La venditrice ambulante, Quest fissa

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Atonement.
view post Posted on 10/11/2022, 13:58 by: Atonement.
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La mente di Lucien è costellata dei più svariati pensieri. I ricordi si intrecciano nelle considerazioni, le emozioni sfumano passando dall’euforia alla preoccupazione. L’animo del docente è inquieto, da una parte votato a una cosa positiva che si appresta a fare, dall’altra verso qualcosa di oscuro su cui desidera fare chiarezza. La collana donatagli da Akhta conserva la memoria del loro primo magico incontro. Alla Maride e al suo amico sono spesso rivolti i suoi pensieri, una curiosa amicizia è sbocciata negli abissi del Lago Nero che forse un giorno troverà il modo per venir nutrita. Uno dei compiti di Lucien come docente e guardiacaccia è di salvaguardare le creature che popolano gli interni ed esterni del castello ed ora sente di avere un motivo in più per farlo.
Lambita dai raggi del sole, la pietra rifulge come un caleidoscopio nella mano che la stringe con malcelata fierezza. Da una parte gli dispiace separarsene essendo un pegno dell’amicizia che lo lega alla Maride e teme potrebbe rimanerci male se sapesse che intende barattarla con qualcos’altro. Non dovrà scoprirlo, si dice convinto; si ripromette anche di portarle lui un dopo, la prossima volta che andrà a trovarla nelle profondità lacustri. Si chiede da dove iniziare per scavare in merito alla questione delle uova di Tadfoal trafugate, il sentore che si nasconda molto più di quello che pensa si dipana come un morbo e si ricollega ai fatti avvenuti due anni prima presso il maniero di Sir Hustargreaves. Un presentimento che teme si allarghi molto oltre, perfino in luoghi in apparenza sicuri come quello dove lavora.
Qualche foglia ramata svolazza tagliandogli il cammino con eleganza finché gli occhi oltremare non riconoscono le fattezze della venditrice ambulante. Il retrogusto pungente del vin brûlé gli risale lungo la gola secca. Il bottino dell’amabile vecchina attrae i curiosi, i malati di avventure impossibili, gli ingordi come lui.
«Siete pronta per il brindisi, madame?» esordisce con espressione tronfia mentre arresta il proprio cammino a pochi passa dalla postazione della donna. La mancina effettua un movimento elegante in sui direzione, gli altri si distendono come un anemone sospinto dalla corrente rivelando il bottino azzurrino.
Il francese non ha la certezza matematica di averle portato ciò che cerca, ma molteplici elementi gli fanno ben sperare che sia così. «… e, beh, per omaggiarmi della ricompensa che confido di essermi guadagnato.» aggiunge poco dopo, riallacciandosi alla frase precedente e posando lo sguardo sulla chiave dorata tempestata di brillanti sfaccettati. Ha lo sguardo di una gazza ladra, Lucien, ma per ottenere quel piccolo ma prezioso oggetto e scoprirne i segreti, non si è macchiato di furto ma di coraggio ed un pizzico di follia. Dove lo porterà quel piccolo tassello di un mosaico ben più grande, o almeno spera si tratti di questo e non di una cianfrusaglia senza valore, non lo sa. Spera che la vecchia glielo confidi, ma è dai tempi del suo primo colloquio con Lucille Darmont che ha capito di avere poca fortuna con loro.

Grazie infinite, master, per il tempo che mi hai dedicato e per la splendida ed intensa avventura che hai fatto vivere a Lucien e a me di riflesso, muovendolo. Mi ha sbloccato diversi spunti, uno dei quali mi appresto ad approfondire a breve con un serpino del castello :<31:

Lucien desidera ricevere la chiave dorata barattandola con la pietra recuperata nel Lago Nero in questa quest.
 
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