.
Il largo corridoio da superare era ormai libero, e nonostante il favore del buio e della nebbia, sapeva che avrebbero dovuto colmare quella distanza il più velocemente possibile. La truppa sarebbe potuta tornare indietro, o una seconda ronda seguirla a breve. Se l'imperativo era il diventare delle ombre, quel gruppo (fin troppo numeroso per la tassorosso) rischiava di compromettere gli eventi se non fosse riuscito a collaborare come un solo corpo ed una sola mente. Sarebbe bastato un solo bastian contrario a sfaldare la compagnia, e non avrebbe permesso a nessuno di indebolire la leadership di Eloise, a costo di legare qualcuno e lasciarlo nascosto in un cespuglio. Mentre avanzava assieme al gruppo iniziò ad osservare l'ambiente che iniziava a delinearsi verso nord. La parete rossa intravista poco prima ora si mostrava maggiormente nella sua imponenza, se non alta come la cinta muraria esterna spiccava comunque come un limite non facilmente superabile. In alto era merlata da file composte di tegole d'oro, che terminavano a ridosso di una costruzione più ampia e con un tetto maggiormente decorato. Una porta d'ingresso, quella che avevano già visto da distanza, ma che ora sembrava misteriosamente sgombra di soldati, fattore che agli occhi della tassorosso apparve come un campanello d'allarme da non sottovalutare. La guardia era alta nella città, e le sembrava strano non aver visto quanto meno un cambio di vedetta. Sapeva di dover analizzare ogni angolo, ogni fattore di rischio, studiare ogni eventualità e capire come aggirare gli ostacoli prima che questi bussassero direttamente sulla loro spalla. D'un tratto un rumore sordo dalle retrovie, un leggero tonfo sul terreno piastrellato. Stava per girarsi a controllare quando un movimento in lontananza non catturò la sua attenzione. Nascosta abilmente fra le ombre offerte dalla notte se ne stava immobile sulla tegolata del muro, quasi impossibile da notare per l'altezza e per la capacità di mimetizzazione. Ma quel rumore doveva averne destato l'interesse, portandola a muoversi per istinto, come un predatore in attesa. Capì dal suo restare impassibile, ma attenta, che l'ombra non riusciva a vederli ma li sentiva perfettamente e questo non era un bene. Si girò verso i compagni, toccando loro le spalle e facendo cenno di stare bassi e pregando non toccassero cespugli o non inciampassero di nuovo. - Dov'è l'aurea? - disse sottovoce al compagno più prossimo, sperando in un veloce passaparola. Una volta individuata si avvicinò quatta all'amica, indicandole con un gesto occhi-dita il luogo in cui la vedetta era posizionata. Dovevano avanzare, ma non potevano farlo sottovalutando quelle due minacce incombenti, se includeva anche la seconda ombra in volo che si muoveva poco sopra di loro. Poteva non essere altro che un uccello di passaggio, ma la compagna sembrava decisa ad occuparsene, quindi mentre tutto il gruppo si preparava a coprire con uno scudo maggiore la loro avanzata, lei sentiva il desiderio di vederci chiaro. Per quanto i suoi sensi di predatore fossero sempre reattivi ad ogni stimolo, era anche vero che lei era un rapace diurno e quelle ombre scure non le lasciavano definire con chiarezza i contorni di ciò che li stava cacciando, innervosendola. Ma aveva l'incanto giusto per compensare quell'handicap, e doveva farlo in fretta. Chiuse gli occhi raccogliendo tutta la concentrazione, e allontanando ogni rumore di disturbo, che in quel momento era rappresentato unicamente dallo scorrere placido del fiume. Non amava quell'elemento, ma il rumore del flusso lento quasi le suggerì la strada da intraprendere per raggiungere il centro di quel buio fitto. E in esso si sentiva scivolare come una foglia sul pelo dell'acqua, un fiume che presto l'avrebbe portata fuori da quelle viscere di tenebra, lasciando che i suoi occhi potessero aprirsi su un mondo più definito e che non aveva nulla da nasconderle. La bacchetta si sollevò, dritta davanti alla sua figura e tenuta parallelamente al terreno. Con velocità la fece scorrere davanti ai suoi occhi chiusi, enunciando mentalmente la formula * Visibula noctambulus *. Quella linea disegnata nell'aria, doveva aprirsi come una fessura nel buio, come un nuovo occhio capace di fornirle una vista più acuta di quella che già possedeva.
Dopodiché, se l'incantesimo avesse avuto l'effetto desiderato, avrebbe velocemente puntato lo sguardo in alto, nuovamente catturato dalla misteriosa ombra col solo scopo di identificarla, di capire cosa o chi fosse. Nel frattempo avrebbe iniziato a camminare lateralmente, per seguire lo spostamento dei compagni lungo il corso del fiume, senza mai però staccare gli occhi dalla figura. Una volta raggiunto il muro, avrebbe superato i più giovani richiamata dalla voce flebile di Eloise e di Daddy, che le chiedevano di fare da vedetta. Sfruttando il potere di vista maggiorata avrebbe buttato un occhio, o anche tutti e due, oltre il muro sperando di non ritrovarsi in braccio alla truppa abbandonata poco prima.




Outfit | Scheda | Animagus esperto(forma)

[Azioni]
Attraversa la strada insieme al gruppo, mentre osserva affascinata la struttura cittadina nota l'assenza delle guardie alla porta. Nota l'ombra sul muro e lo fa presente ad Eloise, casta sui suoi occhi un incantesimo per poter identificare l'ombra. Nel mentre si sposta lateralmente, raggiungendo il limite del muro assieme ai compagni, e guarda oltre l'incantesimo creato da Daddy.

[Inventario]
♦ Bacchetta: Legno di salice, squame di ramora, flessibile, 10 Pollici
♦ Mantello marino: Protegge dal Freddo e dal Caldo (tramutato in una tunica scura, di taglio cinese)
♦ Pantaloni chiari: proteggono dal fuoco non magico
♦ Cappello del Falco: migliora la vista (tramutato in un cappuccio, che al momento è calato sulle spalle)

♦ Spilla, Cielo di Venere (appuntata al bavero, chiude la tunica)
♦ Catena della notte: rende più leggeri e agili (tramutata in una cinta che le cinge la vita)
♦ Anello Vegvisir ( Indice della mano sinistra )

♦Runa Laguz della Memoria
(impressa sul palmo della mano sinistra)

PS: +7
PC: +3

Effetto: "Utilizzabile una volta per quest, consente, dopo aver toccato un oggetto ed essersi concentrati in modo particolare, di vedere un evento importante nel passato dell'oggetto stesso. L'evento può essere legato a una certa circostanza, o anche ad un altro oggetto, concentrandosi allo stesso momento sull'oggetto che si vuole "scrutare" e sui fatti/oggetti che si vogliono a lui collegare.
Può essere utilizzato anche su persone, ma richiede una concentrazione e un controllo maggiore, nonché la probabile perdita di sensi. (salute ridotta a meno di 1/3)
Consente inoltre, una volta per quest, di evocare un "eco" di sé stessi, una figura eterea inattaccabile della durata di tre turni. Durante questi tre turni, l'Eco è in grado di evocare per una sola volta l'ultimo incantesimo utilizzato prima dell'evocazione dell'eco stesso (castare ulteriori incanti dopo l'evocazione dell'eco non cambierà l'incantesimo che l'Eco può castare). L'Eco è controllabile direttamente dall'evocatore. Immediatamente dopo l'utilizzo di uno qualsiasi tra i due effetti della runa, l'utilizzatore viene assalito da un freddo gelido, che riduce il suo corpo ai 2/3 dell'originale per la durata di tre turni (nel caso dell'Eco, l'effetto è da applicare subito dopo la sua evocazione, e non dopo la sua sparizione)."



 
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view post Posted on 29/4/2020, 23:01
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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giornalista ♢ fotografo ♢ bansheeVOICE ♢ 22

Per quanto il suo mestiere possa farla passare per una gran chiaccherona, Ariel è più un tipo da orecchie tese e occhi attenti. Parlare è per lei un'attività secondaria, necessaria a condurre la trama di un discorso che raramente viene da lei. È un "racconta-storie", il narratore dalla piuma autoinchiostrante che spera di poter trovare la storia giusta da condividere col prossimo anche nei più piccoli dei dettagli, fra gli sguardi delle persone e i paesaggi dei luoghi che esplora.
Non è quindi strano che una volta giunti nella Città Proibita si sia pressoché ammutolita per bearsi di ciò che la circonda. Tardiva, si è vista riunirsi al gruppo con più lentezza, costringendola ad affrettare il passo per riunirsi alla sua coda e intrufolarsi poco oltre Oliver e Thalia, tenendo il naso affilato sempre in sù fra i dettagli architettonici e naturali del luogo. Gli occhi improvvisamente scuri, manipolati nell'aspetto dalla magia che li ha trasportati indietro nel tempo, brillano di una curiosità innata, la stessa che si trasmette in una fremente e sempre più incontrollabile forma di frenesia estatica.
Come una bambina ad un luna park, come si suole dire, la si vedrebbe ogni tanto molleggiare sul posto e una volta in movimento oscillare costantemente col busto, ricordando una bottiglia traballante in procinto di cadere da un momento all'altro: è l'adrenalina dietro la scoperta a muoverla, rendendola incapace di mostrare un portamento controllato, la compostezza che invece la talentuosa Madama Obraztsova riesce a dimostrare anche di fronte a sconosciuti.
"Il Rosso" e il "Verde" furono i primi a rapire, assieme all'anziana del gruppo, la sua attenzione. Le labbra tese si erano già allungate a mostrare un sorriso spontaneo e genuinamente estasiato.
Ammirata dalla capacità di discutere e gestire le informazioni con tanta bravura (e astuzia) da parte di entrambe le parti sembrava in qualche modo metterla di buon umore.
Era fatta così, capace di crogiolarsi nei pregi degli altri. Sempre pronta a cercare il bello e il meglio nel prossimo per risollevarsi il morale: erano in esplorazione, del resto, non era bene per lei rovinare il suo umore soffermandosi su ben altro, come il fatto che fossero lì a mentire nel cuore di una Civiltà che non apparteneva loro.
*Ma poi sono tutti così carini con questo aspetto*
E via, anche la sua mente creava complimenti su complimenti. Si inzuccherava la mente per addolcire l'amaro alla bocca e la tensione che quel viaggio le aveva messo alla gola.
Bisognava pensare al meglio, sì, era meglio per lei e la sua empatia se si convinceva di stare vivendo qualcosa di felice e non di rischioso e ignoto.
*Che poi sarà per quello che si chiama Ignotus?*
Quando le parole dei suoi "commilitoni" raggiunsero le sue orecchie, furono una miscellanea diverse di informazioni a istigare l'ennesimo cambio d'umore repentino.
In primis sapere che Thalia compiva gli anni, la portò a guardarsi rapidamente intorno, cercando di comprendere chi di preciso fra di loro corrispondeva a quel nome
«Adoro i compleanni!»
Se l'idea iniziale era quella di sussurrare, l'intensità dell'entusiasmo era abbastanza forte da rendere il sussurro abbastanza facile da venire percepito un po' da tutti.
Alla faccia della discrezione, però. Ahinoi, gli empatici un po' troppo emotivi a volte non riescono ad evitare di essere spugne delle sensazioni altrui e farsi prendere la mano.
"Il nero", invece, ottenne la sua attenzione per ultimo, ricevendo da lei solo un sorrisone enorme a trentadue denti e persino, alla faccia della moderazione, una scimmiottatura di un saluto militare: mano destra contro la fronte e poi nuovamente staccata, provando persino ad abbassar il busto mentre camminavano, creando una mimica di gesti privi di connessione che la facevano apparire o immensamente goffa, o particolarmente stupida.
Ignotus aveva scelto una perla dell'arte comunicativa come Reporter di Guerra.
Poi. I draghi.
Il richiamo di chi era dietro di lei e il susseguire girarsi di alcuni di loro, fu abbastanza da vederla portare la mano sinistra vicino la tracolla, pronta a cercare la bacchetta dove possibile.
Le parole di Oliver erano chiare: in un libro letto prima o poi, in quel momento della storia, sarebbero dovuti entrare in scena dei Draghi.
Preoccupante, insomma un motivo abbastanza chiaro per il quale spaventarsi.
«Ma questo compleanno è fantastico e pieno di sorprese..»
Oppure no.
«Forse qualcuno di loro tirerà fuori un regalo a sorpresa? Tipo .. "Una fiammata di caramelle"! Sarebbe una cosa geniale, come una Pignattadrago.»
Come rimanere positivi davanti al possibile pericolo? Parlare di Draghi Pignatta

PS: 176 – PC: 125 – PM: 116

» Tracolla contenente:
Bacchetta Magica;
Macchina Fotografica Magica;
Piuma autoinchiostrante, Boccetta di Inchiostro, 10 fogli ripiegati di pergamena.
» Indumenti speciali:
Completo Artico (Mantiene il calore e protegge dagli urti.);
Cintura da Samurai (Molto leggera. Permette di stringere a sufficienza ma, con la sua magia, riesce a dare un senso di freschezza e libertà nei movimenti);
 
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view post Posted on 1/5/2020, 13:00
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Abbandonate Ogni Speranza, O Voi Ch'Entrate

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Lenta, e a scatti. Al pari di un dilettante costretto a iscriversi e poi prendere parte a una maratona che mai avrebbe voluto anche solo leggere in un giornale, o vedere in cartolina, la notte procedeva lungo la sua strada. E che notte, ma soprattutto che strada. Tra normalità e assurdità, tra uomini ed esseri, tra nobili presenze e rinomati ospiti, quella che almeno in apparenza era una Città tanto proibita, quanto vuota, si stava dimostrando sin troppo affollata. Dire che non dovevano essere passati che pochi minuti... o stando a un altro novero, appena una frazione di secondo. Curioso come il Tempo, la quarta dimensione, si dimostrasse malleabile. Ma del resto tutta quella storia aveva diversi paradossi con cui fare i conti che solo molto pazientemente potevano essere dati per risolti. Due fazioni contrapposte erano scese in campo, in una qualche maniera sarebbero dovute anche uscirne. Era appena iniziata.

Quella che almeno apparentemente sarebbe dovuta essere la fase più tranquilla di tante, ambientarsi e prendere confidenza con un tempo che non era il loro, e un luogo che per molti versi non avevano mai visto, si stava in realtà mostrando quale vero e proprio ginepraio, in cui pestare i piedi a qualcuno, o alla pietra sbagliata poteva rivelarsi la peggiore delle notizie. Erano sorvegliati speciali, senza che nemmeno fosse stato rivelato ai sorveglianti, erano già braccati da una notte che li aveva accolti con somma indifferenza, e si trovavano confrontati con sfide importanti, che richiedevano più che qualche svolazzo di bacchetta all'indirizzo di una teiera. Eppure stavano tenendo botta. Se quello era un primo test l'avevano forse superato, non pagando pegno. Se invece non lo era, tanto di guadagnato. Avevano comunque acquisito in consapevolezza e autocontrollo. E non era poco.
La vera domanda però era un'altra. Se a nord dovevano andare, e già si erano incamminati, quanto mancava alla meta? Quel fantomatico tizio, e chi lo conosceva?, sarebbe spuntato da dietro un cespuglio e tra baci e abbracci si sarebbero celermente diretti a una calda taverna, in cerca di incontri di ben altro tipo? Se non era così, quanto poteva essere necessario ancora per agguantarlo per la collottola, e dirigersi allegri alla stessa medesima taverna?
Ma soprattutto, per quanto ne sapevano sarebbero anche potuti sfilare accanto a questo tale, e nella piena indifferenza procedere oltre. Era quanto mai improbabile si fosse legato una croce fiammeggiante sulla schiena, e quanto sarebbe stato imbarazzante fermarsi a chiedere indicazioni? Insomma, i problemi non mancavano.
Intanto però una prima necessità consisteva nel 'levarsi dalla strada', depistare eventuali inseguitori, e non destare eccessivi allarmismi che certamente non sarebbero stati la miglior carta da visita per una serena nottata. Il piacevole rumore gorgogliante dell'acqua in rapido aumento, insieme alla nuova macchia di vegetazione apparentemente casuale, stava dando un nuovo brio al giovane Corvonero (D), il suo elemento, per quanto in territorio cinese, lo stava evidentemente accogliendo, pur con tutte le recalcitranze del caso. Non erano acque prive di insidie, anzi, più d'una presenza sembrava animarle, ma non sembrava nemmeno potessero esservi soluzioni. Era improbabile aver tempo e modo di concedersi alla pesca in notturna, e soprattutto a cosa sarebbe servito? Perlustrare approfonditamente i fondali delle grandi vasche di granito avrebbe facilitato loro l'ingrato compito? Era così impellente cercare ristoro dalla tutt'altro che torrida calura?
E poi tra un gesto, e un sorriso, tra un cenno e un grugnito, tutti avevano preso a tentare di fare qualcosa, seppur minima che fosse, se ognuno fosse riuscito nel suo intento, qualcosa d'importante sarebbe stato fatto. A un costo del tutto accettabile, e soprattutto in poco tempo. Insonorizzare l'ambiente, fatto. Individuare la giusta direzione, fatto. Rimanere il più possibile celati, fatto. Evitare mosse incredibilmente stupide, fatto anche quello. Era dunque tempo che cinque begli esemplari di gru si librassero in cielo, apparendo pressoché dal nulla e lasciandosi alle spalle la più maleodorante delle sorprese, sfrecciando oltre quello che era senza dubbio un muro, all'indirizzo di chissà cos'altro potesse celarsi dietro. Nel frastuono generale, era invece tempo per la Grifondoro (K) di almeno tentare di neutralizzare la più strana e misteriosa delle minacce. Un flebile sussurro, ed ecco afflosciarsi le antenne d'un non troppo convincente volatile in sonnolento avvicinamento. Fatto anche quello. Mentre il secondo Corvonero (B) tentava di garantire un tetto sicuro, che avrebbero in pochi istanti, con un minimo di fortuna, abbandonato, già la Tassorosso (M) prendeva in seria considerazione l'ipotesi di concedere un occhio di riguardo all'Ombra di turno, per poi volgersi a quella che aveva tutta l'aria di essere una nuova strada. Il primo dei due tentativi si risolse in un nulla di fatto, più scrutava da vicino l'ombra misteriosa, più i suoi contorni si facevano indefiniti e sfumati, quasi al suo centro in realtà non vi fosse nient'altro che il nulla. Era semplicemente ombra? Tempo per riflettervi però almeno in quel frangente non ne avanzava, dovevano procedere, e dovevano farlo anche subito. Una distratta occhiata oltre il muro, sufficiente a cogliere nessun rischio nell'immediato, ed ecco che aprendo le danze faceva d'avanguardia al resto del gruppo. Un basso e ruvido risucchio accoglieva ogni nuovo passaggio, quasi i mattoni volessero divorare gli ignari passanti, il tutto in assenza però di apprezzabili effetti. Cosa stesse succedendo era un mistero, e quando effettivamente se ne sarebbero accorti, era anche quella un'altra storia. Per il momento era solo una molto spiacevole sensazione: essere ingoiati e poi risputati da un essere tra il viscido e il gelatinoso. Chiudeva la fila, accorto, il Ministeriale (V). Così come si era aperto, così tombalmente il muro si era richiuso, con uno schiocco che aveva del definitivo. Erano passati, un nuovo scenario dava loro il benvenuto.
Nella sostanza non molto era cambiato, anche in quel caso qualche basso e rado cespuglio avrebbe offerto loro un'iniziale minima copertura, su cui però sarebbe sembrato impudente fare eccessivo affidamento. Il Corvonero continuava a sentirsi ben accolto e a suo agio, per molti versi, ma per altri era altrettanto vero potesse toccare con naso l'approssimarsi di un'indistinta minaccia. La Tassorosso studiava pensierosa la situazione. Alla loro sinistra sfilava in allontanamento la stessa probabile pattuglia che già avevano incontrato, mentre dritto davanti a loro, ancora a una certa distanza di qualche decina di Yarde una seconda si faceva avanti, per il momento ancora in una comoda penombra. Esattamente nel mezzo lei, insieme al resto del gruppo, pronto a rientrare in azione. Sapevano quale fosse la direzione da seguire, ma un primo problema l'avevano di fronte. Un secondo da un lato, e... Discreta, non troppo guardinga, forse annoiata, una seconda Ombra rimirava le gru allontanarsi nel cielo. Dunque, un terzo problema. Un cenno d'intesa con l'Aurea del gruppo, e qualcosa che non sarebbe dovuto essere attirò ancora una volta la sua attenzione. Impercettibile, leggero come una sbavatura, una distrazione, l'avrebbe notato?
Quello che sino a prova contraria sarebbe dovuto essere un mantello in grado di garantire un'ottima illusione, almeno da fermo, si stava in realtà mostrando quale semplice mantello, incredibilmente somigliante nel colore al muro alle sue spalle, ma pur sempre un semplice indumento. Il Ministeriale al pari degli altri avventurieri, tutti bellamente in vista. L'avrebbe notato? L'avrebbero notato più banalmente gli altri? Restava però l'impellenza di agire subito, e farlo bene. Restare troppo a lungo nello stesso posto sollevava più problemi, di quanti non ne risolvesse.

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Più a nord, invece, la situazione vedeva tra i suoi involontari protagonisti l'insorgere di inaspettati problemi. A patto certo fossero tali. Nella calma apparente regalata e garantita dalle svettanti mura della Città, la colonna proseguiva nottambula e circondata da un intenso cicaleccio, molto di cui dibattere, poco il tempo per farlo, sommato alla scomodità di un continuo movimento, rotolando in avanti. Lontani da... cosa? La Ministeriale (Q) proseguiva nel dar sfoggio delle sue abilità suasorie, chi più chi meno erano tutti avviluppati in quella che era una conversazione che aveva del paradossale, ma sorprendentemente nessuno sembrava volervi dar eccessivo peso. Tasse, di tasse era legittimo morire? Ma soprattutto, tasse per fare cosa? Eppure, rinfacciare al perverso artefice di un corpus normativo estremamente particolareggiato non sarebbe stata la più saggia delle mosse, compiaciuto e sicuro di sè il Rosso annuiva.

Ecco, splendido. Vedi Pang, ho trovato qualcuno che intuisce il delicato equilibrio che devo rispettare tra un salto carpiato e una giravolta. Non sono io a decidere cosa fare, semplicemente prendo atto di quali siano le uscite, e di come possano essere coperte, senza uccidere nessuno. Ne va pur sempre il benessere dell'Impero. Non stiamo discutendo di accogliere qualche villico, o spendere qualche parola carina e comprensiva. Con tutto il rispetto Madama, naturalmente.

Ah! Vedova Yeung, ma che piacere averla qui! Se riesce a tener buono questo vecchio brontolone del Vice Ministro Pong dovrebbe passare più spesso da Pechino, ma quanto vi tratterrete? Immagino un mese, o poco più. Il tempo giusto, insomma, per capire cosa si possa fare per il Fujian, in effetti da quando abbiamo chiuso i nostri buoni rapporti con il mare temo vadano addensandosi incresciosi problemi... che non è la prima a sollevare. Chissà se non si riesca a trovare in un qualche anfratto di bilancio una qualche risorsa, vero Pong?

Forse, qualcosa. Dopo tutto si tratterebbe di un investimento... Si potrebbe pensare di and...

Inaspettatamente la colonna si era fermata, o almeno la sua testa. Inspiegabilmente due paia d'occhi tanto stupiti quanto preoccupati avevano immediatamente colto l'imprevisto imprevedibile. Il Nero si era fermato, si era voltato, e li guardava. Guardava loro? La loro ospite? Era irritato? Indispettito? Avevano detto qualcosa di troppo? Insomma, nulla di che, stavano discutendo di quasi nulla. Del Fujian, cosa poteva importare? Un certo nervosismo veniva puntualmente tradito dalla gestualità del corpo, entrambi erano molto più tesi, i svolazzanti gesti che sino a quel momento avevano accompagnato l'allegro dibattere erano lunghe e ben distese in un caso, a mezz'aria immobili nel caso dell'altro. Superato l'impatto iniziale il terzetto aveva arrestato la sua marcia.
Se solo fosse stato possibile, o percettibile, i lineamenti duri e alteri del Nero sarebbero risultati consumati, tale era l'intensità degli sguardi che la sua 'apparizione' aveva destato nelle immediate vicinanze. Se fosse stato possibile i leoni di bronzo dorato poco distanti si sarebbero eclissati, mentre lo sguardo di ghiacchio, e da rapace, vivisezionava qualcosa... cosa? Dove?

Eccellenza, cos...

Eppure, non tradiva un'emozione. Ed era sempre più evidente non fossero neanche loro l'oggetto della sua attenzione. Lentamente la folla andava aprendosi, e voltandosi. La Serpeverde balzò immediatamente all'occhio, piazzata lì in mezzo, altrettanto coinvolta in quell'occhiata raggelante. Ne era la destinataria? Difficile a dirsi, ma era un'eventualità.

Stupida ragazzina, si può sapere cosa state comb...

Intanto, cosa stava accadendo nelle retrovie?
Quella che si poteva palpare nelle sottomesse retrovie era noia. Se ne poteva affettare l'aria, con pacata convinzione, al pari di un chimico che alla novantanovesima volta di una reazione fosse rassegnato a vedere cadere il legame ionico, e non avesse neanche più le forze di fingere sorpresa. Così, di volto in volto, risalendo alla coda della colonna, tra l'interessato e lo spaesato, tra l'arguto e il rassegnato, il minimo comun denominatore che tutti accomunava rimaneva la noia. Insomma, forse non il più classico dei viaggi d-istruzione, ma ora della fine l'essenza rimaneva quella. Se qualcosa doveva succedere, che succedesse in fretta. Un sentiment tradito dal corpo, e dallo sguardo. Sul fondo, due Tassorosso e due Grifondoro chiudevano la sonnolenta colonna, tra uno scambio e l'altro, tra un sopito contrasto, e un controverso ben tornato. Tutto tranquillo, insomma.
Poi, il Grifondoro (O) si era eclissato, la Tassorosso (T) si era si era fatta qualche domanda, aveva scarabocchiato e preso atto di un considerevole problema che cavalcava loro incontro, e nell'impossibilità di fare molto in quei pochi secondi che le restavano aveva tradito un silente 'Fuggite, sciocchi!', che forse però non era stato così linearmente accolto, nella sua innocente semplicità. In quanti si erano accorti del problema? In quanti avevano preso coscienza della minaccia? Da un lato i due Tassorosso, dall'altro i Grifondoro, uno scudo che inutilmente si apriva, lasciando sfilare oltre i due draghi, in tutta la loro inaspettata stazza e lunghezza, un colpo di coda, e uno di testa, due arieti lanciati sulla folla, uno leggermente arretrato rispetto all'altro si facevano largo, con la delicatezza di elefantesse di ritorno da uno shopping vissuto intensamente, passando per un'arena con quattro gladiatori, e un campetto di villici dediti a lanciarsi una palla rossa a bordo di qualche spazzolone. Insomma, un grosso problema risaliva cortesemente la colonna, aprendosi in un modo o nell'altro un varco, a scapito di... qualcuno? Quanto meno, ed era apprezzabile, sino a quel momento non avevano manifestato intenzioni eccessivamente malevole.
Sbalzati che furono gli ultimi ostacoli sul loro cammino (H, R), un'inaspettata e stridente frenata. Gli artigli grattavano sulla pietra, al pari di ancore rilasciate ma impossibilitate a trovare un qualche appiglio, su una superficie terribilmente piatta, che non accennava a voler cedere all'incrementale pressione cui era soggetta. All'ultima yarda disponibile, prima di travolgere l'ormai consapevole terzetto, ecco arrestarsi la folle corsa. Alle spalle un'ordinata scia di puntuale d-istruzione. Eppure, non erano una minaccia.

Yin! Yang! Un po' di contegno, insomma. Non è l'ora di giocare! Dov'è finito quell'impiastro? Lo farò impiccare domani mattina, è del tutto inaccettabile.

Suvvia Pong, poi si offendono. Sono certamente dispiaciuti, ma sono anche ancora piccoli. Li ha sicuramente svegliati il nostro vociare, nulla di più facile. Non trova Madama?

Quelli che sarebbero potuti essere due 'orsi' gialli, erano lì, seduti, davanti a due anziani e rotondi cinesi, che intanto avevano ripreso a discutere amabilmente, invitando l'ospite a esprimere una sua opinione. Insomma, nulla di troppo strano, quasi fosse frequente, e del tutto abituale. Quanti draghi pascolavano liberamente per quei cortili? Erano forse proibiti anche per quello? O era solo una peculiarità di quell'ala? Del resto distinguere un drago dall'altro non sembrava la più semplice delle operazioni, l'unica palpabile differenza erano le scaglie leggermente più scure dell'uno, rispetto all'altro. Due giovani esemplari di Petardo Cinese aspettavano scodinzolando, quasi in attesa di una pallina, ignari e indifferenti a quanto si fossero lasciati alle spalle. Un buon inizio, no?


3ogndHnQZ5ZZ1YjJzG8fEXj1y2yUj2ojxHZXj1y2yU


Dunque, per i Ribelli si è concluso un turno tutto sommato tranquillo, segnato da un paio di colpi di scena, ma nulla di ingestibile. Il cambio di scena è funzionato, e vi siete lasciati alle spalle un sonnolento uccello, e una sospettosa Ombra, in cerca di un nuovo passatempo. Passata la frontiera avete una nuova serie di ostacoli cui far fronte, che trovate agevolmente in mappa, decisioni da prendere, ma anche alcune importanti informazioni. C sa quale sia la direzione corretta, D a suo modo la sa lunga su altro, mentre M ha scoperto un paio di dettagli. Con un po' di fortuna potreste notare qualcosa, e arrivare a qualche conclusione, più o meno sorprendente.
Venendo invece agli Imperiali, un turno per molti e diversi versi più concitato, per i più battaglieri ancora troppo interlocutorio. Non è successo molto, ma comunque tanto. La colonna è stata amabilmente mescolata dalla venuta di due giovani draghi, che contro ogni pronostico, dopo un inizio burrascoso, si sono dimostrati del tutto mansueti, quasi attesi. Diversi di voi l'avevano intuito, quindi ottimo. Non è finita male praticamente per nessuno. Q ha proseguito nella sua titanica lotta, e ha fatto qualche ulteriore scoperta, ed è letteralmente galvanizzata dai suoi progressi. Prima di essere 'lanciato' O si è rivolto ad H, quanto si siano capiti è lasciato a loro, al pari di quanto abbiano afferrato gli altri. Tranne Q siete tutti sereni e distesi, ai due lati della strada. Il Nero e la testa della colonna non si sono mossi, salvo essersi voltati. R è probabilmente quella finita peggio, essendo chiaramente di spalle, o al più di tre quarti. Comunque nulla di catastrofico, un tranquillo battesimo del fuoco per tutti. Trovate i dettagli nella mappa relativa, per quanto non siano particolarmente rilevanti. I due Petardi Cinesi sono ancora giovincelli, l'uno più scuro dell'altro, ma del tutto simili. Potete inventarvi il resto, non è troppo importante. Immagino che L possa essere in Off più addentro alla questione, anche se penso in On possa risultare cronologicamente un po' una forzatura.

Vi ricordo, ad imperitura memoria, che come sempre le Statistiche e l'Exp sono importanti, possono molto, ma sono dettagli del tutto trascurabili rispetto a tutto il resto. Conta l'On e non l'Off, che determina semplicemente alcuni limiti indicativi di come possiate agire.

Vi rammento da ultimo le squadre, con relativi riferimenti:
Ribelli: Eloise (E), Casey (K); Daddy (D), Mya (M); Phoebe (P), Susan (S), Caleb (C), Derek (B); Vath (V).
Imperiali: Megan (H), Thalia (T); Oliver (O), Emily (R); Jean (G), Juliet (J), Lucas (L), Rose (F); Katherine (Q), Ariel (A).

Dove sapete trovate le vostre schede, al momento dell'inizio del gioco, e dove sapete troverete per un po' di tempo le relative mappe del caso. Salvo controindicazioni, o compromessi successivi, tutte le scadenze sono da intendersi quali 22.59 del giorno indicato. Chi arriva in ritardo, seppur ragionevole, non può avere una funzione rilevante in On. Quindi non fatelo.

La vostra prossima scadenza, che non è vietato anticipare, è il:

8 - V










Eloise (E)

Punti Salute: 243/243
Punti Corpo: 147/147
Punti Mana: 149/149
Exp: 39

Casey (K)

Punti Salute: 175/175
Punti Corpo: 144/144
Punti Mana: 178/178
Exp: 10

Daddy (D)

Punti Salute: 327/327
Punti Corpo: 283/283
Punti Mana: 296/296
Exp: 78

Mya (M)

Punti Salute: 221/221
Punti Corpo: 166/166
Punti Mana: 163/163
Exp: 61

Phoebe (P)

Punti Salute: 118/118
Punti Corpo: 79/79
Punti Mana: 62/62
Exp: 2

Susan (S)

Punti Salute: 131/131
Punti Corpo: 69/69
Punti Mana: 70/70
Exp: 7

Caleb (C)

Punti Salute: 152/152
Punti Corpo: 83/83
Punti Mana: 77/77
Exp: 7

Derek (B)

Punti Salute: 247/247
Punti Corpo: 219/219
Punti Mana: 232/232
Exp: 24

Vath (V)

Punti Salute: 267/267
Punti Corpo: 182/182
Punti Mana: 203/203
Exp: 32

Timur (Y1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Calaf (Y2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Megan (H)

Punti Salute: 194/209
Punti Corpo: 162/167
Punti Mana: 160/160
Exp: 21

Thalia (T)

Punti Salute: 262/267
Punti Corpo: 194/195
Punti Mana: 230/230
Exp: 44

Oliver (O)

Punti Salute: 310/315
Punti Corpo: 283/285
Punti Mana: 343/343
Exp: 60

Emily (R)

Punti Salute: 286/305
Punti Corpo: 274/284
Punti Mana: 286/286
Exp: 56

Jean (G)

Punti Salute: 102/107
Punti Corpo: 48/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 3

Juliet (J)

Punti Salute: 133/143
Punti Corpo: 63/68
Punti Mana: 103/103
Exp: 9

Lucas (L)

Punti Salute: 145/148
Punti Corpo: 59/60
Punti Mana: 56/56
Exp: 12

Rose (F)

Punti Salute: 116/120
Punti Corpo: 67/70
Punti Mana: 72/72
Exp: 3

Katherine (Q)

Punti Salute: 180/180
Punti Corpo: 118/118
Punti Mana: 150/137
Exp: 27

Ariel (A)

Punti Salute: 168/176
Punti Corpo: 121/125
Punti Mana: 115/115
Exp: 24

Ping N. (X1)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pong R. (X2)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-

Pang V. (X3)

Punti Salute: ?
Punti Corpo: ?
Punti Mana: ?
-



JmwKpGv









Alcune postille!

A fronte della semplice constatazione che i più giovani sono molti, e i più anziani sempre più anziani, per quanto sia certo che nel frattempo siate tutti perfettamente al corrente delle svariate peculiarità della Tuke, il pettegolezzo è un'Arte, sottolineo un paio di conquiste che abbiamo raggiunto nel tempo:

- A ogni post corrisponde al massimo un'azione magica, che veda o l'impiego attivo di un artefatto, che decidete voi di utilizzare, o il ricorso a un incantesimo, ferme restando le solite regole. Se nello stesso turno volete correre una maratona, fare un salto dal parrucchiere, e tirare castagne all'indirizzo di un passante molesto, queste non costituiscono azioni ulteriori. Nei limiti del possibile, quindi, una sola azione magica per volta, e tanto buon senso. L'obiettivo rimane snellire e velocizzare il gioco quanto più possibile, se volete fare il quarto grado a un vostro alleato fate tutto in un solo post, e non abbiate timore della vostra ombra, ci sarà ben altro di cui preoccuparsi;

- Nel corso dei turni torneranno alla ribalta i nostri ormai mitici compagni di giochi, segugi, smilzi, bonzi... Al netto di una rinfrescata d'abito anche per loro i presupposti teorici rimangono gli stessi di sempre;

- Le volte scorse avete iniziato a familiarizzare con il concetto di 'refrattarietà magica' da parte di alcuni figuranti, solitamente nelle ultime fasi del gioco, in occasione di 'botte da orbi', tenetelo a mente. Al pari delle peculiarità storiche del contesto di riferimento, sono piuttosto sicuro che i vostri 'esperti', proporzionali al grado di difficoltà del vostro lato del tavolo, vi abbiano già illustrato alcune cose. Ottimo, rifletteteci bene, i dettagli non sono sempre casuali;

- Sèocculto: qualora si rendesse necessario ricorrere a un incanto di gruppo, proporzionalmente al numero dei suoi membri, il valore di riferimento del Mana rimane quello di chi esegue l'incanto, scontando una sua proporzionale riduzione, per mantenere il rapporto di 1:1 che in circostanze abituali dovrebbe avere. Più il gruppo è ampio, più si riduce il Mana, dunque più è probabile veniate visti, sempre a patto vi sia un Osservatore dotato di un Mana superiore. Di conseguenza frazionate il più possibile i gruppi, tenendo conto di chi debba eseguire l'incantesimo, per celarsi agli occhi di chi.

- Abbiamo riesumato il nostro vecchio amico Defcon, altri non è che un 'indice sintetico di allarme' delle forze che presidiano la fortezza. Più si avvicina a 1, l'allarme rosso, più le guardie saranno nervose e guardinghe. Ovviamente sapete che guardie e ronde possono non essere come sembrano, e possono cambiare rapidamente di natura, ormai conoscete una parte dei nostri amici di merende. Giusto? Ma per il momento tutto appare tranquillo, normale e ordinario. Nessuno sospetta nulla.
A beneficio di tutti il Defcon è palese, e riportato in ogni post. A fronte delle dimensioni della Mappa, ogni quadrato (A-N) ha un Defcon specifico, influenzato dalla vostra condotta, che a sua volta influenza il Defcon dei quadrati vicini. Se il Defcon di un quadrato tocca 2 è allarme rosso per quello specifico quadrato, se si scende a 1 l'allarme è generale.

Al momento siamo a Defcon 5 ( - ). Outlook negativo.




by Nih


Edited by Ignotus Albus E. Peverell - 1/5/2020, 17:39
 
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view post Posted on 7/5/2020, 20:28
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We can MASTER the future.

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vath1


vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 267 ~ PC: 182 ~ PM: 203 ~ EXP: 31,5


Il ministeriale si muoveva accorto, quasi lentamente, circospetto osservava in ogni direzione per cercare minacce che, al momento, non sembrarono esserci. La squadra riuscì a contenere le minacce in quell'area e, lasciando spazio ad un sorriso, si mosse dopo gli altri oltre il muro. La sensazione che gli diede il passaggio fu così tanto strana che gli sembrò di immergersi in una vasca ripiena di gelatina. Quel materiale, reso di un viscidume e gelatinoso, lo schifava a tal punto che cercò di uscirne il più velocemente possibile. Solo dall'altra parte poté tirare un sospiro di sollievo, un'inspirazione che si fermò a metà non appena realizzò che i mantelli di chi si era rifugiato sotto di essi sembravano non funzionare. Se quel principio si applicava a quelli, la stessa cosa si applicava anche al suo, alzandolo leggermente infatti notò come questo sembrava privo della sua capacità disillusioria riducendosi drasticamente alla capacità mimetica di un camaleonte. «Lynch! Hide! Bell!» Sussurrò preoccupato, richiamando l'attenzione degli unici studenti di cui conosceva i nomi. «I mantelli non funzionano.» Con la fida bacchetta alla mano l'avrebbe puntata in direzione della pattuglia in arrivo. "Muffliato" Il pensiero era chiaro, l'intento era quello di non permettere alla pattuglia in arrivo di potersi accorgere della loro presenza tramite l'udito. Una volta accertatosi che l'incanto fosse andato a buon fine avrebbe atteso gli altri, nuovi incantesimi vennero evocati. Si posizionò accanto ad Hide colui che, insieme a Timur, si sarebbe occupato di nascondere i compagni. Vath accorto più che mai avrebbe cercato di avanzare, tenendo d'occhio con la coda dell'occhio la pattuglia sulla sinistra. Se quella di fronte a loro sarebbe avvicinata troppo si sarebbe spostato verso il lato più sgombro da pericoli.

vath2




Statistiche:
PS: 267/267 PC: 182 PM: 203 PE: 31,5

Inventario Attivo:
Bastone da passeggio lasciato in eredità da un vecchio parente con l'impugnatura in argento a forma di testa di serpente dove, all'interno, si cela la propria bacchetta in legno di Acero, pelle di Runespoor, 12 pollici e 3/4, rigida.
Scarsella medievale (originale) +5 corpo +2 mana [Possibilità di contenere 8 oggetti di medie dimensioni.
1 - Drago d'artificio
2 - Valigetta palude portatile immensa
3 - Mantello della Disillusione Lepricanico
4 - Un sacchetto di Polvere Buio Pesto peruviana
5 - Lanterna: Questa particolare lanterna in ferro battuto e vetro, se accesa con la Magia, farà luce soltanto a chi la tiene in mano. Meccanismo simile a quello della Mano della Gloria.
Campagne Viennesi, 1880 d.C.]
Anello del Potere - Blocca l'avversario per 2 turni. Utilizzabile solo in Quest.
Bracciale di Damocle - Chi indossa questo oggetto avrà la possibilità di lanciare un "doppio incanto", ovvero due incantesimi in un solo post/azione, ma non più di una volta ogni 6 post di Quest/Evento (non portabile in duello del Club).

AZIONI & DANNI
Passa per ultimo, nota con orrore che sono allo scoperto perché i mantelli non sembrano funzionare, avvisa Eloise, Derek e Casey e cerca di lanciare un Muffliato non verbale sul plotone in arrivo verso di loro. Si affianca a Derek e si muove assieme al gruppo.
Danni subiti

 
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view post Posted on 7/5/2020, 20:38
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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DoMnjQI
Cielo del Sole ☉

PS 243
PC 147
PM 157
EXP 39
*Dopo il bagno nel letame, anche le piogge acide. Questa mi mancava!* Un moto di ribrezzo le attraversò la schiena quando constatò che gli escrementi liquidi delle gru erano riusciti a fare centro sulla sua spalla. Sentì il disgusto farsi strada fino agli arti, e farle drizzare i capelli della nuca. Maledetta Agrippa, ma era mai possibile evitare che qualcosa di ridicolo capitasse a ogni santa missione di Atene?! Distolse lo sguardo, schifata e divertita dall’ironia della sorte: ogni scarrafone è bello a mamma sua?! Piuttosto, come t’ho fatto, così ti disfo, pensava in quel momento rivolta alle sue bambine. Gliel’avrebbe fatto vedere, a quelle dannate gru, chi comandava!

Verificato il via libera, Eloise oltrepassò il buco nel muro sgusciando nella calce compatta, apparentemente integra, sostanzialmente intangibile. Erano stati tanti, i Verto Tenuis capaci di concederle l’accesso a luoghi proibiti, ma in questo caso la definizione calzava particolarmente bene. Eppure, forse spinta da una tale esperienza con quel genere di incanto, esitò un istante, volgendosi indietro: era successo qualcosa di strano, avevano superato una sorta di barriera. E quello, se contestualizzato nella Scuola di Atene, non poteva essere un dettaglio ininfluente.
Si acquattò accanto a Timur con cautela, gli occhi che sondavano quel nuovo scenario con avido interesse. La struttura generale non era cambiata di molto, rispetto a poco prima, ma il suo occhio non aveva ancora fatto l’abitudine all’architettura e all’organizzazione dello spazio urbano. L’intenso rosso di mura e pareti, le strutture a tetto spiovente, le piante ordinate e le ampie spianate erano declinazioni di uno stesso metodo, affascinanti ed esotiche, capaci di far leva sulle loro caratteristiche specifiche per implementare l’ordine e la minuzia che definiva tutta la città. Eloise ammirava affascinata quello che la circondava, colpita da tanta precisione, e intanto contava le lanterne, un nemico che dovevano cercare di evitare.
E se l’atmosfera era così distante da quella degli ambienti che frequentava normalmente, non percepiva molto di diverso nell’Aria che la circondava, con cui manteneva un canale di comunicazione sempre aperto, sempre connesso. Sentiva una brezza lieve portarle gli odori di piante sconosciute, percepiva una piacevole frescura, ma il tocco sulla pelle e il soffio sui capelli, quelli erano aspetti familiari.
Una voce allarmata alle sue spalle la fece rabbrividire.
Voltandosi, osservò con un sussulto che i corpi di Remar, Casey, Daddy e Derek erano comparsi alla vista: e se erano ben visibili a loro, non c’era motivo di illudersi che i loro mantelli avessero continuato a funzionare. «Presto!» Bisbigliò, «Dobbiamo tornare a coprirvi. Lanciate di nuovo i Seocculto.» Con un cenno della mano, arrestò l’intervento di Calaf, che aveva già la bacchetta pronta: un’idea le era balzata in testa, ma non aveva gli strumenti necessari per metterla in atto, e aveva bisogno della sua abilità magica per concretizzarla. Si avvicinò a Timur in attesa che compisse il suo incantesimo, e si rivolse al resto del gruppo per assicurarsi di tornare visibile agli alleati. «Andiamo!» Bisbigliò. Non aveva senso temporeggiare: ancora una volta, dovevano cercare di rimanere in movimento e macinare più iarde possibile.
Prima di poter spiegare a Calaf cosa aveva in testa, la sua attenzione venne attirata da Mya, che puntualmente le indicava altri pericoli in agguato. Tolta la pattuglia che si notava in lontananza, dritta davanti a loro, una seconda Ombra stava appollaiata su un edificio, gli occhi puntati sulle gru che aveva evocato poco prima. Mai che si facessero venire la cagarella al momento giusto, quelle! Sospirò, ripromettendosi di ripulirsi appena possibile, e sollevò la bacchetta per cercare di pilotare le cinque creature secondo i suoi intenti.
Non voleva che si comportassero in modo troppo strano o troppo molesto, non voleva destare sospetti. Semplicemente, voleva che fossero abbastanza interessanti da mantenere viva l’attenzione dell’Ombra, così da distrarla da eventuali sbavature provocate dal loro passaggio. Un passo falso per un passo falso: sarebbe stato sufficiente per continuare a rimanere delle ombre?
Guidò il volo delle gru per condurle verso l’edificio su cui l’Ombra nemica si ergeva: non intendeva attaccarla, ma farle posare poco distanti da lei. Con piccoli colpetti della bacchetta, cercò di guidarle in piccoli saltelli, concentrandosi per far sì che aprissero e richiudessero le ali, magari gracchiando a modo loro. La primavera non era forse la stagione degli amori? E quale migliore storia, se non l’innamoramento di un essere così tenebroso? Svuotate le viscere, era tempo di trovare un compagno per la vita.
Proseguì il cammino cercando di mantenersi più silenziosa possibile, attenta a quello che le stava accadendo attorno. La pattuglia che avevano visto marciare poco prima davanti ai loro occhi li anticipava di poco, procedendo sulla sinistra: avrebbero fatto bene a diventare le loro ombre? Un pericolo vicino, ma noto, era decisamente più contenibile di un salto nell’ignoto. Tuttavia, non avevano alcuna sicurezza sull’organizzazione delle difese della Città Proibita, e non erano per niente certi di quanti meccanismi di allarme avevano già fatto scattare. Il pensiero tornò al muro, e si convinse ad attirare l’attenzione di Calaf. «Pensi di riuscire a scoprire qualcosa di più delle difese che ci circondano? Non sappiamo niente dal punto di vista magico, e sarebbe utile capire a cosa andiamo incontro...» Aveva in mente l’incanto che Amber aveva usato nella vecchia casa di Snowfields per smascherare la limpida patina che la ricopriva - era forse il Veritas? - e desiderava mettere a nudo la situazione attorno allo stesso modo. «Grazie.» Sussurrò infine, curiosa di vedere come avrebbe deciso di agire.
Proseguirono oltre, attenti alle minacce circostanti e ai loro stessi movimenti, cercando di mantenere la segretezza che fino ad allora li aveva accompagnati. Se mai le precauzioni prese fino ad allora non fossero bastate, e la pattuglia che avevano visto muoversi nella loro direzione non avesse cambiato rotta, avrebbero fatto affidamento agli incantesimi di occultamento innalzati poco prima, togliendosi dalla rotta diretta degli Imperiali e scartando lateralmente nella direzione che sarebbe sembrata più consona, imponendosi di fare più silenzio possibile per non essere colti in flagrante.

NwSKYFx
ATTIVO & CONOSCENZE
Bacchetta Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11 policci e 1/4, Rigida
Spilla della Scuola di Atene
Cappa Elementale Effetto: Riduce i danni degli incantesimi che utilizzano il potere di Fuoco, Acqua, Terra ed Aria ed amplifica la forza degli incantesimi lanciati dal possessore di questo oggetto, a patto che siano incantesimi elementali. [+3 PS, +8 PC]
Bisaccia
Diadema della Veela Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una Veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico.(difatti invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno, utilizzabile una sola volta per quest) PC +2, PM +2, PS +2
Caramella dell’Illusione Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!
Polvere Buiopesto Peruviana Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
Strillettera che non sa di avere con sé

Elementalista inesperta: Aria
Smaterializzazione
Prima Classe Tutta
Seconda Classe Tutta
Terza Classe Tutta [Fattoriam Mutas Iracundia]
Quarta Classe Tutta [Circumflamma Colossum Ignimenti Mucum Ad Nauseam Neptuno/Aqua Eructo Repsi Genitum]
Quinta Classe Flagrate Stupeficium
Sesta Classe Homenum Revelio Repello Incarceramus
AZIONI & DANNI
Si becca una meravigliosa cacca di gru sulla spalla, si schifa. Oltrepassa il muro e sente che c'è qualcosa di strano, si accuccia accanto a Timur e osserva con attenzione la situazione circostante alla ricerca di informazioni. Quando viene notificata dell'effetto scemato dei mantelli, esorta a nuovi Seocculto, e si associa a quello di Timur. Anche Calaf è in quel gruppo. Attira l'attenzione dei compagni per tornare visibile, e ci si rimette in cammino. Notificata la presenza di una nuova Ombra, Eloise pilota le gru perché atterrino nelle sue vicinanze e si muovano in una simulazione degli amori primaverili.
Prosegue il cammino e chiede a Calaf se può trovare un modo per scoprire quali difese li circondano (pensa al Veritas, ma non è certa). Se la pattuglia in avvicinamento non reagisce alle loro azioni, scarta di lato per evitare un frontale, e si mantiene silenziosa.
Danni morali: cacca di gru sulla spalla.

 
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view post Posted on 8/5/2020, 15:27
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Mya J. Lockhart • Tassorosso • Animagus
« PS : 221/221 | PC : 166 | PM : 163 »



Decidere di fare da apripista alla carovana era un compito ingrato, seppur qualcuno dovesse effettivamente farlo. Oltre a vivere il brivido di poter essere la prima testa a volare una volta messo il naso fuori, lasciava al prescelto il compito di testare l'effettiva riuscita di un incantesimo. Non che dubitasse del potenziale del compagno più grande, ma la prima cosa che decise di avvicinare al muro fu la mano destra e non certo il naso. Questa venne avvolta da un velo inconsistente ma stranamente denso. Mya ci si infilò dentro, trattenendo istintivamente il respiro come se potesse annegare in quel limbo di calce smarmellata, e riprendendo fiato una volta attraversato il varco. Una rapida occhiata al nuovo ambiente, ed un cenno al gruppo alle sue spalle di avanzare. Con un leggero salto si trascinò fuori, acquattandosi fra i cespugli poco distanti, decisa a studiare con chiarezza quella nuova area. Era molto più sgombra di vegetazione rispetto alla precedente, un piazzale molto ampio lasciava avanzare indisturbata una pattuglia (la stessa incontrata poco prima dedusse, considerando la posizione della porta alla loro sinistra). A terra il pavimento era completamente piastrellato, fattore che li avrebbe in parte aiutati a nascondere rumori e impronte. Il fiume proseguiva il suo percorso, scorrendo al loro fianco come una guida o un ostacolo, ancora non lo aveva compreso. Al centro dell'area che dovevano dunque attraversare si trovava una modesta costruzione, il primo timido accenno di una città che iniziava a mostrarsi, muro dopo muro. E nascosto fra le curve delle tegole ambrate del tetto, di nuovo quella sensazione, quella percezione fugace, rapida, di essere predati. Una nuova ombra, indefinibile come la precedente, se ne stava immobile e calma forse di guardia. Non aveva ancora digerito il fatto di non essere riuscita ad identificare quella cosa, e ritrovarsela nuovamente davanti agli occhi la rendeva inquieta. Esattamente come l'altra sembrava non avere un reale contorno, quasi adattandosi all'ambiente che la circondava come un camaleonte, tradito solo dalla curiosità di uno sguardo rapito. Le gru in quel caso erano state provvidenziali, permettendole di percepire quel minimo movimento.
- C'é una seconda ombra sulla costruzione centrale - disse in un sussurro alla compagna (Eloise) indicandole la creatura - continuo a non capire cosa sia, ma sembra di vedetta, dobbiamo evitare di metterla in allerta -. Non conoscere il proprio nemico diventava il primo vero ostacolo, perchè li metteva nella condizione di non poter studiare con anticipo una possibile contromossa. Ma siccome l'idea guida di quella missione era "non visti e non uditi", sarebbe bastato continuare ad avanzare con la dovuta cautela. Attese che tutto il gruppo di ricompattasse, fornendo nuova copertura ai membri, restando più vicina al tipo che si era presentato come Timur.
- Dobbiamo liberarci di un problema alla volta - lo sguardo passò dall'aurea alla sua vice, aspettando un loro confronto o cenno di assenso, dopodiché lo spostò con decisione verso Daddy, che era il più vicino e anche quello più grande, se escluso il ministeriale. - Pensi di poter tenere lontani i babbani? - Stavano giocando una partita a scacchi senza conoscere i pezzi, era ora di capire chi fosse il reale nemico in quella missione. Una volta avuto la conferma dal corvonero si sarebbe spostata lateralmente lasciandogli campo d'azione, ma non prima di aver puntato la bacchetta di salice in alto, sopra la testa di Toobl. Sembrava l'investitura di un cavaliere, ma in quel caso la reale portata dell'incanto sarebbe stata decretata dal potenziale magico del mago, che Mya voleva solamente amplificare. Era un incanto particolare che il più delle volte veniva utilizzato a scopo personale, ma la tassorosso non aveva timore di sbagliare con quella scelta. Anche se tra baruffe e litigi, non aveva mai commesso l'errore spavaldo di sottovalutarlo, aveva scorto in lui del potenziale e la carriera che lo aveva seguito dopo quella loro burrascosa uscita in "mare" ne era stata la prova.
Seppur mentalmente, la convinzione con cui era pronta ad enunciare l'incanto era forte, determinata. * Magicus Extremus * Era pronta a trasformare Daddy nel catalizzatore di sè stesso, più preciso e più potente, dandogli il potere di generare un campo repellente di dimensioni nettamente superiori ai normali incanti. Più esteso e più repulsivo. Meno gente dovevano evitare e più veloce sarebbe stata la loro avanzata, in questo credeva.
Dopodiché, avrebbe seguito lo spostamento dei compagni in avanti, sperando di veder sfilare via la truppa prima che i loro passi potessero incrociarsi. Proseguire verso nord era l'imperativo, per quanto i due incursori alleati sembravano saperne.





Outfit | Scheda | Animagus esperto(forma)

[Azioni]
Attraversa il varco nel muro e si avvicina agli ultimi arbusti, scorgendo in lontananza la seconda ombra. Lo comunica ad Eloise e Casey, cercando poi il supporto tattico di Daddy. Infine casta sul corvonero un incantesimo per cercare di aumentare la sua portata magica, per poi proseguire avanti.

[Inventario]
♦ Bacchetta: Legno di salice, squame di ramora, flessibile, 10 Pollici
♦ Mantello marino: Protegge dal Freddo e dal Caldo (tramutato in una tunica scura, di taglio cinese)
♦ Pantaloni chiari: proteggono dal fuoco non magico
♦ Cappello del Falco: migliora la vista (tramutato in un cappuccio, che al momento è calato sulle spalle)

♦ Spilla, Cielo di Venere (appuntata al bavero, chiude la tunica)
♦ Catena della notte: rende più leggeri e agili (tramutata in una cinta che le cinge la vita)
♦ Anello Vegvisir ( Indice della mano sinistra )

♦Runa Laguz della Memoria
(impressa sul palmo della mano sinistra)

PS: +7
PC: +3

Effetto: "Utilizzabile una volta per quest, consente, dopo aver toccato un oggetto ed essersi concentrati in modo particolare, di vedere un evento importante nel passato dell'oggetto stesso. L'evento può essere legato a una certa circostanza, o anche ad un altro oggetto, concentrandosi allo stesso momento sull'oggetto che si vuole "scrutare" e sui fatti/oggetti che si vogliono a lui collegare.
Può essere utilizzato anche su persone, ma richiede una concentrazione e un controllo maggiore, nonché la probabile perdita di sensi. (salute ridotta a meno di 1/3)
Consente inoltre, una volta per quest, di evocare un "eco" di sé stessi, una figura eterea inattaccabile della durata di tre turni. Durante questi tre turni, l'Eco è in grado di evocare per una sola volta l'ultimo incantesimo utilizzato prima dell'evocazione dell'eco stesso (castare ulteriori incanti dopo l'evocazione dell'eco non cambierà l'incantesimo che l'Eco può castare). L'Eco è controllabile direttamente dall'evocatore. Immediatamente dopo l'utilizzo di uno qualsiasi tra i due effetti della runa, l'utilizzatore viene assalito da un freddo gelido, che riduce il suo corpo ai 2/3 dell'originale per la durata di tre turni (nel caso dell'Eco, l'effetto è da applicare subito dopo la sua evocazione, e non dopo la sua sparizione)."



 
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view post Posted on 8/5/2020, 16:22
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~ It's very rude to disturb attractive people ~

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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloLa donna camminava compiaciuta e soddisfatta del suo operato. Incurante di ciò che le capitava attorno. Cosa poteva succedere in quella che era, a tutti gli effetti, una fortezza inespugnabile? Tutta la sua preoccupazione era quella di assicurarsi una sicurezza politica che le avrebbe permesso di uscire sana e salva anche da quella situazione. Poi c'erano tutti i ragazzini che avrebbero urlato qualora qualcosa fosse successo.

« Nessun'offesa, Ministro, non a me, almeno! » guardò di sbieco l'uomo in verde; d'altronde era un suo problema difendere l'onore della diplomazia, non di Ekaterina. « Per tutto il tempo che sarò qui, Signori, sarò a loro disposizione. Per ciò che poco posso offrir loro che molta hanno assai più esperienza di me. E se il Vice Ministro Pong avrà piacere di affascinarmi con le sue spiegazioni, non potrei essere più felice. Avrei pensato almeno un mese, sì, ma nulla impedisce che mi fermi anche un anno. Come dicevo: i viaggi mi stancano molto e meno ne faccio meglio sto. » il sorriso conciliante della donna era volto a nascondere gli ingranaggi che macinavano informazioni. Tutto ciò che poteva esserle utile lei lo segnava, lo elaborava, e lo inseriva in memoria. Avrebbe fascicolato questi uomini nella sua mente, li avrebbe giudicati e soppesati per la loro utilità al Suo scopo. Il problema era questo: non sapeva quale fosse il suo scopo. Per il momento Ekaterina aveva come unica propria intenzione quella di sopravvivere e, se ci fosse riuscita, di far sopravvivere il suo gruppetto a qualsiasi costo. Ascoltava la piega della conversazione quand'ecco fermarsi il discorso del suo collega: un'interruzione, si voltò e fissò gli occhi verso una giovane del gruppo.

Ekaterina si fermò e fece lo stesso. Il cinese si fermò a rimproverarla e, maledizione, a lei sarebbe toccata frapporsi tra il cane da caccia e la sua preda. Cosa dire? "Son ragazzi"? No, in quelle fattezze non erano più ragazzi da perdonare: quella era insubordinazione, e lei stessa avrebbe punito l'insubordinazione con la morte.

« Ministro…! » disse sgranando gli occhi, cercando di attirare su di sé l'attenzione, Fu un'azione stupida, come avrebbe ripreso il suo collega, come avrebbe potuto motivare qualsiasi cosa avesse visto la giovane. Dio quanto voleva una sigaretta in quel momento. Fu quello l'ultimo pensiero che ebbe prima di vedere quell'orrendo spettacolo: due bestie si stavano dirigendo verso di loro a velocità sostenuta.
Draghi. Non poté celare il disgusto infinito che dimorava nel suo animo e che affiorò sul volto. « Cri… » disse sotto voce, terminando l'imprecazione nella propria mente. "Draghi" ripensò vedendoli correre verso di lei e i due ministri. Non arretrò di un passo, non poteva certo correre come una disperata, e non dimostrò eccessivo timore. Una fortezza impenetrabile, si disse. "Cinesi" pensò con disgusto " I Cinesi e le loro pacchianate". Vide le poderose unghie artigliare il terreno, arare la pietra. Iniziò ad avere timore ed arretrò di un passo, reggendosi col bastone mentre vedeva le bestie scartare i corpi dei giovani con lei. Stavano accorrendo verso di lei quando le parole dell'uomo li fermarono. Yin e Yang, così si chiamavano quei due bestioni. Aveva sempre odiato le bestie magiche, in generale, e i draghi in particolare. Amava definirli come il retaggio di un'epoca estinta che si erano attardati fin troppo su questa terra, e che forse avrebbero dovuto affrettarsi verso la loro estinzione. Aveva incentivato, disincentivandone il contrario, la caccia alle bestie magiche in via d'estinzione. Li aveva confinati in riserve che i babbani stavano disboscando, aveva fatto in modo di schiacciarli con una pietra tombale ma, dopo di lei, avevano cominciato a rifiorire. Odiosi, raccapriccianti esseri: scomodi a cavalcarsi, distruttivi e ,a quanto sapeva, indomabili. A questo punto, fossero stati così docili, avrebbe quasi potuto ricredersi.

« Sono… Signori, senza parole » esordì la donna mantenendo una freddezza d'animo, anche per lei stessa, incredibile. Quell'unica pausa, ben poco studiata, faceva intravedere lo stato di tensione alla quale era stata portata. In quella silenziosissima pausa si celava un mondo oscuro e mai sondato. « Come… » disse riprendendo controllo di sé, dopo aver forse tenuto per alcuni attimi la bocca di qualche centimetro più dischiusa del solito ( le si vedeva fin un filo di denti, a ben guardare, per intenderci). « Come dicevo prima, l'esuberanza dei vostri giovani, così come dei miei, è fonte di preoccupazione per noi più esperti; ma anche, dobbiamo ammetterlo, di soddisfazione. » il motore di Ekaterina aveva ripreso interamente la sua velocità e, finalmente, la lingua cominciava a rispondere al pensiero. Per un attimo le sue strategie avevano mancato di funzionare davanti a quegli orribili lumaconi corazzati, le uova dei quali aveva visto contrabbandare, e forse aiutato a contrabbandare, per anni in Europa, guadagnando ingenti somme dal mercato nero; per un attimo il suo cervello per intero era occupato soltanto dalla paura e dal disgusto, per un attimo, ora cessato, i suoi piani non erano più così solidi e la sua mente non era più sua. Non era insolito impazzire davanti alla vista di un essere simile, non era insolito perdere la concezione di sé nel mondo davanti ad una bestia, ma Ekaterina aveva visto troppo per permettere lo sgretolarsi del proprio io. Gli ingranaggi tornarono a roteare « E la signorina laggiù ha un'intelligenza esuberante quanto il carattere. Quindi, Ministro la prego di guardare con indulgenza i suoi modi, parliamone Lei ed io e sono certa che troveremo, così come per Yin e Yang, una spiegazione al suo comportamento. » dopo aver lanciato sguardi folgoranti, ne alternò di rappacificatori e sorridenti verso i due uomini alla sua destra e alla sua sinistra « Ricordiamo che è la vecchiaia a portar consiglio: se ne nascessimo già dotati… invecchiare sarebbe soltanto una punizione, non è così? » schioccò una risata e pregò che il casus belli cadesse nel dimenticatoio. La situazione era tesa, molto più difficile di quanto sembrasse in apparenza; Ekaterina sapeva che si trattava di uno di quei momenti di snodo che non dovrebbero esser messi sotto pressione, uno di quegli istanti nevralgici che rischiano di mandare tutto in rovina. Sapeva, per sua esperienza, che è in quei momenti che bisogna essere più attenti, non sapeva cosa dovesse esser detto, non sapeva cosa stesse per succedere ma vedeva, dagli sguardi dardeggianti, che quello era il momento. Era il momento culminante e qualcosa sarebbe andato storto, perché sempre accadeva così. Quello era il momento perché era il primo, gli altri che l'avrebbero seguito sarebbero stati affrontati con maggior calma, ma in quell'attimo venivano giudicati e sarebbero stati giudicati e su quelle risposte avrebbero avuto fiducia o diffidenza, morte o vita. Ekaterina non aveva paura, ma era tesa e tensione e paura si sfiorano, a volte, in una danza solitaria che genera coraggio, sfrontatezza, persino negli animi degli egoisti. Era quello il momento di agire? Avrebbe consegnato la propria vita e quella dei giovani che l'accompagnavano in mano a nemici capaci di tutto? Erano domande che le volarono in mente ma che non si fermavano, transitavano e venivano scacciate. Fece un passo avanti e si fece più preoccupata « Lorsignori mi perdoneranno ma trovo che certe misure siano… tutt'altro che di routine, per quanto ricordi. » disse con apparenza timidezza « Non sapevo di draghi "da compagnia" liberi di pascolare per queste sacre mura … e considerando la natura di questa fortezza, mi viene da riflettere. E proprio perché so che riflettere conduce sovente a conclusioni sbagliate chiedo a voi… » sorrise guardandosi attorno e, forse intercettando lo sguardo del nero, dell'uomo che aveva messo in moto tutto quello, forse sognandosi solo d'averlo visto, decise che era ora di presentarsi:
« Eccellenza » disse sperando che Pong non l'avesse portata sulla cattiva strada. Tuttavia, se durante tutto il discorso si era riferito al suo compagno per nome e nell'unico momento concitato parlava ad un "Eccellenza" dubitò si parlasse di Pang. Gli parlò con tono deferente ma , come sempre, non servile, arricchendo con un sorriso pratico, sinceramente sbrigativo, l'accenno di riverenza del capo . « Avrei avuto il piacere di presentarmi prima, ma le mie gambe non mi permettono più di correre come una volta. Yeung Gao, sono onorata »

Code & image by Keyser Söze.



Punti Salute: 180 | Punti Corpo: 118 | Punti Mana: 137 | Punti Esperienza: 27


Inventario:
Avversaspecchio Portatile +3 Salute
Frangia di Merlino Salute +3; Mana +6
Anello Luminoso Mana +2
Catena della Notte Corpo +3 Mana +2
Cappa del Negromante Salute -5 Corpo + 5 Mana +5
Bastone da passeggio e Pietra + 12 Mana

Ciondolo Grazia Ricevuta: Questo amuleto rende vano l’anatema Cruciatus per una sola volta se si viene colpiti. USABILE PIU’ DI UNA VOLTA, ma solo una volta al giorno


Riassunto:
La cicaleccia Ekaterina viene interrotta, nel suo chiacchierare, prima dall'esclamazione dell'uomo, poi dall'arrivo dei besti. Infine, ripresasi dallo spavento, ricomincia a chiacchierare buttando qui e là domande accasaccio, forse ancora postumi dello spavento e, infine, si presenta. Ovviamente non considera i caduti di striscio, se si alzano bene se non si alzano mandiamo fiori alle famiglie. :flower: cuori a tutti.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 16:24
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Con un flebile “pop”, Caleb venne risputato al di là del muro che si era parato davanti al gruppo. Un attimo prima stava pensando che sarebbe andato a sbattere contro i mattoni della barriera e un attimo dopo ne usciva, con un senso di soffocamento. Soffriva così tanto di claustrofobia che anche quel breve attraversamento gli aveva provocato ansia e mancanza d’aria. Pensò a come sarebbe stato trovarsi a metà del muro, un po’ di qua e un po’ di là, come certi topi di un racconto horror che aveva letto alla scuola babbana. Inspirò profondamente, apprezzando di nuovo l’aria di quella notte orientale che ormai aveva steso il suo manto sulla Città Proibita.

Non c’era tempo però per guardarsi indietro, come un naufrago che, arrivato sulla riva, si volti a osservare l’acqua piena di insidie. Timur si era fermato e, con lui, anche gli altri. Come i suoi compagni restò immobile, cercando di trovare riparo nei cespugli vicini. Sentì bisbigliare dietro di lui, qualcosa a proposito dei mantelli che non funzionavano più. Una grana in più da risolvere...ma non da lui, le cui conoscenze magiche non erano così avanzate. Controllò di rimando la bacchetta poggiata sul palmo della sua mano, in modo eventualmente da correggere la loro posizione.

Quando la transumanza silenziosa ripartì, si tenne più stretto al mago con cui stava procedendo [Timur] e continuò a camminare. Sempre tenendo la bacchetta sul palmo della mano camminò in silenzio, buttando ora un occhio alla sua bussola magica ora a ciò che aveva intorno. Lo scenario non era granché mutato rispetto a prima, né per vista né per udito: l’acqua continuava a gorgogliare e una teoria di strutture dai marcati caratteri cinesi si stendeva all’orizzonte. Alcune pattuglie impedivano il cammino, mentre davanti a loro un’altra ombra, nera sullo sfondo nero, sembrava sbarrare la via. Come la sfinge di Tebe, inquietante e minacciosa, pareva pronta a balzare su chi non avesse risposto bene all’indovinello proposto.

Non era Tebe la loro meta, questo era poco ma sicuro ma...qual era, di preciso? Caleb azzardò una domanda all’uomo che li stava guidando.

Dobbiamo andare a nord e trovare Tianqui. Bene. Siamo quindi diretti alla volta del suo palazzo?


Lo disse in un sussurro ma, essendo vicino al mago, sperava che questi lo potesse udire.

Stava lentamente recuperando informazioni all’interno della sua memoria. Come un vecchio computer babbano, la clessidra di attesa aveva lasciato il posto a una cartella contenente alcune informazioni sulla dinastia Ming. Merito del libro che, a suo tempo (quanto, di preciso?) il Preside gli aveva donato. Avrebbe dovuto capirlo: quel dono nascondeva già un disegno.

Un’altra voce spezzò il silenzio, pronunciando un incantesimo. Era di una giovane ragazza cinese che lo aveva raggiunto accanto alla sua guida; sotto le mentite spoglie fatte di neri capelli serici e occhi allungati si nascondeva la Tassorosso con cui aveva condiviso, una volta, la scorribanda all’interno dei corridoi del Castello. Aveva lanciato un Galileius, forse per scrutare meglio le tenebre e i pericoli che nascondevano.

Qualche mese prima anche lui aveva sperimentato quella magia su sé stesso ed era rimasto semicieco per un po’, dovendo fare affidamento su Nieve, che lo aveva sostenuto e guidato. Conosceva quindi, per averlo sperimentato direttamente, quanto potesse essere fastidioso e pericoloso perdere in un battere di ciglia qualcosa su cui, normalmente, si fa affidamento. Soprattutto in un momento in cui, come quello, avevano tutti i sensi all’erta, per captare ogni possibile pericolo in arrivo.

Per un momento fu tentato di non fare niente. “Pff, pivella. Ora impari che cosa vuol dire... “ pensò, con un sorriso. Doveva pur sempre imparare, no? E poi era una Tassorosso, quelli che avevano rubato la coppa proprio quando il Leone la stava ghermendo con i suoi artigli. E poi era amica di Casey e ancora lui aveva un conto un sospeso con il suo prefetto. E poi non lo aveva salutato all’inizio della loro avventura. E poi...e poi realizzò che in quell’occasione non esistevano Case ed erano un gruppo. Pensò che Gwen avrebbe potuto essere in difficoltà, come lo era stato lui. Senza Nieve, a Godric’s Hollow, sarebbe stato perduto. Ricordava ancora quel senso di smarrimento, di perdita, che aveva seguito la magia. Quella sensazione di impotenza e bisogno di sostengo. No, non avrebbe permesso che anche lei provasse quella sensazione. Nieve era lì anche per lui e lui avrebbe ricambiato, indirettamente, quanto doveva. E poi anche lei era scozzese, via. Era tempo di mettere da parte tutto ed essere un vero Grifondoro.

Già, mica come questi tass...ok, ok, Caleb smettila.

Le afferrò delicatamente il braccio con la mano sinistra, all’altezza del gomito.

Non ti preoccupare. Ti guido io, fidati di me. le sussurrò, cercando di essere più rassicurante possibile.


Sinossi: Caleb attraversa il muro soffrendo e torna a respirare. Si ferma con gli altri e consulta la direzione. Poi riparte, azzardando una domanda a Timur. Sentito l’incantesimo di Gwen, dopo un attimo di esitazione, decide di sostenerla e darle man forte.


STATS:
Punti Salute: 152

Punti Corpo: 83

Punti Mana: 77

Esperienza: 7

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Cappa Elementale
Anello con rubino
Ciondolo della scaglia di drago
Guanti del paladino
Anello della gorgone
 
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view post Posted on 8/5/2020, 16:37
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Juliet Little
× Studentessa × 15 × sheet


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Era strano vedere dei draghi in carne ed ossa, se lo erano veramente.
Avrebbe tirato la manica del suo caposcuola per chiedergli, senza pronunciare parola, avendo la bocca arida, se anche lui gli vedeva. La presa sulla bacchetta si sarebbe fatta più stretta come a stritolare quel pezzo di legno. Ma non ci sarebbe riuscita perché era l’unica cosa vera che non la faceva impazzire. Si sarebbe guardata attorno quando udì quello che disse Oliver a proposito del Libro.
Chi o cosa stava minando alla pace del luogo?

Aveva visto lo strano comportamento del ragazzo prima che pronunciasse qualcosa riguardo al fatto che i draghi fossero la miccia che avrebbe dato corpo a qualcosa di più grande. Avrebbe voluto aiutarlo quando lo aveva visto barcollante e preda di qualcosa, qualsiasi cosa fosse. Sembrava che Oliver fosse a conoscenza, ogni volta, di cose o eventi più del diavolo stesso. Avrebbe voluto sorreggerlo dopo quella fatica immane, ma le membra della ragazzina non rispondevano a dovere. Forse era chiaro che sarebbe stato meglio così. Chissà cosa sarebbe successo con un suo intervento.
La venuta dei draghi l’aveva, momentaneamente, resa inattiva e succube di quella visione, o allucinazione. Però non era un’allucinazione perché pure gli altri sembravano volgere lo sguardo verso gli ospiti inattesi.

*Sono pericolosi?* Si sarebbe chiesta mentre ancora la paralisi la bloccava sul nascere. Anche se apparteneva alla casata dei Grifondoro s’era beh guardata dal compiere qualsiasi gesto istintivo. Chissà che cosa avrebbe combinato una pazza, sconsiderata, ragazzina di quindici anni alle prese con problemi adolescenziali e ai tumulti ormonali di quell’età. Non osava saperlo.
Non avrebbe reagito all’avvicinarsi dei due draghi, era la prima volta che ne vedeva dal vivo, così dannatamente vicini, che avrebbero creato uno spartiacque nel gruppo, prima compatto e ora allo sbaraglio. Si erano diretti di corsa verso il gruppo e in quel frangente, in quella sua immobilità davanti al pericolo, Juliet sarebbe stata sbalzata dalla coda di uno sul selciato. La caduta le avrebbe provocato piccole abrasioni sulle mani, corse in avanti per attutire la caduta della giovane rosso-oro.
Con fatica si sarebbe alzata cercando di capire che cosa fosse successo. La caduta l’aveva intontita e per qualche minuto sarebbe rimasta a riprendere fiato e coscienza di ciò che era appena successo. Avrebbe voluto fuggire, ma era una Grifondoro perdiana e i Grifondoro non erano così meschini o senza spina dorsale. Con la consapevolezza di avere un tornando in testa e una tremarella, era pur sempre un essere umano, si sarebbe avvicinata a due ragazzi che si trovavano nelle vicinanze, Thalia e Lucas. Avrebbe voluto appiccicarsi a Brior, ma il caposcuola era dall’altra parte del gruppo ormai diviso. E poi non sarebbe stata una mossa saggia spostarsi. Forse quei draghi erano bellicosi e le sarebbe stato impossibile spostarsi senza essere vista.
Mentre cercava di dare sollievo alle mani soffiando sulle abrasioni, la destra ancora si si sarebbe stretta attorno al legno della bacchetta. Avrebbe dato chissà cosa per comprendere la situazione e per capire cosa avrebbe dovuto fare. Avrebbe lasciato le questioni ai più sapienti del gruppo mentre il suo sguardo sarebbe corso, mentre restava nelle retrovie accanto ad una ragazza, Ariel, verso i draghi, fattosi cuccioli dinanzi ai due imperiali. Lo sguardo scuro sarebbe poi vagato tutt'intorno per poi fermarsi sul nero, molto più avanti rispetto al gruppo. Avrebbe allungato collo e orecchie per seguire il discorso, ogni cosa che potesse tornare utile per colmare quelle lacune di cui Juliet ne era piena fino alla radice dei capelli così orientali. Si sarebbe avvicinata alla ragazza che aveva adocchiato prima, Ariel, per porgerle una questione che solo lei potesse sentire:
«Ma come mai abbiamo le fattezze orientali ora?». Quel mistero era ancora irrisolto e porgendo la domanda alla ragazza, più grande di lei, forse avrebbe capito quello strano fenomeno.

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× PS: 133/143 × PC: 63/68 × PM: 103 × EXP: 9

Inventario

~ Bacchetta
~ Lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes
~ Nanosticca
~ Amuleto oscuro (indossato come collana)
~ Ciondolo Scaglia di Drago (indossato come collana)
~ Anello del Coraggio (al dito indice della mano sinistra)
~ Ametista degli Gnomi (indossato come collana)
~ Giada delle Fate (indossato come collana)
~ Anello del Vegvisir (al dito indice della mano destra)
~ Catena della Notte
~ Stivali Drow (indossati)
~ Cappa del Negromante (indossata sopra la tuta mimetica)

Incantesimi & Abilità

Prima Classe e Seconda Classe.


Riassunto & Status delle Ferite

Ha una visuale dei draghi e viene sbalzata sul selciato. Piccole abrasioni sui palmi delle mani. Cerca di avvicinarsi alla ragazza più grande di lei, Ariel, come per trarne protezione e le fa la fatidica domanda che a più riprese le aveva lambito la mente. Cerca di trarre qualcosa dai discorsi dei due imperiali e dal tizio vestito di nero

Danni: piccole abrasioni sui palmi delle mani per la caduta sul selciato (?)




















 
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Erano riusciti a passare il muro, incredibile ma vero. Erano riusciti nel loro intento, forse aveva sottovalutato le sue capacità e quelle dei suoi compagni di viaggio, seppur con qualche difficoltà, dannati uccelli. Non c’era tempo per congratularsi troppo con se stessi, come ogni avventura che si rispetti era molto più simile ad un cubo di Rubik che non si riusciva a risolvere che una scampagnata, come era stata millantata. Proprio come nel famoso cubo enigmistico babbano, ogni mossa era importante per arrivare alla conclusione. Anzi, ogni mossa andava pensata per favorirne la successiva. Ed era così che il gruppo lavorava, ma ad ogni passaggio altri impedimenti si palesavano ai loro occhi, nuovamente due pattuglie, più o meno vicine più o meno rivolte verso di loro. Per loro fortuna la prima sembrava guardare e incedere in direzione opposta al loro poco tranquillo nascondiglio formato da cespugli. La seconda, benché più lontana, si avvicinava verso di loro. E poi c’era un’ombra su di un muro, c’era sempre un’ombra. Dovevano capire come muoversi e capirlo presto. Era intento a guardare la situazione quando la sua attenzione fu richiamata dal sussurro del ministeriale che chiudeva la fila e lo informava di un fatto tanto strano quanto problematico, i loro mantelli non funzionavano a dovere, erano visibili, esposti. Il suo primo pensiero fu quello di liberarsi un po’ della morsa della stoffa, al momento era inutile e forse sarebbe stato più utile avere la possibilità di movimento per cercare di usare la magia, e quindi la bacchetta. Nonostante l’esortazione dell’aurea a Timur per un secondo seocculto non vi era la certezza che riuscisse a coprire tutti, prima lo avevano eseguito in due, ed anche quella volta era la scelta più sensata. Così, seppur nella speranza di riuscirci, si assunse quella gravosa responsabilità. Ma l’imperativo rimaneva. Non dovevano essere visti. Estrasse la bacchetta, la puntò contro se stesso, poco più lontano, e poco più in alto, così facendo avrebbe dovuto rendere partecipi della disillusione più compagni possibili. Era il tempo di pronunciare la formula, la sua mente, abbastanza calma, era concentrata sull’esecuzione e sul risultato che avrebbe voluto ottenere. Occultare se stesso ed i suoi compagni. Sè. In quel “Sè” c’era lui, c’erano tutti coloro erano dietro o accanto a lui, non era difficile immaginarli come membra di un unico corpo da nascondere ai nemici visto che tutti insieme, e grazie all’aiuto di tutti, erano già riusciti a fare qualcosa di inaspettato per un gruppo che non si conosceva poi così bene, se non alcuni. Occulto. Sussurrò, rendendo le due parole, che nella formalità avrebbero dovuto essere separate, come fosse una, con un unico scopo. Rendersi invisibili a quanti più nemici possibili. Ciò che doveva fare l’aveva fatto, adesso era tutto nelle mani del fato.
Quando ebbe finito iniziò a seguire il gruppo, prima però doveva attirare l’attenzione del gruppo che di Timur, per cui disse in un sussurro
Siamo qui. Adesso potevano andare avanti seppur con le dovute accortezze. Se mai la pattuglia che veniva verso di loro fosse stata un problema si sarebbero accovacciati, e nascosti meglio ai loro sensi.

 

“ Scuola di Atene - Tutto è proibito ”

Salute: 247 ▲ Corpo: 219 ▲ Mana:232 ▲ EXP:23.5


Razza magica: Lycan.

Incantesimi:
Prima, Seconda Classe e Terza Classe (Escluso Fattoriam)
Quarta Classe: Colossum, Circumflamma e Ignimenti.
Incantesimi Imparati a Lezione di diverse classi.
Incantesimi Chiari: Atlantis Cage.

Inventario:
- Bacchetta:Legno di acero, dente di drago, 11 pollici, flessibile
- Ciondolo della scaglia di drago
- Mantello della Disillusione
- Anello dell'eroe (Mano Destra)
- Anello con quadrifoglio (Mano Sinistra)
- Anello con adularia
- Ciondolo giada delle fate
- Occorrente per fare le sigarette +
accendino antivento
- Qualche caramella tutti i gusti+1
- Qualche api frizzole
(sparse nelle tasche)


Riassunto: Derek gongola un po', maledice gli uccelli per il regalo poco gradito. Quando gli viene detto che sono tutti nuovamente visibili, decide di dar man forte a Timur, tentando un Seocculto che copra lui stesso e parte dei compagni di ventura. Attirerà l'attenzione del gruppo di Timur, così da vedersi tutti. Seguirà poi tutte le azioni del gruppo, dal cercare di andare avanti alle varie ed eventuali. Nel mentre si mette in ascolto.





 
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view post Posted on 8/5/2020, 17:38
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Fu un momento.
Allontanando la presenza e gli sguardi del terzetto, con la superbia immatura della sua età e delle sue convinzioni, Emily aveva guardato il Nero voltarsi. Gli occhi raggelanti dell’Ignoto abbracciarono l’intero patio ma il tempo non le concesse abbastanza per capire se fossero rivolti a lei – questa volta – o ad altro.
Alle sue spalle, la gioiosa distruzione dei cuccioli stava per raggiungerla ma lei, troppo presa dalla figura che l’abbagliava di inquieto malessere, non era stata in grado di muovere alcun passo per scansarsi. Li aveva uditi farsi più vicini ma, coerentemente alla Natura che l’aveva forzata a smussare talvolta il suo istinto, s’era arrestata sul colpo, incapace di spezzare quel breve momento di angoscia pura.
Il colpo la raggiunse senza remore, bersagliandola in pieno con le conseguenze del suo errato ardire e le scaglie dei due non furono clementi, sbalzandola al lato della processione che, nel frattempo, si era fermata per permettere ai più di correre ai ripari.
Il contatto violento con il terreno non fu inatteso, così come la rabbia che la spinse a rimettersi in piedi già con i primi acciacchi. Metà del volto era scivolato per qualche centimetro sul suolo e la scottatura era visibile sull’alto zigomo sinistro. Stessa sorte era capitata al lato del corpo interessato. Gli abiti avevano fatto il possibile per coprirla ma dove non era sopraggiunto lo scontro con la dura pietra, era stato il picchio contro la resistenza del pavimento a indolenzire e ferire il fianco.
Facendo forza sul braccio dominante si portò il dorso della destra al volto, cercando di contemplare la serietà, o meno, del danno. Corrugò la fronte, gli occhi coperti dall’accenno dell’ira e frustrazione che, per un attimo, andavano ad oscurare l’irrequietezza che l’aveva condotta fin lì, pronta per essere immolata come fugace divertimento dei due piccoli Petardi.
Si morse il labbro inferiore e si tirò su, puntando i piedi a terra con forza; per reggersi, certo, ma anche per sommergere l’ardente desiderio di raggiungere i due cuccioli e iniziare a pestare capricciosamente le loro code per l’affronto.
Si voltò nuovamente in direzione del Nero: che fosse stato lui? Ancora una volta, le coincidenze parlavano chiaro. Avrebbero, tuttavia, avuto senso solo se non fossero state tali, se tutto fosse stato architettato da Ping con lo scopo di arrestarli, in qualche modo. Ma perché?
Ovviamente Emily non poteva sapere di Oliver e della sua visione ma poteva rendersi conto che, proprio nel momento in cui aveva iniziato a percepire qualcosa, proprio quando aveva incominciato a mettere in questione la presenza del più silenzioso dei tre saggi, erano iniziati i guai.
Possibile che la comparsa dei draghi fosse solo un caso? Li avevano davvero svegliati loro? Sperò, quanto meno, che non vi fosse un allevamento nei dintorni.
Decise che, almeno per quel momento, avrebbe evitato di paventare troppo i suoi pensieri e sensazioni su Ping: sia mai ci fosse scappato il morto e fosse stata proprio lei la malcapitata, incapace di non farsi gli affari suoi. Voltò il capo con uno scatto deciso, rassegnata al doversi distrarre da lui, fin troppo grada alla più attempata del gruppo per le sue parole – qualora le avesse udite.
Quella situazione le stava dando non pochi grattacapi; si sentì imprigionata dal non poter fare o, addirittura, provare nulla che riguardasse le sue percezioni, il suo stato d’animo. Era ciò che, da quando l’eredità del sangue di Banshee si era rivelato, avvertiva con sempre più foga e insoddisfazione: l’impossibilità di spiegare razionalmente ciò che le sue emozioni presagivano.
Gli occhi cinerei incontrarono Megan che, a sua volta, prendeva coscienza delle proprie contusioni. Di impulso le si avvicinò, offrendole una mano per rialzarsi mentre la sinistra correva al proprio fianco, tastando l’ecchimosi che avrebbe poi notato, a missione conclusasi.

«Tutto okay?» le chiese, evitando la parte in cui ammetteva che aveva avuto ragione lei: sarebbe stato meglio non lasciare la posizione e fare di testa sua.
Di spalle a dove era stata catapultata prima, poteva voltarsi e indugiare sui Draghi che, a quella piccola distanza che li separava, rimanevano una visione del tutto fuori tempo e luogo.
Fu solo allora che, lucida e non in balìa della stizza, si rese conto che era la sua prima volta: non aveva mai avuto l’opportunità di vedere dei Draghi tanto vicini senza il timore che qualcuno potesse fare di lei una merenda arrosto.
Le iridi chiare scivolarono sulle loro squame, percependo una leggera differenza tra le stesse, bagnate dalla luce calda delle lanterne. La loro schiena, lucente, era agitata da lievi sussulti; la scia di polvere a seguito della brusca frenata stava per riposarsi, scoprendo sempre di più le loro mille e più particolarità.
Ne restò affascinata per momenti che le sembrarono eterni, fin quando Megan non fece pressione sul suo palmo e si rialzò al fianco. Intorno a lei, la squadra stava tornando con i piedi a terra e fu semplice accertarsi che fossero ancora tutti vivi e interi.

«Da dove sbucano… E perch--- »
La leggera carezza sulla guancia la costrinse a una leggera smorfia di fortuito dolore ma, con sorpresa, non la scansò. Corrugò nuovamente lo sguardo eppure le labbra si piegarono in un impercettibile sorriso.
«Sì, sto bene, tranquilla»
Si sentì rispondere, a voce bassa mentre rilassava il volto e si lasciava andare ad un lieve sospiro del petto, ora calmo.
Fu inevitabile non tornare a fissare le Creature e se non fosse stato per le contusioni a cui l’avevano ridotta e al leggero rivolò di sangue mesto che le bagnava la guancia, si sarebbe accorta di esserne incantata mentre udiva risposta alla sua inquietudine.
Erano... Sotto attacco.
Per un momento il tentativo di distrarsi dal Nero aveva avuto i suoi frutti ma quanto a lungo sarebbe durato?


ZtBaYZG

▲ Razza e abilità

▸ Banshee
▸ Cielo del Sole
▸ Exp. 55,5
▸ Materializzazione
▸ IV Classe Incantesmi
▸ Incanti oscuri:
Sectumsempra, Vielente; Essenza Converto; Segreto Ombrae; Protego Totalus


▲ Attivo/Passivo

▸ Bacchetta, custodia, gamba sinistra.
▸ Stiletto della Banshee, custodia, gamba destra.
▸ Cuspide scarlatta, dito medio, mano destra.
▸ Catena della notte, collana, con ciondolo occhio di Banshee.
▸ Anello del Troll, anulare, mano sinistra.
▸ Mantello della Disillusione

Occhio della Banshee: migliora la visione crepuscolare anche in caso di nebbia, consentendo di castare con mira e precisione ciascuna tipologia di incanto.

Anello del Troll: aumenta la potenza del Mago.

Cuspide scarlatta: ditale simile al pungiglione di uno scorpione. Chiunque lo indossi avrà il potere di pungere un mago creando una ferita dalla quale inizieranno a sgorgare litri di sangue. Il sangue sarà solo una mera illusione ma il senso di affaticamento e confusione della vittima sarà reale.

Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.

Mantello disillusione: rende un'ottima mimetizzazione, sembrerà donare l'invisibilità.

Stiletto della Banshee: pugnale di antica e pregiata fattura.




Riassunto ▼ Danni subiti ▲

▼ Emily si accorge dell’occhiata raggelante del Nero. Viene sbalzata di lato dai Petardi e accusa il colpo*. Si rimette in piedi e fa delle brevi riflessioni su Caso e Coincidenza. Cerca di chetare la sua natura, di non dare oltremodo nell’occhio e si avvicina a Megan – evitando di pestare capricciosamente le code dei draghetti farabutti. Porge la mano alla Corvina per far sì che si rialzi e le pone un paio di domande random o almeno ci prova, perché le fa una carezza, e la confonde un attimino. Solo in quel momento, con la polvere della frenata che si stabilizza, si rende conto che è la prima volta che ha l’opportunità di osservare così da vicino le creature esplosive e rimane ad indugiare su di loro mentre ascolta attentamente le parole di Megan circa Oliver.


▽ ps 286/306 ▽ pc 274/284 ▽ pm 286

▲ Sbalzata di lato, Emily atterra sul lato sinistro del corpo. Per fortuna non accusa danni al braccio ma il volto, strusciando sulla pietra, mostra una scottatura/ferita sullo zigomo sinistro. Nulla di preoccupante, qualche futuro livido al fianco, qualche acciacco momentaneo e si riparte.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 17:49
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3YdQGg8

Quando svolgeva quelle fantastiche missioni ad Atene, il suo vero problema era ordinare le idee nella maniera corretta.
Aveva il cervello talmente pieno di paranoie, congetture, piani, azioni e incantesimi che spesso entrava in un intricato labirinto di pensieri da cui era difficile uscire.
Se poi oltre ai suoi deliri ci si mettevano anche ulteriori problemi come la velocità nel quale eseguivano le azioni, l’acqua che gli martellava costantemente la testa, si capiva bene perché il ragazzo poteva andare nel pallone.
Certo non era uno sprovveduto, anzi, la sua mente si muoveva strategicamente mossa dopo mossa, ma di certo, coordinare le sue mosse con quelle di altri, non era cosa facile, nemmeno per un ex Caposcuola.
Notando la Tassorosso (Mya) entrare nel varco da lui creato con timore, la seguì per poi spostarsi vicino ai cespugli.
Veramente pensava che potesse sbagliare un incantesimo del genere? Per chi lo aveva preso per un moccioso alle prime armi?
Cercò di non pensare a quanto era successo, di placare la sua strafottenza e d’incanalarla in qualcosa di maggiormente utile come osservare il loro campo d’azione e i nuovi nemici.
Sapeva bene che dovevano procedere, ma lo dovevano fare cercando di conservare un profilo basso, che risultava sempre più difficile mantenere.
Quanti plotoni di guardie c’erano? Due? Solo quelli? L’aggiunta di Mya gli fece capire che c’era anche un’ombra, cosa che lui non aveva notato ma che sicuramente era possibile.
Quella dannata città sembrava avere un pericolo ad ogni svolta, ad ogni loro piccolo passo.
Il silenzio di quei secondi di pensiero per tutti, per lui furono un tripudio di rumori. Era certo che i ragazzi non lo potevano sentire, ma l’acqua continuava a chiacchierare, a borbottare incessantemente, segno che non era un passaggio praticabile, almeno per il momento.
Che dovevano fare? Come era giusto muoversi? Di certo dovevano andare dritti sul la loro strada, ma doveva eseguire una magia in grado di aiutarli in qualche modo.
Proprio mentre il cervello iniziava a macinare, l’affermazione di Eloise gli fece gelare il sangue.
Abbassando lo sguardo sul mantello, notò che questo era di un bel colore murato, proprio come quello che aveva sognato di non avere mai.

*Seriamente?*

Penso tra sé e sé, mentre altri ragazzi assieme a lui iniziavano ad organizzarsi nuovamente con i Seocculto.
Quello era un colpo basso, l’ennesimo della giornata, più grande del letame che era arrivato dall’alto pochi minuti prima.
Osservando di nuovo il campo di battaglia, iniziò a pensare a cosa fare, ma la risposta arrivò da Mya. Era un azzardo, sicuramente qualche mago in quella fazione c’era ma tanto valeva provare, magari in quella zona erano per solamente babbani.
In fin dei conti il ragionamento aveva senso; quali erano i maghi che preferivano andare in giro con le spade e gli archibugi piuttosto che con le bacchette e le pozioni in grado di curargli qualsiasi tipo di ferita?

-Certo che posso tenerli a bada. Sono Daddy Toobl.-

Disse con aria da spaccone.
Se prima era riuscito a trattenersi dal commentare lo scetticismo con il quale aveva attraversato il muro, ora non poteva più fare a meno di sottolineare le sue capacità magiche. Infondo, pur essendo maturato, restava comunque un grande spavaldo.
Avvicinandosi al concasato Derek, notandolo che stava per fare l’incantesimo a lui notò, gli fece cenno di seguirlo.
Sperava tanto che capisse che doveva fare il Seocculto anche su di lui, altrimenti sarebbe morto sotto i colpi delle armi belliche nemiche.
Quando arrivò alla distanza utile a far spostare le guardie altrove, il Corvonero, come da accordi con la Tassorosso, iniziò ad eseguire l’incanto che conosceva per liberarsi dei nemici.
Puntò la bacchetta nel punto designato. La sua razionalità gli diceva che l’incanto poteva fallire, ma l’istinto gli suggeriva di seguire le interessanti idee dei suoi colleghi.
Tracciando un cerchio in senso orario, ampio, in maniera tale da allargare la zona perimetrale nella quale respingere i babbani, disse:

-Repello Babbanum-

L’intento era quello di mandare i nemici lontani da loro, vicino alle altre guardie, così da riuscire a proseguire diritti per la loro strada.
La volontà del ragazzo si fece vigorosa, maggiormente potente. Le guardie volevano andare nella stessa direzione delle altre. Non sapeva come, non sapeva nemmeno perché, ma le avrebbe spostate lontane da loro che avevano la necessità di proseguire il loro cammino.
Nemmeno in quel frangente si domandò perché dovessero andare dritti, chi dovessero incontrare e per quale motivo.
Non erano domande che si poteva porrè al momento, non erano quesiti che aveva intenzione di porsi quando si trovava sulle spalle un gruppo e un mantello che invece della “disillusione” poteva esser chiamato della “delusione”; certo sperava se le ponessero gli altri.
Proseguì a passo spedito, consapevole che dovevano andare oltre, veloci come il vento o, meglio, come quelle ombre che sembravano seguirli al chiarore delle lanterne.
Un passo, un altro, un altro ancora. C’erano quasi e sperava di non doversi fermare per far passare il plotone nemico.
Non era il caso rischiare, rimanere lì, con il fiato sospeso. Si mosse ancora, sperando nello spostamento del nemico.
Quella magia appena enunciata doveva riuscire, doveva permettergli di andare avanti. Loro avevano altro da fare. L’obiettivo li aspettava.





Statistiche:
- Punti salute: 327/327
- Punti Corpo: 283/283
- Punti Mana: 296/296
- Punti Esperienza: 77.5
- Vocazioni: Legilimens , Elementalista Inesperto
- Abilità: Smaterializzazione

In sintesi:Si prosegue. Dritti. Senza guardarsi indietro. Fa un Repello Babbanum dopo aver parlato con Mya e aver rosicato per la perdita dell’effetto del mantello della disillusione (Casey ridacci i soldi!) .
Sono nel gruppo del seocculto di Derek. Se l’incanto fa spostare i nostri nemici proseguiamo, altrimenti ci spostiamo di lato per evitare la collisione.
In ogni caso, conquisteremo il Nord!
Incanti Finora Appresi:
*PRIMA CLASSE - tetto minimo 1 - tetto massimo 2 exp
*SECONDA CLASSE -tetto minimo 2 - tetto massimo 6 exp
*TERZA CLASSE - tetto minimo 5 - tetto massimo 15 exp (No Fattoriam)
*QUARTA CLASSE - min 11exp e 15 anni di età - max 25 exp e 17 anni (No Circumflamma,Colossum)
*QUINTA CLASSE - min 17exp e 16 anni di età - max 36 exp e 19 anni di età (Anche Stupeficium e Plutonis)
*SESTA CLASSE - min 24 exp e 17 anni di età - max 55 exp e 20 anni di età (Solo incantesi appresi durante le lezioni e Nimbus Grado)
*SETTIMA CLASSE - min 29 exp e 18 anni di età (Incanti appresi Protego Totalus)

Attivo:
1 bacchetta Corniolo, corde di cuore di drago, dieci pollici, rigida
1 Nanosticca
1 Gigansticca
1 Aereosticca
1 Pacco di Bombe Denudanti

Oggettistica
Daddy è vestito con una maglietta a maniche corte beige e un pantalone nero.
Ha con sé/addosso i seguenti oggetti:
-Anello: Un anello da uomo, precisamente da pollice, in palese argento con sopra la sottile incisione di un corvo con le ali spiegate.
-Talismano Caparbio:conferisce un bonus temporaneo di 5 punti corpo per ogni 10% di PS mancanti
-Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 18:05
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Ocean eyes.

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AteneCina2

Megan M. Haven
Cielo di Mercurio ☿


L’ocra si accese di un brillante oro fiamma non appena le due creature, in moderato avanzamento, si mostrarono sotto le fioche lanterne che circondavano gli edifici. Gli occhi di Megan lampeggiarono fronte a tanta bellezza cosicché da non riuscire a trattenere un’espressione stupita. Aveva sempre sognato di vedere dal vivo quelle splendide creature da cui era affascinata fin da bambina, e ora non riusciva a gestire la trepidazione che aveva accelerato il cuore e paralizzato le gambe. Certo, che ne fosse totalmente rapita era chiaro e lo fu soprattutto nei successivi secondi.
Qualche istante prima aveva mosso alcuni passi indietro, poi s’era fermata osservando i draghi avanzare senza sosta verso di lei. La certezza di sapere in qualche modo che non avessero alcuna brutta intenzione era stata data da una sensazione personale, ma anche dal fatto che probabilmente, se avessero voluto aggredirli, a quell’ora con un leggero soffio - come a togliere dal viso una ciocca fastidiosa - sarebbero stati delle splendide e magiche braciole cinesi.
«Hey!» aveva affermato Megan mentre la distanza si accorciava visibilmente. Le mani protese in avanti per cercare di fermarli, come fossero due graziosi animali da compagnia. *Buoni, fate i bravi!* «No, no...»
E... BOOM!
Cercare di evitarli all’ultimo minuto non era stata esattamente una buona idea, tant’è che all’impatto con la lunga coda squamata — di uno dei giganti alla sua sinistra — si ritrovò scaraventata a terra. Un atterraggio non troppo morbido che le costò una botta in testa e un’ escoriazione sulla spalla destra. Il restante dello scheletro parve essere intatto ma in quella frazione di secondo le sembrò che si fosse rotta tutte le ossa. Aveva gridato, un piccolo suono taciuto all’impatto rapido e doloroso.
A terra, ora, s’era concessa un attimo di calma prima di aprire gli occhi. Era viva? Appena ne fu certa portò le mani a fare da leva sul terriccio e prima di cogliere la Serpina arrivata in suo soccorso, lasciò le dita infilarsi fra i capelli dove un rivolo di cruore sgorgava lentamente. Niente di grave, si era detta mentre tastava il taglio dolorante; il sangue le aveva macchiato una tempia.
«Sembrerebbe di sì, grazie» rispose a Emily allungando la mano pulita; una piccola spinta e fu di nuovo in piedi. «Tu?» abbozzò un sorriso e non appena lasciò la presa, d’istinto sfiorò la guancia dell’ex Caposcuola. «Ti sei fatta male?» una nota di preoccupazione fra le labbra.
Quei brevi attimi furono, poi, interrotti dal vociare della Ministeriale poco lontano ancora perfettamente vestita in maschera. Possibile che fosse ancora intera? Quando la Corvonero si voltò nella direzione della donna trovò la risposta: a separarle i due giganti d’orati che s’erano fermati dinnanzi agli Imperiali. Strinse le palpebre come a voler prestare maggiore attenzione ma più andava avanti più sembrava una perdita di tempo. Cosa stavano avendo di concreto? C’erano solo domande e basta; due draghi come gadgets.
«Non ne ho la più pallida idea,» tornò a guardare gli occhi cinerei della rossa che poco prima aveva accennato una domanda. «So solo che Oliver è arrivato da me e ha detto che la città è sotto attacco; qualcuno ha penetrato le mura. Ha parlato dei draghi in arrivo e...» allungò il braccio indicandoli «E me li sono visti sbucare!»
Thalia nel frattempo si era avvicinata e Megan le aveva rivolto uno sguardo fugace.
«Sarà il caso di dirglielo? Ma soprattutto cosa ne sa Oliver? Non vorrei passassimo per persone ostili» scosse la testa confusa. Il tono della voce era basso, preoccupato.




"FLECTERE SI NEQUEO SUPEROS,
ACHERONTA MOVEBO."

"IF I CANNOT MOVE HEAVEN,
I WILL RAISE HELL."


ATTIVO E CONOSCENZE
Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida
Tracolla in pelle nera
Spilla della Scuola di Atene
Amuleto Oscuro
Anello Difensivo(Medio sx)
Effetti: : protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. [Usabile 1 volta per Quest.]
☿ Anello + Zaffiro “Trillon” (Anulare dx)
Cappa della Resistenza
Effetto: Realizzata con scaglie di testuggine e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/gelo.
Polvere Buiopesto Peruviana
Effetto: polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti.
1 Nanosticca
Effetto: permette di assumere dimensioni di 30 cm.
Filtro Sonno Leggero
––
I, II, III Classe completa.
Eccetto: Orcolevitas e Fattoriam.
Occlumante Apprendista
Essendo apprendista, il pg riuscirà a chiudere la mente solo a legilimens apprendisti. Nulla però potrà, nel caso si trovi di fronte a legilimens esperti. Non sempre riesce a combattere le proprie emozioni, che sono per lui il problema principale.

STATISTICHE
PS: 194/209
PC: 155/160
PM: 167/167
EXP: 21


DANNI: Escoriazione spalla destra; taglio sulla testa.

RIASSUNTO: Megan rimane incantata dall’arrivo dei draghi. Una volta giunti a pochi metri prova a tendere le mani per stopparli, come fossero due meravigliose bestioline d’appartamento. Viene ovviamente investita, perché la furbastra si sposta all’ultimo; tuttavia, comprende che la carriera da Domatrice non fa al caso suo e può essere buttata nella spazzatura. “Vai Megan, tenta di nuovo e andrà sicuramente peggio!”
A terra, visibilmente frastornata dall’impatto con il terreno, viene aiutata a rialzarsi. La mano di Emily incontra quella della Corvonero che una volta in piedi le sfiora la guancia ferita. Un gesto istintivo, colto da una preoccupazione nascosta (ma mica tanto!).
Pare mentali a parte, dove si chiede se tutta quella messa in scena di Ekaterina servirà a qualcosa — date le poche informazioni ricevute fino ad ora — alla domanda che la Serpina le pone, Megan risponde raccontando ciò che Oliver le aveva detto poco prima. Si rende conto dell’arrivo di Thalia solo qualche istante più tardi.


 
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view post Posted on 8/5/2020, 18:17
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J e a n G r e y

*Ma cosa ca…* Furono le uniche, brevi parole che frullarono nella testa di Jean quando un grande, grosso e giallo corpo scaglioso le passò di fianco, travolgendola e spendendola a terra. Le mani erano andate automaticamente a proteggere il viso, per un riflesso incontrollato, per cui non era riuscita ad attutire troppo la caduta, se non con l’avambraccio sinistro all’ultimo momento: questo le aveva permesso di non sfasciarsi, e di essere solo un po’ dolorante e molto, molto perplessa riguardo l’accaduto. Mentre si metteva seduta e si massaggiava il braccio, cercava di riorganizzare le idee: era sul serio stata lanciata via da un drago? La situazione era talmente surreale che le veniva da ridere.

Si rialzò con calma, passandosi le mani sui vestiti per pulirli dalla terra. Il braccio non le faceva troppo male, per fortuna, ma si accorse di avere la parte intorno al gomito era leggermente escoriata e di avere un graffio nella spalla sinistra: probabilmente aveva urtato un rametto o una pietrolina quando era caduta. La mano destra andò a controllare la tasca: la bacchetta era ancora lì. La sua incredulità crebbe ancor più quando vide i due draghi – che, come ebbe modo di scoprire poi, erano solo dei cuccioli (!) – seduti vicino agli Imperiali, come se fossero due cagnolini. In fin dei conti, la sua parte più razionale, che precedentemente non aveva visto i draghi come una potenziale minaccia, aveva avuto ragione. Si disse che avrebbe dovuto dare più retta, in futuro, a questa sua parte. Che i draghi fossero “buoni”, comunque, non cambiava il fatto che Oliver avesse parlato di altri nemici che stavano entrando di nascosto. Quello, in ogni caso, non pareva il migliore dei momenti per pensarci, perché più passava il tempo più Jean capiva che quello che era appena successo avrebbe potuto mettere tutti nei guai. La loro reazione era stata forse troppo brusca? Essersi spaventati così tanto per dei draghi poteva aver messo in dubbio la loro copertura? Pensando a questa potenziale conseguenza, le si gelò il sangue: non potevano essersi fatti scoprire così presto, ma soprattutto, cosa sarebbe successo loro se li avessero beccati? Ad aumentare la sua agitazione fu la presenza del terzo Imperiale, quello dall’aria più severa, che continuava a guardare verso qualcuno di loro con uno sguardo enigmatico, ma per nulla rassicurante.

Jean rivolse lo sguardo attorno a sé per cercare Megan, che era lì vicino. Doveva essere caduta anche lei, come un po’ tutti quanti. Le si avvicinò, e vide subito che per fortuna non si era fatta niente di grave. Ebbe modo di notare che nessuno si era fatto male sul serio, e ne fu molto sollevata. La tensione per quanto stava accadendo con gli Imperiali, però, la faceva da padrona su Jean, che rimase in ascolto di quanto poteva udire da lì. Gli imperiali sembravano molto seccati, e la signora del Ministero aveva iniziato a parlare, un po’ per giustificarli e un po’ per distrarre la loro attenzione, probabilmente sperando che quanto accaduto passasse in secondo piano il prima possibile. Jean faceva il tifo per lei con tutta sé stessa. Nel frattempo, attorno a Megan si era creato un capannello di persone, tra cui era iniziata una conversazione che Jean poteva ascoltare, trovandosi di fianco a tutte loro. Rimase lì, ferma, con le orecchie tese per poter sentire il più possibile di quello che accadeva lì intorno. Come si sarebbe evoluta la situazione? La vecchietta sarebbe riuscita a salvare tutti quanti? Jean non sapeva darsi una risposta: poteva solo stare ad aspettare, sperando per il meglio.


♦️ Punti Salute: 102/107
♦️ Punti Corpo: 48/50
♦️ Punti Mana: 50
♦️ Punti Esperienza: 3
♦️ Punti Pozione: 0
♦️ Inventario
  • Bacchetta di Legno di Ontano, Crine di Unicorno, 11 pollici, poco elastica
  • Fiala di Decotto al Dittamo
  • Mantello invernale nero con alamari d'argento
♦️ Incantesimi
  • I Classe - tutti
  • II Classe - Evanesco
♦️ Riassunto
Jean si rialza, un po’ perplessa per quanto accaduto. È ancora preoccupata, sia di quello che ha detto Oliver in precedenza sia per quanto sta accadendo in quel momento con gli Imperiali (teme che la loro copertura sia stata compromessa). Si avvicina nuovamente a Megan, e da lì cerca di ascoltare le parole della Nonna. Poi rimane in ascolto della conversazione tra Megan e le persone attorno a lei. Sta ferma dov’è aspettando di capire cosa succederà.
♦️ Danni
Cade di lato, appoggiandosi a terra con l'avambraccio sinistro, che rimane un po' dolorante (nulla di invalidante) e leggermente escoriato (come un ginocchio sbucciato); in più ha un leggero graffio sulla spalla sinistra.
 
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