| Zonko sarebbe stato il luogo perfetto per Elijia, quello fu un altro dei pensieri abbastanza inutili e sciocchi che la mente di Oliver Brior stava macinando in quel momento. Non che fosse qualcosa di sorprendentemente fuori dall'ordinario, in realtà. Fu ben lieto di aver adocchiato Daddy e non altri commessi nei paraggi, nonostante si fosse chiesto a lungo se quel locale avesse effettivamente altri aiutanti oltre l'ormai Caposcuola Corvonero e lo stesso proprietario. Non erano affari suoi, non di certo, perché la gestione di Evviva Lo Zufolo con James come collega e il signor Vinaccia come capo dell'ambaradan musicale donava abbastanza grattacapi da non ricercarne altri. Fu con un semplice sorriso, segno quasi distintivo del volto dell'Irlandese, che si rivolse dunque a Daddy dopo aver fatto la sua ordinazione e omaggiato l'amico di un caffè stravagante. Che poi non fosse veramente così sarebbe stato un mistero ancora per poco, bastava assaggiarne un solo sorso per comprenderne la raffinatezza. E la cosa era sorprendente perfino per un tipetto come Oliver, abituato alle migliori bevande, soprattutto Idromele Barricato delle cantine di sua nonna nella tenuta di famiglia. Ah, se solo Daddy avesse saputo. Come si sarebbe comportato in presenza della rigida e severa Adeline Brior? Un lampo di curiosità si accese nello sguardo del Caposcuola Grifondoro; aveva constatato in prima persona che Daddy e suo cugino Elijia potessero andare perfettamente d'accordo, d'altronde fra scherzi e pagliacci c'era un certo feeling (niente offesa per il Corvaccio, anzi era più un complimento che altro, essendo Oliver notevolmente geloso del carattere più sciolto e meno artificioso dei due ragazzi citati, uno dei quali suo stesso parente). Il Cappello Decapitante che aveva scelto - vuoi per un futuro travestimento per l'immancabile festa di Halloween, vuoi per altri eventi stravaganti - cadde esattamente sulla testa del rampollo di casa Brior e un attimo dopo, puff, sparirono capelli ricci, occhi verdi e il classico sorriso divertito. Sparì tutto il capo, a conti fatti. Le mani salirono verso l'alto, tastando il vuoto e un sibilo di sorpresa si percepì nello stesso punto, sebbene non fosse visibile alcune bocca ad articolare sospiri, sillabe o parole di senso compiuto. «Wow, potrei fare concorrenza a Nick-Quasi-Senza-Testa!» esclamò, un ghigno invisibile a fare da sfondo. «Solo che poi vorrebbe uccidermi, già è troppo nervoso per non essere stato accettato dalla Compagnia dei Cavalieri Senza Testa... o come cavolo si chiamano, ha un nome strano» aggiunse, pensando solo in quell'istante che probabilmente la sua voce poteva suonare davvero folle, non avendo una fonte d'origine. La sua testa era sparita, il suo collo pure... forse. Non riuscì a capirlo, ma fu lieto di strappare via il cappello dalla cima dei suoi capelli quando ne individuò un minuscolo lembo di stoffa. Sospirò, lasciandosi scappare un fischio d'apprezzamento, lo sguardo che si spostava su Daddy e il caffè. «Comunque» riprese, omaggiando l'altro anche di un ultimo occhiolino. «Il segreto resta segreto, ma... il girasole nell'Ufficio dei Caposcuola, quello sulla mensola più alta, sai?» Abbassò la voce con finta aria cospiratoria, avvicinandosi al bancone di qualche centimetro. «Potrebbe accidentalmente essere spostato e...» Mimò con le mani una sorta di esplosione, il volto allegro come se avesse esclamato la miglior battuta della storia. «Segreto!» Riacciuffò il suo caffè, ne bevve un lungo sorso e poi finalmente si decise a pagare, prelevando la somma richiesta e porgendola al ragazzo. Aggiunse altri Galeoni, chiedendo subito altre due pasticche. «Ci ho ripensato, mi dai anche due Nanosticche? Le adoro, questi articoli nuovi sono geniali, i miei complimenti a tutti voi!» Si sarebbe trattenuto un altro po' e poi avrebbe salutato il Corvaccio con tanto di sorriso e movimento della mano, stringendo sotto braccia quel cappello stravagante e tra le mani regali e oggetti di sottile ma profondo valore. «Attento ai girasoli, sono i fiori preferiti della Piovra Gigante!» avrebbe concluso, uscendo dal negozio. E chissà, forse quei fiori custodivano davvero il famoso "segreto dei Caposcuola". Tempo al tempo e Daddy forse avrebbe fatto luce sulla vicenda.Giusto per non lasciare in sospeso Aggiungo altre due Nanosticche e ti lascio libero!
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