Oggetti ed Accessori

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view post Posted on 9/10/2016, 15:29
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Era il mio primo giorno da garzone ad "Oggetti ed Accessori" nel piccolo villaggio di Hogsmeade e, tanto per cambiare, ero in leggero ritardo. Amavo riposare e anche quel giorno lasciai suonare la mia sveglia pomeridiana più del dovuto per poi ritrovarmi a dover correre per arrivare in tempo a lavoro. Un disastro, soprattutto se consideriamo che quello era il mio primo giorno! Arrivato ad Hogsmeade non fu facile perdersi in quel labirinto di vicoli e stradine, ma per fortuna non ci misi molto a ritrovare la retta via e raggiungere il negozio di oggettistica dove avrei preso servizio fin da subito. Vi entrai e per fortuna non c'era il proprietario, che probabilmente era al piano di sotto, in magazzino, né clienti eccetto uno studente dal volto familiare che sembrava quasi incantato nell'osservare gli scaffali. Mi sedetti dietro il bancone e aspettai quel ragazzo. Poco dopo arrivò e mi chiese una coppia di specchi comunicanti.
Li vado subito a prendere! Risposi sorridendo.
Non erano esposti in negozio per cui dovetti scendere in magazzino a prenderli. Lì trovai il proprietario del negozio e lo salutai prima di prendere il cartone contenente una coppia di specchi comunicanti e riportarlo su dal ragazzo. Lo scatolo era pesante ma con un po' di sforzi tornai da quello che era il mio primo cliente e glielo consegnai


Fai attenzione, mi raccomando, perché sono molto fragili. Fanno 12 galeoni.
Il ragazzo aveva già pronti i soldi contati e me li diede, poi, dopo avermi salutato, uscì dal negozio.

Poco dopo entro in negozio un uomo dai capelli castani di media statura e cominciò a dare uno sguardo alle vetrine. Ben prestò mi domandò un sacchetto di rune da divinazione da impacchettare per un regalo. Lo presi dalla vetrinetta in cui era esposto e tornai al bancone per metterlo dentro la scatola regalo del negozio.


Ecco a lei. Mi faccia un attimo controllare il prezzo perché oggi è il mio primo giorno e non li ho imparati tutti a memoria ancora dissi con il mio solito sorriso stampato sul volto.

Rune...rune..rune...ah ecco qui, rune da divinazione! Sono 15 galeoni
Gli porsi il pacchetto e attesi il pagamento che arrivò subito dopo anche se accompagnato da un leggero gesto di stizza da parte di quel signore. Chissà forse ero stato scortese? Non ci pensai più di tanto perché credevo di aver fatto tutto correttamente. Nel frattempo l'uomo uscì dal negozio.

Dopo circa mezz'ora entro nel negozio un altro cliente, era l'ultimo della giornata. Era un professore di Hogwarts, ricordavo infatti di averlo visto seduto al tavolo dei docenti durante i pasti comunitari. Sembrava un uomo simpatico, che peccato non aver partecipato ancora a nessuna delle sue lezioni. Per fortuna sarebbe arrivato anche quel momento prima o poi. Mentre pensavo a queste cose il professore arrivò al bancone e mi chiese cordialmente una coppia di specchi comunicanti. Era già il secondo cliente che ne voleva una quel giorno, ma non ricordavo se ce n'erano altre in magazzino.


Vado subito a verificare se ne abbiamo ancora
Mi girai e presi nuovamente le scale per il deposito, c'era un gran disordine e non fu facile trovare gli specchi in quel baccano. Per fortuna trovai quella che sembrava essere l'ultima coppia di specchi comunicanti e la riportai su; sembravano più pesanti di quelli di prima o forse era soltanto la stanchezza accumulata di una giornata di lavoro. Misi la scatola sul bancone e la consegnai al professore.

Per fortuna era rimasta quest'ultima, avviserò il proprietario di ordinarne delle altre. Ecco a lei, sono 12 galeoni
Anche il professore era già pronto a pagare, mi lasciò i soldi sul bancone, prese la scatola e uscì non prima di avermi rivolto un ultimo sorriso. Doveva essere proprio una brava persona.

Arrivò l'ora di chiusura, segnai sul taccuino del negozio le vendite della giornata e un biglietto un cui ricordavo al proprietario di ordinare altre scorte di specchi comunicanti, cosa che avrebbe fatto sicuramente il mattino seguente. Uscito dal negozio, mi diressi verso la mia amata Hogwarts.
 
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view post Posted on 2/12/2016, 18:38
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L'idea ormai le era entrata in testa da un po' : doveva andare a trovare Persefone, la Preside di Hogwarts; questa era l'unica con cui Mary aveva stretto un legame di rispetto reciproco e dalla sua parte, un immenso amore. Certo, il problema era trovare il tempo ma ormai le festività erano vicine, era sicura avrebbe trovato un tempo utile sia per lei che per la docente. Accanto alla prima idea però nacque da subito un problema: bhè era ovvio che non poteva andare dalla donna a mani vuote, avrebbe dovuto decisamente portare qualcosa e questo portò al formarsi di un'altra idea (quante idee, che genio di ragazza!), infatti Mary sapeva esattamente cosa regalarle. La rosso-oro si svegliò di buon'ora e si alzò per scrivere una lettera che avrebbe inviato al Caposcuola Brior per chiedergli il favore di accompagnarla ad Hogsmeade il pomeriggio stesso con la promessa di una cioccolata calda nei pressi del negozio che ella voleva visitare. Chiusa con cura la lettera e la diede alla sua civetta Lusin che volò fuori dalla finestra in cerca di Oliver: la ragazza non conosceva davvero bene il concasato ma era certa che un'occasione come quella le dava la possibilità di stringere amicizia con il giovane.
-
L'incontro era nella sala comune Grifondoro e insieme si diressero nel negozio in cui Mary desiderava comprare un oggetto che in futuro sarebbe potuto tornarle molto utile.

Buonasera!
Esclamò una volta varcata la soglia per farsi udire dal commesso. Si avvicinò a bancone e chiese:
Vorrei acquistare una coppia di specchi, per favore.
Attese la risposta del commesso mentre il suo sguardo cadde sul giovane al suo fianco con cui presto avrebbe scambiato delle piacevoli chiacchiere.



Il mio PG è accompagnato dal Caposcuola Oliver Brior poichè non può fare acquisti in questo negozio.
Oliver posterà in seguito :fru:


Edited by »Mary« - 2/12/2016, 23:01
 
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view post Posted on 6/12/2016, 20:42
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Solitamente Oliver Brior non aveva freddo: non che fosse amante delle temperature basse, anche se abitare in Irlanda nel fior del gelo per i soffi violenti del vento del Nord quasi non lasciava scelta; adorava la Primavera, lui che era nato in quello stesso periodo, lui che era cresciuto a contatto con i fiori che sua madre curava tuttora in quel luminoso Giardino Incantato che abbracciava la sua stessa casa nella Contea di Cork. Sopportava a sufficienza il freddo, non lo avrebbe messo in dubbio, ma quel giorno il clima aveva ben deciso di remare contro il giovane ragazzo nel peggiore dei modi; la notte non aveva chiuso occhio perché qualcuno gli aveva sottratto le calde coperte del suo letto a baldacchino, quel qualcuno che in quello stesso momento si era rintanato nella tasca del suo giubbotto, inoltre si era svegliato con i denti che battevano gli uni sugli altri a dar vita ad un suono quasi stridulo. Un Fuocondro al volo, dopo aver recuperato la bacchetta magica dal comodino, e il gelo si era bruscamente allontanato. Stessa cosa non era accaduta per la vendetta che il Caposcuola custodiva nel cuore al pensiero che una stupida palla di pelo rossa, la sua Puffola Pigmea, fosse l'origine di quella notte insonne e siberiana. Come poteva un batuffolo del genere creare così tanta confusione? Come poteva scuotersi a tal punto da far cadere le coperte le une sulle altre sul pavimento, accucciandosi tra le stesse come un gatto piuttosto pigro? Dubbi, quelli, che non avevano sfiorato più di tanto la mente di Oliver, impegnato com'era ad infagottarsi di quanti più indumenti possibili per evitare di digrignare come un cane rabbioso a causa dell'Inverno. Ormai quella stagione aveva compiuto il suo ingresso trionfale e se Hogwarts già era coperta di neve e ghiaccio a non finire, come un manto candido di una realtà alternativa, Oliver non vedeva l'ora di scoprire come fosse in quel momento la sua terra natia. Il pensiero del fiume Lee completamente ghiacciato, con qualche solitaria Fata delle Nevi svolazzante - come lui ed Elijia, suo cugino, chiamavano quelle creaturine dalle ali scintillanti e perlacee - non poteva che far nascere un grande sorriso sul suo volto. E Mos, la sua vendetta e tanto altro ancora di spiacevole avrebbero potuto aspettare, a quel punto, per sempre. Fu piacevolmente sorpreso dall'arrivo di una missiva da parte di una studentessa Grifondoro che, con suo dispiacere, non poteva vantare di conoscere perfettamente; non sarebbe stata una cattiva idea, pensò mentre leggeva la pergamena, accompagnare Mary al villaggio di Hogsmeade per un salto in un negozio caratteristico, che Oliver aveva già visitato in passato quando era gestito da commessi non troppo amichevoli. Per fortuna il cambiamento era all'ordine del giorno, altri volti avevano sostituito alcuni dei precedenti e poi, con il Natale alle porte, qualsiasi scusa sarebbe stata ottima per immergersi nell'atmosfera così frizzante e speciale di quel periodo. Dopo aver incontrato la studentessa e aver scambiato alcune chiacchiere durante il tragitto, ecco che l'insegna di Oggetti e Accessori spiccava dinnanzi i loro sguardi. Entrati nel negozio, Oliver lasciò a Mary tutto il tempo necessario per effettuare il suo acquisto, girovagando da solo fra gli scaffali con aria incuriosita. Non aveva fatto tanti acquisti in quel posto, a differenza di altri magazzini nei dintorni del sobborgo incantato, magari avrebbe trovato effettivamente qualcosa di suo interesse. Fu la vetrina delle sfere di cristallo ad attirare la sua attenzione e quando si avvicinò lentamente, il cuore quasi parve battere all'impazzata. Distolse rapidamente lo sguardo, preoccupato che il Dono della Veggenza potesse attivarsi improvvisamente in quel negozio, davanti ad occhi indiscreti e a volti che non avrebbero potuto comprendere pienamente quel Potere. Tornò al bancone dopo aver adocchiato un altro manufatto e si rivolse, al seguito di Mary, all'eventuale commesso dietro il bancone. «Io prendo un Artiglio della Fenice, grazie.» Poche parole a delineare una richiesta semplice, niente di esagerato. Era pronto a pagare e subito dopo avrebbe invitato Mary, gentilmente, a procedere per prima verso l'uscita come un galantuomo d'altri tempi.
«Sono curioso per il tuo acquisto, gli Specchi Comunicanti sono un oggetto di grande valore personale, chiunque ne riceverà uno da parte tua sarà fortunato.» Sorrise, pronto ad immettersi nel freddo per l'ennesima volta. «Posso offrirti qualcosa prima di tornare al castello? Mi piacerebbe una cioccolata calda, potremmo andare da Piediburro, non ci sono solo coppiette, promesso!» scherzò. «Oppure ai Tre Manici, non è lontano. A te la scelta, Mary!»

Eccomi, eccomi, pardon :fru:
Ne approfitto e compro un Artiglio della Fenice.
 
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-Mimante-
view post Posted on 8/12/2016, 15:08






Già da qualche giorno Ryan si affaccendava nel negozio, sbrigando tutte le mansioni che il proprietario gli affidava. Fin da quando era giunto ad Hogwarts aveva prestato attenzione alle varie opportunità di semplici lavoretti offerti agli studenti della scuola nel vicino villaggio di Hogsmade. In più di un occasione, e su questo doveva essere sincero, sua madre si era affrettata a ricordargli che qualche Galeone poteva essere sempre versato sul suo conto alla Gringott da amici di famiglia a Londra. Lo aveva fatto con il solito fare distaccato, come al solito spruzzato un po ovunque sulle poche righe d'inchiostro della lettera.
Sapendo benissimo che dietro parte di quegli averi c'era la mano di Cristopher, con massima puntualità, aveva declinato l'offerta ogni volta. Fu dunque così che non appena messi gli occhi su di una locandina riportante a bella vista la possibilità di un posto da garzone ad "Oggetti e Accessori" afferrò l'occasione al volo, senza perdersi troppo a pensare. Coniugare lezioni, uno studio forsennato in Biblioteca e le ore di lavoro in un primo momento non risultò semplice, ma col tempo il giovane mago riuscì ad oliare gli ingranaggi e ad organizzarsi al meglio.
Quel mattino era arrivato al negozio con i suoi soliti cari minuti di anticipo, usando quel margine di tempo per ripassare le posizioni degli articoli sugli scaffali e i vari prezzi. Nel contempo, mentre cercava di stipare nella memoria alcune tra quelle informazioni sfuggevoli, si strusciava le mani per allontanare il freddo pungente che permeava sulla cittadina. Una sensazione fastidiosa, certo, specialmente se abbinata ad una buona dose di sonno che ancora non accennava a dargli riparo da lunghi sbadigli. Eppure qualcosa in quei brividi stilettanti lo faceva sentire un po meno lontano da casa, un poco più vicino alla sua Celbridge. Nessuna nostalgia, nessun magone: Hogwarts era quanto di più elettrizzante potesse mai essergli capitato. In alcuni momenti riusciva persino a riempire il vuoto che si portava appresso più o meno in ogni istante, con il suo andirivieni di volti e cose da fare, lezioni da apprendere e meraviglie da vedere.
Tuttavia un tuffo in un aria famigliare come quella, viva e salutare, non poteva dispiacergli.

La mattinata era passata piuttosto lentamente, addensata dalla poca clientela presentatasi e in mezzo agli appunti dell'ultima lezione di Incantesimi che si era portato seco per una rilettura che non guastava. Appena udito il suono della campanella sopra la porta posò i fogli di pergamena sotto il bancone, rivolgendo un sorriso di benvenuto ai due ragazzi appena entrati.
Se da un lato gli occhi blu espressivi, di una rilassate sfumatura marina, galleggiavano in mezzo a lineamenti sconosciuti, dall'altro il ragazzo con i castani capelli ondulati aveva l'aria di qualcuno già visto tra i corridoi della scuola. Mentre la ragazza avanzava con passo sicuro verso il bancone per domandare quanto le necessitava, Ryan vide il ragazzo girovagare tra gli scaffali con aria tanto incuriosita da fargli voltare la testa da un lato all'altro, lasciando rimbalzare lo sguardo da una mensola all'altra.
La voce cristallina della giovane strega si accompagnò alla richiesta di un paio di Specchi Comunicanti.

Certamente, vado a prenderli



Ryan sfilò verso uno dei primi corridoi sulla destra, fermandosi solo un istante nel dubbio di star confondendo l'ubicazione degli Specchi con altri articoli. Fugata l'incertezza si sporse verso lo scaffale che ne mostrava una schiera a bella mostra, prendendone due con ambo le mani. Tornò verso il bancone mostrando il solito sorriso educato che lo contraddistingueva e prese ad incartare la compera con perizia.
Poco prima di adagiarli sul ripiano di legno massiccio davanti alla ragazza un accento familiare, che gli ricordò le sue verdi terre, formulò a sua volta una richiesta.


Un Artiglio della Fenice? Molto bene



Nel raggiungere uno degli angoli sulla sinistra del negozio, vicino alla vetrina più lontana dall'entrata, ripensò alla parlata dello studente. Perchè questo per certo era un allievo di Hogwarts e adesso ne aveva la certezza: la spilla di Caposcuola lo confermava senza lasciare ombra di dubbio. Non rammentava il nome, sebbene fosse sicuro di averlo sentito pronunciare più volte nell'ampia sala Comune o per le scale capricciose tra i vari piani. Ricordava soltanto, se non andava errato, che appartenesse alla Casata dei Grifondoro.
Tornò alla sua postazione adagiando l'Artiglio inscatolato accuratamente nella propria confezione.
Aprì con un colpo di polso il cassetto degli incassi alla sua destra, sotto la bordatura del bancone.


Ecco qui.. fanno quindi 12 Galeoni per gli Specchi e 10 per l'Artiglio di Fenice




 
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view post Posted on 1/1/2017, 16:39
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Fred si ritrovò di nuovo per la via principale del Villaggio di Hogsmeade. Ormai vi si recava spesso, poiché lavorava da Mieladia. Quel giorno però non era lì per andare a lavorare, ma bensì per andare a fare acquisti, sia per sé che per la Casata, specialmente per la Casata. Il negozio da raggiungere era "Oggetti ed Accessori", uno dei negozi, secondo Fred, più interessante dell'intero villaggio. Vi erano vari oggetti interessanti in quel negozio e Fred era sempre stato attratto dagli oggetti magici. Col cappello in testa, la spilla da Prefetto appuntata sul cappotto e le mani nelle tasche di quest'ultima, protette dal freddo pungente, il Grifondoro si diresse a grandi passi verso il negozietto in questione, raggiungendolo in pochi minuti. Quando spalancò la porta ed entrò nell'edificio poté letteralmente sentire le sue guance arrossarsi, a causa del cambio di temperatura. Non esagerata, ma comunque presente. Arrivato avanti al bancone si rivolse al garzone e disse: «Buongiorno» Sapeva già quello di cui aveva bisogno, quindi non perse tempo e non ne fece nemmeno perdere al garzone. «Avrei bisogno di un Artiglio della Fenice, una Sfera di Cristallo e di un Pendolino» Sorrise e attese di esser servito, per poi pagare il tutto, salutare cordialmente e uscire dal negozio nascondendo ancora una volta le mani nelle tasche del cappotto. Nonostante gli piacesse l'inverno avrebbe preferito trovarsi in Sala Comune, davanti al fuoco, a giocare a scacchi con Oliver, o magari a leggere, ovviamente con addosso una di quelle bellissime felpe di lana calde e tipiche del periodo natalizio.


CITAZIONE
L'artiglio di Fenice va scalato dal conto della Casata Grifondoro, il resto invece dal mio.
P.S. Questi acquisti avvengono due o tre giorni prima di natale, non ho potuto postare prima, spero non sia un problema :fru:

 
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-Mimante-
view post Posted on 2/1/2017, 21:02






Da giorni il negozio era attraversato, quasi trasversalmente ed in modo del tutto palpabile, da un'elettricità natalizia che non si faceva certo pregare nel crescere forte e vivace. Una mareggiata di buoni auguri per le festività alle porte, educate facezie ed incartamenti di ogni colore avevano riempito "Oggetti ed Accessori" come una tormenta di neve, non infrequenti in quel periodo dell'anno invero. Una di queste spesso, quasi con lo stesso slancio, riusciva a riempire i borghi di Hogsmeade nelle ore più fredde della sera. Da dietro le vetrine, talvolta un poco opache per il calore che permeava nello stanzone, più di una volta si era soffermato, nei momenti di pausa, sull'adagiarsi dei fiocchi leggeri sul bianco manto della strada dirimpetto.
Il ragazzo sicuramente non aveva motivo di lamentarsi, chiuso al caldo come se ne stava per la maggior parte del tempo insieme al collega: niente a che vedere con il venditore ambulante di caldarroste dal quale a volte si serviva all'angolo del vicolo principale della cittadina. Un uomo alto dalle spalle larghe, incappucciato fino al naso rubicondo che spuntava fuori da sopra il marchingegno che si portava appresso. Che vi fosse un timido sole o una lenta neve, Ryan poteva giurare di trovarlo al suo posto. Avevano finito col chiamarsi per nome, i due, tanto erano state numerose le occasioni in cui il giovane mago gli si era parato davanti con un sacchetto da riempire.
Mentre scorreva rapido lo scaffale in cui tenevano riposte le ultime Sfere di Cristallo rimaste pensava a quanto ormai fosse vicino Natale, a quanto poco tempo era rimasto per organizzare il proprio bagaglio e a quanto dannatamente fosse distratto in quel periodo per non avervi ancora messo mano. Tra studio e lavoro il tempo, anche in quei giorni fatti di addobbi e colori caratteristici di cui il castello era adorno in ogni angolo, era letteralmente volato via. Aveva ancora troppe idee per l'unico regalo che si era prefisso di fare, per l'unica persona verso la quale sentiva davvero il bisogno di perdere tempo a regalarne uno. Troppi spunti e troppo poco tempo per iniziare a scremare via i peggiori, in realtà. Servire quello che aveva riconosciuto essere uno dei Prefetti dei Grifondoro gli aveva rammentato come fosse dannatamente in ritardo sulla tabella di marcia: il suo ritorno in Irlanda era sempre più vicino e i giorni prima della partenza iniziavano ad esaurirsi tra pergamene e quel luogo pieno di mensole e oggetti. Se ne tornò dietro il bancone con il solito sorriso sul volto, gettando nuovamente lo sguardo sulla spilla rivelatrice prima di disporre davanti a lui quanto aveva richiesto. Gli utilizzi di quella triade di oggetti erano disparate, senza un apparente filo logico che potesse legarli con sufficiente credibilità: probabilmente regali per la festività imminente suppose il giovane mago. Da tempo, infatti, aveva preso a ragionare sugli articoli che gli capitava di vendere. Ne abbinava l'utilizzo al compratore, tentando di indovinare, o spesso semplicemente fantasticare, quali usi ne avrebbe fatto e che scopo si celasse dietro la richiesta. Un passatempo come un altro in fondo, ma a ben vedere più da Corvonero di quanto il ragazzino osasse immaginare.


Ecco a te!



Disse prendendo il denaro del Grifone ed iniziando ad incartare lesto il tutto. Lasciò scivolare i quaranta Galeoni spaccati dentro la cassa sonante, prima di consegnare gli articoli desiderati avvolti in una sfarzosa carta.

 
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view post Posted on 7/1/2017, 04:53
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*Come minimo li frantuma spiaccicandoli sotto i piedi*
*Ma magari apprezza*
*Od userà i pezzi di vetro per aprirti in due i polsi*
*... Un abbraccio, no?*
*Ringrazia che non ti abbia ancora sventrato durante la notte*
*...*

Per quanto si sforzasse, lì immobile dinanzi una delle vetrine più gettonate e visitate del Villaggio di Hogsmeade, Emily non riusciva proprio a prendere una decisione.
Camminare oltre e fingere di non aver pensato, nemmeno per un singolo istante, di fare un regalo alla sua compagna oppure entrare, comprare quanto voleva e scappare via attendendo la vigilia di Natale sentendo la spada di Democle penderle sul collo.
Scossa dal fastidioso disagio, la Serpina compì alcuni passi, oltrepassando il negozio e intrufolandosi in una stradina che in poco tempo l'avrebbe riportata sulla via di casa.
Perché continuava a farsi tante paranoie? Cosa era cambiato, infondo, rispetto al Natale passato? Arya aveva sempre gradito i suoi regali, prendendosi anche la briga di accettare il suo violino con la promessa che le avrebbe insegnato come suonarlo.
Respirando faticosamente, con una mano stretta al petto, Emily sapeva la risposta, il problema era che trovava estremamente difficile accettarla.
Ad ogni modo, spinta da chissà quale forma variabile di masochismo, a passo spedito ripercorse i ciottoli che l'avrebbero condotta sulla soglia del negozio e senza esitare, fingendo una sicurezza che non le apparteneva, entrò chiudendosi celermente la porta alle spalle - come per evitare anche il minimo desiderio di fuggire via ed abbandonare un'idea che poteva rivelarsi tanto buona quanto malsana.

Salve vorrei comprare una coppia di Specchi forse
Asserì peccando di sicurezza nel tono fin troppo altezzoso, volto a mascherare l'indecisione che permeava la sua mente in balia di infinite fisime.
Onde evitare di ripensarci, posò subito sul bancone l'importo dovuto, *Male che puoi sempre tenerli entrambi e sentire l'eco della tua stessa voce che ti dice quanto sei idiora, Claire*

 
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view post Posted on 7/1/2017, 15:15
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Lucas A. Moray






Le vacanze natalizie erano appena terminate, la neve però non accennava a volersi distaccare dalle strade, dai marciapiedi e dalle case con cui in questi giorni aveva amoreggiato.
Il mondo però doveva andare avanti nonostante le difficoltà causate dalla neve; il mio lavoro lo stesso, infatti il proprietario di Oggetti ed Accessori aveva esplicitamente richiesto la mia presenza in negozio.
Così mi ritrovai in quel di Hogsmeade tutto coperto come quando si fa uscire un bambino con la febbre: con magliettina, maglia e maglione e ovviamente sciarpa e cappello di lana. Ad ogni passo i miei scarponi lasciavano un solco nello strato di neve che copriva le strade e chiunque avrebbe potuto indagare sul mio percorso dall'ingresso di Hosmeade alla bottega in cui lavoravo, non potevo quindi commettere infrazioni altrimenti le prove contro di me sarebbero state schiaccianti o forse, in un contesto del genere, affondanti.
Il mio turno lavorativo sarebbe iniziato a breve ed ero decisamente in ritardo per colpa del passo rallentato dall'attrito della neve. Fortunatamente arrivai in tempo in bottega e non ebbi quasi il tempo di togliermi il cappotto che entrò con decisione una ragazza che sembrava avesse le idee chiare su cosa acquistare. In un batter d'occhio, infatti, arrivò al bancone e mi chiese una coppia di specchi posando già i soldi dell'acquisto di fronte a lei.
Buonasera! Una coppia di specchi? Sembra essere l'articolo più di moda in questo negozio, corro subito a prenderlo dal magazzino.
Ero sempre cordiale con i miei clienti e, anche quel giorno, un timido sorriso aveva preceduto le mie parole. Scesi poi in magazzino per prendere una coppia di specchi comunicanti. Erano arrivati prima delle feste dal nostro fornitore poiché, richiestissimi com'erano, terminavano spesso. Tornai dalla cliente e glieli consegnai.
Ecco a te fanno 12 galeoni. Grazie per essere venuta ad acquistare da noi.
La ragazza mi pagò la cifra esatta senza che dovessi dargli resto ed uscì dal negozio. Come di consueto dopo ogni acquisto segnai sul libro degli incassi la cifra guadagnata e l'oggetto venduto.

 
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view post Posted on 12/6/2017, 18:15
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Dall'
ultima volta che ero stata ad Hogsmeade era passato circa un anno. Era inverno e un fitto manto di neve aveva imbiancato tutto, ovattando i miei passi. Questa volta, invece, il caldo e l'assenza di vento resero più triste la mia passeggiata. Ma, tant'era, non ci sarebbe stato un giorno migliore di quello per lasciare il mio fresco e ombroso appartamento per acquistare ciò che dovevo.
Il Villaggio era piuttosto affollato; per lo più famiglie con bambini piccoli, ma non studenti. La scuola, per loro, non era ancora terminata ed era raro che li lasciassero uscire durante la settimana. C'ero passata io stessa e ricordavo quanto le gite ad Hogsmeade avessero sempre avuto un'attrattiva su tutti. Su di me, abbastanza. Non si poteva certo dire che mi erano state indifferenti, tutt'altro, ma non le aspettavo con impazienza. Il Castello era stato un luogo in cui, dopo i primi tempi, mi ero sentita a casa. Mi ero piaciuto ogni singolo istante di quegli anni, anche i momenti brutti. Perciò, la gita ad Hogsmeade non la vivevo come un momento di evasione e di distrazione. Adesso, invece, quel luogo mi sembrava particolarmente bello. Mi riscoprii nostalgica.
Quella mattina calda di Giugno ero diretta da Oggetti e Accessori. Mi pareva di aver notato alcuni gioielli interessanti, l'anno precedente; oggetti con un potenziale magico abbastanza notevole - utile adesso che svolgevo un lavoro pieno di imprevisti. Individuai la porta del locale in lontananza, esattamente immutata rispetto ai miei ricordi; la raggiunsi e mi affrettai ad entrare, per abbandonare il caldo secco della strada polverosa.
«Buongiorno» salutai, facendo risuonare i miei tacchi bassi sul lastricato di pietra. Mi concessi di dare un'occhiata in giro, poi mi avvicinai al bancone. «Sto cercando un anello visto qualche tempo fa... al posto della pietra c'erano due mani intrecciate e strette tra loro. Può aiutarmi? Desidero acquistarlo» dissi al commesso.





Mi riferisco all'Anello del Potere. Pago con l'importo esatto, saluto e vado via u.u

 
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view post Posted on 13/6/2017, 19:17
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Quando giunse ad Hogsmeade il sole ormai stava tramontando e imporporava di fragili fuochi l’orizzonte lontano.
Aveva speso molti soldi, e un senso di colpa dolce-amaro gli si insinuava sottopelle colorandogli lievemente le gote di un sorriso timido e cospiratore.
A Dorian, che amava accumulare ricchezza ed essere circondato da oggetti di pregio, sembrò quasi di sentire il sapore di casa, l’odore di casa, di vedere i busti in marmo dell’immensa biblioteca in cui aveva studiato a lungo durante l’infanzia: i suoi desideri e la sua anima si riconobbero, accantonò ogni scrupolo e, per la terza volta quel giorno, varcò la soglia di una bottega.
Senza pensarci aveva collegato la vista degli oggetti in vetrina a quelli che aveva accumulato per anni con scrupolo antiquario.
Nonostante fosse largamente benestante decise di non attingere eccessivamente ai risparmi e a malincuore rinunciò all’oggetto che più aveva attirato la sua attenzione, una perla dalla fattura squisita di cui conosceva gli incredibili poteri; ma non volendo sfidare il dio Pluto che negli ultimi tempi sembrava osservarlo con un ghigno indulgente, si rivolse al commesso indicando una Pietra della Luna esposta in una teca di vetro.
«Prendo questa.»

 
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view post Posted on 14/6/2017, 13:51
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Non era trascorso molto tempo dall'ultima volta che Sophie si recò ad Hogsmeade, anche se, in genere non ci andava di certo per fare qualche acquisto. Non amava perdere tempo in quello che tanti chiamavano "hobby", a lei non piaceva fare shopping e dubitava le sarebbe mai piaciuto. Quel giorno però, sentiva il bisogno di cercare qualcosa, non sapeva esattamente cosa, ma avrebbe fatto un giro di perlustrazione nei vari negozi lì presenti per vedere cosa l'avrebbe affascinata di più. Non sapeva ancora se aveva bisogno di qualcosa di bello, o di utile, pertanto, indossati un paio di jeans ed una t-shirt chiara, abbandonò il Castello, e si diresse a passo veloce verso l'allegro Villaggio di Hogsmeade. L'anno scolastico era ormai agli sgoccioli, le lezioni erano quasi tutte già terminate, e Sophie si sarebbe concessa quella mattinata di totale tranquillità.
Giunta lì, camminava a passo spedito, ondeggiando da una parte all'altra per evitare qualsiasi contatto con altri esseri viventi, ed il suo sguardo magnetico era fisso di fronte a sé. Ad un certo punto, un'insegna catturò la sua attenzione, pertanto svoltò per quella direzione, diede un'occhiata in vetrina, ed in seguito vi entrò.


- Buongiorno. -

Salutò educatamente, e la prima ed istintiva cosa che fece fu guardarsi intorno, notando che, più osservava, più veniva affascinata da tutti quegli oggetti delicati, preziosi, eleganti ed altamente singolari. Non voleva spendere molto, non avrebbe dovuto, pertanto, dopo aver dato un'occhiata veloce, optò per un pezzo di Pietra di Giada che, senza dubbio, aveva la sua utilità. Intenta a guardare verso il basso, in cerca - forse - di qualcos'altro che potesse accattivarla ancor di più, continuava a camminare all'interno del negozio. Ma nulla di economico. Alzando in seguito lo sguardo, notò la presenza del Professor Midnight, in quel momento impegnato ad osservare la bellezza di una particolare e pregiata Perla che, fino ad allora, era sfuggita agli occhi della Serpina. Un ghigno si dipinse sul suo viso. Se c'era una cosa in cui Sophie era particolarmente brava, era saper corrompere bene le persone. Senza cercare di farsi vedere, si catapultò verso il bancone.

- Avrei bisogno di quel pezzo di Pietra di Giada. -

Indicò la teca in cui aveva visto la Pietra, e dopo una veloce riflessione, riprese a parlare:

- ...E la Perla di Afrodite. Quest'ultima in un pacco regalo, se è possibile. -



Se non è un problema, mi considererei già servita.

Edited by Sophie Armstrong - 14/6/2017, 16:46
 
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view post Posted on 18/6/2017, 22:31
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Lucas A. Moray






Quel giorno ci sarebbe stata una buona affluenza di clienti in negozio, ed io, che non potevo certamente prevederlo, me ne stavo tranquillo sulla sedia a leggere un libro di incantesimi per approfondire quello che imparavo ad Hogwarts. Certo leggere non è come far pratica, ma avere una buona conoscenza delle modalità di esecuzione e delle funzioni dei vari incantesimi era certamente un buon inizio.
Quando entrò la prima cliente della giornata non me ne accorsi subito perché la porta era aperta, ma quando mosse i primi passi all'interno del suo negozio, il rumore dei suoi tacchi non poté che attirar la mia attenzione.
Buongiorno a lei.
Risposi al saluto con il mio solito fare amichevole. Poi, facendosi avanti verso il bancone, mi chiese di un anello particolare con le mani intrecciate in rilievo. Si riferiva certamente all'anello del potere!
Era la prima volta che ne vendevo uno, ma questo non mi colse alla sprovvista perché sapevo benissimo dove trovarlo. Ce n'era uno esposto in vetrina, ma quello doveva restare lì. Per cui mi diressi verso una cassettiera alla destra del bancone. Terzo cassetto, era quello il posto che avevo dato agli anelli durante l'ultima riordinata.
Lo porsi infine alla giovane.
Ecco a lei, sono 20 galeoni.
La giovane prese l'anello nella sua confezione e, dopo avermi salutato, si apprestò ad uscire dal negozio.
Più tardi entro nel negozio un volto familiare. Era proprio il mio professore di difesa contro le arti oscure.
Buonasera professore!
Lo salutai leggermente in imbarazzo. Stava osservando i vari oggetti esposti quando ad un certo punto prese una pietra dalla vetrina. Era la pietra della luna, uno degli oggetti più costosi presente in negozio.
Qualche minuto dopo una ragazza, che avevo già visto ad Hogwarts in varie occasioni, entrò nel negozio con fare disinvolto.
Mi saluto ed io ricambiai il mio saluto cordialmente.
Buongiorno.
La ragazza ondeggiò da una parte all'altra del negozio in cerca di qualcosa da acquistare. Fu più rapida del professore e indicò la pietra di giada esposta in vetrina. Poi disse anche di voler acquistare una perla di Afrodite, quest'ultima però in confezione regalo.
Gli affari sembravano andar bene quel giorno. Tutte le vendite della giornata erano gioielli tanto preziosi quanto costosi.
Presi tutto il necessario, la pietra, la perla e il nastro per fare il pacco regalo.
Ecco a te, sono 100 galeoni per la perla e 30 per la pietra di giada. In totale sono 130 galeoni a cui applico un piccolo sconto.
Sono 120 galeoni.

La ragazza pagò in fretta ed uscì dal negozio.
Subito dopo il professore decise di acquistare la pietra che aveva preso, il che era certamente un bene per le casse del negozio.
Certo, sono 50 galeoni da listino, però le faccio un prezzo di favore di 47 galeoni.
Il professore appoggiò i soldi sul bancone celando un leggero sorriso per lo sconto e uscì dal negozio.
Non volevo dirgli che non poteva prendere quella esposta per evitare di mancargli di rispetto, così quando fu lontano dall'entrata del negozio ne presi un'altra dal magazzino e la misi in esposizione al posto di quella presa dal professore.


 
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view post Posted on 30/9/2017, 12:37
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Dopo aver ultimo i suoi acquisti a Safarà, l'insegnante aveva eseguito una smaterializzazione rapida nel tentativo di raggiungeva oggetti e accessori ove avrebbe ultimato i suoi acquisti. Aveva deciso infatti di prendere un altro anello sul quale aveva messo gli occhi qualche mese prima in occasione di una passeggiata mattutina.
<< Salve, vorrei acquistare un anello dell'eroe se è possibile...>>
Avrebbe detto una volta all'interno dell'esercizio dinanzi al bancone occupato dal garzone di turno.

 
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view post Posted on 10/10/2017, 21:31
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Ayumo Vanille
Aveva deciso di affiancare un secondo lavoro a quello di Aiuto-Infermerie, buttandosi sulla vendita di articoli magici ad Hogsmeade.
Tra le varie offerte che aveva visionato, aveva deciso di ricoprire il ruolo da Garzano all’interno del negozio di Oggetti e Accessori.
Quello era uno dei suoi primi giorni dietro a quel bancone, osservò le svariate figure che passavano di fronte alle vetrine del negozio, le quali però non accennavano minimamente ad entrare all’interno.
Solo un avventuriero tra questi decise di aprire la porta, alla giovane la figura non fu affatto sconosciuta.
Il suo acquirente era il professor White di Hogwarts, la giovane Tassorosso lo salutò gentilmente e si apprestò, dopo aver ricevuto la gentile richiesta, a cercare l’articolo che interessava all’uomo di fronte a lei.
In quel momento sembrò riaffiorare la sua goffaggine del primo anno che aveva frequentato all’interno di Hogwarts, la scarsa conoscenza del posto le fece impiegare qualche minuto prima di trovare l’anello e soprattutto di trovarne la misura adeguata.
Ayumo glielo fece provare e una volta accertatasi di aver scelto bene, sia l’articolo che la dimensione, si apprestò ad impacchettarlo e a porgerlo all’uomo.

« Ecco a lei, mi scusi per averci messo un po’.
L’articolo viene 20 Galeoni. »


Si assicurò qualche volte dell’esatta cifra del pagamento e poi congedò il suo cliente, assistendo nuovamente al passeggiare delle persone di fronte alla vetrina, era abbastanza sicura che qualcheduno si sarebbe avventurato all’interno di quel piccolo negozietto e lei sarebbe stata pronta ad accoglierlo.
Studentessa Tassorroso - 17 Anni
 
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view post Posted on 3/1/2018, 21:08
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Oggetti ed Accessori - Per il terzetto incredibile -
Vestito_7
Era rimasto un solo regalo da fare e questa volta sarebbe stata per la corvetta del suo cuore, una parte importante del trio che faceva crollare letteralmente le mura di Hogwarts e quindi aveva in mente per lei qualcosa di speciale e che veniva direttamente dal suo cuore. Voleva comprarle qualcosa nel negozio migliore del posto e dove soltanto lei avrebbe potuto prenderle qualcosa.
Entrò nel negozio Oggetti ed Accessori con aria decisamente guardinga, era la prima volta che metteva piede lì dentro e non sapeva bene come muoversi od orientarsi, di una cosa era davvero sicura: ci avrebbe messo un sacco di tempo per scegliere.
Difatti cominciò a guardare ogni singolo oggetto custodito fra quelle magiche mura senza sapere bene cosa comprare, più di una volta li controllo cercando di capire quali potevano essere i pro e i contro e, senza che se ne rendesse conto, mezzoretta passò senza giungere ad una vera e propria conclusione.

"Avanti, sono tutte uguali! Prendi a prima cazzatina che trovi e andiamocene, io sono stanca di stare in giro, voglio tornare al castello."


Avrebbe potuto permettere qualsiasi cosa a Lucy, ma non di offendere il lavoro degli artigiani che avevano fatto arrivare quei preziosi oggetti nel posto in cui si trovavano ora custoditi.

”Tu, piccola cretina. Sei senza ritegno e senza educazione. Ce ne andiamo quando ho finito e fino ad allora non voglio sentirti più parlare e, soprattutto, offendere il lavoro degli altri. Giuro che cercherò un modo per non farti più svegliare se adesso non a smetti e impari ad avere un po’ di rispetto con gli altri.”


Si era decisamente arrabbiata e il pensiero era arrivato alla sua controparte come un vero e proprio pugno allo stomaco però sembrò servire a qualcosa perché Lucy non rispose e non si fece più sentire. Si era offesa? Peggio per lei.
Improvvisamente si rese conto che in quell’impeto di rabbia aveva stretto fra le sue mani un piccolo anello dorato che sembrava parlarle, sembrava essere perfetto per lei. Con un sorriso andò verso il bancone mostrando il piccolo oggetto al garzone.

«Prendo questo…20 galeoni giusto?»


Avrebbe quindi pagato l’anello prima di pagare ed uscire da quel negozio con un bel sorriso sulle labbra e il cuore un pochino più leggero.


code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE
Acquisti:
    • Anello del potere 20 galeoni
Spesa totale: 20 Galeoni
Conto: 0000c Conto Corvonero

Mi considero servita :3 buona serata!

-GdrOn-
 
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