Grigliatona, Evento di Pasqua

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view post Posted on 8/6/2023, 19:53
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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La musica dissolve completamente i miei freni inibitori, il D.J. è esperto e sa che brani mettere per attirare gente – me inclusa – sulla pista e farla scatenare come Merlino comanda. Assecondo i movimenti di Eloise, giro su me stessa e attorno a lei – in maniera molto poco elegante – finché non mi trovo l’altra vicino al fianco opposto. È bello lasciarsi andare, muoversi in totale libertà. Così come siamo liberi di sognare, di viaggiare non solo fisicamente, ma anche con la mente ovunque si desideri. Mi figuro i luoghi appena citati dalla tassina, paesaggi esotici e culture nuove tutte da scoprire.
«Sembra magnifico!» immagino le calde serate brasiliane, spettacoli notturni all’aperto, con palchi in legno immersi nella flora amazzonica. Ballerini che si destreggiano tra spericolate acrobazie, sullo sfondo scenografie pirotecniche dai colori sgargianti.
«Confermo!» rendo così solide le parole di Oliver, memore anche di quanto io stessa scrissi tempo addietro sulla Gazzetta «Hanno dei sound etnici che potrebbero farti innamorare credimi, davvero unici!» gli album dei Figli del Sole sono aria fresca nel panorama musicale attuale, penso di averli consumati a son di ascoltarli da quando gli ho acquistati mesi fa.
«Anche la Grecia non dev’essere da meno, ho sentito che nei quartieri più vecchi di Atene hanno un teatro magico straordinario!» nozioni carpite qui e là nei tomi di storia recuperati in biblioteca, piccoli extra rispetto alle reali ricerche per le relazioni da portare come compito a lezione. Spulciando tra testi più moderni, che vertono prevalentemente sulle usanze e la cultura odierne, ho scovato informazioni interessanti sul mondo dell'arte drammatica «Te la consiglio come tappa, so che lì utilizzano alcune maschere incantate piuttosto particolari!» la conversazione mi ha ricordato una serie di dépliant che mi ha inviato mio cugino via Gufo giorni addietro, tutti eventi che si terranno Londra a cui potremmo assistere insieme durante le vacanze estive. Uno di questi sponsorizza proprio una compagnia teatrale greca.
«Oh sì, ho qualche reminiscenza di quella fattoria!» annuisco piano per sottolineare l’affermazione. Gli articoli che riguardano casi di cronaca curiosi di solito mi rimangono impressi, mi affascinano per i racconti fuori dalle righe «Magari se vengono mangiati, al contrario, portano fortuna.» assumo un’aria riflessiva «Chissà…tentar non nuoce.» con il capo accenno nella direzione indicata dalla mia concasata «Infatti il luccichio nella tenda potrebbero essere gemme preziose, gioielli costosi e monete.» dubito fortemente, ma nella mia testa è già scritta un’avventura piena di pericoli al pari de “L’isola del Tesoro” «Oppure è solamente intangibile oro di Leprecauno…» faccio spallucce, arrendendomi tristemente alla versione più amara della vicenda. In effetti, considerando in menù e le voci che circolano sulla cottura di carni sospette, non mi sorprenderebbe scoprire che tengono prigioniere quelle creature da qualche parte nella tenda.
«El, ti consiglio vivamente di fare attenzione però, lo chef è piuttosto, ecco, come dire…suscettibile…» questo se vogliamo indorare e addolcire la pillola, è infatti un aggettivo fin troppo generoso per quanto mi riguarda «L’ho provato io stessa…» finisco di gridarle dietro mentre si allontana. Storco il naso in una smorfia, ricordando il suo tono di rimprovero piuttosto aggressivo. Un carattere acido e pungente quanto il lime che utilizza nei suoi piatti.
«Orecchie dritte, probabilmente dobbiamo correre a salvarla tra tre, due….» un conto alla rovescia fatto con aria divertita, mentre approfitto del vassoio di leccornie appena offerto – ancora non so da chi – portando alle labbra uno degli assaggini. Intanto, mentre ascolto le chiacchere del resto della combriccola, la osservo per correre a pararle le spalle in caso di necessità «Potremmo utilizzare uno di quei candelotti per riuscire a liberarla dal nemico, invece!» una soluzione impulsiva, dettata dall'aneddoto del Docente sulla sua esperienza con i draghi in Cina. Anche se la ragazza saprà cavarsela alla grande, la vedo già tenere testa a Vandermolen senza problemi. Potrebbe governarlo come fa con la sua Gelbsturm, l’indole da comandante non le manca di certo.

Camille Donovan | Hufllepuff Prefect | 15 y.o







Interazioni: Eloise, Oliver e Daddy :<31:

Attività svolte (Terminate)

1. Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana.
2. Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3. Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4. Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5. Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6. Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza) (3/3)
7. Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8. Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9. Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10. Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse



 
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view post Posted on 10/6/2023, 21:00
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-Anche per me, per piacere!-
Adeline aveva sorriso radiosa alla strega che, gentilmente, l’istante successivo aveva annullato la parte alcolica nel suo bicchiere – la Medimag d'altronde aveva già dato a sufficienza per quella giornata, tra calici di vino e shot - adesso poteva anche godersi il resto del pomeriggio senza alterare ulteriormente il suo corpicino già iper attivato in autonomia.

-Testimone a mio favore o contro? E a chi presteresti soccorso?-
Londra stava assaggiando la sua pozione del fanciullo perduto, ma alla domanda del mago sorrise compiaciuta e schioccò appena le labbra prima di rispondere sicura:- A favore, ma presterei soccorso ad entrambi, non lascio indietro nessuno.-
Scrollò appena la testolina dorata, come a sottolineare la sua convinzione.
-Economia aziendale?-
Qualche attimo dopo, stava battendo le lunghe ciglia sorpresa, osservando incuriosita il tasso al suo fianco: -Particolare – sicuramente molto utile però, accidenti, potrei seguirla persino io!-
Sorrise radiosa, ridacchiando un poco -Sarei un’allieva diligente, promesso.- o lo spirito di Priscilla Corvonero l’avrebbe perseguitata nei suoi incubi più oscuri.
-Tu? Immagino sia qualcosa che preveda viaggi in posti meravigliosi, un lavoro di ricerca magari…-
Londra arricciò un po' il naso, prendendo un secondo sorso dal suo bicchiere. Era buono.
Mentre si avvicinavano al tavolo libero più vicino tra l’altro, i pensieri volarono inevitabilmente a qualche manciata indefinita di minuti prima – quando il docente di Difesa le aveva chiesto se veramente il suo lavoro ideale sarebbe stato quello di insegnante di Pozioni.
Era arrossita – w o w, quante volte le era successo in sola mezza giornata? – anche se poco dopo Toobl l’aveva a suo modo rassicurata a riguardo.
Prendendo posto al tavolo e poggiando piatto e bicchiere così, Adeline si rese conto che non solo era passato quel secondo di silenzio di troppo – ma in più le orecchie le erano di nuovo andate in fiamme sotto la cascata di ciocche dorate.
-Studi e ricerca si possono effettuare anche da casa, non bisogna necessariamente viaggiare - iniziò quindi vagamente in imbarazzo, giocherellando un po' con il suo gratin prima di riempirsi le guance con un primo grande boccone - giusto perché siamo mature e non stiamo cercando di prendere tempo, mh -Tra l’altro la ricerca mi piace molto.- riprese quindi poco dopo, mandato giù il boccone -Ma piacerebbe insegnare anche a me, in effetti. Pozioni.-
Concluse con un caotico mix di emozioni – le guance in fiamme per una serie infinita di motivi tra cui la “banalità” del mestiere cui però il suo cuoricino anelava tanto, il fatto che in qualità di studenti tre quarti delle persone conosciute poco prima sarebbero potute benissimo essere suoi alunni – ma lo sguardo splendente di quella luce che sempre e da sempre le illuminava le iridi di mare e di bosco quando parlava delle sue passioni - - il che nel complesso, la fece borbottare un po' nel concludere la sua risposta, ma anche sorridere, ma anche arrossire violentemente, ma anche lanciare quasi uno sguardo di sfida molto stile “sono pronta a tutto per difendere le mie idee” - per infine, nel dubbio, riempirsi una seconda volta le guance di gratin.
Accidenti, era davvero buono. Patate e radici si controbilanciavano bene – ed il formaggio amalgamava il tutto in maniera eccelsa, la doratura perfetta sullo strato più superficiale.
Londra dovette ammettere a sé stessa che mentre il suo cervellotico cervellino si perdeva nei dettagli di quella ricetta e iniziava con l’aprire mille e uno parentesi rispetto a tutte le possibili e potenziali variabili, aggiunte e modifiche – per qualche secondo la mente dorata aveva completamente cancellato la sfida inerente il ballo: -Perché non ho mai imparato a ballare!-
La sua imbarazzante onestà le mosse le labbra in completa autonomia, facendola rispondere di getto alle parole ad ogni modo - ricetta o non ricetta - registrate di Camillo.
Disgraziata era proprio il termine adatto.
-E tu ci credi abbastanza?- domandò poco dopo, riferendosi al motto di Young Swing appena scoperto, ridacchiando.
Al che, con tutta la naturalezza di questo mondo, all’offerta successiva del mago la londinese allungò la forchetta per rubare un piccolo boccone di involtino, sorridendo in tutta risposta.
La destra intanto, avvicinò all’olandese il suo di piatto -Tu però assaggia questo. E’ super!-



Interazioni: Camillo

Attività svolte:

1--Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché

6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza) [ in corso - sta mangiando da vent'anni nel complesso ma giuro che al prossimo post finisce :ihih: ]
7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8--Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse
 
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view post Posted on 12/6/2023, 20:49
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Codice«Bene, allora non vedo l'ora di vederti un aula». Da professoressa, ma un giorno anche da studentessa.
L'olandese aveva stampato in viso un sorriso sincero, carico di speranze. Che poi, con il senno di chi già conosce lo sviluppo degli eventi è facile dire "Camillo sapeva già come sarebbe andata a finire", ma al di là di questo, in quel preciso momento, ignaro di cosa il destino avesse in serbo per Adeline, non gli era risultato difficile immaginarsela seduta dietro alla cattedra. Amava sentir gli altri parlare dei propri sogni, amava vederli realizzarsi con i propri occhi. Era una cosa che lo rendeva felice. Egoisticamente aveva pensato che non gli sarebbe dispiaciuto affatto vedere la ragazza dai capelli d'oro destreggiarsi con i calderoni, occupare una posizione lasciata vacante in balia di qualche supplente senz'anima; non perché, da potenziale raccomandato, sperava di ricavarci qualcosa – voti buoni agli esami, privilegi di sorta – ma era la sua personalità raggiante a fargli grandi promesse di tempi felici. Se la sua aura di entusiasmo era una costante, si sarebbe lasciato trascinare volentieri in balia della corrente. Quella stessa sincerità gliela si poteva leggere in viso a Camillo, caratteri cubitali incisi con una precisione nel tratto che non lasciava spazio ai fraintendimenti.
«So che le ricerche le si possono fare tranquillamente anche da qui… è che sai, davo per scontato volessi viaggiare, mi hai parlato di posti stupendi». Ragionò ad alta voce. «Ma immagino che una cosa non escluda l'altra, che sia anche solo per svago».
Mete turistiche affascinanti. Fortunatamente, si era detto, non le interessava parlare di sassi. Cosa che vi dirò fu una fortuna per entrambi: per lui, che si sarebbe risparmiato la figuraccia di esporre le sue opinioni controverse, per lei, che non avrebbe dovuto subirsele. Povera anima.
«Uh, volentieri!» Tenendosi per un secondo momento la questione del ballo, approfittò del fatto che avesse ancora la forchetta pulita per fregare ad Adeline un piccolo colpetto di Gratin, scambiandolo con una fetta di involtino di Snaso. Assaggiò con fare meditabondo, lasciando che il sapore delicato ed equilibrato della pietanza lo travolgesse, mentre la sua mente viaggiava su binari tutti suoi. Lo sguardo un po' assente, le guance - anche le sue - colorate da una lieve pennellata carminia. Ballare. Con Adeline. Un ripasso veloce a tutte le nozioni acquisite per svago – mai messe in pratica con serietà d'intenti – poi si pronunciò.
«Io ci credo in questi quattro quarti». Alzò lo sguardo, serio, ma con gli angoli delle labbra curvati all'insú. «Vedrai che sarai meravigliosa! Alla fine, il bello di questo genere è che possiamo rubare qualche passo di danza al Charleston, bisogna solo stare attenti ai battiti». Spiegò ad Adeline, posando la forchetta sul proprio piattino, con l'involtino ad attenderlo. L'indice della sinistra picchiettava sul legno del tavolo terzine, con il primo battito un po' piú violento rispetto ai due successivi.
«Ti sarà mai capitato di sentire un Valzer, no? Un, due, tre. Un, due, tre». Canticchiava, seguendo il ticchettare dell'indice, mantenendo un'andatura tutto sommato costante. La mano destra si era messa ad omino, con l'indice ed il medio a "fare le gambe", posate sulla sua porzione di tavolo. L'anulare piegato ed il pollice e il mignolo a "fare le braccia".
«Qua i battiti son quattro. Un, due, tre; quattro». Spiegò, mentre batteva i quattro colpi per dare la misura di tempo al ballerino immaginario. Intanto l'altra mano si muoveva, seguendo la spiegazione. «Un passetto in avanti col sinistro, un piccolo calcetto con l'altro piede, torni in posizione riportandolo all'indietro. Al quarto battito fai qualcosa di pazzo». Ondulò le braccia della sua mano-marionetta. Manionetta (scusate). Gli sembrava di tenere un poliritmo, l'altra mano non aveva mai smesso di dare il tempo. Ripeté una seconda volta la scena, muovendo in modo diverso l'indice ed il pollice al quarto battito, come a sottolineare il concetto di "far qualcosa di strano" alla fine della battuta.
«Ascolta il ritmo della canzone e divertiti, meno siamo aggraziati e meglio è. Io sto attento a non colpirti ed evitare i colpi. Ci stai?». La proposta, gettata lì con naturalezza, era un invito a ballare alla vecchia maniera. Solo che l'aveva mascherata dietro un paio di baffi finti ed un cappello a cilindro, tutto ideologico, perché un po' si sarebbe intimidito a chiederle esplicitamente – con toni che si confacevano ad un gentiluomo beneducato – di ballare con lui. «Ma stai attenta, Young Swing si diverte a plasmare le proprie canzoni in modi inaspettati. Devi anche essere pronta agli imprevisti». Concluse, fingendosi sicuro di sé, mentre con una grossa forchettata assassinava ciò che restava dell'involtino. Un morso, poi un sorso per mandarlo giú. Nel mentre affogò ogni segno dell'imbarazzo mostrato in precedenza nel drink, perché gli piaceva così tanto da metterlo di buon umore.
Da Isabella, nel frattempo, erano arrivati gli ultimi due piatti, svolazzando attraverso la brezza di primavera come due UFO. Soffiò un bacio in sua direzione e lei lo afferrò al volo per metterlo nel taschino della divisa. Un ultimo gesto d'affetto prima del futuro attentato.
«Ti ispira?» Avrebbe quindi chiesto ad Adeline se voleva provare il pane con mirtilli e miele, un soffice cuscinetto rotondo tagliato in quattro piccoli angoli di dolcezza. Se avesse accettato l'offerta, le avrebbe avvicinato il piatto per facilitarla nell'impresa.

Consumati – o abbandonati – drink e manicaretti, Camillo si sarebbe alzato e con il solito sorriso allegro ad increspargli le labbra avrebbe tacitamente invitato l'amica a seguirlo, in quello spiazzo verde dove il DJ si stava dando alla pazza gioia, poco distanti dalla nube di polvere scura che si era alzata sulla pista da ballo. «Tu ci credi?»
La musica si dipanava energica, seguendo il dogma dei quattro colpi alla grancassa. Il primo piú forte, i successivi piú tenui, con tutto il contorno armonico e melodico ad impreziosire l'ascolto. Il Tassorosso avrebbe guardato l'amica attraverso le lenti rosa, affondando uno sguardo d'intesa nelle iridi che ricordavano fronde e onde, sfumate dal cielo pastello in un tramonto artefatto – i cristalli colorati ne erano gli artefici – ma non per questo meno incantevole. La testa ad indicare la prima battuta, al primo colpo l'aveva inclinata verso destra, i tre successivi a sinistra. Poi un occhiolino, come a darle il via, se fosse stata presente, carica e pronta. Per un primo momento si sarebbe mantenuto a distanza di sicurezza. Non troppo lontano da dire non stessero per ballare insieme, ma abbastanza da schivare inaspettati colpi di kung-fu. In effetti la faccenda del kick sul secondo battito era un po' pericolosa, pregava solo che non si trasformasse tutto in un grande pogo. O peggio.






Interazioni: Adeline.
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2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)
7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8--Balla una canzone sparata dal DJ [in corso]
9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
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view post Posted on 13/6/2023, 23:56
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Quella musica era aberrante. Chiunque l’avesse scelta per l’evento doveva avere delle complicazioni uditive non indifferenti. Il serpino già mancava di ritmo di per sé, cercarne uno in una commistione di dissonanze era la vera sfida di quella serata. Non ebbe modo di verificare la comparsa dell’ennesimo ovetto magico nella sacca, la buiopesto li avvolse nelle tenebre a tal punto, ma si sentì abbastanza sicuro di aver superato a pieni voti la prova di ballo.
Forse, col senno di poi, aveva esagerato.
Sicuramente si sentiva più a suo agio così, perso nel buio più totale, dove le grida spaventate dei coinvolti si mescolava in quel groviglio di note che il dj della serata definiva musica, senza riuscire a vedere niente e nessuno. Poteva percepire Megan e tanto gli bastava. Non aveva bisogno di altro; a dirla tutta, trovava la buiopesto particolarmente utile per fingere che non esistesse altro.
Cercò di tenere la Corvonero vicina a sé il più possibile, data la difficoltà nel vederla, e a ogni più minimo movimento che la sentì compiere, si ritrovò d’istinto a imitarla pur di essere sicuro che non si distanziassero troppo. Era comunque difficile capire come fossero posizionati dopo un paio di movimenti per cambiare la posizione di ballo e non si sorprese di sentire le sue labbra posarsi erroneamente sulla punta del proprio naso, né delle sue parole. Una semplice constatazione, che non bastò a fermarlo dal cercare le sue labbra: la mano sul suo fianco scorse lungo le curve del suo corpo, come una mappa, fino a raggiungere il profilo del suo viso. Riuscì a baciarla di nuovo e rise con lei.
Pensò che fosse divertente, per quanto assurdo. Che quella serata si fosse evoluta in un modo così inaspettato da renderlo più tranquillo di quanto avesse mai creduto di poter essere in un luogo pubblico, circondato da persone, suoni e rumori di varia natura. Pensò che la buiopesto fosse stata la ciliegina sulla torta, una conclusione teatrale per un evento di per sé bizzarro. Era quasi triste che avessero già portato a compimento tutte le sfide, che fretta c’era, a quel punto? Pensò che non si stesse così male, che se lei avesse avuto piacere a prendersela più comoda, per lui non ci sarebbero stati problemi; forse merito dell’alcool, forse solo della buona volontà. A ogni modo, tutto ciò crollò come un castello di carte spazzato via dal vento nel momento in cui perse la presa su Megan. Un impatto sordo. Due corpi che si scontrano, uno dei quali doveva essere di Megan. Se ne ritrovò addosso uno lui stesso, ma non venne minimamente spostato. Se lo scrollò di dosso come un irritante moscerino e si voltò nella direzione in cui la propria mano era rimasta a mezz’aria nel tentativo istintivo di afferrare Megan prima che potesse essere sbalzata via troppo distante.

Cazzo. MEGAN? – imprecò a denti stretti, gridò il suo nome per farsi sentire da lei. E la sentì chiamarlo. Qualche minuto prima sarebbe stato impossibile lasciarsi orientare dal solo udito in un buio così fitto, ma la polvere sembrava aver iniziato a diradarsi un po’ e gli occhi si stavano abituando a quel cambio di luce innaturale. Ad ogni modo, qualche metro più in là riuscì a identificare la figura della ragazza.

Sono io. – esordì, per aiutarla a riconoscerlo nella breve distanza che ancora li separava. Si avvicinò e l’abbracciò a sé.

Scusa. Mi dispiace. Non immaginavo un tale casino. Stai bene? – disse poi, accarezzandole il viso e posandovi una serie di baci per rassicurarla.
Avrebbe aspettato un suo segnale, un suo cenno o una sua parola prima di spostarsi da lì.
Non poteva accadere di nuovo che qualche coglione impazzito come un tacchino senza testa le finisse addosso, per cui la tenne stretta a sé. Meglio di prima. Con più fermezza.

Troviamo lo stand per scambiare le uova e andiamo via, ok?

© Esse | harrypotter.formucommunity.net

Interazioni: Megan
Menzioni: /

Fine della buiopesto :uhm:

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2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido

3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi

4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza

5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché

6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)

7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico

8--Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)

9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo

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view post Posted on 16/6/2023, 10:14
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Che strana Pasqua. Si è trasformata da una grigliata quasi innocente - se innocente può definirsi il giro sulle griglie delle più affascinanti Creature Magiche - a un turbine caotico di shot, danze e persone sconociute. Nulla a che vedere con la Pasqua trascorsa in famiglia, le mangiate all’aperto e la caccia alle uova: il livello si è alzato e difficilmente Eloise vorrà tornare alle Pasque tradizionali, negli anni futuri.
La danza è per lei un atto liberatorio, un modo per scrollarsi di dosso la rigidità della routine e gli opprimenti ruoli sociali. È come dire: io posso cambiare in ogni momento, è inutile provare a definirmi. E se apre le braccia è per liberarsi da una presa, e se si volta è per lasciare indietro qualcosa di pesante, e se fa la scema è per uscire da ciò che il buon costume suggerisce. Volteggia su se stessa trascinando con sé un refolo d’aria un po’ più insistente del normale, una brezza che le asseconda i movimenti. Percepisce la presenza del suo Elemento, e si stupisce di quella manifestazione fisica: è un legame sempre presente, ma difficilmente si palesa con tanta spontaneità, ormai. Si promette inconsciamente di indagare oltre, di scoprire che succede nei momenti in cui si sente… così.
Continua a saltellare con la musica, interagisce con i suoi compagni del corpo di ballo e future stelle internazionali, fa progetti e confronta idee. All’occasione, si sporge verso l’una o verso l’altro per farsi sentire, o per ascoltare quello che hanno da dire. «I Figli del Sole, ma sì…» Socchiude gli occhi e guarda Oliver come se gli stesse cercando in faccia la risposta a una domanda mai espressa. «Hanno suonato a Litha, no? Al Ballo del Solstizio d’Estate!» Eccola, la risposta che cercava. «Me li ricordo… Un pochino. Quello che avevo sentito mi era piaciuto molto, ma-» Ricorda i suoni complessi e i ritmi celtici, ma ricorda meglio la presenza di Niahndra, quello che si erano dette, i progetti che avevano fatto. Era stato un momento leggero e delicato, che le è rimasto impresso nella -

Interrompe il flusso di pensieri perché si accorge di aver lasciato la frase a metà. «Beh, sì! Vanno approfonditi! Passerò allo Zufolo e svuoterò gli scaffali con i loro dischi… Prendila come una minaccia!» Si sta divertendo: le piace l’impatto che gli altri hanno sulla sua vita, le piace come poche frasi possano far emergere stimoli nuovi, nuove verità, nuovi interessi. «Non è che vuoi andare a conoscere le origini della Scuola di Atene? Ti interessa per caso un viaggio nella storia??» Con un ghigno stiratissimo Eloise minaccia Oliver (questa volta concretamente) brandendo uno stecchino, una via di mezzo tra un surrogato di una bacchetta e un finto pugnale. Oliver sa la portata di quella minaccia, sa gli orrori, sa le conseguenze di un viaggio del genere.
Ora che lo sta osservando più da vicino e con più attenzione, non può fare a meno di considerare quanto lo trova cresciuto dai tempi di Tenochtitlán o di Gerusalemme, quanto l’umano in potenza che era è stato modellato dalla crescita. Sarà forse sapere che ha lasciato la spilla - una cosa che un po’ li accomuna, e che glielo rende più simpatico - ma le sembra davvero… Grande. «Comunque, il viaggio on the road è una figata. Un paio di anni fa con i miei - e i miei fratelli - abbiamo girato l’Irlanda con un van ed è stato davvero bello. Tra le mie vacanze preferite di sempre.»
Il discorso prosegue a battute fitte, ed Eloise sposta lo sguardo tra Camille e Oliver cercando di seguirlo, e considerando tra sé che quei due sembrano un’associazione a delinquere - dei viaggi e della musica. Non ricorda l’aneddoto della fattoria dei Pogrebin, forse le ronza in testa qualche reminiscenza a riguardo, ma ormai la sua attenzione è stata catturata dalla stand e non c’è nulla che la possa distrarre.

Ha già fatto qualche passo quando le raccomandazioni di Camille la raggiungono e la fanno voltare. «Ma lo sai quanto mi piace cacciarmi nei guai!» Continua a camminare con il suo passo di danza, ma all’indietro, come se stesse uscendo da un palcoscenico senza farsi notare. Dopo qualche passo si volta di nuovo, rischiando di travolgere un mago nerboruto che trasporta un vassoio stracolmo di hamburger. Alla sua intimazione - fai attenzione, per Merlino! - Lynch solleva le mani e sorride con aria innocente, svicolando via dalla zona calda prima di trovarsi vittima di una Fattura Orcovolante.
Lo stand sembra innocuo. Lo chef non si vede neanche, e l’unico che sembra fare parte dello staff è un mago che sta sistemando gli oggetti del suo desiderio. Avvicinandosi, ha realizzato che si trattava di uova - uova di Pasqua, mancavano solo loro per rispettare la tradizione! Sono grandi quanto il suo avambraccio, dorate e traslucide. Chinandosi per vederle meglio, Eloise nota che al loro interno vorticano manifestazioni diverse: indugia sulle fiamme, che ardono senza mai consumarsi, osserva i flussi acquatici, il mare in tempesta che si infrange sulle pareti, studia le piante, un terrario a forma d’uovo. Si tiene la quarta tipologia di uovo per ultima, già sapendo su cosa ricadrà la sua scelta.
«Puoi toccarle, se vuoi. Prova.» La voce del commesso le fa sollevare lo sguardo. Indugia per un momento sul suo volto, cercando chissà quale trabocchetto nelle sue parole. Sembra tranquillo, anche se la sua percezione un po’ distorta del mondo potrebbe trarla in inganno. Decide che non importa, e si china sull’Uovo dell’Acqua, scrutando attentamente il moto ondoso al suo interno e iniziando a sentire una melodia lieve, in contrasto con la musica vivace di Young Swing. Lo sfiora, e poi ci appoggia il palmo, lasciandosi trascinare da quell’onda pacifica, una carezza fresca capace di cullarla via. Si sente tra le acque di un torrente, è parte del flusso, e scivola diventando onda a sua volta.
Quando riapre gli occhi, l’Uovo è tra entrambe le sue mani. Lo appoggia con attenzione, mentre lo sguardo già indugia sull’Uovo della Terra esprimendo il desiderio di farsi trascinare di nuovo in quella magia. I paesaggi gialli, verdi e marroni le richiamano alla mente l’Irlanda in estate, e un po’ si sente a casa. Nel momento in cui le sue mani lo stringono, sente un flusso di energia che parte dal terreno e la percorre fino alla testa, facendo di lei una pianta radicata a terra, sorella della vegetazione circostante. Si sente in comunione con il tangibile, e poi qualcosa si spezza: da punto di riferimento il senso di stabilità si trasforma in vincolo rigido, in stretta che trattiene, più che flusso di forza vitale. La tenuta ferma dei suoi piedi in realtà la destabilizza, in un controsenso imprevisto che le dà la sensazione di stare inciampando con i suoi stessi piedi. È solo un momento brevissimo, un mancamento, ma è sufficiente a farle sfuggire l’Uovo dalle mani, come Pipino col Palantir. Eloise fa un passo incerto indietro, e quello atterra sul tavolo dello stand, in bilico tra le altre uova, pronto a cadere.

ELOISE LYNCH TASSOROSSO INTERAZIONI: CAMI, OLIVER

Daddy, ho immaginato che la tua interazione venisse un momento dopo che Eloise si avviasse, così da rimanere coerente con il post di Cami!
Uovo strapazzato tra 5, 4, 3, ...
 
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view post Posted on 16/6/2023, 17:44
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Per Adeline avrebbero potuto benissimo rimanere lì, seduti a quel tavolo, pressochè per sempre: c’era il sole che le scaldava la pelle, l’aria fresca, il buon cibo, c’era il vocìo delle persone come sottofondo costante, c’era la musica e c’erano quelle lenti rosa a forma di cuore con le quali fare conversazione pareva più semplice e naturale del previsto.
L’involtino di Snaso era buono – il sapore terroso e tenero della carne si controbilanciava con la croccantezza e la salatura della pancetta in maniera eccellente – Adeline poi amava la salvia, motivo per cui al massimo avrebbe fatto a meno di una salsa con una componente così acidula come il sidro – anche se poteva comunque immaginare l’idea portante dietro e apprezzarla così com’era.
Mh. Si stava perdendo di nuovo in dettagli culinari che tali potevano tranquillamente rimanere – semplici dettagli per l’appunto e non porte su nuovi infiniti mondi paralleli, per la serie Quantumania 2.0 – come tuo solito, aggiungerei, dolce Adels.

Londra si stava portando alle labbra il suo bicchiere di pozione del fanciullo quando Camillo diede voce ai suoi incubi no, in realtà in maniera piuttosto carina e buffa le spiegò a suon di dita e battiti una possibilità persino sufficientemente realistica di ballo – basata sulla musica che ancora in quegli attimi stava tartassando facendo vibrare loro i timpani.
La Medimag poggiò il mento sul pugno chiuso della dritta, e osservò incuriosita ed attenta la spiegazione.
Ok. Era persino fattibile messa in quei termini.
-Il piccolo calcetto mi preoccupa.- commentò con fare serioso, arricciando un po' il naso mentre cercava di visualizzare nell’insieme il tutto -E non assicuro sul pazzo – mi manca proprio la coordinazione, rischierei di..-
Avrebbe rischiato di scontrare qualcuno, che si sarebbe sbilanciato, toccando qualcun altro che sarebbe potuto cadere, il quale avrebbe fatto inciampare a sua volta uno dei camerieri con magari un vassoio di stuzzichini in mano – vassoio che sicuramente sarebbe volato in aria – stuzzichini dappertutto, una strega ritrovandosene uno tra i capelli si sarebbe potuta agitare tirando fuori la bacchetta e l’amica per cercare di aiutarla avrebbe fatto altrettanto ma le bacchette in vista e così tante persone a terra nello stesso momento con tanto di vassoio e stuzzichini dispersi (sì, è da leggere ed immaginare così, senza fiato nei polmoni) avrebbero generato caos e panico – qualche ospite si sarebbe inavvertitamente spaventato – sarebbe partita qualche smaterializzazione per noia, paura o semplice dispetto e fastidio – le griglie sarebbero state lasciate incustodite da chi si stava occupando dei propri piatti in autonomia, magari la brace sarebbe caduta lasciata in balia di sé stessa, il riflesso del sole sul vassoio avrebbe nel mentre infastidito la vista di qualcuno dello staff, ulteriori scontri -e caos – la musica non sarebbe più riuscita sovrastare il chiacchiericcio sempre più agitato quando qualche fiamma lasciata libera si alza sarebbe alzata nell’aria -
confusione - panico e terrore, qualcuno avrebbe urlato (?) magari dopo aver calpestato lo stuzzicadenti di uno degli involtini o magari per colpa della bacchetta agitata in aria della signora-con-lo-stuzzichino-in-testa che l’avrebbe colpito dritto nell’occhio e - beh -
-Potrei limitarmi a qualche piroetta.- piccola pausa catartica, mentre dietro le iridi di mare e di bosco ancora lampavano più o meno plausibili scene di distruzione e caos Ad ogni modo messa così.. ci sto!
Ecco, potremmo anche ridiscutere e rivalutare questa “dolce” Adels..

Nel complesso – sarà stato il nervosismo, sarà stata la musica, le spiegazioni del Tasso saranno state le scene di devastazione e disagio perse nel limbo dell’immaginario della ex Bronzo Blu - ma Adeline concluse il proprio piatto persino vagamente in fermento all’idea di provare sul serio a ballare in mezzo alla pista e concludere così anche le sue sfide.
Quando arrivarono i dolci, lo stomaco le si era già chiuso – motivo per cui declinò con gentilezza l’offerta del mago, pur ripromettendosi di assaggiare quanto meno il suo in un secondo momento.
-Tu ci credi?-
Seguì l’olandese mentre, avvicinandosi alla pista da ballo e alla postazione del dj, la musica risuonava più forte nelle orecchie – Adeline aveva l’impressione che le rimbombasse nell’intera scatola cranica: -Io credo ad un sacco di cose.-
Rispose quindi sorridente – un, due, tre, quattro
Un, due, tre, quattro –
All’occhiolino del Tasso Londra più che altro strizzò gli occhi e scrollò un poco la testolina dorata, come a scacciare qualsivoglia pensiero.
Cercando di tenere il tempo fece qualche passo sui primi battiti e coprendosi il volto con le mani - perché sì, in questo siamo brave - sul quarto fece una rapida piroetta su una gamba sola, come le piaceva tanto fare da bambina.
Nelle successive sequenze azzardò persino qualche saltello e movimento assolutamente astruso e scoordinato con le braccia, ma per una volta, seppur nel pieno del caos, le venne da ridere principalmente.
Quando tuttavia sembrò che un brano si fosse concluso e ne stesse iniziando uno nuovo - colpevole e traditore fu quel passo all'indietro di troppo - scontrò per sbaglio uno sconosciuto dietro di lei - ed immediatamente sull’attenti la londinese si immobilizzò lì sul posto, sgranando lo sguardo spaventata fa che non cada – fa che non cada - fachenoncada – fa che non ci siano camerieri e vassoi in giro percaritàdiMerlino!
Ma il mago a malapena si era reso conto dell'esistenza di Londra - il che con un muto respiro di sollievo, tranquillizzò non poco la Medimag.
-Non un commento, ti prego!-
Esordì quindi ilare qualche attimo dopo la strega, riavvicinandosi quanto bastava perché l’olandese la sentisse.
-Penso andrò a cambiare i miei ovetti d’oro, per oggi.. credo di aver dato abbastanza.-
Ridacchiò, per poi rivolgere un bel sorriso al Tassorosso.
-Tu?-



Interazioni: Camillo

Attività svolte: tutteee !

1--Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)
7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8--Balla una canzone sparata dal DJ
9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse
 
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view post Posted on 19/6/2023, 20:05
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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CodiceFrancamente non si aspettava fosse tanto difficile. Al contrario di quanto mostrato sul piano teorico, nella pratica – quando si trattava di ballare – Camillo faceva abbastanza schifo. E con schifo intendo proprio che se l'avessero posto fuori dalla sua miseria con un incantesimo ben assestato, tutta l'umanità ne avrebbe tratto beneficio. Sapeva fare bene il robot. Sapeva fare il moonwalk. Sapeva fare addirittura quel passo slavo tanto buffo quanto complicato – e devastante per i quadricipiti. Ma il charleston mancava al suo repertorio.
A debita distanza dalla futura promessa delle arti marziali miste, le diede l'attacco ticchettando qua e là con la testa, come una di quelle bamboline dal collo a molla che si mettevano sul cruscotto dei camion. Poi l'occhiolino, il via.
E vi giuro che lui ci provò davvero a mettere in atto quanto ripassato pochi istanti prima. Mezzo passo in avanti, un calcetto leggero al vento, un passetto per tornare in posizione e poi un gesto scenico con le braccia, accompagnato da un mezzo inchino. Pareva piú di vedere Canelo combattere sul ring, che assistere ad una performance di danza. Eppure, a sua discolpa, il solo fatto che avesse osservato Adeline ballare a volto coperto per l'imbarazzo l'aveva completamente mandato in tilt. Trattenere le risate non era facile, lasciarsi andare all'ilarità era scortese; sicuramente era una cosa in più a cui prestare attenzione mentre si cercava di seguire il ritmo, senza martoriare nessuno nel meraviglioso quanto sgraziato atto della danza. Nel complesso si stava divertendo, inutile sottolinearlo. Lo si poteva benissimo leggere nella sua espressione beata, nel fatto che continuasse imperterrito a seguire i battiti, tenendo d'occhio la pozionista affinché nessuno dei due si scontrasse.
Poi ci fu lo schianto, inevitabile – promesso dalla folla che si era formato – di quel kebab roteante della sua amica. Andò addosso ad un mago e Camillo avanzò, curioso di scoprire l'esito di quell'incidente. Interessato anche a capire se tutti stessero bene.
Niente vittime, né feriti. Solo tanto imbarazzo da parte della ragazza con gli occhi di mare e di bosco. Lui se la rise, con leggerezza e senza schernirla. Erano cose che succedevano, specie a chi si avventurava per la prima volta sul sentiero del ballo sfrenato.
Il brano interrotto, un altro a seguito. Lo stop imposto.
«Ok, non ti preoccupare comunque sei andata alla grande! La prossima volta andrai ancora meglio e quella dopo meglio ancora. Se ti capitasse di ballare sui palchi dei più grandi teatri inglesi, un giorno, ricordati che almeno un biglietto in prima fila lo voglio, in qualità di tuo primo istruttore». Sorriso smagliante, pollice in su, sguardo fiero dietro i cristalli rosa chiaro. Come prima volta – o comunque una delle prime, presumeva – era andata meglio di quanto avesse potuto sperare.
«Anche per me credo sia arrivato il momento di incassare la refurtiva. Ti accompagno». Concluse con un tono serio, tradito dalla sua espressione giocosa. Era davvero meglio togliersi di mezzo prima che la polizia del ballo si recasse in loco per metterlo in galera e buttare via la chiave. Se mai ci fosse stata una prigione per ballerini, a lui sarebbe spettata di diritto la cella di isolamento.
Avviandosi con l'amica verso lo stand in cui lo staff aveva disposto la mercanzia, si raccomandò di farle la domanda fatidica, quella più "di circostanza" in assoluto, ma con genuino interesse. «Ti sei divertita?»
Domanda che buttò lì quasi distrattamente, mentre contava i passi sul prato verde che li separava dalla loro meta. La grigliatona dello chef Bram aveva riscosso un discreto successo; più si guardava in giro, più vedeva volti felici e la cosa tutto sommato lo metteva di buon umore. Per lui, tuttavia, restava sa sbrogliare la questione Sekhmeth, con cui era certo avrebbe chiarito in un secondo momento. Si abbandonò ad una rapida analisi di quel che aveva provato e raggiunse la conclusione che almeno la rabbia era scemata.
Giunti al piccolo stand con le uova colorate, venne catapultato nel mondo tangibile dalla scena di un uovo ballerino sul tavolo, uno sfuggito alle mani di Eloise per una ragione ignota e che prometteva di tuffarsi con intenti suicidi dalla superficie che lo ospitava. S'affacciò lesto, scavalcando per via della differenza d'altezza la Lyncherella Helloyzosa, e poggiò una mano sopra l'artefatto per stabilizzarlo, lasciandosi travolgere per un istante da una sensazione che si rifiutò deliberatamente di esplorare. Appena innescata – il tutt'uno con la terra, il fiorire rigogliosi, il piantare le radici e tutte le altre stronzate hippye che quel coso aveva da offrire – venne stroncata in culla dal rapido distacco della mano dal guscio colorato. Si sarebbe goduto viaggetti e viaggioni a tempo debito, nel silenzio della sua stanza, come un bimbo che scartava i regali trovati sotto l'albero di natale. Ma per quel giorno – si disse – aveva dato con le varie esperienze sensoriali di cui era caduto preda.
«Stai bene?» Chiese così all'amica dalla chioma fiammante e l'espressione meno vispa di quella a cui era abituato, mentre sondava il suo stato attraverso le lenti rosa, pronto a rinsavirla se fosse stato necessario. Due pizze rapide in sequenza, leggere ma efficaci, in caso ce ne fosse stato bisogno, questo era il destino che la attendeva.
Intanto porse il sacchettino con i dieci sassolini d'oro al commesso, abbozzandogli un sorriso d'intesa subito dopo. Lo conosceva di vista, era un tipetto sciallo.
Si volse quindi verso Adeline per controllare che anche lei fosse viva e vegeta – guai ad essere goku – e fece un passo a scansarsi, per lasciar spazio ai presenti di agire come meglio credevano, senza che ci fosse lui in mezzo ai Palantir.



Interazioni: Adeline + Eloise sul gran finale
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view post Posted on 23/6/2023, 15:27
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Aveva ancora le guance in fiamme dopo lo scontro inaspettato e decisamente non voluto con il mago sconosciuto, ma essendosi defilata in fretta ricercando la più rassicurante presenza dell’olandese, Adeline infine era riuscita vagamente a quietare l’animo – e soprattutto il battito cardiaco.
-Biglietto in prima fila?!- aveva infatti ribattuto poco dopo con spirito -Vuoi rischiare la vita per caso?-
Ed era scoppiata a ridere in completa follia autonomia, immaginandosi la potenzialmente catastrofica scena mentre la testolina dorata veniva scossa un poco.

Allontanandosi piano piano dalla folla Londra iniziò nuovamente a respirare meglio, l’aria fresca tornò a riempirle i polmoni con respiri più profondi e lenti rispetto al solito – non si rendeva mai conto di quando andava in apnea o di quanto il respiro si facesse leggero e superficiale, rapido come il battito d’ali di un colibrì - sino a che in effetti, tutto questo non cessava più o meno improvvisamente e l’ossigeno tornava salvifico e quieto.
-Ti sei divertita?-
Queste domande a fior di pelle e a così ampio respiro e potenziale, come il "Come stai" di poco prima – accidenti.
Una testolina bacata come quella della londinese si poteva perdere in mille e uno frangenti, ramificazioni della domanda e della risposta – come poter riassumere tutto ciò che aveva vissuto e provato di rimando, come poteva fornire un responso che rispecchiasse l’universo che portava celato tra il costato ma che al tempo stesso risultasse limpido e cristallino magari, persino breve e sintetico?
Sì, Adeline Walker si perdeva in queste maree no sense tutte sue.
-Mi sono divertita a preparare un mio piatto con ingredienti particolari e in un contesto tanto.. diverso.- accennò un sorriso, adocchiando il grande parco affollato – così lontano dalla sua più che intima e piccola cucina -Mi ha reso felice conoscere persone nuove e mi ha tranquillizzata lo spazio di respiro che mi hai regalato dopo un po'.-
Alzò gli occhi al cielo con fare meditabondo, serena e pensierosa.
-Il ballare mi ha iperattivata – con un chiaro picco di preoccupazione e imbarazzo ma.. nel complesso, è un’esperienza che ripeterei.-
Annuì convinta, anche sufficientemente soddisfatta della propria risposta – probabilmente comunque troppo rispetto a quanto semplicemente richiesto – ma Adeline era persin eccessivamente fiera di non essersi persa in disquisizioni eterne e totalmente inopportune su dettagli dei suoi vissuti e/o minuzie e particolari osservati nella realtà circostante e condivisa - per poter effettivamente farci caso un controsenso, che novità.
-E tu? Come ti è.. risuonato, tutto questo?-
Sgranò un poco gli occhioni in direzione del mago più curiosa che mai – un’altra domanda del tutto legittima che poteva farle comprendere di più il mondo interno di un altro essere vivente - W o w.
Una serie di altri eventi tuttavia disperse e catturò al contempo l’attenzione della strega e di Camillo, che - arrivati sulle ultime battute alla loro destinazione - in un brevissimo lasso di tempo reagirono di conseguenza: -Ehi – hai bisogno?-
Gli occhioni spalancati e iper attenti di Adeline comunicarono più delle sue parole – la vena da Medimag in modalità on.
Era una delle ragazze con cui aveva scambiato qualche chiacchiera poco prima, i capelli rosso fiamma e lo spirito allegro e vivace come pochi.
Cercò rapida lo sguardo del commesso di turno per potergli porgere il suo sacchetto – più per disfarsene e avere le mani libere nell’immediato che per altro – anche se dopo un rapido -Grazie- si aspettava a breve lo scambio con le altre uova colorate.
Si avvicinò di un passo ad Eloise e le sorrise con intento rasserenante: -Se c’è un colpevole, potremmo sguinzagliargli contro il Ministero.-
Ridacchiò infine appena, cercando di stemperare un po' la situazione.

Quando si dice ”Beata ignoranza..”



Interazioni: Camillo ed Eloise :hedgehog:

Edited by Adeline Walker - 24/6/2023, 20:12
 
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view post Posted on 24/6/2023, 18:21
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wild goose chase
You can't make an omelet without breaking some eggs
La carne si scioglie in bocca, letteralmente: è tenera, cotta per bene, con una nota più salata che mi manda in visibilio; accompagnata com'è dai peperoni e dalle cipolle caramellate, è un piatto che difficilmente potrò dimenticare e che, chissà, scala le classifiche nella lista delle preferenze dell'intera grigliata. Non che abbia provato moltissimo, tutt'altro. Oggi, in effetti, mi sono improvvisato sommelier – uno sciocco, privo d'esperienza e di eleganza. Eppure, è stato di gran lunga divertente. Oltre il calice doppio di Vino della Sventura – mi appunto di comprare una bottiglia da portare via con me – è stato rapido perdere il conto degli shottini che ho mandato giù. I postumi sono in atto: la bocca è impastata, si tinge dell'ultimo guizzo di agrumi e di salsiccia, una combinazione che trovo deliziosa; il volto è bizzarro, forse più del solito, con un sorrisetto che piega le guance in fossette e l'espressione un po' confusa di chi non connette nitidamente. Ho le mie colpe, senza dubbio. Aver bevuto senza quasi toccare cibo per molto tempo, aver spinto il corpo in una danza frenetica, in generale non è stato il massimo. Mi piace abbandonarmi alla spensieratezza, la sensazione di essere altrove e in nessun luogo di pari modo; sento la mente leggera come una piuma, finalmente. Non macina pensieri, non s'avvolge in dubbi. Soltanto la malinconia, come vessillo di guerra, è dietro l'angolo, in attesa. Mi lancia stilettate dritte al cuore, sprazzi di lucidità che mi ricordano di essere in un gioco destinato a concludersi. Inizio a mal sopportare il caldo, per l'appunto. La felpa colorata che indosso, in effetti, mi diventa stretta, stringo e arrotolo le maniche verso l'alto – le braccia brillano, punti di luce sulla pelle. Di certo è l'effetto del momento, la reazione di un'attenzione scemata. Mi trasformo in una costellazione, è una giostra che mi fa ridere, e girare, e confondermi. Raccolgo le voci di chi attorno a me, in particolare i commenti sulle musiche di artisti di talento. I Figli del Sole, proprio così, hanno partecipato all'ultimo Ballo Estivo, e annuisco con più energia del dovuto verso Eloise. Socchiudo le labbra per comunicarle i titoli degli album che la band ha rilasciato poco tempo addietro, ma... ammetto di aver appena dimenticato, un colpo beffardo che mi trova perplesso. In altre circostanze, d'altronde, avrei saputo sciorinare ogni tipo di informazione. Il teatro, le maschere, la Grecia. Già, è un viaggio – un sogno – che non ho mai raccontato a nessuno, anche se...
«Una volta ho incontrato il Centauro Chirone all'Oracolo di Delfi.» Non sono sicurissimo di aver parlato ad alta voce, forse è stato un miscuglio di lettere e parole veloci; in generale, il riferimento alla Scuola di Atene mi porta via, per un momento. Ho l'impressione di essere preso di mira, quasi d'essere sotto osservazione. Sollevo lo sguardo verso il cielo azzurrino, quasi mi aspettassi di scrutare Minerva in volo, la Fenice del Preside di Hogwarts. Con l'ultimo brivido sulla pelle, torno in me. Poco vicino c'è una griglia, dietro ci sono uno chef e un cameriere – è forse lo stesso ragazzo che ho incontrato prima? Mi guarda in tralice, mi chiedo cos'abbia fatto. Mi sembra di ricordare un vassoio rubato, qualche shottino e un brindisi farlocco. Tutto intorno sfumano carne alla griglia, salse piccanti e spezie forti. Ho di nuovo l'acquolina in bocca.
«Allora vi aspetto, che sia per nuovi album o per un karaoke in compagnia.» Sorrido verso le Tassine, è a loro che rivolgo l'ultima frase; un cenno di saluto con la mano, prima di tirarmi via di pochi passi. Dov'è che vanno, mi chiedo. Hanno nominato una tenda, un lepricano, dei brillanti... ho l'impressione che mi sfugga qualcosa. E, lo ammetto, provo un pizzico d'invidia all'idea che vi sia forse una caccia a tesoro alla quale non sono stato invitato (non è così, ma tant'è).
«Attenzione, belloccio. Ti colpirà un fungo salterello.» La voce, gioviale, consuma una battuta tutta per il giovanotto oltre la griglia; mi guarda come se fossi pazzo, gli occhi sottilissimi come di vipera. Non risponde, non pronuncia una singola sillaba: nella mano destra ha un fascio di funghi e di radici, nella sinistra invece una vera e propria forca. Mi minaccia con la stessa, a mo' di cacciatore verso la preda più ghiotta. Non accade nulla, e in effetti il tipetto crede che gli abbia tirato un brutto scherzo. Per me, in ogni caso, poco cambia: mi accorgo d'essermi invischiato alla griglia, di essere a mia volta a lavoro. Seguo i consigli dello chef, di certo più simpatico di chi gli è accanto: infilare i funghi con radici e tranci di carne di grifone agli spiedini, lasciare abbrustolire e cuocere per bene con un filo d'olio speziato, aggiungere una sfilza di patate già perfettamente tagliate. Rapidamente, preparo tutto con una certa partecipazione; appena pronti, sistemo gli spiedini sul piatto, recupero la mostarda di prugne dirigibili e un soffio di salsa yogurt per una nota più acidula. Ho il tempo di ringraziare entrambi, il cameriere e lo chef, quando un fungo salterello scappa via dalla cesta più vicina, cozza contro il capo dell'uno e dell'altro e, infine, capitombola proprio nel barattolino di mostarda. Schizza i poveretti, macchiando i vestiti. Eppure, mi guardano come se fossi io il responsabile. Sollevo le mani, mostrando il piatto con lo spiedino e null'altro.
«Tu, sei stato tu. Piccolo, infido bastardello–» Ho il tempo di addentare un pezzetto di fungo, prima di sparire via come una gazzella. La testa esplode, il cuore pure: no, non sono stato io. Ho soltanto avvisato, il futuro ha un ché d'ironico talvolta. Poco dopo, in ogni caso, sono al banchetto delle bevande, lo spiedino è oramai concluso. Non ho intenzione di bere, ordino però alcune bottiglie da portare via: Vino della Sventura, Sangue di Unicorno, Riserva Grifondoro (come potrei rinunciarvi?) e un'ultima che non ho provato ma che ha un'etichetta formidabile.
«Queste tre per me, la Nebbia del Dissennatore è per il Cacciatore di Draghi laggiù.» Il commesso è di certo gentile, acconsente in effetti a spedire la bottiglia di vino bianco verso Daddy con un colpo di bacchetta. Da parte mia, ho un sacchetto di ovetti dorati da spendere. Alla fine faccio un salto alla tenda a mia volta, collego il senso delle prove e tutti i premi. Sono uova magiche così belle che mi fanno sembrare un bambino al giorno del compleanno: riempio le braccia, ringrazio di cuore e finalmente mi ritiro. Anche per me è stata una caccia a tesoro.

Interazione Camille, Eloise, Daddì

Acquisto quattro bottiglie di vino (4 G, aggiornato).
L'ultima, Nebbia del Dissennatore, è un regalo per Daddì.

Prove concluse, grazie per l'evento pazzesco.
Alla prossima, bacetti.


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view post Posted on 26/6/2023, 18:18
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Ocean eyes.

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Dove? Hogsmeade, allo Stand e poi chissà!
Menzioni:
Interazioni:Draven

Per pochi istanti, il panico sopraggiunse e terminò nel momento esatto in cui Megan vide la nebbia dipanarsi lasciando scorgere sprazzi di realtà tangibile. Vagare in un’oscurità senza preavviso, allontanandosi dall'unica persona a cui tenesse davvero - un attaccamento più profondo rispetto a quanto avesse mai provato fino ad allora - la destabilizzò a tal punto da lasciare riemergere in lei il principio del terrore familiare ormai radicato nel suo essere. L’abbandono improvviso, il senso di nausea; quel dolore di cui non aveva mai fatto abitudine fingendo di averne dimenticato la sensazione che lasciava con la consapevolezza di una realtà contraria.
Tuttavia tutto durò pochi istanti. Il cuore martellante nelle orecchie rallentò i battiti e si unì seguendo il ritmo di quelle poche sillabe al quale Megan si aggrappò con tutta se stessa.
«Sono io.»
Draven.
Poi l’abbraccio, nel quale si abbandonò completamente. Un respiro profondo e il viso a rifugiarsi nell’incavo del suo collo. Le palpebre trovarono riposo lo stretto necessario per lasciar scivolare via le sensazioni provate poco prima. Lo stato in cui si trovava, inebriata dal vino, le permetteva di vivere ogni singola sensazione in maniera amplificata. Non sapeva se le piacesse o meno, adesso, percepire la vulnerabilità - che ben teneva distante da chi le stava attorno - minacciare di mostrarsi lasciandola allo scoperto. In ogni caso riuscì a fuggire da quella sensazione e soffocò lo spavento che era sopraggiunto in quei cinque minuti nel buio sbalzata lontano da Draven.
Megan, nell’eco delle sensazioni provate, era rimasta ferma per poi aggrapparsi alla mano tesa di Draven, l’unica che era certa di trovare. E allora si chiese, in silenzio, se fosse davvero sicura che nulla avrebbe avuto importanza se fosse precipitata dalla corda tesa sulla quale camminava come un funambolo esperto. Ogni giorno accanto a Draven era un passo in più che la conduceva lontano dal buco nero nel quale lentamente veniva risucchiata. Arresa a quella che era ormai diventata la sua vita, adesso, non era sicura di voler rimanere nell’oscurità, o perlomeno ed egoisticamente parlando non era certa di volerci rimanere da sola.
Con questa consapevolezza aveva lasciato scorrere tutte quelle sensazioni provate, dimenticandole l’attimo seguente quando incontrò lo sguardo del Serpino. Non sentiva più la paura avvinghiare la sua mente. Non avrebbe avuto bisogno d’altro se lui fosse rimasto, se ogni volta avesse allungato la mano pronto a trattenere Megan a sé. Se era vero che in lui la Corvonero ora vedeva una speranza alla quale potersi aggrappare, non percepire il pericolo di questo rapporto avrebbe potuto essere più distruttivo di una solitudine asettica. Ma non aveva importanza, non più; non poteva farne a meno.
«Tutto bene, non preoccuparti. Mi sono…»
Tentennò incontrando i grandi occhi verdi. La preoccupazione sul volto di Draven le lasciò un profondo senso di tristezza. In quel gesto, nei suoi gesti, era racchiuso tutto ciò che a lungo le era mancato. Rabbrividì e cercò di nascondere la vulnerabilità di quei secondi di panico.
Sentì pizzicare il naso e con una lieve smorfia cercò di placare il fastidio. Tirò appena su il viso, prendendosi ogni singolo bacio che Draven posò sulla sua pelle. Poi, si staccò appena e le palpebre si posarono sui suoi lineamenti. Il corpo bruciava. Schiuse appena le labbra. Con le mani spostò i capelli dietro le spalle legandoli l’istante seguente in una coda alta e disordinata. Un leggero venticello le accarezzò il collo e le spalle provocandole un intenso e confortante piacere.
«Ah, quello stronzo mi ha fatto male!»
Sbottò guardando alla sua destra per poi massaggiare il fianco con il palmo. Aveva provato ad auto-censurarsi abbassando la voce; si vergognò l’attimo seguente. Dunque, dopo aver abbassato gli occhi sul terreno era tornata a sondare quelli di Draven e scoppiò in una piccola risata divertita.
«Davvero, non preoccuparti. Andiamo via da qui.»
Con più sicurezza si affiancò al Serpino cercando la sua mano. «Lo stand è da quell parte, l’ho visto prima. Speriamo non ci sia molta fila» continuò esortandolo a seguirla.

Rispetto a quanto aveva visto di sfuggita poco prima, lo sciame di persone aveva smesso di invadere il bancone dove le cinque Uova d’Oro mostravano la loro raffinata è ipnotica texture formata da luci e colori. Ognuna delle presenti attirava chiunque si fermasse ad osservarla. Rappresentavano un singolo e specifico elemento ciascuna: fuoco, acqua, aria e terra; ad eccezione del quinto uovo che dava forma alle essenze dei quattro elementi insieme. Megan si fermò dinanzi all’involucro etereo, toni e colori che rappresentavano il cielo e le nuvole che lo abitavano in riferimento all’elemento che ormai sapeva appartenerle: l’Aria.
Si spinse in avanti, districandosi dalla stretta sulla mano di Draven. Allungò gli avambracci verso l’oggetto e, solo dopo aver avuto il permesso con un'occhiata rapida al ragazzo dall’altra parte del bancone, lo sollevò tra le dita portandolo davanti agli occhi.
Nello stesso istante in cui il cobalto delle iridi si scontrò con le cromie fredde del cielo racchiuso in quell’involucro, Megan avvertì una sensazione di pace immediata e una leggera brezza le attraversò il corpo, soffiando tenue sotto le vesti.
«È bellissimo, non trovi?» Si voltò verso Draven porgendogli l’oggetto con molta attenzione.
«Ho abbastanza uova per prenderli tutti» afferrò il sacchetto lasciandolo dondolare tra pollice e indice.
«Prendo tutte e cinque le uova, per favore.»
Uno scambio veloce, il tempo di vedersi consegnare un contenitore di legno poco più grande di una scatola di scarpe e abbastanza fondo da contenere le uova su due ripiani protetti da una morbida spugna.
Ringraziò il commesso e fece un passo indietro.
Avrebbe atteso Draven poi, insieme, sarebbero andati via da lì.




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SFIDE COMPLETATE E ACQUISTO EFFETTUATO.
Per Megan la festa è finita, alla prossima! ♡


SFIDE
1. Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2. Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3. Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4. Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5. Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6. Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza) [3/ 3]
7. Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8. Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9. Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10. Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse

 
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view post Posted on 27/6/2023, 10:04
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Annuncio che la Grigliatona chiude il 3 Luglio ore 23:59
Affrettatevi a ritirare i premi!

 
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view post Posted on 28/6/2023, 08:09
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l5QcQVS

È assurdo notare come il tempo voli quando si sta bene, ancor più particolare constatare che anche le giornate più monotone possono rivelarsi emozionanti.
Era partito tutto come un tiepido pomeriggio e si era trasformato in una festa, fatta di carne e candelotti di Petardi Cinesi.
Si guardò in giro e vide prima Eloise barcollante e poi una bottiglia di vino bianco arrivare verso di lui.
Afferrò quanto arrivò a gran velocità, per poi ringraziare Oliver con un cenno di mano. Quel giorno avevano parlato ben poco, ma era certo che avrebbero avuto modo di rincontrarsi e chiacchierare di quanto li attendeva al varco.
Erano pronti per quella vita? Forse no. Dovevano proseguire per raggiungere il nobile scopo? Assolutamente si.
Il sorriso sornione doveva far capire al Grifondoro che quanto avevano fatto in quegli anni era solo l’inizio, un piccolo passo in avanti per aiutare quel mondo che sembrava non voler tutelare nessuno se non loro.

Bottiglia alla mano, si mosse verso gli stand che elargivano i premi.
C’era una calca mostruosa, studenti ammassati in un unico punto in attesa di ricevere quanto gli spettava.
Cosa poteva fare? Doveva andarsene senza la fila, come fare?
Per un momento ritenne logico andarsene via senza quella gratifica, non pagata e immeritata, ma la fortuna volle che riuscì a trovarsi vicino ad uno dei tanti camerieri presenti all’evento.

-Senti.

Questo è il mio sacchetto con le uova dorate, mi porteresti i premi che mi spettano senza fare la fila?
Sono un docente di Hogwarts, non posso perdere tempo con queste sciocchezze.-


Il tutto fu detto con tono asciutto, privo di simpatia.
Con il tempo aveva capito che quel ruolo gli permetteva anche di essere stronzo per raggiungere i suoi scopi.
Vedendo il cameriere afferrare il sacchetto e correre a svolgere quella missiva, attese e iniziò ad osservare in giro.
Era stata proprio una bella giornata, senza nessun tipo di problema, nessun ministeriale a rompere le Gobbiglie. Dovevano essere grati per tutto ciò.
Dopo pochi minuti, vedendo il cameriere arrivare trafelato da lui con il pacchettino contenente i premi , lo afferrò per poi ringraziarlo del compito svolto.
Non gli diede mance, non fece donazioni al C.R.E.P.A; taccagno come era, era già tanto che aveva speso quei due falci di usura delle scarpe per arrivare fin lì.

Non ci volle molto per uscire da Hogsmeade e arrivare alla scuola.
Non ci volle molto per stendere i piedi sulla scrivania presente nel suo ufficio e rilassarsi sulla poltrona.
Quella giornata era andata, poteva iniziare a pensare alla prossima.




Menzioni: Oliver, Eloise.

È stato un piacere per voi (ma diciamo tutto sommato anche per me) .

Ci becchiamo alla prossima!



Attività svolte:
1--Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2- Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3- Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza) [3/3]
7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8-Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse[2/2]


Missioni Completate
 
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view post Posted on 28/6/2023, 09:45
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Ecco che succedeva ogni volta che lasciava andare le preoccupazioni, quando non si fermava a riflettere. Megan avrebbe potuto farsi male seriamente e non aveva pensato alla possibilità. Non pensava mai alle conseguenze delle proprie azioni; se ne stava a rimuginare, anche per ore, su ogni singola cosa che lo riguardava, ma senza mai pensare che esistevano incognite su cui non poteva avere il controllo. Situazioni, persone, condizioni. Tutto doveva ruotare intorno a lui e quando poi capitava che non fosse così, quando succedeva qualcosa come un tizio a caso spaventato dal buio che dà una botta a Megan, si rendeva conto che non esistevano solo lui e le sue regole. Ed era terribilmente frustrante.
Non sapeva stare in mezzo alle persone, era un dato di fatto, ma in qualche modo l’alcool e la situazione giocosa insieme alla Corvonero gli avevano fatto dimenticare questo particolare. Era stato divertente? Sì. Ne era valsa la pena? Sì, se solo non avesse concluso la serata con una stronzata che, a posteriori, non aveva idea di come risolvere. La buiopesto era temporanea, aveva iniziato a diradarsi fino a sparire, non era irreversebile; avrebbero potuto esserlo le conseguenze, però. Gli era andata bene. Stavolta.
Si premurò immediatamente di accertarsi che la ragazza non fosse ferita. Gli parve scossa; nel solito modo che aveva di sminuire le situazioni per non farlo preoccupare, Draven colse solo questo. E, addirittura, si rilassò appena un po' sentendola definire uno ‘stronzo’ il tipo che le era andato addosso. Sorrise, perché era raro sentirla dire parolacce, anche solo nei confronti di qualcuno che meritava appellativi del genere. Posò una mano ad accarezzarle il fianco, lì dove la ragazza si toccò d’istinto a lenire il dolore. Sperò, in cuor suo, di dimenticare presto l’incidente e che non sarebbe comparso un livido sulla sua pelle candida a ricordarglielo.
Strinse i denti con nervosismo, inspirò ed espirò profondamente.

Mi dispiace. - ripetè, in un sussurro intristito. Non sapeva cos’altro dire. L’aveva lasciata andare. Era stato un incidente, sì, ma non sarebbe successo di nuovo.
La riprese per mano. Se ne avvicinò il dorso alle labbra, per posarvi un bacio, carezzandole le dita con la punta del pollice. Poi, vi intrecciò le proprie e la seguì verso lo stand.
I pensieri intrusivi ebbero la meglio e ci mise qualche secondo di troppo a lasciarle andare la mano per consentirle di prendere le uova. Le si accostò d’istinto. Non riusciva a stare propriamente tranquillo. I fumi dell’alcool e della festa erano spariti insieme alla buiopesto, pareva. Si innervosì, ma cercò di restare impassibile, di non dare troppo a vedere quanto il senso di possessione lo stesse logorando per quella che, razionalmente, era stata una stupidaggine.
Non apparve, comunque, particolarmente recettivo. Mentre lei si entusiasmava per le uova, lui continuava a starle appiccicato e a pensare solo che, a quel punto, non gliene fregava più niente di tutto quel contesto.
L’assecondò apaticamente, le annuì quando accennò all’uovo dell’Aria. Si tolse di dosso la sacchetta con le proprie uova e le consegnò per ricevere in cambio, anche lui, quelle in premio finale.
Una volta ottenute, rivolse uno sguardo a Megan come a volerle chiedere silenziosamente se potevano andare via. Le circondò le spalle con il braccio libero, mentre con l’altra teneva quello stupido riconoscimento in una specie di scatola.

Ti va di tornare a scuola a piedi, dalla foresta? - le chiese, prima di voltarsi verso di lei e protendere il viso verso l’incavo del suo collo.

In memoria dei vecchi tempi… - sussurrò, in tono lascivo, sfiorandole l’orecchio con la punta della lingua, mentre un sorrisino malizioso gli spuntò sulle labbra.

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Interazioni: Megan
Menzioni: /

Ciao belli, alla prossima :zalve:

1--Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana

2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido

3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi

4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza

5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché

6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)

7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico

8--Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)

9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo

10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse
 
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view post Posted on 28/6/2023, 09:46
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Interazioni: Niahndra



Uhmmm…
Hai proprio detto bene: dovevo assolutamente assaggiare questa salsa yogurt. Ha quel non so che di vivace… Un pizzico di acidulo che rende fresco al palato.
- Le sfuggì di manifestare l'apprezzamento, mentre ascoltava la concasata.
Niahndra era riuscita a dissipare il lieve imbarazzo di Memory, quando aveva risposto senza troppi preamboli alla sua valanga di domande.
Oh, si, il torneo.
Mi sarebbe piaciuto così tanto assistere, invece ho seguito la Giornata del Duellante solo attraverso le notizie sul Profeta.

Glissò sul resto. Ci era rimasta male all'uscita di Niahndra, ma non le sembrava il caso di eccedere in adulazioni ormai poco utili. Anche seguire la Rose, quella volta non le era dispiaciuto, ma tacque anche su questo. Era meglio, disse a se stessa.
Assaggiò anche lei il Gratin con i Dirigibili. Impeccabile anche quello. Eppure la vera esplosione di gusto fu l'abbinamento Alga e Tentacula.
Per tutti i granciporri. Wow! Questo l'hai assaggiato?
Pur essendo il più semplice tra questi piatti, è una vera goduria. C'è uno splendido equilibrio tra le spezie e l'olio… si sente il gusto deciso delle olive… mi ricorda quasi l'Italia. È buonissima. Sapida al punto giusto. Chissà quali sono le spezie magiche…

Spinse il piatto un po' di più verso la compagna, nel chiaro intento di invitarla a prenderne un bel boccone.
Nel frattempo si soffermò a fantasticare sul desiderio di Niah di guadagnarsi da vivere duellando.
Chissà perché le vennero immediatamente in mente solo scenari poco raccomandabili. Come poteva essere un lavoro duellare? La sua tendenza a seguire certe quotazioni forse stava deviando i suoi pensieri, perché non riusciva a non pensare alle possibili scommesse.
Credo di aver bisogno di bere. - mormorò.
Si guardò intorno, mentre la ragazza la sorprese rigirando a lei la domanda, curiosa.
Come dici? Ah, sì. Cioè no. Richiamò a se la propria attenzione e tornò a focalizzare. Sorrise, guardando negli occhi la giovane.
Spero di non avere pezzi d'alga tra i denti.
Ecco, in realtà non ci ho mai pensato, devo ancora capire bene che possibilità di lavoro ha una Strega
- *per l'appunto!*
A me piace molto Pozioni… uhm forse non è esatto, è più l'idea di mischiare intrugli che mi stuzzica. Però insomma, non so giudicare se davvero ho qualche futuro in quel campo.
Tu allora sei più a tuo agio con la bacchetta?

Abbassò per un secondo lo sguardo, al pensiero del forte legame che lei stessa sentiva col suo Larice. Solo non sapeva se era una cosa comune.
Forse è un po' sciocco chiederti di Incantesimi o Difesa come delle materie preferite? Magari non si tratta solo di ciò che ci insegnano…
Lasciò a metà il suo pensiero, perché era possibile che il punto di vista di Niah aprisse strade che Memory da sola non avrebbe mai immaginato. Stava scoprendo che aver trovato finalmente il coraggio di passare del tempo con la Alistine, era stata una vera opportunità. E si ritenne fortunata di quei preziosi momenti, di aver avuto modo di poterla conoscere meglio, oltre che sentirsi bene nello scambio che finora avevano condotto. Perciò ascoltò ancora una volta, con interesse, finché non furono entrambe soddisfatte di quell'argomento.
Solo allora Memory, abbandonando ogni sorta di timidezza che all'inizio del loro incontro sarebbe stata più prepotente nel presentarsi, confessò a Niah quanto le spezie magiche le avessero messo una gran sete. Quindi le chiese se le andava di accompagnarla a prendere anche lei qualcosa da bere.
Si sarebbero mosse, senza fretta. La più piccola avrebbe assecondato il passo dell'altra, ora più che mai sicura che, data la sua esigenza, l'avrebbe condotta lì dove serviva.
Ma fu lei invece, ad interrompere la marcia. Improvvisamente si soffermò sul peso che lungo il suo fianco era cambiato. Si accorse, camminando, che nel sacco ricevuto all'ingresso erano comparse delle uova che prima non c'erano.
Guarda Niah. Anche il tuo adesso è pieno?
La giovane Tassorosso seppe trovare la spiegazione e la curiosità della ragazzina spazzò via l'arsura che le aveva fatte muovere: la sete non era più nemmeno un ricordo lontano.
E se andassimo subito a quel banco dello scambio?

☆ ☆ ☆


Erano così belli da attirare il suo sguardo come magneti. Soppesò la sua sacca e dovette fare i conti: non aveva uova d'oro a sufficienza per prenderli tutti.
Strinse le labbra con un velo di dispiacere, ma alla fine si decise ad affidarsi all'istinto. Senza più pensarci oltre chiese Acqua, Terra e Fuoco


Memory MacWood | 12 anni | Tassorosso



Attività svolte:

1–Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2–Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido

3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4–Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6–Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)

7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8–Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9–Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo

10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse

svolte 7 attività e richieste le tre uova: acqua - fuoco - terra.

Grazie.
Grazie dell'iniziativa e soprattutto grazie a Mistake ♡


 
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view post Posted on 28/6/2023, 16:13
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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⏵Rivolto a Memory

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n leggero imbarazzo fece toc toc ai margini della mente di Niahndra quando Memory fece riferimento agli articoli che erano usciti sulla Gazzetta. Su di lei avevano scritto ben boco, dal momento che non era sopravvissuta al primo turno, ma l'idea le faceva comunque un certo effetto.
Sarebbe stato così se mai fosse diventata una duellante professionista, di quelle che bazzicavano così spesso la congrega? Chissà.
Per fortuna che la conversazione slittava veloce, fomentata anche dalle diverse pietanze che le due studentessa continuavano a buttare giù.
Alistine scosse la testa quando le venne chiesto se avesse assaggiato l'Alga e la Tentacula; le faceva un po' effetto, in verità.
Fu piuttosto il commento sull'Italia a ridestare la sua attenzione.
«Ci sono stata in Italia!». Sorrise al ricordo di quella mini-vacanza. «Sono stata ospitata da una famiglia in Toscana, qualche estate fa. Si mangia da dio, ma fa un caldo assurdo».
In effetti, era da un pezzo che non sentiva Mattia, il mago che aveva conosciuto là e che era poi venuto a farle visita a sua volta a Londra. Gli avrebbe spedito un Gufo nei prossimi giorni, si disse.
Tornò a concentrarsi su Memory, che nel frattempo stava verbalizzando gli stessi pensieri che si era fatta anche lei: quali erano le prospettive lavorative di una giovane strega?
«Ti capisco. Tra l'altro, se non sbaglio, tu non hai ancora iniziato i corsi aggiuntivi, vero? Quindi non hai ancora visto tutto. Magari, intanto, ragionando sul perché ti piacciano certe materie sì e certe no, cominci a farti un'idea».
Quando venne fuori che Memory fosse una piccola pozionista in erba, Niahndra fece scattare in alto le sopracciglia mentre la bocca si apriva a forma di "ooh".
«Che sorpresa! Potresti chiedere al prof di darti qualche ricetta più difficile, per vedere se hai la stoffa! Qualche anno fa organizzavano anche le giornate della pozione e potevamo sbizzarrirci con gli ingredienti, ma è da un po' che non ne sento più parlare...»
A suo tempo aveva guadagnato diversi punti casa dalla Pompadour, anche se negli ultimi anni aveva smesso di sperimentare oltre a quanto fatto a lezione.
Annuì distrattamente, poi rifocalizzò l'attenzione. «Mooolto meglio la bacchetta, per me. Non ho tantissima pazienza», si giustificò. «Sì, per quanto scontato direi che Incantesimi è la materia che seguo più volentieri. È la più dinamica, insieme a Difesa, e non devo per forza imparare tante nozioni mnemoniche».
Erbologia la stuzzicava, ma il merito andava soprattutto ad Hameeda, e Rune Antiche l'affascinava coi suoi rituali ma l'appesantiva quando si trattava di tradurre. Era difficile scegliere.
Quasi si strozzò quando Memory le fece presente di aver sete, mentre Niahndra si scolava tutta paciosa la sua birra aromatica. «Buon Merlino, Mem! Andiamo subito».
Sentendosi un po' in colpa per non aver fatto caso ai bisogni della compagna, Niah si affrettò a buttar giù gli ultimi bocconi e sparecchiare la sua porzione di tavolo. Successivamente, indicò a Memory la direzione da prendere per il bancone. Mentre risalivano in direzione contraria la folla, tuttavia, la compagna la richiamò di nuovo, attirando la sua attenzione sulla saccoccia che il buttafuori aveva consegnato loro all'entrata.
«Anche il mio! Devono essere gli ovetti di cui parlava il signore all'ingresso».
Rise della curiosità e dell'entusiasmo di Memory che la strapparono al suo intento di abbeverarsi in favore di un giro di acquisti.

«Ma sai che quasi quasi ti copio?»
La superficie liscia e lucida delle uova in esposizione rapiva lo sguardo, agganciandolo alle volute di colore che si agitavano all'interno. Niahndra era rimasta in dubbio fino all'ultimo, ma alla fine non se l'era sentita di tornare a casa con l'uovo dell'aria, per cui al suo posto scelse quello del fuoco.


Nia acquista: uovo dell'acqua, del fuoco e della terra.
Ce l'abbiamo fatta ** Grazie della chiacchierata, fanciulla ♥

CITAZIONE
1--Condividi con qualcuno un trucco magico che usi per semplificare la vita quotidiana
2--Fai infuriare lo chef dandogli un consiglio stupido
3--Crea e Griglia il tuo piatto ideale, non limitarti agli ingredienti dei non-maghi
4--Chiacchiera con qualcuno con cui non hai confidenza
5--Chiedi a qualcuno qual è/qual era la sua materia preferita a Hogwarts e perché
6--Assaggia 3 Pietanze diverse (e descrivi brevemente l'esperienza)
7--Condividi con gli altri un viaggio o un'avventura che vorresti intraprendere nel mondo magico
8--Balla una canzone sparata dal DJ (cercatevi una playlist da qualche parte, tanto la musica è tutta uguale)
9--Chiedi a un compagno di grigliata quale sarebbe il suo mestiere ideale nel mondo magico se non avesse vincoli di alcun tipo
10--Decreta la tua preferenza tra due bevande diverse

 
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