Casey Bell vs Sirius White, Studente vs Docente | Giornata del duellante - Finale

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view post Posted on 13/7/2022, 21:06
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Il Fato

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1TF7q1h

Il mondo non appartiene ai giusti, né a quelli che aspirano disperatamente a definirsi tali. Prima o poi, tutti cedono al bisogno di primeggiare — anche se l’avversario è una ragazzina e l’unico pericolo che si corre è quello di insegnarle qualcosa.
Le intenzioni di Sirius erano stampate a fuoco nella sua mente. Nell’arco di pochi turni, si era trasformato da docente ammirato al più temibile e spietato dei duellanti. Se avesse avuto di fronte il peggiore dei suoi nemici probabilmente, non avrebbe utilizzato una strategia tanto differente da quella toccata a sorte alla povera Bell.
Era un bene, però, che il Fato non fosse cieco — e con lui l’arbitro — e che Casey, nonostante lo scoraggiamento, riuscisse ancora ad attingere al proprio arsenale di ricordi, elucubrazioni ed emozioni per non soccombere al senso di inferiorità. Era un bene perché, se questi due fattori non si fossero aggiunti come ingredienti della vicenda, per la Grifondoro sarebbe stata la fine in poco meno di tre turni di gioco effettivi. E, checché ne pensasse di sé, meritava di più di un duello di così breve durata per ciò che aveva saputo dimostrare.

Ebbene, accadde che gli elementi si mescolassero, creando una serie di curiose circostanze. Ma iniziamo dal principio e, cioè, dal più celeberrimo degli sfidanti di questo torneo.
Sirius White — che, come anticipavamo, aveva chiaro il proprio obiettivo e conosceva l’arte del duello a menadito — fu lesto di pensiero e d’azione. Pur messo in difficoltà dal Lumos, allorché a poco a poco la vista tornava a chiarirglisi, scelse l’incantesimo che avrebbe lasciato intendere alla sua avversaria quanto serie fossero le sue intenzioni. La sua esecuzione fu impeccabile, dunque un ventaglio d’acqua di vasta potenza partì dalla sua bacchetta all’indirizzo della controparte.
Mentre tanto avveniva, Casey spremeva le meningi — ora che il Cephalea cominciava ad allentare la presa su di lei con la promessa di svanire (-4 PM) — e trovava dentro di sé la determinazione necessaria a non arrendersi. Riuscì a lanciare il Lapsus un istante prima che l’onda d’urto liquida prodotta da Sirius la colpisse (-26 PS, -5 PC, -2 PM), costringendola a rovinare all'indietro sul pavimento e ad accusare un’intensa fitta alla zona lombare (-3 PC).
Casey non poteva saperlo, ma parte dell’offensività del Neptuno era stata smorzata proprio dalla sua scelta di intervenire sulla pavimentazione che interessava la pedana sotto Sirius. Intanto che l’acqua si sprigionava dalla bacchetta e si caricava di tutta la violenza che il docente aveva deciso di infondergli, invero, la solidità lasciava posto all’incertezza scivolosa. Il risultato si tradusse in un inaspettato movimento in avanti delle suole di Sirius sulla zona resa viscida dal Lapsus con la conseguenza che la mira e l'equilibrio di lui ne rimasero compromessi.

La situazione rimaneva spinosa per entrambi gli sfidanti. Casey, seppur libera dall’emicrania, doveva adesso fare i conti con la crescente costrizione fisica dovuta all’Incarceramus e con la nuova posizione assunta. Sirius aveva recuperato la vista ed era riuscito nel suo intento di realizzare l’offensiva parte della sua strategia, ma si trovava a contare su una stabilità precaria dei piedi e delle gambe, che non sarebbe stato semplice mantenere e gestire, e a minacciare gli spalti con la punta della bacchetta.
Ora, l'uomo stava a braccia e gambe aperte in una posizione innaturale per un duellante e la ragazza rimaneva in posizione distesa per lungo sul pavimento, ricordando un bruco pronto a farsi crisalide.

Jago realizzò che non si sentiva così su di giri da un pezzo.

Casey Bell
PS: 234/279
PC: 246/254
PM: 283/297

Assenze: 0/3
Proroghe: 2/3

Il Neptuno ti ha raggiunta con una certa potenza, causandoti danni non indifferenti e in parte acuiti dalla posizione cui sei costretta dall'Incarceramus. Inoltre, sei caduta a terra all'indietro, accusando un colpo alla schiena, e sei ancora legata fino alla vita dalle corde evocate da Sirius, che hanno stretto la presa perché ti sei mossa a causa del Neptuno.
In compenso, il tuo Lapsus è andato a segno e ti ha risparmiato qualche pena in più, ma soprattutto ha messo il tuo avversario in una situazione scomoda.
Gli effetti del Cephalea sono cessati. Hai ancora la presa sulla bacchetta.
Sirius White
PS: 286/300
PC: 299/300
PM: 295/300

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3

Hai recuperato pienamente la vista e il tuo attacco è andato a buon fine. Ti raggiunge il Lapsus dell'avversaria, che rende la porzione di pavimento sotto di te scivolosa e a un certo punto ti destabilizza, minacciando di farti perdere l'equilibrio. Adesso, sei in posizione eretta a gambe e braccia aperte nel tentativo di non cadere. Hai ancora la presa sulla bacchetta, che al momento punta lateralmente verso gli spalti.

Turno a Casey.
La scadenza per postare è prevista per il 16 luglio.


 
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view post Posted on 16/7/2022, 19:23
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Cominciava ad essere tutto molto divertente. Qualsiasi incantesimo facesse pareva non sortire alcun effetto su Sirius. Manco fosse un ballerino professionista, riusciva persino a stare in equilibrio su un Lapsus. Inoltre, più i suoi incantesimi risultavano inutili, più quelli del docente la investivano con potenza.
Quando l'enorme massa d'acqua l'investì, infatti, Casey non si sentì del tutto sorpresa. Fece male essere travolta con tale violenza ed essere sbattuta sulla pedana, irrigidita dalla fattura precedente e trattenendo il fiato per non respirare l'acqua. Lesse del Neptuno su un libro comprato al Ghirigoro ma non si prese mai la briga di impararlo. *Troppo pericoloso* si era detta.
Ma quello stronzo lo aveva usato contro di lei. Un trentenne contro una diciassettenne. Un docente contro una studentessa. *Che morale marcia deve avere per fare una cosa del genere?*
L'amaro le giunse in gola mentre i polmoni bramavano ossigeno. Credeva che Sirius fosse un modello da seguire, invece era come tutti loro, solo un po' più potente. Del tutto incurante dell'altro, mosso dall'unico interesso di schiacciare l'altro con tutto il suo potere, chiunque egli fosse. E chiunque dica il contrario sugli uomini, chiunque confessi una frase gentile all'altro, mente spudoratamente o è solo un ingenuo.
Di cos'altro era capace Sirius? Cos'altro poteva liberare dal suo bagaglio di sapere maggiore del suo? E com'era possibile provare pietà verso qualcuno che non ne ha nei tuoi confronti?
Lei si era sempre autoinflitta colpe per via dei suoi scatti d'ira. Si era sempre considerata il peggiore dei cani, soggiogata dalla violenza degli istinti e dal richiamo del dolore altrui. Ora, di fronte all'ennesima dimostrazione di odio incurante del mondo, l'unica cosa che rimaneva da fare era odiare a propria volta.
Sirius doveva soffrire, se non quanto lei almeno un po'. Se non poteva non farsi schiacciare da lui, doveva dargli almeno del dolore.
Benché il corpo soffrisse, all'improvviso la mente di Casey toccò il cielo. La tortura del Cephalea era cessata e i pensieri fluirono ancora una volta come acqua di fiume, non più come onde ritorte su loro stesse.
E sentì di poter finalmente odiare con tutta se stessa.
La bacchetta era già pronta verso Sirius da posizione. *Al tronco. Mira al tronco.* Lui la volle annegare con l'acqua, lei lo avrebbe arso col fuoco. Coi vestiti inzaccherati e pesanti, l'acqua che le scorreva sulla pelle bianca e sui nei, l'unica cosa di cui necessitava era il calore ristoratore delle fiamme. Rosse, cruente, irose fiamme che avrebbero sciolto strati di pelle rendendo l'aria odorosa di sofferenza. Le fiamme scoppiettavano nei suoi occhi, che prima ancora dell'evocazione stessa costruirono nella mente la figura dell'uomo ardere in una pira accesa. Purificarlo col fuoco dalle sue cattive intenzioni, redarguirlo col fuoco per tutto ciò che le aveva fatto, redimerlo dai suoi peccati col dolore.
Il polso era rigido verso la figura del docente, l'ira infusa nelle vene della studentessa. Il dolore fluiva anche dentro di lei: bruciava per l'onta e ardeva per l'odio verso di lui e se stessa. Perché tale rabbia era forse l'unico potere che si sentiva davvero tra le mani, e lo avrebbe usato, senza rimpianti. Proprio come facevano tutti gli altri. Con tutto l'ardore e la potenza che il suo corpo avrebbe ancora posseduto, avrebbe ordinato alla propria magia di evocare il fuoco. «INCENDIO!!!»


//Scusate, ho dovuto postare senza codice perché sono dal cell.
 
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view post Posted on 18/7/2022, 09:21
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SIRIUS WHITE
vs. Casey Bell
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• PM:295/300 •
LA GIORNATA DEL DUELLANTE

La massa d’acqua evocata dalla magia della sua bacchetta prese vita come il docente aveva sperato lasciando che l’onda d’urto distruttiva coprisse la distanza che lo separava da Casey. Era stato violento, aggressivo, esattamente come aveva fatto con Maurzio, con l’unica differenza che quest’ultimo almeno era un adulto. Casey invece era una studentessa.
Aveva esagerato? Probabilmente eppure entrambi i duellanti avrebbero dovuto sapere che in un duello non c’era esserci spazio per esitazioni o sentimentalisti. A Sirius era già capitato. Si era limitato e contenuto con Nihandra Alistine e ne aveva pagato ogni scotto in termini sia insoddisfazione personale che di imprevisti e difficoltà durante la tenzone. Con Maurizio aveva dato tutto il suo meglio e la vittoria era giunta senza difficoltà meritevole della sua e dell’altrui attenzione.
Con Casey aveva deciso per un percorso analogo, uno scontro pulito, senza esitazioni, la migliore forma di rispetto che si potesse dare a un duellante durante una competizione magica. Aveva di che biasimarsi? Casey stessa lo stava forse giudicando? E l’arbitro? Gli spalti tutti?
Non lo sapeva e non aveva neanche il tempo né la voglia di pensarci. Dopotutto era stata la congrega a permettere uno scontro di tale proporzione. Per di più, come Casey aveva già dimostrato durante le prime battute del duello, non sempre era la potenza magica a fare la differenza ma la strategia e l’ardente desiderio di competere. Ne avrebbe tratto un momento di crescita, forse, ma dipendeva tutto da lei. In quel momento, giudizi a parte, avrebbe ricevuto dal suo docente, tutto ciò che gli fosse stato concesso e permesso. L’esperienza era e sarebbe sempre stata l’insegnante più difficile. Come per lui, esattamente per Casey. Tutto era immutato.
Tornando alla realtà del proprio duello c’era solo una cosa che allo stato attuale interessava e preoccupava il docente di pozioni. Se l’onda d’urto aveva trovato il modo di colpire e abbattere la caposcuola, d’altro canto, la porzione di pavimento ai suoi piedi s’era fatta improvvisamente scivolosa, costringendolo ad un equilibrio precario.
Se ne sarebbe immediatamente adirato. Di fatti quell’incantesimo, nonostante non gli fosse costata una caduta, aveva completamente e inevitabilmente rovinato tutti i suoi piani. Il Neptuno faceva parte di una strategia ben precisa ma in quella situazione, con un equilibro incerto ed instabile, le sue possibili azioni s’erano fatte decisamente più limitate.
Ma non doveva darsi per vinto. Il lapsus non gli avrebbe consentito di muoversi rapidamente ma dalla sua parte aveva il tempo che il Neptuno gli avrebbe regalato e la vista appena recuperata per l’esaurirsi degli effetti del lumos. Per quanto tosta quella situazione, le sue possibilità non erano affatto annullate. Inoltre temeva la controffensiva di Casey. Qualunque animale, messo così alle strette, prima o poi avrebbe reagito con tutta la violenza e la rabbia che il suo corpo gli avrebbe permesso. Sirius non poteva concedersi un lusso simile.
Con la gambe allargate su quel pavimento scivolosa, l’unica possibilità di evitare una caduta, era ampliare il suo baricentro. Si sentiva come quando una persona inesperta pattinava sul ghiaccio alle sue prime volte. Braccia aperte, la bacchetta rivolta agli spalti, gambe divaricate. Come piaceva alla fisica una situazione di equilibro instabile per definizione.
Poteva muoversi ma assolutamente non doveva perdere il baricentro che aveva già ottenuto o sarebbe caduto.
Non appena dunque la massa d’acqua fosse sparita e quindi la posizione di Casey fosse stata individuabile, eseguendo movimenti uguali e contrari delle braccia avrebbe portato la punta della bacchetta all’indirizzo della sua nemica. Se il braccio armato si fosse mosse in avanti per ritrovare Casey, quello sinistro si sarebbe mosso all’indietro, il tutto con una rotazione del busto atta a consentire quel movimento. I piedi non dovevano muoversi. Si trattava di una mossa azzardata? Probabilmente. Eppure qualcosa gli diceva che se anche non fosse andato a buon fine, l’eventuale caduta gli avrebbe consentito di uscire dal campo di azione della grifondoro e questo non gli dispiaceva affatto. Sicuramente non poteva restare così immobile e tutto per il lapsus i cui effetti sperava non fossero permanenti ma in ogni modo ci avrebbe pensato dopo.
Ottenuta allora una nuova situazione di equilibrio con quella recente posizione l’unica parte che si sarebbe mossa a quel punto sarebbe stato il suo polso a cui il docente avrebbe impresso una rotazione di 360 gradi in senso antiorario. Stava puntando al corpo disteso di Casey e sperava con quell’azione di impedirle qualsiasi azione avesse in mente di realizzare.
Caricò il suo cuore di tutta la decisione e la carica offensiva possibile. Doveva fermarla. Lasciò che la sua energia fluisse dal corpo alla mano armata e quindi alla bacchetta. Doveva imprimere al suo incantesimo la giusta energia sufficiente a capovolgere e spingere lontano il suo avversario. Per questo immaginò Casey, come animata da una improvvisa magia sollevarsi a gambe all’aria, una marionetta nelle sue mani e così sospinta via con tutta la violenza possibile.
Quando l’immagine gli fosse stata ben chiara nella mente, senza che questo gli togliesse eccessivamente tempo, a movimento ultimato avrebbe enunciato la formula dell’incantesimo offensivo.
<< ORBUS!>>
Potente e deciso come già aveva fatto in passato. Casey non doveva avere scampo.



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view post Posted on 28/7/2022, 13:39
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Il Fato

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Acqua e fuoco, Sirius e Casey.
Chissà quante cose sarebbero cambiate al termine di quel duello! Chissà quante prospettive avrebbe infranto la competizione e quante verità avrebbe svelato, modificando gli equilibri di un tempo!
Di certo vi era che, sulla lingua rossa che attraversava la pedana, i due elementi incarnati dagli sfidanti iniziavano a prendere forma per dare vita a un intrattenimento all’altezza della finale di un torneo tanto atteso.

Casey ardeva per paradosso, ché paradosso in effetti era tutta la sua vita. Inzaccherata fin nell’anima, legata e colpita come una bestia da macello, non era ancora pronta ad arrendersi al suo destino. Se Sirius intendeva vestirsi da carnefice e fare di lei cacciagione, forse non aveva ancora compreso quale natura — e quale ferocia — si celasse dietro l’aspetto rispettoso della Bell. Non lo avrebbe lasciato banchettare sulla sua dignità, non finché avesse avuto fiato.
Sirius, dal canto suo, faceva i conti con gli impedimenti alla sua strategia che gli interventi di Casey avevano posto sul cammino. C’era ambizione in lui ma anche pragmatismo. Era consapevole dello sfavore della propria condizione e della possibilità che le sue mosse non andassero a buon fine. Era forse questa intelligenza — questa finezza d’intelletto — ad averlo sempre distinto come uno dei duellanti migliori d’Inghilterra?

Le mosse che entrambi misero in atto, nel gioco della contemporaneità, ebbero ancora una volta effetti interessanti agli occhi dell’arbitro e del Fato.
Casey fremeva come un tizzone nel ventre di un camino. Bruciavano talmente tanto dentro di lei le ferite all’orgoglio e il desiderio di rivalsa che la magia fu lesta a iniettare le sue vene e a trasformarsi da emozione a incantesimo. Con il furore richiesto dalle circostanze e con una precisione che, nonostante tutto, la posizione le concesse, una scintilla di puro fuoco partì dalla punta della bacchetta di Casey in direzione dell’avversario. L’obiettivo? Il torace.
Le fiamme attecchirono con la brama del vendicatore sul tessuto che ricopriva il petto di Sirius (-14 PS, -4 PC, -6 PM), cominciando a tracciare il sentiero che conduceva alla carne. La sveltezza di Casey consentì a Sirius di completare la manovra, ma non di raggiungerla con un attacco. Adesso, il busto dell’uomo era parzialmente rivolto in avanti, avendo compiuto un giro di 45°, e il braccio dominante già cercava l’avversaria. L’Orbus, tuttavia, rimase figlio della sua mente senza vedere mai la luce. L’odore di bruciato, il crepitio delle fiamme e il calore così vicino al viso — le fiamme, invero, avevano attecchito all’altezza del pettorale destro del docente — costituirono un catalizzatore che sviò momentaneamente la sua attenzione dalla realizzazione dell’incantesimo. Il polso, che aveva già compiuto una rotazione parziale in senso antiorario, perse fluidità nel movimento e la concentrazione vacillò.
Casey, intanto, giaceva sul pavimento con un senso di intorpidimento alle gambe (-3 PC), dovuto alla prolungata costrizione delle funi, e con la sensazione che la schiena le avrebbe strappato un urlo di dolore se solo avesse osato muoversi.
Un odore di pollame bruciato, intanto, si fece largo tra le prime file degli spalti — il fuoco aveva raggiunto i peli sul petto di Sirius.

Casey Bell
PS: 234/279
PC: 243/254
PM: 283/297

Assenze: 0/3
Proroghe: 2/3

Continui ad essere stesa sul pavimento con una sensazione non proprio piacevole alla schiena, a causa dell'effetto del Neptuno. Hai i vestiti bagnati e, per via delle funi, cominci a sentire un formicolio alle gambe. Il tuo incantesimo va in porto.
Sirius White
PS: 272/300
PC: 295/300
PM: 289/300

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3

Sei ancora penalizzato dagli effetti del Lapsus, che rende la porzione di pavimento sotto di te scivolosa. Tuttavia, in questo turno, riesci a mantenere l'equilibrio e a effettuare la rotazione del busto. Ti raggiunge, però, l'Incendio di Casey e non riesci a lanciare l'Orbus. Le fiamme attecchiscono all'altezza del pettorale destro e, pian piano, cominciano a erodere il tessuto, minando la tua concentrazione.
Hai il braccio dominante rivolto verso Casey, l'attenzione focalizzata momentaneamente su ciò che ti sta succedendo. Il fuoco è arrivato ai peli che ricoprono il petto.

Turno a Sirius.
La scadenza per postare è prevista per il 31 luglio.


 
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view post Posted on 30/7/2022, 18:41
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SIRIUS WHITE
vs. Casey Bell
• PS:286/300 •
• PC:299/300 •
• PM:295/300 •
LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Era infine accaduto. La rabbia furente lo aveva colto esattamente come si aspettava, improvvisa, reale come una imminente verità . L’aveva sempre saputo e in cuor suo, un moto di orgoglio lo spronava a far di più, a combattere meglio. Casey Bell non era affatto una anima vinta e il dolore che veniva dal suo pettorale in fiamme ne era la dimostrazione.
Ben fatto ma che dolore accidenti !
E se da un lato inconsciamente si rallegrava di quell’azione tanto violenta e repentina da prenderlo alla sprovvista, allo stesso tempo la rabbia e l’orgoglio si impadronivano di lui. Il lapsus gli impediva di muoversi liberamente, le fiamme gli divoravano il tessuto giungendo cocente alla carne e ai peli del suo petto di cui iniziava a sentire il caratteristico puzzo di bruciato. Forse una gioia per le astanti, un colpo inaspettato di fortuna ma quella situazione imbarazzante non gli piaceva affatto. Aveva fallito una offensiva semplice, determinante e ora subiva lo scotto aggiuntivo di un secondo imprevisto, le fiamme. L’unica nota positiva era la rotazione ottenuta del busto che aveva portato la mano dominante ad indicare finalmente il suo obiettivo.
Santi Numi, solo Merlino sapeva quanto desiderasse restituirle pan per focaccia ma nonostante la rabbia, quello stato di animo che lo metteva in una cocente agitazione, non poteva non prendere in considerazione il bruciante dolore che gli veniva dal petto e a cui inevitabile era andata la sua attenzione.
Istintiva, la mano era andata esattamente alla stoffa e al suo petto nel tentativo disperato di estinguere anche solo parzialmente le fiamme. Avrebbe potuto attingere alla magia di un extinguo ma non poteva volgere ulteriormente il fianco alla sua nemica. Con quella instabilità provvisoria, le gambe ancora divaricate per conservare quel prezioso baricentro, sapeva perfettamente di doversi difendere e di dover attaccare. E forse, avrebbe potuto anche farlo. Doveva solo lasciarsi andare, dimenticare la sua solita pacata serenità, l’autocontrollo, lasciarsi andare alle emozioni, lasciarle fluire dentro e fuori di lui esattamente come quel fuoco cocente che si stava alimentando di lui.
Era in pericolo, in tremendo pericolo e la situazione gli rammentó quanto l’attacco dei mangiamorte gli avevano portato via la dignità e il braccio di Nicholas. Era da tempo che non riportava alla memoria quella sensazione di impotenza e di nullità che aveva provato. L’aveva forse sepolta nel più oscuro meandro del suo cuore, nel piu remoto angolo della sua memoria? Un’onta, una esperienza di cui aveva voluto disfarsi come un ospite indesiderato ma che a volte emergeva con tutta la forza con la quale solo un ricordo scomodo può fare. Pungente, terribile ed accompagnato da tutta la rabbia che un animo quieto sa trattenere ma che quando esplode, lo fa con tutta la violenza e la volontà distruttiva di cui era capace. Sapeva esattamente cosa doveva fare ma doveva farlo nel modo e nel tempo giusto mentre il palmo della mano si infrangeva violento contro il suo petto, in uno, due colpi ben assestati e strisciati, il desiderio di estinguere anche solo parzialmente le fiamme. D’altronde se di pace poteva farne a meno, di dolore proprio no. Sarebbe stato il suo comburente, la miccia che avrebbe alimentato la sua reazione.
Sarebbero bastati dunque pochi colpi, ben piazzati, forse anche tentati dal panico, prima che la sua attenzione si volgesse altrove, verso la fonte di quella situazione. Casey Bell non era affatto un uccellino indifeso ma neanche lui poteva dirsi un docile animaletto da compagnia.
Rabbia, decisione e tanta voglia di restituire una offensiva che si era prematuramente spenta nella sua sola mente, presto si impadronirono di lui mentre il cuore accelerava con i suoi battiti, la respirazione si faceva più incombente. Aveva già provato quella sensazione e gli ricordava il panico, l’istinto di sopravvivenza che prendeva il sopravvento.
Doveva agire, rapidamente e sperando di farlo con efficacia ma nonostante sapesse di aver perso il controllo doveva lasciarsi andare come se quella azione ne dipendesse la sua completa esistenza. E allora alla malora le eventuali fiamme residue che forse sarebbero rimaste non estinte, il suo corpo con una temperatura superiore alla norma, quel dono di una runa recuperata, lo avrebbe forse aiutato?
Non lo sapeva e non gliene fregava un **** onestamente. Doveva solo sollevare la bacchetta in alto, flettere l’avambraccio lasciando quindi che tutto l’arto svettasse verso l’alto, gli occhi ormai iniettati di sangue, attizzati da chissà quale rabbia repressa. La
Mano non dominante sarebbe stata di nuovo Impegnata a mantenere l’equilibrio della sua posizione precaria.
Era ora.
Casey Bell non aveva ancora realizzato quanto realmente fosse capace di fare. Si sarebbe pentita di quelle mossa impertinente. E l’avrebbe fatto con tutta la rabbia cocente che aveva in corpo.
Per quanto glielo consentissero le circostante avrebbe tentato di visualizzare meglio che poteva il suo obiettivo, steso a terra ma ancora fonte di pericoloso. Doveva appellare una offensiva efficacia ma al tempo stesso una barriera forte che annullasse qualsiasi altro attacco Casey avesse voluto destinargli. Offesa e difesa in una sola azione. Sperava bastasse perché di imprevisti ne aveva avuti già tanti e il Lapsus sicuramente non aveva smesso di nuocere alla sua posizione.
Quando chiara gli fosse stata l’intenzione, palese l’obiettivo e la sua destinazione, con la rabbia che animava esattamente come quel fuoco che lo aveva colto poco prima, avrebbe disegnato un cerchio in aria urlando a pieni polmoni la formula del suo incantesimo. La rabbia di cui l’avrebbe nutrita avrebbe forse fatto trasalire gli astanti ma doveva metterci tutto il fervore e la volontà che possedeva
<< IRACUNDIA!!!! >>
senza particolari accenti ma ben scandita nella sua semplicità come una qualche sorta di imprecazione nata all’improvviso da una situazione mal tollerata.
Non aveva la minima idea di come pensasse di muoversi Casey ma una cosa era certa, doveva essere il più rapido possibile. Doveva colpirla questa volta o altrimenti avrebbe dovuto rivedere la sua intera strategia.
Doveva restare a guardare speranzoso ma fiducioso delle proprio possibilità, il raggio dello schiantesimo e la perfetta barriera ben delineata nella sua mente.
* o la va o la spacca! *



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view post Posted on 2/8/2022, 17:49
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L'ira ha due volti, come una qualsiasi moneta. Ogni emozione è in grado di profondere sostanziali mutamenti e, in primo luogo, la motivazione per combattere la stasi dell'anima. Ad ogni emozione, tuttavia, non è da destinarsi il totale controllo della mente.
Platone considerava il raziocinio di un uomo e la sua ira come una biga trainata da un cavallo bianco. Quest'ultimo rappresenta il coraggio e la forza di volontà, ed è in grado di affrontare le forze avverse. Se sfugge al controllo del nocchiere, però, il suo manto diviene nero ed egli la controparte significativa dell'ardore umano nella sua sopravvivenza: la distruzione e l'autodistruzione.
Nel momento in cui le fiamme lambirono il petto di Sirius, qualcos'altro si accese. Una scintilla partorita dalla miscela del dolore con la soddisfazione di aver colpito nel segno, che andò dritta a incendiare le radici morali del raziocinio nella mente della Grifondoro.
Gli angoli della sua bocca si sollevarono leggermente di fronte al primo divampo. Gli occhi si spalancarono stupiti per la magia dell'elemento, per la sua rapidità d'espressione e per la vitalità speranzosa con cui la trafisse. Si sentì improvvisamente bruciare anch'essa, ma nel cuore, nello stomaco, nelle viscere, nello spirito. Ardeva, ma delle fiamme della bramosia di potere. Perché quello era solo un assaggio del piatto appetitoso promesso dalle braci.
Ne voleva ancora. Voleva saziarsi e leccare via le briciole.
Ora era indubbio che Sirius fosse in difficoltà. Non solo, da parte sua era mancata l'ennesima percossa. Ciò voleva dire che si trattava del momento giusto per rincarare la dose. Per attizzare il fuoco prima che un qualsiasi anonimo colpo di vento potesse spegnerlo anziché espanderlo.
Se prima Casey desiderava provocare in Sirius solo del dolore, ora bramava di annichilirlo. Se la possibilità c'era ed era in grado di ricavarsela, allora doveva ancorarsi ad essa a tutti i costi e rendere chiaro a quell'uomo, così come a tutti nella sala, che nessuno sarebbe mai riuscito a passare sul suo cadavere. Che prima di poter osare di puntare la bacchetta contro il suo corpo, avrebbero dovuto raschiare gli ultimi brandelli di bontà sopravvissuta al mondo, che loro stessi avevano insozzato nascendo.
E Sirius, nella sua plateale ipocrisia da mentore bianco, per raschiarla disponeva solo di uno stuzzicadenti.
La logica volle venire incontro alla pratica. Muoversi più di tanto sarebbe stato impossibile se non doloroso per via della schiena e dell'intorpidimento alle gambe. Per rincarare la dose di fiamme le sarebbe bastato rimanere ferma e lasciarsi cullare dal calore della sua rivalsa. A dirla tutta, ciò che avrebbe potuto fare era mirare a un secondo punto strategico: la gambe sinistra, la più immediata alla sua visuale, divaricata in un flebile equilibrio sulla pedana scivolosa. Una volta che le fiamme fossero arrivate alla carne, il mago non avrebbe avuto altro modo di reagire se non muovendosi. Un piccolo sbilanciamento del bacino e… ops, ecco la sua rovina.
Si sarebbe mossa veloce dopo l'esito del primo incanto. Puntato l'obiettivo col polso rigido, le fiamme reali sotto il suo sguardo le si riflessero nella mente, moltiplicate nell'immagine della fame più intensa dell'elemento. Voraci, avrebbero divorato l'uomo in una morsa costrittrice e ardente, per insinuarsi fin sotto i suoi vestiti, sotto gli strati di pelle, sino al muscolo per poi carbonizzare le ossa. Nel tripudio del rosso, la voce della Grifondoro avrebbe irrotto ancora una volta nella sala con foga, decisione e furia, pari allo scalpiccio degli zoccoli di un cavallo nero che corre imbizzarrito verso la libertà dalle redini, strattonando il nocchiere fuori dalla sua biga. «INCENDIO!!!»
*Brucia, infame.*


//Stesso problema della scorsa volta. Scusate, so che è poco aesthetic, ma non riesco a trafficare bene col codice c.c
 
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view post Posted on 10/8/2022, 23:05
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Il Fato

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Si respirava un’aria diversa nella sala gremita di spettatori, adesso che il duello aveva assunto le prime connotazioni dello scontro vero e proprio. Se le mosse iniziali avevano seguito il filone strategico, era evidente che — allo stato dei fatti — Casey e Sirius stessero agendo sulla spinta delle emozioni e dello spirito di sopravvivenza. Alla malora il troppo raziocinio e i calcoli matematici!
Di fronte all’ennesimo atto messo in scena dai duellanti, Jago convenne che, quel giorno, entrambi i contendenti fossero mossi dallo stesso invicibile desiderio: sopraffare l’altro a qualunque costo. Forse erano partiti con le migliori intenzioni o forse avevano sempre avuto in animo di raggiungere quell’obiettivo. Indipendentemente dal percorso delle rispettive motivazioni, adesso si trovavano l’una di fronte all’altro, divorati dall’esigenza di annientare la persona che avevano di fronte.
Le premesse per un duello con i fiocchi, rifletté l’arbitro mentre con la coda dell’occhio intercettava le prime azioni dei due.

Subìto l’attacco di Casey, Sirius reagì nel solo modo plausibile agli occhi di qualunque essere vivente: tentando di spegnere le fiamme che avevano già ustionato il primo strato di pelle. I colpi dell’insegnante sul petto risuonarono come i rintocchi di un orologio in una grande casa solida, rendendo noto ai presenti quali e di quante prodezze fosse ancora capace l’uomo. Una rabbia furiosa, quasi cieca, lo animò da capo a piè per tutto ciò che era accaduto e non era accaduto: l’incantesimo non andato a buon fine, il vantaggio che Casey si era assicurata nell’ultimo turno, la sventurata situazione in cui si trovava e che lo poneva in una posizione altamente a rischio. Vibrava a tal punto a causa di quel livore che ogni tocco contro il petto pareva caricarsi di una silente recriminazione verso se stesso per ciò che aveva permesso accadesse. Non riuscì a spegnerle del tutto, le fiamme, solo in parte sicché, quando decise che era giunta l’ora di darsi all’azione, quelle continuarono a lambire la sua carne (-2 PS, -4 PC, -3 PM).

Casey, dal canto suo, languiva nella soddisfazione e nel divertimento che le difficoltà di Sirius le provocavano. Pur immobilizzata e dolorante per l'accresciuto intorpidimento alle gambe (-2 PS, -3 PC), era adesso consapevole del proprio potenziale e voleva che le venisse riconosciuto. Tutti — non soltanto il docente — le dovevano il rispetto che meritava, oltre le scommesse e le previsioni che avevano potuto fare in merito al duello. Quanti l’avevano data per spacciata senza nemmeno considerare che potesse farcela? E quanti erano ora sugli spalti a bocca aperta?
La sua strategia fu semplice, rapida, efficace. Con le fiamme aveva iniziato, con le fiamme voleva finire — finirlo. La magia non aveva ancora smesso di ribollire nelle sue vene, quando Casey la richiamò e le chiese di compiere il medesimo percorso in direzione dello stesso obiettivo. Le fiamme attecchirono all’altezza della tibia di Sirius, facendosi presto spazio attraverso il tessuto (-14 PS, -4 PC, -6 PM), allorché il docente si accingeva a flettere il braccio verso l’alto e a disegnare la circonferenza. D’istinto, l'oramai nota sensazione di intenso calore indusse l'uomo a muovere la gamba colpita. Il pavimento sotto di lui, però, era ancora scivoloso per via del Lapsus, così perse l’equilibrio e cadde sulle ginocchia, gattoni.
Ancora una volta, la studentessa era riuscita a precederlo con la scaltrezza di chi usa la semplicità e punta sulla rapidità, mandando a monte i suoi piani e mettendolo letteralmente in ginocchio.

Jago lasciò che un sorriso sornione si facesse spazio sull’incarnato arancione. La ragazzina sapeva il fatto suo, ma Sirius White aveva ancora tempo per dare spettacolo. Il boato che sentiva alle sue spalle lo eccitò più di quanto non fosse già, oltre il raziocinio che doveva mantenere per seguire il duello. Gli scontri violenti erano i suoi preferiti.

Nel frattempo, le fiamme presero a solleticare alcune fibre della porzione di tappeto sotto Sirius.

Casey Bell
PS: 232/279
PC: 240/254
PM: 283/297

Assenze: 0/3
Proroghe: 2/3

Continui ad essere stesa sul pavimento con una sensazione non proprio piacevole alla schiena, a causa dell'effetto del Neptuno. Hai i vestiti bagnati e, per via delle funi, cominci a sentire un formicolio alle gambe. Il tuo incantesimo va in porto.
Sirius White
PS: 256/300
PC: 287/300
PM: 280/300

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3

Sei riuscito a spegnere parzialmente le fiamme sul petto, ma non a castare l'Iracundia. Casey è stata più rapida di te e la sua offensiva (un altro Incendio), unita agli effetti del Lapsus, ti ha fatto cadere sul pavimento a 4 zampe: adesso hai entrambe le mani poggiate a terra. Le fiamme minacciano di attecchire anche sul tappeto.
Hai ancora la presa sulla bacchetta.

Turno a Casey.
La scadenza per postare è prevista per il 14 agosto.


 
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view post Posted on 13/8/2022, 22:49
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CASEY BELL
vs. Sirius White
• PS:232/279 •
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• PM:283/297 •
LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Casey Bell ce la stava facendo. Sentirselo dire dalla propria ragione era pari a una sorsata di calda, vellutata, fragrante, tazza di Pozione Corroborante appena cotta. Il piatto era stato servito, signore e signori, ma un incantesimo vi era stato iniettato come un veleno con una siringa: la maledizione della bramosia di potere, che spinge a volerne sempre di più.
Non si trattava chiaramente di un pasto, ma dell'enorme e arrogante soddisfazione di poter schernire con le proprie capacità magiche non solo un docente – una delle persone più potenti che Casey avesse mai incontrato – ma anche colui che le aveva fatto un torto. No, lei non sarebbe mai stata in grado in quel frangente di comprendere la sottile differenza che intercorre fra un pestaggio gratuito e una competizione sportiva. Era troppo diffidente: le persone erano colpevoli a priori.
Il caso Sirius, però, era ben diverso. Lei lo aveva sempre ammirato, considerandolo il vero e unico mentore della sua vita studentesca. Quel cervellino che si ritrovava, dopo esser rimasto scottato da Drinky, non faceva altro che ripeterle di diffidare di tutti quegli adulti che si mostravano affabili e tanto disponibili con lei. Pareva che ognuno di loro volesse solo tentare di insegnarle qualcosa al fine di nutrire il proprio ego. Con quale semplicità un ragazzino è in grado di pendere dalle labbra di un uomo col triplo dei suoi anni e dalle multiple esperienze?
Cosa aveva voluto insegnarle per inciso Sirius con quei colpi? Niente. Voleva solo usarla per vincere. Voleva essere fotografato e ritratto sui giornali dei giorni a venire come il grande duellante vincitore per la rinascita dalla Congrega. Voleva essere acclamato. Voleva qualcosa di meglio della stima di una semplice ragazzina. Ma la colpa non era tutta sua. Era quel mondo stesso, marcio e competitivo, fatto di vetrine ed espositori, che spinge le anime a corrompersi per uno stralcio di notorietà. Lo aveva visto in Lucas Scott. Lo aveva visto anche a scuola, per uno stupido voto in più. Tutti quegli spettatori, seduti a vedere Sirius bruciare e pronti ad acclamare una nuova stella sulla soglia della maggiore età, erano forse i carnefici peggiori. Erano coloro che stavano a guardare mentre il mondo cadeva a pezzi.
Il docente scivolò a quattro zampe sulla pedana. Casey fu travolta da un'ondata di soddisfazione. Finalmente il Lapsus era servito a qualcosa. Finalmente pure lui si rendeva conto di non essere invincibile. Ora il fuoco si arrampicava sulle sue mura di cinta pronte a divorare quanto al suo interno.
Ne approfittò, sarebbe stata veloce. La testa del mago era di fronte alla sua visuale dato che era caduto. Non stava nemmeno lei così bene da alzarsi o tentare qualcosa di più complesso. Ma voleva colpire e colpire e colpire, ricaricare la catapulta e lanciare. Forse sarebbe stato crudele, ma la testa era il bersaglio migliore, e i capelli erano tanto ghiotti per le fiamme da poter essere buttati giù nella loro pancia come fossero ciliegie. Una scintilla, e l'Incendio avrebbe attecchito allo scalpo portando il mago all'esasperazione. Il pubblico, d'altronde, era lì per lo spettacolo, e non vi era spettacolo più intenso di rogo. Parola di strega.
Polso rigido, bacchetta puntata verso la sommità della testa di Sirius. Se l'avessero fermata, i cosiddetti Saggi Duellanti, sarebbero stati degli ipocriti. Non era solo fuoco quello, era la pira di un eretico. L'Opera Alchemica di Casey in piena fase di attuazione. La sua Opera al Rosso, la Rubedo che giunge a veder sorgere la fenice dalle sue ceneri, dopo aver abbattuto, umiliato e scomposto la materia grezza e putrida della Nigredo. Quel fuoco che ora vedeva dentro di sé come parte del proprio spirito, del proprio potere, dei propri valori: fiamme ardenti che cauterizzano l'anima e ne impediscono la cancrena provocata dall'ego. Rosso era il suo sguardo, rossa l'immagine di Sirius ingoiato dalle fiamme che avrebbe creato, che nascevano scoppiettanti di vita e vogliose di crescere e nutrirsi dalla spinta della sua immaginazione. L'ardore non le sarebbe mancato, e in un urlo di pieno furore avrebbe richiamato ancora l'elemento al suo volere: «INCENDIO!!!»

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E' probabile che io sia ripetitiva.
Sto morendo di sonno dopo una giornata in un cantiere (non a fissarlo, non ho ancora l'età) ed quasi certo che abbia scritto un po' di cacchiate. :fix:
 
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view post Posted on 15/8/2022, 20:18
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SIRIUS WHITE
vs. Casey Bell
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Era successo di nuovo ed era stato esattamente come una replica di una storia già scritta. Sirius cadeva e nel modo più triste e mediocre possibile: senza che che potesse farci niente. Aveva fallito, ancora una volta e proprio nel tentativo di porre rimedio a quella sua passività. Un nulla di fatto. Sì, perché nonostante si impegnasse a reagire, nonostante cercasse di recuperare la stasi nella quale era finito, Casey si era rivelata ben più astuta e ponderata di lui. A nulla avevano potuto la rabbia, a niente il suo desiderio di rivalsa o di restituirle pan per focaccia. Il docente di pozioni era caduto e lo aveva fatto dinanzi a una fanciulla che stava or ora affacciandosi all’esercizio della magia. Era umiliante e giaceva proprio dinanzi a lei, carponi, la bacchetta ancora stretta nel pugno, nella zona incantata dal lapsus, brandelli di carne che ancora subivano la minaccia del fuoco alimentandosi di quella già poca autostima che gli era rimasta. Come era stato possibile ? Aveva provato con l’iracundia, aveva tentato ancora con un schiantesimo di tutto rispetto come era l’orbus, ma un lapsus e un paio di incendio ben piazzati avevano avuto ragione di lui facendolo rovinare sul pavimento. E la rabbia, la delusione, bruciavano dentro più di quanto l’incendio non facesse alle sue carni ora esposte e vittime delle fiamme.
Miseriaccia. Non era affatto come aveva creduto e non perché avesse pensato che quell’incontro sarebbe stato facile ma perché ancora una volta una fanciulla, Casey, come la stessa Nihandra, gli avevano ricordato l’umiltà e il senso di tutta quella competizione: era solo questione di astuzia e di strategia. Non era mai stata la potenza di fuoco a decidere le sorti di un duello magico. Sirius White avvertiva ancora bruciante dolore, il puzzo della carne bruciata, degli abiti che pian piano cedevano il passo alle fiamme, gli giungeva dritto sotto il naso, rammentandogli con tutta la chiarezza possibile dove si trovasse e cose gli stesse accadendo. Non poteva restare in quella posizione, non poteva abbandonarsi ai sentimenti o ai sensi di colpa, non poteva cedere completamente alla rabbia. Non poteva permettersi il lusso di perdere la lucidità e il raziocinio che lo avevano sempre contraddistinto. Niente era deciso. La sua vita era sempre stata così. I momenti più difficili lo avevano sempre messo di fronte ai propri limiti e lui li aveva sempre superati rialzandosi più forte di quanto non lo fosse stato prima. Quello che doveva fare era solo il punto della situazione, ripensare al filo di una strategia che sembrava aver perso in quelle battute finale e riprendere esattamente da dove aveva lasciato prima. Nella posizione in cui si trovava infatti una prima schiacciante verità lo coglieva: mostrava di nuovo il fianco alla sua nemica che si prestava a un nuovo celere attacco. Che fosse poi la replica di quanto aveva già subito era possibile ma lui non poteva e non doveva saperlo perché aveva una sola cosa da fare e cioè agire prima che lo facesse lei. Se a Casey piaceva così tanto giocare con l’incendio, bisognava toglierle il giochino dalle mani rendendolo privo di qualsiasi utilità futura. E lui sapeva perfettamente come doveva fare. La bacchetta era ancora stretta nel suo pugno, l’arto libero di muoversi giàcchè con le ginocchia piantate al suolo e una mano, una qualche parvenza di stabilità doveva pur averla. Solo, doveva agire in fretta.
Facendo forza sull’altro braccio ma staccando quello armato dal
Pavimento, con gli occhi ora rivolti a Casey, avrebbe disteso l’arto e puntato la
Bacchetta proprio dinanzi a sè , oltre la sua testa, ma nella traiettoria della sua avversaria. Nella sua mente avrebbe immaginato il flusso imperioso, ribelle
di una rapida, i flussi vorticosi ed accelerati pronti a schiantarsi ed annientare qualunque ostacolo sul proprio cammino. A questa immagine mentale avrebbe impresso tutto la sua energia. Se fino a quel momento Casey era stata una incendiaria, lui sarebbe stato come un pompiere chiamato e spegnere quei maledetti incendi.
<< Aguamènti >>
Avrebbe urlato ponendo l’accento sulla E. Voleva un getto rapido, costante, progressivamente più violento nella stessa traiettoria della sua avversaria, bacchetta contro bacchetta. Almeno in quella prima fase. E lo avrebbe tenuto fino a quando la forza glielo avesse consentito, a qualunque costo. Elemento contro elemento. Acqua contro fuoco. Qualunque cosa gli fosse venuto contro Avrebbe trovato il
Muro d’acqua ad accoglierlo. E Qualunque cosa fosse sperava solo che il
Suo incantesimo fosse più forte.
La sua strategia non si era affatto arenata. Anzi era molto precisa. Se fosse riuscito in quella prima azione cercando un controllo della portata e riducendone via via il flusso avrebbe infatti deviato la traiettoria verso il suo corpo affinché inzuppandosi l’acqua spegnesse ogni fiamma residua.



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view post Posted on 28/8/2022, 19:50
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Il Fato

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Per il frammento di un istante, Jago si concesse il lusso di pensare che non avrebbe dovuto portare con sé quella bottiglia di succo di zucca. Quando l’aveva afferrata dalla dispensa, non avrebbe mai immaginato di trovarsi di fronte a un duello che non gli avrebbe concesso neppure il tempo di respirare — figurarsi godere un sorso della sua bevanda preferita.
Un odore di bruciato invadeva la sala trepidante, ricordando ai presenti in quale situazione si fosse cacciato il docente forse per aver commesso l’errore di sottovalutare la propria sfidante. Le fiamme ardevano, impenitenti, divorando tutto ciò che incontravano lungo il sentiero: tessuti, peli, cute, carne. Quelle che avevano attecchito prima — là dove i muscoli e le ossa proteggevano i polmoni dalle minacce esterne — oltrepassarono il primo strato di pelle (-8 PS, -10 PC, -8 PM), strappando un mugugno prolungato a Sirius. Le altre, invece, superarono la barriera dei pantaloni e iniziano a marcare con il proprio tocco il primo strato di epidermide all'altezza della tibia (-5 PS - 4 PC, -6 PM).
Ad ardere, tuttavia, ancora di più del corpo era lo spirito del docente. L’indignazione muoveva le viscere di Sirius, giocando a ripescare frammenti del recente passato. Per ironia della sorte, tutti portavano il viso di una studentessa dalle potenzialità inaspettate. Ci sarebbe stato da esser fieri di un corpo alunni così preparato, se l’orgoglio non avesse preteso una rivalsa e la vittoria non fosse stata la sola meta.
Alcuni filamenti del tappeto della pedana, intanto, intrigati dal colore acceso delle fiamme sulla gamba di Sirius, cominciarono a protendersi verso di esse. I primi rimasero bruciati e, consumati, non poterono far altro che ritirarsi. Un rivolo di fumo si levò da quella striscia di tessuto. Di lì a breve, il problema sarebbe stato ben più esteso di quanto il professore di Pozioni non potesse immaginare.

Casey, per parte sua, non era intenzionata a mollare la presa — non ora che aveva preso consapevolezza dei risultati che poteva raggiungere. Il fuoco le era stato amico in ossequio ai colori che tingevano la sua divisa e il suo cuore, alla forza delle emozioni che la dominavano e che sembravano prometterle la pazzia come unica soluzione ai suoi drammi. Non importava che il tempo trascorso nella stessa posizione, il contraccolpo dovuto alla caduta e la stretta imputabile alle corde (-5 PS, -4 PC) stessero mettendo a dura prova il suo corpo, oramai bisognoso della libertà. Il suo desiderio era un altro e il suo alleato lo stesso.

L’attacco dei due sfidanti partì in contemporanea, generando un fremito di sorpresa nella folla sovreccitata. La differenza abissale che correva tra le due strategie — tra gli elementi prescelti da Casey e Sirius — richiamava alla mente lo scontro primordiale tra le forze della natura. Ad alcuni, ricordò l’imperitura contrapposizione tra bene e male senza che fosse dato affermare con certezza chi si battesse per l’uno e chi per l’altro.
I due fasci — uno rubizzo e l’altro di un azzurro tenue — si scontrarono al centro della pedana, generando un effluvio di scintille e un suono come di cortocircuito. Le rispettive posizioni e condizioni dei duellanti non avrebbero reso semplice quella che si preannunciava una mera dimostrazione di forza bruta, eppure non avevano altra scelta.
Bisognava vedere in che modo si sarebbe declinata la forza, in quest’ultimo caso…

Casey Bell
PS: 227/279
PC: 236/254
PM: 283/297

Assenze: 0/3
Proroghe: 2/3

Il tuo incantesimo va a buon fine. Si genera un fascio di magia che si scontra a metà strada con quello lanciato da Sirius. Il tuo corpo inizia ad accusare in modo sostanziale le difficoltà legate alla posizione in cui ti trovi. Continui ad essere stesa sul pavimento. Hai i vestiti bagnati. Il formicolio alle gambe si è intensificato.
Sirius White
PS: 243/300
PC: 273/300
PM: 269/300

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3

Il tuo incantesimo va a buon fine. Si genera un fascio di magia che si scontra a metà strada con quello lanciato da Casey. Le fiamme sul petto (quelle rimaste) bruciano il primo strato di epidermide e vanno oltre, causandoti non poco dolore. Quelle sulla tibia iniziano a lambire il primo strato di pelle all'altezza della tibia - attenzione al tappeto! Considera che questo inciderà sulla tua concentrazione. Sei ancora sul pavimento a 4 (3) zampe su una porzione di pavimento resa scivolosa dal Lapsus.

Turno a Sirius.
La scadenza per postare è prevista per il 31 agosto.




Edited by MasterHogwarts - 28/8/2022, 21:07
 
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view post Posted on 29/8/2022, 16:19
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SIRIUS WHITE
vs. Casey Bell
• PS:243/300 •
• PC:273/300 •
• PM:269/300 •
LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Mugugnò patendo un dolore che solo raramente aveva avvertito nella sua vita e che cocente gli rammentava momenti ben poco felici. Sirius White, il docente di pozioni della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, mago adulto ed abile pozionista dall’esperienza ampia e vissuta, avvertiva, impotente, la bruttissima sensazione di essere in difficoltà.
E tutto a causa di una pazza, maledetta piromane dai coloro rosso-oro.
Avrebbe voluto urlare, di rabbia e di dolore ne aveva a sufficienza ma mentre le fiamme lambivano il suo corpo divorando gli strati di pelle, l’unica cosa che il docente desiderava era uno stramaledettissimo attimo di tregua che non voleva saperne di venire. La ragione gli urlava contro la necessità di ripiegare ma la follia di quella studentessa che aveva davanti, tradiva la cruda realtà dei fatti: non era ammesso riposo ma solo annientamento reciproco.
Non c’era più alcuna strategia in quello scontro e per quanto Sirius cercasse di dimostrare il contrario, il corso del duello aveva preso ben altra piega. Casey non vedeva l’ora di bruciarlo vivo, probabilmente lo desiderava morto a quel punto. Sirius non intendeva, dal canto suo, cedere di un solo passo, a costo di bruciare vivo.
Ma questo dove lo avrebbe, anzi li avrebbe portati da lì a qualche breve attimo? Qualcuno avrebbe mai ceduto prima dell’altro?
Niente affatto.
Le corde e la posizione innaturale potevano pur stare iniziando a far pesare i loro effetti sul corpo di Casey così come le fiamme imponevano una reazione decisa ma l’imperativo resta solo quello: andare avanti.
Il docente aveva provato a porvi una fine ma l’aguamenti si era risolto in uno spettacolo di elementi al centro del campo di combattimento e nient’altro di più. Che fosse stata la stanchezza, che fosse l’istinto di sopravvivenza poco importava perché quel duello, ormai Sirius lo sapeva, avrebbe portato entrambi i duellanti ai loro più estremi limiti.
Quantomeno il loro doveva sembrare uno spettacolo unico degno di una finale di quel tipo.
Ma sarebbe stato il dolore, la consapevolezza di dover far qualcosa per quelle fiamme che sembravano voler attecchire anche agli strati più profondi del suo fisico, a spingere il docente a far leva sul proprio istinto prima e sul corpo poi in modo da portarlo a posarsi completamente in avanti sul pavimento, un estremo tentativo per avere ragione delle fiamme residue. Qualcuno avrebbe potuto biasimare le sue mosse ma come poteva ricorrere a un incantesimo difensivo o una controfattura efficace quando la controparte aveva solo deciso di agire per ottenere la sua fine? Non gli era rimasto che quella alternativa, cedere completamente alla forza di gravità e rovinare in avanti sul suolo con il proprio fisico nella speranza che bastasse a ridurre gli effetti deleteri dell’incendio. Se non tutto, quanto meno in parte. Certo, c’erano ancora altre fiamme da estinguere ma se fosse riuscito almeno a spegnere quelle che minacciavano il suo corpo, il resto sarebbe stato più facile. Torace ed arti contro il pavimento inoltre gli avrebbero consentito, lo sperava, di attingere a zone di queste non ancora incantate dal lapsus. Sarebbe forse stato possibile tentare una rotazione sul lato a quel punto? Non lo sapeva ma avrebbe dovuto pensarci in un secondo momento in quanto non poteva dimenticare di avere ancora Casey di fronte a sé, sicuramente pronta a fare la sua mossa.
La rapidità era allora imperativa. Per questo motivo non aveva atteso gli effetti dell’aguamenti, per questo stesso motivo non aveva lasciato a quello spettacolo di elementi il privilegio di attrarre la sua attenzione. Ci avevano pensato le fiamme e il dolore, la necessità e lo spirito di sopravvivenza a dettare la sua mossa successiva. Sì, giacchè una volta ottenuta quella nuova posizione, prona, sapeva perfettamente cosa doveva fare: mettere finalmente fuori gioco quella piromane e prendersi con la forza la sua sacrosanta e meritata tregua. Doveva sfruttare il tempo che aveva a disposizione, cercando di dominare il dolore, attingendo anzi da esso tutta la forza che gli fosse stato possibile, cosicché appena fosse riuscito a rivedere nuovamente il corpo di Casey, avrebbe disteso il braccio dominante che nel frattempo aveva piegato dietro la propria spalla destra, come nel tentativo di lanciare una canna di pesca.
La sua concentrazione poteva anche risentirne ma non la sua motivazione e il suo desiderio di porre fine a quelle prime drammatiche battute. Doveva solo tenere una buona presa sulla bacchetta, evocare un buon incantesimo e lasciare ad abiti zuppi e una pedana da quel lato completamente bagnata il compito di fare il resto. D’altronde se fosse anche riuscito parzialmente a fare il suo dovere l’incantesimo avrebbe dovuto lasciare Casey stordita per qualche attimo consentendogli di pensare con calma al resto.
Doveva solo resistere un altro poco.
Nello spazio di brevi attimi avrebbe dunque lasciato andare la mente al pensiero dei temporali, ancora una volta si sarebbe appellato agli elementi della natura. Voleva imbrigliarne la forza, brandirne la scintilla che dalla magia e dal suo dolore fisico serpeggiava forte dentro di lui. Non si trattava di una semplice esecuzione ma di un atto di estrema disperazione. Aveva avvertito il dolore delle fiamme che lo divoravamo, la rabbia cocente del sentirsi sopraffatto come vinto dagli ostacoli magici e dalle necessità. Poteva ancora attingere alla sua scintilla mortale? Al suo imperativo e cocente desiderio di avere ragione di Casey? Si era sentito solo rare volte così e questo era tutto dire. Lo scoppiettare di fiamma, il respiro vitale reso più rapido dal dolore fisico, il battito accelerato del suo cuore, tutto era energia, dentro e fuori di lui. C’era elettricità nel suo corpo, nella sua mente, sulla pelle che attraverso le terminazioni nervose si faceva testimone centrale della sua percezione dolorifica così come in ogni cellula del suo cuore che attraverso vie specializzate conduceva lo stimolo necessario ad affrettarne il moto. Tutto in quel momento era attacco o fuga, tutto era istinto primordiale di sopravvivenza e lui, Sirius White, avrebbe tentato di attingere a questa elementare energia. Doveva dar forza e concretezza alla sua magia. Doveva colpire Casey, doveva fermarla prima che potesse fare qualsiasi altra cosa.
Il braccio sarebbe allora scattato in avanti con estrema rapidità puntando esattamente al suo obiettivo disteso ed incatenato. Rapida l’esecuzione e rapida la formula nella scelta della variante più abbreviata ma ugualmente efficace, la presa sulla bacchetta mai allentata ma via via più forte per reggerne l’eventuale contraccolpo.
<< Sèuz >>
Pochissime sillabe eppure così cariche di intenzioni. Pochi lettere ma una grande, imprescindibile speranza, il fondo del suo vaso di Pandora.


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view post Posted on 1/9/2022, 15:21
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L'aula venne invasa da un ringhio, composto dall'indignazione del fuoco nel venir spento e dall'esasperazione dell'acqua per la subitanea evaporazione. Se la scena non si fosse palesata di fronte ai suoi occhi, Casey sarebbe stata certa che tal suono di rabbia e odio provenisse dalla propria gola e da quella di Sirius all'unisono.
L'uomo stava bruciando. Faticava a credere che fosse ancora in grado di agitare la bacchetta. Le fiamme ne scavavano la pelle su più fronti mentre una nuova minaccia scarlatta cominciava a divorare il tappeto di fronte a lui con più foga. Era circondato, preso d'assalto da uno dei più forti dolori. Perché non si piegava? Perché non si abbandonava alla resa? Quanto gli bruciava l'orgoglio per essersi cacciato in una simile umiliazione per via di una ragazzina?
Ma lui se lo meritava. Sirius si meritava di sentire ogni sottile strato della propria pelle sublimarsi in un'ondata di feroce dolore. Si meritava di sprofondare nella vergogna di fronte all'intero Mondo Magico. Perché era stato lui a scagliare la prima pietra. Era stato lui ha consegnarle la prima offensiva dalla violenza inaudita, e poi una di seguito all'altra. Lui a togliersi per primo la maschera rivelando il proprio vero volto da megalomane.
In tutti quegli anni com'era possibile che non si fosse reso conto che la possibilità di svolgere un incontro pulito non era mai lontana? Con Mike lei aveva tentato di farlo. Gli aveva fatto del male, lo aveva ridotto allo stremo, ma senza mai esagerare. Senza mai assecondare la sete di sangue del pubblico. Invece, Sirius si era imposto di strafare. Voleva dimostrare a tutti quanto fosse potente, quante magie complesse conoscesse. Probabilmente si era sentito fortunato nello scoprire che la sua sfidante sarebbe stata un'adolescente, persino una sua allieva. Una ragazzina dalle limitate conoscenze, se non una persona che si fidava di lui e che potenzialmente non avrebbe mai avuto l'intenzione di fargli sul serio del male.
Chissà quanto era profonda la sua umiliazione ora.
Casey non voleva avere pietà, perché desiderava solo che tale punizione fosse esemplare. Non solo per lui, ma per tutti. La pira doveva diventare un monito: nessuno di loro avrebbe mai dovuto toccarla con intenzioni violente, altrimenti le conseguenze sarebbero state simili. Una persona con la coscienza pulita o dalla buona morale non si sarebbe mai lasciata intimorire da una visione del genere, poiché in potenza mai avrebbe potuto anche solo desiderare di arrecare danno ad un essere umano. Un codardo come Sirius – poiché solo in tale categoria poteva rientrare la sua persona – sì.
Non appena gli incantesimi avrebbero ceduto sarebbe passata di nuovo all'attacco, ancor più convinta e connessa con la sua magia e le sue intenzioni. Magari Sirius se l'aspettava, magari no, ma avrebbe continuato sulla stessa strada. Le fiamme gli stavano provocando un indicibile dolore. Lui non intendeva spegnerle, e ciò presto lo avrebbe portato a non poter più ignorare l'urgenza. Probabilmente non avrebbe più avuto nemmeno la facoltà di scegliere. Il dolore sarebbe stato troppo e sarebbe svenuto, o sarebbe stato colto dagli spasmi, in grado di non lanciare più gli incantesimi ma solo di urlare.
La bacchetta era ancora una volta lì, pronta, sostenuta da un polso rigido, diretta verso la testa e in particolar modo i capelli di Sirius. Una sola scintilla e si sarebbero volatilizzati in un batter d'occhio, attecchendo alla cute. A quel punto lui non avrebbe potuto non cedere. Ancora una volta le fiamme si sarebbero dipinte nella sua mente, accompagnate da quelle già vive. In un crescendo, dall'immaginato al reale, avrebbe pensato ad un nuovo proiettile di fuoco, rosso, famelico e impietoso, che si sarebbe andato a congiungere con i suoi fratelli, ormai in procinto di diventare un'unica entità elementale dall'altra parte della pedana. Con rinnovato ardore e rinnovata potenza, Casey avrebbe sputato fuori a pieni polmoni la formula, rincarando la dose: «INCENDIO!!!»


//Scusate, ho sempre problemi a gestire i codici senza pc. E sono sempre in viaggio. :cry3:
 
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view post Posted on 3/9/2022, 15:18
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Il Fato

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Si dice che il tempo è galantuomo e che restituisca con calma ciò che la vita ci ha tolto.
Nella sala della Congrega dei Saggi Duellanti, erano schierati due contendenti dei quali la folla sapeva poco. A colpo d’occhio, nessuno avrebbe saputo dire quali e quante perdite avessero dovuto affrontare nel corso della loro esistenza. I soli elementi che avessero per giudicare stavano proprio lì, di fronte ai loro occhi.
L’ennesimo giro di boa fu anche l’ultimo, perché determinante per stabilire le coordinate dell’incontro. Non era sempre la durata di un duello a determinare la sua incisività, come non lo erano l'età e i voti scolastici, e quanto accaduto tra Casey Bell e Sirius White ne aveva dato ulteriore dimostrazione. Entrambi avevano lottato strenuamente per aggiudicarsi la vittoria, attingendo ad emozioni sopite e a ricordi arcani. Non tutto, però, era sempre andato come avevano sperato.

Mentre i rispettivi incantesimi degli sfidanti si annullavano reciprocamente al centro della pedana, la mente dei protagonisti di quella sfiancante vicenda continuava a lavorare con alacrità. Il pensiero doveva essere svelto a trasmettere le informazioni agli arti affinché l’attacco arrivasse all’avversario prima di ricevere l’offensiva altrui.
L’idea che raggiunse il docente fu brillante. Se un fascio di pura energia elettrica si fosse abbattuto su una Casey inzuppata d’acqua, i principi della fisica gli sarebbero venuti incontro e la sua magia si sarebbe scatenata con una potenza da lasciare la sala tutta incapace di proferire verbo. E così avvenne.
La scelta di gettarsi sul pavimento per aiutarsi con la diffusione delle fiamme lo aiutò per un verso e lo penalizzò per un altro. L’assenza di ossigeno fermò l’avanzata delle fiamme nel punto in cui avevano continuato a mangiare la pelle del pettorale, evitando che il fuoco procedesse a nutrirsi della carne viva. Allo stesso tempo, il dolore pulsante dovuto all’ustione e al contatto brutale con il pavimento gli strappò un urlo soffocato a stento che rischiò di minare la sua concentrazione. Intanto, l’elemento aveva attecchito sul tappeto sotto di lui, annichilendo ogni sua possibilità di sfuggirli.
Il lampo raggiunse Casey senza risparmiarle ogni stilla della propria dirompenza (-27 PS, -12 PC, -10 PM). In un battibaleno, ella perse coscienza. Prima che ciò avvenisse, un filamento rubizzo di magia si dipartì dalla sua bacchetta per trovare il cuoio capelluto di Sirius (-14 PS, -10 PC, -8 PM) e minacciare di divorargli la faccia. Il grido disumano del professor White messo al rogo sarebbe rimasto impresso nelle orecchie dei presenti per molti anni a venire.

«Basta così!»
La voce di Jago tuonò nella sala sotto gli effetti di un Sonorus. L’arbitro, intanto, accorreva in direzione dei duellanti. Si adoperò con l’Extinguo per evitare che Sirius White lasciasse la Congrega con il viso e il corpo sciolti dal fuoco e che la folla rimanesse traumatizzata. Dopodiché, esercitò un Finite sulle funi che tenevano imprigionate le gambe di Casey Bell, l’aiutò a ridestarsi con un Innerva e le porse una mano per aiutarla a rialzarsi.

Di cose ne erano accadute dall'inizio dello scontro e di colpi ne erano stati inferti. Nel tempo trascorso, Jago aveva avuto modo di osservare la tecnica, la determinazione, la strategia portata avanti da entrambi i duellanti e aveva individuato, dapprima in germe e poi in modo sempre più chiaro, la netta prevalenza di uno sfidante sull'altro. Non si trattava soltanto della tecnica, dell'intenzione, del livello di esperienza. Non era una questione di passato ma di presente; di ciò che si era verificato dinanzi ai suoi occhi nel qui e ora. E, nel qui e ora, soltanto uno dei due aveva messo in ginocchio l'avversario.

«Il duello termina qui» disse ché era al centro della pedana, Casey e Sirius rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra. «A vincere questo torneo organizzato dalla Congrega dei Saggi Duellanti è Casey Bell».

Tacque per lasciare alla ragazza il tempo di assimilare la notizia e di gustarsi il momento. Del resto, se anche avesse voluto dire qualcosa, dubitava che sarebbe riuscito a farsi sentire oltre le urla di giubilo della folla. E proprio non gli andava di sgolarsi. C’era un tempo per tutto e, dopo anni di esperienza, aveva imparato a gestire anche quel genere di tempistiche.

«Faccio i miei complimenti a entrambi i finalisti. Ora, chiedo ai Medimaghi di intervenire per prendersi cura dei duellanti e delle ferite che hanno riportato.»

Un colpo di bacchetta per assicurarsi che il Sonorus non fosse più in grado di far sentire ogni suo fiato, poi un passo indietro per non essere d’intralcio nel caso di un intervento del personale medimagico. Com’era sua abitudine fare, si prese il tempo per scrutare i volti dei contendenti, ma ebbe la delicatezza di non indugiare troppo sul corpo e sul capo martoriato di Sirius White. Quando incrociò lo sguardo della piccola Casey, di contro, le sorrise e annuì sommessamente.

«Oggi come mai ti sei meritata il nome di strega. Siine fiera!»
Casey Bell
PS: 198/279
PC: 214/254
PM: 273/297

Assenze: 0/3
Proroghe: 2/3

Sirius White
PS: 239/300
PC: 263/300
PM: 261/300

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3


Eccoci alla fine di questo duello, vinto da Casey!
Faccio le mie congratulazioni a entrambi perché, come Master, mi avete offerto un'opportunità estremamente interessante sia dal punto di vista tecnico che narrativo. La cosa che mi è piaciuta di più è che entrambi vi siete battuti assecondando la natura dei vostri PG, giustificando ogni azione in OnGdr fino a rendermela credibile. Questo è giocare!

Veniamo ai premi:
A Casey assegno +1 punto EXP, +3 PS, +3 PC, +3PM.
A Sirius assegno +0.5 punto EXP, +2 PS, +2PC, +2PM.

Ancora grazie e buon gioco!


 
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