Pof. Pof. Pof. Pinky stava rotolando sul letto, finendo puntualmente con lo scontrarsi morbidamente con il cuscino. «
Si può sapere cosa ti prende?» disse, in un misto di curiosità e tenerezza, mentre sollevava il viso dalla tazza di tè fumante. Il tepore della ceramica s’irradiava riscaldando piacevolmente le dita infreddolite. La poggiò di malavoglia sul comodino, chiudendo poi il libro di Trasfigurazione che teneva sulle ginocchia. A quel punto era inutile tentare di continuare a studiare con quella costante distrazione. Prese in braccio la puffola scalmanata per darle un po’ di attenzioni. «
Ti annoi? Vuoi fare una passeggiata?» sperava che con una boccata d’aria si calmasse un po’. Anche se, doveva ammetterlo, avrebbe fatto bene anche a lei. Dopotutto era una bella giornata, poteva approfittare per fare un giretto ad Hogsmeade.
«
Ma sì, andiamo. Avevo giusto in mente di fare un paio di compere!» volenti o nolenti, anche se quella non era inizialmente sua intenzione lo era diventata. Fare shopping e sgranchirsi le pareva un buon piano per concludere il pomeriggio. La fece scivolare delicatamente sul copriletto e, con rapidi movimenti, si alzò, s’infilò il cappotto e si avvolse parte della faccia nella sciarpa, lasciando un posticino per Pinky tra le confortevoli pieghe dell’indumento.
Una volta pronta uscì dalla Sala Comune dirigendosi verso l’ingresso principale del Castello. La frizzante aria autunnale era resa meno rigida dal sole, che timidamente si affacciava attraverso le candide nuvole. Oltrepassò il pesante portone in legno scuro e con tutta calma imboccò la stradina che portava al Villaggio. Il mese di Dicembre si stava avvicinando, gli alberi erano sempre più spogli. La maggior parte già metteva in mostra lo scheletro nodoso in ruvida corteccia, i rami più o meno sottili e fragili si stagliavano in contrasto con il cielo dai colori sempre più freddi tipici della stagione. Freddi e limpidi come una lastra di ghiaccio. Il tutto creava un’atmosfera piuttosto magica e surreale. A breve, per la gioia di grandi e piccini, sarebbero comparse le prime decorazioni natalizie, messe ad abbellire e a rallegrare case e negozi. Non vedeva l’ora. Quello è da sempre il suo periodo preferito dell’anno. Pensandoci sorrise istantaneamente.
Nonostante la protezione della calda e soffice lana, il naso e le guance si arrossarono leggermente. Nel frattempo, Pinky si era raggomitolata comodamente tra la sciarpa e il suo collo, riparandosi dalle leggere sferzate di vento. Nel giro di pochi minuti arrivarono alla loro meta. La prima tappa per i suoi acquisti sarebbe stata BiblioMagic, ormai era diventata una specie di cliente affezionata. A passi decisi si diresse alla libreria.
Prima di entrare sbirciò in vetrina le novità del periodo. Tempo addietro aveva letto sulla Gazzetta del Profeta di un nuovo romanzo della Flanders, una delle sue autrici preferite del mondo magico. Il suo modo così fiabesco di raccontare le cose la teneva incollata alle pagine. Quando lo intravide in bella mostra su uno dei leggii espositivi non esitò a varcare la soglia. Si aggirò tra gli scaffali finché non ne trovò una copia. Soddisfatta lo recuperò, ma decise di non passare subito alla cassa, preferì fare un altro giro per curiosare. Nel suo andirivieni finì nel reparto fumetti. Ne sfogliò un paio, magari poteva decidersi e iniziare a collezionarne qualcuno.
«
Ti piacciono? Hai visto che belle le illustrazioni?» mostrò la vignetta che aveva sotto agli occhi alla puffola, che ovviamente non dette il minimo cenno d’interesse «
Dov'è finito il tuo entusiasmo?» disse scherzosamente «
Comunque ho deciso, li pendiamo. Sembrano divertenti!» entusiasta ne prese alcuni. Da una prima occhiata notò che parlavano di avventura e mistero, il che li rendeva ancora più affascinati a suo modesto parere. Con il lauto bottino tra le braccia si diresse al bancone per saldare il conto.
«
Salve!» salutò cortesemente e con il suo immancabile sorriso il commesso di turno, porgendo poi i suoi acquisti. «
Per oggi prendo questi! Quanto ti devo?» mentre aspettava il totale, estrasse dalla tasca il portamonete. Una volta pagato si congedò calorosamente, con la promessa di tornare presto e, perché no, anche per fare qualche regalo di Natale. Adesso era pronta per dirigersi verso la prossima tappa.