Il gusto dolce del milkshake che aveva appena consumato da Madama Piediburro continuava a svelare i suoi effetti, lentamente. Una sottile, infida stilla di malinconia si insinuò lungo il volto, così piegò le guance in un guizzo di tristezza, di vera e propria nostalgia. Ma l'armonia dei frutti esotici, e del miele, e del latte, tutto poté invitarlo ad un ultimo sospiro di sollievo, ben più spensierato. Non avrebbe saputo dire per quale motivo quella bevanda rientrasse tra le sue preferite in assoluto: forse, ancor prima dell'ottimo gusto, gli piaceva pensare che vi fosse una soluzione ad ogni cuore in tormento. Quella, però, era una riflessione che non aveva ancora avuto modo né desiderio di porre in risalto. Aveva immaginato di gettarsi a capofitto nello studio, ma la sua mente ultimamente era altrove, e i tre rotoli di pergamena sulla Battaglia dei Maridi ne erano una conferma, pronti ad attenderlo sul comodino accanto al proprio letto. Ovunque si girasse, infatti, catturava insistentemente memorie ormai passate - di Kàlha, di Leah, di Helen, e di chiunque avesse già conquistato il suo animo. Vedeva volti nuovi, vedeva Mary, e ne era consumato ancor più di quanto non fosse stato capace di ammettere almeno con se stesso. L'amore, si diceva, non era privilegio di molti, e lui sentiva la vertigine di una mente compromessa, tanto quanto lo era stato addietro per altre ragioni. Perfino le Visioni si ramificavano per la prima volta, in quel periodo, in modo confusionario - scorci, frammenti, espressioni di trame che non si realizzavano neanche per lui. Ne era colpito, non negava di esserne parimenti affascinato. Nel mancato equilibrio, infatti, scorgeva incanto.
«Prego.» Parlò ad un'amabile, ridente vecchietta. Con un sorriso, le spalancò gentilmente le porte della libreria più in voga di Hogsmeade, e rapidamente seguì all'interno. Un ultimo cenno cordiale, prima di congedarsi, perfetti sconosciuti quali entrambi erano. Aveva programmato una rapidissima tappa da BiblioMagic fin da quando aveva accompagnato gli studenti al Villaggio, poco prima. Curiosamente, sapeva già quale titolo voler portare via con sé, aveva ormai preso l'abitudine di segnare una lista desideri per quei libri che non aveva ancora avuto occasione di stringere tra le mani. Fondamentalmente, si ritrovò a pensare, quello era un posto che riusciva a renderlo felice. Si avviò allora al bancone, a passo lento, uno sguardo da un lato all'altro tra le file di scaffali di promesse. Al momento opportuno, non avrebbe esitato. Un tono cortese, saluti di circostanza per l'uno o per l'altra tra la coppia di commessi che tanto apprezzava. Il Mokessino già tintinnava tra le dita.
«Un nuovo giro, un nuovo libro. Non è forse questo il motto?» Sorrise.
«Prendo una copia di Spiriti ardenti e creature infernali, il primo volume.» Ricordava ancora il titolo in copertina, era abbastanza certo fosse corretto. In caso di ulteriori specifiche, non avrebbe esitato a sottolineare l'Incanto Ignimenti, la cui descrizione v'era gelosamente custodita all'interno.
«Vorrei poi chiedere un'informazione. Avete per caso qualche libro, di qualsiasi genere, che tratti le Veela?» Lo disse così, in modo semplice. Ma gli occhi, incontrollabili, parvero catturare una scintilla in visibilio, un fugace lampo che accese le iridi smeraldo.
Era lì, il primo passo. Un passo, tuttavia, che aveva memoria. Sarebbe stato pronto a prendere qualsiasi titolo consigliato, così da pagare in fretta e salutare di nuovo, prima di lasciare la sua libreria del cuore.