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| Alla fine ce l'aveva fatta, aveva raggiunto il bancone sana e salva e quasi tutta intera; socchiuse gli occhi sperando di riuscire almeno a farsi un'idea di chi si trovava davanti a lei. L'unica cosa che riuscì a vedere furono due spalle e una testa bruna e china su qualcosa che lei non poteva vedere. Sì, beh, essere dei nani alle volte fa davvero schifo. Picchiettò piano con le dita sul legno del bancone, più per passatempo che per richiamare l'attenzione dato che fretta non ne aveva e che il suono venne comunque sovrastato velocemente dal chiacchiericcio tutt'attorno. Quello che sembrava un ragazzo si decise a voltarsi, con tutta la flemma del mondo, per poi rivelare il suo volto ben noto alla Tassina. Certo, come dimenticare quello strambo pomeriggio in cui si erano conosciuti, per usare un eufemismo? Ormai erano passati parecchi mesi, ma capitava davvero spesso che ripensasse a quelle ore in compagnia, dove da padrona del gioco, si era ritrovata a sentirsi una mosca intrappolata nella tela del ragno. Rabbrividì, odiava qualunque cosa avesse più di quattro zampe. Come avesse potuto perdere il controllo di sé con un perfetto sconosciuto davvero non se lo sapeva spiegare, ma di certo l'atteggiamento visibilmente impacciato di Daddy la compiacque un po'; meschino, forse, ma sentiva il disperato bisogno di sicurezza e sapere che non era l'unica ad essere rimasta scossa da quell'incontro, beh... la rassicurava non poco. « Ciao, non ti avevo riconosciuto. » Sorrise, recuperando la sua sfrontatezza e per qualche istante rimase in attesa senza sapere bene cosa fare, pareva che il Corvonero volesse dire qualcosa - ma poteva anche sbagliarsi - che però non fu mai verbalizzato; anzi, senza pronunciare un'altra parola abbandonò frettolosamente la sua postazione per andare a recuperare il materiale. Nia corrugò impercettibilmente la fronte, aveva fatto qualcosa di sbagliato? Improvvisamente le pareva così... distaccato. Anche al ballo di fine anno non le era parso così disponibile. *Naturale, l'hai praticamente massacrato di silenzi* Effettivamente ci si era messa d'impegno quel pomeriggio per farsi odiare e adesso ne stava raccogliendo i frutti. Soffocò un sorriso quando Daddy inciampò nella merce, mordendosi le labbra fino a farsi strappare un mugolio di dolore. *Datti un tono Nia.* Drizzò la schiena lasciando comparire sul volto un'espressione rilassata; difficile, ma non impossibile ed era fermamente decisa a riuscirci. Sette Galeoni, prese quella manciata di monete e le poggiò sul tavolo. « Tieni, dovrebbero essere tutti. » Aveva contato e ricontato le mance del Paiolo. Alzò la testa quando il Corvo riprese a parlare, osservando dubbiosa il suo viso; diceva sul serio o la stava prendendo in giro? La innervosiva non sapere come interpretare quelle parole, effettivamente era passata tutta un'estate dall'ultima volta in cui l'aveva visto e da allora qualcosa aveva iniziato a cambiare: ma non l'avrebbe mai ammesso. « Giorno del forse, mese del mai, no? » Fece una risatina bassa e divertita mentre raccoglieva i due prodotti appena acquistati rivoltandogli contro le stesse parole con cui l'aveva salutata giugno scorso. « Oh, grazie! » Accettò di buon grado quella gelatina in omaggio, non senza soppesarla per qualche istante e chiedersi a che diamine potesse servirle; fece spallucce e la pose in tasca. Tornò a guardare il ragazzo, ancora tormentato fra il desiderio di parlare e quello di tacere, o più semplicemente non sapeva cosa dire? *Oh ridicolo.* Non poteva mica mettere le tende lì, no? Non con tutti i clienti che girottolavano nel negozio. Scrollò le spalle. « Uhm, ci vediamo a scuola, allora. » Un ultimo accenno di sorriso e un'occhiata sfuggente, era tempo di smammare.
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