«N-non ho capito.»«Proprio così, Olli. Mi ha strappato il cuore.»«No, non ho capito.»«Che mi abbia tradita o che-»«No, la parte successiva. Ti ha strappato-»«Il cuore, Olli.»Si era chiesto a lungo se tra le parole di Herbelia, sua concasata, potessero esserci messaggi segreti, interpretazioni poco nitide, forse anche vere e proprie espressioni colloquiali, e non una sola volta - per ogni eventualità - aveva saputo venirne a capo. La richiesta di spiegazione, di chiarezza, era nata a fior di labbra prima ancora del previsto, ma la parlantina della studentessa non aveva fatto altro che insistere circa altri argomenti, in tutta fretta. Alla fine, Oliver aveva annuito, per la prima volta veramente distratto, e la stessa sensazione di essere come un Plimpi fuor d'acqua lo aveva spinto al sorriso. Il succo del discorso, di lì a breve, era stato tuttavia a grandi linee compreso: qualcuno aveva ferito la sua concasata, l'aveva offesa, forse strappandole il cuore. Più o meno. Altre parole erano giunte in soccorso del Caposcuola, tra "giocatori", "spogliatoio" e "allenamento", a dare prova di un'ambientazione, di un luogo, infine del più evidente Campo da Quidditch. Insistere sulle domande, con Herbelia, era poco plausibile e così l'aveva semplicemente rassicurata con gentilezza.
«Occhio non vede, cuore non duole. Si dice co-» Un battito di ciglia, un'espressione mesta.
«Certo, se il cuore è strappato... in ogni caso, Herb, ti dico io come fare. Al prossimo allenamento potrei arrivare tardi, succede, e potrei aver lasciato la mia borsa in Sala Comune, sulla mia poltrona preferita. Che sbadato.» La mano sulla fronte, teatralmente era entrato nel personaggio.
«E chissà, dentro potresti trovare casualmente qualcosina utile. Ma Herb, assolutamente, nessuna vendetta.» Assicuratosi di essere stato sufficientemente chiaro, in quel discorso tutto indiretto, Oliver aveva finalmente potuto liberarsi di Herbelia, delle sue cotte d'amore e di qualsiasi peccaminosa scelta associata. Diretto al Villaggio di Hogsmeade, tra le stradine acciottolate così familiari, non impiegò molto - a quel punto - per ritrovare il negozio di suo interesse. Zonko era uno dei suoi luoghi preferiti in assoluto e di tanto in tanto non mancavano le visite di un cliente affezionato come lui. Sospinta la porta, si lasciò andare per un lungo istante al tepore dell'interno e al turbinio di suoni, colori e bagliori tutto intorno. Restò circa venti minuti, isolato dal mondo per la prima volta da molto, a girovagare tra gli scaffali come qualsiasi altro giovane lì presente. Quando arrivò al bancone, però, le mani faticavano a portare a palmi aperti la schiera di oggetti, soprattutto scherzi, che era intenzionato ad acquistare.
«Ciao, prendo questi.» Caccabombe, Mou Mollelingua, un sacchetto di Polvere Ruttosa e ancora altre cose sfumarono insieme sul bancone lì vicino.
«Aggiungo anche il classico Filtro Sognoleggero, grazie.»Se solo i suoi problemi d'insonnia fossero stati facilmente risolvibili come quelli di Herbelia, per il Grifondoro quell'ultimo acquisto non sarebbe stato di sicuro più necessario. Forse, si disse, strapparsi il cuore significava proprio quello, al limbo tra una sensazione esagerata e una situazione ancor più difficile.
» Filtro Sognoleggero x1
» Nanosticca x1
» 50 Sfumature di Burlone
» Mou Mollelingua x3
» Caccabombe x8
» Polvere Ruttosa
Per facilità, dovrebbe essere in totale 15 G
Ed un bacino?