| Quando un minimo di tranquillità sembrava essere raggiunta, e quando anche la tenace Maxine sembrava voler dar segni di conciliazione, la nuova serpeverde entrò in scena come un tornado in città. L'ingresso di Narcissa ebbe la naturale conseguenza di suscitare la pronta risposta di tutti i presenti, anche se ognuno -ovviamente- lo fece a suo modo. Il primo sguardo fu quindi per Delta McTavish, la rossa di Corvonero che sembrava, tra tutti, essere quella meno propensa al dialogo, forse per l'irritazione del momento, forse per naturale timidezza, o forse per altro ancora. Era difficile capirlo per Michael, dal momento che non aveva sufficienti conoscenze della McTavish per lanciarsi in una ipotesi credibile e definitiva. Ogni tentativo di leggere la rossa decadde quando lei, ironica, si rivolse proprio a lui dandogli del coraggioso. Era implicito che, in realtà, gli stesse dando del fifone. Rise divertito, consapevole del fatto che con le sue battute scherzose, e con la sua ironia finalizzata a espandere la conversazione con tutti i presenti, si era davvero meritato quell'epiteto. <vero?!> Esordì da subito verso Delta, trattenendo a stento un sorriso divertito. <ancora oggi mi chiedo perché il cappello non mi abbia smistato a Grifondoro.. mi sarei meritato di andare tra i coraggiosi ad honorem.> Roteò gli occhi al soffitto, fingendosi esasperato, tornando ben presto su Delta. <ma che ci vuoi fare, anche i migliori sbagliano.. non ne faccio una colpa al cappello. Forse.> Sorrise divertito, facendo anche spallucce. In realtà non credeva davvero a quello che aveva appena detto, anzi a dirla tutta era una sua solita messinscena carica di ironia, che si poteva tranquillamente leggere -nei contenuti- al contrario. A Tassorosso lui si era sempre trovato bene e, alla fine della fiera, era sicuramente la realtà che gli stava più giusta. Le seguenti parole di Ruby, che scherzosamente lo definivano come Superman, gli dettero la palla al balzo per collegarsi ancora alla questione. <visto? Sono un Grifondoro mancato.> Esternò ancora una volta verso Delta, scherzando. E fu allora che, essendoci una Grifondoro lì presente, colse la palla al balzo per rivolgersi a lei. Si voltò così verso Vivienne, pronto a parlarle. <mi adottate come fratello?> Le chiese, divertito, facendo anche spallucce. Tuttavia sembrò ripensare davvero su una frase di Ruby, che lo portò a voltarsi verso di lei. La guardò per qualche istante con maggiore intensità, come se nel mentre stesse riflettendo su qualcosa di enorme importanza. <ora che ci penso.. in che senso sono l'unico a non farti paura?> Finse di guardarla male, come se quello che la corvonero disse fosse qualcosa di negativo. <ci tengo alla mia reputazione di cattivo, quindi dimmi.. in cosa ho sbagliato?> Dal sorriso che spontaneo nacque sul volto, si capiva benissimo che Michael stava scherzando. Non gliene fregava nulla di essere cattivo, perché alla fine neanche avrebbe saputo come esserlo davvero, ma stava mettendo su quel teatrino solo per fare conversazione e stemperare i toni che si erano venuti a creare. Un tentativo come un altro di mettere una croce sopra tutta quella serie di sfortunati eventi. Quando Vivienne fece un riassunto molto rapido di quello che era accaduto a Narcissa, lui sorriso divertito. <il riassunto della mia futura concasata è giusto, ma.. tecnicamente io sono solo finito a terra due volte, senza spingere nessuno. E poi, non ho sbagliato nessun incantesimo!> Puntualizzò divertito, continuando a esporsi in quella maniera molto particolare, in un mix esplosivo tra giocosità e ironia. Tra le altre cose continuava a darsi del "futuro Grifondoro", come se quella eventualità fosse -per altro- possibile. <sia mai che il condor inizi a vedermi come un possibile colpevole..> Chi era il condor? Ovviamente ai suoi occhi proprio Narcissa, che infatti iniziò a guardare. Un'associazione priva di malizia, infatti in quella definizione data non c'era malignità o cattiveria, anzi un sorriso che permetteva di intuire il fatto che stesse scherzando. Anche se la Serpeverde era parecchio aggressiva, lui non abbandonò quel tentativo di scherzare abbastanza pericoloso. Quando però proprio Narcissa commentò piccata alla sua ironia, lui sorrise divertito. <buono a sapersi? Vedi che allora, sotto sotto, ti interessa davvero di noi?> Chiese ironico. Aveva intuito il fatto che anche l'altra stesse rispondendo alla sua ironia con il sarcasmo, eppure non perse attimo per travisare volutamente il nocciolo della questione, provando a leggerlo a suo favore. Per questo, quando Narcissa fece quella successiva uscita a favore -implicito- della violenza, lui si ritrovò a ridacchiare. <beh, tu hai rotto la mia convinzione di trovarmi davanti a una persona cattiva.. a quanto pare, invece, ti preoccupi per gli altri.> Si ritrovò a dire, continuando a travisare volutamente quello che l'altra aveva appena detto. <se niente si rompe per errore.. allora tu volevi mostrarti a noi in tutta la tua dolcezza?> Usare la parola "dolcezza" a seguito di tutto quel fiume di parole molto piccate e aggressive usate da Narcissa era davvero paradossale. Proprio questo lo divertiva, incurante del fatto che avrebbe potuto fare alterare duramente la Serpeverde. Alla fine lui prendeva tutto molto sul gioco e sullo scherzo, in qualunque situazione si sarebbe trovato.
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